AL FUORISALONE DI MILANO 2023 VA IN SCENA “ARCHIWINE, ARCHITETTURA IN CANTINA”PROTAGONISTA DELLA PRIMA PUNTATA: L’ALTO ADIGE

Mercoledì 19 aprile 2023 alle ore 19.00 presso Anteo Palazzo del Cinema di Milano, nel contesto del Fuorisalone 2023, andrà in scena la prima serie tv dedicata all’architettura nel mondo del vino.

AL FUORISALONE DI MILANO 2023 VA IN SCENA “ARCHIWINE, ARCHITETTURA IN CANTINA”PROTAGONISTA DELLA PRIMA PUNTATA: L’ALTO ADIGE

Spazio, Degustazione, Tecnologia, Paesaggio e Produzione. In occasione del Fuorisalone 2023 sarà presentato per la prima volta il progetto ARCHIWINE, Architettura in Cantina, una serie di documentari dedicati all’architettura nel settore vitivinicolo, nato da un’idea della casa di produzione The Piranesi Experience con la collaborazione della fondazione Architettura Alto Adige e il partenariato del Consorzio Vini Alto Adige. Quello di Archiwine è infatti un nuovo ed inedito viaggio filmico attraverso tutte le regioni Italiane che, a partire dall’Alto Adige, intende attraversare l’intero stivale, scoprendo il design delle nostre cantine e dando voce ai protagonisti del mondo del vino.
Mercoledì 19 Aprile 2023 alle ore 19.00 presso Anteo Palazzo del Cinema di Milano, nel contesto del Fuorisalone 2023, sarà presentata la puntata pilota che avrà come focus l’Alto Adige, un evento speciale realizzato in partnership con Anteo Palazzo del Cinema, Erlacher e Alpewa al termine del quale ci sarà modo, per gli ospiti presenti in sala, di degustare i vini Alto Adige DOC. Ospiti della serata saranno la produttrice vitivinicola Elena Walch e Michaela Wolf dello Studio Bergmeisterwolf. La puntata pilota è stata diretta da Claudio Esposito, già regista della doc series Art For Change distribuita su Amazon Prime e Chili. Il progetto proseguirà con il coinvolgimento delle altre regioni italiane.

Tre giorni di incontri, visite, degustazioni per giornalisti e professionisti del vino alla scoperta del mondo enologico altoatesino, ma il Consorzio guarda già oltre: il progetto della nuova delimitazione geografica della DOC, l’implementazione dell’Agenda 2030 nel nome della sostenibilità e una grande vendemmia 2021 che ha tutte le premesse per riconfermare l’altissima qualità, nota nel mondo, dei vini dell’Alto Adige.

ALTO ADIGE WINE SUMMIT 2021: GRANDE SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE DEDICATA AL PATRIMONIO ENOLOGICO ALTOATESINO

Si è concluso nel migliore dei modi l’Alto Adige Wine Summit 2021, la principale manifestazione enologica che si svolge ogni due anni in Alto Adige. Dal 9 al 12 settembre giornalisti e professionisti del mondo del vino, provenienti da 9 paesi diversi, hanno avuto l’opportunità, su invito, di conoscere il ‘mondo di contrasti‘ – a cui è stata dedicata questa terza edizione della kermesse – che caratterizza il meraviglioso territorio altoatesino, unico per la sua molteplicità di vitigni, terreni e microclimi.

Siamo felici e orgogliosi – commenta Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige di aver potuto accogliere più di 100 personalità del mondo enologico suddivisi in piccoli gruppi per garantire la massima sicurezza. La manifestazione, che viene organizzata dal Consorzio Vini Alto Adige, è stata resa possibile grazie anche all’impegno di tutti i soggetti e le istituzioni coinvolte e a tutti i produttori altoatesini che in questi giorni si sono spesi per trasmettere al meglio il nostro immenso e variegato patrimonio enologico.”

