News Vitivinicole e tenute agricole di sabato 26 marzo 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 26 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

In cantina – Il blasone premia il Brunello.
Le quotazioni di Castelgiocondo hanno registrato alle aste un balzo del 65% Il blasone premia il Brunello di Cesare Pillon Le sei aziende che compaiono in tabella questa settimana sono rappresentative di una gamma variegata di produttori di Brunello di Montalcino. Tre di essi, presenti soltanto con una o due annate del loro vino, forniscono ugualmente interessanti indicazioni sugli orientamenti del mercato: non con le quotazioni dei loro vini, troppo limitate, ma perché sono tutte e tre aziende storiche fondate da casati nobiliari. Curioso il fatto che la Lisini e la Fuliggnni, tuttora possedute da quelle famiglie, siano state portate al successo negli anni 80 del secolo scorso da due donne del vino di grande capacità, Elina Lisini e Maria Flora Fuligni. La terza, invece, la Ciacci Piccolomini d’Aragona, estintosi il casato nel 1985, è stata ereditata dal fattore Giuseppe Bianchini. Molto più breve la storia delle altre tre aziende, tutte premiate da risultati positivi.

Fonte: Milano Finanza.

Gérard Bertrand sceglie Valdo.
Gérard Bertrand, colosso francese del vino, ha scelto la trevigiana Valdo Spumanti per la distribuzione dei suoi vini nel nostro Paese. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi le due realtà, sottolineando che «Importanti sono le prospettive anche sul mercato italiano dove Gérard Bertrand ha deciso di affidare la distribuzione esclusiva della sua linea più conosciuta a livello internazionale, Còte des Roses, a Valdo Spumanti scelto per la sua importante expertise nella Gdo italiana sviluppata, dalla sua forza vendita nel rapporto con i key buyers oltre che su una conoscenza approfondita del mercato italiano e su innovative politiche di marketing create per soddisfare le esigenze del mondo retail». C’è ovviamente entusiasmo per l’accordo nella casa vitivinicola trevigiana.

Fonte: Milano Finanza ed. Nord-Est.

Slow Wine Fair la prima fiera del vino “buono pulito e giusto”.
«L’Emilia-Romagna diventa capitale internazionale del vino buono, pulito e giusto», lo ha detto Federico Varazi di Slow food Italia presentando la prima edizione di Sana-Slow Wine Fair. La prima fiera che Slow Food dedica esclusivamente al vino, con BolognaFiere in partnership con FederBio, Ascom, ministero degli Affari esteri, Ice, col patrocinio della Regione. Tre giorni, da domani a martedì, per incontrare 542 produttori di 18 Paesi, che l’associazione della chiocciola ha selezionato in base ai criteri del “buono, pulito e giusto” vale a dire: qualità, sostenibilità ambientale ed etica. Tre giorni riservati ai professionisti del settore, con la giornata di domenica aperta anche agli appassionati di vino i quali potranno accedere anche gli altri giorni se iscritti a una delle 9 masterclass, fra queste una dedicata al vino cinese. L’unicità della fiera sta nel fatto che qui si troverà in un solo luogo il meglio della produzione artigiana e sostenibile italiana e internazionale, la grande comunità del vino nata intorno alla Guida Slow Wine.

Fonte: Corriere Romagna.

