CORAGGIO E PIANIFICAZIONE STRATEGICA, QUESTO PNRR NON SERVE PIU’

Il grido del tessuto produttivo nell’evento di AEPI che annuncia anche tre proposte di legge di iniziativa popolare.

CORAGGIO E PIANIFICAZIONE STRATEGICA, QUESTO PNRR NON SERVE PIU’

«Occorre una vera pianificazione strategica, non si può proseguire con la logica dell’assistenzialismo. E poi dobbiamo essere coraggiosi nel dire che l’attuale PNRR, pensato prima dell’emergenza Ucraina, è già superato». Così il presidente della Confederazione AEPI, Mino Dinoi, in occasione della giornata dedicata al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza alla presenza di esponenti di partito, ministri, associazioni, mondo economico e sindacale. Un parterre di ospiti di alto livello si è confrontato a Roma, nella sede dell’AdnKronos, in occasione dell’evento “PNRR: priorità e futuro dell’Italia”.

Tra questi: Giuseppe Conte, Giorgia Meloni, Francesco Boccia, in collegamento da Strasburgo Carlo Calenda e in collegamento da Bruxelles Antonio Tajani.

«Le piccole e micro imprese e i professionisti continuano a pagare un prezzo troppo alto. Puntualmente, sembriamo dimenticare quelle eccellenze che fanno grande il nostro Paese. Stesso discorso per i piccoli comuni, grandi esclusi da questo atteso Piano e che rischiano di rimanere indietro ed è sotto gli occhi di tutti. Superiamo i tecnicismi e diamo nuovo slancio e nuovo valore alla politica affinché possa finalmente prendere le redini di una programmazione lungimirante».

Dalla Confederazione, inoltre, una spinta propulsiva attraverso tre proposte di legge di iniziativa popolare– depositate martedì- su lavoro e voucher, istituzione di un ministero del made in Italy, edilizia e detrazioni fiscali attraverso un testo unico.

Per quanto riguarda i bonus edilizi si chiede l’emanazione di un testo unico in cui definire le diverse tipologie di intervento ammesse alla detrazione, i soggetti beneficiari, i requisiti di accesso, i limiti di spesa, le modalità di pagamento e di fruizione del credito o di opzione per lo sconto in fattura e, inoltre, la determinazione triennale- in sede di legge di bilancio- della percentuale di spesa detraibile, in relazione all’intervento.

Sulla richiesta di istituire un ministero del Made in Italy, con portafoglio, continua il pressing di AEPI affinché ci sia un’unica regia che tuteli e valorizzi quelle eccellenze che tutto il mondo riconosce. Sono anni che la Confederazione porta avanti questa battaglia, consapevole che possa essere una svolta per export e internazionalizzazione.

Infine, altro tema strategico: i rapporti di lavoro a tempo determinato o occasionali e la modalità di determinazione del reddito da lavoro dipendente, alla luce della carenza di personale nei settori turismo e servizi. Si chiede di ampliare da 12 a 24 mesi la durata massima del contratto, prevedendo la possibilità di successivi rinnovi. Le modifiche porterebbero dal 20 al 30 per cento – rispetto ai lavoratori stabili impiegati –  il numero massimo di contratti a tempo determinato attivabili da un’azienda, escludendo dal computo chi ha oltre 40 anni (anziché 50 come previsto attualmente). Inoltre si chiede di introdurre due tipi di voucher (con aumento della retribuzione oraria netta a le quota di contributi Inps) per le aziende sino a 5 dipendenti, con procedure più snelle e la possibilità di far emergere il lavoro sommerso.

«Queste proposte di legge- conclude Dinoi- sono per noi fondamentali perché rispondono alle esigenze del tessuto produttivo. Da questo momento parte la nostra campagna di comunicazione e di presenza nei territori per la raccolta firme. La nostra Confederazione, a tutti i livelli- provinciale, regionale e nazionale- è pronta a muoversi, con l’auspicio di ottenere consensi anche dai tanti esponenti politici presenti oggi al tavolo»

Sbagliato escludere i piccoli comuni dai fondi per lo sport, AEPI chiede di invertire la rotta.

