Trend del vino in Italia! della settimana dal 22 al 27 gennaio 2024

Trend del Vino in Italia: Le Sfide e le Opportunità per il 2024

Il 2024 si apre con incertezza nel mondo del vino in Italia e a livello globale. Dopo tre anni di crescita, si osserva un calo dei consumi di vino, in parte causato dall’arrivo dei vini dealcolati e dalla preferenza dei giovani per cocktail durante i pasti.

Trend del vino in Italia! della settimana dal 22 al 27 gennaio 2024

Secondo il “Business Report” della ProWein 2023, i prezzi elevati e il declino dei consumi sono fonte di preoccupazione per l’industria del vino nel 2024. Tuttavia, c’è cautelato ottimismo per l’anno in corso, con la speranza che il picco dell’inflazione possa essere superato e che la redditività possa essere ripristinata.

Le sfide economiche, come l’incremento dei costi e il calo del potere d’acquisto delle famiglie, sono le principali preoccupazioni dell’industria vinicola. Le aziende stanno cercando di ridurre i costi di produzione ed eliminare vini non redditizi, ma questo ha comportato una diminuzione degli investimenti.

Nel 2023, la maggioranza delle aziende ha aumentato i prezzi, causando un calo delle vendite e influendo negativamente sui bilanci. I rivenditori segnalano un aumento delle vendite nel segmento base, mentre il segmento medio e i vini premium hanno perso terreno. Questa tendenza dovrebbe continuare nel 2024-2025, con una crescita prevista in mercati come Scandinavia e Paesi Bassi.

La principale causa del calo dei consumi è la diminuzione del reddito dei consumatori, l’attenzione alla salute e la preferenza per altre bevande alcoliche. L’industria del vino è chiamata a capitalizzare la tendenza alla salute, promuovendo vini senza e a basso contenuto di alcol.

Inoltre, il mercato è afflitto da un eccesso di offerta, con una diminuzione dei prezzi dei vini sfusi e un aumento dei costi di produzione. Per affrontare questa situazione, i produttori cercano di ridurre la produzione, spesso con il sostegno dello stato.

Alcune aziende mirano a incrementare le vendite posizionando il vino come prodotto premium esclusivo, ma ciò richiede investimenti significativi in marketing e una maggiore redditività.

Infine, il consumo di vino in Italia ha subito una diminuzione negli ultimi anni, con una diminuzione del 3,1% delle vendite nel 2023. Questo è dovuto in parte ai cambiamenti nei gusti dei consumatori e alla concorrenza di altre bevande alcoliche.

La discesa dei vini rossi nelle case degli italiani

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a una discesa significativa dei consumi di vini rossi nelle case degli italiani. Questa tendenza appare più marcata rispetto ad altre tipologie di vino, con una diminuzione del 15% complessivo. I dati mostrano che i vini a denominazione (-6%) e gli Igt (-19%) hanno subito le maggiori contrazioni, ma il record negativo si registra tra i vini comuni, con una drammatica diminuzione del 22%. Tuttavia, alcune denominazioni e prodotti mantengono una posizione stabile o addirittura crescono leggermente, come il Dop Montepulciano d’Abruzzo (-2%), il Chianti (-3%), e il Rubicone Igt nella variante Sangiovese (+7%).

L’e-commerce vitivinicolo è un’incognita

L’e-commerce nel settore vitivinicolo è stato caratterizzato da un aumento degli ordini durante i lockdown, ma negli ultimi due anni ha subito una flessione del 21% rispetto al picco del 2021. Tuttavia, nonostante questa diminuzione, l’e-commerce continua a essere un canale importante per l’acquisto di vino, rappresentando il triplo delle vendite rispetto al 2019. Gli acquirenti online sono disposti a spendere di più per la qualità, con un prezzo medio al litro superiore del 61% rispetto agli acquisti in negozio. Inoltre, l’e-commerce è particolarmente popolare per l’acquisto di vini Dop e Igt, rappresentando il 75% delle vendite totali di vini fermi. Gli spumanti, in particolare, sono molto richiesti online, rappresentando il 22% delle vendite, rispetto alla media del 13%. Nonostante ciò, l’e-commerce del vino rappresenta solo l’1,5% delle vendite totali nel settore food & beverage.