Menù romagnolo-piemontese, 6 vini degustati e quiz a premi.
Una delle Cento Cene per Slow Wine si è svolta giovedì sera all’Osteria Michiletta di Cesena. Sono le cene organizzate in tutta Italia per presentare la nuova edizione della guida, organizzata in questo caso da Slow Food Cesena. La guida Unica nel panorama delle guide al vino, Slow Wine, che in questa edizione recensisce 1.958 cantine, non si limita a degustazioni ma, grazie alla capillarità degli oltre 200 collaboratori presenti in tutta l’Italia, visita i filari e le cantine delle aziende recensite. Uno sforzo grandissimo che pone la guida di Slow Food come un punto di riferimento di tutta l’enologia e di chi vuole conoscere questo mondo, in Italia e non solo. I menù elvInl Lo chef Rocco Angarola ha proposto un menù giocato su piatti di recupero e sull’intreccio Romagna-Piemonte, come lo sformatino di cardi ed erbette con bagna cauda, le reginette di semola di grano duro con radicchietto e prosciutto, il coniglio in porchetta con fricò e il bunet, un crème caramel amaretti e cioccolato.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Roma e i Castelli si alleano: scommessa sull’agricoltura.
L’intesa Adesione comune a “Città del Vino” I sindaci castellani con la bandiera “Citta di Vino”. Roma e i Castelli si alleano: scommessa sull’agricoltura Roma e i comuni dei Castelli Romani impegnati nel rilancio del comparto vitivinicolo e nella difesa dell’agricoltura. Con una manifestazione molto partecipata è stato sancito ieri, nella Protomoteca del Campidoglio, l’ingresso della Capitale nel novero dell’associazione nazionale “Città del vino”, cui aderiscono 470 comuni di tutta Italia. Erano presenti, tra gli altri, i sindaci di Genzano, Marino, Colonna, assessori di Frascati e Monte Porzio Catone, i presidenti dei consorzi di tutela vini Frascati e Roma doc, i vertici dell’associazione “Città del Vino” e Sabrina Alfonsi, assessore all’Agricoltura di Roma. I sindaci castellani chiedevano da tempo alla Capitale, nel cui territorio insistono le doc Frascati, Marino, Castelli Romani, Colli Albani e Roma, di aderire all’associazione per trovare una strategia d’intervento comune.

Fonte: Messaggero Roma Metropoli.

Raviolotti di baccalà e Moscatello di Taggia.
È nato il raviolotto di baccalà e Moscatello di Taggia a seguito dell’accordo di filiera tra la rete di imprese agricole Terra del Moscatello e il Pastificio artigianale Voglia di sfoglia. Marco Risso, presidente della rete di imprese agricole, e Simone Gasparini, amministratore del Pastificio, hanno siglato una partnership che prevede l’utilizzo del Moscatello delle aziende della rete per la preparazione del raviolotto di baccalà. Alla serata di presentazione che si è tenuta ad Arma di Taggia in regione Prati Pescine nella sede del pastificio, hanno partecipato i produttori, i rappresentanti di varie amministrazioni comunali e Chiara Cerri, consigliere regionale e consigliere delegata alla cultura del Comune di Taggia.

Fonte: Secolo XIX Imperia.

RistorExpo, una vetrina per i vini valtellinesi Quindici aziende in fiera.
Quando la montagna con i suoi vini di qualità incontra il lago e i suoi sapori sapientemente cucinati. È un connubio vincente che si ripete nel tempo quello tra il Consorzio dei vini di Valtellina e RistorExpo, l’appuntamento ormai tradizionale – quest’anno siamo alla 24esima edizione – con la ristorazione professionale, pronto a riproporsi negli spazi di Lariofiere a Erba dal a16 aprile. Sono una quindicina le aziende valtellinesi che porteranno i loro prodotti per le degustazioni alla manifestazione che quest’anno ha scelto un tema tanto simbolico quanto emblematico: “L’enogastronomia del conforto”. «In mezzo alle tante difficoltà del momento che stiamo vivendo – dice Giovanni Ciceri, ideatore e curatore della mostra, oltre che presidente di Confcommercio Como – il cibo può avere una straordinaria funzione consolatoria, ma anche e soprattutto può divenire la tavola del conforto, della serenità, dell’autenticità e della tranquillità».

Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.

Quanta diversità nella famiglia degli Aglianico.
La zona di Venosa può senz’altro essere considerata la più produttiva dell’areale J del Vulture. I vigneti si estendono oltre che nel comune di Venosa anche su quelli di Maschito, Banzi, Palazzo San Gervasio, Gemano e Lavello, con altitudini che vanno dai 500 metri di Maschito ai 40o di Venosa e ai Zoo di Lavello. Una zona molto vasta, in cui l’Aglianico si presenta con caratteristiche differenti, specie nelle aree site nel territorio di Lavello. Qui l’altitudine scende al di sotto dei 200 metri, in particolare nel versante dell’Ofanto dove i terreni sono più grassi, con una maggior componente di origine alluvionale. Se ne ottengono, generalmente, vini di buon volume alcolico con acidità più mitigata, tannicità meno aggressiva rispetto a quelli prodotti nelle zone ad altitudine maggiore.

Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Manduria e il suo «Primitivo» una storia lunga più di 200 anni.
Un vino, un vitigno, una storia, un territorio. Non soltanto gusto, consistenza, profumi. II vino non si tracanna, si gusta; e non si beve per sete. In un calice di buon vino non c’è soltanto alcool. II Primitivo di Manduria, per esempio: una carta vincente dell’enogastronomia pugliese, uno dei vini italiani più esportati nel mondo. Racchiude in sé valori culturali, storici, paesaggistici, economici e sociali, oltreché – naturalmente – gustativi. II suo boom è relativamente recente. C’è voluta la crisi del metanolo per far virare la produzione dalla quantità di vino da taglio (o da distillazione) verso la qualità. Ancora negli anni ’90 stava per perdere la doc per mancanza di produzione. Ma i miglioramenti qualitativi, la commercializzazione non più artigianale, la «scoperta» che uno dei più accorsati vini californiani, lo Zinfandel, altro non è che un clone del Primitivo (e sostanzialmente lo stesso vitigno è il croato Crljenak Kastelanski), hanno creato le premesse, consolidate dalla costituzione del Consorzio di tutela, per un successo rapido, travolgente e che non conosce riflusso.

Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.

«Un vino che sa di gioia e speranza» Ex Vite, dalla vigna nelle chiese.
Con queste parole, l’arcivescovo della diocesi di Nardo e Gallipoli, monsignor Fernando Filograna, ha presentato ieri “Ex Vite”, il rosato negroamaro per la celebrazione eucaristica prodotto in Puglia, e nato dalla collaborazione tra Opera Seme (progetto di economia civile della Caritas) e la Cupertinum, storica cantina di Copertino. Presenti al taglio del nastro don Giuseppe Venneri, responsabile di Opera Seme, Francesco Trono e Giuseppe Pizzolante Lcuzzi, rispettivamente presidente ed enologo della Cupertinum. Il vino, frutto di un lavo- ro iniziato in vigna lo scorso settembre, è stato realizzato “ex genimine vitis”, cioè a norma del Codice di Diritto Canonico e delle prescrizioni ecclesiali che dispongono che “il vino deve essere naturale, del frutto della vite e non alterato”. L’idoneità all’uso sacramentale è stata certificata dal Vicario Generale della diocesi di Nardò-Gallipoli, monsignor Giuliano Santantonio. Per il debutto sono state prodotte 2.500 bottiglie dalla capienza di 375 ml..

Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.

Intervista a Raffaele Massa – Massa “Scoprite il vino con il sommelier astemio”.
Ai ragazzi diversabili spieghiamo i segreti del bere usando solo o fatto e vista le di Gilda Camero Un progetto di inclusione sociale per permettere ai ragazzi diversamente abili di inserirsi nel mondo del lavoro attraverso un percorso di formazione nel quale imparano a raccontare il vino usando soltanto l’olfatto e la vista. Organizzato dalla delegazione di Bari dell’Associazione italiana sommelier e intitolato //Sommelier astemio è stato presentato ieri, con il libro Io Valgo. Imparo a raccontare il Vmo, il prossimo 25 marzo, alle 16,30, al Grande albergo delle nazioni di Bari da Antonello Maietta, presidente Ais Italia, Vito Sante Cecere, presidente Ais Puglia, Giuseppe Baldassarre (consigliere nazionale Ais) e dal sommelier e delegato Ais di Bari Raffaele Massa, che ha curato il progetto ed è anche l’autore del volume (info sommelierpuglia.it). Massa come e quando è nato questo progetto? «Tutto è nato ne12018 con lo scopo di arricchire di competenze una ventina di ragazzi di una cooperativa sociale per permettergli di descrivere, come veri sommelier, le caratteristiche principali delle varie tipologie di vino e anche di birra attraverso la vista e l’olfatto».

