Export in rallentamento, ma crescono i valori
L’export del vino italiano inizia il 2025 con segnali contrastanti. A febbraio si registra una crescita in valore del +3,67% (1,19 miliardi di euro), ma un calo dei volumi (-1,7%, pari a 316 milioni di litri). Il prezzo medio resta alto (3,75 €/litro). Bene lo spumante (+4,57% in valore), trainato dal Prosecco Dop (+7,5% in valore), mentre in forte calo l’Asti Spumante (-8,5%).
La situazione si aggrava sul mercato russo: l’export crolla del 57% a valore e del 68% a volume rispetto all’anno precedente. Stati Uniti in controtendenza: +20% a valore e +8,2% a volume, complice l’effetto scorte pre-dazi imposti da Trump. Canada +15% in valore. In Europa: Germania (+2,3%) tiene in valore ma perde in quantità (-2%), mentre Regno Unito è in calo su entrambi i fronti. Crescono Belgio, Polonia e Svizzera.
Mercato interno debole: calano consumi e vendite off-trade
Il mercato domestico mostra segnali di affanno. Secondo Wine Monitor Nomisma, nel primo trimestre 2025 il canale off-trade perde l’1,5% in valore e il 4% in volume. Tiene il discount, crollano cash&carry (-9,6%) ed e-commerce (-15,3%). Gli spumanti si confermano più resilienti: +0,5% in valore.
Le bollicine continuano a trainare il settore
Il comparto spumantistico si conferma il più dinamico: +4,4% le vendite complessive previste per il 2025, +6,1% l’export. I vini fermi stimano invece solo un +0,9% di crescita (+1,2% all’estero). Le cantine più performanti come La Marca (+11%) e Mionetto (utile al 9,2%) rafforzano questa tendenza.
Le imprese tra sfide e nuove strategie
Principali criticità evidenziate dalle aziende:
- Calo dei consumi (70%)
- Modelli salutistici e generazionali (60%)
- Dazi USA e incertezza geopolitica (50%)
- Nuovo Codice della Strada (50%)
- Cambiamento climatico (30%)
Strategie prevalenti:
- Espansione verso nuovi mercati
- Sviluppo di vini no/low alcolici (priorità per il 50%)
- Investimenti in capitale umano (55%) e tecnologie (33%)
Fotografia economica del settore nel 2024
- Produzione italiana: +15,1% (leader mondiale)
- Consumo interno: +0,1% (37,8 litri pro-capite)
- Export: 21,7 milioni di ettolitri (primo al mondo per volumi), 8,1 miliardi € (secondo per valore dopo la Francia)
- Saldo commerciale: +7,5 miliardi € (+5,5% medio annuo negli ultimi 20 anni)
Le migliori aziende del vino italiano
Top 5 per fatturato 2024:
- Cantine Riunite-GIV: 676,6 milioni € (+0,6%)
- Argea: 464,2 milioni € (+3,3%)
- IWB: 401,9 milioni € (-6,3%)
- Caviro: 385,2 milioni € (-9%)
- Antinori: 261,6 milioni € (+7,4%)
Top per redditività (utile/fatturato):
- Herita Marzotto (17,8%)
- Antinori (12%)
- Mionetto (9,2%)
Le regioni leader del vino
- Veneto: 25% della produzione nazionale, oltre il 35% dell’export
- Puglia: 16,1% della produzione
- Toscana e Piemonte: 4-5% dei volumi ma quasi 10% del valore ciascuna
- Friuli e Toscana in forte crescita nel 2024; Abruzzo ottimista per il 2025 (+7,5%)
Sostenibilità e nuovi trend
- Vini biologici: 5% di quota (-2,6% le vendite)
- Naturali: 1,9% (+4,2%)
- Vegani: 0,9% (+31,7%)
- Enoturismo: +9% ricavi nel 2024, attività offerte dal 75% delle aziende
Politica e istituzioni: nuove proposte in Europa
- Si discute di “prezzo minimo” e “prezzo consigliato” nella nuova PAC
- Misura OCM Vino extra-UE 2025: 98 milioni € per promozione nei mercati terzi
- Introduzione piattaforma digitale per semplificare le domande
Tendenze internazionali e riflessioni di sistema
- Rioja e Bordeaux riducono le superfici vitate per affrontare il calo dei rossi
- OMS spinge per tasse più alte sugli alcolici in Europa
- In Italia il governo si oppone a estirpazioni indiscriminate: si discute se puntare su qualità e promozione o su riduzione dell’offerta
Vino da collezione: il caso Joseph Lau
Lusso e collezionismo in ascesa: la collezione di Joseph Lau (Hong Kong) ha fruttato 9,3 milioni $ in asta con bottiglie rare come Henri Jayer e Romanée-Conti. Millennials protagonisti tra i nuovi acquirenti (55%).
Conclusione
Il settore vinicolo italiano nel 2025 si muove tra crescita estera, incertezza interna e trasformazioni strutturali. Le bollicine restano protagoniste, mentre le imprese si preparano a ridefinire strategia, sostenibilità e governance per affrontare un mercato in rapida evoluzione.