Report vitivinicolo del 25 settembre 2025
informazioni dal mondo del vino e delle cantine.
Novità chiave
• Le esportazioni vinicole italiane nel primo semestre 2025 mostrano un andamento misto: lieve flessione a volume, ma +1,5 % in valore nei mercati top secondo Nomisma / WineNews.
• L’imposizione di una tariffa del 15 % da parte degli Stati Uniti sull’import di prodotti UE sta colpendo duramente il settore vinicolo europeo, e le cantine guardano a scenari alternativi.
• Nella zona di Valpolicella, i produttori denunciano l’effetto combinato del dazio USA e del deprezzamento del dollaro rispetto all’euro, che rende i vini europei meno competitivi sul mercato americano.
• Il 2025 registra una vendemmia stimata di 47,4 milioni di ettolitri per l’Italia, con uve in stato sanitario positivo e potenziale mantenimento della leadership mondiale nella produzione vinicola.
• Le imprese vinicole italiane mostrano “cauto ottimismo”: secondo un sondaggio Mediobanca, per il 2025 si prevede un +1,7 % nei ricavi e +2 % nelle esportazioni, con performance particolarmente positive attese per gli spumanti (+4,4 % ricavi, +6,1 % export).
• Sul fronte regolatorio, l’UE punta su nuovi accordi commerciali: il progetto di accordo Mercosur UE, se approvato, potrebbe aumentare gli export agroalimentari verso quei paesi anche del 50 %.
• Innovazione in bozza: lo studio “Artificial Intelligence for Sustainable Wine Industry” evidenzia che l’AI è sempre più presente nella gestione sostenibile di vigna, nelle operazioni di cantina e nell’enoturismo (monitoraggio, ottimizzazione processi, esperienza cliente).
Temi strategici sotto osservazione
1. Pressione tariffaria e ridefinizione del commercio transatlantico
Il vincolo delle tariffe USA impone alle aziende vinicole di rivedere le priorità geografiche nelle esportazioni. Serve un piano B, con penetrazione in Asia, Sudamerica, Africa, per mitigare la dipendenza dal mercato USA.
2. Margini sotto stress e compressione competitiva
Con l’aumento dei costi (materie prime, logistica, dazi) e la concorrenza sui prezzi, il focus sul valore unitario (premium, nicchie) diventa ancora più cruciale. Non si può competere solo sul volume.
3. Allineamento tra esportazioni e domanda reale
Spedire non basta: occorre che i vini arrivino su scaffali che girano. Il rischio è di accumulare stock in mercati stranieri o ritardi commerciali che erodono margini e brand equity.
4. Valorizzazione storica & brand identity
Il riconoscimento di marchi storici come Tasca d’Almerita rafforza le narrazioni di heritage: storytelling, autenticità, posizionamento premium sono leve che possono sostenere il differenziale competitivo.
5. Tecnologie abilitanti & sostenibilità
L’integrazione dell’AI in vigna e cantina può ridurre sprechi, ottimizzare risorse, anticipare rischi fitosanitari — elementi essenziali in un contesto dove margini e volatilità crescono.
rassegna stampa vino di mercoledì 24 settembre 2025!
Report vitivinicolo del 24 settembre 2025
Report vitivinicolo del 24 settembre 2025
Sul mondo del vino & delle cantine.
Novità salienti
• PAC sotto assedio: taglio del 25% risorse agricole in bilancio UE
Paolo De Castro (Nomisma) avverte che una riduzione così ampia delle risorse per la Politica Agricola Comune rischia di mettere a repentaglio miliardi di export agroalimentari, includendo il vino.
• Export vino: il Veneto resta locomotiva
Secondo WineNews / Istat, nel primo semestre 2025 l’export vinicolo italiano cala di 0,47% in valore e 3,1% a volume rispetto al 2024. Il Veneto conferma la leadership con +1,5% in valore e una quota ~37,1%.
• USA: export debole, consumi fragili
Le esportazioni vinicole italiane verso gli USA mostrano 1,1% in valore nei primi sette mesi del 2025; a luglio il dato peggiora: 21,1%.
Inoltre, nel primo trimestre le esportazioni extra UE risultano in calo del 9% a volume (valore sostanzialmente stabile) — segnale di disallineamento tra spedizioni e consumi effettivi.
• Acque storiche vinicole: aggiunta al patrimonio
L’azienda siciliana Tasca d’Almerita, fondata nel 1830, è stata riconosciuta nel 2025 come “Marchio Storico di Interesse Nazionale”.
Temi strategici in primo piano
1. Pressione regolatoria & sostegno PAC
Una riduzione drastica delle risorse UE può aggravare la fragilità strutturale del settore vitivinicolo (investimenti in viticoltura, sostenibilità, ricerca varietale). Il rischio è che le cantine subiscano tagli indiretti nel supporto pubblico.