Fonte, Repubblica Bari

Masi Agricola utile a 5,4 milioni ritorna ai livelli del pre-pandemia.
Conti 2021 chiusi con ricavi in aumento del 28,4% per la quotata a Piazza Affari Masi, utile a 5,4 milioni balzo ai livelli pre-covid Valeria Zanetti •• Un buon 2021 nonostante il persistere della pandemia e l’assottigliamento pesante del canale travel. Il consiglio di amministrazione di Masi Agricola spa, quotata nell’Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, presieduto da Sandro Boscaini, ha approvato ieri il bilancio consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre. Risultatie indici positivi L’utile netto schizza a 5,4 milioni di euro, in crescita da 0,8 milioni nel 2020 e superiore anche al dato pre-pandemia. I ricavi netti consolidati si sono attestati a 66,4 milioni , in aumento del 28,4% rispetto ai 51,7 del 2020, con un risultato migliore del 2019 (erano a 64,9 milioni; +2,3%). L’Ebitda è salito a 12,9 milioni dai 5,5 registrati nel 2020, con margine al 19,5% dal 10,6% del 2020 (nel 2019 era a 11,189 milioni e il margine era al 17,2%). L’Ebit del 2021 è stato di 8,655 milioni, contro 1,348 nel 2020.

Fonte, Arena.

«MuVin», la cittadella del vino strizza l’occhio alle doc dell’est.
Presentato a una platea di imprenditori vitivinicoli del Soave e del Lessini Durello il progetto scaligero «MuVin», la cittadella del vino strizza l’occhio alle doc dell’est Sul modello di quanto realizzato a Bordeaux, accoglierà centinaia di migliaia di visitatori Corsi: «Un sogno che diventa realtà, serve da subito il coinvolgimento del territorio» MarieIla Gugole •• Le vallate veronesi con ettari ed ettari di pendii tappezzati di pregiati vitigni sono in prima linea per la realizzazione del MuVin, il Museo del Vino che rafforzerà Verona nel suo ruolo di capitale italiana del vino. Il progetto è pronto ed entro l’anno si apriranno i cantieri nelle ex Gallerie Mercatali, in Zai di fronte alla Fiera con una previsione di spesa di 36 milioni di euro. L’obiettivo è di accogliere migliaia di visitatori per le Olimpiadi invernali del 2026. Corsi «È un sogno che sta diventando realtà», ha dichiarato Enrico Corsi, il consigliere regionale veronese della Lega a cui va la paternità dell’iniziativa, giovedì sera al Centro convegni di Montecchia di Crosara ricambiato dal ringraziamento del sindaco Attilio Dal Cero per aver scelto l’est veronese, Val d’Alpone e Val Tramigna, come primo incontro territoriale. Presenti in platea i sindaci dell’area, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi e il senatore Crsitiano Zuliani, una sessantina di imprenditori del vitivinicolo di Val Tramigna e Val d’Alpone, territori culla delle denominazioni del Soave e del Lessini Durello.

Fonte, Arena

Vino: aumenti a raffica dai fornitori Botter: «Prosecco, rincari da aprile».
Da fornitori modifiche unilaterali dei contratti. Imprese del vino senza vetro e carta. L’imprenditore veneto Alessandro Botter: «Grandi aziende prosecco costrette a ritoccare i listini da aprile». L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro stanno inviando lettere commerciali comunicando ulteriori aumenti nell’ordine de115% in aggiunta al + 15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per gli spumanti. Secondo il consigliere Uiv, Alessandro Botter, «le principali imprese del Prosecco hanno deciso di scrivere a tutti i clienti comunicando un aumento percentuale in doppia cifra sul prezzo delle proprie bottiglie a partire da aprile, non ci sono più i margini per riuscire a lavorare».

Fonte, Gazzettino.

Fridays for future, giovani in piazza «Siamo in mano agli irresponsabili».
Ieri anche a Padova il corteo per l’ambiente diventa occasione per una richiesta di pace Più di trecento ragazzi hanno attraversato le strade della città tra cori e rulli di tamburi Giulia Tasca Clima antiguerra: i Fridays for Future sono scesi ieri mattina nelle piazze di tutto il mondo per manifestare non solo per la salvaguardia del pianeta, ma anche della pace. A Padova i “ragazzi delvenerdì” erano più di 300. Si sono ritrovati in stazione, dandosi appuntamento nei giorni scorsi con il tam tam sui social. «Quello di cui ha bisogno la crisi climatica è una cooperazione a livello internazionale, la stessa che serve per risolvere i conflitti», riferisce il portavoce del gruppo Sebastiano Michelotti, ventunenne studente di scienze politiche all’Università patavina, «stiamo parlando di un problema che non guarda ai confini territoriali, alla nazionalità, al genere o all’età: interessa tutti, indistintamente.

Fonte, Mattino Padova.

