News Vitivinicole e tenute agricole di venerdì 1 luglio 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 1 luglio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

La saga dei Pietro da Salina con amore (per la Malvasia).
La famiglia Colosi e il bianco Secca del Capo «Ho dato un passaggio a una bellissima ragazza, Lidia, che faceva l’autostop a Salina. L’ho sposata poco tempo dopo. Nozze e Malvasia, è iniziata così la nostra storia alle Eolie. Così abbiamo creato il nostro bianco Secca del Capo». Piero Colosi, grandi mani e volto bonario, è il penultimo della saga familiare in cui i maschi portano lo stesso nome. Suo padre Pietro negli anni Settanta lavorava con Carlo Hauner, il vignaiolo bresciano che fece scoprire al mondo la Malvasia delle Lipari. Piero negli anni Ottanta iniziò a comprare terreni abbandonati dagli isolani emigrati in Australia e negli Stati Uniti dopo il flagello della fillossera.

Fonte: Corriere della Sera 7.

Bariliott 2020 di Paternoster L’Aglianico al suo meglio.
Ottimo rapporto otto allo sguardo dei qualità-prezzo S Monte Vulture, il vulcano Spento? AGLIANICO DEL VULTURE, icona della BARIUOTT 2020, PATERNOSTER Basilicata, dove sono le vigne? AGLIANIC010096 della Cantina Paternoster. PREZZO: 16 EURO Un’azienda di decennale tradizione famigliare che ha fatto della ricerca e dell’interpretazione dell’Aglianico una missione. Tra le tante etichette che esaltano uno dei nostri migliori vitigni autoctoni c’è sicuramente Il «Bariliott», un Aglianico che ha radici antiche, ma anche una grande modernità. Di color rosso rubino luminoso, IL VOTO profuma di ciliegia, geranio e 90/100 pepe nero con una bella chiusura mentolata.

Fonte: Gazzetta dello Sport.

Vino, Ambiente e Comunità CertifIcazione B Corp per i Feudi di San Gregorio.
Nella botte piccola c’è il vino buono. Un proverbio che sembra calzare a pennello per Sorbo Serbico, centro dell’Avellinese, abitato da poco più di 500 anime. In questa area ha solide radici una eccellenza del Sud Italia, che con il passare del tempo diventa sempre migliore, come un buon vino che invecchia. Feudi di San Gregorio, azienda vitivinicola leader del Mezzogiorno e uno dei principali marchi del vino italiano, conferma il proprio percorso verso un modello di business sostenibile, ottenendo la certificazione B Corp che misura e premia le imprese sulla base delle loro performance sociali e ambientali, di trasparenza e responsabilità, e che si impegnano a generare un impatto positivo verso i dipendenti, la comunità di riferimento e l’ambiente.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Il Sangiovese è nato in Calabria Ma in Romagna continua a crescere.
C’è sempre maggiore attenzione attorno all’origine del Sangiovese a causa degli ultimi studi sul Dna della varietà più coltivata in Italia e molti ricercatori del settore stanno discutendo sulla definitiva identità del vitigno coinvolgendo anche tanti appassionati. In questo momento il Sangiovese sta vivendo una nuova e giusta rinascita d’interesse per via dei risultati diffusi dopo le analisi sul genoma di diversi vitigni. Lo scopo iniziale era capire quali fossero i “figli” del Sangiovese e di avere una conferma sul padre: il Ciliegiolo. Dieci anni fa ne scrivevo tra le righe di questo giornale, dove facevo notare come molto probabilmente il Sangiovese potesse essere figlio del sud dell’Italia. Oggi, le nuove scienze tecnologiche di analisi pare abbiano confermato questa narrativa.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