Crollano in cinque anni i consumi di vino: -8%. Gli spumanti tengono a galla il comparto

I dati dell’Osservatorio Uiv-Ismea indicano che i consumi complessivi di vino in Italia sono diminuiti del 8% in cinque anni. Questo calo è stato più pronunciato per i vini rossi (-15%) e i vini comuni (-17%), mentre i vini bianchi hanno registrato una crescita del 3%, e i vini rosati addirittura del 17%. Tuttavia, gli spumanti hanno svolto un ruolo chiave nel mantenere il settore a galla, registrando una crescita del 19% in cinque anni, grazie soprattutto al successo del Prosecco, che ha segnato un aumento del 30% in questo periodo.

Vino, aceto e spiriti valgono l’1,5% del PIL italiano

L’industria del vino, dell’aceto e degli spiriti è un settore di grande importanza per l’economia italiana, generando un valore aggiunto di 20,5 miliardi di euro e occupando più di 460.000 persone in tutto il paese. Questi settori rappresentano un vero e proprio patrimonio di cultura e storia italiana. Con oltre 2.300 imprese e 81.000 posti di lavoro diretti, queste industrie hanno un fatturato diretto di 21,5 miliardi di euro e contribuiscono significativamente all’export italiano con 10 miliardi di euro. Inoltre, vino, aceto e spiriti generano l’1,5% del PIL italiano. Il Piemonte è un protagonista chiave in questo settore, con oltre un terzo del fatturato nazionale e il 31% della forza lavoro legata agli spiriti. Il Veneto, invece, contribuisce con il 9% del fatturato nazionale e l’11% della forza lavoro.

Trend di vendita in aumento nelle enoteche: i vini preferiti sono Barolo, Brunello e Amarone.

L’Osservatorio Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, ha rivelato che le vendite di vini durante le festività natalizie sono state particolarmente positive nel 2023. Il 55% degli enotecari ha riportato un miglioramento nelle vendite rispetto all’inverno precedente. Le enoteche si confermano come il canale preferito per l’acquisto di vini di alta qualità. Tra i vini spumanti Metodo Classico più richiesti figurano lo Champagne, Franciacorta e Trento Doc. I vini rossi più popolari durante le festività sono stati il Barolo, il Brunello e l’Amarone, seguiti dal Chianti Classico Docg. Le aspettative per la primavera ed estate sono positive, con il 63% degli enotecari che prevede una tenuta delle vendite e il 27% che si aspetta una crescita ulteriore. Questi dati riflettono una crescente attenzione dei consumatori verso la qualità e un interesse crescente per il mondo del vino, con gli enotecari che giocano un ruolo importante nel guidare le scelte dei clienti.

In conclusione, l’industria del vino in Italia e nel mondo affronta sfide economiche e di cambiamento dei gusti dei consumatori nel 2024. Tuttavia, c’è la speranza che possa essere trovato un equilibrio attraverso la riduzione dei costi e l’adattamento alle esigenze del mercato attuale e futuro.

Il settore del vino in Italia sta affrontando sfide significative nel 2024, con cambiamenti nei consumi, nuovi competitor e le conseguenze dell’inflazione. Ecco una panoramica dei trend attuali:

