VIGNETO VENETO: PIOGGE CROCE E DELIZIA

Manca poco all’inizio della vendemmia in Veneto: il 18 agosto (ore 10:00 on-line) l’atteso focus sulle previsioni vendemmiali di Regione Veneto e Veneto Agricoltura con AVEPA, ARPAV, CREA-VE e UVIVE presenterà le primi stime produttive e la situazione nelle principali aree vitate del Veneto.

VIGNETO VENETO: PIOGGE CROCE E DELIZIA

Dopo un’annata 2022 contraddistinta dalle alte temperature e dai periodi siccitosi, che hanno causato stress idrici alle piante e inciso negativamente sui quantitativi raccolti, il 2023 si sta caratterizzando, al contrario, per le frequenti e abbondanti precipitazioni, che a partire da maggio non sono mai mancate.

Purtroppo, le condizioni climatiche si sono manifestate in alcuni casi in maniera estrema, con vento forte e grandinate disastrose, che hanno colpito alcuni areali produttivi compromettendo la produzione sia in termini di quantità che di qualità.

Tuttavia, considerando i nuovi impianti messi a dimora negli ultimi anni, l’entrata in produzione di nuovi vigneti fa ipotizzare un aumento della superficie vitata a livello regionale

Se a questo si aggiunge che, dai primi dati previsionali raccolti tramite le strutture periferiche di Avepa, si rileva una maggior fertilità delle gemme rispetto al 2022 e un maggior ingrossamento degli acini e dei grappoli per l’abbondante apporto idrico, le aspettative degli operatori sono per una leggera crescita della quantità di uva raccolta, per un bilancio finale che dovrebbe essere quindi positivo.

Tuttavia sono forti le preoccupazioni per gli aspetti qualitativi delle uve: l’annata è stata molto difficile per i viticoltori a causa del forte sviluppo di malattie fungine (peronospora e oidio su tutte, oltre alla Flavescenza dorata) in molte aree di produzione del Veneto. La gestione delle problematiche fitosanitarie in campo preoccupa i viticoltori, che stanno affrontando con la massima professionalità ogni difficoltà per cercare di preservare la sanità delle uve, grazie anche al supporto dei Servizi fitosanitari della Regione del Veneto.

“Il Servizio Fitosanitario Regionale è molto attento su queste problematiche che minacciano il nostro patrimonio viticolo e la sua opera di monitoraggio e vigilanza è affiancata da una corposa attività di ricerca delegata alle Università di Padova e Verona e al Crea di Conegliano grazie al notevole impegno finanziario che la Regione si è assunta per il triennio 2022-2024 – afferma l’Assessore Federico Caner. L’andamento meteo stagionale, anomalo e più turbolento del solito, sta complicando l’esito della campagna viticola. E l’emergenza Flavescenza dorata impatta ancora molto negativamente sul territorio regionale e su alcuni prestigiosi comprensori in particolare, ma le avvisaglie di miglioramento ci sono, merito delle misure di lotta obbligatoria disposte e alla dedizione della stragrande maggioranza dei viticoltori che le applicano con attenzione ed inevitabile sacrificio”.

Per questo motivo, sono quanto mai attesi i dati che verranno presentati durante il focus sulle Previsioni vendemmiali, giunto quest’anno alla 49^ edizione, secondo incontro del Trittico vitivinicolo promosso da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura proprio in prossimità con l’inizio delle operazioni di raccolta, e che vede il coinvolgimento di AVEPA, ARPAV, CREA-VE, UVIVE, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Bolzano e Trento.

L’evento si terrà venerdì 18 agosto alle ore 10, online sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: https://2Trittico-Previsionivendemmiali2023.eventbrite.it) e il programma prevede la presentazione dei dati previsionali della prossima vendemmia nel Veneto, nel restante Nord Est, nelle principali Regioni vitivinicole italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia) ed estere.