Il “Paride” della Santa Lucia.
Nel calice ho il “Sangiovese Paride” 2020 della “Tenuta Santa Lucia” di Mercato Saraceno. Un vino che nasce attraverso una selezione di uve macerate in anfora, provenienti da vigneti posizionati su terreni di marne gialle di antichi fondali marini. Il naso è pulito con sensazioni di frutta rossa e spezie. Prugne selvatiche, marasca, ciliegia, amarena tra note floreali d’iris e rose rosse. Sfumature di arancia e ricordi d’incenso. Una rifinitura di frutta secca, erbe aromatiche cannella e cacao amaro. Al palato mi piace per il tannino rugoso e la piacevole freschezza acida. Sapidità fruttata.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

Castrocaro, un altro asso: il Sangiovese.
II consorzio Castrumcari e sei produttori pronti a valorizzare l’importanza della ‘sottozona’ riconosciuta per il rosso romagnolo. «Consolideremo i rapporti con le cantine, il loro vino dà identità al territorio» Raccontare la storia di un territorio attraverso un calice di vino, valorizzare il turismo mediante la promozione di un’eccellenza locale: sono gli obiettivi sottesi all’accordo siglato tra il consorzio Castrumcari e le sei cantine della ‘sottozona’ di Castrocaro, una delle sedici aree in cui è ‘mappata’ la Romagna del Sangiovese. Un territorio esteso in cui vini e cantine sono elementi identitari, al pari dei vari gioielli storici, artistici e architettonici. Zone vocate alla produzione dei nettari di Bacco, tra loro profondamente differenti, sia per l’altitudine, variabile tra i 70 metri sul livello del mare di Terra del Sole.

Fonte: Resto del Carlino Forlì.

“Un mare di Vino” nella città neroniana.
Sarà Anzio, nelle giornate di oggi e domani, la città di mare prima protagonista della quarta edizione di “Un mare di Vino 2022”, l’attesa kermesse parte integrante del programma di eventi di AnzioPrimaEstate, pianificato dall’assessore Valentina Salsedo, insieme al sindaco, Candido De Angelis ed all’amministrazione comunale tutta, con la collaborazione dell’associazione Commercianti ed Artigiani, guidata dal Presidente, Walter Regolanti. Dopo due annidi “sosta forzata”, la grande festa del vino e della cucina laziale aspetta i cittadini ed i turisti, tra rinomate cantine e sfiziosità culinarie: ad Anzio, in Piazza Garibaldi, dalle ore 17.00 a mezzanotte, sarà possibile degustare vini bianchi, rosati e bollicine, in compagnia di amici e produttori pieni di passione ed entusiasmo.

Fonte: Latina Oggi.

Un Maredivino, primo weekend.
L’evento Oggi e domani ad Anzio, poi toccherà alla città di Terracina: ottimi vini e gustosi piatti Anche un omaggio ai buonissimi prodotti tipici della nostra terra sullo sfondo attraente del mare Organizzano mare e nel segno della sana convivenza importanza alla produzione vini del Lazio – spiegano Fabio Carnevali. Oggi e domani, con il patrocinio del Comune di Anzio, nella organizzatori della kermesse -, una Albano persona del Sindaco Candido De regione che negli ultimi anni sta una vera Angelis e dell’Assessore alle Poli- conoscendo un crescente successo delle Attività Produttive, del so dal punto di vista della viticoltura festa Turismo e dello Spettacolo Valentura, grazie al lavoro dei produttori.

Fonte: Latina Oggi.

Sommelier: è reatino il presidente del Lazio.
In alto i calici, Francesco Guercilena, reatino di 44 anni, è il nuovo presidente dell’Associazione italiana sommelier del Lazio. Eletto durante l’assemblea svolta il 26 e 27 giugno corsi su base elettiva nazionale di 33 mila votanti per il rinnovo delle cariche nazionali e regionali, Guercilena è dal 1998 all’interno dell’Associazione. Già delegato di Rieti, responsabile della didattica di Ais Lazio e responsabile per il Lazio della “Guida Vitae”, è stato negli ultimi quattro anni membro del Consiglio nazionale dell’Associazione italiana sommelier. «Sono naturalmente molto felice, ringrazio tutti perla fiduè reatino il presidente del Lazio cia accordata», dice il neo eletto. «Proseguirò nella nostra mission di portare avanti la cultura del vino e il lavoro di divulgazione dell’enogastronomania, con un occhio di riguardo alle realtà del nostro territorio.

