Situazione vitivinicola italiana e opportunità per i giovani agricoltori (aggiornamento agosto 2025)

1. Panorama del settore vitivinicolo italiano

Situazione vitivinicola italiana e opportunità per i giovani agricoltori (aggiornamento agosto 2025)

Nel 2024 la produzione mondiale di vino è stata di 226 milioni di ettolitri, in calo del 4,8 % rispetto al 2023. L’Italia ha rappresentato una luminosa eccezione: la produzione è aumentata del 15,1 % e il Paese si è confermato primo produttore mondiale. Anche i consumi interni sono rimasti stabili (circa 37,8 litri pro‑capite), mentre il resto del mondo ha registrato una flessione del 3,3 %. Sul fronte internazionale, l’Italia è risultata prima esportatrice per volume (21,7 milioni di ettolitri) e seconda per valore (8,1 miliardi di euro) dietro alla Francia. Le esportazioni di spumanti hanno brillato (+9,1 % nel 2024).

Le prospettive per il 2025 restano positive: i maggiori produttori italiani prevedono una crescita delle vendite complessive del +1,7 % e dell’export del +2 %, con ottimismo particolare per le bollicine. Tuttavia si registra prudenza per i vini fermi (+0,9 %). La geografia del vino vede ancora il Veneto al vertice per quantità prodotta e per export (oltre il 35 % delle esportazioni italiane), seguito da Puglia (16,1 % del volume), Piemonte e Toscana, che pur avendo un peso ridotto in volume (4–5 %) raddoppiano il valore grazie ai vini di pregio. In Friuli e Abruzzo le vendite 2024 sono cresciute rispettivamente dell’8,2 % e del 7,5 %.

Il tessuto imprenditoriale resta fortemente familiare: 65 % del patrimonio netto delle aziende è detenuto da famiglie, quota che sale all’81,5 % includendo le cooperative. Le maggiori preoccupazioni degli operatori derivano dal calo atteso dei consumi (70 % delle imprese) e dalla ricomposizione della domanda indotta dai modelli salutistici; seguono i timori per eventuali dazi statunitensi e per il cambiamento climatico.

Per chi desidera intraprendere una nuova attività vitivinicola, questi dati raccontano un settore stabile e ancora in crescita sui mercati internazionali, ma che richiede capacità di innovazione, gestione del rischio e strategia.

2. Incentivi per l’insediamento dei giovani agricoltori

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2023–2027 prevede l’intervento SRE01 “Insediamento giovani agricoltori” per favorire il ricambio generazionale. Il bando, attivo in varie regioni, concede un premio a fondo perduto destinato a chi si insedia come titolare o rappresentante legale di un’azienda agricola.

Lombardia

  • Dotazione: 20 milioni di euro.
  • Domande: dal 17 gennaio 2025 al 15 gennaio 2026.
  • Beneficiari: giovani agricoltori (18–40 anni) che assumono la titolarità di un’impresa agricola individuale o la rappresentanza legale di società di persone, capitali o cooperative. L’azienda deve avere almeno il 50 % della superficie agricola in Lombardia.
  • Importo del premio: contributo una tantum in due rate: 50 000 € nelle aree montane svantaggiate e 40 000 € nelle altre aree. I beneficiari devono dimostrare che almeno il 50 % del premio sarà investito per espansione aziendale, acquisto di terreni o fabbricati, ristrutturazioni, macchinari e servizi.
  • Requisiti: essere maggiorenni ma under 41; possedere competenze professionali; non essersi insediati da più di 24 mesi; impegno a condurre direttamente l’azienda per cinque anni; l’insediamento non deve derivare da una suddivisione familiare.

Emilia‑Romagna

Il bando regionale 2025 prevede due misure complementari:

  • SRE01 – Primo insediamento: incentiva l’ingresso in agricoltura con un premio di 60 000 € per insediamenti in zone con vincoli naturali e 50 000 € nelle altre aree. Il premio è a fondo perduto e può essere integrato con investimenti specifici.
  • SRD01 – Investimenti produttivi: sostiene l’acquisto di macchinari, ristrutturazioni e ammodernamento con una copertura del 50 % della spesa ammissibile (minimo 10 000 €/20 000 €; massimo 750 000 €). Il premio richiede la presentazione di un Piano di Sviluppo Aziendale (PSA) con dettagli sul mercato, strategia commerciale, investimenti e formazione.
  • Ammissibilità: giovani con età non superiore a 40 anni, in possesso di competenze professionali, iscritti all’INPS gestione agricola e titolari o amministratori di società.

Altre regioni

L’intervento SRE01 è attivo in varie regioni italiane con importi similari (premio di 50 000–60 000 €). Ad esempio la Provincia autonoma di Bolzano (Alto Adige) e la Lazio prevedono contributi analoghi, mentre il Complemento di programmazione del Veneto incrementa l’aliquota di aiuto per i giovani.

3. Bandi per investimenti nelle cantine e modernizzazione

Oltre al premio di insediamento, gli imprenditori vitivinicoli possono accedere a bandi dedicati alla modernizzazione delle cantine e alla competitività delle aziende.

OCM Vino – Investimenti (Lombardia e Veneto)

Il Piano Strategico Nazionale prevede bandi biennali per la misura “Investimenti”. La Regione Lombardia, ad esempio, ha approvato nel 2025 un bando da 7,3 milioni di euro che finanzia l’acquisto di:

  • Botti e barriques per l’affinamento di vini DOC/DOCG;
  • Attrezzature per la trasformazione e commercializzazione, comprese componenti impiantistiche;
  • Strumenti di laboratorio per analisi e controllo della qualità;
  • Allestimento di punti vendita e attrezzature informatiche per la gestione aziendale e l’e‑commerce.

