News Vitivinicole e tenute agricole di giovedì 7 aprile 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 7 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Intervista a Pietro Patton – «Sostenibilità ambientale e redditività economica le sfide per il nostro futuro».
A Verona si apre la grande fiera del settore con oltre settanta aziende locali II pensiero del presidente del Consorzio tutela vini del Trentino Pietro Patton L’obiettivo. Siamo l’unica realtà in Italia il cui territorio è tutto certificato secondo il disciplinare Sqnpi. L’emergenza internazionale non fa sconti neppure al settore vitivinicolo. Domenica a Verona si apre la 54esima edizione di Vinitaly con oltre una settantina di aziende trentine presenti. Rincari nei costi di produzione, difficoltà nel reperimento di prodotti utilizzati in campagna e in cantina i temi su cui dovrà confrontarsi nei prossimi mesi anche il mondo vinicolo trentino, già impegnato a rivedere il proprio posizionamento all’interno del comparto puntando a mantenere elevata qualità pur in un contesto che cambia e di fronte ad una continua evoluzione del beverage.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Qualità e varietà, ecco i segreti dei vini altoatesini.
Presenti più di ottanta cantine sotto l’ombrello del Consorzio Vini Alto Adige. Il presidente Kofler: «Per i bianchi altoatesini l’annata 2021 è sopra la media» I l territorio Un mosaico particolare di vitigni altitudini e microclimi. Dal 10 al 13 aprile prossimi il Consorzio Vini Alto Adige sarà protagonista a Vinitaly 2022, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona. Quest’anno con un format rivisitato per garantire il massimo della qualità in totale sicurezza. Nel padiglione 6, saranno presenti con il proprio oltre 80 cantine altoatesine. «L’Alto Adige è un vero e proprio gioiello vinicolo celato sotto le Alpi -spiega Eduard Bemhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige – che porta nel mondo l’Italia della qualità. Si tratta di una delle regioni vinicole italiane più piccole – 5.600 ettari vitati – che offre però un mosaico quanto mai complesso e variegato di territori, vitigni, microclimi che ne fa uno dei terroir più interessanti nel panorama del nostro Paese».

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Esportazioni a 614 milioni Quarta regione in Italia per vendite all’estero.
Uno studio Unicredit – Nomisma valuta la filiera vitivinicola Stati Uniti e Germania sono i mercati più interessati alla produzione locale I1 vino prodotto in Trentino Alto Adige produce un valore di 614 milioni solo per quanto riguarda le esportazioni, stabilizzandosi tra l’8 e il 9% dell’export italiano del settore. È questo uno dei dati che emerge dalla ricerca commissionata da Unicredit allo studio Winemonitor di Nomisma che si è basato su dati Nielsen. L’analisi di Unicredit – Nomisma prende in considerazione l’andamento del comparto vino in tutta Italia e parte da alcune valutazioni dimensionali. Emerge cosi che la nostra regione possiede 15.700 ettari coltivati a vigneto dai quali vengono prodotti 129 milioni di ettolitri di vino. Bolzano e Trento figurano poi al primo e quarto posto per l’incidenza di produzione Doc con rispettivamente il 92 e 1’80%. Meno significativo appare il dato sul biologico con la nostra regione che coltiva L907 ettari bio, con una percentuale del 12,1%, meno del 17,8% che rappresenta la media italiana.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Vinitaly riparte domenica con 700 buyer accreditati.
Riparte Vinitaly, e dopo due anni di fermo imposto dalla pandemia, catalizza a Verona dal 10 al 13 aprile, 4.400 aziende da 19 Paesi che, in questa vetrina internazionale con salde radici nella città di Giulietta, portano in degustazione 17mila etichette di vino. Dalla nostra regione ci saranno oltre 70 aziende trentine e un’ottantina di altoatesine. I brindisi non mancheranno dunque, ma nemmeno gli affari. I top buyer, quelli che fanno il mercato enoico, provenienti da 50 Paesi già accreditati sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Tra le novità, la presenza veicolata da Ice anche di buyer da quattro Paesi dell’Africa, una prima volta che attesta la spinta all’internazionalizzazione e ai nuovi mercati.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Lago, vola il turismo per Pasqua e Vinitaly – Turisti in arrivo per Pasqua C’è un boom di prenotazioni.
Corsa alle prenotazioni. A Verona nuova sede lat Lago, vola il turismo per Pasqua e Vinitaly. Aprile propizio grazie anche al Vinitalye al ponte del 25. La fascia più ampia di visitatori è tedesca Turisti in arrivo per Pasqua C’è un boom di prenotazioni Gli hotel sono al 75% di occupazione, i campeggi quasi esauriti e le locazioni all’80% De Beni: «Sta andando bene, ma non commettiamo l’errore di aumentare i prezzi» Kada Ferraro •• Dopo due primavere azzoppate causa Covid, la stagione turistica 2022 si sta aprendo sotto i migliori auspici per il Garda. Il mese di aprile si rivela propizio grazie a una fortunata «triade» che delinea i tre prossimi fine settimana. Si parte con Vinitaly, in fiera a Verona dal 10 al 13 aprile, da sempre occasione anche per un soggiorno sul lago. Si prosegue con la settimana di Pasqua, che cadendo «alta» rappresenta la situazione ottimale per vacanzieri e operatori turistici.

Fonte: Arena.

A Palazzo Maffei l'”Amygdala.n” di Pasqua Vini.
In occasione di Vinitaly and the City A Palazzo Maffei Amygdala.n» di Pasqua Vini. L’installazione visibile dalla piazza «È un nostro tributo per la città» I.uca Namara luca.mazzara@larena.it •• È l’area del cervello che permette all’uomo di percepire ed elaborare le proprie emozioni. E amigdala è anche il nome scelto per l’installazione commissionata da Pasqua Vini all’interno del calendario di degustazioni, incontri ed eventi che animeranno Verona grazie a Vinitaly and the City in programma da domani a lunedì. La cantina scaligera rende omaggio così alla città attraverso l’installazione site-specific «Amygdala.n» a Palazzo Maffei Casa Museo.

Fonte: Arena.

Micro Mega Wines, Podere Sabbioni tra i protagonisti.
La cantina è tra quelle selezionate da Ian D’Agata per la sezione del Vinitaly. “Piccolo è bello” è la parola d’ordine di Micro Mega Wines, la nuova sezione del Vinitaly (Verona, dal 10 al 13 aprile) dedicata ad alcune delle migliori aziende vitivinicole italiane, tutte caratterizzate da vini dai piccoli volumi di produzione, nati da varietà d’uva e terroirs unici. Podere Sabbioni, piccola realtà del territorio maceratese già insignita di prestigiosi riconoscimenti per la qualità della produzione curata da Massimo Carletti, sarà una delle ventisette aziende selezionate da Ian D’Agata all’interno di questa sezione “tematica” della prestigiosissima manifestazione veronese.

Fonte: Corriere Adriatico Macerata.

Le aziende vanno alla carica del Vinitaly «Export in crescita: c’e tanta qualità».
A Verona un padiglione dedicato. Pentassuglia: «Grandi aspettative» La kermesse 110 sono le aziende pugliesi che esporranno nel quartiere fieristico di Verona. È un appuntamento fondamentale per il settore. di Antonio Della Rocca Torna Vinitaly e la Puglia si mette in mostra con 110 aziende e 10 mila etichette, tutte riunite nel padiglione regionale a rappresentare l’intraprendenza e la vivacità di un settore, quello del vino e dei distillati, che, dalla Daunia al Capo di Leuca, continua a sedurre nel segno qualità. La prestigiosa rassegna veronese riapre i battenti Il io aprile, dopo due anni di assenza dovuta alla pandemia, ma già oggi i vini pugliesi si prendono la scena con la presentazione del progetto “DiVin Puglia 2022” messo a punto dalla Fondazione italiana sommelier di Puglia con il contributo del dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e ambientale della Regione.

Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.

«Sarà come un Vinitaly quotidiano» Passi avanti per il Museo del Vino.
Ieri la commissione regionale in città. «A breve via alla raccolta fondi». Un passo avanti per il Museo del Vino a Verona che dovrebbe sorgere alle ex Gallerie Mercatali davanti alla fiera. La Terza Commissione della Regione Veneto si è radunata ieri mattina in città, presso l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere. Un’assemblea fuori sede, promossa per consentire ai rappresentanti delle principali associazioni di categoria del territorio di intervenire per esprimere il proprio punto di vista sul museo. Ideatore del progetto, nonché promotore della legge regionale approvata nel zozo per l’istituzione degli Eco Musei del Vino in Veneto, primo step per l’ufficializzazione di questa tipologia di strutture espositive, è il consigliere regionale Enrico Corsi: «II progetto del Museo del Vino si sta per concretizzare, un sogno che sta per diventare realtà» si felicita Corsi che poi spiega: «Sarà un museo permanente, sorgerà alle ex Gallerie Mercatali e sarà una sorta di Vinitaly 365 giorni all’anno, facendo diventare a tutti gli effetti Verona la capitale enologica d’Italia.

