Report vitivinicolo del 5 ottobre 2025

con gli elementi più rilevanti utili come base per un post strategico nel settore vinicolo:

Report vitivinicolo del 5 ottobre 2025

  1. Champagne: miglioramento della qualità, ma raccolto ridotto
    I produttori di Champagne segnalano un raccolto 2025 ridotto del 10% rispetto alla media, ma con uve migliori che alimentano speranze di rilancio della domanda internazionale.
  2. Cile sposta l’export verso il Brasile a causa dei dazi USA
    Le esportazioni vinicole cilene verso gli Stati Uniti sono diminuite del 13% (in valore) nei primi sette mesi del 2025, a causa dell’introduzione di un dazio del 10 %. Parallelamente, le vendite verso il Brasile sono aumentate del 10%, rendendolo il principale mercato per il vino cileno.
  3. I giovani (Gen Z) riscrivono il consumo del vino
    La Generazione Z mostra interesse crescente verso vini a basso contenuto alcolico, naturali, sostenibili, e formati innovativi (come lattine e spritz). L’approccio “senza barriere” nella cultura del vino vince sull’idea tradizionale di esclusività.
  4. Vino e cambiamento climatico: la sfida strutturale
    Un recente articolo mette in luce come molte regioni storiche (es. Spagna) siano già precarie sotto lo stress climatico e come l’industria stia reagendo con pratiche sostenibili, vitigni resistenti, spostamenti altimetrici, progettazione circolare e captazione di carbonio.
  5. Valori dei vigneti globali in contrazione
    A causa del calo dei consumi globali, il valore dei vigneti è diminuito sensibilmente (fino al 30–33 %). Zone come Marlborough (NZ) registrano le perdite maggiori, mentre regioni premium come Champagne o alcune zone dell’Inghilterra resistono meglio alla pressione.

Trend e scenari da tenere sotto osservazione

  • AI, Big Data e vino sostenibile
    Un recente studio (ArXiv) esplora l’adozione di Intelligenza Artificiale per la gestione viticola, produzione vinicola e turismo enogastronomico, con impatti su efficienza idrica, monitoraggio predittivo dei vigneti e personalizzazione dell’esperienza cliente.
    In parallelo, un’altra ricerca mostra come l’analisi spettrale combinata a modelli ML possa profilare l’origine del vino con precisione oltre il 91%.
  • USA / wine2wine a Chicago (5–6 ottobre 2025)
    La seconda edizione del forum si tiene al Navy Pier di Chicago: 250 aziende italiane espositrici, focus su strategie per il mercato americano, dazi, promozione e networking B2B.
  • Debolezza strutturale nel mercato USA e canali DTC
    Il rapporto “State of the US Wine Industry 2025” segnala che la crescita dei consumi si è arrestata, con un mix di fattori demografici (declino generazione Boomer) e sensibilità sociale all’alcol che incidono negativamente.
    Allo stesso tempo, le vendite direct-to-consumer (DTC) mostrano segnali di contrazione, e le esportazioni statunitensi in valore sono calate del 18% in alcuni trimestri.
  • Tendenze emergenti: vini low/no-alcohol e nuovi mercati
    Il segmento dei vini a basso o zero alcol è atteso in forte crescita (oltre 20% entro il 2029) e l’innovazione nei formati (ready-to-drink, bollicine analcoliche) sta guadagnando terreno.
    Inoltre, nuovi mercati geografici (Asia, America Latina, Nord Europa) sono percepiti come opportunità chiave per diversificare l’export, specialmente in scenari di dazi crescenti.
  • Regolazioni sul prezzo alcolico: MUP vs tassazione volumetrica
    Uno studio recente modella l’impatto di politiche come il prezzo minimo per unità alcolica (MUP) in Francia, rilevando che tali politiche favorirebbero piccole e medie aziende vinicole (+39% profitti), penalizzando i grandi produttori senza alterare le entrate statali.