Trend del Vino in Italia – La Situazione nel 2024

Il 2024 del vino in Italia
Come ogni anno, ProWein ha pubblicato il suo rapporto commerciale basato su un’indagine condotta dall’Università di Geisenheim, coinvolgendo oltre 2.000 operatori del settore vitivinicolo in vari paesi. I risultati mostrano un settore alle prese con diverse sfide.
1. L’umore generale del settore
Nel 2023, il settore ha dovuto affrontare un aumento dei costi e una recessione economica globale. Anche il calo dei consumi, la bassa redditività e il cambiamento climatico sono state preoccupazioni crescenti. Per rispondere a queste sfide, le aziende hanno adottato strategie di riduzione dei costi e miglioramento del fatturato. Nel 2024, le aspettative sono leggermente positive, ma la redditività rimane una preoccupazione.
2. Le tendenze dei segmenti di prezzo
Nel 2023, gli operatori del settore hanno osservato un aumento delle vendite di vini economici, mentre i vini premium hanno registrato una forte diminuzione. Questo modello è diverso da quanto riportato dai produttori. Nel futuro, il trade si aspetta un aumento delle vendite per i vini economici e premium.
3. Le ragioni per il calo dei consumi di vino
La riduzione del reddito dei consumatori è stata la principale ragione citata per il calo dei consumi di vino, seguita da uno spostamento verso uno stile di vita più sano e cambiamenti nelle preferenze delle bevande alcoliche. Questi fattori variano da paese a paese.
4. Come riportare l’equilibrio tra domanda ed offerta di vino
La maggior parte delle cantine ritiene che ci sia un eccesso di offerta nel mercato. Alcuni produttori chiedono il supporto pubblico per l’abbattimento dei vigneti. Le strategie per sostenere la domanda includono l’attrarre i giovani consumatori e ridurre i prezzi di vendita. Tuttavia, c’è un dibattito su come raggiungere meglio i giovani consumatori senza aumentare gli investimenti in marketing.
5. Il futuro del marketing del vino
Sia le cantine che il trade concordano sul fatto che altre bevande alcoliche raggiungano meglio i giovani consumatori. Tuttavia, c’è disaccordo sulla necessità di rendere il settore più redditizio per comunicare con il mercato in modo più efficace. Alcuni ritengono che il posizionamento più premium possa aumentare le vendite.
L’inflazione negli USA e l’impatto sulle vendite di vino
Negli Stati Uniti, l’inflazione ha causato una diminuzione delle vendite di vino, con un calo tendenziale dell’11% a novembre 2023. Tuttavia, le etichette italiane hanno limitato le perdite a -3% nel mese di novembre e a -3,5% nel corso dell’anno. Gli spumanti italiani hanno mostrato un trend di crescita, mentre i vini fermi hanno registrato cali significativi.
Export e la situazione globale del vino
A livello globale, la produzione di vino è diminuita, con la produzione italiana che dovrebbe registrare un crollo del 22% nel 2023. Le esportazioni di vino sono state influenzate negativamente dai cali dei consumi in alcuni importanti mercati, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, e Canada. Tuttavia, l’Italia ha limitato le perdite in termini di volumi esportati.
In conclusione, il settore del vino in Italia sta affrontando sfide significative nel 2024, ma ci sono anche opportunità per adattarsi alle nuove tendenze di consumo e alle esigenze dei consumatori. La flessione dei consumi mondiali non è solo dovuta alla pandemia ma anche a cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e all’effetto dell’inflazione. Le strategie di marketing e di posizionamento dei prodotti saranno cruciali per affrontare queste sfide e garantire il successo nel settore del vino.

Trend del Vino in Italia: Il 2023, un anno complicato e le prospettive per il 2024

Il settore del vino italiano ha affrontato un anno deludente nel 2023, con molte sfide che hanno messo a dura prova l’industria vinicola. Secondo WineMonitor e Denis Pantini dell’osservatorio sul mercato del vino di Nomisma, numerosi fattori hanno influenzato il settore, tra cui l’economia, l’inflazione e gli stock di vino. Tuttavia, si prevede una ripresa a partire dai primi mesi del 2024, con particolare attenzione all’Asia come mercato emergente per i vini di alta qualità.

Trend del vino in Italia! della settimana dal 2 al 6 gennaio 2024

Durante il periodo delle festività, si prevede che vengano stappate 333 milioni di bottiglie di bollicine italiane in tutto il mondo, con oltre 95 milioni di esse consumate in Italia. I consumatori italiani, a causa dell’incertezza economica, stanno optando per spumanti più economici rispetto a denominazioni “bandiera” italiane come il Prosecco e il metodo classico. Nonostante ciò, le bollicine italiane hanno visto un aumento dei prezzi medi a causa dell’aumento dei costi produttivi e dell’inflazione, portando ad un incasso di circa 1 miliardo di euro durante le festività.