Fonte, Corriere di Verona.

Torna il Vinitaly – L’Emilia-Romagna torna al Vinitaly dopo due anni e unisce il vino al cibo.
L’Enoteca regionale gestirà un intero padiglione, il numero 1, e ha preparato un programma ricco di appuntamenti e incontri in cui sono protagonisti anche i consorzi agroalimentari. Il mondo del vino torna al Vinitaly dopo due anni di silenzio imposto dalla pandemia. Quella dal 10 al 13 aprile a Verona sarà la 54a edizione della fiera dove l’Enoteca Regionale Emilia-Romagna curerà la regia dell’intero Padiglione 1 che per quattro giornate sarà la “casa” dei Consorzi, delle aziende e dei vini emiliano-romagnoli. Non solo vin’ La chiave di lettura della partecipazione dell’Enoteca Regionale e del consorzio Vini di Romagna a questa edizione sarà enfatizzare più possibile il binomio cibo-vino come valore assoluto di questa regione. Un valore rappresentativo di tutto il territorio, da Piacenza a Rimini “il tratto che ci unisce” che diventa per l’occasione anche l’hashtag #iltrattocheciunisce.

Fonte, Corriere Romagna Cibo.

Vinitaly, i grandi nomi dell’enologia.
Un appuntamento che inaugura la stagione aperta a operatori, buyers e wine lovers Dal 10 al 13 aprile torna alla Fiera di Verona Vinitaly, la principale manifestazione italiana dedicata al vino e ai distillati, giunta alla cinquantaquattresima edizione. Un appuntamento particolarmente sentito perché il primo a inaugurare la stagione delle fiere di settore e soprattutto perché aperta a operatori, buyers, stampa e wine lovers. Nel ricco palinsesto di appuntamenti nel capoluogo scaligero si inseriscono anche le attività di tre grandi nomi dell’enologia nostrana: Podere Forte, Pasqua Vini, Velenosi Vini. Scopriamo insieme cosa ci riservano per questa edizione di Vinitaly.

Fonte, Cronaca di Verona.

Pasqua vini.
Oltre alle attività presso lo stand, dal 10 all’11 aprile 2022, all’interno del calendario di degustazioni, incontri ed eventi diffusi che animeranno la città di Verona grazie a Vinitaly and the City, Pasqua Vini rende omaggio al capoluogo scaligero attraverso l’installazione sitespecific AMYGDALA .n, un tributo alla città di Verona, a Palazzo Maffei Casa Museo. Con la direzione creativa dello studio fuse* e la curatela di Reasoned Art, l’opera creerà un dialogo tra la città e il mondo. L’installazione, per dimensioni e caratteristiche, sarà liberamente visibile da tutto il pubblico in Piazza delle Erbe. Nell’attuale era digitale, lo spazio dematerializzato dei social media viene interpretato come un serbatoio di emozioni, un archivio di pensieri esplorabile attraverso i “Big Data”, che registrano tutto ciò che viene immesso nella rete.

Fonte, Cronaca di Verona.

UniCredit, indagine e convegni per il settore vitivinicolo.
I nuovi scenari dopo la pandemia e le strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano ed emiliano romagnolo sono stati al centro di un incontro organizzato da UniCredit con alcuni tra i principali produttori e consorzi del comparto in Emilia Romagna. Un confronto avviato sulla base dei risultati dello studio di Nomisma per UniCredit, dal quale è emerso un comparto in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 7 miliardi di euro. L’indagine Nomisma-UniCredit ha evidenziato che nel mercato nazionale è soprattutto la Grande Distribuzione a trainare le vendite di vino (+12% 2021 rispetto al 2019), ma si registra un’importante Crescita anche in ambito di e-commerce (+ 187%).

Fonte, Gazzetta di Modena.

Vinitaly, trentanove espositori sanniti.
La fiera Internazionale del vino dal 10 al 13 aprile Vinitaly, trentanove espositori sanniti Trentanove aziende del comparto vitivinicolo sannita prenderanno parte all’edizione 2022 di Vinitaly Verona, l’esposizione internazionale di maggiore rilievo dedicata al mondo della vinificazione: il tutto per un deciso sforzo e impulso di rilancio dopo due anni di pandemia che hanno pesato sul settore in difficoltà per il fermo produttivo del canale ristorazione e filiera alberghiera, uno dei principali sbocchi per il prodotto di alta qualità. Nel 2022 nonostante invasione dell’Ucraina, tensioni internazionali, caro materie prime si punta su un deciso rilancio nell’evento che si svolgerà da domenica 10 aprile a mercoledì 13 aprile con la Campania presente con un suo padiglione in cui il Sannio la farà da protagonista.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

Vinitaly, stand di Confagricoltura.
Tra i prodotti protagonisti Taurasi e caciocavalli Vinitaly, stand di Confagricoltura Confagricoltura Avellino sarà presente al Vinitaly 2022 con le cantine associate e con i suoi dirigenti. L’Organizzazione Provinciale di Avellino, nei giorni di lunedì 11 e martedì 12 aprile, organizza due momenti di degustazione dei tre vini DOCG della Provincia nel padiglione di Confagricoltura nazionale (Hall D Stand G2/3/4EH2/3/4 -12/3/4).11 primo giorno, dalle ore 16 alle ore 17, saranno in degustazione i due bianchi DOCG, Fiano di Avellino e Greco di Tufo, proposti in abbinamento con i cantucci alla canapa preparati e presentati dall’azienda agrituristica “Nonna Rosina” di Nusco.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

Salone dei vini e dei distillati Quattro giorni di grandi eventi.
Verona La prossima edizione di Vinitaly dal 10 al 13 aprile Sono circa una decina le cantine pontine che parteciperanno Sarà degustazione hanno fatto, nicchia, così come di molti possibile stanno facendo o faranno la distillati e liquori”. Nata nel degustare storia dell’enologia mondiale. 1967, la manifestazione è le etichette “Il confronto tra vini, territori, diventata l’attuale Vinitaly del mondo annate sostengono gli esperti dopo due anni, nel 1969. consente agli operatori della Veronafiere aveva già Riflettori filiera, dai produttori ai buyer organizzato negli anni ’30 il accesi che devono guidare le tendenze “Salone dei vini di qualità Verticali, aree di consumo, di migliorare le veronesi”, la prima esposizione tematiche, focus sulle proprie competenze italiana dedicata a settore e ai principali mercati e degustatine innalzando i prodotti dell’enologia. Così soprattutto percezione della qualità”. Oltre come negli anni precedenti, degustazioni.

Fonte, Latina Oggi.

Vinitaly, al via la 54esima edizione: ecco come muoversi
La 54a edizione di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato al mondo del vino e dei distillati, è in programma dal 13 al 16 aprile 2022 a Verona. In occasione dell’evento, la circolazione e il sistema dei parcheggi intorno al quartiere fieristico vengono strutturati e regolamentati per ridurre al minimo i disagi e ottimizzare il tempo a disposizione del business per gli operatori del settore. Veronafiere, in viale del Lavoro 8, si trova a due chilometri dal casello di Verona Sud dell’autostrada A4, dalla Stazione ferroviaria di Porta Nuova e dal centro della città. Per chi arriva in aereo è disponibile un bus navetta “Aerobus” diretto in Fiera, con corse ogni 30 minuti circa, dalle 7,30 alle 20. Dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova i bus navetta sono in partenza dal marciapiede E, con corse ogni 15 minuti (dalle 7,30 alle 20,30). Ingresso a pagamento, riservato agli operatori specializzati e maggiorenni.

Fonte, Repubblica Bari.

Quel sorso di Friuli a un passo dai binari.
Si chiama Osteria della Stazione l’Originale, si trova a Milano e qualcuno l’ha definita “consolato furlàn”. Rivisita i piatti della tradizione, ma anche i vini: l’oste, Gunnar Cauter, ha creato il suo personalissimo “doc” di Marina Marinetti gni giorno, alle 11, è l’ora del Tocai. Ogni giorno, alle 11, Gunnar Cauteri (cognome sdrucciolo), classe 1962 per 188 centimetri e (attualmente) 130 chilogrammi, friuliano doc come il vitigno autoctono che il 25 settembre 2008, per decreto ministeriale, perse il diritto di chiamarsi col proprio nome dandola vinta alla patria del liquoroso Tokaji, ovvero l’Ungheria, toglie il tappo alla provocazione, in diretta, sui social, per quello che da 14 lunghi anni può chiamarsi unicamente Friulano. «lo sono Gunnar Cautero, ma soprattutto io sono Friuli»: l’oste – sua è l’Osteria della Stazione l’Originale di Milano, sorta di consolato furlàn accanto ai binari della Centrale, dove il frico è (anche) uno stato mentale, frico state of mind – di vino se ne intende.

