Si chiude oggi con grande successo la partecipazione di Veneto Agricoltura a Fieragricola TECH 2025, evento di riferimento per il settore agricolo e agroalimentare, che ha visto un’importante affluenza di pubblico e una forte attenzione alle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità.

Si chiude oggi con grande successo la partecipazione di Veneto Agricoltura a Fieragricola TECH 2025, evento di riferimento per il settore agricolo e agroalimentare, che ha visto un’importante affluenza di pubblico e una forte attenzione alle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità.
La giornata odierna è stata caratterizzata da un evento di grande rilievo: il convegno “Come dare valore ai sottoprodotti agricoli: le opportunità per le aziende agricole”, svoltosi al Tech Forum Arancio alle ore 15:45. L’incontro ha fornito un approfondimento sulle potenzialità dell’economia circolare applicata all’agricoltura, con particolare attenzione al progetto TEBICE, finanziato dal programma Central Europe.
Grazie agli interventi di esperti del settore, sono state illustrate le più recenti soluzioni per la valorizzazione di sottoprodotti agricoli e scarti vegetali, con un focus sulla filiera vitivinicola e ortofrutticola. Tra i relatori della giornata:
– Dott. Lorenzo Furlan, Direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, che ha presentato le azioni del progetto TEBICE per lo sviluppo di un’economia circolare;
– Prof. David Bolzonella, Direttore del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, intervenuto sulle strategie per la valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria enologica;
– Prof. Lorenzo Favaro, esperto di biotecnologie microbiche, che ha illustrato innovativi approcci per la trasformazione degli scarti vegetali in bio-prodotti;
– Dott. Pier Andrea Odorizzi, Cluster Manager della Rete Innovativa Cluster Biologico Veneto, che ha evidenziato l’importanza delle reti collaborative tra imprese e ricerca;
– Dott. Renzo Rossetto, Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, che ha analizzato le opportunità di supporto alle aziende agricole per la creazione di nuove catene di valore.
L’evento, coordinato dal giornalista Efrem Tassinato (UNARGA), ha permesso di approfondire le opportunità offerte alle aziende agricole nell’ambito del progetto TEBICE e di altre iniziative di finanziamento attivate sul territorio regionale.
A sottolineare l’importanza dell’innovazione e della ricerca per il settore primario, nel corso della manifestazione è intervenuto il direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, Dott. Lorenzo Furlan, evidenziando come “il progetto TeBiCe stia già mettendo a disposizione soluzioni innovative per la valorizzazione dei sottoprodotti delle principali filiere agricole venete e costruendo una piattaforma efficace per consentire un proficuo incontro tra l’offerta di sottoprodotti valorizzati e la domanda degli stessi”.
La giornata odierna è stata caratterizzata da un evento di grande rilievo: il convegno “Come dare valore ai sottoprodotti agricoli: le opportunità per le aziende agricole”, svoltosi al Tech Forum Arancio alle ore 15:45. L’incontro ha fornito un approfondimento sulle potenzialità dell’economia circolare applicata all’agricoltura, con particolare attenzione al progetto TEBICE, finanziato dal programma Central Europe.
Grazie agli interventi di esperti del settore, sono state illustrate le più recenti soluzioni per la valorizzazione di sottoprodotti agricoli e scarti vegetali, con un focus sulla filiera vitivinicola e ortofrutticola. Tra i relatori della giornata:
– Dott. Lorenzo Furlan, Direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, che ha presentato le azioni del progetto TEBICE per lo sviluppo di un’economia circolare;
– Prof. David Bolzonella, Direttore del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, intervenuto sulle strategie per la valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria enologica;
– Prof. Lorenzo Favaro, esperto di biotecnologie microbiche, che ha illustrato innovativi approcci per la trasformazione degli scarti vegetali in bio-prodotti;
– Dott. Pier Andrea Odorizzi, Cluster Manager della Rete Innovativa Cluster Biologico Veneto, che ha evidenziato l’importanza delle reti collaborative tra imprese e ricerca;
– Dott. Renzo Rossetto, Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, che ha analizzato le opportunità di supporto alle aziende agricole per la creazione di nuove catene di valore.
L’evento, coordinato dal giornalista Efrem Tassinato (UNARGA), ha permesso di approfondire le opportunità offerte alle aziende agricole nell’ambito del progetto TEBICE e di altre iniziative di finanziamento attivate sul territorio regionale.