L’Alto Adige Wine Summit è stato animato da un fitto programma di attività quali visite ai vigneti, incontri a tu per tu con gli 80 vignaioli altoatesini coinvolti, degustazioni esclusive – con oltre 260 vini che hanno accompagnato i partecipanti in un viaggio nella cultura enoica dell’Alto Adige – e cene stellate in luoghi da sogno come le baite dell’Alpe di Siusi, nel magnifico anfiteatro delle Dolomiti. Tutte attività volte proprio a raccontare questa terra quanto mai variegata, caratteristica che si rispecchia fedelmente nella produzione vinicola del territorio. Basti pensare che in una miriade di vigneti che spaziano dal clima mediterraneo del fondovalle fino a quote che superano i 1000 metri, si coltivano più di 20 vitigni diversi, e tutto questo grazie al lavoro meticoloso svolto sia da singoli vignaioli, sia da cantine sociali di lunga tradizione.
Inoltre, il Consorzio ha proposto appuntamenti digitali dedicati agli autorevoli rappresentanti del mondo enologico provenienti da Hong Kong, Giappone, Russia e Stati Uniti durante i quali è stato possibile confrontarsi e avere scambi interessanti tra tutti i soggetti coinvolti volti a rinsaldare il rapporto con mercati molto importanti come quello americano e asiatico.

Questa terza edizione – racconta Eduard Bernhart, Direttore del Consorzioè stata anche un’occasione per fare il punto sull’attuale situazione del settore: in una congiuntura economica complicata, l’Alto Adige del vino si è adoperato per mantenere il settore competitivo, in Italia e all’estero, sperimentando nuovi paradigmi di comunicazione e di vendita che oggi ci permettono di essere più forti, meglio preparati, più digitali, più social, più comunicativi, più adattabili e più dinamici che mai“.

Un territorio in fermento quello dell’Alto Adige che ha colto le sfide dei tempi moderni per guardare e pianificare con lungimiranza il prossimo futuro della viticultura altoatesina. “Un fondamentale progetto per il nostro territorio, ad oggi sul tavolo di discussione a livello ministeriale è l’introduzione della zonazione, ovvero le menzioni geografiche aggiuntive. Si tratta di un progetto di estrema importanza che darà un ulteriore impulso e ancora più legame ai nostri vini con la terra dove nascono. La zonazione rispecchia la nostra visione per i prossimi decenni della viticoltura altoatesina – spiega Martin Foradori, Vice Presidente del Consorzio.

Abbiamo ben chiara la strada che vogliamo percorrere e per questo, attraverso l’Agenda 2030, ci siamo posti obiettivi concreti e intrapreso un percorso che sappia promuovere e incentivare la sostenibilità, consapevoli che le misure definite nell’Agenda richiederanno un cambiamento di pensiero da parte di tutti gli attori coinvolti. Da ultimo, un pensiero per la vendemmia 2021: se le condizioni metereologiche continuano come in queste ultime settimane, ci attende un’ottima annata e ne siamo particolarmente felici perché vediamo ripagato il grande e complicato lavoro di questi mesi. Non vogliamo già cantare vittoria, ma le condizioni per un’annata davvero unica che rimarrà nella storia ci sono tutte” – aggiunge Andreas Kofler, Presidente del Consorzio in conclusione.

“Un mondo di contrasti” è il tema dell’Alto Adige Wine Summit, quest’anno dedicato alla grande varietà di vitigni, microclimi e terreni dell’Alto Adige.

TUTTO PRONTO PER L’ALTO ADIGE WINE SUMMIT 2021

Il Consorzio Vini Alto Adige si prepara per ospitare la terza edizione dell’Alto Adige Wine Summit, la più importante manifestazione enologica del territorio che dal 9 al 12 settembre accompagnerà le più importanti firme giornalistiche invitate all’evento, alla scoperta delle eccellenze vitivinicole altoatesine. I contrasti, quest’anno, caratterizzeranno una kermesse davvero ricca di eventi: infatti, verranno organizzati appuntamenti digitali e incontri fisici grazie ai quali gli ospiti dell’Alto Adige Wine Summit avranno l’opportunità di conoscere personalmente, a piccoli gruppi, i numerosi produttori.

