Ecco un briefing secco e “da sala riunioni” aggiornato al 26 novembre 2025.
- Scenario macro – mondo
- Produzione globale 2025: OIV stima ~232 Mhl (+3% vs 2024) ma ancora ≈-7% sotto la media 5 anni → terzo anno consecutivo di offerta strutturalmente più bassa.
- Implicito: lo spazio per tagli drastici di prezzo sul vino italiano è limitato; la competizione si sposta su mix, brand e canale, non su “svendere volumi”.
- Italia – vendemmia, qualità, scorte
- Vendemmia 2025 Italia
- Stima ufficiale Assoenologi–Ismea–UIV: 47,4 Mhl (+8% vs 2024), qualità buona-ottima.
- Stima alternativa Legacoop / analisi successive: ~44 Mhl, considerata più vicina al consuntivo a vendemmia quasi chiusa.
- Giacenze: le ultime letture di filiera indicano che, sommando stock pre-vendemmia e nuovo raccolto, il sistema si muove nell’ordine di quasi due annate equivalenti in cantina → il problema non è “fare vino”, ma come smaltirlo con margine.
- Export & mercati
- Italia nel 2025
- 1° semestre: +2,1% volume e +1,5% valore (703,5 mln L; ~€2,8 mld) → segnale ancora positivo.
- Primo 7 mesi: -0,9% valore / -3,4% volume sulle 12 principali destinazioni; luglio-settembre USA in forte caduta (fino a -30% valore con dazio 15%).
- Lettura: export italiano è spaccato in due
- resiliente su mercati premium/ben presidiati,
- in difficoltà su USA e parte dell’extra-UE → serve riallocazione geografie e revisione architettura prezzi.
- Prezzi, bulk, vendemmia operativa
- Bulk globale: H1-2025 volumi -2,3% vs H1-2024, valori sostanzialmente piatti; prezzo medio ~0,78 €/L (+2,1%).
- Bulk Italia: stesso ordine di grandezza (~0,78 €/L), ma con mercato definito dai broker come “scambi deboli, domanda prudente”.
- Prezzi uve – fotografia parziale
- Piemonte: Nebbiolo da Barolo 2,4–2,7 €/kg, Barbaresco 1,7–2,2 €/kg, Moscato 1,15–1,21 €/kg, Barbera d’Alba 0,9–1,2 €/kg.
- Nord Est: cali 2025 vs 2023 per Amarone (≈-13%), Valpolicella (≈-8%), Prosecco Conegliano-Valdobbiadene (≈-9%); controtendenza Franciacorta (+5%) e Lugana (+7%).
- Centro-Sud (Umbria e dintorni): Sangiovese 26–30 €/q, Merlot/Cabernet 28–30 €/q, Sagrantino DOCG 100–140 €/q, spesso con forti correzioni rispetto ai picchi 2023.
Traduzione operativa: pressione su generici e alcune DOC “sovra-prodotte”, tenuta o crescita sui segmenti con chiaro posizionamento premium.
- M&A, capitale e tech
- Tenuta Ulisse (White Bridge) acquisisce Montevetrano in Campania (dopo Cirelli): costruzione di un polo centro-sud premium centrato su brand e terroir.
- Altri deal recenti (non nuovi oggi, ma ancora direzionali): progetti immobiliari-viticoli in Langhe-Roero (Tellus), espansione Fantini in Spagna, ingresso performante di fondi in piattaforme CRM vino (Wine Suite + Performant Capital).
- Linea di tendenza: capitali puntano su
- marchi con pricing power,
- asset fondiari di pregio,
- canali (digitale/export) e piattaforme tech,
più che su meri ettolitri.
- Tre messaggi per decision-making (cantina, consorzio, M&A)
- Valutazioni: premiare valore, non volume
- Nelle due diligence, moltiplicatori vanno agganciati a brand, mix premium, export sano, digitalizzazione; gli stock sono rischio di capitale circolante, non plusvalore automatico.
- Export: derisking USA e riprogettazione portafoglio mercati
- Con USA volatili e tariffati, il 2026 va pianificato spostando parte delle allocazioni verso Nord Europa, Canada, APAC e LatAm, con listini dinamici e uso mirato di hub di ri-esportazione.
- Cantina 4.0 come driver di multiplo
- Gli studi 2025 sulla trasformazione tecnologica del vino confermano che IA, sensori, CRM/enoturismo diventano indicatori nelle valutazioni di investitori industriali e finanziari.
- Tradotto: un investimento credibile in dati e automazione oggi sposta la fascia di multiplo più di qualche ettaro in più.
Questo è il quadro “di lavoro” al 26 novembre: poche certezze sui volumi di vendita, molte indicazioni su dove si sta spostando il valore.