Fonte, Economy.

Vendita di vini on line A Branca un po’ di Etilika.
Branca International (in foto l’ad Niccolò Branca), holding che fa capo alla famiglia Branca, con un fatturato consolidato oltre i 200 milioni di euro, ha acquisito una partecipazione di minoranza in Etilika, piattaforma di vendita online di vini pregiati italiani, champagne e superalcolici.

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione.

Che sapore ha il vino dei sogni.
Tre cantanti, una scrittrice e un attore ci descrivono le loro bottiglie preferite, quelle da stappare con amici e quelle che danno conforto. CHE SAPOR IL VINO D SOGNI E ALEX BRITTI AMO IL PIEMONTE IN BOTTIGLIA IL MIO BUEN RETIRO. Da anni ormai sono un grande estimatore del mondo enogastonomico piemontese in genere, ma parlando di vini soprattutto del Nebbiolo, rosso e sincero ma trasparente e scarico di tannini, abbinabile perfettamente anche con piatti di pesce. C’è un posto tra le colline novaresi dove vado spesso a mangiare bene e a rilassarmi (La Capuccina a Cureggio) oltre che a fare scorta di Nebbiolo. Nella stessa zona producono anche l’Erbaluce, che è un bianco che bevo sempre volentieri nonostante io preferisca i rossi. Se non sento troppo il legno scelgo anche il Barbera, soprattutto quando è giovane e magari con qualche grado (di temperatura) in meno.

Fonte, Gusto.

Bianche, rosse, rosé bolle tesoro d’Italia.
L’ Regine dell’export, cresciuto del 30% nei 2021, dalle colline trevigiane alla Puglia, passando per Alta Langa e Oltrepò, vestono di brio tutto il Belpaese Italia del vino non è mai stata tanto frizzante. Metodo classico o charmat, secco o dolce, millesimato o rosé, i nostri spumanti, nelle varie forme, sono stati la categoria di vino che in questi anni ha cavalcato più di tutti la cresta dell’onda, con una straordinaria crescita sia in valore, sia in volume, sia nel gradimento dei consumatori. Se non fosse un paradosso, verrebbe voglia di festeggiare con una bottiglia di Champagne. Ma è proprio questo il punto: complice la diminuzione della capacità di spesa generale, nel mondo l’appeal delle bollicine italiane è cresciuto a due cifre e in molti, per il brindisi o per l’aperitivo a Londra come a New York, hanno sostituito lo spumante francese con i nostri Brut e, soprattutto, con il nostro Prosecco Doc.

Fonte, Gusto.

Vendite e consumi su: Io champagne diventa bene rifugio – Vendite e consumi record, lo Champagne diventa nuovo aaset per investimenti.
Le bottiglie delle grandi maison francesi tornano al centro del mercato e spingono i vini pregiati al primo posto tra i beni di passione, superando le borse di Hermès Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo integralmente l’articolo «Analisi economica». di Paola Jadeluca, pubblicato sul numero di aprile di Arbiter (10 euro, in edicola). Si tratta di un approfondimento che indaga il mondo delle bollicine francesi, sia per quanto riguarda i volumi di vendita e quelli di consumo, tornati a registrare numeri record, sia per quanto concerne le quotazioni, alle stelle, delle bottiglie più antiche e pregiate. Champagne, nuova frontiera degli investimenti. I banchieri di Wall street stappano bottiglie da 2.000 euro per il ritorno dei bonus, relativi al 2021, di importi che non si vedevano dal 2000 e in questo scenario le bollicine francesi sono tornate al centro del mercato, sia in termini di consumi, sia sul versante delle quotazioni delle bottiglie vintage più pregiate, che hanno raggiunto livelli record.

Fonte, La Verita’.

Torna Vinitaly Nettare di Bacco sempre più amato – Torna Vinitaly Cresce l’amore degli italiani per il vino: l’89% lo beve regolarmente e cerca qualità.
Alessandro Brizi In questa primavera post pandemia, nonostante le crisi economiche e belliche che segnano il quotidiano di tutti noi, il vino italiano, eccellenza tra le più apprezzate nel pianeta, riparte con rinnovato fermento dalla 54a edizione del Vinitaly di Verona: il salone internazionali dei vini e dei distillati più importante del mondo. Dal 10 al 13 aprile, nel quartiere fieristico della città scaligera, 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni, Italia in testa, racconteranno, in presenza, la propria storia e proprio lavoro attraverso l’assaggio di vini, oli extravergine di oliva, grappe, distillati e tanti altri prodotti unici del territorio in cui operano. «Dopo due anni di assenza – ha dichiarato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di Vmitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni».

Fonte, Leggo.

Vermouth mania – Passione vermouth Ricette e nuove idee di “nasi” e vignaioli romagnoli.
Il vino aromatizzato dalla lunga storia e dalle radici piemontesi sta vivendo una stagione d’oro anche in Romagna: abbiamo assaggiato quelli di Di Baldo Spirits, Villa Papiano e Baccagnano. Passione vermouth Ricette e nuove idee di “nasi” e vignaioli romagnoli Dalla produzione artigianale ormai classica della Di Baldo Spirits di Rimini alle nuove etichette messe in produzione di recente da diverse cantine come Villa Papiano e Baccagnano da foglie, artemisie come si è detto, ma anche issopo, maggiorana, melissa, timo, salvia, poi fiori (camomilla, luppolo, sambuco…), frutti e spezie, radici e scorze. Da aperitivo o da meditazione, il vermouth sta vivendo un momento dorato da qualche anno anche in Romagna.

Fonte, Corriere Romagna Cibo.

La scelta di Gardini – Lucio Pompili, il vino dello chef racconta le Marche.
Lucio Pompili, il vino dello chef racconta le Marche La cantina del suo Symposium è tra le più pregiate d’Italia ma ora il cuoco ha iniziato a produrre un suo Sangiovese. «Della terra bisogna occuparsene e preoccuparsene». Lucio Pompili è un uomo che potrebbe a buon diritto volare alto, perché con i suoi piatti ha davvero contribuito a scrivere gli ultimi quarant’anni della cucina italiana. Specialmente quando si parla di cacciagione, della quale è il maestro incontrastato e indiscusso. Col suo ristorante Symposium di Cartoceto, sulle colline della provincia di Pesaro e Urbino, ha mostrato al mondo, in tempi non sospetti, cosa volesse dire cura del territorio. Perché i suoi piatti, così come il sottotitolo del suo ristorante, “Quattro Stagioni”, sono la celebrazione delle Marche, a cui Lucio aggiunge un non comune sguardo al futuro, che gli ha consentito negli annidi creare un’originalità divenuta simbolo.

Fonte, Corriere Romagna Cibo.

La scelta «bio» di Monte delle Vigne protagonista a «Mangia come parli».
Agricoltura green Il presidente Paolo Pizzarotti a Radio 24 La scelta «bio» di Monte delle Vigne protagonista a «Mangia come parli». II presidente di Monte delle Vigne Paolo Pizzarotti ha parlato, nella trasmissione di Radio 24 «Mangia come parli» dell’importanza della viticoltura sostenibile: la cantina si è infatti ufficialmente convertita al biologico. Il programma condotto da Pierluigi Pardo e al quale partecipa anche lo chef bistellato Davide Oldani, ha approfondito la scelta della cantina di Ozzano. «Una scelta importantissima – ha spiegato Paolo Pizzarotti – perché oltre alla salubrità del prodotto, si avranno vini sempre più buoni e sempre più duraturi. Noi siamo anche un passo avanti visto che siamo cantina e vigneto biologici già dal 2021. Quindi tutti i nostri vini, dal lambrusco alla barbera per La cantina di Ozzano II presidente di Monte della Vigne Paolo Pizzarotti. arrivare alla malvasia, sono certificati come vini biologici».

Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.

L’Ora Grande Cannonau di Sardegna 2020 – Un rosso caldo e avvolgene figlio del territorio.
Un rosso caldo e avvolgente figlio del territorio profumi di terra e di mare per un’azienda il cui nome deriva dal toponimo di una piccola spiaggia adiacente a uno dei due poderi situati sotto la Roccia dell’Orso, davanti alla Costa Smeralda, a Palau: La Contralta. Azienda giovane e dinamica che si è dedicata esclusivamente ai vitigni autoctoni: Vermentino, Cannonau e Carignano. I vigneti ubicati a Enas sono impiantati a spalliera e tutta la gestione della terra, delle viti e dell’uva è stata convertita al biologico nel rispetto della natura e dell’ambiente. II vigneto possiede un sesto impianto che asseconda il suolo e la ventilazione delle uve, tutto in funzione dell’armonia del paesaggio circostante, come lo dimostra il naturale anfiteatro che si affaccia sul Golfo di Olbia circondato da degradanti colline vitate, verdi pascoli, boschi di ulivi e querceti da sughero.

Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.

Consorzio vini Doc Bosco Eliceo, un po’ di Ferrara al Vinitaly.
Le etichette dei soci del Consorzio di tutela vini Doc Bosco Eliceo saranno nuovamente testimoni del ‘made in Fe’ del vino, grazie al ritorno a Vinitaly, la cui cinquantraquattresima edizione è in programma a Veronafiere da domenica 10 a mercoledì 13 aprile. Il Cosorzio Vini Doc Bosco Eliceo approda non soltanto per presentare e promuovere i produttori locali e i vini della tradizione, ma anche per promuovere tutte le novità dell’enologia ferrarese. Durante la quattro giorni, allo stand stand A8 – B7 all’interno del padiglione 1 – Emilia Romagna – grazie anche al contributo della Camera di commercio, saranno in passerella le varie tipologie di vino della Doc: Fortana, Merlot, Sauvignon e Bianco del bosco le Igt, le produzioni più recenti come il Rosè di Fortana, il Montuni e i nuovi vini biologici nati dalla joint venture tra Tenuta Garusola e Mattarelli Vini.

Fonte, Resto del Carlino Ferrara.

La Gazzetta ufficiale cambia la formula dell’Est! Est!! Est!!! – Il principe dei vini doc snaturato per decreto.
Le nuove regole erano state proposte dal Consorzio di tutela, poi sciolto Gli esperti però protestano: «Così stanno snaturando il nostro vino doc» Lupino a pag. 57 Il principe dei vini doc snaturato per decreto? In Gazzetta ufficiale le nuove regole >La proposta era del Consorzio di tutela per l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone che poi si è sciolto. Protestano gli esperti: CARLO ZUCCHETTI: «UNA SCELTA DI CUI VERGOGNARSI IN TUTTO IL MONDO VALORIZZANO I VITIGNI STORICI» AGRICOLTURA L’Est!Est!!Est!!! cambia sapore? Per i palati più esperti, sicuramente. Perché dopo la pubblicazione avvenuta in Gazzetta ufficiale del nuovo disciplinare, Potrà essere modificata la “miscela” di vitigni da cui nasce il famoso nettare doc, simbolo in Italia – e non solo – di Montefiascone.

Fonte, Messaggero Viterbo.

La produzione Doc del Ponente in vetrina a Vinitaly – Vino del Ponente in cerca di nuova gloria AVinitaly le tre Doc vanto della produzione.
Nella più importante rassegna a Verona, da domenica a mercoledì 13 aprile, in mostra i gioielli del territorio, tra cui Ormeasco e Rossese Vino del Ponente in cerca di nuova gloria A Vinitaly le tre Doc vanto della produzione Alla mostra del vino di Verona è presente lo stand della Liguria che comprende ben 52 aziende e 84 etichette: numeri significativi. Non può vantare l’ampiezza e la varietà dell’offerta, né i numeri in termini di produzione, di molte altre regioni italiane, ma la viticoltura ligure, col suo vino, sarà tra le protagoniste del prossimo Vinitaly. La rassegna del vino, uno degli appuntamenti mondiali più attesi, da domenica 10 a mercoledì 13 aprile dedicherà spazio e risalto anche alla produzione vinicola della Liguria.

Fonte, Stampa Imperia.

Vinitaly, Liguria da bere.
Saranno 52le aziende del settore vinicolo della Liguria ad essere rappresentate a Verona per un totale di 84 etichette. Lo stand sarà di oltre 200 metri quadri Vinitaly, Liguria da bere. Non uno, ma addirittura due stand istituzionali promuoveranno il vino ligure a Vinitaly 2022, in programma dal 10 al 13 aprile a Verona. La Liguria non ha voluto perdere l’occasione di partecipare all’edizione del rilancio, dopo due anni di stop, causa pandemia, della più grande fiera vinicola europea, e lo farà con uno stand della Regione Liguria e uno della Rete di Impresa Vite in Riviera. Lo stand della Liguria a Vinitaly, realizzato grazie alla collaborazione tra Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova, Camera di Commercio delle Riviere e l’associazione temporanea di imprese “Promozione Vini di Liguria”.

Fonte, Stampa Imperia.

Lino Maga, il suo ricordo nel docufilm al Vinitaly.
Scomparso a novant’anni, il vignaiolo di Broni era diventato un vero simbolo della viticoltura d’eccellenza. Il racconto dei figli e di chi lo conosceva bene BRONI Si chiama “Maga Lino. Un contadino. Una terra. Il coraggio” il docufilm su Lino Maga che sarà presentato in anteprima mercoledì 13 aprile, alle 10, a Vinitaly, al padiglione del Ministero delle Politiche agricole. Si tratta di un omaggio dedicato a Lino Maga, decano dei vignaioli oltrepadani, scomparso ad inizio anno nella sua Broni a 90 anni (e 84 vendemmie come gli piaceva ricordare): il produttore che, grazie alla sua ostinata convinzione di fare qualità, è diventato un simbolo e uno dei protagonisti assoluti della viticoltura italiana e ha fatto del suo Barbacarlo, rosso prodotto solo dalla sua azienda, un mito dell’enologia nazionale.

Fonte, Provincia – Pavese.

Prima le gelate, poi le alluvioni «Vendemmia mai così scarsa».
La stagione 2021. L’Ufficio dell’agricoltura e il raccolto ai minimi termini «Bisogna tornare al 1957 per qualcosa del genere. La qualità è buona». È da imputare alle condizioni meteo particolarmente avverse il record negativo registrato in Svizzera dalla vendemmia 2021, con l’Ufficio federale dell’Agricoltura che ha apertamente parlato della “peggior vendemmia dal 1957 ad oggi”. Se negli ultimi dieci anni la media è stata di circa 95 milioni di litri divino all’anno, nel 2021 ne sono stati prodotti soltanto 61 (-36 %). «Le gelate notturne in aprile, le precipitazioni intense in estate (a luglio in particolare) e le infestazioni da peronospora e oidio hanno provocato massicce perdite di raccolto in tutta la Svizzera. Tuttavia, la qualità dell’uva è interessante e promette un’annata scarsa, ma buona», ha fatto notare l’Ufficio dell’Agricoltura che fa capo a Berna. Gli ettolitri Il raccolto 2021 si è attestato a un totale di 609.038 ettolitri risultando inferiore di 225.197 ettolitri a quello del 2020 (-27 %).

Fonte, Provincia Como.

Le aziende cuneesi al Vinitaly.
Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile negli spazi di VeronaFiere, vedrà la partecipazione delle aziende della Gronda con i vini d’eccellenza. Ma non solo, martedì è il giorno dell’incontro organizzato da Cascine Piemontesi in collaborazione con Confagricoltura Cuneo e l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena: si parlerà di razze bovine. Piemontese e Chianina.

Fonte, Idea

Intervista a Liliana Allena – «Nei nostri vini c’è la cultura del buon vivere».
Nei tre fine settimana dal 23 aprile all’8 maggio, ad Alba, saranno protagonisti i grandi vini del Piemonte. grazie alla 44esima edizione di Vinum. La grande enoteca a cielo aperto torna dopo lo stop imposto dalla pandemia con un’offerta che guarda a ogni tipo di pubblico. Cosi, la partecipazione all’evento albese diventerà l’occasione per scoprire luoghi (naturali e architettonici dal fascino unico), degustare alcune delle eccellenze più note della zona. cenare in un castello, visitare cantine e dedicarsi all’outdoor. II tutto all’insegna del sapore e delle emozioni dei vini più rinomati. E per più piccoli ci sarà anche Vinum Bimbi. II programma è disponibile sul sito: www.vinumalba.com: fino al 10 aprile i biglietti sono scontati. Enrico Fonte profumi inebrianti, colori e riflessi che vanno dal giallo verdolino al rosso aranciato, leggerezza e voglia di godere di una manifestazione di altissimo livello: i grandi vini del Piemonte tornano protagonisti, nelle colline di Langhe e Roero, per la 44esima edizione di Vinum.

