Nuove Frontiere per i Vini Italiani: La Sfida dei Bianchi
Nel mondo del vino, la freschezza dei bianchi sta guadagnando terreno sulla profondità dei rossi invecchiati. Carlo Alberto Sagna, manager millennial di un’azienda vinicola piemontese, evidenzia l’importanza del giusto equilibrio tra freschezza e complessità. Mentre alcuni prediligono il carattere intenso delle vecchie annate, il mercato sembra inclinarsi verso bianchi freschi ma distinti.
Francia vs. Italia: Una Competizione Accesa
Francia e Italia, leader nel mondo del vino, si contendono la supremazia. Sebbene la Francia detenga il primato nell’export, l’Italia sta emergendo come protagonista grazie ai suoi vini bianchi. Anche se la Francia domina in alcuni mercati chiave, l’Italia sta conquistando terreno, soprattutto nell’Europa orientale.
I Trend del Vino in Italia
Secondo Sagna, l’Italia vanta un grande potenziale nei vini bianchi, ora particolarmente richiesti. Dai bianchi dell’Etna al Verdicchio marchigiano, la varietà e la freschezza sono le chiavi del successo. Anche vini tradizionalmente strutturati, come l’Amarone, si stanno adattando per offrire una maggiore bevibilità.
Export in Crescita per il Vino Italiano
Le esportazioni di vino italiano sono in aumento, trainate soprattutto dai mercati statunitense, britannico e russo. Anche se la Svizzera registra una flessione, la Cina continua a mostrare una crescita significativa.
Scorte di Vino: Preparativi per la Vendemmia 2024
Le cantine italiane si preparano per la vendemmia del 2024, con scorte ancora abbondanti ma in calo rispetto all’anno precedente. Le regioni del Nord, in particolare il Veneto, detengono la maggior parte delle scorte, con il Prosecco Doc in testa.
In conclusione, l’Italia si posiziona come un contendente serio nel mercato mondiale del vino, con i suoi bianchi freschi e distinti pronti a sfidare la tradizionale supremazia francese.
Ripresa e Prospettive Future
Questa settimana segnala una significativa ripresa nel settore vinicolo italiano, con un incremento delle vendite del 21% nell’ultimo anno. Il Chianti DOCG si distingue particolarmente, presentandosi all’appuntamento annuale di Montespertoli del 25 maggio con un solido aumento delle vendite, sebbene i prezzi, pur in ripresa, non garantiscano ancora un completo equilibrio economico. Giovanni Busi, presidente del Consorzio del Chianti, e Marco Alessandro Bani, direttore, sottolineano le sfide imposte dall’inflazione e da altri fattori economici, ma rimangono ottimisti sulle opportunità nei mercati sudamericani e asiatici, in particolare in Cina e Vietnam.
Dinamiche di Mercato Negli USA e Innovazioni
Negli Stati Uniti, il principale mercato di esportazione, l’inizio del 2024 mostra un’andamento a due velocità: un modesto aumento delle importazioni (+2,6%), ma una diminuzione dei consumi (-9,5%), con una contrazione particolarmente marcata a marzo (Bizcommunity). Questa tendenza riflette la complessità dei comportamenti di consumo e la necessità di strategie promozionali efficaci per sostenerli.
Conquista dell’Asia e Sviluppi Internazionali
In Asia, il vino italiano supera la concorrenza francese, con il Barolo che guida la classifica di Tasteatlas come vino più apprezzato. Questo successo sottolinea l’importanza crescente dei mercati asiatici per l’esportazione del vino italiano (Bizcommunity).
Verso un Futuro Sostenibile e Inclusivo
Il settore sta inoltre esplorando nuove tipologie di Chianti e adottando pratiche agricole sostenibili per rispondere alle preferenze dei consumatori, che si orientano sempre più verso prodotti rispettosi dell’ambiente e a basso contenuto alcolico (Bizcommunity). Queste innovazioni sono essenziali per attrarre le nuove generazioni, che privilegiano un approccio più ricreativo al consumo di vino.
