Manca poco all’inizio della vendemmia in Veneto: il 18 agosto (ore 10:00 on-line) l’atteso focus sulle previsioni vendemmiali di Regione Veneto e Veneto Agricoltura con AVEPA, ARPAV, CREA-VE e UVIVE presenterà le primi stime produttive e la situazione nelle principali aree vitate del Veneto.
Dopo un’annata 2022 contraddistinta dalle alte temperature e dai periodi siccitosi, che hanno causato stress idrici alle piante e inciso negativamente sui quantitativi raccolti, il 2023 si sta caratterizzando, al contrario, per le frequenti e abbondanti precipitazioni, che a partire da maggio non sono mai mancate.
Purtroppo, le condizioni climatiche si sono manifestate in alcuni casi in maniera estrema, con vento forte e grandinate disastrose, che hanno colpito alcuni areali produttivi compromettendo la produzione sia in termini di quantità che di qualità.
Tuttavia, considerando i nuovi impianti messi a dimora negli ultimi anni, l’entrata in produzione di nuovi vigneti fa ipotizzare un aumento della superficie vitata a livello regionale
Se a questo si aggiunge che, dai primi dati previsionali raccolti tramite le strutture periferiche di Avepa, si rileva una maggior fertilità delle gemme rispetto al 2022 e un maggior ingrossamento degli acini e dei grappoli per l’abbondante apporto idrico, le aspettative degli operatori sono per una leggera crescita della quantità di uva raccolta, per un bilancio finale che dovrebbe essere quindi positivo.
Tuttavia sono forti le preoccupazioni per gli aspetti qualitativi delle uve: l’annata è stata molto difficile per i viticoltori a causa del forte sviluppo di malattie fungine (peronospora e oidio su tutte, oltre alla Flavescenza dorata) in molte aree di produzione del Veneto. La gestione delle problematiche fitosanitarie in campo preoccupa i viticoltori, che stanno affrontando con la massima professionalità ogni difficoltà per cercare di preservare la sanità delle uve, grazie anche al supporto dei Servizi fitosanitari della Regione del Veneto.
“Il Servizio Fitosanitario Regionale è molto attento su queste problematiche che minacciano il nostro patrimonio viticolo e la sua opera di monitoraggio e vigilanza è affiancata da una corposa attività di ricerca delegata alle Università di Padova e Verona e al Crea di Conegliano grazie al notevole impegno finanziario che la Regione si è assunta per il triennio 2022-2024 – afferma l’Assessore Federico Caner. L’andamento meteo stagionale, anomalo e più turbolento del solito, sta complicando l’esito della campagna viticola. E l’emergenza Flavescenza dorata impatta ancora molto negativamente sul territorio regionale e su alcuni prestigiosi comprensori in particolare, ma le avvisaglie di miglioramento ci sono, merito delle misure di lotta obbligatoria disposte e alla dedizione della stragrande maggioranza dei viticoltori che le applicano con attenzione ed inevitabile sacrificio”.
Per questo motivo, sono quanto mai attesi i dati che verranno presentati durante il focus sulle Previsioni vendemmiali, giunto quest’anno alla 49^ edizione, secondo incontro del Trittico vitivinicolo promosso da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura proprio in prossimità con l’inizio delle operazioni di raccolta, e che vede il coinvolgimento di AVEPA, ARPAV, CREA-VE, UVIVE, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Bolzano e Trento.
L’evento si terrà venerdì 18 agosto alle ore 10, online sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: https://2Trittico-Previsionivendemmiali2023.eventbrite.it) e il programma prevede la presentazione dei dati previsionali della prossima vendemmia nel Veneto, nel restante Nord Est, nelle principali Regioni vitivinicole italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia) ed estere.
AGRICOLTURA VENETA 2022: 7,8 MILIARDI DI EURO IL VALORE DEL COMPARTO AGRICOLO
In attesa delle previsioni vendemmiali 2023, il Rapporto congiunturale dell’agroalimentare veneto evidenzia che il 2022 è stata un ottima annata per il comparto vitivinicolo veneto: in aumento superfici, produzione di uva (+7,2%) e vino (+8,6%) e valore della produzione (+5,5%); volano le esportazioni (+13,4%).
Anche in questo strano mese di luglio, che sembra maggio, piove sul bagnato e anche sul vigneto veneto. In attesa del secondo incontro del Trittico vitivinicolo, il tradizionale appuntamento che si terrà nella seconda metà di agosto e che darà le prime previsioni vendemmiali per l’annata 2023, le viti venete continuano ad essere sotto attacco!
Le continue piogge che si susseguono da fine maggio, se da una parte hanno sopperito alle carenze idriche dell’annata scorsa e dei mesi invernali, dall’altra hanno favorito lo sviluppo di malattie fungine, peronospora e oidio su tutte, in particolare negli impianti biologici. E a questo si sono aggiunte le recenti grandinate che hanno in taluni areali produttivi danneggiato gravemente le piante e i grappoli, con conseguenze negative sulla produzione, da valutare nelle prossime settimane.