“Lavoriamo ogni giorno per dare supporto ai 5 mila produttori altoatesini e a un territorio che rappresenta una perla nel panorama enologico nazionale e internazionale – commenta Eduard Bernhart, direttore del ConsorzioL’Alto Adige Wine Summit è parte di una strategia che il Consorzio promuove per esaltare il territorio altoatesino e per raccontare la varietà enologica dell’Alto Adige. ‘Un mondo di contrasti’ sarà il tema di quest’edizione, che renderà infatti omaggio a quella molteplicità di vitigni, terreni e microclimi che rendono esclusivi i vini che produciamo”.

L’Alto Adige Wine Summit 2021 rappresenta un vero e proprio viaggio tra le etichette di grandi e piccole realtà produttive, che si distinguono per l’alto valore dei propri vini: non mancheranno quindi assaggi varietali e dedicate ad annate imperdibili e momenti di confronto con i produttori. Sarà anche l’occasione per vivere esperienze da sogno tra castelli storici come Castel Mareccio, dove il 9 settembre si aprirà ufficialmente la manifestazione, suggestivi vigneti e baite in alta quota nel magnifico scenario delle Dolomiti. Proprio in questo incredibile scenario gli ospiti del Summit potranno gustare cene imperdibili preparate da chef stellati, immersi in panorami mozzafiato dove l’armonia dei diversi contrasti trova la sua massima espressione.

Dopo la catastrofe meteorologica che si è verificata in Germania i viticoltori dell’Alto Adige sostengono i vignaioli tedeschi donando macchine agricole e oltre 2.000 bottiglie di vino.

CONSORZIO VINI ALTO ADIGE AL FIANCO DEI VIGNAIOLI TEDESCHI COLPITI DALL’ESONDAZIONE DEL FIUME AHR

La nota pragmaticità e solidarietà altoatesina non si è fatta attendere anche in occasione dei gravi danni che si sono verificati in Germania nelle scorse settimane a causa dell’esondazione del fiume Ahr che ha causato grandi disagi anche a molti viticoltori tedeschi. Per dare un fattivo contributo nell’affrontare l’emergenza, il Consorzio Vini Alto Adige ha supportato fin da subito l’iniziativa “SolidAHRität – Dai viticoltori per i viticoltori” a sostegno dei produttori colpiti.
“Come Consorzio Vini Alto Adige abbiamo deciso di rispondere tempestivamente a questo appello pervenuto dai nostri amici tedeschi – dichiara Eduard Bernhart, Direttore del Consorzionella speranza che sia solo un primo gesto di solidarietà a cui seguiranno altre azioni concrete volte a dare sostegno ai molti produttori tedeschi colpiti da questa difficile situazione. Siamo orgogliosi nel riscontrare una così grande adesione da parte dei nostri soci che hanno donato un totale di 2.744 bottiglie di vino e spumante”.
Stimando un valore medio di circa 65 euro per ogni cartone da 6 bottiglie donato, l’iniziativa “SolidAHRität – Dai viticoltori per i viticoltori” ha raccolto una somma potenziale pari a oltre 30.000 euro. Oltre a questa iniziativa, il Consorzio Vini Alto Adige ha dato un’ulteriore dimostrazione di intraprendenza e solidarietà nei confronti dei colleghi germanici.
In collaborazione con il noto produttore italiano di trattori speciali da vigneto, Antonio Carraro, ha organizzato e attuato infatti un’azione di aiuto mirato per la tenuta vinicola H. J. Kreuzberg di Dernau, realtà che è stata gravemente danneggiati dall’inondazione. Per la ricostruzione Antonio Carraro ha messo a disposizione un trattore in comodato d’uso per tutto il periodo di emergenza mentre il Consorzio Vini Alto Adige ha donato un nuovo carrello elevatore e un argano.
Entrambe le iniziative sono state sostenute dalla ditta di logistica e trasporti EMT di Caldaro, che ha inviato in Germania i cartoni di vino e i macchinari.