In sintesi, il settore vinicolo italiano mostra segni di vitalità e adattamento, prospettando un futuro promettente nonostante le sfide correnti.
Nella settimana dal 29 aprile al 4 maggio 2024, l’industria vinicola italiana si confronta con sfide e opportunità. Le vendite di vino nella grande distribuzione hanno registrato un calo del 1.5% nel primo trimestre del 2024 nonostante gli sforzi per stimolare il consumo durante la Pasqua. Questo declino è riflesso anche a livello globale, con una riduzione del 0.5% nella superficie vitata mondiale secondo l’OIV.
La produzione di vino nel 2023 ha toccato il suo minimo storico dal 1961, causato da condizioni climatiche avverse e pressioni inflazionistiche che hanno portato a un aumento dei prezzi. Tuttavia, nonostante queste sfide, alcuni mercati hanno dimostrato resilienza, con un valore delle esportazioni che ha raggiunto i 36 miliardi di euro nonostante il calo del volume.
In Italia, si discute attivamente dell’estirpazione dei vigneti per migliorare la qualità, ma rimangono incerti i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.
Nonostante i dati non incoraggianti, c’è una nota di speranza nel rallentamento del declino dei volumi nel settore della grande distribuzione. L’inizio del 2024 mostra segni di miglioramento, con un aumento dell’1% nei valori e una stabilizzazione dei volumi, suggerendo una potenziale inversione di tendenza.
Guardando al futuro, l’industria si interroga su come recuperare volumi senza compromettere la marginalità. L’accento sembra spostarsi verso politiche di marketing mirate e valorizzazione del brand, mentre le promozioni a scaffale potrebbero perdere efficacia.
In un panorama di incertezza, l’industria vinicola italiana dimostra resilienza e adattabilità, affrontando le sfide con determinazione e cercando nuove strategie per prosperare in un mercato mutevole.
Export in Crescita: Il 2024 si apre con buone notizie per il settore vinicolo italiano. A gennaio, le esportazioni registrano un aumento significativo, con un +13,5% in valore e un +11,2% in volume rispetto allo stesso periodo del 2023. Questi dati positivi, pubblicati dall’Istat e analizzati da WineNews durante Vinitaly 2024, indicano una potenziale ripresa delle esportazioni tricolori nel mondo. I principali mercati di sbocco mostrano segni di crescita, con gli Stati Uniti in testa con un aumento del +14%, seguiti da Germania (+3%) e Gran Bretagna (+20%).
Vendite al Supermercato: Dopo un anno 2023 difficile, le vendite di vino nei supermercati italiani segnano una lieve ripresa nel primo trimestre del 2024. Sebbene le bottiglie da 0,75 litri registriano ancora un calo del 2,2% rispetto all’anno precedente, gli spumanti, trainati dal Prosecco, evidenziano una crescita del +3,8%. I consumatori sembrano orientarsi sempre più verso vini bianchi e bollicine rispetto ai rossi.
Cambiamenti nei Consumatori: Il consumo di vino in Italia sta vivendo una trasformazione generazionale. Il report del 2024 dell’Osservatorio Enpaia-Censis rivela un aumento dei consumatori tra i 18 e i 34 anni, che ora rappresentano il 53,7% del totale. Questo segmento preferisce sempre più il vino italiano e lo considera un prodotto di qualità, tradizione e identità. Anche le preferenze di consumo mostrano un cambiamento, con i giovani che prediligono vini bianchi e bollicine rispetto ai rossi.
Impatto Economico: Un’analisi condotta da Uiv-Vinitaly e Prometeia evidenzia l’importanza economica del settore vinicolo per l’Italia. Un’ipotetica scomparsa della filiera del vino porterebbe a una perdita dell’1,1% del PIL nazionale, equivalente a una produzione annua di 45,2 miliardi di euro e un valore aggiunto di 17,4 miliardi di euro. Il vino rappresenta quindi un pilastro fondamentale per l’economia italiana, con un impatto significativo sull’occupazione e lo sviluppo delle aree rurali.