Federvini: tanti rincari il 2022 anno a rischio.
Il 2022 del vino italiano si prospetta grigio. Secondo i dati dell’Osservatorio Federvini, ci sono molte incognite. «I12022 ha tutte le premesse per diventare l’anno della tempesta perfetta – dichiara la presidente di Federvini, Micaela Pallini – da molti mesi lamentiamo una situazione intollerabile rispetto ai costi dei trasporti, che ha danneggiato pesantemente il nostro export». Negli ultimi mesi del 2021 sono arrivati i primi segnali di tensione sul fronte dei prezzi e delle materie prime. «L’entusiasmo è stato presto smorzato da nuove incertezze», commenta spiega Beniamino Garofalo, ad di Santa Margherita. Il prezzo del cartone è quasi raddoppiato, il costo dei tappi è aumentato del 40% e il vetro del 25%. «Il mondo del Prosecco è in fermento — aggiunge Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi — la pressione che arriva dai fornitori presto comincerà a scaricarsi sui consumatori finali».

Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Ambasciatori del gusto lezione per 1.200 allievi.
Più di 1200 studenti si sono iscritti da tutta Italia alla lezione organizzata ieri da Ambasciatori del Gusto e a cui ha partecipato il Consorzio di Tutela con lo chef Anthony Genovese. Insieme hanno proposto l’abbinamento di una ricetta di pesce di mare e il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. La campanella è suonata alle 11 e dalla “cattedra-cucina” sono intervenuti lo chef Anthony Genovese del ristorante Il Pagliaccio di Roma (2 Stelle Michelin) e il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene. Lo chef ha spiegato ai partecipanti come preparare la sua ricetta e come abbinarla. Il piatto, Cefalo in acqua di piselli e lattuga romana, è stato proposto con la tipologia Brut di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

Fonte, Tribuna Treviso.

FEDERCOOP * CANTINA “VIVALLIS”: « IN MOSTRA LE OPERE DELL’ARTISTA ….
Cantina Vivallis: pensando a Depero. Fare vino è un arte e l’arte trova casa in Cantina.  In concomitanza con la mostra “Depero new Depero” allestita nelle sale del Mart, alla sede di Cantina Vivallis a Nogaredo domani sera, sabato 26 marzo alle ore 20, sarà inaugurata una grande sala dedicata all’artista che, negli anni Cinquanta, aveva realizzato il marchio dell’azienda (allora Sav – Società Agricoltori Vallagarina). Domani sera alla sede di Cantina Vivallis, a Nogaredo, si terrà il vernissage dell’installazione ideata dall’architetto Gianni Filindeu che costruisce una storia incentrata su una serie di figurazioni sovrapposte, ispirate a 10 opere di Fortunato Depero, e realizzate con alcuni legni del Trentino: larice, pino cembro, roverella, abete, faggio e frassino. Appuntamento domani, sabato 26 marzo, alle ore 20. Interverranno il presidente di Vivallis, Mauro Baldessari, la direttrice Paola Gregori, Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, l’architetto Gianni Filindeu, e Nicoletta Boschiero responsabile della Casa d’Arte Futurista Depero.

Fonte, Agenzia giornalistica Opinione.

Vino: Tannico, a Sana slow con 14 cantine in esclusiva.
“Con la partecipazione a Sana Slow Wine Fair vogliamo farci portavoce della parte più bella del mondo del vino: quella che promuove le storie di uomini, di viticoltori, del territorio e delle mani di chi lavora”. A dirlo è Marco Magnocavallo, amministratore delegato di Tannico, il portale online di vendita del vino che, secondo i dati pubblicati sul sito dell’azienda, nel 2020 ha gestito 400mila ordini consegnando 2,5 milioni di bottiglie nel mondo e registrando un fatturato di 37 milioni di euro. Tannico parteciperà alla prima fiera internazionale del vino ‘buono, pulito e giusto’ – prevista dal 27 al 29 marzo e organizzata da Bologna Fiere con FederBio, Confcommercio Ascom Bologna e con la direzione artistica di Slow Food – presentando in esclusiva 14 cantine di produttori italiani e stranieri.

Fonte, Ansa.

