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rassegna stampa vino di martedì 18 novembre 2025!

Cantine italiane

Feudi di San Gregorio – Capaldo apre all’ipotesi di vendita
Antonio Capaldo, presidente di Feudi di San Gregorio (30 milioni di fatturato, export in oltre 50 Paesi), racconta il peso del rischio imprenditoriale e non esclude, in prospettiva, la possibilità di valutare la vendita dell’azienda. Una testimonianza lucida sulla fatica emotiva di guidare una grande realtà del vino nel Sud Italia.

Gruppo Italiano Vini – Roberta Corrà “Person of the Year 2025”
Roberta Corrà, dg del Gruppo Italiano Vini (417 milioni di ricavi nel 2024, 1.600 ettari e 14 cantine), viene premiata da Wine Enthusiast come “Person of the Year 2025”. Sottolinea il tema della doppia fatica delle donne ai vertici di un settore ancora a forte prevalenza maschile e l’importanza di consapevolezza e capacità di “vendere” il proprio valore professionale.

Cantine Torrevento – ritorno ai Liantonio
La pugliese Cantine Torrevento riacquista da Prosit Group il 51% delle quote e torna sotto il controllo totale della famiglia Liantonio. Mossa strategica per rafforzare il posizionamento del brand sui mercati nazionali e internazionali, puntando su tipicità regionale e tracciabilità di filiera.

Cantina di Soave – bilancio 2024 approvato, filiera sostenuta
Cantina di Soave approva il bilancio chiuso al 30 giugno 2025: ricavi a 120 milioni di euro e produzione a 123,24 milioni. Pur con volumi in calo e un -7% di fatturato, margini solidi (EBITDA 19,82 milioni, EBIT 7,35 milioni) e sostegno deciso ai soci: liquidati 60,5 milioni per le uve, prezzo medio per quintale in crescita a 64,13 euro.

Cantina Bozen – la linea TAL tra identità ed evoluzione
Cantina Bozen presenta le nuove annate della linea TAL al ristorante due stelle Terra – The Magic Place in Val Sarentino. Degustazione verticale per mettere a confronto le prime uscite con l’annata 2022, sottolineando crescita in eleganza e coerenza identitaria dei blend di alta quota.

Tenute Nicosia – Etna e vitigni “reliquia”
Degustazione milanese di Tenute Nicosia dedicata ai vini dell’Etna e alla ricerca sui cosiddetti “vitigni reliquia”. Spicca il ruolo del Minnella, inserito in blend con il Catarratto, e l’idea di un’Etna elegante ma mai ostentata, capace di raccontare un territorio in trasformazione.

Amalberga – DOC Ostuni tra architettura contemporanea e vitigni storici
Ad Ostuni, Amalberga unisce agricoltura biologica, approccio tecnico-scientifico in cantina, architettura contemporanea e ospitalità per rilanciare la DOC Ostuni. L’azienda nasce nel 2015 dal progetto di Dario De Pascale, imprenditore agricolo legato alla tradizione familiare.

Amalberga e il francavidda – la rinascita di un vitigno dimenticato
Con Icona d’Itria Francavidda Puglia Igt 2024, Amalberga valorizza il francavidda, varietà autoctona simbolo della Valle d’Itria quasi scomparsa. Il progetto punta a trasformare un vitigno “minore” in vino identitario, complesso ed evocativo.

Cantina Marilina – il ritorno a Noto di Angelo Paternò
Dopo anni da enologo in giro per l’Italia, Angelo Paternò torna nella sua Sicilia e fonda Cantina Marilina a Noto, intitolata alla figlia. Un progetto familiare che mette al centro tempi lenti, natura e una visione personale del mestiere del vino.

Tenuta La Peschiera – dalla liquirizia al vino in Calabria
In Calabria, Tenuta La Peschiera affonda le radici alla fine del ‘700 e oggi è guidata dai fratelli Gallo. Dai vitigni pecorello e magliocco nascono vini che hanno conquistato l’attenzione a Golosaria, contribuendo a rafforzare l’immagine di “Enotria Tellus” della regione.