Sfide e Opportunità: Nonostante le prospettive positive per l’export, il settore vinicolo italiano si trova di fronte a diverse sfide. L’inflazione e la perdita di valore del vino imbottigliato incidono sulle vendite all’estero, mentre il segmento del lusso mostra segni di rallentamento, come evidenziato dai dati del primo trimestre 2024 di Lvmh. Tuttavia, il mercato del vino continua a evolversi, con nuove tendenze di consumo e opportunità di crescita, sia sul mercato nazionale che internazionale.
Il panorama vitivinicolo italiano naviga tra sfide e opportunità nel 2023. Se da un lato si registra un calo dei consumi interni, con la crisi economica che incide sui bilanci familiari e sui prezzi nei locali, dall’altro emergono segnali positivi dall’enoturismo. Secondo il ‘Report Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024’, l’enoturismo registra una crescita dell’11% nel 2023, trainato da un aumento dello scontrino medio e dalla destagionalizzazione delle visite alle cantine.
Le scorte di vino, tuttavia, continuano a diminuire, segnando un calo del 5,1% su febbraio 2024 e dell’11,3% su marzo 2023. Questo declino è attribuito in parte alla scarsa vendemmia del 2023. Tuttavia, l’export del vino italiano mostra segnali contrastanti. Dopo un periodo di crescita costante, nel 2023 si è registrato un calo dell’1% a valore, con picchi negativi negli Stati Uniti.
L’export, però, guarda al futuro con ottimismo, con previsioni di crescita annua del 2,9% nei prossimi tre anni, raggiungendo gli 8,5 miliardi di euro nel 2026. I mercati di sbocco rimangono fondamentalmente gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito, ma emergono nuove opportunità in Paesi come Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti.
L’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore vinicolo offre vantaggi significativi, migliorando la qualità, l’efficienza e la sostenibilità della produzione. Inoltre, l’innovazione tecnologica, insieme al supporto finanziario e assicurativo offerto da istituzioni come SACE, sta contribuendo a rafforzare la competitività delle imprese italiane nel mercato globale del vino.
Infine, Vinitaly rappresenta un’importante vetrina per il settore, offrendo spazio per discutere le tendenze di mercato, affrontare le sfide climatiche e promuovere la formazione e l’innovazione nel settore. Nonostante le sfide, l’Italia del vino rimane un punto di riferimento nel panorama internazionale, con un patrimonio enogastronomico unico e numeri che confermano il suo ruolo di protagonista nel mercato globale del vino.
Il mondo del vino è in costante mutamento e, secondo le recenti previsioni di Statista, il fatturato mondiale del settore supererà i 353 miliardi di dollari entro la fine del 2024. Nonostante le incertezze legate alle tendenze di consumo, emerge un quadro generale che riflette la complessità del mercato vinicolo.
Tendenze Globali:
- Consumo Mondiale: Nonostante alcuni segnali di rallentamento, il consumo mondiale di vino continua a rappresentare un giro d’affari significativo. Le previsioni di Statista indicano un trend positivo, sebbene più moderato rispetto alle stime precedenti.
- Segmentazione del Mercato: I vini fermi rimangono dominanti sul mercato, con i vini rossi che mantengono una posizione forte, nonostante un calo di preferenze da parte dei consumatori. Anche i vini bianchi mantengono una quota significativa del mercato.
- Crescita degli Spumanti: Gli spumanti, in particolare, continuano a registrare una crescita notevole nei consumi, soprattutto tra i Millennials. Questo segmento rappresenta un’opportunità importante per il settore, con un aumento del consumo sia nei locali che a casa.