Fonte: Messaggero Rieti.

Ripartiamo dal cin cin – Quaranta stand e ben 200 etichette Tornano le delizie di Liguria da bere.
Con quaranta stand e 200 etichette prende il via stasera la 15esima edizione della rassegna che crea un contatto diretto tra produttori e consumatori e mette in vetrina le eccellenze Quaranta stand e ben Z00 etichette Tornano le delizie di Liguria da bere Da oggi pomeriggio a domenica spazio alle degustazioni in corso Cavour. Le aspettative e il programma. Aperti dalle 18 alle 24 Per partecipare è sufficiente esibire i ticket acquistati al tavolo istituzionale I protagonisti, ancora una volta, saranno loro: i vini, la terra da cui nascono e i produttori. Dopo due anni di stop causa emergenza sanitaria, torna l’appuntamento con ‘Liguria da Bere’, la rassegna dei vini liguri Doc e Igt, in programma nel centro della Spezia, lungo corso Cavour. Eccellenze in vetrina da oggi a domenica. Tutti occupati gli spazi disponibili con la presenza di 40 stand e un totale di circa 200 etichette in assaggio.

Fonte: Nazione La Spezia.

Le aziende presenti lungo il percorso.
Nei quaranta stand di ‘Liguria da bere’, in scena da oggi a domenica nel centro città, sono numerose le aziende da cui si potranno gustare le diverse etichette (alcune di fuori provincia e di altre regioni): Azienda agricola Cantina dell’Ara, Azienda agricola Zangani, Arrigoni, Cornice di Ivano Luigi Denevi, Le Chicche di Nicchia, Azienda agricola II Monticello, Costa Tirolo, La Sarticola di Antonelli Matteo, Cantine Lunae Bosoni, Agricoltura di Riomaggiore, Corniglia, Vernazza e Monetrosso, Tenuta La Ghiaia, Azienda agricola Federici, Azienda agricola Andrea Spagnoli/ Frantoio Ambrosini, Azienda agricola Distina di Campaner Claudio, Società Aqraria Buranco, Cooperativa agricoltori Vallata di Levanto, Terre di Levanto, II Chioso dei Conti Picedi Benettini, Azienda agricola Ottaviano Lambruschi e C., Cà du Ferrà Wine eTasting, Azienda agricola Possa/Campogrande, Italia Beverage e food, Società cooperativa ‘I Castelli’, La Cantina del Nonno Pescetto, Fattoria didattica agriturismo ‘II Bey’, La Carreccia, Fattoria Ruschi Noceti, La Polenza Cinque Terre, Terre del Moscatello, Azienda agricola Lucchi e Guastalli, Agriturismo Cerrolungo, Azienda agricola Boriassi, Produttori del Comune di Luni, Consorzio Focaccia di Recco col formaggio, Assaggia La Liguria Enoteca Regionale e Gal.

Fonte: Nazione La Spezia.

Vino, boom di produzione. Ma è la qualità che lievita.
II 2021 è stato l’anno di consacrazione del Rosso Riserva dei Colli di Luni Molto bene il Vermentino, raddoppia lo Sciacchetrà. «Merito degli investimenti». «L’elevata qualità del nostro vino è assodata». Ogni regione italiana ha storia e cultura differenti. Un ragionamento che vale anche per il vino. E se il vino è di qualità come il nostro, i dati è giusto che distribuiscano meritati sorrisi: la produzione di vino, dal 2020 al 2021, è infatti cresciuta notevolmente. Tra i vini a denominazione d’origine, il Colline di Levanto cresce mediamente del 19%, con la punta del 44% del Vermentino, mentre nel Colli di Luni si arriva addirittura ad un +286% per il Rosso Riserva, con una media del +28%. Nelle Cinque Terre cala (-32%) soltanto il Costa de Sera, quasi raddoppia lo sciacchetrà, e la media è del +40%. Nei vini ad indicazione geografica Liguria di Levante, l’aumento medio è del 45%, con punte incredibili per alcuni, come il Syrah, +1.900%, i passiti (bianco +370%, rosso +254%), ma ovviamente parliamo di piccole quantità.