A sottolineare l’importanza dell’innovazione e della ricerca per il settore primario, nel corso della manifestazione è intervenuto il direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, Dott. Lorenzo Furlan, evidenziando come “il progetto TeBiCe stia già mettendo a disposizione soluzioni innovative per la valorizzazione dei sottoprodotti delle principali filiere agricole venete e costruendo una piattaforma efficace per consentire un proficuo incontro tra l’offerta di sottoprodotti valorizzati e la domanda degli stessi”.
Verona, 29 – 30 gennaio 2025 Unisciti a noi per scoprire come innovazione e sostenibilità possono trasformare il futuro dell’agricoltura veneta.
PalaExpo, STAND D4 Veronafiere, Viale del Lavoro 8, Verona
Oggi Veneto Agricoltura, l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, è presente con entusiasmo a Fieragricola TECH 2025, l’appuntamento di riferimento per il mondo agricolo e agroalimentare, in corso presso il Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere.
Un evento strategico per il settore, che pone al centro il tema della digitalizzazione, della robotica e della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
In questo contesto, Veneto Agricoltura organizza due appuntamenti di grande rilievo, in programma nella giornata di oggi presso lo Stand Casa Veneto:
Ore 10:30 e Ore 14:30 – “Innovazione in apicoltura: nuove tecnologie e potenzialità” Un incontro dedicato agli apicoltori e agli operatori del settore, con la presentazione delle attività del progetto INTERREG BEE2GETHER. Saranno illustrate le più recenti innovazioni tecnologiche nella gestione degli alveari, tra cui un’arnia elettronica dimostrativa e un’app per il monitoraggio e la gestione remota delle api. Un’iniziativa che mira a rafforzare le competenze degli apicoltori e a fornire strumenti utili per affrontare le sfide del cambiamento climatico e ambientale.
Appuntamento da non perdere, domani giovedì 30 gennaio 2025
Veneto Agricoltura vi aspetta anche domani, giovedì 30 gennaio 2025, al Tech Forum Arancio dalle 15:45 alle 16:45 per l’evento “Come dare valore ai sottoprodotti agricoli: le opportunità per le aziende agricole”. Durante l’incontro verranno presentate le potenzialità dell’economia circolare applicata all’agricoltura, con un focus sul progetto TEBICE, finanziato dal programma Central Europe. Un’occasione per scoprire soluzioni innovative per valorizzare scarti vitivinicoli e vegetali.
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A sottolineare l’importanza della ricerca tecnologica e dell’innovazione per il comparto agricolo, è intervenuto l’Assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, presente all’inaugurazione dell’intera manifestazione:
“La Regione Veneto crede fortemente nella ricerca tecnologica ed è per questo motivo che siamo presenti a Fieragricola TECH. L’innovazione, gli investimenti nella robotica e nei sistemi digitali sono strumenti essenziali per garantire una sostenibilità ambientale sempre più efficace. Tuttavia, è fondamentale affiancare a questa attenzione anche quella per la sostenibilità economica e sociale. L’agricoltura di precisione gioca un ruolo cruciale per raggiungere tali obiettivi: oggi più che mai, è necessario garantire la produzione alimentare per rispondere all’aumento demografico globale, ottimizzando al contempo l’uso delle risorse idriche e naturali. Questa sfida può essere vinta grazie agli investimenti che la Regione sta portando avanti nel settore dell’innovazione e della ricerca, in particolare con l’allocazione di risorse per la meccanizzazione di precisione e per lo sviluppo delle tecnologie satellitari volte a migliorare l’efficienza produttiva e ridurre l’impatto ambientale.”
La partecipazione di Veneto Agricoltura a Fieragricola TECH 2025 conferma il forte impegno della Regione Veneto nel promuovere un modello agricolo innovativo, sostenibile e competitivo a livello nazionale e internazionale.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, visitare il sito ufficiale di Veneto Agricoltura e seguire i canali social dell’ente.
Il mondo del vino sta attraversando una fase di trasformazione senza precedenti, in cui la tradizione si fonde con l’innovazione per creare un futuro intrigante e sostenibile. L’intervista a un esperto, un Master of Wine, ci offre uno sguardo approfondito su come il settore si stia evolvendo e adattando alle sfide del cambiamento climatico, della sostenibilità e dei gusti in evoluzione dei consumatori.