Vino: Assoenologi, Ue aiuti a non cancellare la ripresa.
“Il mondo del vino ha i giusti anticorpi per resistere anche alle crisi più profonde e l’ha saputo dimostrare proprio in questi anni così tribolati”. Lo ha affermato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, a margine del 75/o Congresso nazionale degli enologi ed enotecnici italiani che si è aperto oggi alla Fiera di Verona “I numeri del 2021 nonostante tre mesi di ristoranti, enoteche e locali chiusi per la pandemia – ha spiegato Cotarella – hanno detto chiaramente che il vino è l’asset dell’agroalimentare italiano più trainante nel mondo, e da quei numeri dobbiamo trarne linfa vitale per continuare nel nostro percorso di impresa. Un asset che però potrebbe essere messo a dura prova dal rincaro delle materie prime e dei costi di energia e carburanti.

Fonte, Ansa.

Vino, il comparto rischia un 2022 nero.
Dopo un 2021 da record, aumentano le preoccupazioni delle aziende produttrici per gli incrementi dei costi di produzioni e la mancanza di materie prime. Non si prospetta nulla di buono per il 2022 del settore vitivinicolo. I rilevanti incrementi dei costi delle materie prime, le incertezze sul piano internazionale e le impennate delle quotazioni dei trasporti minano gli ottimi risultati ottenuti nel 2021 e preparano gli operatori del settore a un anno negativo. Partendo dai risultati dell’anno passato, secondo i dati dell’Osservatorio Federvini, in collaborazione con Nomisma e TradeLab, il 2021 è stato un anno di forte ripresa per il settore vini e spiriti, mentre il comparto aceti, meno colpito dalla pandemia, ha avuto un andamento contrastato. Le vendite di vino nel canale Gdo hanno segnato una crescita del 3,7% sull’anno precedente, trainata dagli spumanti (+18,4%), mentre vini fermi e frizzanti hanno registrato ricavi stabili. Buone performance anche per gli spiriti, dagli aperitivi agli amari, fino ai liquori e ai distillati, con un fatturato da 1,2 miliardi di euro, in crescita del 6,5%.

Fonte, AgroNotizie – Image Line.

Vino, l’allarme di Uiv: a rischio le forniture di vetro e carta, aumentano i costi per le imprese.
I fornitori di questi materiali stanno inviando lettere commerciali annunciando modifiche unilaterali dei contratti e un incremento dei prezzi. E le aziende del prosecco sono costrette a ritoccare i listini da aprile. Le imprese italiane del vino stanno registrando un’ulteriore crisi delle forniture e un aumento dei prezzi delle stesse non sempre imputabili al conflitto e alla drammatica congiuntura che ne deriva. L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro, per esempio, stanno inviando lettere commerciali in cui di fatto non garantiscono più la certezza della fornitura annunciando modifiche unilaterali ai contratti in essere e in scadenza a fine anno, comunicando ulteriori aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al +15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per gli spumanti. Un ulteriore costo aggiuntivo, con il forte rischio di shortage, cui si sommano gli enormi aumenti delle tariffe energetiche che il settore non può più assorbire.
Fonte, La Repubblica.

Vino: il Chiaretto di Bardolino comincia il 2022 in crescita (+26,7%) e si prepara a un grande evento.
Forte di un inizio 2022 da record, il Chiaretto di Bardolino è pronto all’appuntamento di Corvina Manifesto – L’Anteprima. Se chi ben comincia è a metà dell’opera, allora il 2022 ha tutti gli ingredienti in regola per essere un’annata da record per il Chiaretto di Bardolino: stando ai dati rilasciati dal Consorzio di tutela, infatti, il primo bimestre dell’anno corrente ha portato al vino una crescita su base annua del 26,7%; un ottimo auspicio mentre si prepara a proporre la tredicesima edizione di Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino.

Fonte, Dissapore.

I 20 anni di Poggio al Tesoro, il vino «sostenibile» è donna.
L’azienda è capitanata da Marilisa Allegrini affiancata dalle figlie Carlotta e Caterina. Poggio al Tesoro, a Bolgheri, festeggia 20 anni. L’azienda capitanata da Marilisa Allegrini, produttrice storica, con la famiglia, dell’Amarone, a Villa Della Torre in Valpolicella, è arrivata in Toscana grazie ad una intuizione del fratello Walter nel 2001. Fu una sorta di colpo di fulmine. Oggi l’azienda è cresciuta e conta 64 ettari in 4 zone diverse del territorio bolgherese. Con le figlie Carlotta e Caterina continua ad investire e presto sarà pronto anche un boutique hotel di charme proprio sulla strada del vino dove ha sede la loro zona accoglienza con sala degustazione. Lo scorso anno il portfolio delle etichette aziendali si è arricchito con un Viognier in purezza, Sondraia Bianco che ha debuttato sul mercato nell’annata 2019 in una tiratura limitata di 2.750 bottiglie e 150 magnum. E nel periodo post pandemico è cresciuto l’interesse per la Doc Bolgheri che attesta il valore medio a bottiglia più alto d’Italia.