Fonte: Nazione La Spezia.

“Vini d’amare” a S. Lorenzo Domani assaggi, jazz e teatro.
Moscatello di Taggia, Vermentino, Rossese, Pigato e Ormeasco sono i grandi protagonisti domani, a San Lorenzo al Mare, di «Vini d’ amare». Attraverso 13 diverse stazioni si potranno degustare i migliori prodotti di vigneti provinciali che si affacciano sul mare (da qui il gioco di parole vini d’amare). I l tutto con adeguato accompagnamento gastronomico e tanta musica e momenti di teatro. La manifestazione era stata sospesa a causa del Covid e ora può tornare con inizio alle 20. L’itinerario studiato offre la possibilità di ammirare gli angoli più caratteristici dei due tronconi del centro storico di San Lorenzo, separati dalla via Aurelia. Chi è interessato alle degustazioni, con 15 euro sarà munito di collare, bicchiere e un ticket per assicurarsi vini e piatti.

Fonte: Secolo XIX Imperia.

Ritorna Liguria da Bere in centro. Tre serate di degustazioni e festa.
Quaranta stand, duecento etichette regionali e gemellaggio con i produttori vinicoli del Piacentino L’ultima edizione di Liguria da Bere risale al 2019 Laura Ivani %LASPEZIA Quaranta stand e 200 etichette da conoscere e degustare. Vini che raccontano il territorio e la sua storia. E l’essenza di “Liguria da Bere”, la rassegna dedicata alle produzioni liguri Doc e Igt che da questa sera e per tre giorni animerà il centro città della Spezia. L’edizione è la numero 15 e ritorna dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia le aspettative sono grandi. Negli stand posizionati lungo corso Cavour troveranno spazio le cantine di qualità della regione, dove sarà possibile degustare in calici la “poesia della terra”. Così Montale, poeta ligure per eccellenza, indicava il nettare di Bacco. Il taglio del nastro questa sera alle 18. Stand aperti fino a mezzanotte, da oggi fino a domenica sera.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Appello dai vigneti eroici: «Contributo per chi lavora».
Proposta: riconoscere un euro a metro quadro come incentivo e riconoscimento terreni non curati mettono a rischio l’integrità dei versanti e portano abbandono» Un vigneto a Volastra: terreni a picco sul mare, dove l’agricoltura è eroica per davvero. Un euro a metro quadrato, stanziato in favore dei produttori e degli agricoltori, come incentivo e riconoscimento del lavoro portato avanti nel recupero e nella conservazione del territorio. E la richiesta avanzata dai produttori delle Cinque Terre al Parco nazionale, come misura che l’ente potrebbe inserire tra i progetti di sostegno al comparto agricolo, per il quale ha già avviato la fornitura dei sassi per la ricostruzione dei muri a secco, la donazione delle barbatelle, dei pali e la possibilità di lavorare nella manutenzione e ricostruzione dei muri a secco che confinano con i sentieri.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

“Vini d’amare” a S. Lorenzo. Domani assaggi, jazz e teatro.
Moscatello di Taggia, Vermentino, Rossese, Pigato e Ormeasco sono i grandi protagonisti domani, a San Lorenzo al Mare, di «Vini d’amare». Attraverso 13 diverse stazioni si potranno degustare i migliori prodotti di vigneti provinciali che si affacciano sul mare (da qui il gioco di parole vini d’amare). Il tutto con adeguato accompagnamento gastronomico e tanta musica e momenti di teatro. *** La manifestazione era stata sospesa a causa del Covid e ora può tornare con inizio alle 20. L’itinerario studiato offre la possibilità di ammirare gli angoli più caratteristici dei due tronconi del centro storico di San Lorenzo, separati dalla via Aurelia.