Sostenibilità come Priorità
Una delle sfide principali che il settore vinicolo sta affrontando è il cambiamento climatico. Mentre alcune regioni vitivinicole stanno beneficiando dell’innalzamento delle temperature, altre, come nel caso dell’Amarone, stanno lottando contro gli effetti negativi. Il futuro del vino richiederà un approccio integrale alla sostenibilità. Ciò implica il recupero della biodiversità, la ricerca di vitigni resistenti al cambiamento climatico e l’adozione di tecnologie avanzate per prevedere le esigenze delle piante e le condizioni climatiche. Inoltre, la gestione responsabile dell’acqua diventerà essenziale, dato che questa risorsa sarà sempre più limitata.
Il Vino come Prodotto Identitario
Nel futuro, il vino non sarà semplicemente una bevanda alcolica, ma un prodotto identitario che racconta la storia di un territorio, del suo paesaggio e delle sue tradizioni viticole. I vini generici perderanno terreno a favore di quelli che offrono una vera esperienza sensoriale e culturale. Il legame tra vino e territorio diventerà sempre più forte, attrarre i consumatori alla ricerca di autenticità e unicità.
Il Ruolo del Branding
Il futuro del vino sarà anche fortemente influenzato dal branding. Un buon brand non rappresenterà solo un vino, ma un intero stile di vita, un momento di consumo e un’esperienza. Questo richiederà una gestione professionale e un approccio popolare ed inclusivo per attirare una varietà di consumatori. La capacità di profilare il target di consumatori e di rispondere alle loro esigenze sarà cruciale.
Nuove Tendenze nei Consumi
Infine, il futuro del vino potrebbe comportare una riduzione dei consumi, ma una maggiore attenzione alla qualità e all’esperienza. Il modo in cui il vino viene consumato potrebbe evolversi, ma rimarrà sempre legato alla convivialità e all’atto di condividere momenti speciali.
In conclusione, il futuro del vino è un’evoluzione continua, guidata dalla sostenibilità, dalla valorizzazione del territorio, dalla forza del branding e dall’adattamento alle esigenze dei consumatori. Il settore vinicolo sta dimostrando la sua capacità di innovare e prosperare in un mondo in continua evoluzione.
Anche per i prossimi tre anni, il presidente del Consorzio Vini Alto Adige sarà Andreas Kofler. Il neoeletto consiglio di amministrazione ha riassegnato la presidenza a Kofler, così come la vicepresidenza a Martin Foradori. L’attenzione rimarrà pertanto incentrata sulla prosecuzione dei progetti già avviati: l’implementazione della sostenibilità in tutti i settori del comparto vinicolo, la concretizzazione dell’ambizioso progetto legato alla zonazione e la realizzazione della nuova sede del Consorzio.

CONSORZIO VINI ALTO ADIGE: ANDREAS KOFLER CONFERMATO PRESIDENTE. SOSTENIBILITÀ, ZONAZIONE E NUOVA SEDE AL CENTRO DEL LAVORO PER IL PROSSIMO TRIENNIO
Fondato nel 2007 quale organizzazione in grado di raggruppare tutte le principali associazioni e istituzioni del settore vitivinicolo altoatesino, il Consorzio Vini Alto Adige rappresenta oggi il centro di competenza di riferimento in materia di vino e gestisce il marchio Vini Alto Adige, oltre a farsi carico di un’ampia gamma di servizi per i suoi associati. Andreas Kofler, presidente della Cantina Kurtatsch, ha diretto l’attività del Consorzio nelle vesti di presidente già negli ultimi anni; al suo fianco, quale vicepresidente, Martin Foradori della Tenuta Hofstätter di Termeno.
Il consiglio di amministrazione, recentemente eletto durante l’assemblea generale tenutasi a Bolzano, ha riconfermato l’incarico a entrambi. Anche questo voto è stato all’insegna della continuità. Infatti Andreas Kofler, Klaus Pardatscher, Georg Eyrl e – nuovi – Philipp Plattner nonché Oscar Lorandi continueranno a rappresentare il Consorzio delle cantine produttori in seno al consiglio di amministrazione del Consorzio. Martin Foradori, Alois Clemens Lageder e Peter Zemmer sono stati riconfermati quali rappresentanti delle Tenute dell’Alto Adige. Lo stesso vale per Stefan Vaja dei Vignaioli dell’Alto Adige, rappresentati nel consiglio di amministrazione anche, per la prima volta, da Hannes Andergassen.