Come se non bastasse il problema della flavescenza dorata, che negli ultimi anni ha colpito alcune delle principali aree viticole della regione, che tuttavia è stata prontamente ben affrontata dagli agricoltori sotto la guida degli uffici fitosanitari regionali che hanno coordinato la lotta obbligatoria e gli interventi più opportuni secondo le indicazioni degli esperti, in sintonia con i principali attori della ricerca scientifica, dal CREA Viticoltura ed enologia di Conegliano all’Università di Padova.
E dire che in questa prima parte dell’anno le esportazioni di vino veneto avevano proseguito il loro trend di crescita, sfiorando, nei primi tre mesi dell’anno, i 630 milioni di euro, +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
E l’annata 2022, nonostante le bizzarrie del clima, che ha messo a dura prova i vitigni veneti, con un’estate torrida e in gran parte siccitosa, tanto da richiedere irrigazioni di soccorso in alcuni areali, tutto sommato ha portato in cantina uve di ottima qualità, che hanno dato origine a vini eccellenti.
Il Rapporto 2022 sulla congiuntura agroalimentare venete, realizzato dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura e recentemente pubblicato nel sito internet aziendale, ha tracciato l’andamento congiunturale della viticoltura veneta: la superficie vitata potenziale è ulteriormente salita, arrivano a 101.166 ettari (+1,3% rispetto al 2021), con quella già in produzione cresciuta a 94.708 ettari (+0,8%).
Le statistiche definitive della vendemmia 2022 del Veneto mostrano un buon aumento della produzione di uva e vino. Infatti, la produzione complessiva di uva raccolta è stata pari a circa 15 milioni di quintali, con una crescita produttiva del +7,2% rispetto al 2021. Quasi il 75% di questa uva è stata prodotta in zona DOC, mentre quella prodotta in aree IGT è pari al 22,3% sul totale, col restante 2,8% rappresentato da uva varietale. La resa generale delle uve da vino venete è pari a 158,8 quintali ad ettaro (+6,4% rispetto al 2021), con le DOC che arrivano a 142 q/ha (+2,1%), mentre le IGT hanno toccato i 254 q/ha (+26,1%).
Per quanto concerne i prezzi delle uve venete, si evidenzia una quotazione media per le varie tipologie di 0,76 €/kg, con una variazione del +0,7% rispetto al 2021. A livello provinciale, Verona col prezzo medio di 0,79 €/kg mostra un rialzo del +10,2%, mentre Padova perde il -9,9% (0,57 €/kg). Con la quotazione media di 0,91 €/kg, Treviso ha una crescita annua del +0,8%, mantenendo così la leadership dei prezzi delle uve in Veneto.
La produzione totale di vino, nel 2022, è stata di circa 11,9 milioni di ettolitri, con un rialzo del +8,6% rispetto all’anno precedente. Di questo, sono quasi 9,2 milioni gli ettolitri di vino DOC prodotti, con una quota sul totale di vino prodotto in Veneto che sale al 77,3%. Il vino bianco sfiora l’87% circa del totale dei DOC, in gran parte costituito da Prosecco e Pinot grigio. La quota dei vini IGT è scesa al 19,8% del totale col bianco che ne rappresenta il 57,7%. Il restante vino prodotto in regione è dato dal vino da tavola (2,9% sul totale).
Anche nel 2022 il Veneto è stato leader in Italia per l’export di vino, visto che da solo realizza circa il 36% del totale esportato dal settore vinicolo nazionale: nell’ultimo anno le esportazioni di vino veneto sfiorano i 2,85 miliardi di euro, col fatturato che cresce del +13,4% rispetto al 2021.
In crescita anche il valore economico generato dal comparto: il valore della produzione ai prezzi di base dell’uva da vino viene stimato dall’Istat a circa 400 milioni di euro, mentre il valore del vino si attesta a circa 957 milioni di euro, per un valore complessivo dei prodotti vitivinicoli di 1,36 miliardi di euro, in rialzo del +5,5% rispetto al 2021.
Venerdì 23 giugno (ore 10 sulla piattaforma ZOOM) il primo focus dello storico Trittico Vitivinicolo, evento di Veneto Agricoltura con Regione, ARPAV , CREA Vit-Eno e UVIVE. Verrà fatto il punto sull’attuale fase fenologica nelle diverse aree vitivinicole, con le primissime proiezioni di produzione e sull’emergenza della Flavescenza dorata, con le ultime indicazioni della Regione e la situazione dei vigneti in alcuni areali produttivi vocati.

Per il vigneto veneto l’annata 2023 sarà ricordata – almeno fino a questo momento – per le frequenti precipitazioni tardo-primaverili che, in alcune aree, stanno creando non poche preoccupazioni tra i produttori.