Vino italiano ed enologia italiana

Consorzio Colli Piacentini – dimissioni del Cda per salvare il Consorzio
Si dimette l’intero consiglio del Consorzio Doc Colli Piacentini, guidato da Marco Profumo, in un contesto di crisi di rappresentatività e difficoltà economiche. Con 78 cantine associate e denominazioni storiche come Gutturnio, Barbera, Ortrugo e Malvasia di Candia aromatica, l’obiettivo è favorire un ripensamento collettivo per evitare lo scioglimento di un ente nato nel 1968.

Piccoli vs grandi: la frattura nel vino italiano
L’analisi dei bilanci 2024 di 877 imprese (Studio Impresa – Management DiVino con Il Corriere Vinicolo) mostra un settore a due velocità: ricavi complessivi +2% sul 2023 e Ebitda medio al 10,5%, ma 415 aziende in perdita di redditività. Le imprese sotto i 10 milioni di fatturato sono il 71% ma generano solo il 17% del valore e vedono margini in forte erosione (-16,4% nel triennio 2022-2024), mentre i grandi gruppi consolidano la leadership.

Vino italiano: crescita complessiva, fragilità strutturale
Lo stesso rapporto conferma: il settore “tiene” in termini aggregati, ma la resilienza è concentrata nelle aziende di dimensione maggiore. La sfida è evitare che il racconto del “Paese dei piccoli vignaioli” resti solo nostalgico, a fronte di dinamiche economiche che premiano scala e solidità finanziaria.

Consumi fuori casa: 2,3 miliardi in 6 mesi nei locali italiani
Secondo il Panel Horeca Circana, nei primi sei mesi del 2025 il fatturato bevande dei grossisti verso bar, ristoranti e locali ha raggiunto 2,3 miliardi di euro, +39% rispetto al 2019. I volumi totali di bevande alcoliche e analcoliche tornano ai 2,2 miliardi pre-pandemia. Crescono soprattutto soft drink (+24%) e cocktail (+32%), oltre a liquori e superalcolici (+30% dal 2019 al 2025, +23% nell’ultimo anno), ridisegnando gli equilibri tra categorie.

Tannico multata dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette
L’AGCM commina una sanzione da 150.000 euro a Tannico, principale enoteca online italiana, per comunicazioni ingannevoli sugli sconti: numerosi prodotti erano presentati come “in offerta” a prezzi uguali o superiori al prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti, in violazione dell’articolo 17-bis del Codice del Consumo. La società ha già modificato sito e app.

Vino italiano e dazi USA – l’allarme di FIVI
Rita Babini, presidente FIVI, sottolinea come le extra tariffe abbiano portato a un calo del 20% dell’export verso gli Stati Uniti per i vignaioli indipendenti. Oltre il 70% delle aziende FIVI esporta e ha gli USA come primo mercato; l’associazione invita a puntare con più decisione anche sui consumi all’interno dell’Unione europea.

Wine Spectator Top 100: 20 vini italiani in classifica
Nella “Top 100” 2025 di Wine Spectator compaiono 20 etichette italiane, metà delle quali toscane. Il Chianti Classico è la denominazione più rappresentata con 5 vini, confermando il forte legame col mercato USA. L’Italia condivide il primato europeo con la Francia (anch’essa a quota 20 etichette), mentre gli USA guidano con 33 vini e la Spagna si ferma a 8.

Internazionale

Bordeaux sul tetto del mondo con Château Giscours
Il Margaux 2022 di Château Giscours, Grand Cru Classé, è il vino n.1 della “Top 100” 2025 di Wine Spectator. Nella top 10 dominano le etichette californiane, insieme a Bordeaux e a un vino cileno (Apalta 2021 di Clos Apalta). La classifica completa viene svelata il 17 novembre e conferma l’influenza di questa graduatoria sulle dinamiche globali del wine business.

Nuova strategia europea per il futuro dell’agricoltura
Bruxelles lavora a una politica agricola più integrata, con focus sul ricambio generazionale e sulla rivitalizzazione delle aree rurali. Un quadro destinato ad avere impatti diretti anche su viticoltura ed enoturismo, tra accesso alla terra, sostegni agli investimenti e sostenibilità.