Le esportazioni di vino italiano hanno mostrato una stabilità nei volumi, ma un leggero calo nei valori a causa del cambiamento nel mix di prodotti. La Cina e altre regioni dell’Est del Mondo hanno registrato un calo significativo nei consumi, mentre la Russia ha rappresentato un mercato in crescita del 45%.

Un’altra sfida importante è stata l’obbligo di etichettatura con indicazione degli elementi nutritivi, degli ingredienti e degli allergeni, che ha causato confusione e ritardi nella commercializzazione.

Il consumo di vino rosso a livello globale è diminuito negli ultimi 20 anni, mentre i vini bianchi e rosati sono diventati sempre più popolari. Il vino bianco, in particolare lo spumante come il Prosecco, ha guidato questa crescita.

Nel complesso, il 2023 è stato un anno difficile per il vino italiano, con molte sfide da affrontare. Tuttavia, il settore è ottimista sulle prospettive per il 2024, con la speranza di una ripresa e un rinnovato interesse per i vini di alta qualità.

Il settore del vino italiano sta attraversando una fase di cambiamenti significativi, influenzati da diversi fattori, tra cui i consumi, le richieste del mercato, l’emergere di nuovi consumatori, l’introduzione di nuovi prodotti e l’espansione di nuovi stati produttori di vino.

Trend del Vino in Italia: Analisi della Settimana dal 18 al 23 dicembre 2023

Consumi e Export: Nei primi nove mesi del 2023, l’export del vino italiano ha registrato un calo complessivo del 1,9% in valore rispetto allo stesso periodo nel 2022. Questo calo è stato particolarmente evidente in alcune delle regioni vinicole più rinomate d’Italia. La Toscana ha subito una diminuzione del 7,5%, con una perdita di 69 milioni di euro, seguita dal Piemonte con un calo del 6% (-56 milioni di euro) e dal Veneto, che ha mantenuto la sua posizione di leader con 2 miliardi di euro esportati, nonostante un calo del 1,9%. Complessivamente, l’Italia ha esportato 107 milioni di euro in meno di vino nei primi nove mesi del 2023 rispetto al 2022.

Regioni in Crescita: D’altra parte, alcune regioni più piccole, soprattutto nel Nord Italia, stanno registrando aumenti nelle esportazioni di vino. Il Trentino Alto Adige ha visto una crescita del 3,4%, raggiungendo i 469 milioni di euro di esportazioni. Anche l’Emilia Romagna ha registrato un aumento del 7,2%, con 348 milioni di euro, e la Lombardia ha segnato un +5,4% portando il totale a 241,5 milioni di euro. Altre regioni in crescita includono l’Abruzzo (+4,5%), il Friuli Venezia Giulia (+10,1%) e la Puglia (+4,3%), mentre la Sicilia ha registrato una diminuzione del 3,9%.

Scenario delle Aziende: Nonostante questi dati negativi, il settore vinicolo italiano sembra destinato a un 2024 caratterizzato da significative operazioni finanziarie. L’industria del vino sta attirando l’interesse degli investitori, in particolare per le cantine con un forte posizionamento e le etichette di qualità, soprattutto quelle premium. Questo interesse è evidente nelle trattative in corso riguardo a diverse aziende vinicole di prestigio, con focus su territori come la Toscana e il Piemonte. Ad esempio, la cantina Argiano, famosa per il suo Brunello di Montalcino, è al centro di un’operazione che potrebbe coinvolgere anche Castello di Nieve, rinomata per il Barbaresco.

Nuove Opportunità: Inoltre, nel 2024 potremmo assistere a investimenti in regioni e vini finora sottovalutati o poco conosciuti a livello internazionale. Si parla di un possibile interesse per le Marche e il loro Verdicchio, che potrebbero diventare protagonisti di operazioni di fusione ed acquisizione.