Tendenze Italiane:
- Preferenze dei Consumatori: In Italia, il Prosecco rimane il vino più esportato al mondo, seguito da varie altre tipologie come il Chianti, il Lambrusco e il Montepulciano d’Abruzzo. Tuttavia, emergono anche vini meno tradizionali, come il Cerasuolo dell’Abruzzo, il Grillo siciliano e il Pecorino marchigiano, che stanno guadagnando popolarità.
- Export di Vini DOP: Nonostante una contrazione nei volumi, le esportazioni di vini DOP italiani superano i 5,1 miliardi di euro nel 2023. Questo conferma l’importanza del mercato internazionale per il settore vitivinicolo italiano.
- Cambiamenti nei Consumi: Negli ultimi 20 anni, il panorama vitivinicolo italiano ha subito significative trasformazioni, con un’inversione nel rapporto tra produzione di vini rossi e bianchi. Se in passato i rossi dominavano, oggi sono i bianchi a rappresentare la maggior parte della produzione.
Il settore del vino sta affrontando sfide e opportunità in un contesto globale in continua evoluzione. Il focus sull’innovazione, la diversificazione dei prodotti e l’adattamento alle preferenze dei consumatori emergenti saranno cruciali per mantenere la competitività nel mercato vinicolo internazionale.
La scena del vino italiano si riflette in un contesto globale di sfide e cambiamenti significativi, evidenziati dai dati e dagli eventi più recenti. Nell’ambito delle importazioni mondiali, il 2023 ha registrato un terzo trimestre consecutivo di calo, segnando un decremento annuo del 9% nel volume, con l’Occidente che contribuisce in modo significativo a questo declino. La crisi si riflette anche nelle fiere internazionali, con una percezione netta di rallentamento evidente a ProWein.
A livello globale, il surplus di produzione di vino persiste nonostante una diminuzione della produzione nel 2023, con la domanda che continua a essere inferiore all’offerta sin dal 1995. In risposta, alcuni paesi come la Francia stanno espiantando vigne per convertire il vino in etanolo. Anche in Italia, le cantine registrano un calo del 11% negli stock di vino, con una significativa diminuzione nei vini IGP e nei mosti.
Nel mercato asiatico, le importazioni di vino in Cina e Corea del Sud hanno subito una flessione nel 2023, con l’Italia che perde quota, confermando una tendenza negativa nel Far East. Tuttavia, l’Italia rimane il terzo maggiore partner commerciale della Cina nel settore vinicolo.
Negli Stati Uniti, i consumi di vino sono diminuiti del 7,5%, ma l’Italia si posiziona meglio della media con una perdita limitata al 3,2%, mantenendo una forte presenza nel mercato americano.
La crisi del settore vinicolo globale è evidente, con sfide legate al cambiamento climatico, alle abitudini dei consumatori e alla competitività sul mercato internazionale. Tuttavia, l’Italia mostra resilienza e impegno nel mantenere la propria posizione e promuovere l’eccellenza dei suoi vini a livello globale.
In un contesto di incertezza, il settore vinicolo italiano cerca di affrontare le sfide unite, puntando sull’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la valorizzazione del valore aggiunto del vino italiano nel panorama internazionale.
Nel 2023, l’export di vino italiano ha subito un lieve calo, registrando una flessione dell’1% nei volumi e dello 0,8% nei valori, attestandosi a poco meno di 7,8 miliardi di euro. Questo dato negativo rappresenta il terzo bilancio annuale in negativo nel nuovo millennio, dopo la crisi economica del 2009 e l’impatto della pandemia nel 2020. Tuttavia, la situazione appare più complessa, poiché le difficoltà sono determinate non solo da variabili congiunturali, ma anche da fattori strutturali che coinvolgono tutti i principali Paesi produttori.
L’Italia mantiene la sua leadership nelle quantità esportate, nonostante la Spagna scenda a poco più di 20 milioni di ettolitri (-4,1%). Le tipologie di vino a denominazione in bottiglia sono particolarmente colpite, con una contrazione dei volumi del 6,2% per le Dop e del 4,3% per le Igp. Anche i vini rossi del Belpaese soffrono, registrando un calo dell’8% per le Dop e del 6% per le Igp.
