VENETO AGRICOLTURA: GIOVEDI’ 21 DICEMBRE A LONIGO I DATI DEFINITIVI DELLA VENDEMMIA 2023 CON FOCUS SUI MERCATI INTERNAZIONALI E LE AZIONI DI PROMOZIONE.

Si svolgerà giovedì 21 dicembre dalle 10:00 alle 12:30 presso la Cantina di Collis Wine Group (Lonigo – VI), il terzo incontro del Trittico vitivinicolo 2023, attesissimo focus di Regione del Veneto, Veneto Agricoltura e Avepa.

VENETO AGRICOLTURA: GIOVEDI’ 21 DICEMBRE A LONIGO I DATI DEFINITIVI DELLA VENDEMMIA 2023 CON FOCUS SUI MERCATI INTERNAZIONALI E LE AZIONI DI PROMOZIONE.

Durante la conferenza saranno presentati i dati finali dell’ultima vendemmia 2023 nel Veneto, suddivisi per area di produzione e tipologia di uva. Inoltre, verrà fotografato lo stato di salute del comparto vitivinicolo regionale che si preannuncia positivo: il Veneto risulta essere, con circa 15 milioni di quintali di uva prodotta e oltre 12 milioni di ettolitri, la prima Regione in Italia nel 2022 per produzione di vino.

In tema di export, a fronte di una flessione registrata nel fatturato estero sia a livello nazionale (-0,4%) che veneto (-1,1%), si condivideranno scenari evolutivi e prospettive sui mercati internazionali dei vini italiani e veneti e le azioni di promozione che vengono messe in campo a favore degli operatori.

Parteciperanno all’evento l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto Federico Caner, Nicola Dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura, Nicola Barasciutti della Direzione Agroalimentare della Regione del Veneto, Luca Furegon di Avepa e Alessandra Liviero, dirigente Economia e Comunicazione di Veneto Agricoltura.

Per iscrizioni e maggiori dettagli: https://Trittico3-Consuntivo_vendemmia2023.eventbrite.it

8 -11 Dicembre 2023, Veneto Agricoltura, l’Ente regionale dedicato alla promozione e al supporto dell’agricoltura, ha partecipato con la Regione del Veneto alla 1363^ edizione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Santa Lucia di Piave, evidenziando il tema della biodiversità ed il ruolo cruciale dell’agricoltura nella crescita economica sostenibile della regione in un’ottica green.

VENETO AGRICOLTURA: IL TEMA DELLA BIODIVERSITÀ AL CENTRO DELLA PARTECIPAZIONE ALLA 1363^ FIERA INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURA DI SANTA LUCIA DI PIAVE

La presenza del Presidente Luca Zaia all’inaugurazione ha conferito ulteriore prestigio all’evento, evidenziando l’importanza che la Regione del Veneto attribuisce all’agricoltura come motore di sviluppo economico e sostenibile.

La storica fiera ultracentenaria, rinomata per essere un punto d’incontro tra produttori, esperti del settore e appassionati del mondo agricolo, ha offerto l’opportunità di mettere in mostra le eccellenze agricole della Regione e di presentare le ultime innovazioni nel settore. Numerosi stand hanno mostrato le produzioni tipiche locali, dall’olivicoltura alla viticoltura, dalla zootecnia alle coltivazioni biologiche.

Veneto Agricoltura ha illustrato ai visitatori dello stand, allestito con il tradizionale format delle casette costruite con il legno impattato dalla tempesta di Vaia, i progetti innovativi e sostenibili che mirano a potenziare l’agricoltura locale, incentivando la produzione di alta qualità e promuovendo la biodiversità. Gli esperti dell’Ente hanno fornito consulenze e informazioni utili agli agricoltori presenti, contribuendo così ad incrementare le conoscenze del settore.

“Abbiamo portato in fiera, in modo particolare, il tema della biodiversità – dichiara Alessandra Liviero, Direttore Unità Organizzativa Economia e Comunicazione ‘Veneto Agricoltura’ – tema caro a Veneto Agricoltura. Da anni nelle nostre aziende sperimentali lavoriamo per conservare in purezza le razze e le varietà autoctone.”

La partecipazione di Veneto Agricoltura alla 1363^ Fiera Internazionale dell’Agricoltura è stata un successo, rafforzando l’importanza dell’agricoltura nella cultura e nell’economia della regione, e proiettando il settore verso un futuro di crescita e sostenibilità.