Lo stato fenologico delle piante, dopo un iniziale ritardo nelle fasi di germogliamento e fioritura, a causa delle basse temperature di aprile, sembra aver recuperato quasi del tutto con l’innalzamento termico delle ultime settimane e risulta al momento in linea con le consuete tempistiche storiche.
Le piogge frequenti e consistenti hanno scongiurato le preoccupazioni di un’altra annata siccitosa, come si prefigurava dopo i mesi invernali: al momento le viti presentano un grande rigoglio vegetativo e buona carica produttiva.
Tuttavia sono aumentati i timori degli agricoltori per le maggiori problematiche fitosanitarie in seguito allo sviluppo di malattie fungine: il rischio di infezioni è molto alto e l’elevata diffusione della peronospora, pur se ben contrastata, desta preoccupazioni, mentre è meno rilevante, al momento, la presenza di oidio e botrite.
Un’annata che richiederà grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, che comunque in passato hanno già dimostrato di saper affrontare con alta professionalità situazioni ben più difficili. Fondamentale per una buona vendemmia sarà ovviamente l’andamento climatico da qui in avanti.
Il punto sullo stato fitosanitario e vegetativo del vigneto veneto all’inizio dell’estate, nonché la valutazione delle primissime stime di produzione e le indicazioni della Regione del Veneto per far fronte alla diffusione della flavescenza dorata sono in programma il prossimo 23 giugno (ore 10) in occasione del primo incontro dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, ARPAV, CREA Vit-Eno e UVIVE. L’appuntamento si svolgerà on-line sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: MAIL SICURA ha rilevato un possibile tentativo di phishing da “customer23329.musvc1.net” https://1trittico2023.eventbrite.it/).
Il focus sarà innanzitutto l’occasione per analizzare l’andamento meteo del primo semestre 2023 in rapporto alla coltura della vite (Francesco Rech di ARPAV) e verificare lo stato di salute del vigneto nelle diverse aree di produzione della nostra regione (Patrick Marcuzzo del CREA Viticoltura ed Enologia di Conegliano). La Regione, con i tecnici dell’U.O. Fitosanitario presenterà ai viticoltori gli ultimi aggiornamenti normativi in tema di lotta alla flavescenza dorata, mentre Giuseppe Rama e Silvia Liggieri, in rappresentanza di UVIVE (Unione dei Consorzi di Tutela Vini Veneti DOC e DOCG), porteranno una testimonianza di come si sta affrontando l’emergenza legata alla malattia epidemica in due delle principali aree produttive vocate in Veneto
Per il vigneto veneto l’annata 2023 sarà ricordata – almeno fino a questo momento – per le frequenti precipitazioni tardo-primaverili che, in alcune aree, stanno creando non poche preoccupazioni tra i produttori.
Lo stato fenologico delle piante, dopo un iniziale ritardo nelle fasi di germogliamento e fioritura, a causa delle basse temperature di aprile, sembra aver recuperato quasi del tutto con l’innalzamento termico delle ultime settimane e risulta al momento in linea con le consuete tempistiche storiche.
Le piogge frequenti e consistenti hanno scongiurato le preoccupazioni di un’altra annata siccitosa, come si prefigurava dopo i mesi invernali: al momento le viti presentano un grande rigoglio vegetativo e buona carica produttiva.
Tuttavia sono aumentati i timori degli agricoltori per le maggiori problematiche fitosanitarie in seguito allo sviluppo di malattie fungine: il rischio di infezioni è molto alto e l’elevata diffusione della peronospora, pur se ben contrastata, desta preoccupazioni, mentre è meno rilevante, al momento, la presenza di oidio e botrite.
Un’annata che richiederà grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, che comunque in passato hanno già dimostrato di saper affrontare con alta professionalità situazioni ben più difficili. Fondamentale per una buona vendemmia sarà ovviamente l’andamento climatico da qui in avanti.
Il punto sullo stato fitosanitario e vegetativo del vigneto veneto all’inizio dell’estate, nonché la valutazione delle primissime stime di produzione e le indicazioni della Regione del Veneto per far fronte alla diffusione della flavescenza dorata sono in programma il prossimo 23 giugno (ore 10) in occasione del primo incontro dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, ARPAV, CREA Vit-Eno e UVIVE. L’appuntamento si svolgerà on-line sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: https://1trittico2023.eventbrite.it/).