Fonte, Fonte, Idea

Il ritorno di Vinitaly: Novara c’è
Il Salone del vino di Verona in presenza dopo due anni di stop Il ritorno di Vinitaly: Novara c’è Dal 10 al 13 aprile: l’Alto Piemonte è presente con una collettiva di imprese Prenderà il via domenica 10 aprile la 54a edizione di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato ai vini e ai distillati che farà di Verona la capitale mondiale del vino fino a mercoledì 13 aprile. Un ritorno particolarmente atteso, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, celebrato con la presenza di 4.400 aziende espositrici provenienti da 19 nazioni. A rappresentare le produzioni dell’Alto Piemonte ci saranno anche ventuno imprese del territorio all’interno della collettiva piemontese promossa dal sistema camerale insieme a Piemonte Land of Wine.

Fonte, Corriere di Novara.

Intervista a Rodolfo Ascheri – Ascheri “Basta Vinitaly portiamo il mondo da noi”.
II presidente del Consorzio Barolo-Barbaresco Ascheri “Basta Vinitaly portiamo il mondo da noi” Le Langhe sono pronte a voltare le spalle al Vinitaly di Verona. «Siamo come la barriera corallina, se qualcuno vuole vederci e conoscerci venga da noi». Sembra una provocazione, ma sa di avvertimento il messaggio che Matteo Ascheri, imprenditore del vino e presidente del Consorzio di tutela di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani 540 aziende e 65 milioni di bottiglie – lancia dalle Ogr di Torino, dove si è appena svolto Grandi Langhe, il salone del vino per professionisti. Ascheri, quindi le Langhe diserteranno Vinitaly? «I1 Consorzio non va più da anni. Io finora, come produttore, ho partecipato e ci sarò anche per questa edizione, praticamente obbligato dal fatto che avevo già pagato nei 2019, perla manifestazione che è saltata a causa della pandemia. Non mi hanno mai ridato indietro i soldi e quindici sarò, ma è l’ultima volta».

Fonte, Repubblica Torino.

Il paese senza la bellezza seduce col fascino dei sapori.
Refrancore punta a trasformare la Pro loco in un vero ente di promozione turistica Il paese senza la bellezza seduce col fascino dei sapori. In un paese che ha sempre avuto la consapevolezza di non poter puntare sulla bellezza. Non è in collina, non si gode di una bella vista sul Monferrato, non ci sono vigne che rendono il paesaggio incantevole. Sarà per questo che storicamente Refrancore è sempre stato un centro molto vivace nel commercio e nei servizi, ma anche nell’aggregazione di giovani. È il paese dei pasticcieri famosi: dai Mighetto ai Giordanino, dai Maggiora ai Certosio, tutte famiglie dalle origini refrancoresi. Nasce qui il Finocchino, biscotto fragrante al profumo di anice. È la specialità dell’unica pasticceria refrancorese gestita da Massimo Grossetti.

Fonte, Stampa Asti.

Camminando tra i filari si impara la biodiversità.
II progetto in collaborazione con l’Istituto Agrario “Penna” di Asti. La biodiversità del Monferrato narrata tra i filari di vite. Dai ricci ai gelsi al paesaggio rurale con i suoi ciabot e le cappelle votive campestri. E’ una mostra a cielo aperto quella che si snoda tra i vigneti e la panchina gigante di Cascina Castlèt, l’azienda vitivinicola di Costigliole creata da Mariuccia Borio. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dell’Istituto Agrario Penna di Asti. «Gli studenti — racconta la viticoltrice — mi hanno aiutato a mappare e raccontare gli alberi, gli animali, le erbe selvatiche e gli elementi antropici che si trovano tra le vigne e intorno all’azienda è stato bello lavorare insieme: sono loro che un domani si dovranno prendere cura della nostra terra ed è importante trasmettergli valori, non solo nozioni». Il percorso didattico, per il quale sono stati ideati cartelloni e punti di sosta, è parte integrante del progetto ambientale che Mariuccia Borio porta avanti da molti anni: Spiega: «Dal 1995, prima con l’ornitologo Sergio Abran di Bolzano, poi con gli astigiani Enrico Caprio e Mario Cozzo, abbiamo posizionato numerosi nidi artificiali che vengono usati dagli uccellini ma anche dagli scoiattoli rossi.

Fonte, Stampa Asti.

Il vino made in Puglia vola all’estero: +8% “La qualità ci premia”.
Le etichette prodotte nella regione hanno guadagnato quote di mercato Il Primitivo fra i vitigni leader in Italia di Anna Puricella 11 2021 è stata una buona annata, per l’export di vino. In tutta Italia e pure in Puglia, che ha registrato un +8,1 per cento rispetto all’anno precedente, pari a 179 milioni (la media nazionale è del +12,4 per cento). Nonostante la cifra non sia stata doppia, come accaduto invece per altre regioni – in testa alla classifica di Qualivita su dati Istat c’è il Veneto con un +11,1 per cento – il risultato è stato notevole rispetto al 2020, periodo che aveva fatto registrare un -10,6 per cento per l’export di vino made in Puglia. Ma se in quest’ultimo caso il colpevole principale è stata la pandemia da Covid-19, ora che l’emergenza sanitaria è finita e che nell’ultimo periodo si è cominciato a registrare una netta ripresa, è arrivata la guerra in Ucraina a far tremare nuovamente i polsi ai vignaioli, alle aziende vinicole, a tutti quanti vivono e lavorano con il vino.

Fonte: Repubblica Bari.

La Sicilia del vino torna protagonista a Verona.
L’assessore Scilla: «Sarà il Vinitaly del ritorno alla vita da celebrare con fiducia» Dopo due anni di stop forzato, c’è grande attesa per il Vinitaly 2022 in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. La grande manifestazione, la più importante del settore in Italia è stata presentata anche a Palermo, in una conferenza stampa alla presenza del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani e dell’assessore regionale all’Agricoltura, terranea Toni Scilla. «Sarà un Vinitaly che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia – ha dichiarato Scilla -. Questo è il Vinitaly del ritorno alla vita, quello della ripartenza e assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che torna a testa alta con le sue istituzioni rappresentative e nella pienezza delle responsabilità attribuite a questo nostro assessorato, a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano, ai suoi territori di pregio, a quel sistema di uomini e donne – di piccole e medie imprese ma anche di grandi marchi conosciuti – che costituiscono il vertice della piramide qualitativa del sistema agroalimentare siciliano nel suo complesso.

Fonte: Sicilia Catania.

Cin cin alle venti vendemmie «Qui al Borro ci divertiamo».
Anniversari Con Ferruccio Ferragamo e i suoi figli Salvatore e Vittoria nel borgo trasformato in Relais e Chateaux diffuso. «Oggi produciamo circa 300 mila bottiglie e ci sentiamo ancora dei ragazzini pronti a nuove sfide». Bio è la parola d’ordine. Tra i nuovi arrivi oltre 200 pecore Passioni «Ci venivo a caccia, avrei voluto farci solo accoglienza, ma poi l’annata 1999 fu una prova troppo convincente…» Al Borro di San Giustino Valdarno (Ar), oltre duecento pecore sono arrivate da un paese vicino e ora si producono formaggi e ricotta. Questa è stata l’ultima idea di Ferruccio Ferragamo che per sé e i suoi ospiti punta alla totale autosufficienza. Tutte materie prime che poi raggiungono i ristorati gestiti dal team Borro. Quest’anno si festeggiano le venti vendemmie de 11 Borro (un blend di Merlot in maggioranza, Cabernet Sauvignon e Syrah), il vino nato sui terreni del borgo toscano recuperato e trasformato in un Relais e Chateaux diffuso.

Fonte: Corriere Fiorentino.

Il bollino sventato e quello che servirebbe per gli abusi alcolici.
La minaccia del bollino rosso, che pendeva sui più grandi produttori di vino del mondo, Italia, Francia e Spagna, è stata sventata. La discussione in sede di Unione europea per colpire il consumo del vino, assimilato agli altri prodotti alcolici, si è risolta con il trionfo del buon senso. La Commissione speciale Beca del Parlamento europeo, una commissione che lavora contro il cancro o meglio contro i prodotti cancerogeni, ha finalmente accettato la distinzione fra uso e abuso di alcolici. II salutismo estremista, unito al proibizionismo, è stato sconfitto dalla maggioranza del Parlamento europeo, «la maggioranza Ursula», comprendente Ppe, SeD e Renew Europe. Un ruolo importante lo ha svolto l’europarlamentare Paolo De Castro, più volte ministro delle Politiche agricole.

Fonte: Corriere Fiorentino.

Vinitaly conta fino a cento «Una tappa fondamentale».
Crescono le etichette locali presentate alla fiera di Verona da 35 aziende Luzzi (Terre di Arezzo): «L’indotto del vino fondamentale per il turismo». Ci saranno molte cantine e consorzi aretini tra i 4.400 operatori provenienti da 19 nazioni. Oltre 100 etichette presentate da 35 aziende del territorio parteciperanno alla 54esima edizione del Vinitaly. La più importante manifestazione dedicata al vino e ai distillati torna a Verona dal 10 al 13 aprile dopo due anni di stop a causa della pandemia. Ci saranno molte cantine e consorzi aretini, tra i 4.400 operatori provenienti da 19 nazioni in oltre 90 mila metri quadrati espositivi. Alcune migliaia i buyer provenienti da 50 paesi che potranno degustare oltre 17.000 etichette.