Curiosità: Infine, nel mondo delle acquisizioni vinicole, si è verificato un fatto insolito: la messa in vendita di una cantina storica tramite un annuncio su un sito immobiliare. La rinomata azienda agricola del Nobile di Montepulciano, Poliziano, con oltre 300 ettari di vigneto, è oggetto di trattative riservate.

In conclusione, il settore vinicolo italiano sta attraversando una fase di trasformazione e consolidamento, con il 2024 che si prospetta come un anno di notevole fermento e opportunità nel mondo delle operazioni finanziarie legate al vino.

“Vino italiano: sfide e opportunità nel 2023”

Trend del vino in Italia! della settimana dal 4 al 9 dicembre 2023

Il mercato del vino italiano sta attraversando un periodo di sfide e cambiamenti significativi nel corso del 2023, evidenziato da dati recenti che mostrano una contrazione nei consumi e nelle esportazioni. Dopo un anno eccezionale nel 2022, la ripresa post-pandemia ha perso slancio, influenzata da fattori come l’inflazione e le condizioni meteorologiche altalenanti.

Esportazioni in calo e nuove sfide

I dati dell’Osservatorio Federvini rivelano una diminuzione dell’export italiano nei primi otto mesi del 2023, con particolari contrazioni nei mercati chiave come Stati Uniti, Regno Unito e Giappone. Tuttavia, esiste una curiosa eccezione con un aumento significativo delle esportazioni in Francia, evidenziando l’interesse crescente per i vini italiani in questo paese.

Consumi interni e distribuzione

La grande distribuzione, nonostante una leggera crescita del 3,3%, ha mostrato un rallentamento negli acquisti, con i vini spumanti e quelli a marchio IGP che sostengono il settore. Al contrario, i consumi fuori casa hanno subito un crollo nel trimestre estivo, probabilmente influenzato dall’inflazione, dalle condizioni meteorologiche e dalle vacanze degli italiani all’estero.

Tendenze nei distillati e liquori

I distillati hanno registrato una crescita del 5% a livello di valore, sebbene abbiano perso in volume del 2,4%. Tra i liquori, il limoncello guida la classifica, seguito dalla sambuca e dai liquori cremosi. Tuttavia, si osserva un notevole aumento degli alcolici premiscelati, con un impressionante +25% in valore e +23,8% in volume.

Sfide e prospettive future

Il 2023 è destinato a essere il primo anno di calo complessivo di fatturato dal 2020 per l’industria vinicola italiana, con un declino stimato del 2,9%. Tensioni internazionali, inflazione e cambiamenti nello stile di vita, soprattutto tra i giovani, contribuiscono a creare un quadro non così favorevole per il settore.

Italia del Vino Consorzio: unione per affrontare le sfide

Il Consorzio Italia del Vino, rappresentato da 25 realtà di primissimo piano, ha raggiunto un fatturato aggregato di 1,5 miliardi di euro, contribuendo al 15% dell’export nazionale di vino. Nonostante le sfide, il consorzio si impegna a fare sistema nelle fiere internazionali, investire in ricerca e sviluppo, e adottare pratiche innovative per migliorare la competitività e la sostenibilità del settore vinicolo italiano.

Tendenze industriali positive

Nonostante le sfide nel settore vinicolo, l’Italia si conferma una nazione leader nella produzione e nell’esportazione. Il settore manifatturiero italiano, in particolare nel campo del legno arredo e delle macchine, mostra risultati straordinari a livello globale. Inoltre, l’Italia eccelle nel riciclo industriale e nell’efficienza energetica, dimostrando la sua versatilità e leadership in vari settori.

Agrifood italiano: sfide e prospettive

Le imprese dell’agrifood italiano hanno registrato una diminuzione della fiducia nel terzo trimestre, ma le prospettive future sembrano migliori, con un aumento degli investimenti previsto nel 2024. Le sfide attuali riguardano principalmente le difficoltà nella gestione aziendale, influenzate dalle condizioni meteorologiche avverse e dall’aumento dei costi delle materie prime.