Il focus sarà innanzitutto l’occasione per analizzare l’andamento meteo del primo semestre 2023 in rapporto alla coltura della vite (Francesco Rech di ARPAV) e verificare lo stato di salute del vigneto nelle diverse aree di produzione della nostra regione (Patrick Marcuzzo del CREA Viticoltura ed Enologia di Conegliano). La Regione, con i tecnici dell’U.O. Fitosanitario presenterà ai viticoltori gli ultimi aggiornamenti normativi in tema di lotta alla flavescenza dorata, mentre Giuseppe Rama e Silvia Liggieri, in rappresentanza di UVIVE (Unione dei Consorzi di Tutela Vini Veneti DOC e DOCG), porteranno una testimonianza di come si sta affrontando l’emergenza legata alla malattia epidemica in due delle principali aree produttive vocate in Veneto
Alcuni viticoltori hanno già iniziato a raccogliere le prime uve (Pinot e Chardonnay), ma le grandi cantine attendono ancora qualche giorno per dare il via alle danze (fine settimana, inizio della prossima). Produttori attaccati alle previsioni meteo in attesa delle piogge ristoratrici, che a macchia di leopardo si sono viste nella notte tra il lunedì di Ferragosto e martedì. Nel Veneto, sanità delle uve generalmente buona, quantità in calo del 10-15%. La prossima decade sarà fondamentale per decretare se sarà una buona annata, nonostante le alte temperature e le scarse precipitazioni. Glera (Prosecco): si parte attorno al 5 settembre. Il 24 agosto (ore 10:00) convegno on-line di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura sulle previsioni della vendemmia.
Alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima inizierà ufficialmente anche nel Veneto la vendemmia 2022. A dire il vero, alcuni piccoli produttori del trevigiano e del vicentino hanno già iniziato, ma per l’apertura dei cancelli delle grandi cantine bisognerà attendere ancora qualche giorno. Come sempre, i primi grappoli ad essere staccati saranno quelli delle varietà precoci (Pinot e Chardonnay per base spumante), poi via via tutte le altre; per la Glera (Prosecco) il giorno fatidico dovrebbe essere il 5 settembre.
Quest’anno, l’annata vitivinicola sarà ricordata per le alte temperature e la scarsità di piogge, che nel Veneto si protrae ormai da molti mesi. Le precipitazioni degli ultimi giorni, che hanno interessato solo alcune aree, sono servite a ben poco tanto che anche alcuni vigneti dotati di irrigazione a goccia mostrano un elevato stress idrico e termico. Ciononostante, la vendemmia 2022 non dovrebbe deludere i produttori, ma molto dipenderà da cosa succederà sotto il profilo meteo nei prossimi 10/15 giorni. Vediamo perché, inquadrando alcuni aspetti tecnici del vigneto, in attesa di conoscere ogni dettaglio della prossima vendemmia il 24 agosto (ore 10:00) in occasione del convegno on-line promosso da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura, con Avepa, Arpav, Crea-VE e UVIVE, (si veda: https://trittico2.eventbrite.ithttps://trittico2.eventbrite.it).
Nel Veneto, tutti i vitigni presentano un anticipo fenologico di circa 10-15 giorni rispetto al 2021, a conferma che ci troviamo di fronte ad una tra le annate più precoci del nuovo secolo, seconda solo alla vendemmia del 2003. Un altro aspetto caratterizzante l’annata in corso è dato dal fatto che le scarse precipitazioni hanno permesso una tranquilla azione di difesa del vigneto dalle principali malattie, con un ridotto numero di interventi anticrittogamici e insetticidi. Tradotto: uve più sane e ambiente più pulito.
Al momento, tutti i vitigni regionali presentano una buona fertilità, data dal numero di grappoli per ceppo, ma il raggiungimento dei quantitativi previsti dai disciplinari di produzione DOC e DOCG dipenderà dall’andamento meteo dei prossimi giorni. Comunque la produzione di uva nel Veneto dovrebbe registrare un calo del 10-15% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda invece la qualità delle uve (grado zuccherino, acidità, acido malico, acido tartarico, ecc.) al momento risulta essere sotto scacco del clima. Serve qualche pioggia ristoratrice, certamente, ma ricordiamo che in questa fase della stagione l’uva necessità per lo più di giornate soleggiate e notti fresche e arieggiate. Occorrerebbe dunque un mix equilibrato di precipitazioni, sole temperature non eccessive.
Per i vitigni a bacca nera più tardivi (Cabernet Sauvignon, Raboso Piave e veronesi) sarà fondamentale l’andamento meteo-climatico di settembre (quindi c’è più tempo a disposizione) e se tutto andrà per il verso giusto sarà possibile avere un’ottima evoluzione delle uve e una grande qualità (maturità fenolica, acidità totale, pH, zuccheri, ecc.), ma per gli altri vitigni, in particolare per quelli aromatici (Riesling, Traminer, Moscati, ecc.) i giochi si fanno in questa fase della stagione ed è proprio per questo motivo che tutti i produttori vitivinicoli in questo momento sono tutti col naso all’insù a scrutare il cielo.
Venerdì 17 giugno (ore 10:00 on-line sulla piattaforma ZOOM) il primo focus del Trittico Vitivinicolo Veneto 2022, evento di Regione, Veneto Agricoltura, ARPAV e UVIVE. I tecnici regionali faranno il punto sull’andamento climatico (preoccupa la prolungata siccità) e lo stato fitosanitario (buono ma incombe la flavescenza dorata). Nell’occasione saranno fornite anche le prime indicazioni di produzione.