Fonte: Nazione Arezzo.

Spumante Alto Adige presentato il nuovo marchio.
In futuro gli spumanti metodo classico dell’Alto Adige si distingueranno dalla concorrenza fin dal primo sguardo. Lo si deve al marchio ideato dall’Associazione produttori spumanti Alto Adige e inserito sulla capsula o sul collo delle bottiglie di spumanti metodo classico dell’Alto Adige. Nel marchio, la lettera “S” simboleggia i concetti chiave’ Südtirol-Alto Adige, Sekt e Spumante. La dicitura “SüdtirolSekt” sottolinea che il contenuto delle bottiglie è al 100% altoatesino, dai grappoli fino al prodotto finale. Possono essere utilizzati solo grappoli dell’Alto Adige di prima qualità ed esclusivamente dei vitigni Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero, e l’intero processo produttivo deve avvenire in Alto Adige.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Produzione annuale di 40 milioni di bottiglie.
Corne estensione, l’Alto Adige è uno dei territori vinicoli più piccoli d’italia, ma grazie alla sua posizione geografica e anche uno dei più variegati. La viticoltura, infatti, si estende dai piedi dei massicci alpini più elevati a Nord, fino ai vigneti di un paesaggio decisamente mediterraneo a Sud. 5.000 viticoltori si dividono una superficie vitata di poco più di 5.600 ettari, distribuita nelle zone climatiche più disparate, su terreni diversi e a quote che variano fra 200 e più di 1.000 metri sopra il livello del mare. Un terroir quanto mai differenziato fa si che tanti vitigni trovino condizioni di crescita ideati. Il fatto che qui i vini siano eccellenti e apprezzati in tutto il mondo dipende da alcuni valori insiti nel Dna di questo territorio. Una comunità coesa, composta da persone che con passione e impegno fanno crescere la qualità.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

L’uva trentina ora vale 172 milioni. I più pagati sono Pinot Nero e Traminer.
Pinot Grigio, Chardonnay e Müller Thurgau rappresentano i169% della produzione annua. Vitigni a bacca nera, il Teroldego precede il Merlot Remunerazioni. Per un quintale si possono avere fino a190euro a seconda della varietà. Nonostante un calo del 7% rispetto al 2020, l’ultima vendemmia dei soci aderenti al Consorzio Vini del Trentino si è mantenuta largamente sopra il milione di quintali di uva raccolta, a quota 1,09 quintali. Consolidata la suddivisione tra uve bianche e uve nere: le prime rappresentano il 76,5% della produzione con 838.101 quintali, mentre le seconde arrivano al 23,5% con 257.950 quintali. Questi valori si riflettono ovviamente anche sulle varietà che per il 69% sono rappresentate da Pinot Grigio (35,4%), Chardonnay (24,9% e Müller Thurgau (9%). Per le varietà a bacca nera prevale invece il Teroldego (7,4%) che precede il Merlot (5,4%), Pinot Nero (2,5%), Lagrein (2,3%) e Marzemino (2,2%).

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Intervista a Stefano di Francesco – Inizia il cammino del Consorzio.
Intervista al Presidente Stefano di Francesco Inizia il cammino del Consorzio proponiamo l’intenuistano Dd Francesco, Presidente del Consorzio Vini della Valle d’Aosta per essere qui con noi… Come siete arrivati al Consorzio? Si è trattato di una maratona. L’attività di associativismo in viticoltura è cinquantennale. Si è iniziato con le associazioni di paese, poi con i Viticulteurs encaveurs che riuniva soltanto le realtà aziendali private, fino a quando nel 2006 è nata la Vival che aveva la funzione di mettere insieme sia i privati sia le Cooperative e l’Institut agricole. Nella Vival si sono succeduti tre presidenti: il maestro Grosjean, come mi piace chiamarlo, padre di tanti viticoltori, Stefano Celi e, negli ultimi due anni, Andrea Barmaz. Tutti hanno dato un contributo all’idea del Consorzio con l’intenzione di fare qualcosa di più grande. E così negli ultimi due anni c’è stato un grande impulso in questa direzione, fino a quando, anche con l’intervento della Regione, abbiamo ottenuto la possibilità di avere un aiuto finanziario significativo in grado di permetterci di appoggiarci a consulenti adeguati per rapportarci con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) e quindi predisporre Statuto, Regolamento e tutto quello che era necessario. Abbiamo così dato un’accelerata notevolissima al processo.

Fonte: Corriere della Valle d’aosta

Mionetto, ricavi oltre i 100 milioni L’export avanza in Est Europa.
I conti del Prosecco Mionello, ricavi oltre i 100 milioni L’export avanza in Est Europa. La casa vinicola Mionetto, dI Valdobbiadene (Treviso), ha archiviato il 2021 con ricavi per 104 milioni di euro, collegati ad una crescita dei volumi prodotti del 22% sull’anno precedente e per l’80% riferibili alle esportazioni. L’affermazione sui mercati internazionali, sottolinea l’azienda, è dovuta principalmente alla forza corni merciale e distributiva del Gruppo Henkell-Freixenet di cui Mionetto fa parte e che oggi annovera 3o consociate distribuite in oltre 7o Paesi. Le principali piazze di destinazione sono quelle di Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna, mentre tra i mercati emergenti si evidenziano ottime performance per Francia, Espansione Paolo Bogoni Belgio, Polonia, Repubblica Ceca e Lituania. Anche l’insegna trevigiana tornerà ad essere presente alla prossima edizione del Vinitaly, dal io al 13 aprile, presentando tra gli altri prodotti anche il nuovo Prosecco doc «Rosé Luxury Collection», ottenuto da uve Glera e Pinot Nero.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Mionetto cresce del 22% a quota 104 milioni di euro e punta sul Prosecco Rosé.
Mionetto si presenta alla nuova edizione del Vinitaly con un fatturato 2021 che cresce del 22% e raggiunge così i 104 milioni di euro. Per la storica cantina di Valdobbiadene, che è sotto il cappello del gruppo tedesco Henkell-Freixenet, l’export rappresenta circa l’80% delle vendite in oltre 70 paesi del mondo. All’interno dello stand Mionetto saranno illustrate le linee pensate esclusivamente all’Horeca e per il canale Gdo. «Ci presentiamo con novità di prodotto e portafoglio, che interessano i canali di distribuzione in casa e fuori casa, sia italiani che internazionali. – dichiara Paolo Bogoni, chief marketing officer executive di Mionetto —. Sarà anche l’occasione per brindare alle ottime performance della cantina, che testimonia le strategie aziendali e il grande impegno per l’affermazione del brand a livello globale.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Esperienze di gusto e visite in cantina: così si celebra il vino santo.
In Trentino, lungo la Strada del Vino e dei Sapori, fino al 10 aprile in scena più di venti iniziative legate all’evento “DiVinNosiola”. Dalla Valsugana al Lago di Garda, dalla Piana Rotaliana alla Vallagarina, dall’Altopiano di Pinè alla Valle dei Laghi, passando per Trento: un lungo percorso che profuma di mosto dove si fanno tante tappe tra degustazioni con i produttori, aperitivi ad hoc, visite in cantina, menù a tema. È la nuova edizione di “DiVinNosiola, quando il vino si fa Santo”: evento che celebra, appunto, Nosiola e Vino Santo. Fino a domenica 10 aprile saranno tantissime le occasioni per assaporare al meglio queste due speciali eccellenze del territorio. Tra gli appuntamenti da non perdere quello che mette assieme vino e bici, ovvero “Taste&Bike la Nosiola, il Vino Santo e la Valle dei Laghi” (da venerdì 8 a domenica 10 aprile): un’esperienza da vivere in bicicletta, visitando alcune cantine della Valle dei Laghi. Negli stessi weekend si va anche alla scoperta del vigneto di Nosiola con visita alla cantina, tra botti di acciaio e barrique di legno, con degustazione enogastronomica finale.

Fonte: La Stampa.