Un segnale positivo arriva dallo sfuso, che nel 2023 ha visto un forte incremento del 12%, soprattutto grazie alla domanda proveniente dalla Germania. Tuttavia, gli spumanti hanno subito una flessione del 2,3% in volume, nonostante una crescita nei valori del 3,3%.
A livello internazionale, il mercato asiatico, in particolare Cina e Giappone, mostra segnali preoccupanti, con una riduzione significativa delle importazioni di vino nel 2023. La Cina ha ridotto le sue importazioni del 26% in volume e del 15,2% in valore, indicando una situazione di stallo nel mercato asiatico del vino.
Vino e mercato: Il Sentimento da ProWein 2024 Riflette Cautela e Ottimismo Contenuto
Il mondo del vino si riunisce a Dusseldorf per il ProWein 2024, dove emerge un sentimento di prudenza misto a una voglia di ripresa. Nonostante l’inflazione, che continua a essere un fattore importante nel settore, gli esperti esprimono un cauto ottimismo per il futuro. L’Italia, con quasi 1.200 espositori, si conferma un attore chiave dell’evento. Tuttavia, l’aumento dei costi nel 2023 ha minato la redditività del settore, portando molti a rivedere le proprie strategie commerciali e a ridurre la produzione dei vini di fascia più bassa. Questo, unito a un calo del potere di acquisto delle famiglie e a una riduzione generale dei consumi, crea un quadro economico incerto che richiede cautela e prudenza nell’ottimismo.
Tuttavia, nonostante le sfide, c’è fiducia e speranza per il 2024. Dopo eventi chiave come il Prowine e il Vinitaly, le cantine italiane stanno cercando nuovi mercati per compensare il calo nelle regioni tradizionali. La seconda giornata del Prowine ha mostrato un mix di entusiasmo e perplessità, con alcuni operatori che escono con un sorriso grazie a incontri ben organizzati, mentre altri rimangono delusi dalla minor brillantezza dell’evento.
Inoltre, le preoccupazioni per i dazi sul vino in Europa, con il possibile ritorno di dazi da parte degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump, aggiungono incertezza al mercato globale del vino.
In questo contesto, le cantine italiane stanno cercando di adattarsi e di captare l’attenzione dei consumatori in un mercato sempre più competitivo e mutevole. Mentre i corridoi delle fiere potrebbero offrire una boccata d’aria fresca, è nel mercato globale che si deciderà il futuro del vino italiano, dove ogni sorso deve diventare un’esperienza indimenticabile.
Crisi nei Vigneti Australiani: Prezzi in Caduta Libera e Mercato Stagnante
L’Australia, il quinto più grande esportatore di vino al mondo, si trova di fronte a una crisi senza precedenti nel settore vinicolo. I vigneti australiani stanno facendo i conti con prezzi in picchiata e un mercato bloccato, mentre cercano di delineare il futuro del settore.
La crisi è stata innescata dai dazi imposti dalla Cina nel 2020, che hanno colpito duramente l’industria vinicola australiana. Tuttavia, ci sono segnali che questi dazi potrebbero essere presto revocati, offrendo una speranza di ripresa per i produttori.
Tuttavia, i problemi dell’Australia vanno oltre i dazi cinesi. C’è stato un calo generale della domanda di vini rossi economici, che tradizionalmente sono stati il pilastro dell’industria vinicola australiana. Questo calo della domanda ha contribuito a un eccesso di offerta e a una diminuzione dei prezzi delle uve, mettendo a dura prova i produttori.
Zone vitivinicole cruciali come Griffith hanno subito un crollo dei prezzi delle uve, passando da una media di 400 euro a tonnellata nel 2020 a soli 180 euro l’anno scorso. Questa situazione ha spinto i produttori a interrogarsi sulle strategie da adottare per affrontare la crisi.