Fonte: Stampa Imperia.

Le vie del Bianchello: scoprire il vino attraverso trekking, mountain bike e yoga.
Presentato il progetto che coinvolge nove cantine lungo il fiume Metauro. E’stata presentato al Symposium di Cartoceto «Le vie del Bianchello», il progetto che mette insieme nove vignaioli d’autore e che mira alla promozione del Bianchello del Metauro: «Si tratta – ha spiegato Tommaso Di Sante a nome di tutto il gruppo – di una serie di itinerari disegnati su una mappa che sarà pubblicizzata sul nostro sito e diffusa attraverso una campagna nazionale. Una campagna che avrà il supporto di video attraverso i quali i turisti o wine lovers potranno venire nelle Marche e nella valle del Metauro in particolare, per fare esperienza (anche e bike, trekking, concerti, passeggiate, osservazioni astronomiche, yoga) attraverso il vino che diventa uno strumento per scoprire il territorio.

Fonte: Resto del Carlino Pesaro.

I viticoltori: “Manca acqua dobbiamo anticipare la vendemmia ad agosto” – Stress idrico e siccità allerta nelle vigne “Si vendemmia prima”.
Anno critico: una siccità così non si vedeva da 70 anni e i viticoltori lanciano l’allerta sulla vendemmia anticipata. Il caldo intenso e la mancanza di pioggia obbligheranno probabilmente a raccogliere le uve prima del solito, con diverse settimane di anticipo sul normale calendario. Le vendemmie, anno dopo anno, si sono anticipate di qualche giorno e ormai per molte uve la vendemmia in agosto è la prassi. Ma in questo 2022 la situazione è ancora più critica e anomala. Stress idrico e siccità allerta nelle vigne “Si vendemmia prima” La scarsità di acqua spinge i viticoltori ad anticipare la raccolta “Ci dobbiamo abituare a condizioni meteorologiche estreme”. La siccità mette in crisi le eccellenze del Piemonte: la prossime vendemmia, fanno sapere alcun viticoltori, sarà anomala.

Fonte: Repubblica Torino.

Strada del Prosecco ecco la guida per turisti.
La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene ha pubblicato la seconda edizione della sua guida, un condensato di utili informazioni per il turista e di sorprendenti proposte per i wine-lovers. Cover verde metallizzato con il logo della Strada: semplice ed evocativa. Una guida tascabile, in italiano e inglese. Duecentocinquantasette pagine di notizie preziose — su ospitalità, ristorazione, cantine, eventi, tour naturalistici, visite culturali — di facile consultazione, corredate da suggestive fotografie, per raccontare un territorio e la sua vocazione all’accoglienza. Una valida mappa, tutta da sfogliare pensata tanto per l’enoturista affezionato e fidelizzato quanto per il visitatore occasionale; uno strumento utile per poter percorrere e vivere appieno la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene.

Fonte: Tribuna Treviso.

II Lison di Villa Bodgano.
Villa Bogdano 1880, protagonista alla degustazione di sabato 2 luglio in occasione di Feel Venice. Dalle 14 nel Convento dei Carmelitani Scalzi a Venezia, sarà protagonista il Lison Classico Docg della cantina, una delle etichette d’eccellenza che meglio racconta il terroir veneziano. Il Lison Classico Docg di Villa Bogdano 1880, 100% Tocai Friulano, viene prodotto con le uve del vigneto del 1943. Un vino da scoprire e che affascina.

Fonte: Voce di Rovigo.