Con la continuità al vertice del Consorzio è garantita anche la continuità in merito ai temi principali. “Un’attenzione particolare è naturalmente rivolta a una coerente implementazione dell’Agenda del Vino Alto Adige 2030, che ci indica la via verso un futuro sostenibile lungo tutta la catena di creazione del valore”, afferma Andreas Kofler. “In fin dei conti, a consumatrici e consumatori, vogliamo garantire non solo la qualità del nostro prodotto, ma anche la qualità della produzione”.
Un secondo obiettivo è la realizzazione dell’ambizioso progetto legato alla zonazione, pronto alla concretizzazione dopo un lavoro preliminare durato anni. “Nel corso dei prossimi anni, terroir unici, vitigni selezionati per queste specifiche zone e un’ulteriore riduzione delle quantità di raccolto innalzeranno la qualità dei vini dell’Alto Adige a un livello ancora superiore”, spiega il vicepresidente del Consorzio Martin Foradori.
Infine, è in fase di realizzazione anche il progetto della nuova sede del Consorzio Vini Alto Adige, nella quale troverà una nuova casa l’intero settore vitivinicolo altoatesino. “La concentrazione a livello di ambienti e spazi ci permetterà di raggruppare meglio le risorse e rendere la cooperazione ancor più stretta”, assicura il presidente.
Guardando al passato, invece, Kofler ha ricordato la pandemia di Covid come la sfida più grande del suo precedente mandato. “Praticamente da un giorno all’altro abbiamo dovuto modificare la nostra intera comunicazione con i mercati”, afferma Kofler. Un’altra sfida è stata la lotta contro la flavescenza dorata. “Grazie a numerosi partner, siamo riusciti a mettere in piedi un sistema di monitoraggio per tenere sotto controllo la diffusione di questa malattia della vite”, dice il presidente. Durante il precedente mandato è stata avviata una certificazione di sostenibilità secondo le norme SQNPI che, nel corso degli ultimi anni, ha superato la sua fase pilota. “Il fatto di essere riusciti a realizzare tutti questi progetti di fondamentale importanza, e di averne intrapresi altrettanti, è stato possibile solo grazie all’enorme impegno di tutto il team del Consorzio”, conclude Kofler, “e guardo già con grande piacere ai prossimi tre anni”.
AL PALAEXPO BEST PRACTICES E CASI CONCRETI
PER LA VITICOLTURA GREEN E COLLABORATIVA.
Ad aprire il Forum, moderato dal conduttore televisivo Federico Quaranta, sarà Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International, con un intervento dedicato al valore della sostenibilità a livello di mercato. Successivamente Fabio Piccoli, direttore editoriale di Wine Meridian, dedicherà il suo intervento a “Domanda e Offerta di Sostenibilità nel settore del vino”.
“La sostenibilità fa bene allo sviluppo economico della Sicilia”: Fabio Toscano, ESG Expert Sicilia di UniCredit, relazionerà sul supporto del mondo bancario finalizzati al miglioramento delle prestazioni di sostenibilità delle imprese e degli strumenti a disposizione.
L’Associazione sarà presente in fiera con una propria “centrale operativa” (Pad. 6, stand H16-H20) per fornire informazioni sul settore e stimolare un confronto su alcuni dei temi più sentiti dai professionisti della filiera suinicola.

ASSICA PORTA A TUTTOFOOD INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ CON IL PROGETTO ‘TRUST YOUR TASTE’
ASSICA risponde all’appello lanciato quest’anno da TUTTOFOOD con il claim “Adding Value to Taste” e si presenta all’importante evento milanese con il progetto “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY“, che mette al centro proprio i valori, per proporre un nuovo modello di filiera.
Appuntamento imprescindibile per l’intero ecosistema agro-alimentare e fiera fra le più innovative in Europa, TUTTOFOOD (Milano, 22-26 ottobre) è un punto di riferimento internazionale per gli operatori e il palcoscenico ideale per portare alla ribalta l’approccio innovativo che ASSICA ha deciso di affrontare con questo ambizioso progetto. La campagna, sostenuta dalla Commissione europea nell’ambito del Regolamento UE 1144/2014, intende stimolare il settore ad una maggiore sensibilità ai temi della sostenibilità, dalle fasi iniziali fino alla distribuzione. Verso i consumatori, il programma lavora per migliorare l’immagine e il percepito di carne suina e salumi, anche raccontando il migliorato profilo nutrizionale di questi prodotti, e rendendo gli utenti più informati e consapevoli nelle loro scelte di consumo.