La Cantina Tramin è fra le più importanti realtà cooperative in Alto Adige, regione che coniuga al meglio tradizione e qualità, per una linea di vini che rappresenta l’eccellenza più totale. L’azienda affonda le proprie radici già nell’Ottocento: nasce nel 1898 da Christian Schrott, parroco di Termeno, che decise di dar vita a questa forma d’impresa insieme ad alcuni viticoltori della zona. Grazie alla forza di questa unione, Cantina Tramin è diventata una cooperativa tra le più riconosciute al mondo, dove la condivisione è la vera anima del progetto. Oggi abbraccia 300 piccoli proprietari che coltivano capillarmente un’area di 260 ettari, con grande rispetto, massima cura e a stretto contatto con Willi Stürz, in azienda dal 1995 ed eletto miglior enologo d’Italia nel 2004.

La Cantina Tramin è fra le più importanti realtà cooperative in Alto Adige, regione che coniuga al meglio tradizione e qualità, per una linea di vini che rappresenta l’eccellenza più totale.

La Cantina Tramin si fonda sulla collaborazione di 160 famiglie che lavorano insieme per svelare la meraviglia dei profumi del territorio ad ogni assaggio. Il territorio che circonda Termeno e del Lago di Caldaro è un territorio meraviglioso che con il suo particolare microclima contribuisce a realizzare vini dallo spiccato carattere varietale, dalla personalità sempre chiara e luminosa.
Ad Oggi, Cantina Tramin produce mediamente 1,9 milioni di bottiglie all’anno, destinate per il 70% al mercato nazionale, e per il restante 30% a quello estero.

A noi piacciono queste realtà: sono dei veri e propri tesori incastonati nella nostra Penisola tra mari e monti e nelle vie più sperdute di borghi e campagne. Noi non ci soffermiamo a vivere solo i loro prodotti, ma vogliamo scoprire più da vicino i protagonisti di questo brand. Ecco perché abbiamo mandato alcune domande a chi gestisce la comunicazione con noi.

 

Una nuova strategia di comunicazione, le piattaforme social come piazze virtuali per stimolare il dialogo con i consumatori, nuovi formati digitali a sostegno degli operatori, la promozione del settore vitivinicolo in Italia e all’estero: il Consorzio presenta i pilastri dell’attività consortile 2021.