Fonte, Corriere Fiorentino – Corriere della Sera.

I super ricchi scommettono sul vino pregiato.
I super ricchi scommettono sul vino pregiato come primario asset di investimento. Secondo l’autorevole Knight Frank Luxury Investment Index infatti il settore del “fine wine” ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 con un +16%, che diventa addirittura +137% se si tengono in considerazione gli ultimi 10 anni, come sottolineato da un recente approfondimento di Spear’s Magazine. Nonostante la pandemia, le difficoltà della catena di approvvigionamento e i tragici fatti che riguardano il conflitto attualmente in corso, il mercato dei vini pregiati si sta dimostrando molto solido: l’indice Liv-ex 100, che misura l’andamento del mercato dei vini pregiati, nel 2021 ha registrato un boom con un +23% e anche nel 2022 si è aperto in crescita con un +1,8% per il mese di gennaio. Un incremento trainato dal consumo delle etichette di pregio all’interno dei locali di ristorazione italiana: i dati Istat descrivono una crescita nel 2021 del 22,3% nelle vendite di food & wine all’interno dei canali della ristorazione italiana e il 35% dei consumatori prevede una crescita della spesa per l’acquisto di bottiglie di alta gamma al ristorante per il 2022 (ricerca Nomisma – Wine Monitor commissionata dall’Istituto Grandi Marchi).

Fonte, Gazzetta d’Asti.

Quasi cinque milioni di bottiglie e 36mila ettolitri di vino prodotti.
Tanto per fare alcuni conti con i numeri della Vernaccia di San Gimignano, dal Consorzio ricordano che nella vendemmia 2021 sono stati prodotti 36.388,51 ettolitri di Vernaccia di San Gimignano dai 730 ettari dichiarati. Un dato che registra un aumento di produzione di circa il 13% rispetto al 2020, quando furono prodotti 36.188,72 ettolitri. Nel 2021 il totale di ettolitri di Vernaccia immessi sul mercato sono stati circa 37.129. E ancora i dati dell’andamento mensile dell’imbottigliamento nel 2021 sono stati parzialmente influenzati dalla pandemia e dalle chiusure, ma il dato finale di 4.950.553 di bottiglie registra una ripresa a fronte delle 4.337.213 bottiglie di Vernaccia immesse nel 2020. Il giro di affari della denominazione si attesta sui 13 milioni di euro, come anche la percentuale di Vernaccia di San Gimignano destinata all’export, pari a circa il 52%. Del 48% di Vernaccia destinata al mercato italiano circa la metà viene venduta a San Gimignano, direttamente nelle aziende e nei locali del territorio. Intanto per questa edizione nella sala allestita con 16 postazioni sedute poste a distanza di sicurezza e con servizio di sommelier, i visitatori potranno assaggiare le nuove annate di Vernaccia, la 2021, le Riserve 2020 e i vini di annate precedenti ma ancora non commercializzati: in tutto 76 vini ancora non usciti sul mercato.

Fonte, La Nazione.

Ex Vite, Vino per la Santa Messa.
Ex Vite (in latino significa: dalla vite) è il primo e unico vino per la Santa Messa prodotto in Puglia, nasce dalla collaborazione tra Opera Seme, progetto di economia civile della Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli, e la Cupertinum, storica Cantina di Copertino. Rigorosamente “ex genimine vitis” (dal frutto della vite) a norma del Codice di Diritto Canonico (can 924 § 3) e di tutte le prescrizioni ecclesiali in materia. La sua idoneità all’uso sacramentale è controllata e certificata dal Vicario Generale della Diocesi di Nardò Gallipoli. Significato liturgico del vino. Al momento della consacrazione, secondo il dogma cattolico della Presenza reale, il vino si trasforma realmente in sangue. Questo fenomeno è detto più precisamente transustanziazione, ovvero trasformazione in un’altra sostanza, pur nella permanenza delle caratteristiche sensibili del vino originario come colore, aroma, gusto, quantità.