ASSICA, Partner di TUTTOFOOD dal 2013, sarà presente con un proprio stand (Pad. 6, stand H16-H20) che si trasformerà per cinque giorni in una vera e propria centrale operativa, per fornire informazioni sul settore, incontrare le aziende e gli operatori della filiera del mondo carni e salumi e spiegare il supporto che l’Associazione fornisce attraverso i suoi servizi alle imprese. “La nostra partecipazione risponde all’esigenza che il settore ha di guardare ai mercati esteri e di confrontarsi su un piano internazionale – ha dichiarato Davide Calderone, Direttore di ASSICA. I nostri associati si aspettano di fare business in fiera, di incontrare i buyer internazionali, di incontrare gli operatori proprio come un’occasione molto importante per sviluppare il proprio mercato. La fiera è un’occasione irrinunciabile per creare business, per individuare possibilità di crescita, per generare investimenti e portare i nostri prodotti soprattutto all’estero. Ma è anche un importante momento di confronto e riflessione sull’innovazione e il futuro dell’ecosistema agro-alimentare, temi sui quali ASSICA è impegnata da anni, e ora più che mai, portandoli all’attenzione anche sul piano europeo“. La presenza dell’Associazione è infatti particolarmente focalizzata quest’anno sul programma di promozione europeo “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY” che mira a diffondere alcuni valori e concetti chiave, come la qualità della produzione dei salumi, ottenuta nel rispetto degli standard europei, la sicurezza alimentare, il benessere animale e più in generale il concetto di produzione sostenibile, che sono attualmente fra gli aspetti più dibattuti in Europa (e non solo).
A TUTTOFOOD, ASSICA organizza inoltre tre appuntamenti per gli operatori del settore, che toccheranno questioni di vivo interesse per i professionisti:
il primo workshop, dal titolo “Export in salsa Brexit” (23 ottobre – Retail Plaza, ore 15.30), affronta il tema della libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali fra Europa e Regno Unito, dopo l’uscita di quest’ultimo dal mercato unico europeo.
Seguirà poi “Il consumo dei salumi in Italia: dati, trend e novità dal mercato” (24 ottobre – Retail Plaza, ore 17.00), un focus sul mercato italiano dei salumi, con un’analisi dei consumi e delle principali tendenze in atto, realizzato in collaborazione con IRI, società di ricerche specializzata in big data, analytics e insight.
Chiuderà il ciclo di incontri targati ASSICA un workshop tecnico dal titolo “Pratiche sleali nella filiera agroalimentare: i passi avanti” (25 ottobre – Retail Plaza, ore 15.30), che affronterà le novità, i punti irrisolti e le criticità operative che si prefigurano nel recepimento della direttiva 633/2019, attesa da tutti gli operatori della filiera agroalimentare, che pone le basi per un nuovo approccio alla disciplina delle pratiche commerciali tra
“Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY“, il progetto promosso da ASSICA con l’obiettivo di migliorare il grado di conoscenza e consumo consapevole dei prodotti agricoli UE, attraverso la promozione della cultura produttiva della carne suina e dei salumi, valorizzando gli alti standard europei e la grande tradizione storica che contraddistingue questo comparto. Il Progetto ha durata triennale (2021-2024), si svolge in Italia e Belgio e gode del co-finanziamento dalla Commissione Europea nell’ambito del Regolamento (UE) 1144/2014 (Azioni di informazione e di promozione riguardanti i prodotti agricoli nel mercato interno).
ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.
venerdì 8 ottobre h 18.15 c/o VOLVO STUDIO MILANO.

TALK SHOW
“La vita in un SUGHERO: tra storia, sostenibilità
e prospettive di un mercato in evoluzione”
Obiettivo dell’evento è quello di approfondire, grazie a dei relatori d’eccezione, le qualità del sughero inteso come materiale dalle straordinarie caratteristiche a favore del gusto e dello charme e di far conoscere il valore che questo materiale racchiude dal punto di vista ambientale.
Qui di seguito il programma dell’evento:
- Saluti iniziali da parte di Adua Villa, sommelier, scrittrice e narratrice digitale
- Presentazione della Campagna Internazionale dedicata al sughero promossa da APCOR (Associaçao Portuguesa da Cortiça) da parte di Joao Rui Ferreira, vicepresidente di APCOR.