AGRICOLTURA VENETA 2022: 7,8 MILIARDI DI EURO IL VALORE DEL COMPARTO AGRICOLO

In attesa delle previsioni vendemmiali 2023, il Rapporto congiunturale dell’agroalimentare veneto evidenzia che il 2022 è stata un ottima annata per il comparto vitivinicolo veneto: in aumento superfici, produzione di uva (+7,2%)  e vino (+8,6%) e valore della produzione (+5,5%); volano le esportazioni (+13,4%).

UN’ANNATA DIFFICILE PER IL VIGNETO VENETO

Anche in questo strano mese di luglio, che sembra maggio, piove sul bagnato e anche sul vigneto veneto. In attesa del secondo incontro del Trittico vitivinicolo, il tradizionale appuntamento che si terrà nella seconda metà di agosto e che darà le prime previsioni vendemmiali per l’annata 2023, le viti venete continuano ad essere sotto attacco!

Le continue piogge che si susseguono da fine maggio, se da una parte hanno sopperito alle carenze idriche dell’annata scorsa e dei mesi invernali, dall’altra hanno favorito lo sviluppo di malattie fungine, peronospora e oidio su tutte, in particolare negli impianti biologici. E a questo si sono aggiunte le recenti grandinate che hanno in taluni areali produttivi danneggiato gravemente le piante e i grappoli, con conseguenze negative sulla produzione, da valutare nelle prossime settimane.

Come se non bastasse il problema della flavescenza dorata, che negli ultimi anni ha colpito alcune delle principali aree viticole della regione, che tuttavia è stata prontamente ben affrontata dagli agricoltori sotto la guida degli uffici fitosanitari regionali che hanno coordinato la lotta obbligatoria e gli interventi più opportuni secondo le indicazioni degli esperti, in sintonia con i principali attori della ricerca scientifica, dal CREA Viticoltura ed enologia di Conegliano all’Università di Padova.

E dire che in questa prima parte dell’anno le esportazioni di vino veneto avevano proseguito il loro trend di crescita, sfiorando, nei primi tre mesi dell’anno, i 630 milioni di euro, +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E l’annata 2022, nonostante le bizzarrie del clima, che ha messo a dura prova i vitigni veneti, con un’estate torrida e in gran parte siccitosa, tanto da richiedere irrigazioni di soccorso in alcuni areali, tutto sommato ha portato in cantina uve di ottima qualità, che hanno dato origine a vini eccellenti.

Il Rapporto 2022 sulla congiuntura agroalimentare venete, realizzato dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura e recentemente pubblicato nel sito internet aziendale, ha tracciato l’andamento congiunturale della viticoltura veneta: la superficie vitata potenziale è ulteriormente salita, arrivano a 101.166 ettari (+1,3% rispetto al 2021), con quella già in produzione cresciuta a 94.708 ettari (+0,8%).

Le statistiche definitive della vendemmia 2022 del Veneto mostrano un buon aumento della produzione di uva e vino. Infatti, la produzione complessiva di uva raccolta è stata pari a circa 15 milioni di quintali, con una crescita produttiva del +7,2% rispetto al 2021. Quasi il 75% di questa uva è stata prodotta in zona DOC, mentre quella prodotta in aree IGT è pari al 22,3% sul totale, col restante 2,8% rappresentato da uva varietale. La resa generale delle uve da vino venete è pari a 158,8 quintali ad ettaro (+6,4% rispetto al 2021), con le DOC che arrivano a 142 q/ha (+2,1%), mentre le IGT hanno toccato i 254 q/ha (+26,1%).

Per quanto concerne i prezzi delle uve venete, si evidenzia una quotazione media per le varie tipologie di 0,76 €/kg, con una variazione del +0,7% rispetto al 2021. A livello provinciale, Verona col prezzo medio di 0,79 €/kg mostra un rialzo del +10,2%, mentre Padova perde il -9,9% (0,57 €/kg). Con la quotazione media di 0,91 €/kg, Treviso ha una crescita annua del +0,8%, mantenendo così la leadership dei prezzi delle uve in Veneto.

