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Trend del Vino in Italia Setimana 29 settembre – 3 ottobre 2025

Executive summary

Il comparto è in “fase di riassetto”: domanda globale debole sui rossi, dazi USA che frenano gli acquisti nel Q2, scorte ancora elevate, ma segnali di tenuta su alcune piazze (Canada, Germania, Giappone, Brasile) e leadership di volume confermata negli USA. Prosecco protagonista assoluto. Sul fronte interno, fiducia consumatori in lieve risalita; nel canale Ho.Re.Ca servono politiche prezzo più inclusive per attrarre Gen Z e nuovi wine user. Priorità strategiche: diversificazione export, riposizionamento premium selettivo, gestione scorte, tracciabilità anti–contraffazione, e spinta a enoturismo “familiare” data–driven.

Trend del Vino in Italia Setimana 29 settembre – 3 ottobre 2025

Export I semestre 2025 (fonte Nomisma: mercati monitorati)

  • USA: primo mercato ma stop al “pre–stocking” pre–dazi → da +22% (gen–mar) a –7% (apr–giu). Italia: +2,5% a semestre grazie al Q1. Attesa decisione Corte d’Appello su legittimità dei dazi.
  • Canada: +11% import dall’Italia; forte sostituzione a scaffale dei vini USA (–65%).
  • Germania: +10,3% a valore (bene fermi e frizzanti: +14,2%).
  • Giappone e Brasile: performance positive.
  • Regno Unito: –7% a valore; spumanti –6,6%, fermi/frizzanti –8,1%.
  • Altri in calo: Svizzera, Corea del Sud, Norvegia, Cina (–10,5% per i fermi/frizzanti).
  • Spumanti italiani (12 mercati): crescita rallentata +1% valore / +6% vol; dinamici Giappone, USA, Cina. Deboli UK, Francia, Australia.

Produzione, scorte e struttura

  • Filiera: 30.000 imprese di trasformazione (1.800 industriali), 250.000 agricole; fatturato €16 mld (indotto escluso), export 2024 €8,1 mld, 74.000 addetti.
  • Italia: primo produttore mondiale (media 47 mln hl), primo esportatore per volumi (>22 mln hl).
  • Volatilità produttiva: picco 55 mln hl (2018); minimo 38 mln hl (2023); 2024 in risalita ma sotto media; stima 2025 UIV: 47,4 mln hl (+8% sul 2024).
  • Giacenze: 2023 > produzione; lug 2024: 40 mln hl (–20% a/a con produzione –23%); 30 giu 2025: 43,6 mln hl (+0,3% a/a; –6,4% su maggio), +2,7 mln hl mosti e 63.926 hl vino nuovo.
  • Superfici: Italia 728k ha (+0,8%); calo strutturale nazionale –15% (2000–2023). UE27 3,2 mln ha; Spagna 930k (–15%), Francia 783k (–0,7%); Cina 753k (–0,4%); India in crescita 185k ha, CAGR +4,5% (dal 2019).

Prezzi, dazi USA e impatto

  • Prezzo medio export (fermi in bottiglia): Italia €4,43/l, sotto Francia €7,81, Australia €5,56, Nuova Zelanda €5,86.
  • USA: vale ~€2 mld (24% del valore export Italia). Dazio medio 2,9% fino a gen 202515% da apr 2025.
  • Impatto stimato UIV: €317 mln (fino a €460 mln con USD debole). Mark–up finale dall’origine: da +123% a +186% stimato.
  • Apr 2025: Italia → USA –7,5% vol / –9,2% val. Giu 2025: Italia €169,8 mln (–4,2% m/m vs giu ’24); Francia €191,3 mln (+5,9%).
  • Leadership di volume confermata: giu 2025 Italia ~33 mln litri (+3,5%) = 32,6% dell’import USA; H1 2025 Italia 188,9 mln litri (+7,5%) > Francia (+20,1% vol).

Focus Prosecco (UIV–Vinitaly / IWSR / SipSource)

  • Negli USA vale 31% dei consumi a valore dei vini italiani ($531 mln nel 2024).
  • Awareness 40% (vs Champagne 52%), ma conversione all’acquisto 31% (Champagne 24%).
  • Quota bollicine negli USA (primi 7 mesi ’25): Prosecco 30%, Champagne 28%.
  • Driver: prezzo medio < $18, forte penetrazione tra donne e Gen Z, utilizzo in mixology/RTD.
  • Sfida: crescita su community multietniche (competitor: cocktail, hard seltzer, RTD).