- Presentazione della Campagna Italiana dedicata al sughero da parte di Gennaro Buonauro, Segretario Generale di Assoiballaggi
- Illustrazione del mercato del sughero in Italia: numeri e caratteristiche a cura di Alessandro Canepari in qualità di rappresentante del Gruppo Sughero di Assoimballaggi
- Approfondimento sul tema della sostenibilità e sugli utilizzi alternativi del sughero a cura di Giorgia Pontetti, ingegnere aerospaziale, co-founder e CEO di Ferrari Farm
- Case History: presentazione del progetto di sostenibilità circolare a cura dell’azienda vitivinicola Pizzolato (Treviso).
- Saluti finali
Valori che si esprimono nella partnership con Mittelfest, confermata anche quest’anno. Il 25 luglio un’anteprima del festival con il concerto jazz di Dena De Rose.

Annalisa Zorzettig: il futuro del vino è sostenibilità, buonsenso e bellezza
L’azienda Zorzettig di Spessa di Cividale del Friuli è impegnata da anni in progetti per tutelare e sostenere il proprio territorio, uno scrigno di tradizioni e natura unico. Anche quest’anno ha deciso di sostenere come principal sponsor Mittelfest, il festival di Cividale che da trent’anni dà spazio alle espressioni culturali dell’area Mitteleuropea, presentando al pubblico importanti spettacoli di musica, danza e teatro.
“Ci troviamo in un bellissima terra di confine, a due passi dalla Slovenia e poco lontano da Austria e Croazia – commenta Annalisa Zorzettig, alla guida dell’azienda – questo comporta un ricco scambio culturale, che fa parte della nostra tradizione e che abbiamo la responsabilità di tenere vivo e attivo. Il vino, tra le sue proprietà, ha la capacità di unire le persone, di creare convivialità e condivisione, di costruire ponti e legami duraturi. Il nostro territorio è fortemente caratterizzato dalla viticultura e credo sia anche attraverso di essa che passi la valorizzazione dei progetti comuni. La bellezza che ci circonda è il tesoro più importante che dobbiamo tutelare e l’estetica coinvolge tutti gli ambiti: ci emozioniamo davanti a un paesaggio, ascoltando una musica, osservando un quadro o gustando un bicchiere di vino nella pace della vigna. La bellezza fa parte della vita, è la vita stessa! Purtroppo il mondo della musica, dell’arte e dello spettacolo è stato uno dei settori più penalizzati da questa pandemia, sono piaceri di cui l’emergenza Covid ci ha completamente privati. Oggi più che mai sento il desiderio di andare ad ascoltare della buona musica dal vivo”.
L’unione tra le arti e soprattutto l’attenzione per la natura e il benessere ambientale sono alla base dell’attività di Zorzettig. La cura della terra e il valore del tempo sono la filosofia produttiva, che si comprende assaggiando i loro vini: dentro a una bottiglia si celano il sole e l’aria che hanno maturato le uve, la saggezza dei propri avi e una cultura agricola che rispetta e valorizza i singoli vigneti, permettendo di arrivare ad alti livelli qualitativi.
“In azienda i nostri interventi sono sempre guidati dalla sostenibilità – continua Annalisa Zorzettig – che spesso coincide con il buonsenso e il rispetto per la natura, e valutiamo sempre le conseguenze future delle nostre azioni. Per questo ci sentiamo ancora più coinvolti dal tema di Mittelfest di quest’anno che è Eredi: una riflessione profonda su quello che lasceremo ai nostri figli e a chi verrà dopo di noi, su cui tutti ci dobbiamo impegnare. Siamo felici di sostenere questo grande evento che è il Mittelfest”.
Il 25 luglio nella sede dell’azienda Zorzettig, a Spessa di Cividale, un concerto jazz della rassegna Art & Taste farà da anteprima al Mittelfest. A esibirsi alle 18 sarà Dena De Rose: un’artista ineguagliabile che combina versatilità e vitalità con misura e buon gusto, per una performance dedicata ai grandi classici della musica jazz magistralmente interpretati dal suo quartetto. A seguire ci sarà una visita della cantina con degustazione di vini. L’evento è organizzato con la collaborazione di PromoTurismoFVG e il ristorante Costantini di Tarcento (Ud). Per partecipare scrivere a stradevinoesapori.fvg@promoturismo.fvg.it o telefonare a 393 0318585.
La trentesima edizione del festival andrà invece in scena dal 27 agosto al 5 settembre 2021. Un’occasione unica per scoprire questo affascinante territorio, ricco di storia, di bellezze artistiche e naturali e di persone autentiche. Ma non solo in quelle date, infatti quest’anno Mittelfest ha lanciato una nuova piattaforma di esperienze per tutto l’anno: Mittelland. Si tratta di una serie di iniziative dedicate alla zona di Cividale e delle Valli del Natisone: degustazioni di vini e prodotti locali, sport nella natura (escursioni, camminate, percorsi in bici, yoga), presentazioni di libri, incontri con personaggi della scena culturale, concerti in boschetti e in ville.
