Bellenda: un Orizzonte Circolare per scoprire l’altra faccia del Prosecco Superiore

Studio, creatività e fermentazione naturale: l’azienda del Conegliano Valdobbiadene propone un’innovativa degustazione contro l’interpretazione massiva del vitigno glera.

Bellenda: un Orizzonte Circolare per scoprire l’altra faccia del Prosecco Superiore

Si chiama Orizzonte Circolare lo speciale percorso di degustazione proposto a chi si reca in visita da Bellenda, azienda vitivinicola nata nel 1986 su iniziativa della famiglia Cosmo, tra le colline di Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità Unesco. Bellenda alleva la vite e la traduce in vino secondo un approccio non convenzionale, creativo ed elegante, che condivide attraverso molte tipologie di visite guidate e degustazioni in cantina, alla scoperta di un volto inusuale della terra del Prosecco.
Orizzonte Circolare è la formula che più di tutte esplora l’identità della tenuta: si sviluppa in sei tappe relative a diverse versioni di vinificazione e spumantizzazione dell’uva glera. L’obiettivo è di ribellarsi all’interpretazione di massa della varietà, restituendo un vino buono e sano. Per farlo, l’azienda sceglie di produrlo controllando il naturale processo di fermentazione del frutto. Si ritrovano così nel calice la tradizione, il pensiero e il territorio che rendono il vitigno diverso da qualsiasi altro.
Si inizia con Metodo Rurale, un IGT Colli Trevigiani creato secondo il metodo ancestrale sui suoi lieviti. Si prosegue con Radicale, Spumante Extra Brut a base glera da metodo classico ancestrale che fermenta in presenza di vinaccia e non prevede sboccatura, evitando quindi l’aggiunta di solfiti. Così è (Col Fondo) è un Prosecco DOCG frizzante rifermentato in bottiglia con l’aggiunta di mosto, in parte con lieve macerazione, che si presta a essere bevuto velato per godere a pieno dei depositi naturali. Si prosegue con San Fermo, Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, che esprime le caratteristiche più tipiche della collina morenica di origine glaciale sulla quale si coltivano i grappoli. A differenza dei precedenti prevede il metodo Martinotti: viene lasciato maturare in acciaio e successivamente in bottiglia per alcuni mesi. La penultima tappa è S.C. 1931, Prosecco Superiore Metodo Classico Pas Dosé che prende il nome da Sergio Cosmo, fondatore di Bellenda, e dalla sua data di nascita. La fermentazione avviene in parte in acciaio e in parte in recipienti di legno senza controllo di temperatura. Il viaggio termina con Sei Uno, Conegliano Valdobbiadene DOCG Rive di Carpesica che con la fermentazione in bottiglia si attesta a oggi come l’unico esponente di un nuovo e al contempo antico modo di intendere il Conegliano Valdobbiadene DOCG.
All’interno della denominazione, Bellenda ha fatto sua una nicchia produttiva esclusiva: quella del Prosecco Superiore realizzato secondo il metodo classico, quasi uno strappo alla regola – non scritta – che vorrebbe il metodo Charmat. Una scelta di stile coerente con l’importante lavoro di ricerca e sperimentazione che caratterizza tutti i vini della tenuta e che si esprime con la massima vivacità negli spumanti.
L’azienda conta 35 ettari di terreno vitato in località Carpesica, frazione di Vittorio Veneto di nemmeno 1.400 abitanti affacciata su vigneti e caseggiati rurali. L’80% del vigneto Bellenda è allevato a uva glera, mentre la restante parte si divide tra i vitigni cabernet sauvignon e franc, merlot e marzemino, per la produzione del Colli di Conegliano Rosso, oltre a chardonnay e pinot nero destinati agli altri metodi classici.
Per info e prenotazioni: www.bellenda.it/visite/