2. Export USA fragile, bisogna diversificare
Il calo verso il mercato statunitense mette in luce la dipendenza da quel canale. Occorre spingere su mercati alternativi, accordi bilaterali e logiche di resilienza, nonché riposizionare segmenti con valore.
3. Disallineamento tra spedizioni e consumi reali
Il “botta e risposta” tra volumi esportati e mercato interno/consumi reali mostra un pericolo: non basta esportare, serve che il prodotto incontri effettiva domanda finale, non solo movimentazione.
4. Valore storico, branding e posizionamento premium
Il riconoscimento delle cantine storiche (“marchi storici” come Tasca d’Almerita) è un asset competitivo: arricchisce storytelling, rafforza il valore percepito sul mercato internazionale.
rassegna stampa vino di martedì 23 settembre 2025!
Report vitivinicolo del 23 settembre 2025
Report vitivinicolo del 23 settembre 2025
Eccolo: il report di questa mattina (23 settembre 2025) con gli aggiornamenti più recenti utili per operazioni, posizionamento e strategia nel mondo vino & cantine.
Novità recenti
• L’export italiano nei primi sei mesi del 2025 resta sostanzialmente stabile in valore (‐0,47%) rispetto al 2024, ma registra un calo nei volumi (‐3,1%). Veneto continua a guidare, con +1,5% in valore e quota ~37,1% del totale esportato.
• Si stima la vendemmia 2025 italiana a ~ 47,4 milioni di ettolitri, +8% vs 2024. Produzione in crescita soprattutto al Sud (Puglia +17 19%, Sicilia +20%), mentre Toscana prevede un calo rispetto al 2024 per certe varietà, anche se con miglioramento della quota biologica.
• Prezzi uve: forte domanda per bianchi generici, specialmente in Puglia; si osserva rialzo nei prezzi recenti, che tuttavia potrebbero stabilizzarsi entro fine settembre.
• Esportazioni verso gli USA: nel luglio 2025, valore italiano dell’export vinicolo negli USA ‐1,1% rispetto a luglio 2024; volumi leggermente in rialzo, ma prezzo medio/litro in discesa (≈ ‐13.9%) a causa delle nuove tariffe entrate in vigore.
• Vinicultori segnalano un mercato globale che soffre saturazione: crescita produttiva + rischi di offerta che supera domanda; le politiche tariffarie USA e i cambiamenti di consumo (tendenze salutiste, “no/low alcohol”) aggiungono incertezza.
Prezzi & Vendemmia (mini box)
Regione / Varietà Prezzo / segnale attuale Trend vs passato Note su resa / qualità / meteo
Puglia, uve bianche generiche Prezzo in aumento, soprattutto per uva destinata a vini generici o mosti rettificati / concentrati. In rialzo rispetto allo stesso periodo 2024; ma segnali che potrebbero livellarsi fine settembre. Clima favorevole; poche criticità fitosanitarie al Sud; richieste elevate da parte dei conduttori / imbottigliatori.
Toscana, varietà rosse (es. Sangiovese) Prezzi meno dinamici, possibili premi per qualità / biologico; ma il rendimento totale atteso è in calo vs 2024. Produzione ridotta rispetto al 2024; qualità attesa buona eccellente nelle zone con gestione tradizionale / biologica. Produzione stimata a ~ 2,4 milioni hl vs ~2,7 nel 2024; scelta strategica in alcune aree di abbassare rese per preservare qualità.
Italia generale Produzione stimata 47,4 milioni hl (+8% vs 2024); qualità generalmente buona. Produzione nettamente superiore al 2024, ritorno alla media quinquennale dopo annate difficili. Alcune zone del Nord con problemi di umidità, muffa; Sud in condizioni più stabili; raccolte iniziate per bianchi, rosse in arrivo.
Temi strategici & rischi in evidenza
• Esposizione alle nuove tariffe USA: non solo impatto diretto sui prezzi, ma rischio che l’effetto “stockpiling” (acquisti anticipati) distorca la domanda reale.
• Sovraccapacità produttiva e competizione sul segmento generico/bulk: serve distinzione di valore (cru, biologico, storytelling) per non competere solo sul prezzo.
• Tendenza “no/low alcohol” e cambiamenti di consumo: opportunità per innovazione in prodotto, packaging, posizionamento commerciale.
• Costi di produzione crescenti (energetici, logistici, fitosanitari); importanti scelte agronomiche / tecnologiche per ridurre rischi meteo, malattie, rese inefficaci.
Idee di contenuto per post professionali (business oriented)
1. Titolo: “Qualità vs Quantità: come le cantine italiane stanno modulando le rese per far crescere il valore”
Angolo: focalizzare casi in Toscana o Piemonte dove si è scelto di ridurre il volume per mantenere qualità, capire l’impatto sui costi, sui prezzi di vendita e sull’immagine dei prodotti.
