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Trend del vino in Italia – Settimana 10–14 novembre 2025

Il comparto vitivinicolo italiano attraversa una fase in cui segnali di forza strutturale convivono con tensioni sui mercati internazionali, pressioni competitive e trasformazioni profonde nelle abitudini di consumo.

Trend del vino in Italia – Settimana 10–14 novembre 2025

Export: Stati Uniti in affanno tra dazi e cambio sfavorevole

Il mercato statunitense, primo sbocco per il vino italiano, mostra un rallentamento marcato. L’Osservatorio del Vino UIV registra nel bimestre luglio–agosto un calo del 28% dei volumi esportati e una riduzione del 13,5% del prezzo medio (da 6,52 a 5,64 dollari/litro).
I dazi introdotti dall’amministrazione Trump e la debolezza del dollaro stanno comprimendo i margini e mettendo a rischio la fascia media di mercato, esposta alla concorrenza dei produttori americani. UIV richiama la necessità di una reale condivisione dei costi lungo la filiera, mentre Frescobaldi invita le imprese a rafforzare la presenza internazionale con una prospettiva di medio-lungo periodo.

Scenario mondiale: lieve recupero produttivo ma trend ancora debole

La produzione globale di vino 2025, secondo le stime OIV, dovrebbe attestarsi a 232 milioni di ettolitri: +3% sul 2024, ma ancora -7% rispetto alla media quinquennale.
L’Italia mantiene il primato mondiale con 47,3 milioni di ettolitri, davanti a Francia e Spagna. La ripresa è però frastagliata: il clima continua a frenare molte regioni, inclusa la Francia che segna un -16% rispetto alle medie degli ultimi anni. Nonostante le oscillazioni, il mercato internazionale rimane sostanzialmente equilibrato grazie a una domanda in rallentamento.

Italia: export in crescita e qualità consolidata

Nel 2025 il valore dell’export italiano supera gli 8,2 miliardi di euro, confermando il Paese primo esportatore mondiale per volumi e secondo per valore dopo la Francia.
La produzione torna solida dopo la flessione del 2023, mentre il consumo interno resta stabile (37,8 litri pro capite, 8,5 milioni di consumatori quotidiani). Una crescita che si confronta però con l’incognita dei dazi USA, potenzialmente in grado di erodere quote rilevanti.

Giacenze in aumento e mercati più lenti

Al 31 ottobre 2025 le giacenze nazionali raggiungono 44,5 milioni di ettolitri, +5,2% sull’anno precedente. Una quantità elevata, spinta dalla vendemmia abbondante e da una domanda meno dinamica, soprattutto negli USA. Veneto, Emilia-Romagna e Toscana concentrano oltre il 50% delle scorte; Prosecco, IGT Toscana e IGT Puglia guidano la classifica delle denominazioni più presenti in cantina.

Consumi: Francia in calo e GenZ verso il low-alcol

La Francia registra flessioni nella GDO: vini fermi a -3% in volume e valore, rossi in forte sofferenza, Champagne in arretramento. Spicca invece il boom del Prosecco (+14% in volume).
Parallelamente, i giovani consumatori europei convergono verso bevande a bassa gradazione: sidri, spumanti analcolici, “Christmas spritz” e vin brulè dealcolati diventano protagonisti delle festività 2025, spinti da sensibilità verso benessere e sostenibilità.

Finanza e aggregazioni: nasce la “Compagnia del Gusto”

Il settore wine & food continua a essere considerato un asset strategico per gli investimenti. La nuova holding Compagnia del Gusto mira ad aggregare eccellenze enogastronomiche – dalle specialità ittiche ai vini premium – con una strategia di crescita internazionale, innovazione e sostenibilità.
Il progetto, articolato su tre business unit (Compagnia del Mare, delle Vigne e dei Sapori), punta a un modello sinergico di distribuzione, logistica e valorizzazione dei territori, con un traguardo di 200 milioni di euro di fatturato.

Politiche europee: passi avanti nel “Pacchetto Vino”

Confagricoltura accoglie positivamente il nuovo assetto normativo approvato dal Parlamento europeo: autorizzazioni per i reimpianti estese da 3 a 8 anni e contributi UE fino all’80% per investimenti legati alla mitigazione climatica. Rimangono tuttavia aree di criticità da affrontare per un reale rafforzamento della competitività europea.

Competitività italiana: promozione e innovazione come leve strategiche

Dal convegno di Confcooperative emerge un’esigenza chiara: presidiare il futuro del settore con una visione di lungo periodo basata su promozione, ricerca, sostenibilità e sviluppo dei mercati. I consumi globali segnano ancora contrazioni sui vini rossi, mentre crescono bianchi, rosé e sparkling.

Valore fondiario: Barolo guida la classifica dei vigneti più preziosi

Il mercato fondiario continua a evidenziare forti differenze territoriali. Il Barolo tocca valori record fino a 2,3 milioni di euro per ettaro, seguito da zone come Bolgheri, Montalcino, Valdobbiadene e Caldaro. I vigneti italiani più pregiati restano tra gli asset agricoli più ricercati a livello internazionale.

Riconoscimenti: Italia già nella Top 10 di Wine Spectator

Il Chianti Classico San Lorenzo Gran Selezione 2021 di Castello di Ama entra nella Top 10 provvisoria della “Top 100” di Wine Spectator, posizionandosi al n. 9 e confermando la forza identitaria dell’enologia Toscana sui mercati globali.

Conclusione

La settimana conferma un quadro complesso ma ricco di opportunità: l’Italia mantiene leadership produttiva ed export in crescita, pur confrontandosi con mercati più selettivi, consumatori in trasformazione e un contesto geopolitico incerto. Le risposte passano per innovazione, aggregazione, efficienza di filiera e una strategia internazionale più solida, elementi che definiscono le traiettorie della competitività futura.

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