Ferrari, 120 anni di bollicine e una cantina a zero emissioni.
L’azienda del Gruppo Lunelli celebra questo traguardo installando un parco fotovoltaico e acquistando soltanto energia rinnovabile. Un impegno sostenibile nel solco tracciato dal fondatore Giulio Ferrari. Una storia lunga 120 anni. Un mito che nasce grazie alla lungimiranza di un giovane imprenditore della Valsugana, Giulio Ferrari, e al sogno di creare in Trentino uno spumante degno di confrontarsi con i migliori Champagne francesi. Giulio Ferrari fu un vero e proprio pioniere. Dalla sua cantina negli anni le bottiglie sono passate da poche migliaia agli attuali 6 milioni e hanno conquistato il mondo. Sono infatti ormai diventati iconoci il Ferrari Brut, il Ferrari Maximum Brut Blanc de Blancs, il Ferrari Rosé, il Ferrari Perlé millesimato, le Riserve Lunelli e il mitico Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. Nel corso di oltre un secolo di storia Ferrari ha sempre cercato di rinnovarsi nel segno della tecnologia. Il regalo per il centoventesimo anniversario è il raggiungimento della Carbon neutrality, ovvero il raggiungimento dello stato di emissioni nette di anidride carbonica pari a zero.

Fonte: Italia a Tavola.

“Cantine fatte ad Arte”, architettura divina per il vino.
Il pilastro portante dell’architettura di Edoardo Venturini è la consapevolezza che, per dare una casa al vino, bisogna ascoltare una storia. Si sente spesso dire che il vino ha una sua struttura. Ma non è solo questione di proprietà organolettiche. Perché, in fondo, il vino ha anche una sua architettura, di cui anche Bacco andrebbe fiero. Oggi, in particolar modo, le cantine rappresentano il fiore all’occhiello di un design costruito a regola d’arte per un settore specifico. Vestire il vino, del resto, non è solo etichetta: la produzione, l’assaggio, tutto di questo nettare trova una propria valenza, capace di esprimerne a pieno valore, qualità e tradizione. Visitare una cantina deve essere una vera e propria esperienza, resa possibile grazie a chi, forte di una filosofia architettonica enotecnica, sa far abitare vino e uomo nello stesso luogo, sia all’interno che all’esterno.

Fonte: Roma – la Repubblica.

Cantina Produttori di Valdobbiadene festeggia a Verona i suoi primi 70 anni.
Nel suo 70° anniversario la Cantina Produttori di Valdobbiadene – Val d’Oca, debutta a Verona, in occasione di Vinitaly, con un’immagine rinnovata, risultato di un importante lavoro di restyling svolto in collaborazione con l’agenzia SGA Wine Design, già artefice del riposizionamento di primari brand del settore vinicolo. L’obiettivo è di trasmettere in modo più incisivo l’identità e il posizionamento dei due marchi, senza perdere il vissuto storico e i valori identitari, anzi valorizzandoli, i due brand diventano più attuali e proiettati al futuro, aperti ai mercati internazionali, dove la Cantina già esporta il 30% della sua produzione.

Fonte: IItalianfoodtoday.it.

Vinitaly, Sicilia superstar alla kermesse del vino.
Sicilia superstar. Potrebbe sintetizzarsi così la serie di eventi che verranno presentati dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea alla prossima edizione di Vinitaly, la prima in presenza dopo tre anni, che si svolgerà a Verona dal 10 al 13 aprile. Veronafiere ha infatti suggellato l’accordo con la Regione, con un pre-evento di presentazione che si è svolto a Palermo nei giorni scorsi, alla presenza tra gli altri del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani e dell’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla.

Fonte: Palermo – la Repubblica.

La meglio gioventù del vino: ecco i 40 under 40 che riscriveranno il futuro.
Su “I piaceri del Gusto” in edicola domani con la Repubblica, La Stampa, Gazzetta di Mantova e la Provincia Pavese. Nel numero anche la classifica dei 100 migliori vini italiani, le ricette di Pasqua e gli scrittori “da mangiare”. Hanno il coraggio e la voglia di cambiare le cose. Attenti all’ambiente, al rispetto della biodiversità, all’uso oculato delle riserve d’acqua. Nativi story teller, hanno la narrazione nel sangue e i social media sulle punta delle dita. Un occhio al packaging, l’altro all’emozione che ogni calice deve portare con sé. Sono la meglio gioventù del vino: produttori ma anche enologi, head sommelier, Master of Wine, manager commerciali, comunicatori e influencer. Figli d’arte o millennial (ma anche GenZ, cioè under 27) che hanno rotto lo schema rispetto al business o allo stile di famiglia. 40 under 40 che Il Gusto ha selezionato, non senza difficoltà: perché oggi più mai, fra moda, passione ed eredità importanti, il mondo del vino sta sfornando nuove generazioni preparate e cariche di entusiasmo.

Fonte: La Repubblica.

Viniveri, dopo 2 anni torna manifestazione dei vini naturali.
Torna Viniveri, dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia, e domani parte la XVII edizione di ViniVeri che si svolgerà da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2022 l’Area Exp di Cerea, a pochi chilometri da Verona. Ampliati gli spazi espositivi a circa 4000 mq: per favorire il rispetto del distanziamento interpersonale e garantire una migliore fruizione dell’evento. Qui si potranno conoscere, ascoltare le storie, assaggiare i vini frutto del lavoro rispettoso dei cicli naturali, dei protagonisti della tre giorni di ViniVeri 2022: oltre 100 produttori provenienti da tutta Italia, Austria, Francia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Spagna e, per la prima volta, Cile.

Fonte: ANSA.it.

L’Emilia Romagna produce il 16% del vino nazionale ed è al top per l’export.
I nuovi scenari postpandemici e le strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano ed emiliano romagnolo sono stati al centro di un incontro organizzato nei giorni scorsi da UniCredit con alcuni tra i principali produttori e consorzi del comparto in Emilia Romagna. Un confronto avviato sulla base dei risultati dello studio condotto da Nomisma per UniCredit, dal quale è emerso il quadro di un comparto in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 7 miliardi di euro. L’indagine Nomisma-UniCredit ha evidenziato che nel mercato nazionale è soprattutto la Grande Distribuzione a trainare le vendite di vino (+12% 2021 vs 2019), ma si registra un’importante crescita anche dell’e-commerce (+187% quello dei siti generalisti+Amazon), segno di una evoluzione digitale che sta caratterizzando non solo le modalità di acquisto degli italiani ma anche le aziende del comparto negli ultimi anni. Tuttavia, dallo Studio emerge come il canale online abbia ancora ampie potenzialità di crescita dal momento che esprime un’incidenza inferiore al 5% rispetto alle sole vendite di vino della Distribuzione Moderna.

Fonte: Ravenna24ore.

VINITALY: IL TURISMO DEL VINO VISTO DALLE DONNE, UNA RICERCA SULL’ENOTURISMO AL FEMMINILE.
Il turismo del vino e le donne: quale futuro? Se ne parlerà domenica 10 aprile a Vinitaly in occasione della presentazione del Rapporto annuale dell’Osservatorio sul turismo del vino che quest’anno vede alleati l’Associazione Nazionale Città del Vino, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e l’Associazione La Puglia in Più. Il questionario e l’analisi successiva sono stati curati da Nomisma – Wine Monitor, maggior centro di ricerca italiano sul wine business, sotto la guida di Denis Pantini. L’appuntamento è alle 15 nello Spazio Mipaaf interno alla fiera, alla presenza del ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli. Interverranno Donatella Cinelli Colombini, presidente Donne del Vino; Angelo Radica presidente nazionale di Città del Vino e il senatore Dario Stefàno presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea a Palazzo Madama. Modera la giornalista Lara Loreti, IlGusto (La Repubblica, La Stampa).

Fonte: Virtù Quotidiane.

Vino, il ’21 è stato un anno d’oro per Dop e Igp del Fvg. Ci sono spazi di crescita all’estero.
I dati e le tendenze di Wine Monitor, il report di Nomisma e Unicredit sul vino a Nordest.  Ancora modesta la superficie vitata dedicata al bio. Il Prosecco resta al Top. Un’area, il Nordest, che vale il 30% della produzione di vino nazionale e che realizza quasi la metà delle esportazioni. Materiale pregiato, il vino, che calamiterà l’attenzione internazionale in quello che è l’evento clou del settore, il Vinitaly, ma che offrirà anche occasioni per andare oltre la celebrazione dei – pure ottimi – risultati, per parlare di futuro, di strategie, di opportunità e di rischi. Partendo dai dati, il Wine Monitor di Nomisma e Unicredit conferma il primato nordestino dell’export a cui il Friuli Venezia Giulia ovviamente contribuisce. Nel raffronto tra il 2016 e il 2021 le vendite all’estero del vino Fvg segnano +28,5%, passando dai 110,2 milioni di euro a 141,6 milioni. Una crescita peraltro quasi costante, anno su anno, interrotta dalla sola flessione del 2020, prontamente recuperata l’anno successivo, +21,5%.

Fonte: Nordest Economia.