2. Titolo: “Esportare senza sorprendere: strategie italiane dopo le tariffe USA”
Angolo: analizzare come aziende stanno adeguando prezzo, packaging, mercati alternativi (Canada, Asia, nuovi mercati emergenti) per compensare gli effetti negativi dei dazi; ruolo di promozione istituzionale e accordi commerciali.
3. Titolo: “Il ritorno del vino generico: rischio o opportunità per le cantine artigianali e medie?”
Angolo: esplorare come la domanda per vini “entry level” o generici stia spingendo i prezzi delle uve generiche; quali imprese possono fare leva su questo segmento; come differenziare (marca, etichetta, packaging) per non restare invischiati in competizione solo sui costi.
rassegna stampa vino di lunedì 22 settembre 2025!
Report vitivinicolo del 22 settembre 2025
Ecco il report aggiornato di questa mattina sul mondo del vino & delle cantine — spunti operativi, segnali strategici, rischi da monitorare. Notizie principali Export italiano primo semestre 2025 L’export italiano di vino nei primi sei mesi registra un ‑0,47% in valore rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre il volume esportato cade del ‑3,1%. […]
rassegna stampa vino di domenica 21 settembre 2025!
Report vitivinicolo del 21 settembre 2025
Report vitivinicolo del 21 settembre 2025
“Vino 2025: produzione record, export precario, sostenibilità al centro”
Punti Chiave
1. Produzione italiana in ripresa, con conferma della leadership globale
L’Italia prevede una vendemmia 2025 di circa 47 milioni di ettolitri, +8 % rispetto al 2024, dato che le permetterà di mantenere il primato mondiale davanti a Francia e Spagna. Regioni meridionali come Puglia e Sicilia trainano la crescita.
2. Spumanti e certificazioni green come leve differenzianti
Secondo il Report Valoritalia 2025, gli spumanti segnano un +5% nel 2024, mentre i vini rossi subiscono una flessione di ‐6,8%.
Cresce l’interesse (sia fra produttori che consumatori) per le certificazioni di sostenibilità; diventano fattori chiave per l’accesso a mercati premium e per costruire valore percepito.
3. Export: mercati top in crescita, ma instabilità generalizzata
Nei primi sei mesi del 2025, il vino italiano ha performato bene in Canada (+ ~11 % in valore), Germania (+10,3 %) e Giappone (+0,7%) rispetto al 2024.
Però importanti mercati (Regno Unito, Svizzera, Cina) mostrano flessioni, spesso legate a dazi, cambi nei consumi o pressione economica sui consumatori.
4. Enoturismo e vendite dirette: opportunità con digitalizzazione e qualità dell’esperienza
Il Report Divinea Wine Suite 2025 segnala che le cantine che investono in accoglienza, marketing digitale, vendite dirette e formazione personale ottengono vantaggi competitivi concreti.
Anche l’enoturismo come fenomeno culturale e turistico continua a integrarsi con sostenibilità, storytelling territoriale e offerte esperienziali differenziate.
5. Trend globali che non si possono ignorare: cambiamento climatico, moderazione del consumo, innovazione tecnologica
- Il cambiamento climatico spinge le aziende a varietà resistenti alla siccità, pratiche rigenerative e gestione più efficiente delle risorse idriche.
- Il consumo globale di vino è sotto pressione: l’invecchiamento della popolazione consumatrice, nuove preferenze verso bevande “light”, low alcohol o esperienziali.
- Tecnologia e AI sono sempre più integrate, non solo per produzione, ma anche per l’esperienza cliente (virtual tasting, raccomandazioni, gestione diretta).
Implicazioni Strategiche Rapide
• Nei processi di acquisizione o investimento, puntare su produttori con certificazioni sostenibili consolidate, che abbiano già sperimentato il direct to consumer e l’enoturismo reattivo: questi tendono a mantenere o accrescere valore anche in mercati instabili.
• Nei territori meridionali con forte produzione, valorizzare il “brand territoriale” unito ad una qualità costante: può essere distintivo nei mercati esteri, specie dove la sostenibilità è richiesta.
• Monitorare dazi, politiche commerciali, e cambi valutari: in molti mercati chiave la competitività può essere erosa da fattori fuori dal controllo diretto.
• Investire in digitalizzazione non come “lusso”, ma come asset operativo: vendite dirette, strumenti di CRM, esperienze personalizzate, storytelling fanno già la differenza.
• Anticipare e gestire i rischi del cambiamento climatico: varietà resistenti, gestione dell’irrigazione, adattamento delle pratiche agronomiche, per garantire qualità e continuità produttiva.