Cantina Produttori Valdobbiadene e Val D’Oca: obiettivi export e premiumizzazione.
Oggi le esportazioni rappresentano il 37% delle vendite, ma la volontà nel medio periodo è di portale al 50%. Per farlo il Gruppo ha rinforzato la sua struttura manageriale con l’arrivo di Laura Dassiè e Luca Maruffa. Gruppo Cantina Produttori di Valdobbiadene ha importanti obiettivi per il futuro, legati a due temi principali: l’evoluzione del posizionamento dei marchi principali del gruppo, tra cui Val d’Oca, e l’incremento della quota di export, che già oggi rappresenta il 37% delle vendite (l’export è cresciuto a doppia cifra nell’ultimo esercizio) e che dovrà assestarsi al 50% nel medio periodo. Evolvere il posizionamento del marchio Val d’Oca sul mercato interno, con una presenza più chiara sul canale Horeca, e affermarlo su alcuni dei mercati esteri fondamentali per l’azienda e la categoria: questi sono alcuni degli obiettivi principali per Alessandro Vella, Direttore Generale, e in particolare per Luca Maruffa, da poco Marketing Manager di Gruppo Cantina Produttori di Valdobbiadene.

Fonte: Italia a Tavola.

“Is Camminantis”, a spasso tra vigneti e bellezze storiche.
Passeggiate tra verdi filari, archeologia, arte, storia, enogastronomia, in un itinerario che abbraccia Marmilla e Sarcidano. Le cantine di questi due territori fanno rete per condividere una strategia comune di promozione del turismo del vino. Su’entu a Sanluri, Lilliu a Ussaramanna, Olianas a Gergei e Soi a Nuragus, hanno dato vita al progetto “Is Camminantis”, nome che evoca gli antichi sentieri delle transumanze. In programma dai primi di luglio c’è un percorso che attraversa i territori con visite alle cantine, occasione poi per ammirare siti archeologici ed edifici storici. Tappa a Su’entu, a Sanluri, con la sua raffinata e modernissima architettura costruita su un promontorio, per riscoprire, tra gli altri vitigni, il Bovale, declinato in quattro versioni. Da qui alla Cantina Lilliu, a Ussaramanna, dove è stata recuperata una tradizione della Marmilla legata alla coltivazione e trasformazione della Malvasia. A Gergei, visita alla Cantina Olianas, azienda che punta sul biointegrale. Da qui a Nuragus, nome del borgo e del vitigno autoctono, prodotto nell’ azienda vitivinicola e fattoria didattica dell’enologo architetto Stefano Soi.

Fonte: ANSA.it.

Vino, boom di produzione Ma è la qualità che lievita.
Il 2021 è stato l’anno di consacrazione del Rosso Riserva dei Colli di Luni. Molto bene il Vermentino, raddoppia lo Sciacchetrà. “Merito degli investimenti”. Ogni regione italiana ha storia e cultura differenti. Un ragionamento che vale anche per il vino. E se il vino è di qualità come il nostro, i dati è giusto che distribuiscano meritati sorrisi: la produzione di vino, dal 2020 al 2021, è infatti cresciuta notevolmente. Tra i vini a denominazione d’origine, il Colline di Levanto cresce mediamente del 19%, con la punta del 44% del Vermentino, mentre nel Colli di Luni si arriva addirittura ad un +286% per il Rosso Riserva, con una media del +28%. Nelle Cinque Terre cala (-32%) soltanto il Costa de Sera, quasi raddoppia lo sciacchetrà, e la media è del +40%. Nei vini ad indicazione geografica Liguria di Levante, l’aumento medio è del 45%, con punte incredibili per alcuni, come il Syrah, +1.900%, i passiti (bianco +370%, rosso +254%), ma ovviamente parliamo di piccole quantità. “Il quadro della situazione è chiaro – afferma Marco Casarino, segretario generale Camera di Commercio Riviere di Liguria –. Intanto c’è una forte richiesta di ampliare le superfici oggetto di coltivazioni.

Fonte: La Nazione.