Il rispetto e la simbiosi con il territorio sono i principi che guidano la gestione delle tenute siciliane della famiglia Marzotto sin dalla loro acquisizione, nell’intento di coniugare la qualità massima del vino con la sostenibilità del territorio.

Baglio di Pianetto, la sostenibilità al centro sin dalla sua fondazione
La ormai completata conversione di uve e vini al regime biologico, l’indipendenza energetica da fonti proprie e rinnovabili, una cantina a sviluppo verticale completamente interrata per sfruttare la geotermia abbassando ulteriormente l’impatto ambientale ed il recupero strutturato delle acque, sono solo le caratteristiche più evidenti e che da sempre identificano la filosofia di Baglio di Pianetto. Temi di importanza cruciale in un contesto in cui adottare buone pratiche per limitare il proprio impatto sull’ambiente risulta sempre più prioritario.
“Sin dal principio, Baglio di Pianetto ha perseguito la ricerca della massima qualità dei vini attraverso una innovazione sostenibile” spiega Francesco Tiralongo, amministratore delegato dell’azienda, mentre ripercorre i primi passi di questa realtà nata nel 1997 e fondata dal Conte Paolo Marzotto. “Per ambire a questo, il Conte Paolo era convinto fosse assolutamente necessario un approccio improntato sul rispetto del territorio nel quale, aggiungeva sempre, aveva avuto la fortuna di poter iniziare questa avventura”.
Questa filosofia anima tuttora le scelte di Baglio di Pianetto in entrambe le Tenute: quella di Santa Cristina Gela, a pochi minuti da Palermo e dove si trovano anche la sede operativa e la cantina principale dell’Azienda e la Tenuta Baroni, situata invece tra Noto e Pachino e attualmente oggetto di una profonda ristrutturazione. “Il processo di conversione al biologico, appena entrato in vigore il nuovo regolamento europeo nel 2013, ha rappresentato immediatamente un’opportunità per l’azienda e nel 2016 le certificazioni dell’intero patrimonio agricolo composto da 160 ettari complessivi di cui 110 in produzione, erano già state completate – continua Tiralongo –. La decisione di creare anche una selezione di vini naturali integrali non filtrati, senza solfiti aggiunti e ottenuti da lieviti indigeni è stata poi la naturale conseguenza della costante ricerca e innovazione, in coerenza con l’anima bio dell’azienda“.
L’approccio green di Baglio di Pianetto trova concretezza, come detto, anche attraverso i vantaggi apportati dalla geotermia nella cantina a sviluppo verticale di Santa Cristina che, grazie alla forza di gravità per caduta, è una struttura architettonica che riduce drasticamente anche l’uso delle pompe per la movimentazione dei mosti e dei vini a tutto vantaggio della qualità. “Vorrei sottolineare che la termoregolazione naturale delle temperature in cantina, è stata ricavata grazie ad una coibentazione naturale, risultato di un grande lavoro ingegneristico che ha portato alla costruzione di ampie camere d’aria tra le pareti perimetriche e la roccia che circonda i diversi piani sotterranei; questo ci consente un grande risparmio di energia. I vini riposano a diversi metri sottoterra a temperatura ideale e costante: qui si trovano, oltre alla barricaia, anche i locali di stoccaggio dei vini per l’affinamento in bottiglia“.
Baglio di Pianetto è una azienda che lavora nel pieno rispetto della legislazione europea in materia di ecosostenibilità. È stata tra le prime ad aver installato un impianto fotovoltaico di terza generazione da 256,6 Kwp per la produzione di energia da fonti rinnovabili e ha ottenuto un abbattimento delle emissioni di CO2 (184.488 kg all’anno).
“Oggi la sostenibilità è diventata una priorità per moltissime aziende vitivinicole: ne siamo felici, perché più siamo oggi, meglio sarà per le generazioni di domani“.
Casa Paladin, le sue cantine e l’impegno per la salvaguardia dell’ecosistema attraverso la tutela dei quattro pilastri: Vite, Verde, Vino e Vita.