L’intensità dell’aiuto per le imprese agricole è pari al 40 % della spesa ammissibile, con importo massimo di 200 000 € e minimo di 15 000 €. Per le imprese di trasformazione e commercializzazione l’aliquota varia dal 30 % al 10 % in funzione delle dimensioni, con spese ammissibili fino a 700 000 €. Le domande per l’annualità 2026/2027 andavano presentate entro il 31 maggio 2025.

OCM Vino – Investimenti (Emilia‑Romagna)

Il bando “Investimenti” della Regione Emilia‑Romagna (annualità 2025/2026) finanzia costruzione o ristrutturazione di immobili, acquisto di macchinari, arredi per punti vendita, siti e‑commerce e software dedicati. L’intensità del sostegno varia: 40 % per le micro, piccole e medie imprese; 20 % per le imprese intermedie; 19 % per le grandi. La domanda richiede l’accreditamento al sistema informatico AGREA e la trasmissione del permesso di costruire entro il 14 novembre 2025.

4. Sostegni per l’enoturismo e la diversificazione

L’enoturismo rappresenta un canale di sviluppo strategico per le aziende vitivinicole, perché consente di creare valore aggiunto, fidelizzare i consumatori e diversificare le entrate. A livello regionale sono attivi bandi specifici per favorire questa forma di turismo.

Lazio – Promozione del turismo del vino e dell’olio

Nel febbraio 2025 la Regione Lazio ha lanciato un bando con una dotazione di 400 000 €, suddivisa equamente tra settore enoturistico e oleoturistico. Il contributo è a fondo perduto e copre fino all’80 % delle spese ammissibili, con tetti massimi di:

  • 15 000 € per aziende agricole con oltre 10 ettari o cantine con oltre 15 000 litri di vino;
  • 10 000 € per aziende più piccole;
  • 15 000 € per consorzi di tutela.

Sono ammissibili progetti di analisi di mercato, marketing, valorizzazione del territorio (visite guidate, degustazioni), promozione digitale (SEO/SEM, e‑commerce, social), formazione del personale e percorsi esperienziali. Le domande dovevano pervenire via PEC entro il 7 marzo 2025.

Trentino – Diversificazione delle aziende agricole (SRD03)

La Provincia autonoma di Trento finanzia investimenti per agriturismo e enoturismo attraverso l’intervento SRD03. Nel 2025 la spesa pubblica prevista è di 3,87 milioni di euro. I contributi sono in conto capitale e rientrano nel regime de minimis (massimo 300 000 € in tre anni). L’intensità dell’aiuto è:

  • 30 % per l’acquisto di beni mobili e software;
  • 40 % per investimenti immobiliari e impianti; per i giovani agricoltori l’aliquota aumenta al 40 % (beni mobili) e 50 % (immobili);
  • Spesa ammissibile da 30 000 € a 500 000 €, ridotta a 100 000 € se l’imprenditore ha più di 65 anni.

Le operazioni finanziate includono investimenti per agriturismo/enoturismo, agricoltura sociale e strutture di trasformazione non comprese nell’allegato I del TFUE. Non sono ammesse attrezzature per degustazioni che rientrano nell’OCM Vino.

5. Consigli pratici per i giovani imprenditori vitivinicoli

Per chi sogna di avviare una propria cantina o un’attività enoturistica, le opportunità non mancano. Ecco alcuni consigli basati sulla nostra esperienza quarantennale nel settore:

  1. Elaborare un piano d’impresa concreto. Un Piano di Sviluppo Aziendale ben strutturato è la chiave per accedere ai bandi SRE01 e SRD01. Deve descrivere il mercato, la strategia commerciale, il ciclo produttivo, gli investimenti previsti e le competenze da acquisire.
  2. Valutare la localizzazione. I premi di insediamento sono più alti nelle zone montane o con vincoli naturali (fino a 60 000 €). Scegliere territori vocati ma meno saturi può offrire vantaggi competitivi e maggiori aiuti pubblici.
  3. Investire in sostenibilità e digitalizzazione. I bandi premiano progetti che migliorano la sostenibilità ambientale e l’uso di tecnologie avanzate. L’acquisto di software per la gestione di cantina o l’avvio di un e‑commerce sono spese ammissibili.
  4. Integrare produzione e accoglienza. L’enoturismo è un mercato in crescita e valorizza la storia e l’identità del territorio. Grazie ai contributi regionali (ad esempio il bando laziale o il programma SRD03), è possibile realizzare visite guidate, eventi e percorsi esperienziali.
  5. Collaborare con professionisti. Il successo dipende dalla qualità tecnica (agronomi, enologi), dalle competenze legali e fiscali, e dall’uso di tecnologie moderne. Coordinare questi professionisti come un regista garantisce efficienza e massimizza l’accesso ai finanziamenti.
  6. Pianificare la crescita. Le misure OCM “Investimenti” consentono di modernizzare le cantine, acquistare macchinari e allestire punti vendita. È opportuno programmare gli investimenti in fasi, utilizzando prima i premi di insediamento e successivamente i contributi per l’ampliamento.

Conclusione

Il settore vitivinicolo italiano si presenta nel 2025 con luci e ombre: da un lato una produzione in crescita, un export solido e il primato nelle bollicine; dall’altro la necessità di innovare e di affrontare la flessione dei consumi interni. I giovani imprenditori che desiderano entrare in questo mondo possono però contare su una vasta gamma di strumenti finanziari: premi di insediamento, contributi per investimenti in cantina, bandi per l’enoturismo e misure per la diversificazione. Con una visione strategica, una corretta pianificazione e l’accompagnamento di partner esperti, è possibile trasformare la passione per il vino in un progetto imprenditoriale sostenibile e di successo.