Il governo australiano ha istituito una task force per affrontare la crisi, invitando il settore vinicolo a contribuire con idee e soluzioni per uscire da questa situazione difficile. Tuttavia, il percorso verso la ripresa rimane incerto e i produttori devono prepararsi a un futuro pieno di sfide e incertezze.
Mentre il settore vinicolo australiano cerca di trovare una via d’uscita dalla crisi, resta da vedere quale strada prenderà e quali saranno le conseguenze a lungo termine per l’industria vinicola del paese.
Dopo la recente conclusione di importanti eventi del settore come il Prowine e il Vinitaly, il panorama del vino italiano si sta delineando con maggiore chiarezza. I primi mesi del 2024 hanno segnato un lieve calo nei mercati tradizionali del vino italiano, ma le cantine del Bel Paese stanno attivamente cercando nuove opportunità per contrastare questa tendenza, puntando su nuovi mercati sia nazionali che internazionali.
Uno dei possibili percorsi per garantire un progresso sostenibile è la creazione di una filiera garantita “Made in Italy” al 100%. Questo approccio mira a valorizzare i prodotti unici italiani e i territori di produzione, gestiti da un unico ente. Tale strategia non solo potrebbe conferire un futuro più sicuro ai giovani agricoltori e ai prodotti vitivinicoli italiani, ma potrebbe anche contribuire a mantenere e migliorare i prezzi più elevati, supportando così l’intera industria.
Tuttavia, nel mercato italiano, l’inflazione ha influito sui consumi, con un aumento dei prezzi del vino del 5% nel corso del 2023. Sebbene il valore complessivo delle vendite abbia registrato un aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente, i volumi acquistati sono diminuiti di oltre il 2%. Tra le varie categorie, i vini fermi e frizzanti hanno subito una riduzione significativa dei volumi, mentre gli spumanti hanno registrato una crescita trainata da prodotti più economici.
Anche nel mercato statunitense, nonostante resti il principale importatore mondiale di vino, l’Italia ha perso terreno, principalmente a causa di fattori come il destocking e una maggiore attenzione ai consumi salutistici. Nonostante ciò, il paese continua a essere uno dei principali fornitori di vino negli Stati Uniti, sebbene con una diminuzione delle esportazioni.
Parallelamente, il turismo del vino in Italia continua a rappresentare un settore strategico, con un significativo numero di visite alle piccole cantine. Tuttavia, una delle sfide più rilevanti rimane la necessità di personale qualificato, che risulta sempre più difficile da trovare.
In sintesi, il settore vinicolo italiano si trova di fronte a diverse sfide e opportunità, con la necessità di adottare strategie innovative per mantenere la competitività nei mercati nazionali e internazionali e per sostenere la crescita continua del turismo del vino nel paese.
Il mondo del vino in Italia inizia il 2024 con incertezze e sfide significative. Dopo tre anni di crescita, si registra un calo dei consumi, in parte attribuibile all’aumento dei consumatori che preferiscono bevande dealcolate e cocktail. Alla fine di dicembre 2023, le giacenze di vino in Italia ammontano a 59,3 milioni di ettolitri, in aumento rispetto a novembre 2023 ma ancora inferiori rispetto a dicembre 2022. La maggior parte del vino è detenuta nelle regioni del Nord, con il Veneto in prima linea.
Il panorama delle indicazioni geografiche è molto concentrato, con le prime 20 denominazioni che rappresentano la maggior parte delle giacenze di vini a indicazione geografica. Nonostante il gran numero di indicazioni geografiche registrate, le giacenze rimangono concentrate.
A livello internazionale, il settore vinicolo italiano sta affrontando sfide, con l’Asia in difficoltà e gli Stati Uniti che stanno lottando con vendite in calo e magazzini pieni. Le tensioni internazionali e l’aumento dei costi, legati anche alla crisi del Canale di Suez, stanno mettendo ulteriormente pressione sul mercato.