4V PER LA SOSTENIBILITÀ
La sostenibilità secondo Casa Paladin, azienda veneta guidata dalla famiglia Paladin dal 1962, è un concetto concreto, da portare avanti con azioni mirate. «Siamo convinti – afferma la famiglia Paladin – che la generazione presente debba soddisfare i suoi bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri». Per farlo, Paladin ha pensato di mettere l’azienda al centro del sistema ambiente, cercando di dare un contributo positivo in diverse direzioni.
È una missione, quella della sostenibilità a 360°, che Casa Paladin ha sviluppato attraverso un progetto di tutela delle 4V, i quattro pilastri Vite, Verde, Vino e Vita.
Ognuna delle cantine di Casa Paladin – Castello Bonomi (Franciacorta), Castelvecchi (Chianti Classico), Bosco del Merlo (Friuli) e Paladin (Veneto) – si impegna a portare avanti pratiche virtuose riassunte nel progetto.
I principi base sono rispettare la Vite, proteggere il Verde, produrre un Vino sostenibile, tutelare la Vita.
Ecco in sintesi, V per V, cosa prevede il protocollo della famiglia Paladin.
PER LA VITE – Intervenire meno e meglio
- Concimazioni effettuate solo con compost organico o sovescio a filari alterni
- Nessun utilizzo di diserbanti chimici
- Potatura solo manuale e in campo
- Lotta integrata per la difesa del vigneto e riduzione al minimo dell’utilizzo di fitofarmaci e trattamenti fitosanitari (un esempio è il metodo della confusione sessuale, usata per prevenire malattie originate dalla Tignoletta)
- Partecipazione al progetto Life Vitisom, che prevede l’utilizzo della VRT (Variable Rate Technology – tecnologia a rateo variabile) per la distribuzione della sostanza organica, permettendo un approccio “plant to plant” nella cura del vigneto
PER IL VERDE – Proteggere, Riciclare, Ridurre
- Partecipazione al progetto BioPass (Biodiversità, Paesaggio, Ambiente, Suolo e Società): monitoraggio e valutazione della biodiversità di flora e fauna nei vigneti in collaborazione con lo Studio Agronomico Sata
- Inerbimento dei vigneti
- Produzione di vini vegani, nel contenuto ma anche nel packaging, evitando colle di origine animale
- Utilizzo di depuratori biologici per la gestione delle acque reflue
- Impegno ad utilizzare bottiglie poco pesanti, tappi ecocompatibili e riciclabili
- Utilizzo di energia fotovoltaica nell’impianto di recente rinnovo presso Paladin e Bosco del Merlo, e adozione in tutte le cantine di strumenti moderni per la riduzione degli sprechi e la produzione di energia rinnovabile
- Vendemmia durante le prime ore del giorno per evitare il sovraccarico dell’impianto frigorifero
PER IL VINO – Garantire l’espressione del potenziale naturale dell’uva
- Utilizzo di tecniche non invasive per trarre dalle uve il loro originario patrimonio organolettico e nutritivo.
- Utilizzo in cantina di pratiche di recupero e di tecnologie per il risparmio energetico
- Controllo del prodotto in fase di trasformazione, per garantire l’assenza di residui fitosanitari
- Modulazione e controllo costante della temperatura durante la fase di fermentazione
- Attuazione di tutti i processi, dalla raccolta dell’uva alla trasformazione del mosto in vino, in un sistema inertizzato, in modo da non avere ossidazione del prodotto e preservarne il patrimonio di aromi primari, con uso di solfiti a ridotto del 50% rispetto ai limiti legali
- Certificazione IFS per l’intero processo in cantina, uno standard che garantisce la qualità e la sicurezza dei sistemi produttivi
PER LA VITA – Lavorare per il benessere dei collaboratori e della societá
- Creazione del progetto Life in Rosè a sostegno delle le attività di LILT (Lega Italiana Lotta Tumori) di Treviso, devolvendo parte del ricavato delle vendite di Pinot Grigio Rosé e Prosecco DOC Rosé Brut Bosco del Merlo alla campagna Nastro Rosa.
- Impegno in strategie di employer branding per creare un ambiente positivo, indagando costantemente sulle criticità e le aree di sviluppo dell’azienda
- Promozione di collaborazioni con enti del territorio e Università, per sviluppare la ricerca, l’innovazione e creare una rete virtuosa.
Un impegno in costante aggiornamento ed evoluzione che Paladin mette in atto nel presente per salvaguardare il futuro e garantire l’eccellenza, intesa come imprescindibile dal rispetto per l’ecosistema.