Report vitivinicolo del 18 novembre 2025

 (Italia & mondo – per scelte di acquisizione, dismissione, posizionamento)

Report vitivinicolo del 18 novembre 2025

1. Punti chiave 2025 (snapshot)

  • Produzione & vendemmia Italia 2025
    • Stima congiunta Assoenologi–Ismea–UIV: 47,4 Mhl (+8% vs 2024), annata definita “ottima” sul profilo qualitativo.
    • Lettura alternativa Legacoop: stima più prudente ~44 Mhl, considerata più realistica a vendemmia quasi conclusa.
  • Giacenze: il vero elefante nella stanza
    • Al 31 ottobre 2025 i magazzini italiani registrano 44,5 Mhl di vino (quasi una vendemmia intera), +23,8% vs 30/09 e +5,2% vs 31/10/2024.
    • Oltre il 62% delle scorte è al Nord → rischio forte di pressione su sfuso e doc generiche.
  • Bulk wine: prezzi che reggono, domanda che no
    • Mercato globale bulk H1-2025: valori stabili (-0,3%) con prezzo medio ~0,78 €/L (+2,1%) nonostante volumi in calo.
    • In Italia, report recenti confermano ~0,78 €/L e “scambi deboli, domanda prudente, giacenze elevate”.
  • Export Italia: crescita selettiva, non generalizzata
    • Alcune analisi su H1-2025 indicano +1,5% valore / +2,1% volume sulle 12 principali destinazioni; l’anno però è irregolare per mercati e categorie.
    • I nuovi dazi USA al 15% possono costare >300 M€ anno alle aziende italiane, con impatto forte su Prosecco, Pinot Grigio, Moscato e rossi toscani.
  • Innovazione come discriminante di valore
    • Studi 2025 confermano crescente uso di IA, remote sensing, automazione in vigneto, cantina ed enoturismo: la componente tech diventa KPI nelle valutazioni industriali e nelle due diligence.

2. Radar M&A (Italia – focus 2H 2025)

Deal / RumorPartiGeoNota strategicaFonte
Castel-Vins (Groupe Castel) acquisisce TannicoCastel-Vins ↔ Tannico (da Campari & Moët Hennessy)IT / EUPiattaforma e-commerce vino, 100% del capitale, rafforza canale digitale e data-asset sul consumatore 
Torrevento riacquista il 51% da Prosit GroupTorrevento ↔ Prosit GroupPuglia (IT)Exit del fondo, ritorno al 100% familiare: caso interessante di “re-nazionalizzazione” del controllo 
Caffo acquisisce ramo Valle Talloria (nuova “Casa Cinzano”)Gruppo Caffo 1915 ↔ Italian Wine BrandsPiemonte (IT)Asset produttivo chiave per Cinzano; sinergie spirits–wine e riposizionamento industriale

3. Prezzi & Vendemmia – mini box operativo

Vendemmia Italia 2025

  • Forbice realistica: 44–47,4 Mhl, con consenso su qualità buona-ottima ma forte eterogeneità per area.
  • Messaggio di sostanza: non è la quantità il problema, ma come posizionarla in un contesto di consumi fermi e magazzini pieni.

Giacenze

  • 44,5 Mhl di vino al 31/10/2025, +5,2% anno su anno.
  • Di fatto, il sistema ha in pancia quasi due vendemmie tra stock e nuovo raccolto.

Prezzi uve / bulk (flash)

  • Umbria (ottobre):
    • Sangiovese 26–30 €/q, Merlot/Cabernet 28–30 €/q, Sagrantino DOCG 100–140 €/q, con forti correzioni verso il basso vs 2023.
  • Veneto / Vicenza DOC: uve 40–60 €/q per bianco/rosso DOC.
  • Bulk Italia: ~0,78 €/L, “mercato poco attivo, pressione sui volumi”.

4. Lettura strategica per acquisizione / dismissione / posizionamento

Ti sintetizzo le implicazioni chiave come se dovessi valutare un dossier M&A o riorganizzare un portafoglio cantine:

  1. Multipli da maneggiare con cura
    • Con 44,5 Mhl in cantina e vendemmia abbondante, pagare multipli su logiche di “crescita volume” è poco difendibile.
    • Ha senso premiare: brand equity, segmenti premium/DOP, capacità export, livello di digitalizzazione e automazione, non i meri ettolitri.
  2. Asset “pieni di vino” ≠ asset ricchi
    • Stock elevati oggi sono un rischio di working capital, non una garanzia:
      • Serve piano chiaro di smaltimento intelligente (blend, canale B2B, export opportunistico)
      • E, in parallelo, ridisegno gamma per non replicare lo stesso problema nel 2026.
  1. Tecnologia e canale diventano driver di prezzo nei deal
    • Operazioni come Tannico–Castel mostrano che il valore si sposta verso:
      • controllo del cliente finale (dati)
      • capacità di fare pricing e assortimento dinamico
      • e asset tecnologici integrabili nella filiera.
    • Nelle cantine target, chiedersi: quanto vale la parte digitale rispetto agli ettari?
  2. Export: diversificazione obbligata
    • Dazi USA e volatilità macro obbligano a:
      • rivedere mix Paesi (rafforzare Nord Europa, Canada, APAC, mercati emergenti)
      • ripensare il ruolo del bulk come leva tattica (contratti spot/medio termine) e non come unica valvola di sfogo.

5. “To-do list” per un board nei prossimi 6–9 mesi

  • Per chi compra (buyer industriale o fondo):
    • privilegiare target con brand forti, export sano, mix premium, basso rapporto stock/fatturato, investimenti già avviati in IA/automazione.
    • scontare il rischio overstock nei multipli, costruendo earn-out legati a riduzione scorte e crescita margine, non solo fatturato.
  • Per chi vende o cerca partner:
    • ripulire il profilo: piano scorte, ridisegno gamma, KPI di marginalità per etichetta, roadmap digitale (CRM, D2C, e-label ben gestiti).
    • presentarsi come piattaforma pronta (processi, governance, dati), non come “cantina piena di vino”.
  • Per consorzi e territori:
    • evitare la guerra al ribasso sul prezzo del generico;
    • puntare su discipline di resa, segmentazione chiara, storytelling credibile, supportate da dati e non solo da retorica di territorio.