Report vitivinicolo del 16 settembre 2025

Cantine italiane (novità, strategie, fusioni, eventi)

Report vitivinicolo del 16 settembre 2025

  • Vinòforum 2025 si è tenuto a Roma dall’8 al 14 settembre, con più di 800 cantine presenti e 40 ristoranti, segno che il settore mantiene spazi di visibilità e dialogo con il pubblico e la ristorazione.
  • Vendemmia 2025: in molte zone (Chianti, Valpolicella, Valle d’Aosta, Colli Euganei, Conegliano‑Valdobbiadene) si segnala una qualità delle uve particolarmente buona, acidità e freschezza buone, ma incognite legate al mercato e ai dazi continuano a creare incertezza.
  • Tasca d’Almerita ottiene l’iscrizione al Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, rafforzando il suo valore patrimoniale, identitario e di brand storico.
  • Alcune cantine leader mantengono posizioni forti di export: ad esempio, aziende come Fantini Group, Ruffino tra le più esposte sui mercati esteri, segno che chi ha strutture già internazionali continua a giocare con vantaggio.

Vini italiani (nuove etichette, riconoscimenti, tendenze)

  • Spumanti: conferme del trend di crescita del valore per le bollicine, considerate tra i segmenti più resilienti.
  • Prosecco / Venezie / Veneto: la regione Veneto si conferma leader nell’export nel primo semestre 2025, con +1,5% in valore rispetto al primo semestre 2024, pur in un contesto complessivo in lieve calo.
  • Cresce l’attenzione verso qualità, territorio, identità locale come leva competitiva: è chiaro da diversi report che non basta “avere uve buone”, serve racconto, distintività, marchio forte, sostenibilità.

Andamento del vino italiano (export, consumi, dati economici)

  • Export primo semestre 2025: valore attorno a 3,867 miliardi di euro, quasi stabile rispetto allo stesso periodo 2024 (‑0,47%) ma con un calo dei volumi dell’ordine del ‑3,1%. Veneto, Toscana, Piemonte coprono circa il 66,6 % del totale delle esportazioni.
  • I consumi interni restano sotto pressione: anche se la vendemmia si prospetta di alta qualità, il consumo domestico continua a calare, in parte per cambiamenti nelle abitudini, in parte per percezioni di prezzo/fattori economici.
  • Previsioni tra i grandi produttori: nonostante le difficoltà attuali, c’è un moderato ottimismo per il 2025, con aspettative di crescita delle vendite complessive (+1,7 %), export in aumento (+2 %), bollicine con performance migliori rispetto ai vini fermi.
  • Bilancia commerciale Italia a luglio 2025: surplus di ~7,9 miliardi di euro, con export in crescita del 7,3 % su anno; il settore agroalimentare, bevande incluse, contribuisce con +6,1 %. Questo contesto macroeconomico positivo può dare ossigeno al settore vinicolo se ben integrato nelle strategie aziendali.

Sintesi conclusiva

Il settore vinicolo italiano sta attraversando una fase di equilibrio instabile: la qualità produttiva è alta, le cantine storiche e quelle già orientate all’export mantengono un buon posizionamento, ma ci sono venti contrari da affrontare — calo dei volumi, consumi interni in diminuzione, dazi e instabilità dei mercati esteri.

Per gli imprenditori che assisto come advisor:

  • è fondamentale consolidare l’identità del marchio e puntare su premiumizzazione;
  • diversificare i mercati esteri (non solo quelli tradizionali), mitigare i rischi geopolitici e tariffari;
  • controllare i costi (produzione, logistica, marketing) e innovare in sostenibilità e comunicazione;
  • usare eventi, certificazioni e storytelling come strumenti operativi, non soltanto decorativi.

Resto a disposizione per preparare domani un confronto internazionale (es. Francia / Spagna) oppure scenari previsionali 2026‑2027 pertinenti alle strategie di acquisizione o posizionamento.