Il calo dei consumi ha portato a una maggiore selezione da parte dei consumatori, con una preferenza per i vini di fascia alta. Tuttavia, il settore vinicolo italiano deve affrontare anche una vendemmia scarsa, che potrebbe portare a aumenti di prezzo difficilmente assorbibili a livello distributivo.
Nonostante queste sfide, c’è un faro di speranza nella direzione del salto di qualità. Il settore vinicolo italiano deve continuare a lavorare sul posizionamento per prepararsi a una possibile ripresa del mercato nel 2025.
Calo delle Vendite di Vino nella GDO
Nel 2023, le vendite di vino nella grande distribuzione organizzata (GDO) in Italia hanno registrato un calo del 3,1%, scendendo al di sotto del miliardo di bottiglie vendute. Questo calo è stato guidato principalmente dalle vendite di vini fermi, con i vini rossi che hanno subito una diminuzione del 4,9%. Gli spumanti, invece, sono rimasti stabili rispetto all’anno precedente grazie ai “low cost” Charmat non Prosecco.
Questi cambiamenti riflettono una ridefinizione dei comportamenti d’acquisto dei consumatori italiani. Sebbene i consumi siano diminuiti, i consumatori tendono a essere più selettivi e a optare per vini di fascia alta. Questo rappresenta una sfida per il settore vinicolo italiano, che deve adattarsi a questi nuovi comportamenti.
Il Mercato del Vino Mondiale in Declino
Il mercato del vino mondiale ha registrato una discesa significativa nel 2023, con una perdita di 802 milioni di euro. Questo calo è stato evidente sia in termini di valore che di volume. Paesi come la Francia e l’Italia hanno regguto il colpo meglio di altri, ma la crescita del settore è lontana dagli anni d’oro.
Il commercio mondiale del vino è diminuito del 2,1% in termini di valore su base annua fino a settembre 2023, con un calo dell’export del 7,2%. Questi dati riflettono le sfide che il settore sta affrontando, tra cui l’instabilità economica globale e l’aumento dei costi.
Rilanciare i Vini Rossi Italiani
I vini rossi in Italia stanno affrontando una diminuzione dei consumi, con un calo del 15% rispetto al 2019. Questo rappresenta una sfida per i vini rossi italiani, tra cui l’Amarone della Valpolicella, il Brunello di Montalcino e il Barolo. Anche all’estero, i vini rossi italiani stanno registrando consumi inferiori.
Tuttavia, c’è ancora speranza per i vini rossi italiani. Il Consorzio della Valpolicella sta cercando modi per recuperare il mercato e attrarre nuovi consumatori. Questi sforzi potrebbero includere la riduzione dei prezzi e l’espansione verso nuovi mercati.
Crescita del Mercato degli Spumanti negli Stati Uniti
Nonostante le sfide, il mercato degli spumanti negli Stati Uniti sta crescendo. Tra il 2017 e il 2022, le bollicine hanno registrato un tasso annuo di crescita del 6% in volume, rappresentando oltre il 12% dell’intera categoria dei vini. L’Italia continua a esercitare una forte influenza su questo mercato, con il Prosecco in prima linea.
Il settore degli spumanti negli Stati Uniti è in costante crescita grazie a un aumento della base di consumatori fidelizzati che considerano gli spumanti adatti al consumo quotidiano.
Crisi delle Imprese in Francia
In Francia, l’insolvenza delle imprese sta aumentando, con un aumento del 36% nel 2022. Nel settore della viticoltura, le insolvenze sono aumentate del 47,7%, con un’azienda su dieci nel settore agricolo che proviene dalla viticoltura.
Questo fenomeno si inserisce in un contesto di proteste nel settore del vino in Francia ed è parte di una crisi più ampia nell’agricoltura francese ed europea. Il governo francese ha annunciato misure di sostegno per affrontare la crisi, ma la situazione rimane complessa.