Confagricoltura Piemonte e Consorzio dell’Asti: impegno condiviso per la valorizzazione della qualità

Miglioramento della qualità, valorizzazione della produzione e iniziative di comunicazione, in Italia e all’estero, per far conoscere sempre di più il Moscato d’Asti e l’Asti spumante. Sono questi i temi sui quali si sono confrontati una delegazione di dirigenti di Confagricoltura Piemonte composta dal presidente regionale Enrico Allasia, dal componente della giunta nazionale e presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello e dal direttore regionale Ercole Zuccaro che ha incontrato il presidente del Consorzio dell’Asti Lorenzo Barbero, il vicepresidente Stefano Ricagno e il direttore Giacomo Pondini.

Confagricoltura Piemonte e Consorzio dell’Asti: impegno condiviso per la valorizzazione della qualità

Il confronto si è esteso all’andamento produttivo e commerciale della denominazione, che evidenzia segnali positivi sia per quanto riguarda l’aumento delle quantità imbottigliate, sia sul fronte delle vendite all’estero che, nonostante le limitazioni della pandemia, si stanno rivelando incoraggianti.
“Riteniamo fondamentale il ruolo dell’interprofessione – ha dichiarato Enrico Allasia – e per questo continueremo a mantenere rapporti collaborativi con il Consorzio dell’Asti, rafforzando il nostro impegno per la valorizzazione di un comparto che, con i suoi 9000 ettari di vigneto e oltre 4000 viticoltori rappresenta oltre il 20% della vitivinicoltura piemontese”.

È importante assecondare il mercato, contemperando le legittime aspettative di maggiori ricavi con una sana prudenza, per consentire il mantenimento dell’ottimale equilibrio produttivo – commerciale .

Confagricoltura al Consorzio dell’Asti: “E’ un buon momento, progettiamo insieme l’evoluzione del comparto”

Mercoledì prossimo, con una votazione online, l’assemblea del Consorzio per la tutela dell’Asti si esprimerà sulla resa vendemmiale 2021 per il Moscato d’Asti e l’Asti docg. La decisione verrà comunicata alla Regione, la quale si consulterà con le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative ai fini dell’adozione del provvedimento per un’eventuale conferma o aumento della resa fissata dal disciplinare di produzione della docg.

Il mercato dell’Asti e del Moscato d’Asti docg, grazie agli sforzi dei viticoltori, delle imprese di trasformazione e degli industriali che hanno saputo reagire con grande impegno alle difficoltà della pandemia, sta attraversando un periodo favorevole, che vede un incremento dei volumi commercializzati a livello internazionale. È necessario – dichiara Gianluca Demaria, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Piemontesaper gestire con grande lungimiranza la situazione, per consentire a tutta la filiera di poter mantenere alto il livello qualitativo delle produzioni e per continuare a incrementare i margini di ricavo“.

La situazione produttiva, secondo i tecnici di Confagricoltura che stanno effettuando periodici sopralluoghi nei 52 comuni dell’area di produzione delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, è positiva: lo sviluppo vegetativo dei vigneti è buono, le grandinate finora non hanno danneggiato in modo significativo il raccolto e le prospettive di raccolto sono interessanti, anche se l’andamento climatico non lascia presagire un raccolto abbondante.

In questo quadro – sottolinea Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonteè necessario prestare la massima attenzione all’equilibrio tra produzione, giacenze e andamento dei consumi. È importante assecondare il mercato, contemperando le legittime aspettative di maggiori ricavi con una sana prudenza, per consentire il mantenimento dell’ottimale equilibrio produttivo – commerciale faticosamente raggiunto, che deve continuare ad assicurare possibilità di lavoro e di ricchezza per oltre 4.000 famiglie di vignaioli che coltivano 9.700  ettari di vigneti, alle industrie del territorio a tutti loro occupati. Per questo – è la richiesta che avanza Allasia – in vista dell’assemblea di mercoledì prossimo chiediamo ai dirigenti del consorzio di sviluppare un confronto con le organizzazioni professionali agricole per definire le prospettive del comparto, che dovranno basarsi sull’evoluzione produttiva e commerciale che si vorrà imprimere al Moscato d’Asti e all’Asti nei prossimi anni“.

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