FOCUS DEL TRITTICO VITIVINICOLO: IL VIGNETO VENETO AI RAGGI X
Il punto “in diretta” sullo stato fitosanitario e vegetativo del vigneto veneto sarà fatto domani, venerdì 17 giugno (ore 10:00), on-line sulla piattaforma ZOOM (iscrizioni qui: https://1trittico2022.eventbrite.it/), in occasione del primo focus del Trittico Vitivinicolo Veneto 2022 (i prossimi due incontri si svolgeranno ad agosto – previsioni vendemmiali; e dicembre – consuntivo della raccolta delle uve).
Il focus di domani, organizzato da Regione, Veneto Agricoltura, ARPAV e UVIVE, rappresenta ormai da molti anni un momento molto atteso dal mondo vitivinicolo in quanto viene presentata la fotografia dello stato di salute del vigneto regionale, suddiviso per zona di produzione, in un momento cruciale della stagione viticola. Nell’occasione sarà analizzato l’anomalo andamento meteo del primo semestre 2022 in rapporto alla coltura della vite (Francesco Rech, ARPAV) e verificato lo stato di salute (che al momento sembra buono) del vigneto nelle diverse aree di produzione regionali (Diego Tomasi in rappresentanza del sistema dei Consorzi di Tutela del Veneto). Infine, la Regione del Veneto (Enrico Battiston) presenterà i servizi informativi messi in campo in tema di lotta alla flavescenza dorata, un problema che sta creando non poche preoccupazioni tra i viticoltori veneti.
Venerdì 17 giugno (ore 10:00 sulla piattaforma ZOOM) il primo focus dello storico Trittico Vitivinicolo, evento di Veneto Agricoltura con Regione, ARPAV e UVIVE. Il punto sull’attuale fase fenologica nelle diverse aree vitivinicole, le primissime proiezioni di produzione e le indicazioni della Regione per far fronte alla diffusione della flavescenza dorata. Caner: importante l’osservanza dei consigli e delle prescrizioni che vengono fornite dagli esperti nei bollettini fitosanitari regionali.

SICCITA’ E FLAVESCENZA DORATA PREOCCUPANO IL VIGNETO VENETO. VENERDI’ IL TRITTICO
Per il vigneto veneto l’annata 2022 sarà ricordata – almeno fino a questo momento – per le scarse precipitazioni, che in alcune aree stanno creando non poche preoccupazioni tra i produttori. Un’annata che richiederà grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, che comunque in passato hanno già dimostrato di saper affrontare con alta professionalità situazioni ben più difficili. Fondamentale per una buona vendemmia sarà ovviamente l’andamento climatico da qui in avanti.
“La situazione del vigneto veneto – sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner – è seguita con attenzione per l’importanza che il settore riveste nell’economia veneta. Le strutture tecniche regionali stanno monitorando lo stato dei vigneti e collaborano con le cantine e i consorzi di tutela fornendo le indicazioni più opportune per accompagnare lo sviluppo della coltura e contrastare le criticità. Confidiamo in un decorso meteorologico normale nelle prossime settimane e auspichiamo la scrupolosa osservanza dei consigli e delle prescrizioni che vengono fornite dagli esperti nei bollettini fitosanitari per conseguire positivi risultati in termini produttivi e qualitativi per i vini veneti. Le Istituzioni faranno la loro parte ma deve essere la responsabilità del sistema e di ogni singolo viticoltore compiere ogni azione per preservare il patrimonio produttivo regionale”.
Il punto sullo stato fitosanitario e vegetativo del vigneto veneto alla vigilia dell’estate, nonché la valutazione delle primissime stime di produzione e le indicazioni della Regione del Veneto per far fronte alla diffusione della flavescenza dorata sono in programma il prossimo 17 giugno (ore 10:00) in occasione del primo incontro dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, ARPAV e UVIVE. L’appuntamento si svolgerà on-line sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: https://1trittico2022.eventbrite.it/).
Il focus sarà innanzitutto l’occasione per analizzare l’andamento meteo del primo semestre 2022 in rapporto alla coltura della vite (Francesco Rech di ARPAV) e verificare lo stato di salute del vigneto nelle diverse aree di produzione della nostra regione (Diego Tomasi in rappresentanza del sistema dei Consorzi di Tutela del Veneto). Come accennato, la Regione presenterà ai viticoltori i propri servizi in tema di lotta alla flavescenza dorata. Vediamo, in sintesi, come si presenta “in diretta” la situazione nei principali areali vitivinicoli regionali, ricordando che l’analisi dettagliata sarà effettuata nell’incontro on-line di venerdì 17 giugno.