La produzione totale di vino, nel 2022, è stata di circa 11,9 milioni di ettolitri, con un rialzo del +8,6% rispetto all’anno precedente. Di questo, sono quasi 9,2 milioni gli ettolitri di vino DOC prodotti, con una quota sul totale di vino prodotto in Veneto che sale al 77,3%. Il vino bianco sfiora l’87% circa del totale dei DOC, in gran parte costituito da Prosecco e Pinot grigio. La quota dei vini IGT è scesa al 19,8% del totale col bianco che ne rappresenta il 57,7%. Il restante vino prodotto in regione è dato dal vino da tavola (2,9% sul totale).

Anche nel 2022 il Veneto è stato leader in Italia per l’export di vino, visto che da solo realizza circa il 36% del totale esportato dal settore vinicolo nazionale: nell’ultimo anno le esportazioni di vino veneto sfiorano i 2,85 miliardi di euro, col fatturato che cresce del +13,4% rispetto al 2021.

In crescita anche il valore economico generato dal comparto: il valore della produzione ai prezzi di base dell’uva da vino viene stimato dall’Istat a circa 400 milioni di euro, mentre il valore del vino si attesta a circa 957 milioni di euro, per un valore complessivo dei prodotti vitivinicoli di 1,36 miliardi di euro, in rialzo del +5,5% rispetto al 2021.

Venerdì 23 giugno (ore 10 sulla piattaforma ZOOM) il primo focus dello storico Trittico Vitivinicolo, evento di Veneto Agricoltura con Regione, ARPAV , CREA Vit-Eno e UVIVE. Verrà fatto il punto sull’attuale fase fenologica nelle diverse aree vitivinicole, con le primissime proiezioni di produzione e sull’emergenza della Flavescenza dorata, con le ultime indicazioni della Regione e la situazione dei vigneti in alcuni areali produttivi vocati.

Per il vigneto veneto l’annata 2023 sarà ricordata – almeno fino a questo momento – per le frequenti precipitazioni tardo-primaverili che, in alcune aree, stanno creando non poche preoccupazioni tra i produttori.
Lo stato fenologico delle piante, dopo un iniziale ritardo nelle fasi di germogliamento e fioritura, a causa delle basse temperature di aprile, sembra aver recuperato quasi del tutto con l’innalzamento termico delle ultime settimane e risulta al momento in linea con le consuete tempistiche storiche.
Le piogge frequenti e consistenti hanno scongiurato le preoccupazioni di un’altra annata siccitosa, come si prefigurava dopo i mesi invernali: al momento le viti presentano un grande rigoglio vegetativo e buona carica produttiva.
Tuttavia sono aumentati i timori degli agricoltori per le maggiori problematiche fitosanitarie in seguito allo sviluppo di malattie fungine: il rischio di infezioni è molto alto e l’elevata diffusione della peronospora, pur se ben contrastata, desta preoccupazioni, mentre è meno rilevante, al momento, la presenza di oidio e botrite.
Un’annata che richiederà grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, che comunque in passato hanno già dimostrato di saper affrontare con alta professionalità situazioni ben più difficili. Fondamentale per una buona vendemmia sarà ovviamente l’andamento climatico da qui in avanti.
Il punto sullo stato fitosanitario e vegetativo del vigneto veneto all’inizio dell’estate, nonché la valutazione delle primissime stime di produzione e le indicazioni della Regione del Veneto per far fronte alla diffusione della flavescenza dorata sono in programma il prossimo 23 giugno (ore 10) in occasione del primo incontro dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, ARPAV, CREA Vit-Eno e UVIVE. L’appuntamento si svolgerà on-line sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: MAIL SICURA ha rilevato un possibile tentativo di phishing da “customer23329.musvc1.net” https://1trittico2023.eventbrite.it/).
Il focus sarà innanzitutto l’occasione per analizzare l’andamento meteo del primo semestre 2023 in rapporto alla coltura della vite (Francesco Rech di ARPAV) e verificare lo stato di salute del vigneto nelle diverse aree di produzione della nostra regione (Patrick Marcuzzo del CREA Viticoltura ed Enologia di Conegliano). La Regione, con i tecnici dell’U.O. Fitosanitario presenterà ai viticoltori gli ultimi aggiornamenti normativi in tema di lotta alla flavescenza dorata, mentre Giuseppe Rama e Silvia Liggieri, in rappresentanza di UVIVE (Unione dei Consorzi di Tutela Vini Veneti DOC e DOCG), porteranno una testimonianza di come si sta affrontando l’emergenza legata alla malattia epidemica in due delle principali aree produttive vocate in Veneto

