EXPORT DI VINO VENETO: NUOVO RECORD NEL 2022, MA LE PREVISIONI SONO MENO ROSEE PER IL 2023

Mentre si sta svolgendo la vendemmia 2023, difficile ma con produzioni attese in leggera crescita (+5/10%), l’ultimo report sul comparto vitivinicolo di Veneto Agricoltura evidenzia un’ottima annata 2022 per le
esportazioni di vino dalla regione Veneto (2,84 miliardi di euro, +13,9%), ma con prospettive per il 2023 che presentano nubi all’orizzonte.

EXPORT DI VINO VENETO: NUOVO RECORD NEL 2022, MA LE PREVISIONI SONO MENO ROSEE PER IL 2023

L’export di vino della regione Veneto è arrivato al nuovo record storico toccando nel 2022 i 2,84 miliardi di euro, con un rialzo annuo delle vendite oltre confine del +13,9%.

Le prospettive sono però meno rosee secondo le anticipazioni dei dati dell’export nazionale di vino relativamente al primo semestre 2023: sondando i primi dieci mercati di destinazione (top buyers) in volume di vino fermo in bottiglia, l’Istat evidenzia riduzioni a doppia cifra per le esportazioni verso Stati Uniti e Canada, tra i principali acquirenti al mondo, mentre resta in territorio positivo solo la Russia. Nel complesso, il calo delle esportazioni di vini fermi in bottiglia viene prevista a circa il -9%, mentre gli spumanti presentano diminuzioni maggiori (-13%).

Sono questi i principali dati che emergono dal report “Il comparto vitivinicolo del Veneto” realizzato dagli esperti dell’Osservatorio Economico Agroalimentare e pubblicato nel sito internet di Veneto Agricoltura, che contiene informazioni su superfici, produzioni e soprattutto esportazioni del vino prodotto nella regione Veneto.

Entrando nel dettaglio su quello che è il focus del report, cioè l’analisi dei dati sull’export di vino, provenienti da fonte Istat-Coeweb e Regione del Veneto, va detto che, a fronte di un quantitativo smerciato pari a circa 7,9 milioni di ettolitri di vino, che costituisce un record anche per quanto riguarda i volumi di vino esportati, ma il cui aumento annuo è stato però solo del +0,4%, l’ennesima impennata del fatturato è dovuta quasi del tutto al deciso incremento del prezzo medio di vendita, che nel 2022 è salito fino a 3,60 euro/kg, mostrando una crescita del +13,4% rispetto all’anno precedente.

La maggior parte delle esportazioni di vini veneti in valore è rappresentata dai vini fermi in bottiglia (52,2% del totale), che hanno generato un valore di circa 1,48 miliardi di euro (+9,8% annuo), generato da un lieve aumento dei quantitativi venduti oltre confine (circa 3,95 milioni di ettolitri rilevati, +1%), a fronte di un incremento più rilevante del prezzo medio di vendita che, nell’ultimo anno, per il vino fermo in bottiglia è passato a 3,75 euro/kg (+8,8%).

Un’altra quota molto rilevante del vino esportato, pari al 43,9% del totale, è costituita dai vini spumanti in piena ascesa negli ultimi dieci anni in quanto, in questo lasso di tempo, hanno aumentato la loro quota di mercato di oltre 20 punti percentuali a scapito dei vini fermi. I quantitativi di vini spumante esportati dal Veneto nel 2022 sfiorano i 3 milioni di ettolitri (+6% rispetto all’anno precedente). Ben più alta la crescita annua del valore esportato, che ha registrato un nuovo record d’incassi, pari a quasi 1,25 miliardi di euro (+19,8%). Il prezzo medio di vendita registrato nel 2022 si è attestato a 4,17 euro/kg e con un rialzo annuo del +13,1%.

Analizzando quali sono i principali paesi di destinazione del vino veneto spedito all’estero, i primi tre Paesi della graduatoria, in termini di valore delle vendite, sono Stati Uniti, Germania e Regno Unito, che concentrano il 51% circa del fatturato.

Il primo mercato mondiale per acquisto di vino veneto è rappresentato dagli Stati Uniti, che da soli rappresentano il 22,6% del totale dell’export regionale, con oltre 641 milioni di euro e un incremento degli acquisti, nell’ultimo decennio, del +138,9%. La Germania, invece, si pone al secondo posto del ranking, con circa 449 milioni di euro (15,8% sul totale) e un +36,4% rispetto al 2013, anche se rappresenta il primo Paese per importazioni del nostro vino fermo in bottiglia. Più deciso, invece, l’incremento fatto segnare nella decade dal Regno Unito (+52,6%) che, seppur restando al terzo posto, vede scendere la propria quota di mercato sul totale nel periodo di 2,2 punti percentuali.

In termini di volume, invece, è la Germania a posizionarsi al primo posto per acquisti di vino veneto, con 1,64 milioni di ettolitri (-0,5% rispetto al 2021), lasciandosi alle spalle gli USA (1,43 milioni di ettolitri, +5,1%) e il Regno Unito (1,11 milioni di ettolitri, -8,2%). Nel complesso, questi tre Paesi, acquistano 4,18 milioni di ettolitri di vino veneto, che rappresentano il 53% circa del totale dei volumi di vino esportati all’estero dalla nostra regione. Più distanziati ci sono il Canada (0,31 milioni di ettolitri), l’Austria (0,29 mln hl) e la Francia (0,27 mln hl).