Bardolino – Custoza
Nell’area di Bardolino e Custoza, l’annata 2022 si sta caratterizzando, fino a questo momento, per un andamento climatico molto asciutto, come del resto in tutto il Veneto. La primavera sarà ricordata tra le più siccitose degli ultimi anni. Ciò ha comportato un ritardo del germogliamento, comunque ottimo, uniforme e costante, di 5/6 giorni rispetto alla scorsa annata, recuperato successivamente grazie alla calda prima decade di maggio. Oggi la fase fenologica registra addirittura 3/4 giorni di anticipo. Le piogge, come accennato, sono state molto scarse, registrando punte di soli 12/13 mm negli eventi piovosi più importanti. Di conseguenza, la pressione delle malattie fungine, a cominciare dalla peronospora, non si è fatta sentire. Più importante invece risulta essere la presenza di oidio nelle varietà più sensibili, come la Cortese, ben contenuta però dai trattamenti antiparassitari. La grave carenza idrica, fin dal mese di aprile, ha costretto i viticoltori ad intervenire con l’irrigazione artificiale, soprattutto nei vigneti caratterizzati da terreni ghiaiosi.
Valpolicella
Anche in questo pregiato areale vitivinicolo veronese si segnala un germogliamento regolare iniziato nella prima decade di aprile, in ritardo di qualche giorno rispetto alla media storica. La fioritura è stata rapida, conclusasi in una settimana nell’ultima decade di maggio. Al oggi, la fenologia media si presenta buona con acini della dimensione dei grani di pepe. La fertilità delle tre varietà principali (Corvina, Corvinone, Rondinella) risulta invece leggermente inferiore rispetto alle medie storiche varietali, ma in linea con l’annata 2021. Per quanto riguarda le patologie, la peronospora si è manifestata con qualche infezione dopo le piogge dell’ultima decade di maggio, ma grazie ai modelli previsionali è stata gestita adeguatamente dai viticoltori. L’oidio invece, in particolare in collina, sta dando filo da torcere a tecnici e operatori, visto che nella fase fenologica di quarta/quinta foglia si è manifestato in più parti. Fortunatamente i viticoltori hanno saputo agire di anticipo arginando il temile fungo. Per quanto riguarda gli insetti, la tignoletta della vite ha avuto un volo abbastanza disturbato dovuto all’andamento meteo-climatico e alla fioritura molto veloce. Infine, si segnala la presenza a macchia di leopardo della prima generazione di adulti di erasmoneura vulnerata.
Vicenza
Anche nel vicentino, il germogliamento di quasi tutte le varietà di vitigni si è manifestato con una decina di giorni di ritardo, a causa dell’andamento climatico, che però è stato via via recuperato grazie alle alte temperature di maggio, tanto che la fioritura è giunta addirittura con una decina di giorni di anticipo rispetto alle medie storiche. Sotto il profilo fitosanitario preoccupa la presenza della flavescenza dorata. Pochi invece i casi segnalati di oidio e peronospora. Per quanto riguarda le previsioni di vendemmia, stante le cose, la raccolta delle varietà precoci, annunciate in quantità media e in linea con gli ultimi anni, dovrebbe iniziare attorno al 15-18 agosto. Il Pinot Grigio invece dovrebbe subire un leggero calo produttivo a causa delle difficoltà nella ripresa vegetativa. Relativamente alle varietà di uva a bacca bianca (in particolare la Garganega) ci si attende una quantità standard rispetto alla media storica; le uve a bacca nera in questo momento presentano invece una grande difformità: il Tai Rosso in particolare presenta situazioni non omogenee; per il Merlot si annuncia un’annata particolarmente felice.
Colli Euganei
Nei Colli Euganei la situazione in vigneto si presenta al momento buona, sia per la sanità delle uve che per la loro quantità. Le varietà precoci sono nella fase di pre-chiusura grappolo, le altre di ingrossamento acini. Relativamente alla peronospora, i pochi casi segnalati sono sotto controllo; meglio ancora va per l’oidio per il quale al momento non ci sono segnalazioni. Nei vigneti a conduzione biologica viene invece segnalato qualche caso di black rot (marciume della vite). La temuta flavescenza dorata viene monitorata con il controllo in campo delle piante sintomatiche e con la loro eventuale estirpazione. Per quanto riguarda la tignoletta della vite, sono state posizionate le trappole per il monitoraggio della seconda generazione. Ciò che più preoccupa i viticoltori dei Colli Euganei è la prolungata siccità: un inverno siccitoso seguito da una primavera caratterizzata da poche piogge di scarsa intensità stanno creando forti preoccupazioni tra i produttori.
Prosecco DOC
Nell’ampio areale del Prosecco DOC, il vigneto (si intende la varietà Glera) è giunto alla fine dell’allegagione-ingrossamento degli acini, fase che si presenta ottimale. I tecnici del Consorzio di Tutela ricordano che in questi giorni si rendono necessarie le operazioni di gestione della chioma con defogliature e cimature. Il livello produttivo si annuncia complessivamente buono, in linea con i rilievi effettuati sul territorio, ad esclusione di alcune aree grandinate che a fine maggio hanno subito danni significativi. Anche lo stato fitosanitario del vigneto si presenta complessivamente buono: le primarie di peronospora giunte in questo periodo hanno una bassa incidenza. Il principale problema è rappresentato invece dalla crescente presenza della flavescenza dorata, per la quale viene raccomandato ai viticoltori di effettuare un attento monitoraggio del vigneto per rimuovere tempestivamente le piante infette.