In Irlanda la proposta di health warning obbligatori in etichetta: la decisione che fa tremare il vino.
Da questo momento in poi l’espressione Questione irlandese assumerà per il comparto vitivinicolo un nuovo significato. Lo scorso 21 giugno, infatti, il governo di Dublino ha notificato alla Commissione europea il progetto di regolamento 2022 sulla salute pubblica che include l’introduzione di avvertenze sanitarie obbligatorie sull’etichetta delle bevande alcoliche. La nuova doccia fredda per il comparto crea un precedente pericolosissimo, proprio nel momento in cui nel Vecchio Continente è in corso un acceso dibattito su avvertenze sanitarie in etichetta, Nutriscore e revisioni del sistema di promozione in attuazione del Cancer Plan. La scadenza per presentare commenti a questa iniziativa è il 22 settembre. Poi, in mancanza di obiezioni da parte della Commissione Ue, la nuova normativa irlandese sarà applicata a tutti i prodotti alcolici immessi sul mercato nazionale. In che maniera? La proposta prevede health warning che mettono in relazione il bere con le malattie del fegato e con i tumori mortali, oltre al pittogramma barrato della donna incinta, la quantità di grammi di alcol e il numero di calorie contenuti nel prodotto. Infine, il riferimento al sito web askaboutalcohol.ie per trovare informazioni sulla salute pubblica in relazione al consumo di alcol.

Fonte: Gambero Rosso.

I trend dei consumi di vino letti da Signorvino, con il general manager Luca Pizzighella.
L’enocatena del gruppo Calzedonia di Sandro Veronesi festeggia 10 anni e punta all’estero, a partire da Parigi e Praga. L’enocatena del gruppo Calzedonia di Sandro Veronesi festeggia 10 anni e punta all’estero, a partire da Parigi e Praga. “La Francia è una bella sfida, dobbiamo lavorare sul valore del vino italiano. Ma l’Italia resta il nostro zoccolo duro, con un buon sentiment”. E nel calice, secondo uno gruppo che vende ogni anno più di 1 milione di bottiglie, prevale sempre più chiaramente la voglia di leggerezza ed eleganza.

Fonte: WineNews.

Vino, mare, ambiente e storia: “Wine&Kayak” a Posillipo.
Vino, mare, ambiente e storia. Si chiama “Wine&Kayak, degustazione al sunset” ed è l’appuntamento che racconta Napoli e il suo territorio come non l’avete mai conosciuta. Una escursione marittima in kayak alla scoperta del gusto e della storia. L’appuntamento è per domenica, 3 luglio 2022, con la partenza da Riva Fiorita (riferimento Giuseppone a mare) alle ore 17:30 e con l’arrivo a Villa Lauro. Durante il tragitto i partecipanti saranno intrattenuti da “Storie di Napoli”, un gruppo di appassionati di storia e miti, che descriveranno la costa posillipina, alla scoperta dei segreti della sirena di Partenope. Alle 18:30 si entrerà maggiormente nel vivo della manifestazione con la preparazione alla degustazione dei vini di sei cantine campane, spiegate da esperti sommelier, accompagnata da prodotti tipici campani e da un tappeto musicale. E alle ore 20:15, con lo sfondo del tramonto sul golfo di Napoli, tutti nuovamente a bordo dei kayak, per il rientro, per sbarcare alle 20:45 nei pressi di Giuseppone a Mare.

Fonte: Repubblica Napoli.

Louis Vitton acquista il colosso del vino californiano Joseph Phelps.
Dopo Moët & Chandon, Ruinart e Dom Pérignon, LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton) fa un altro colpo nel settore dei vini acquistando il colosso del vino californiano Joseph Phelps. La divisione Moet Hennessy di LVMH ha annunciato mercoledì di aver acquisito l’azienda vinicola californiana Joseph Phelps Vineyards. L’accordo consegna nelle mani di Moet uno dei più famosi produttori di vino della California, popolare per i suoi vini da tavola rossi e l’etichetta premium Insignia, e rafforza la sua presenza negli Stati Uniti, il suo mercato più grande. I termini dell’accordo non sono stati divulgati. Il presidente e CEO di Moet Hennessy, Philippe Schaus, ha detto alla CNBC che l’azienda stava cercando in tutto il mondo produttori di vino che avessero la stessa dedizione alla qualità, all’artigianato e all’imprenditorialità di LVMH. Phelps, fondata nel 1973 dal pionieristico enologo Joseph Phelps, produce circa 750.000 bottiglie all’anno e aveva il giusto mix di dimensioni, marchio, offerta di prodotti e qualità da aggiungere al portafoglio di Moet Hennessy, ha affermato Schaus.