Domanda interna e fiducia (ISTAT, settembre 2025)

  • Consumatori: indice da 96,2 96,8; clima economico 97,0 98,8; corrente 99,2 99,9; futuro 92,2 92,6; personale ≈96,0.
  • Imprese: 93,6 93,7 (stabili); costruzioni 101,3 101,5, servizi 95,1 95,6; manifattura ferma 87,3; retail 102,7 101,6.
  • Implicazione vino: propensione agli acquisti durevoli leggermente migliore, ma retail soffre; serve spingere by-the-glass, esperienze e pricing entry-level.

Canale Ho.Re.Ca e distribuzione (intervista Partesa)

  • Ricarichi eccessivi sulle etichette entry-level stanno allontanando i giovani.
  • Modello virtuoso: wine by the glass con tecnologie di mescita, minimi e continuità di fornitura, ampliamento etichette italiane.
  • Nei listini 2025: evitare sia rialzi sia ribassi drastici; puntare su bianchi freschi e denominazioni “pure” ad alto Q/P (Verdicchio, Garganega, Sangiovese, Chianti, Morellino).

Enoturismo e branding territoriale

  • Cresce l’attrazione internazionale per cantine familiari: intenzione visita prossimi viaggi → USA 78%, UK 74%, Germania 61%.
  • Preferenza per realtà a conduzione familiare: USA 68%, UK 57%, DE 49%; fortissimo interesse Gen Z USA (82%).
  • Priorità: comunicazione digitale, promozione multicanale, AI per progettare esperienze e gestire flussi. Figura chiave: consulente specializzato per posizionamento e vendita omnicanale.

Policy, rischi e proposte operative

  • Pacchetto di salvaguardia (Eurispes): revisione Testo Unico 238/2016, rese/disciplinari/controlli più aderenti alla domanda; etichetta con ingredienti e nutrizione; semplificazione ispezioni.
  • Anti–contraffazione multilivello: QR + seriale, RFID, NFC antitamper; sperimentazione nuovi contrassegni fiscali avviata dal 28 luglio 2025.
  • IA end-to-end: viticoltura di precisione, cantina (fermentazioni controllate, blend), marketing e CX.
  • Autorizzazioni impianti: sospensione 1 anno sanzioni per non utilizzo pre-gen 2025; estensione reimpianto a 8 anni.
  • Assicurazioni/garanzie: valutare schema copertura export stile Cap Francexport; fondo mutualizzazione rese per stabilizzare prezzi (evitare svendite, smaltire eccedenze anche via succo/distillazione).
  • Dazi USA: USWTA mobilita settore con sondaggio per evidenze economiche; leva di pressione negoziale.
  • Estirpi: proposta piano paneuropeo tedesco (sul modello 2009–2011); Italia più prudente → preferenza per riconversioni e gestione attiva del vigneto.

Opportunità da cogliere subito

  1. Ribilanciare portafoglio export: spingere Canada, Germania, Giappone, Brasile; monitorare UK e Cina con piani mirati.
  2. Premium selettivo: comunicare valore (territorio, sostenibilità, precisione enologica) per chiudere il gap di €-/l con i francesi.
  3. Prosecco: difendere quota USA (mixology, RTD, community non-caucasiche, West & East North Central).
  4. Enoturismo “famigliare”: pacchetti prenotabili online, pricing trasparente, CRM e contenuti UGC guidati da AI.
  5. Ho.Re.Ca: listini inclusivi, by-the-glass, carte sotto €20–25 per le entry-level di qualità.
  6. Supply/Scorte: piani vendemmia-vendite, segmentazione cuvée, canali alternativi per eccedenze.
  7. Trust & anti–fake: rollout progressivo QR-RFID-NFC + contrassegni nuovi; storytelling sulla sicurezza del prodotto.

Nota finale di rotta

Il 2025 è l’anno per fare “selezione attiva”: meno dispersione di referenze, più focus su mercati e canali che pagano margine e reputazione, con Prosecco come ariete, enoturismo come caldaia, e filiera digitale/AI come rete neurale. Da qui si costruisce il vantaggio competitivo dei prossimi 24 mesi.

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