COP30, l’appello agroecologico di FederBio
Alla COP30 di Belém, FederBio chiede che la transizione agroecologica diventi priorità nelle politiche climatiche globali. L’agricoltura biologica e biodinamica viene indicata come strumento chiave per trasformare i sistemi agroalimentari da fonte di emissioni a alleato contro il riscaldamento globale, con sistemi più resilienti agli eventi estremi.

Eventi enologici

Festa dell’ultima vendemmia d’Italia – Friularo DOCG a Bagnoli di Sopra
Domenica 23 novembre torna la Festa dell’ultima vendemmia dedicata al Vin Friularo DOCG, tardiva espressione del Raboso Piave, vendemmiato dopo i primi freddi. Nel contesto storico del Dominio di Bagnoli (PD) degustazioni, prodotti tipici veneti, musica e visite guidate celebrano fine vendemmia e identità del territorio.

DeVino Festival 2025 – record di presenze alle Brentelle
La sesta edizione del DeVino Festival al centro commerciale Le Brentelle (Padova) registra oltre 3.500 presenze in un weekend di degustazioni, tour guidati e laboratori con enologi e sommelier. Evento firmato Despar Nord, si conferma format capace di unire cultura del vino, socialità e curiosità del grande pubblico.

Anteprima VitignoItalia a Napoli – oltre 500 etichette in degustazione
Lunedì 24 novembre all’Hotel Excelsior di Napoli, Anteprima VitignoItalia apre il percorso verso l’edizione 2026 del salone (17–19 maggio, Stazione Marittima). Oltre 100 aziende da tutta Italia e più di 500 etichette in degusto, con particolare attenzione alle produzioni campane.

Piemonte, “Annata Vitivinicola 2025” – appuntamento tecnico di sintesi
L’incontro “L’Annata Vitivinicola in Piemonte 2025”, promosso da Vignaioli Piemontesi con la Regione, offrirà un quadro dettagliato su rese, maturazione delle uve, andamento climatico e qualità della produzione regionale. Prevista anche un’analisi dei mercati e dell’evoluzione strutturale del comparto, sulla scia di un monitoraggio che prosegue dal 1992.

Grazie per l’attenzione: la rassegna stampa vino di oggi è stata offerta da WINEIDEA.IT.
A risentirci domani per un nuovo giro nel meraviglioso caos del mondo del vino.

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     (Italia & mondo – per scelte di acquisizione, dismissione, posizionamento)

    Report vitivinicolo del 18 novembre 2025

    1. Punti chiave 2025 (snapshot)

    • Produzione & vendemmia Italia 2025
      • Stima congiunta Assoenologi–Ismea–UIV: 47,4 Mhl (+8% vs 2024), annata definita “ottima” sul profilo qualitativo.
      • Lettura alternativa Legacoop: stima più prudente ~44 Mhl, considerata più realistica a vendemmia quasi conclusa.
    • Giacenze: il vero elefante nella stanza
      • Al 31 ottobre 2025 i magazzini italiani registrano 44,5 Mhl di vino (quasi una vendemmia intera), +23,8% vs 30/09 e +5,2% vs 31/10/2024.
      • Oltre il 62% delle scorte è al Nord → rischio forte di pressione su sfuso e doc generiche.
    • Bulk wine: prezzi che reggono, domanda che no
      • Mercato globale bulk H1-2025: valori stabili (-0,3%) con prezzo medio ~0,78 €/L (+2,1%) nonostante volumi in calo.
      • In Italia, report recenti confermano ~0,78 €/L e “scambi deboli, domanda prudente, giacenze elevate”.
    • Export Italia: crescita selettiva, non generalizzata
      • Alcune analisi su H1-2025 indicano +1,5% valore / +2,1% volume sulle 12 principali destinazioni; l’anno però è irregolare per mercati e categorie.
      • I nuovi dazi USA al 15% possono costare >300 M€ anno alle aziende italiane, con impatto forte su Prosecco, Pinot Grigio, Moscato e rossi toscani.
    • Innovazione come discriminante di valore
      • Studi 2025 confermano crescente uso di IA, remote sensing, automazione in vigneto, cantina ed enoturismo: la componente tech diventa KPI nelle valutazioni industriali e nelle due diligence.