Conegliano-Valdobbiadene Prosecco DOCG
L’annata vitivinicola in corso non presenta, al momento, particolari difficoltà dal punto di vista fitosanitario, con esclusione del grosso problema della flavescenza dorata che obbliga i viticoltori ad estirpare le piante colpite, sostituite con nuove piante che ovviamente non entrano subito in produzione. La fertilità delle gemme viene definita “media” e i grappoli sono già giunti ad una fase avanzata di allegazione. Le alte temperature di questa anomala primavera, con punte oltre i 30 gradi, stanno caratterizzando la stagione, come pure le scarse precipitazioni che, non dovessero arrivare nei prossimi 10/15 giorni, potrebbero creare grosse difficoltà alla piante. Va poi ricordata la forte grandinata di fine maggio che ha colpito una fascia di 30 km dell’areale.
Veneto Orientale
Anche le aree del Lison-Pramaggiore, Piave e Venezia DOC reclamano la scarsità di precipitazioni che sta caratterizzando fino a questo momento l’annata 2022 in tutto il Veneto. Le basse temperature primaverili hanno ritardato la fase di germogliamento, ma fortunatamente alcune precipitazioni registrate tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio hanno garantito un po’ di ristoro all’apparato radicale delle piante. Allo stesso tempo, però, ciò ha messo alle viti un po’ di pressione fungina, che però grazie alla professionalità dei tecnici è stata ben controllata. Nella seconda e terza decade di maggio, temperature spesso sopra i 30 gradi e le scarse precipitazioni hanno di fatto bloccato la peronospora. Le alte temperature hanno inoltre garantito un recupero del ritardo iniziale anticipando di qualche giorno la fioritura e la successiva allegazione. Per questo motivo si prevede la raccolta delle varietà precoci, come il Pinot Grigio, attorno al 22-25 di agosto. Anche nel Veneto Orientale prosegue in questo periodo la lotta obbligatoria allo Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata, nonché l’attività di formazione attivata dal Consorzio stesso, d’intesa con il CREA, a favore dei propri associati in merito al rilevamento e al riconoscimento in campo degli stadi giovanili e a breve anche degli adulti di questo dannosissimo insetto.
Mercoledì 16 giugno (ore 9:30 su ZOOM) è in programma il primo focus del Trittico Vitivinicolo, storico evento di Veneto Agricoltura con Regione, Avepa, Arpav, CREA-VE e Università di Padova. Il punto sullo stato del vigneto veneto, un po’ in ritardo rispetto alla media stagionale e bisogno di belle giornate di sole; le primissime indicazioni di produzione; un focus sul futuro della viticoltura di precisione.

SOLE SUL VIGNETO VENETO, DOMANI AI RAGGI “X” DEL TRITTICO REGIONALE
Il punto sullo stato del vigneto veneto alla vigilia dell’estate è in programma domani, mercoledì 16 giugno (ore 9:30), in occasione del primo incontro del Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, Avepa, Arpav, CREA-VE e Università di Padova. A causa delle restrizioni anti Covid, l’atteso focus si svolgerà online sulla piattaforma Zoom (iscrizioni su: https://bit.ly/3geioT8).
Nell’occasione sarà presentato l’andamento meteo del primo semestre, valutato l’andamento fenologico nelle diverse aree di produzione vitivinicola del Veneto e fatto il punto sul futuro e le potenzialità della viticoltura di precisione.
Per il vigneto veneto quella che si sta presentando è senz’altro un’annata particolare, che richiede grande attenzione da parte dei viticoltori, ma che al momento non desta particolari preoccupazioni. Fondamentale sarà l’andamento climatico da qui in avanti: servono innanzitutto belle giornate di sole con buone temperature.
Serve grande attenzione. Mercoledì 16 giugno (ore 9:30 su ZOOM) il primo focus dello storico Trittico Vitivinicolo, evento di Veneto Agricoltura con Regione, Avepa, Arpav, CREA-VE e Università di Padova. L’analisi dell’attuale fase fenologica, un po’ in ritardo, nelle diverse aree. Sotto i riflettori anche il futuro della viticoltura di precisione.

ANNATA ANOMALA: IL VIGNETO VENETO AI RAGGI “X”
Per il vigneto veneto quella che si sta presentando è senz’altro un’annata particolare, che richiede grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, ma che al momento non desta particolari preoccupazioni. Fondamentale sarà l’andamento climatico da qui in avanti: servirebbero ovviamente belle giornate di sole accompagnate da buone temperature. Il punto sullo stato del vigneto veneto alla vigilia dell’estate è in programma il prossimo 16 giugno in occasione del primo incontro dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, Avepa, Arpav, CREA-VE e Università di Padova.