IL CONSORZIO VINI ALTO ADIGE SOSTIENE IL TERRITORIO
E PIANIFICA IL 2021

Valorizzare la qualità del vino altoatesino e affermarlo nel segmento premium: questi i pilastri della strategia di comunicazione promossa dal Consorzio Vini Alto Adige per questo 2021. In particolare, il Consorzio sarà ancor più impegnato in processi di comunicazione non più soltanto B2B, rivolti quindi agli operatori del settore vitivinicolo, ma anche B2C, al fine di raggiungere quanto più possibile tutti gli appassionati del mondo del vino. “Con le restrizioni imposte dalla pandemia – commenta Eduard Bernhart, direttore del Consorzioci siamo chiesti in che modo il Consorzio avrebbe potuto reagire nel modo più positivo e costruttivo possibile. Abbiamo quindi deciso di cambiare radicalmente la strategia di promozione e marketing aprendoci a un target nuovo: il consumatore finale, gli appassionati di vino. Per questo, le attività di comunicazione sono state già nel corso dello scorso anno notevolmente ampliate e non rivolte soltanto ai classici pubblici di riferimento, come commercianti, ristoratori, sommelier, il mondo dell’horeca e della gdo. Se infatti la pandemia ha giocoforza azzerato, o quasi, le possibilità di interazione vis a vis, ci siamo accorti che avremmo dovuto pensare in maniera nuova e promuovere un dialogo diretto, quotidiano, con le persone, così da far conoscere loro le grandi qualità dei nostri vini e del nostro territorio e stuzzicarli, incuriosirli. La presenza del Consorzio sulle piattaforme social è stata quindi la diretta conseguenza”.
Ecco, quindi, che la strada intrapresa dal Consorzio si sta muovendo su due binari paralleli, dando supporto da un lato al lavoro dei produttori, in vigna e in cantina, e dall’altro promuovendo costantemente il dialogo con il consumatore finale e i propri stakeholders, in presenza ove possibile o attraverso le piattaforme social.
Ai messaggi più istituzionali, fruibili tramite il sito web e le piattaforme LinkedIn e Twitter, se ne sono aggiunti di nuovi, emozionali, grazie alla presenza del Consorzio su social come Instagram, Facebook e YouTube. “Per ogni piattaforma – continua il Direttore Bernhart – è stato definito un target e un mercato di riferimento con cui rapportarci. Il Consorzio ha promosso, e promuove, numerose attività social, in sinergia con il sito istituzionale che in questi mesi ha visto crescere notevolmente il traffico di utenti: abbiamo sviluppato la sottopagina ‘Acquista il vino’ che permette all’utente di scegliere il suo vino preferito e grazie al servizio di consegna e agli shop online, i produttori altoatesini consigliano gli appassionati e portano nelle loro case quanto richiesto. Il Consorzio ha inoltre attivato collaborazioni con gli influencer del vino, con testimonial d’eccezione come Reinhold Messner e con le principali piattaforme on line, per raggiungere un grande obiettivo: far conoscere a più persone possibili la grande varietà, versatilità e qualità dei vini altoatesini”.

Parallelamente nuovi formati digitali hanno permesso agli operatori del settore di ovviare alle limitazioni sui viaggi e alla cancellazione di fiere ed eventi: in questo modo il Consorzio ha dato sostengo alle aziende vinicole del territorio e sviluppato una forte azione di promozione dei vini dell’Alto Adige in Paesi quali Germania, Svizzera, Stati Uniti, oltre all’Italia, e in mercati emergenti come Russia, Giappone, Gran Bretagna, Canada.
“Il Consorzio – precisa Andreas Kofler, Presidente del Consorzioè oggi più che mai impegnato nel sostenere le diverse realtà vitivinicole dell’Alto Adige, dando loro visibilità qualificata nei mercati di riferimento. In un momento così particolare come quello che stiamo attraversando siamo convinti che questo sia il modo più funzionale e concreto per dare il nostro contributo al territorio”.
Il 2021 sarà giocoforza un anno interlocutorio che, negli obiettivi del Consorzio, servirà per rafforzare ulteriormente l’identità dei vini altoatesini e consolidare il ruolo di produttori dell’Alto Adige al vertice delle regioni vitivinicole di qualità. Per questo, continuerà l’attento lavoro di pianificazione delle linee guide contenute nell’Agenda 2030, a testimonianza dell’impegno del Consorzio sul tema della sostenibilità. “L’Agenda 2030 si articola in cinque livelli operativi – spiega Koflerche corrispondono ad altrettanti pilastri su cui poggia il settore vinicolo: il suolo, i vigneti, il vino, il territorio e le persone. L’adesione del Consorzio ai principi di sostenibilità ambientale è totale: dalla concimazione organica al consumo delle risorse idriche, dall’attenzione alla biodiversità nei vigneti alla tutela del clima, fino alla conservazione del paesaggio rurale e dell’intera filiera produttiva, che permette all’Alto Adige di essere un’eccellenza riconosciuta nel mondo”.

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