Trend del vino in Italia n.66 2024

Trend del vino in Italia – Settimana 19-23 maggio 2025

Trend del vino in Italia n.66 2024

Crisi nei consumi e nell’export: il 2025 si apre in salita

Il mercato del vino italiano vive una fase di forte contrazione. I dati del primo trimestre 2025 parlano chiaro: consumi stagnanti o in calo, sia a livello nazionale che internazionale. L’Osservatorio di Unione Italiana Vini (UIV) lancia l’allarme: i numeri delle esportazioni sono stati drogati dalla corsa alle scorte negli USA in vista dei dazi, ma non riflettono i consumi reali.

Export: crescita a valore, ma calo nei volumi

  • Febbraio 2025: export in crescita del +3,67% a valore (1,19 miliardi €), ma con un calo dell’1,7% in volume (316 milioni litri).
  • I valori resistono, grazie al prezzo medio elevato (3,75 €/l), ma i quantitativi sono in discesa.
  • Russia in crollo: -57% a valore, -68% a volume.
  • USA: +20% a valore e +8,2% a volume nel bimestre, ma marzo già in calo (-3,5%).
  • Asia in difficoltà: Cina -27%, Giappone -7%, Corea -1%.
  • In Europa: Germania, UK, Svezia e Austria in calo; meglio Polonia, Belgio e Svizzera.

Vendite in GDO: cali su tutta la linea

Nel canale off-trade (grande distribuzione):

  • Primi 3 mesi del 2025: -4,5% in volume, -2,7% in valore.
  • Calo superiore rispetto al -0,7% in volume del 2024.
  • Resiste solo lo spumante, in particolare il Prosecco: +4,2% volume, +3,6% valore.
  • I discount tengono meglio grazie a politiche aggressive di prezzo.

Denominazioni in difficoltà

Oltre al Prosecco, in forte difficoltà:

  • Pinot Grigio delle Venezie
  • Chianti
  • Lambrusco
  • Rossi piemontesi
  • Bianchi siciliani

Cambiamenti nei gusti dei consumatori

  • I bianchi stanno superando i rossi: sorpasso previsto entro 5 anni.
  • In forte crescita: Inzolia, Vermentino, rosati (+37 mln litri venduti).
  • Tendenza alla moderazione alcolica, secondo IWSR, impatta negativamente i consumi.

Situazione critica nei mercati chiave

  • USA, UK e Germania: i consumi veri sono in calo:
    • USA: -5,4% volume, -4,1% valore
    • Germania: -11,8% volume, -9,5% valore
    • UK: -6,4% volume, -5,3% valore
  • A rischio anche la ristorazione, con decrementi attesi maggiori rispetto alla GDO.

Le strategie per il futuro

  • Riduzione dei prezzi anche per le fasce premium (es. trend Bordeaux: tagli fino al -30%).
  • Innovazione e posizionamento nei mercati emergenti.
  • Comunicazione più efficace dell’identità e del valore del vino italiano, soprattutto all’estero.

Le grandi aziende del vino italiano

Nel 2024, 27 cantine hanno superato i 100 milioni di € di fatturato, per un totale di 6 miliardi di euro, di cui 3,8 miliardi da export. In testa:

  1. Cantine Riunite & Civ (676,6 mln €)
  2. Argea (464,2 mln €)
  3. Italian Wine Brands (402 mln €)

Le cooperative continuano a guadagnare peso, generando 2,9 miliardi € e rappresentando oltre 1/3 del settore.

Appelli e prospettive

  • Il DG della WSTA (UK), Miles Beale, chiede al Governo britannico più attenzione al settore, colpito da accise e incertezze post-Brexit.
  • Il Ministro Lollobrigida parla di un agroalimentare in crescita, ma il vino non ne beneficia appieno a causa delle criticità sui mercati internazionali.

Conclusione: un settore in bilico

Il 2025 si conferma un anno di transizione e tensione per il vino italiano. Tra crisi dei consumi, pressioni internazionali e cambiamento dei gusti, la filiera è chiamata a rinnovarsi rapidamente, puntando su qualità, prezzo competitivo e comunicazione mirata.