Trend Vino Italia – Giugno 2025: Crescita Globale, Sfide Locali e il Nuovo Volto del Bere Consapevole

Analisi aggiornata per il web a cura di Wine Idea

  1. Il dibattito sul “prezzo consigliato” e i rischi per il mercato

Nel cuore del dibattito europeo sulla riforma della PAC, la proposta francese di introdurre un “prezzo minimo o consigliato” per i vini a Denominazione d’Origine ha sollevato forti perplessità in Italia. Lamberto Frescobaldi (Uiv) avverte: si rischiano effetti boomerang come la riduzione dei margini per i produttori, distorsioni di mercato e una svalutazione dei vini di qualità superiore. Il prezzo del vino, ribadisce Uiv, deve essere il risultato di domanda e offerta.

  1. Il mercato globale degli alcolici cresce, ma cambia geografia

Secondo IWSR, il mercato mondiale delle bevande alcoliche crescerà di 16 miliardi di dollari entro il 2030 e di 34 miliardi entro il 2035, con un importante spostamento verso i mercati emergenti. India, Brasile e Sudafrica trainano la crescita, con forte slancio per RTD, whisky e birra premium. I consumatori, soprattutto giovani, privilegiano prodotti più leggeri e alternativi al vino tradizionale. La birra analcolica e i cocktail pronti da bere (hard tea in primis) sono in forte ascesa.

  1. Il vino italiano in controtendenza: più produzione, più export

Il report Mediobanca 2024 fotografa un’Italia in salute nel settore vinicolo:

  • Produzione in aumento del +15,1% rispetto al 2023 (226 milioni di ettolitri);
  • Consumi interni stabili (+0,1%);
  • Export in vetta per volumi (21,7 milioni di ettolitri) e secondo posto per valore (8,1 miliardi di euro, dietro solo alla Francia).

Il Veneto si conferma locomotiva del vino italiano: produce il 25% del vino nazionale e rappresenta oltre il 35% dell’export. Crescono anche Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo, quest’ultima con le migliori previsioni di crescita per il 2025.

  1. Le nuove tendenze del consumo: meno quantità, più qualità

Il consumo di vino è sempre più consapevole:

  • Si beve meno ma meglio;
  • Cresce l’enoturismo (+9% nel 2024);
  • Aumenta l’interesse per i vini naturali (+4,2%), vegani (+31,7%) e locali;
  • Si diffonde la preferenza per vini con bassa gradazione alcolica, specie tra i giovani (11,5° considerato l’ideale);
  • Il vino torna ad essere veicolo culturale e relazionale, più vicino al cibo e meno oggetto di culto.
  1. E-commerce e digitale: il nuovo volto del vino

Il 2025 è l’anno della piena maturità digitale del settore:

  • Crescono le vendite online;
  • Nascono piattaforme con consulenze, abbonamenti e wine club personalizzati;
  • I social media e gli influencer giocano un ruolo chiave nella promozione, soprattutto tra i giovani e le donne.
  1. Pressioni internazionali: OMS e nuove tasse sull’alcol

L’OMS propone nuove accise sul vino e l’introduzione di un prezzo minimo obbligatorio, per contrastare l’abuso tra i giovani e migliorare le entrate fiscali. Tuttavia, i timori sono forti: per l’Italia, già alle prese con un calo di consumi, simili misure potrebbero aggravare la crisi.

  1. Le sfide del settore vitivinicolo italiano secondo Assoenologi

Assoenologi ha presentato in Senato un piano per il futuro del vino:

  • Promozione dell’enoturismo come leva strutturale;
  • Sostegno alla transizione ecologica con fondi e strumenti europei;
  • Regolamentazione chiara sui vini dealcolati;
  • Rafforzamento del ruolo tecnico dell’enologo;
  • Inclusione dell’intelligenza artificiale nelle strategie di filiera.
  1. Nuovi mercati e fusioni: focus su Asia e Stati Uniti

L’Istituto Grandi Marchi conquista Tokyo e Seoul con i fine wines italiani. Giappone e Corea del Sud si confermano hub strategici dell’Estremo Oriente, sempre più attenti alla qualità. Intanto, il settore si consolida con numerose operazioni di M&A (Friuli, Toscana e Isole), anche per risolvere il nodo del ricambio generazionale.

  1. La “riesportazione” del vino vale già il 14% del commercio globale Secondo l’OIV, circa il 14% del vino esportato nel mondo non proviene dal Paese produttore originario, ma è riesportato da hub strategici come Regno Unito, Belgio, Hong Kong e Singapore. Il fenomeno vale oltre 4,6 miliardi di dollari e ridisegna le rotte del commercio globale.
  2. Conclusioni: tra sfide e opportunità, il vino italiano resta protagonista

Il vino italiano affronta un periodo di grandi trasformazioni: tra pressioni normative, nuovi gusti dei consumatori, sfide ambientali e opportunità digitali. Ma continua a confermarsi protagonista grazie alla sua capacità di evolversi, internazionalizzarsi e innovare, senza perdere il legame profondo con il territorio. Il futuro è fatto di bollicine oltreconfine, calici più leggeri, storytelling autentico e un approccio più inclusivo e culturale al bere bene.

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