Export in rallentamento, ma il Prosecco tiene
Il 2025 segna una frenata per l’export del vino italiano: nei primi quattro mesi dell’anno si registra un calo del -0,86% a valore rispetto al 2024. Gli spumanti calano complessivamente del -1,1%, ma il Prosecco Dop resta l’eccezione positiva (+1,5% a valore e +3,4% a volume), rappresentando oltre il 76% dell’export di spumanti. Gli USA si confermano primo mercato (+12,5%), seguiti da UK (in calo) e Francia (+15,6%). Tuttavia, pesano le incertezze legate all’eventuale dazio USA del 30% previsto per agosto.
Affitto gestorio e joint-venture: strumenti per affrontare l’incertezza
In un contesto segnato da crisi climatica, consumi in calo e incertezza economica, cresce l’uso di formule ibride come l’affitto gestorio: affitti temporanei di vigneti o cantine per testare nuove gestioni senza cedere la proprietà. In aumento anche le joint-venture, soprattutto per sviluppare vini dealcolati e condividere costi di innovazione.
Sovrapproduzione e scorte record: rischio per la vendemmia 2025
Con 43,6 milioni di ettolitri ancora in giacenza e una vendemmia 2025 attesa intorno ai 50 milioni, l’Italia rischia un’esplosione dell’offerta. L’Unione Italiana Vini chiede taglio delle rese, blocco temporaneo dei nuovi impianti e revisione delle norme produttive. La distillazione di crisi è già in atto in diverse regioni per alleggerire le scorte.
Mercato globale in crisi, consumi al minimo dal 1961
Il report OIV evidenzia un calo globale dei consumi a 214 milioni di ettolitri. L’instabilità geopolitica (Ucraina, Mar Rosso), la crisi climatica e l’inflazione pesano sulla domanda. In Italia, nonostante un leggero calo di volumi nel 2024 (-0,46%), il sistema regge grazie alla qualità certificata e a una crescente attenzione alla sostenibilità (fonte: Valoritalia).
Cambia il consumo: boom dei bianchi, rosati in calo
Secondo Vinarius, nelle enoteche italiane il 50% delle vendite estive è coperto da vini bianchi fermi. Gli spumanti seguono al 25%, mentre i rosati mostrano un netto calo. La percezione per l’autunno/inverno 2025 è di cauta fiducia, con un terzo delle enoteche che prevede un miglioramento.
Le nuove frontiere: inclusività, marketing e digitalizzazione
Il vino perde appeal tra i giovani, frenato da prezzi alti, percezione bassa del valore e linguaggio elitario. Serve una comunicazione più diretta e moderna, orientata a salute, sostenibilità e inclusività. Investire su branding, social media, vini dealcolati e tecnologie digitali è ormai una priorità strategica per il rilancio del settore.
Russia e mercati critici: crollo dell’export
Il vino italiano soffre in Russia: -55% il valore dell’export nel primo quadrimestre 2025. Gli spumanti calano del -47%. Il mercato russo è colpito da sanzioni, calo dei consumi e boom dell’alcol illegale. Anche la Francia soffre: 255 fallimenti tra le aziende vinicole nell’ultimo anno (+49%), specialmente nelle piccole imprese di Bordeaux.
Conclusione: resilienza e trasformazione
Il settore vinicolo italiano affronta una delle sfide più complesse degli ultimi decenni: sovrapproduzione, instabilità globale, cambiamenti nei consumi. Eppure, tra nuove strategie gestionali, innovazione di prodotto, sostenibilità e rilancio digitale, il comparto mostra segnali di adattamento e resilienza. La traiettoria futura dipenderà dalle scelte politiche (dazi, accordi commerciali), ma anche dalla capacità del settore di parlare un linguaggio nuovo, più contemporaneo e inclusivo.