L’appuntamento sarà online – causa restrizioni anti Covid – sulla piattaforma Zoom (https://bit.ly/3geioT8) alle ore 9:30.
Come ogni anno sarà presentato l’andamento meteo del primo semestre e testato il polso alle diverse aree di produzione vitivinicola della nostra regione. A tal proposito, (https://youtu.be/l57x1Di7xB8) Veneto Agricoltura ha realizzato un interessante video che riassume l’andamento dell’attuale fase fenologica dei vigneti dell’area del Bardolino-Custoza, della Valpolicella, delle Colline vicentine, dei Colli Euganei, dell’area del Conegliano-Valdobbiadene DOCG, del Prosecco DOC e del Veneto Orientale.
In estrema sintesi, partendo dall’entroterra del Lago di Garda, la situazione fitosanitaria nei vigneti dell’area Bardolino-Custoza risulta essere più che buona. Le basse temperature invernali e poi del mese di aprile hanno rallentato l’andamento vegetativo di 10-12 giorni. Le gelate del 7 e 8 aprile non hanno fortunatamente interessato le zone collinari. Attualmente le piante sono in piena fioritura. Casi di peronospora si registrano fortunatamente solo in maniera isolata in quanto negli ultimi due mesi si sono aperte delle finestre per poter intervenire tempestivamente e adeguatamente con i trattamenti di difesa dei vigneti. Qualche ingiallimento è presente a macchia di leopardo dovuto all’andamento meteo del mese di maggio, piovoso e con basse temperature.
Anche in Valpolicella la ripresa vegetativa è stata ritardata dall’anomalo andamento meteo di aprile e maggio. Nei vigneti si registrano casi di ingiallimento determinati dalle basse temperature del suolo che hanno limitato il trasferimento alle piante dei minerali quali il ferro, il manganese e lo zinco. La produzione di Corvina, Corvinone e Rondinella si annuncia in perfetto equilibrio. Forse per la varietà Corvinone la produzione potrebbe essere superiore alla media. I tecnici e i produttori prevedono un’annata di grande qualità, soprattutto se il meteo virerà definitivamente al meglio consentendo il recupero del ritardo fenologico.
Nelle Colline vicentine i tecnici del Consorzio ricordano che il germogliamento e la fioritura sono in ritardo di 15 giorni. Fortunatamente, come in tutte le aree collinari venete, le gelate di inizio aprile non hanno causato danni alle viti. L’annata anomala insegna però che sempre più si rende necessario saper meglio interpretare il terroir e di conseguenza le tecniche agronomiche, la viticoltura di precisione, la concimazione, la gestione in verde, ecc. In altre parole, è importante “scoprire” il valore della naturalità del vigneto per poterlo poi lavorare più agevolmente.
Sui Colli Euganei i vigneti in questo momento sono in piena fioritura anche se qualche varietà sta già affrontando l’allegagione, ovvero la fase iniziale dello sviluppo dei frutti. Ad oggi non si segnalano particolari problemi dovuti alla peronospora e all’oidio; qua e là si nota un po’ di macchie d’olio sulle foglie. In sostanza gli interventi di copertura hanno funzionato, a conferma dell’alto livello ormai raggiunto dai nostri viticoltori. Va invece segnalato che in pianura, purtroppo, le gelate tardive di aprile qualche serio problema lo hanno creato, non resta che attendere per valutare i reali danni.
Passando al mondo Prosecco, nell’area Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG sembra che al momento tutto stia filando bene; la fioritura sta iniziando in questi giorni e tutto è sotto controllo. Per quanto riguarda invece l’estesa area del Prosecco DOC, comprendente le zone di pianura, l’annata – sostengono i tecnici – è sì anomala e complicata, a causa dell’andamento climatico di aprile e maggio, che tra l’altro ha portato anche qualche grandinata, ma comunque è sotto controllo. Il coordinamento tra Consorzio, tecnici di campagna e produttori funziona e questo fa ben sperare. Senz’altro l’andamento meteo fin qui registrato non ha reso le cose semplici, ma in questo momento è prematuro parlare di perdite produttive, come è stato fatto, in quanto da qui alla vendemmia sono numerose le variabili che andranno ad incidere sul risultato finale, a cominciare dal meteo e il peso finale del grappolo.
Tutto sotto controllo, infine, anche nella grande area dei Vini Venezia DOC, che interessa sia la provincia di Treviso che di Venezia. Anche qui le fredde temperature primaverili hanno rallentato le fasi fenologiche della vite. La fioritura è in ritardo di 8 giorni, in particolare per lo Chardonnay, ma anche per il Pinot Grigio, il Cabermet, il Raboso, il Tocai e il Verduzzo, tipiche produzioni di questo importante territorio vitivinicolo veneto.
L’analisi dettagliata del vigneto veneto sarà comunque presentata nella mattinata del 16 giugno, durante la quale – d’intesa con l’Università di Padova- TESAF e il Crea Viticoltura ed Enologia di Conegliano – si parlerà anche del futuro della viticoltura di precisione.