VINARIUS, ASSOCIAZIONE DELLE ENOTECHE ITALIANE, LANCIA L’ALLARME “CALDO” E CHIEDE SPEDIZIONI TRAMITE MEZZI REFRIGERATI

Il Presidente Andrea Terraneo “Le alte temperature di queste settimane stanno avendo pesanti effetti negativi sulla qualità dei vini che vengono trasportati. Proponiamo l’utilizzo di mezzi refrigerati per evitare di compromettere il prodotto e di creare un disservizio” e chiama tutti gli attori della filiera vino a lavorare per una soluzione unitaria.

VINARIUS, ASSOCIAZIONE DELLE ENOTECHE ITALIANE, LANCIA L’ALLARME “CALDO” E CHIEDE SPEDIZIONI TRAMITE MEZZI REFRIGERATI

Vinarius, voce delle enoteche italiane, solleva un problema che rischia, estate dopo estate, di divenire sempre più centrale all’interno della filiera vinicola italiana: il trasporto non refrigerato del prodotto vino. Enotecari, ristoratori e, di rimando, i consumatori, rischiano di non ricevere prodotti al massimo delle loro qualità, proprio a causa dei lunghi spostamenti all’interno di mezzi non a temperatura che andrebbero ad intaccare le caratteristiche del prodotto.

È un tema che deve essere sollevato e sottolineato nella sua importanzainterviene Andrea Terraneo, Presidente di VinariusTrasportare vini attraverso mezzi non predisposti per la refrigerazione e per mantenere una temperatura ideale che non alteri il prodotto, rischia di diventare un grande disservizio, verso noi enotecari e verso il pubblico. Tamponare attraverso cantine di ultima generazione all’interno dell’enoteca non basta più, il danno viene già compiuto durante il trasporto. Come associazione siamo a disposizione in un’ottica di copertura delle spese di questo servizio ma chiediamo ad aziende, consorzi e altri attori della filiera di unirsi e lavorare ad una soluzione comune, a tutela di un’eccellenza italiana e di tutti i clienti di enoteche e ristoranti che meritano di godere di un prodotto al massimo delle sue qualità”.

CHI È VINARIUS
Vinarius è l’Associazione delle Enoteche Italiane e rappresenta oltre 120 associati (il cui fatturato totale sfiora i 50 milioni di euro) che coprono l’intero territorio nazionale. L’associazione, oggi presieduta da Andrea Terraneo, è stata fondata nel 1981 ed ha come scopo sociale la promozione, la valorizzazione e la tutela delle enoteche quali attività commerciali specializzati nella proposta del vino di qualità. L’associazione si occupa della formazione dell’enotecario, dei suoi collaboratori e dipendenti, degli aggiornamenti professionali, individuando e attuando tutta una serie di attività che vanno dall’organizzazione di viaggi studio a stage di approfondimento nei vari luoghi di produzione, partecipando attivamente a convegni, mostre, fiere, manifestazioni di vario genere. Ogni due anni Vinarius organizza e promuove il Premio Vinarius al Territorio giunto nel 2020 alla Nona Edizione. Inoltre, intrattiene strette e cordiali relazioni con le due maggiori omologhe associazioni francesi. Periodicamente effettua sondaggi presso i propri associati per monitorare le tendenze, le richieste dei consumatori, gli andamenti di mercato.
Vinarius presenta i dati di fine anno su andamento e preferenze dei consumatori.
Aumento del delivery e della vendita online, attivazione dei canali social, crescita delle vendite nelle fasce di prezzo intermedie e boccata d’ossigeno durante il periodo natalizio. Questi i trend principali in un anno che nel complesso registra il segno meno su vendite e fatturato.


LA VOCE DELLE ENOTECHE NELL’ANNO DEL COVID

Il 2020 si è da poco concluso e mai come quest’anno Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, ha sentito l’esigenza di tracciare un bilancio sull’andamento di quello che è stato un anno che ha chiesto grandi sacrifici al settore. Visto il momento particolare, l’ultimo sondaggio è stato esteso anche alle enoteche non associate per permettere di presentare una fotografia reale della situazione delle vendite durante il 2020 con un focus particolare sul Natale.

Il sondaggiospiega Andrea Terraneo, Presidente di Vinariusha coinvolto oltre 80 enoteche italiane e mostra i pesanti risvolti che la crisi ha portato: da un punto di vista delle vendite per oltre il 46% degli intervistati il 2020 è stato nettamente peggiore rispetto al 2019. Interessante però il dato sul Natale, che per quasi il 50% del campione ha rappresentato una vera e propria boccata d’ossigeno registrando vendite superiori a quelle dell’anno precedente, a dimostrazione di quanto il consumatore, impossibilitato a recarsi al ristorante, abbia comunque voluto consumare il vino. Stessa dinamica se si guarda alla capacità di spesa del cliente. Se si analizzano i risultati del sondaggio avendo come riferimento il Natale 2020, quasi il 41% del campione ha risposto che la capacità di spesa del consumatore è stata migliore rispetto alle festività dell’anno precedente. Se si allarga invece lo sguardo all’intero 2020 tale tendenza si capovolge e quasi il 45% ha risposto che è stata peggiore.”