Fonte: Dissapore.

Vino sempre più protagonista nella scelta della meta per le vacanze.
Secondo TIQETS, piattaforma di prenotazione online leader a livello mondiale per musei e attrazioni, la possibilità di abbinare una wine experience alla vacanza è un fattore decisivo nella scelta della destinazione finale o delle attrazioni da visitare. Lambrusco, Prosecco, Cannonau, Barolo, Chianti, Gewurztraminer e infiniti altri tra bianchi, rossi e rosati. Da bere ghiacciati o freschi di cantina, fermi o frizzanti, da abbinare con piatti conosciuti in tutto il mondo come la piadina e il fritto di pesce o con chicche più locali, come i canederli del Trentino e i Culurgiones sardi.

Fonte: Foodaffairs.

Il vino italiano è il più amato dagli americani (ma è amore a senso unico).
Gli Usa amano il vino italiano più che quello del resto del mondo: l’Italia è infatti il primo esportatore di vino in Usa. Il contrario però non vale: il nostro Paese non importa praticamente nulla da oltre oceano. L’amore dell’America per i vini dell’Europa meridionale, Francia e Italia in particolare, è una faccenda unilaterale. Secondo i dati della Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea, gli Stati Uniti hanno importato quasi sei milioni di ettolitri dalla Francia e dall’Italia tra il 1 agosto 2020 e il 31 luglio 2021, per un valore di oltre 3,5 miliardi di dollari.

Fonte: Idealista.

L’Irpinia sotto i riflettori della Convention Nazionale delle Donne del Vino.
Si chiude con un bilancio decisamente positivo la Convention nazionale delle Donne del Vino, che ha visto la presenza in Campania di socie provenienti da tutta Italia. Nei quattro giorni di soggiorno, le associate hanno avuto modo di scoprire la Campania del vino (e non solo) in alcune delle sue espressioni più importanti, dal Parco Nazionale del Vesuvio ai Campi Flegrei, dall’Irpinia all’isola di Procida, Capitale italiana della Cultura 2022. Accompagnate dalle socie campane, le Donne del Vino hanno seguito un percorso itinerante che ha permesso loro di conoscere diverse produzioni vinicole, aziende storiche e attività più moderne. Ogni cantina ha raccontato la propria produzione, dall’evoluzione di tradizioni tramandate da generazioni di produttori, ad aziende più giovani proiettate al know how. La degustazione dei loro vini poi, è stata sia un interessante confronto con tutte le socie produttrici italiane sia di grande importanza per analizzare e apprezzare nei calici quelli che sono, da sempre, segnali distintivi delle caratteristiche organolettiche del territorio campano.

Fonte: AvellinoToday.

Vino, uno studio svela il modo in cui i Romani lo facevano affinare nelle anfore.
Uno studio ha svelato che gli Antichi Romani erano soliti sigillare le anfore in cui conservavano il vino con del catrame di pino. In l’Italia il “fare il vino” è una vicenda antica. Le prime tracce risalgono a circa 4 mila anni fa, e gli stessi Greci nell’VII secolo avanti Cristo avevano soprannominato lo Stivale “Enotria”, o “Terra del vino” per intenderci. Nel corso dei secoli la fiaccola della vinificazione è passata nelle mani di numerosi popoli, ed è impossibile trattarne la storia senza nominare l’Impero Romano: è relativamente risaputo, infatti, che i vinificatori dell’Antica Roma fossero soliti impiegare delle anfore o delle giare per conservare il vino – ciò che invece è meno conosciuto è l’ingrediente segreto che di fatto permetteva al contenuto di rimanere al sicuro e arricchirsi di nuovi sapori.

Fonte: Dissapore.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.

A risentirci a domani.