Gli ultimi dati sull’export del vino nazionale, aggiornati al primo trimestre 2023, stimano per l’Italia un fatturato totale che si approssima a 1,8 miliardi di euro (+3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), dovuto in gran parte al rincaro dei prezzi medi di vendita, alla luce del calo dei quantitativi. In questo contesto, il Veneto resta sempre al comando della classifica dei maggiori esportatori di vino a livello nazionale, con una quota di poco oltre il 35% sul totale nazionale. Tuttavia, con circa 627 milioni di euro, il Veneto presenta una crescita minore rispetto a quella italiana (+3% netto rispetto al primo trimestre 2022). Fanno segnare invece crescite maggiori sia l’Emilia-Romagna (+9,9%) che il Trentino/Alto Adige (+8,9).

 

Al Vinitaly di Verona (2-5 aprile) l’Agenzia regionale ha in programma due interessanti focus dedicati al recupero di alcuni vitigni antichi veneti (lunedì 3 aprile ore 16:30), con degustazione guidata, e all’export di vino veneto (martedì 4 ore 11:30), che lo scorso anno ha battuto un altro record (2,84 mld/euro di fatturato). Inoltre, domenica (ore 16:00) “sposalizio” dei vini veneti con i formaggi di Caseus (prodotti con i fermenti autoctoni di Bioagro).  

DAI VINI DA VITIGNI RITROVATI ALL’EXPORT DI VINO VENETO: VENETO AGRICOLTURA AL VINITALY

In occasione della 55^ edizione di Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati in programma a VeronaFiere dal 2 al 5 aprile prossimo, Veneto Agricoltura – oltre ad essere presente con un proprio desk informativo accanto agli altri Enti regionali all’interno del grande stand della Regione del Veneto (Padiglione 4 – posizione D4/E4) – proporrà agli operatori e al pubblico due interessanti incontri di approfondimento ai quali interverrà anche l’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner. 

Il primo focus si terrà lunedì 3 aprile (ore 16:30) e avrà per protagonisti alcuni vitigni antichi autoctoni veneti ritrovati e conservati grazie al progetto regionale BIONET. Nello specifico, sotto i riflettori finiranno i vitigni Bigolona, Brepona, Benedina, Pontedara, Recantina e Turchetta, i cui vini prodotti da microvinificazione saranno poi degustati. L’incontro, al quale interverranno gli esperti di Veneto Agricoltura Michele Giannini e Stefano Soligo, nonché Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzo dell’Associazione G.R.A.S.P.O., intende mettere in luce le potenzialità enologiche di questi vitigni anticamente coltivati in Veneto e conservati dalla preziosa opera dei viticoltori custodi, dei quali una rappresentanza sarà presente per l’occasione.
Il secondo focus proposto da Veneto Agricoltura è in programma martedì 4 aprile (ore 11:30) e sarà dedicato all’andamento dell’export di vino veneto. Alessandra Liviero, direttore dell’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, presenterà i dati aggiornati a tutto il 2022 dell’export regionale di vino, autentica locomotiva dell’economia regionale. Basti pensare che, numeri alla mano, anche nel 2022 il Veneto si è piazzato al primo posto della graduatoria italiana delle regioni esportatrici di vino nel mondo, con un nuovo fatturato record di 2,84 miliardi di euro. Valore in crescita del +13,4% rispetto al 2021 e che rappresenta il 36% dell’export del comparto vinicolo nazionale. Nel corso dell’incontro sarà analizzato l’andamento dei transiti internazionali dei vini veneti e dei principali mercati di sbocco, sia europei che internazionali.

Infine, ricordiamo che Veneto Agricoltura, con Bioagro, sarà presente anche ad un altro interessante momento che vedrà al centro i vini e i formaggi veneti. Si tratta del taglio, con degustazione, di una forma di formaggio (“La prima di Caseus. Taglio della forma del Presidente”) in programma domenica 2 aprile (ore 16:00). Ovviamente non si tratta di un formaggio qualsiasi, bensì di quello prodotto, presente il Presidente Luca Zaia, durante l’edizione di Caseus dello scorso ottobre svoltasi in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd). Il formaggio in questione, lavorato con metodo tradizionale su fuoco a legna e rimasto a stagionare per quasi sei mesi, è stato prodotto dalle sapienti mani di Andrea Dalla Palma (presente per l’occasione), uno dei malghesi più esperti dell’Altopiano di Asiago, esponente di una famiglia che da secoli si dedica alla trasformazione del latte, portando avanti le tradizioni e la cultura del territorio. Per la produzione della forma di formaggio in degustazione al Vinitaly sono stati utilizzati fermenti autoctoni prodotti da Bioagro, società di Veneto Agricoltura. Il binomio vino-formaggio rappresenta alla perfezione la tradizione, la cultura e la tipicità del nostro territorio e, proprio per questo, la Regione del Veneto ha voluto creare un momento di unione fra le due importanti manifestazioni: Caseus e Vinitaly.

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