Biostimolanti e fertilizzanti innovativi sono la chiave per l’orticoltura sostenibile: a confermarlo sono i risultati del progetto organizzato da L’Informatore Agrario in collaborazione con Veneto Agricoltura presso il Centro Po di Tramontana a Rosolina (RO).

BIOSTIMOLANTI: VENETO AGRICOLTURA E L’INFORMATORE AGRARIO CONFERMANO L’EFFICACIA IN CAMPO

I biostimolanti, anche in sinergia con i fertilizzanti innovativi, si confermano come strumenti utili per aiutare gli agricoltori a migliorare rese e qualità delle colture orticole in ottica di riduzione di agrofarmaci e concimi chimici, come richiesto dalla strategia Farm to Fork dell’Unione Europea. A confermarlo sono i risultati del progetto “Biostimolanti in Campo”, realizzato da L’Informatore Agrario in collaborazione con Veneto Agricoltura e l’Op Isola Verde (Salerno), con il coordinamento scientifico delle Università della Tuscia, di Salerno, di Napoli e di Padova. Proprio l’Aula Magna del Campus padovano di Agripolis ha ospitato, lo scorso 24 novembre, l’evento conclusivo del progetto, che ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico tra tecnici, agricoltori e rappresentanti delle aziende del settore.

Dopo i saluti iniziali di Federico Correale, Direttore U.O. Gestione Centri e Aziende Agricole di Veneto Agricoltura, il convegno è entrato nel vivo con l’intervento di Paolo Sambo, docente di orticoltura presso l’Università di Padova e componente del comitato scientifico di Biostimolanti in campo: «mai come in questo momento l’agricoltura italiana ha bisogno di ricerca – ha sottolineato Sambo – per far fronte alle tante criticità che ogni stagione si presentano, dal cambiamento climatico all’imprevedibilità dei mercati passando per le crisi geopolitiche, ma ricordiamoci che senza il trasferimento tecnologico alle azienda e senza integrazione ai diversi livelli la ricerca resta fine a se stessa. Ecco perché progetti come Biostimolanti in Campo, che testano le soluzioni a livello di azienda agricola, rappresentano una preziosa opportunità di incontro e approfondimento tra gli addetti ai lavori».

Franco Tosini, Responsabile del Centro Sperimentale Ortofloricolo Po di Tramontana e Giuseppe Colla, docente presso l’Università della Tuscia e coordinatore del comitato scientifico del progetto, hanno illustrato i risultati dei 39 formulati, tra biostimolanti e fertilizzanti innovativi, testati nelle 19 parcelle ospitate dal Centro di Veneto Agricoltura a Rosolina (RO) e suddivise tra pomodoro da industria, melone e zucchino. I prodotti hanno evidenziato buone potenzialità per migliorare le performance vegeto-produttive e le caratteristiche qualitative dei frutti: su pomodoro, ad esempio, la produzione commerciabile ha visto aumenti dal 5 al 34% rispetto al controllo e alcuni prodotti hanno accelerato la maturazione dei frutti fornendo alla raccolta una maggior percentuale di bacche mature sul totale.

«Serviranno ulteriori prove per approfondire la risposta agronomica delle colture al variare dei parametri climatici – ha evidenziato Colla – e per verificare la possibilità di ridurre gli apporti di input di concimi e di acqua irrigua attraverso l’uso di prodotti ad azione biostimolante e nutrizionale, opzioni che discuteremo per il protocollo 2024».

Novità di questa edizione di “Biostimolanti in Campo” è la sperimentazione su rucola, attualmente in svolgimento, presso l’Op Isola Verde, azienda specializzata nella produzione di referenze per la IV gamma con sede a Eboli (Salerno). Domenico Ronga, Responsabile Scientifico della prova, ha riportato al convegno i risultati del 1° ciclo, conclusosi lo scorso giugno: «i biostimolanti testati su rucola con ciclo estivo hanno contribuito a migliorare diversi parametri, tra cui il contenuto di flavonoidi, ritenuti coinvolti nella difesa della pianta contro gli stress abiotici e biotici, il peso secco delle foglie, con possibili effetti positivi sulla shelf life, e diminuito l’indice di giallo delle foglie, un parametro molto importante per il consumatore».

Altro aspetto fondamentale è valutare la convenienza economica dell’utilizzo dei biostimolanti: «il valore medio dell’indice di efficienza ottenuto per l’intero campione delle prove effettuate su pomodoro da industria nell’ambito del progetto – ha detto Raffaele Cortignani, docente presso l’Università della Tuscia e componente del comitato scientifico di Biostimolanti in Campo – è risultato pari a 0,3, vale a dire che 1 euro di costo di biostimolante ha generato un incremento di margine pari a 0,31 euro.