    2. Radar M&A (Italia – focus 2H 2025)

    Deal / RumorPartiGeoNota strategicaFonte
    Castel-Vins (Groupe Castel) acquisisce TannicoCastel-Vins ↔ Tannico (da Campari & Moët Hennessy)IT / EUPiattaforma e-commerce vino, 100% del capitale, rafforza canale digitale e data-asset sul consumatore 
    Torrevento riacquista il 51% da Prosit GroupTorrevento ↔ Prosit GroupPuglia (IT)Exit del fondo, ritorno al 100% familiare: caso interessante di “re-nazionalizzazione” del controllo 
    Caffo acquisisce ramo Valle Talloria (nuova “Casa Cinzano”)Gruppo Caffo 1915 ↔ Italian Wine BrandsPiemonte (IT)Asset produttivo chiave per Cinzano; sinergie spirits–wine e riposizionamento industriale

    3. Prezzi & Vendemmia – mini box operativo

    Vendemmia Italia 2025

    • Forbice realistica: 44–47,4 Mhl, con consenso su qualità buona-ottima ma forte eterogeneità per area.
    • Messaggio di sostanza: non è la quantità il problema, ma come posizionarla in un contesto di consumi fermi e magazzini pieni.

    Giacenze

    • 44,5 Mhl di vino al 31/10/2025, +5,2% anno su anno.
    • Di fatto, il sistema ha in pancia quasi due vendemmie tra stock e nuovo raccolto.

    Prezzi uve / bulk (flash)

    • Umbria (ottobre):
      • Sangiovese 26–30 €/q, Merlot/Cabernet 28–30 €/q, Sagrantino DOCG 100–140 €/q, con forti correzioni verso il basso vs 2023.
    • Veneto / Vicenza DOC: uve 40–60 €/q per bianco/rosso DOC.
    • Bulk Italia: ~0,78 €/L, “mercato poco attivo, pressione sui volumi”.

    4. Lettura strategica per acquisizione / dismissione / posizionamento

    Ti sintetizzo le implicazioni chiave come se dovessi valutare un dossier M&A o riorganizzare un portafoglio cantine:

    1. Multipli da maneggiare con cura
      • Con 44,5 Mhl in cantina e vendemmia abbondante, pagare multipli su logiche di “crescita volume” è poco difendibile.
      • Ha senso premiare: brand equity, segmenti premium/DOP, capacità export, livello di digitalizzazione e automazione, non i meri ettolitri.
    2. Asset “pieni di vino” ≠ asset ricchi
      • Stock elevati oggi sono un rischio di working capital, non una garanzia:
        • Serve piano chiaro di smaltimento intelligente (blend, canale B2B, export opportunistico)
        • E, in parallelo, ridisegno gamma per non replicare lo stesso problema nel 2026.
    1. Tecnologia e canale diventano driver di prezzo nei deal
      • Operazioni come Tannico–Castel mostrano che il valore si sposta verso:
        • controllo del cliente finale (dati)
        • capacità di fare pricing e assortimento dinamico
        • e asset tecnologici integrabili nella filiera.
      • Nelle cantine target, chiedersi: quanto vale la parte digitale rispetto agli ettari?
    2. Export: diversificazione obbligata
      • Dazi USA e volatilità macro obbligano a:
        • rivedere mix Paesi (rafforzare Nord Europa, Canada, APAC, mercati emergenti)
        • ripensare il ruolo del bulk come leva tattica (contratti spot/medio termine) e non come unica valvola di sfogo.

    5. “To-do list” per un board nei prossimi 6–9 mesi

    • Per chi compra (buyer industriale o fondo):
      • privilegiare target con brand forti, export sano, mix premium, basso rapporto stock/fatturato, investimenti già avviati in IA/automazione.
      • scontare il rischio overstock nei multipli, costruendo earn-out legati a riduzione scorte e crescita margine, non solo fatturato.
    • Per chi vende o cerca partner:
      • ripulire il profilo: piano scorte, ridisegno gamma, KPI di marginalità per etichetta, roadmap digitale (CRM, D2C, e-label ben gestiti).
      • presentarsi come piattaforma pronta (processi, governance, dati), non come “cantina piena di vino”.
    • Per consorzi e territori:
      • evitare la guerra al ribasso sul prezzo del generico;
      • puntare su discipline di resa, segmentazione chiara, storytelling credibile, supportate da dati e non solo da retorica di territorio.
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