La ricerca condotta analizza poi le preferenze del consumatore e mostra come gli aumenti delle vendite riguardino, nel 40% dei casi, vini con fasce di prezzo che vanno dai 15 ai 30 euro, a conferma di quello che è il principale segmento di vendita delle enoteche.
Tra i prodotti che hanno riscontrato maggior interesse nel periodo natalizio spicca lo Champagne, indicato in 1 risposta su 3 del campione coinvolto, a seguire il Metodo classico Italiano (24% del campione) ed infine i vini rossi e distillati per il 20% del campione.

Per quanto riguarda le enoteche con mescita – il 34% delle enoteche che hanno partecipato al sondaggio – il 36% dichiara di aver registrato un calo annuale delle vendite dovute alle conseguenze delle restrizioni COVID di oltre il 40%. Allo stesso tempo oltre il 58% dichiara di aver incrementato il delivery e il 35% dice di aver attivato il servizio di asporto per i clienti.

Molto diverso il dato per le enoteche classiche senza mescita – il 66% del campione analizzato – per le quali il 2020 ha portato, nel 67% dei casi, ad un aumento di fatturato di +10 punti percentuali nella maggior parte dei casi fino anche al + 30% nel 15% delle risposte. Anche per questa tipologia di attività, nel 51% dei casi il servizio delivery è stato incrementato mentre il 33% del campione ha dichiarato di aver aumentato il servizio di vendita al minuto per i clienti.

In generale si registra poi un riscontro positivo per quanto riguarda l’input che durante l’anno l’Associazione ha dato sul tema del digitale: il 15% delle enoteche intervistate infatti ha potenziato la sua presenza nei canali social o ha creato o sviluppato un sito con e-commerce con vendita diretta.

Chiude Andrea Terraneoun anno oltremodo complesso quello che si è da poco concluso e che ci sta continuando a mettere alla prova. Vinarius, infatti, continua il proprio impegno a fianco delle enoteche italiane, fortemente penalizzate dal provvedimento contenuto nell’ultimo DPCM, che vieta la vendita all’asporto di qualsiasi bevanda dopo le ore 18.00. Dopo la lettera aperta inviata al Presidente del Consiglio, che ha suscitato un’interrogazione alla Camera da parte dell’on. Dara, ci sarà nei prossimi giorni un’interrogazione anche al Senato da parte del Senatore Centinaio volta a portare chiarezza sulla questione dei codici Ateco inseriti nel DCPM, situazione che sta aumentando le difficoltà del settore e creando discriminazione nella vendita al dettaglio.

“VIETATA LA VENDITA DI ALCOLICI E ANALCOLICI PER ASPORTO DALLE ORE 18 ALLE ENOTECHE MA CONSENTITA A TUTTI GLI ALTRI NEGOZI COMMERCIALI. FONDAMENTALE APRIRE SUBITO IL DIALOGO PER ARRIVARE ALLA CANCELLAZIONE DELLA NORMA PER NON DISCRIMINARE LE CENTINAIA DI ATTIVITÀ SPARSE NEL PAESE”.

VINARIUS: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL NUOVO DPCM.

Andrea Terraneo, Presidente di Vinarius, l’Associazione delle Enoteche italiane, firma una lettera aperta per il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte a fronte della pubblicazione del nuovo DPCM entrato in vigore oggi 16 gennaio 2021. Il decreto infatti vieta espressamente la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica e analcolica da parte di tutti i negozi specializzati con codici ATECO 47.25 dalle ore 18, lasciando invece libertà di vendita di tali bevande a tutti gli altri negozi commerciali.
Scrive nella lettera il Presidente Terraneo “comprendiamo il momento di forte difficoltà che sta attraversando il nostro Paese a causa della pandemia e il complesso contesto con cui vengono prese le relative decisioni incorrendo in possibili errori nella indicazione dei codici ATECO, ma chiediamo un sollecito chiarimento in merito affinché non vengano discriminati attività e operatori professionali appartenenti al settore del commercio di bevande alcoliche e analcoliche. La preoccupazione deriva dal fatto che inibire l’apertura dopo le 18 toglie all’enoteca il 30% del fatturato giornaliero in un quadro economico generale che ci vede già penalizzati.”
Non appare infatti chiaro il criterio utilizzato dal nuovo DPCM su questo tema, che non inserisce nel divieto di vendita per asporto dopo le ore 18 anche tutte quelle attività previste dal codice ATECO 47.1 e relativi sottogruppi che comunque commerciano prevalentemente in bevande e alimentari.
“Appare evidente – continua Terraneo – che lo spirito che anima tale divieto non è demonizzatorio nei confronti delle bevande alcoliche in sè ma è invece quello sanitario volto a evitare assembramenti, fattore di primaria importanza per tutti noi in questo difficile momento. Non comprendiamo però il motivo per cui viene impedito a centinaia di enoteche sparse sul territorio nazionale di operare lasciando invece libertà di farlo alla grande distribuzione organizzata, incorrendo maggiormente nel rischio di assembramenti. Le chiediamo pertanto la cancellazione di questa misura affinché non vengano penalizzate tutte quelle attività comprese nel divieto che stanno operando da mesi con massimo rigore e attenzione alla tutela della clientela e nel rispetto delle normative.”
“Siamo certi – conclude Terraneo – che le ragioni da noi esposte possano portare ad un pronto accoglimento della nostra richiesta basandosi essa stessa su criteri di ragionevolezza e coerenza con lo spirito di tutela della salute pubblica e di salvaguardia delle attività commerciali che stanno a cuore a tutti quanti noi.”
Style Selector
Select the layout
Choose the theme
Preset colors
No Preset
Select the pattern