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Report vitivinicolo del 21 settembre 2025

“Vino 2025: produzione record, export precario, sostenibilità al centro”

Report vitivinicolo del 21 settembre 2025

Punti Chiave

  1. Produzione italiana in ripresa, con conferma della leadership globale
    L’Italia prevede una vendemmia 2025 di circa 47 milioni di ettolitri, +8 % rispetto al 2024, dato che le permetterà di mantenere il primato mondiale davanti a Francia e Spagna. Regioni meridionali come Puglia e Sicilia trainano la crescita.
  2. Spumanti e certificazioni green come leve differenzianti
    Secondo il Report Valoritalia 2025, gli spumanti segnano un +5% nel 2024, mentre i vini rossi subiscono una flessione di ‐6,8%.
    Cresce l’interesse (sia fra produttori che consumatori) per le certificazioni di sostenibilità; diventano fattori chiave per l’accesso a mercati premium e per costruire valore percepito.
  3. Export: mercati top in crescita, ma instabilità generalizzata
    Nei primi sei mesi del 2025, il vino italiano ha performato bene in Canada (+ ~11 % in valore), Germania (+10,3 %) e Giappone (+0,7%) rispetto al 2024.
    Però importanti mercati (Regno Unito, Svizzera, Cina) mostrano flessioni, spesso legate a dazi, cambi nei consumi o pressione economica sui consumatori.
  4. Enoturismo e vendite dirette: opportunità con digitalizzazione e qualità dell’esperienza
    Il Report Divinea‑Wine Suite 2025 segnala che le cantine che investono in accoglienza, marketing digitale, vendite dirette e formazione personale ottengono vantaggi competitivi concreti.
    Anche l’enoturismo come fenomeno culturale e turistico continua a integrarsi con sostenibilità, storytelling territoriale e offerte esperienziali differenziate.
  5. Trend globali che non si possono ignorare: cambiamento climatico, moderazione del consumo, innovazione tecnologica
      - Il cambiamento climatico spinge le aziende a varietà resistenti alla siccità, pratiche rigenerative e gestione più efficiente delle risorse idriche.
      - Il consumo globale di vino è sotto pressione: l’invecchiamento della popolazione consumatrice, nuove preferenze verso bevande “light”, low‑alcohol o esperienziali.
    – Tecnologia e AI sono sempre più integrate, non solo per produzione, ma anche per l’esperienza cliente (virtual tasting, raccomandazioni, gestione diretta).

Implicazioni Strategiche Rapide

  • Nei processi di acquisizione o investimento, puntare su produttori con certificazioni sostenibili consolidate, che abbiano già sperimentato il direct‑to‑consumer e l’enoturismo reattivo: questi tendono a mantenere o accrescere valore anche in mercati instabili.
  • Nei territori meridionali con forte produzione, valorizzare il “brand territoriale” unito ad una qualità costante: può essere distintivo nei mercati esteri, specie dove la sostenibilità è richiesta.
  • Monitorare dazi, politiche commerciali, e cambi valutari: in molti mercati chiave la competitività può essere erosa da fattori fuori dal controllo diretto.
  • Investire in digitalizzazione non come “lusso”, ma come asset operativo: vendite dirette, strumenti di CRM, esperienze personalizzate, storytelling fanno già la differenza.
  • Anticipare e gestire i rischi del cambiamento climatico: varietà resistenti, gestione dell’irrigazione, adattamento delle pratiche agronomiche, per garantire qualità e continuità produttiva.
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