Sfide e opportunità nei consumi

Mentre i consumi in grande distribuzione mostrano una crescita per vino e spirit, il fuori casa registra un calo nelle occasioni serali, evidenziando cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. Gli alcolici premiscelati emergono come una categoria in crescita, suggerendo nuove opportunità per l’industria.

In conclusione, il settore vinicolo italiano affronta sfide complesse, ma l’adozione di strategie innovative, l

Un’analisi approfondita dei trend del vino in Italia rivela interessanti cambiamenti nel comportamento dei consumatori, nuove regolamentazioni governative e sfide emergenti nel settore vinicolo.

Trend-mercati-del-vino-della-settimana-dal–20-al-25-novembre-2023

1. Generazione Z e il Vino: Un Approccio Diverso
La decima edizione dell’analisi dei trend del vino in Italia si intitola “Trovare il bandolo della matassa”. I dati presentati da Emanuele Di Faustino di Nomisma indicano un cambio significativo nelle preferenze della Generazione Z. Gli under 25 bevono meno, privilegiando gli Spritz, seguiti dal vino e dai cocktail. Ciò che sorprende è la mancanza di interesse per i piccoli produttori e il terroir.

2. Cambiamenti nella Percezione del Vino
La Generazione Z si avvicina al vino in modo unico, focalizzandosi sulla salubrità, sostenibilità e esclusività. Non si interessano particolarmente alla provenienza del vino, ignorando il fascino del terroir. La peculiarità e la rarità del vino, specialmente in edizione limitata o proveniente da collaborazioni di lusso, sono aspetti più rilevanti per loro.

3. Rivoluzione nei Vini Dealcolati
Il Ministero dell’Agricoltura italiano ha sorpreso tutti aprendo alle produzioni di vini dealcolati, escludendo però Doc e Igt. La dealcolizzazione può avvenire solo presso distillerie, sollevando preoccupazioni tra i produttori. La decisione è vista come una risposta alle crescenti vendite di vini a basso e nullo tenore alcolico.

4. Crisi del Vino Bianco: Un Problema Globale
La World Bulk Wine Exhibition rivela un calo produttivo globale, con una forte domanda di vino bianco. Gli italiani, anticipando il problema, hanno fatto incetta di vino e mosto spagnolo a prezzi competitivi. Il mercato del vino rosso, invece, è in crisi, con sovrapproduzione e prezzi stagnanti.

5. Vino Senza Alcol: Una Tendenza Illegale in Italia
Negli Stati Uniti, i vini “NoLo” (senza alcol o a basso tenore alcolico) sono in aumento, rappresentando oltre il 42% delle vendite di vini italiani. Tuttavia, in Italia, etichettare tali prodotti come “vino” è illegale. Questo scenario unico presenta sfide e opportunità per le aziende vinicole italiane.

6. Impatto dell’Inflazione sui Consumi di Vino
L’inflazione e la congiuntura economica negativa stanno influenzando i consumi di vino. Nonostante un aumento del prezzo del vino limitato al 3,1%, i consumatori italiani stanno adottando strategie per affrontare la situazione, con una contrazione dei consumi nei primi 9 mesi del 2023.

7. Cambiamenti nei Comportamenti di Acquisto
Le vendite al dettaglio del vino in Italia raggiungono i 65 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023, in parte a causa dell’inflazione. Gli italiani preferiscono consumare vino a casa, riducendo le opportunità nel settore Horeca. Gli spumanti, soprattutto quelli senza denominazione, sono in crescita, mentre cresce l’interesse degli under 25 per vini no e low alcohol.

In un contesto di cambiamenti radicali, il settore vinicolo italiano si trova di fronte a nuove sfide e opportunità, spingendo i produttori a adattarsi per rimanere rilevanti in un mercato in continua evoluzione.

Style Selector
Select the layout
Choose the theme
Preset colors
No Preset
Select the pattern