Un valore assolutamente prudenziale – ha sottolineato – perché prende in considerazione la media dei prezzi del pomodoro degli ultimi anni secondo Ismea, inoltre va considerato che questo valore ha evidenziato picchi di incremento di 1,41 euro».

 

A Vallevecchia di Caorle (VE) e a Mogliano Veneto (TV) l’Agenzia della Regione del Veneto ha sperimentato due interessanti metodologie per accumulare l’acqua piovana in eccesso e riutilizzarla nei momenti di siccità, riducendo allo stesso tempo i rischi di allagamento delle aree urbane e industriali circostanti.

VENETO AGRICOLTURA: DUE PROGETTI PILOTA PER MITIGARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il cambiamento climatico è sempre più causa di eventi estremi come siccità e precipitazioni intense. Basti pensare alla lunga assenza di piogge dei mesi scorsi e alle recenti inondazioni che hanno interessato diverse regioni italiane, in particolare l’Emilia Romagna e le Marche. Di queste due facce della medesima medaglia, Veneto Agricoltura ha sperimentato e dimostrato come l’agricoltura possa contribuire ad una corretta gestione dell’acqua. Infatti, i tecnici dell’Agenzia della Regione Veneto da oltre un decennio hanno ideato ed attuato misure innovative di contenimento delle problematiche dovute alla scarsità o all’eccesso di acqua, spesso anticipando le richieste che sarebbero giunte dal mondo agricolo e, più in generale, da tutti i settori della società. Scarsità idrica ed eccesso di precipitazioni rappresentano dunque una questione non più rinviabile, come pure il momento per individuare la strada migliore per contrastare i cambiamenti climatici.
In questo ambito, la Regione del Veneto, tramite Veneto Agricoltura, propone due possibili soluzioni sperimentate negli ultimi anni ed entrate nella gestione quotidiana di due Aziende pilota dimostrative che si trovano in Località Brussa a Caorle (VE) e Mogliano Veneto (TV).

A Mogliano Veneto, presso l’azienda pilota dimostrativa “Diana”, è stato realizzato un piccolo bacino di invaso, coltivato a seminativo e destinato ad accogliere le acque in eccesso, esempio significativo di come l’agricoltura possa prendersi carico delle problematiche delle attigue zone industriali e urbanizzate, riducendone il rischio di allagamento. L’invaso, per come è stato progettato e realizzato, consente la raccolta di dati (operazione che si continuerà a fare ancora in futuro) di lungo periodo sull’effetto degli allagamenti nelle colture agrarie, divenendo in tal modo sia strumento decisionale per le pubbliche amministrazioni che calcolano gli indennizzi agli agricoltori, sia utile riferimento per quelle aziende agricole disposte a creare invasi utili all’interesse generale. Nello specifico, le forti precipitazioni registrate nell’area tra il 10 e l’11 maggio scorso hanno provocato il prolungato allagamento del piccolo bacino di invaso di Mogliano, che ha egregiamente svolto la sua funzione di espansione idraulica pur essendo coltivato a mais. I tecnici di Veneto Agricoltura sono al lavoro per i necessari rilievi agronomici.

Un altro caso di studio è a Vallevecchia, importante azienda pilota dimostrativa di Veneto Agricoltura a Caorle, dove la lungimiranza dei tecnici di Veneto Agricoltura ha consentito la realizzazione, oltre dieci anni fa, di un grande bacino appositamente progettato per accumulare l’acqua in caso di eventi estremi tramite un impianto automatizzato da riutilizzare poi in estate per l’irrigazione delle colture. Le recenti forti piogge hanno consentito di riempire il bacino fino alla sua massima capienza, circa 150 mila m3. Ciò consentirà l’irrigazione di colture strategiche, a partire da quelle sperimentali, dalle quali derivano i dati utili a tutti gli agricoltori regionali, nonché l’immissione nella rete di scolo di acqua di qualità benefica anche per gli habitat naturali pregiati del territorio.

Due aziende della Regione Veneto quindi già impegnate nel trovare soluzioni al cambiamento climatico in agricoltura, fattore questo che appare sempre più come la priorità con la quale misurarsi con convinzione, forti della solida base conoscitiva derivante da oltre un decennio di esperienza.

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