C.da Burgio-Coste Fredde S.P.n 22 – 96017 Noto (Siracusa)
L’azienda “Terre di Noto” conta su circa 35 ettari vitati in un territorio del Netino, a ridosso della città di Pachino.Questa zona vanta il privilegio di ospitare due preziosi vitigni: il Nero d’Avola e il Moscato di Noto, tutelati dai Disciplinari di produzione delle D.O.P. Noto ed Eloro. L’azienda nasce nel 1989 e realizza un percorso che coniuga la ricca storia del territorio con la modernità tecnica nella cura dei vigneti e nella produzione dei vini. Assieme ai due vitigni rappresentativi del territorio ospita una piccola perla, poco più di un ettaro e mezzo di “Albanello”, vitigno storico coltivato in provincia di Siracusa e attualmente ridotto a pochissimi esemplari, talvolta presenti anche nei vigneti ragusani. Inoltre arricchisce e varia la produzione con alcuni fra i più importanti vitigni internazionali: Chardonnay, Sirah, Merlot, Cabernet, Petit Verdot. Attività minore ma non meno importante è la produzione di una piccola quantità di olio extra vergine di oliva di grande qualità, ottenuto dalla molitura a freddo di olive provenienti dalle seguenti cultivar: Nocellara messinese, Biancolilla, Verdese, raccolte esclusivamente sugli alberi quando ancora verdi.
L’azienda effettua procedure colturali che rispettano rigorosamente i dettami di un preciso piano di qualità e tracciabilità delle materie prime mediante la “Lotta Integrata”: questo comporta che si effettui una “limitazione d’uso” dei prodotti fitosanitari nell’impiego relativo ai trattamenti previsti per ciascun ciclo colturale, l’uso di fitofarmaci poco o per niente tossici per l’uomo e per gli insetti utili, la lotta agli insetti dannosi tramite la confusione sessuale (uso di diffusori di feromoni), fitofarmaci selettivi (che eliminano solo alcuni insetti), fitofarmaci che possono essere facilmente denaturati dall’azione biochimica del terreno e dall’aria. L’acqua d’irrigazione proviene generalmente da pozzi di proprietà che forniscono acqua dalle buone caratteristiche qualitative sia dal punto di vista agronomico che chimico, in quanto esenti da fattori inquinanti. La razionalità della tecnica irrigua e la buona sistemazione dei terreni fanno si che non si abbiano particolari marciumi o asfissia radicale. Ciò rende particolarmente limitato l’utilizzo di fungicidi sistemici.