Fonte, Newsfood.

Vetro e cartone sempre più carente: allarme tra i produttori di vino.
Con le modifiche unilaterali dei contratti da parte dei fornitori, le imprese rischiano di rimanere senza imballaggi. Si torna al vino venduto sfuso? Le imprese italiane del vino stanno registrando un’ulteriore crisi delle forniture di vetro e cartone, oltre ad un aumento dei prezzi delle stesse non sempre imputabili al conflitto e alla drammatica congiuntura che ne deriva. L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro, spiega Uiv, stanno inviando lettere commerciali in cui di fatto non garantiscono più la certezza della fornitura annunciando modifiche unilaterali ai contratti in essere e in scadenza a fine anno, comunicando ulteriori aumentinell’ordine del 15% in aggiunta al +15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminioper gli spumanti. Un ulteriore costo aggiuntivo, con il forte rischio di carenza, cui si sommano gli enormi aumenti delle tariffe energetiche che il settore non può più assorbire.

Fonte: Il NordEst Quotidiano.

STAMPA ESTERA

Oregon’s bargain priced answer to Burgundy.
‘Spending time in Oregon and hanging out with the growers afterhours means we get on the inside track’ ommercial success is all about spotting an opportunity. Based in the English county of Kent, AeB Vintners — which employs three members of the Arnold family plus right-hand man Simon Davies — has enjoyed huge success by quietly filling a gap. AeB’s speciality has been importing handpicked, domaine-bottled burgundy into the UK. But in the past decade, as demand grew, prices started to climb out of reach for many. These were not plutocrats with limitless budgets, but mainly British wine lovers who had developed a taste for handcrafted wines made on a small scale from Pinot Noir and Chardonnay grapes. Could somewhere other than Burgundy supply a satisfactory substitute? An early find for John Arnold, cofounder of AeB, was Pierre-Yves Colin, a grower in Chassagne-Montrachet who was ignored at first by France’s winewriting establishment but is now revered. He broke away from the family wine business, Marc Colin, to set up with his wife Caroline Morey, daughter of vigneron Jean-Marc Morey. Pierre-Yves Colin-Morey wines, which I first tasted in 2007 in their kitchen, have proved sufficiently compelling to see the couple build their own ambitious winery and glamorous tasting room with a view over the vineyards to the village of Chassagne.

Fonte: Financial Times.

Merci Macron!.
Toute la filière salue le président de la République pour son investissement en faveur du vin durant son quinquennat Avant même d’être président de la République, Emmanuel Macron affichait la couleur: il aimait le vin, connaissait les vignobles, en parlait avec aisance et soutenait la filière. Alors que les candidats à la présidentielle rechignent à évoquer le sujet — trop de coups à prendre du côté de la médecine —, il avait accepté, en décembre 2016, un entretien filmé proposé au débotté par le journal Sud Ouest et le magazine Terre de Vins. On y voit Emmanuel Macron déguster des vins à l’aveugle, les identifier (« C’est un bordeaux. Le nez ne trompe pas!»), identifier un sauvignon de l’entre-deux-mers et un rosé de Provence, citer ses vins préférés. Estimant aussi qu’a un repas sans vin est un peu triste », que boire en mangeant «participe de notre civilisation ». Quelques semaines plus tard, juste avant l’élection présidentielle, le candidat évoquait, dans La Revue du vin de France, l’enjeu de l’cenotourisme ou la concurrence pour la France des vins chiliens en Chine. Dans le vignoble, on en parle encore avec émotion. Avant Macron, aucun président de la V’ République ne s’est intéressé au vin. Certains buvaient, mais n’en parlaient pas ou se fichaient de ce qu’ils buvaient. En revanche, depuis quarante ans, nombre de mesures ont souligné sa dangerosité. Le vin n’a été interdit dans les cantines des lycées que sous Giscard. La fameuse loi Evin visant à limiter la publicité pour l’alcool tout en délivrant un message sanitaire date de Mitterrand en 1991. Le logo « interdit aux femmes enceintes » est intervenu à la fin du mandat de Chirac en 2006.

Fonte: Monde.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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