PNRR ed enti locali: no alle discriminazioni

«Sbagliato relegare gli enti locali a un ruolo di secondo piano. Al Governo diciamo: basta mortificare e abbandonare i piccoli comuni. Con il PNRR occorre ripartire proprio da qui». È la dura presa di posizione della Confederazione AEPI, Associazioni Europee di Professionisti e Imprese, dopo la notizia che i centri con più di 50mila abitanti avranno fondi per 538 milioni di euro per riqualificare gli impianti sportivi o costruirne di nuovi, quasi nulla- invece- per quelli sotto i 20mila che non siano anche capoluogo di provincia.

Il presidente di AEPI, Mino Dinoi, è netto: «Grave penalizzazione, risultato dell’evidente disattenzione da parte della politica nazionale e purtroppo indice di una non reale conoscenza della comunità territoriale e del suo status di difficoltà. Al sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali diciamo che questa decisione ci amareggia e ci fa pensare che questa tanto attesa ripresa si stia gestendo in maniera totalmente sbagliata. Spesso sentiamo promesse di valorizzazione delle periferie, peccato che quando si presenta l’occasione di fare qualcosa di concreto, ci si volti dall’altra parte. Lo sport non è solo fondamentale strumento di integrazione sociale, ma anche un’opportunità economica per il terzo settore delle microimprese, delle associazioni sportive e del mondo del volontariato. Tutti comparti che necessitano di pari attenzione. Chi lavora in un piccolo comune non deve essere discriminato rispetto ad altri. Sappiamo che dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza passa il futuro e lo sviluppo del Paese e non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Queste criticità del PNRR si potrebbero superare, raggiungendo un’impiantistica sportiva di prossimità grazie alla rete capillare di ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, con la sua radicata presenza territoriale e la capacità di ascolto e proposta. Sbagliato utilizzare il Piano solo per premiare i grandi comuni e pochissimi centri federali. Un indirizzo purtroppo già anticipato dal bando del 23 marzo scorso e che ora è ufficiale. Peraltro, in base al bando, il cluster 3 permette ai comuni di ricevere dalle Federazioni Sportive Nazionali una sola adesione. Ciò significa una limitazione a poco più di 40 impianti totali per l’intera penisola. Numeri che vanno decisamente rivisti e potenziati. Auspichiamo che venga riaperto a breve il bando sport e periferie. Al Governo diciamo: in tempo per invertire la rotta e rilanciare l’attività sportiva verso la base e i piccoli comuni».

Sulla questione interviene anche Veronica Tasciotti, responsabile nazionale Sport di AEPI: «Questo bando ha dei limiti evidenti e taglia fuori una parte importante del Paese reale. A parte gli alti livelli, lo sport è di tutti e per tutti. Quindi non possiamo dimenticare i piccoli centri, nei quali rappresenta anche occasione di socializzazione e attrazione per i residenti. Lo dico anche in base alla mia passata esperienza di amministratore- in veste di assessore- in un comune come Roma: soprattutto nella pubblica amministrazione, occorre una maggiore collaborazione con tecnici e professionisti».

Il breve ciclo di incontri “Piano nazionale di ripresa e resilienza, le opportunità per il settore agroalimentare” è un progetto nato dalla collaborazione tra  avvocati esperti in diritto Agroalimentare e Ambientale.

PNRR e agroalimentare, secondo incontro

Ci si propone di analizzare, con il coinvolgimento di esperti nelle singole tematiche, le voci del PNRR, ovvero del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, connesse al mondo dell’agricoltura e alla filiera agroalimentare.

Come è noto, nell’ambito della Missione Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica del PNRR, la componente  M2C1 del PNRR per lo sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile ha proprio ad oggetto “Economia circolare e agricoltura sostenibile”. Più nel dettaglio, lo specifico ambito di intervento “Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile” comprende i tre investimenti legati a:

  1. sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
  2. Parco Agrisolare;
  3. Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare.

Si ritiene, inoltre, di fondamentale importanza trattare il tema dei contratti di filiera e di distretto, ricompresi tra le misure contenute nel Decreto legge n. 59/2021 che ha approvato il Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Di seguito le informazioni sul secondo incontro che si terrà in data 28 gennaio 2022 alle ore 15.00:

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