Il valore complessivo generato dal comparto agroalimentare del Veneto lancia segnali positivi. A testimoniarlo il rapporto 2024 sulla congiuntura del comparto agroalimentare regionale redatto da Veneto Agricoltura, che ha stimato, alla luce degli 8,05 miliardi di euro di produzione lorda agricola totale, un incremento valoriale dell’1,5% sul 2023.
Questa crescita è sostenuta primariamente dall’aumento medio dei prezzi (+ 1,0%), e, in misura minore, da un modesto miglioramento delle quantità prodotte da parte degli specifici comparti (+0,5%). Spiccano le coltivazioni agricole che, nel 2024, hanno generato un incremento di valore del +2,8%, su cui ha pesato più l’aumento dei prezzi (+2,6%) che quello dei quantitativi prodotti (+0,2%); emergono in particolare le colture orticole con un aumento a doppia cifra delle superfici coltivate e un incremento in termini di valore del 7,8%.
Bene anche l’allevamento bovino: variazioni positive sia per le quantità prodotte (+1,6% del latte e +2,7% della carne) che per il valore generato (+1,7% per il latte e +8,1% per la carne). In flessione le quotazioni della carne avicola, così come per i suini, dove la produzione veneta è finalizzata per i 2/3 alle DOP di settore.
In estrema sintesi, il valore aggiunto del settore agroalimentare veneto nel 2024 registra un +12,8% su quello del 2023. In calo invece le imprese agricole attive (57.773 unità, -1,7%) e l’occupazione agricola a livello regionale (54.907 addetti, -15,1% rispetto al 2023).
«L’andamento congiunturale redatto da Veneto Agricoltura» commenta l’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner «conferma lo stato di salute del nostro comparto agroalimentare. In un contesto climatico sempre più imprevedibile, la competenza e la visione che gli operatori del settore primario veneto hanno saputo sviluppare negli anni stanno facendo la differenza. Come Regione, abbiamo la responsabilità di supportare le nostre aziende, fornendo loro un indirizzo di lavoro chiaro, non solo per quanto riguarda l’operatività in campo, ma anche sul versante dei mercati, internazionali e non. Questa sinergia, nonostante le incertezze provenienti dal contesto geopolitico attuale, sta funzionando bene e i numeri congiunturali lo dimostrano chiaramente».