Per il vigneto veneto l’annata 2023 sarà ricordata – almeno fino a questo momento – per le frequenti precipitazioni tardo-primaverili che, in alcune aree, stanno creando non poche preoccupazioni tra i produttori.

Lo stato fenologico delle piante, dopo un iniziale ritardo nelle fasi di germogliamento e fioritura, a causa delle basse temperature di aprile, sembra aver recuperato quasi del tutto con l’innalzamento termico delle ultime settimane e risulta al momento in linea con le consuete tempistiche storiche.

Le piogge frequenti e consistenti hanno scongiurato le preoccupazioni di un’altra annata siccitosa, come si prefigurava dopo i mesi invernali: al momento le viti presentano un grande rigoglio vegetativo e buona carica produttiva.

Tuttavia sono aumentati i timori degli agricoltori per le maggiori problematiche fitosanitarie in seguito allo sviluppo di malattie fungine: il rischio di infezioni è molto alto e l’elevata diffusione della peronospora, pur se ben contrastata, desta preoccupazioni, mentre è meno rilevante, al momento, la presenza di oidio e botrite.

Un’annata che richiederà grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, che comunque in passato hanno già dimostrato di saper affrontare con alta professionalità situazioni ben più difficili. Fondamentale per una buona vendemmia sarà ovviamente l’andamento climatico da qui in avanti.

Il punto sullo stato fitosanitario e vegetativo del vigneto veneto all’inizio dell’estate, nonché la valutazione delle primissime stime di produzione e le indicazioni della Regione del Veneto per far fronte alla diffusione della flavescenza dorata sono in programma il prossimo 23 giugno (ore 10) in occasione del primo incontro dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, ARPAV, CREA Vit-Eno e UVIVE. L’appuntamento si svolgerà on-line sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: https://1trittico2023.eventbrite.it/).

Il focus sarà innanzitutto l’occasione per analizzare l’andamento meteo del primo semestre 2023 in rapporto alla coltura della vite (Francesco Rech di ARPAV) e verificare lo stato di salute del vigneto nelle diverse aree di produzione della nostra regione (Patrick Marcuzzo del CREA Viticoltura ed Enologia di Conegliano). La Regione, con i tecnici dell’U.O. Fitosanitario presenterà ai viticoltori gli ultimi aggiornamenti normativi in tema di lotta alla flavescenza dorata, mentre Giuseppe Rama e Silvia Liggieri, in rappresentanza di UVIVE (Unione dei Consorzi di Tutela Vini Veneti DOC e DOCG), porteranno una testimonianza di come si sta affrontando l’emergenza legata alla malattia epidemica in due delle principali aree produttive vocate in Veneto

Alcuni viticoltori hanno già iniziato a raccogliere le prime uve (Pinot e Chardonnay), ma le grandi cantine attendono ancora qualche giorno per dare il via alle danze (fine settimana, inizio della prossima). Produttori attaccati alle previsioni meteo in attesa delle piogge ristoratrici, che a macchia di leopardo si sono viste nella notte tra il lunedì di Ferragosto e martedì. Nel Veneto, sanità delle uve generalmente buona, quantità in calo del 10-15%. La prossima decade sarà fondamentale per decretare se sarà una buona annata, nonostante le alte temperature e le scarse precipitazioni. Glera (Prosecco): si parte attorno al 5 settembre. Il 24 agosto (ore 10:00) convegno on-line di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura sulle previsioni della vendemmia.