Vino: pronta la prima vendemmia di Ruzzese, vitigno andando distrutto nell’800.
Un’imprenditore di La Spezia ha fatto risorgere il Ruzzese, un vino andato perduto nell’Ottocento a causa della fillossera. Si chiama Ruzzese il vino tanto amato da papa Paolo III, che se lo faceva spedire direttamente da La Spezia. Mai sentito? Beh, difficile biasimarvi: il pontefice in questione morì nel 1549, e il vigneto andò distrutto nell’Ottocento dal flagello della fillossera. Oggi, tuttavia, è risorto grazie agli sforzi dell’azienda Ca’ du Ferra’ di Bonassola, che è fiera di presentare la prima vendemmia dopo anni di sforzi ed esperimenti.

Fonte: Dissapore.

Bere un bicchiere di vino tutti i giorni non fa bene al cuore: lo studio e le dosi consigliate.
Bere ogni giorno, dopo un pasto, un bicchiere di vino non fa bene al cuore. Quello che ci è stato tramandato di generazione in generazione, si è rivelato essere un luogo comune falso. A dirlo è uno studio pubblicato su JAMA Network Open che svela come l’alcool faccia male anche in piccole quantità. Un duro colpo per la Campania considerata la patria del buon vino. Sono state studiate oltre 137 mila persone, con un’età media di 57 anni e che hanno consumato 9,2 bevande a settimana, per arrivare a questa conclusione. “Complessivamente, 121708 partecipanti (33%) avevano ipertensione. Il consumo di alcol da leggero a moderato è stato associato a fattori di stile di vita più sani, il cui aggiustamento ha attenuato le associazioni epidemiologiche cardioprotettive con un’assunzione modesta. Nelle analisi di randomizzazione mendeliana lineare, un aumento di 1 DS del consumo di alcol predetto geneticamente era associato a un rischio di ipertensione di 1,3 volte (IC al 95%, 1,2-1,4) (P < .001) e di 1,4 volte (IC al 95%, 1.1-1.8) maggior rischio di malattia coronarica (P = .006). Le analisi di randomizzazione mendeliana non lineare hanno suggerito associazioni non lineari tra il consumo di alcol e sia l’ipertensione che la malattia coronarica: l’assunzione leggera di alcol era associata ad aumenti minimi del rischio cardiovascolare, mentre un consumo più pesante era associato ad aumenti esponenziali del rischio di malattie cardiovascolari sia cliniche che subcliniche.

Fonte: Vesuvio Live.

Al Vinitaly il 100% crudo made in Liguria affinato in anfore.
Etichette di vino al 100% crudo senza solfiti, con certificazione biodinamica e affinato in anfore di terracotta sarà protagonista dello stand della Regione Liguria a Vinitaly in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Si tratta delle produzioni dell’azienda agricola ‘La Ricolla’ gestita da Daniele Parma a San Salvatore di Cogorno (Genova), che sarà uno dei dodici produttori liguri presenti alla fiera. “Porteremo a Verona un vino frutto di 35 vendemmie, sono 35 anni che manipoliamo l’uva e ci siamo resi conto del potenziale infinito della Liguria cambiando semplicemente atteggiamento.

Fonte: ANSA.it.

Raccontare il vino: la magia del Prosecco.
Ogni bottiglia di vino ha una storia. Racconta un territorio, l’amore per la terra e la passione per il proprio lavoro. Quando si parla di vino non si parla di un semplice prodotto di consumo, che si può trovare alla mescita in un locale o su uno scaffale. Si parla delle vicende di famiglie intere, che, spesso, da generazioni si dedicano alla terra e hanno deciso di valorizzarne i frutti. Ecco perché un vitigno porta con sé una tradizione di pratiche che si tramandano e si evolvono nei secoli, anche grazie alle varietà che si coltivano sul suolo italiano. La Glera conquista il mondo
Uno dei vini icona, che si è imposto negli ultimi anni a livello mondiale, è il Prosecco. Prodotto partendo dall’uva Glera, un vitigno storico tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, è una bollicina che può accompagnare qualsiasi occasione, sa emozionare, aiuta le persone a stare assieme e condividere momenti di felicità. La produzione doc, nel 2021, ha sfondato quota 600 milioni di bottiglie e nel mondo non sembra placarsi la sete di Prosecco.

Fonte: Corriere.

STAMPA ESTERA

Too many women have a drinking problem.
Too many women have a drinking problem. There have been a lot of jokes and memes about pandemic drinking by women, but the fact is that in the past two decades, women have often turned to alcohol more than they did in the past. Yes, the pandemic has compounded the problem. A study in JAMA Network Open in 2020 found that the days in which women drank excessively (defined as four or more drinks in a few hours) increased by 41 percent during lockdown. Another report, from RTI International for the National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism, said that mothers with children under 5 increased their drinking by more than 300 percent during the pandemic. But the pattern of increased alcohol abuse by women appears to have preceded the pandemic. In fact, I was one of them. I found myself drinking more than I did before becoming a mother of two children. Luckily, I was able to recognize the problem and recently celebrated one year of sobriety. Women need an intervention. Our physical and mental health is suffering because of drinking. We have to address the reality of excessive alcohol consumption by women, and more women need to speak out about it — and seek help. From 2001 to 2013, there was a 58 percent increase in women’s heavy drinking and an 84 percent increase in alcoholuse disorder. It has an effect on every part of life — from parenting to health care to the economy.

Fonte: New York Times International Edition.

La Barcelona Wine Week reúne a 18.000 visitantes.
El sector del vino y el cava está en transformación y dos tendencias se consolidan entre los productores españoles: la puesta en valor de las variedades autóctonas de uva y la sostenibilidad. Así se evidenció en la segunda edición de la Barcelona Wine Week (BWW), que ayer se clausuró en el recinto ferial de Montjuïc de la capital catalana Durante tres días, el evento reunió a más de 650 empresas expositoras, 60 denominaciones de origen de España, consejos reguladores, 470 grandes compradores de todo el mundo y 18.000 visitantes profesionales, con el objetivo de propulsar la recuperación del sector y las exportaciones. Las bodegas sufrieron especialmente la crisis derivada de la pandemia de Covid-19 El salón evidencia el mayor protagonismo que adquieren las variedades autóctonas El certamen propicia 6.600 reuniones y el 20% de los delegados son extranjeros por el cierre de la hostelería y los efectos de las restricciones para contener el virus en el turismo. En este contexto, las ventas al exterior permitieron al sector capear el contexto y seguir trabajando en esta línea es uno de los objetivos estratégicos de BWW. Durante el certamen, se presentaron 800 nuevas referencias de productos y el 20% de los asistentes eran extranjeros. Concretamente, procedieron de 79 países distintos, mayoritariamente de Estados Unidos y Europa. Durante los tres días que duró la BWW, tuvieron lugar 6.600 reuniones empresariales.

Fonte: Expansión.

Une Cité de la gastronomie et du vin à 250 millions d’euros va ouvrir ses portes à Dijon.
Le compte à rebours a commencé. Le 6 mai prochain, soit ID ans après l’annonce de sa candidature, la Cité internationale de la gastronomie et du vin de Dijon ouvrira ses portes au public. Logements, grandes expositions, commerces de bouches, formation et tourisme… C’est tout un nouvel écosystème qui compte éclore au coeur de la ville. Ce lieu aurait pu rester une friche pendant de nombreuses années… C’est aujourd’hui un quartier entier qui renait aux portes de la ville historique de Dijon. 800 ans d’occupation hospitalière rendu aux Dijonnais et qui devrait également attirer les touristes. Une Cité de la Gastronomie est comparable à la Cité des Sciences ou à la Cité de 1a Musique », explique Jean-Robert Pitte, président de la Mission française pour le patrimoine et les cultures alimentaires, qui avait lancé cet appel à projet en 2012. Le but est de comprendre la manière dont le rituel du repas gastronomique des Français s’est constitué, a évolué, et vit aujourd’hui », poursuit-il. Parmi les quatre villes retenues – Lyon (dont le projet a capoté), Rungis et Tours – Dijon est finalement la première à ouvrir ses portes. Pour se démarquer des autres Cités, la capitale des Ducs de Bourgogne a choisi naturellement de raconter le vin, er. particulier les Climats du vignoble de Bourgogne, entrés au patrimoine mondial de l’Unesco en 2015. La CIGV devient le kilomètre zéro de la route des vins qui se poursuit vers Chenbve et Marsannay-la-Cöte pour découvrir des balades oenotouristiques. Une grande cave avec plus de 3.000 références (1.000 bourgognes, 1.000 vins français et 1.000 étrangers) permettra aux visiteurs de déguster des vins de tous horizons, accessibles pour toutes les bourses. • Le premier prix sera un Saint-Véran à 4 euros », précise François Deseille, adjoint au maire de Dijon.

Fonte: Tribune.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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