VIGNETO VENETO SOTTO SCACCO A CAUSA DEL CLIMA

Alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima inizierà ufficialmente anche nel Veneto la vendemmia 2022. A dire il vero, alcuni piccoli produttori del trevigiano e del vicentino hanno già iniziato, ma per l’apertura dei cancelli delle grandi cantine bisognerà attendere ancora qualche giorno. Come sempre, i primi grappoli ad essere staccati saranno quelli delle varietà precoci (Pinot e Chardonnay per base spumante), poi via via tutte le altre; per la Glera (Prosecco) il giorno fatidico dovrebbe essere il 5 settembre.

Quest’anno, l’annata vitivinicola sarà ricordata per le alte temperature e la scarsità di piogge, che nel Veneto si protrae ormai da molti mesi. Le precipitazioni degli ultimi giorni, che hanno interessato solo alcune aree, sono servite a ben poco tanto che anche alcuni vigneti dotati di irrigazione a goccia mostrano un elevato stress idrico e termico. Ciononostante, la vendemmia 2022 non dovrebbe deludere i produttori, ma molto dipenderà da cosa succederà sotto il profilo meteo nei prossimi 10/15 giorni. Vediamo perché, inquadrando alcuni aspetti tecnici del vigneto, in attesa di conoscere ogni dettaglio della prossima vendemmia il 24 agosto (ore 10:00) in occasione del convegno on-line promosso da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura, con Avepa, Arpav, Crea-VE e UVIVE, (si veda: https://trittico2.eventbrite.ithttps://trittico2.eventbrite.it).

Nel Veneto, tutti i vitigni presentano un anticipo fenologico di circa 10-15 giorni rispetto al 2021, a conferma che ci troviamo di fronte ad una tra le annate più precoci del nuovo secolo, seconda solo alla vendemmia del 2003. Un altro aspetto caratterizzante l’annata in corso è dato dal fatto che le scarse precipitazioni hanno permesso una tranquilla azione di difesa del vigneto dalle principali malattie, con un ridotto numero di interventi anticrittogamici e insetticidi. Tradotto: uve più sane e ambiente più pulito.

Al momento, tutti i vitigni regionali presentano una buona fertilità, data dal numero di grappoli per ceppo, ma il raggiungimento dei quantitativi previsti dai disciplinari di produzione DOC e DOCG dipenderà dall’andamento meteo dei prossimi giorni. Comunque la produzione di uva nel Veneto dovrebbe registrare un calo del 10-15% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda invece la qualità delle uve (grado zuccherino, acidità, acido malico, acido tartarico, ecc.) al momento risulta essere sotto scacco del clima. Serve qualche pioggia ristoratrice, certamente, ma ricordiamo che in questa fase della stagione l’uva necessità per lo più di giornate soleggiate e notti fresche e arieggiate. Occorrerebbe dunque un mix equilibrato di precipitazioni, sole temperature non eccessive.

Per i vitigni a bacca nera più tardivi (Cabernet Sauvignon, Raboso Piave e veronesi) sarà fondamentale l’andamento meteo-climatico di settembre (quindi c’è più tempo a disposizione) e se tutto andrà per il verso giusto sarà possibile avere un’ottima evoluzione delle uve e una grande qualità (maturità fenolica, acidità totale, pH, zuccheri, ecc.), ma per gli altri vitigni, in particolare per quelli aromatici (Riesling, Traminer, Moscati, ecc.) i giochi si fanno in questa fase della stagione ed è proprio per questo motivo che tutti i produttori vitivinicoli in questo momento sono tutti col naso all’insù a scrutare il cielo.

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