rassegna stampa del vino di domenica 2 aprile 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 2 aprile 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Vinitaly dei record 4 mila aziende da trenta nazioni – Apre Vinitaly edizione record con 4.000 aziende da trenta nazioni.
Fanno impressione i numeri di quella che è stata già ribattezzata l’edizione dei record. Espongono 4 mila aziende, da 30 nazioni. L’obiettivo è quello di superare le 25 mila presenze dall’estero, da oltre 130 Paesi. L’evento Apre Vinitaly edizione record con -1.000 aziende da trenta nazioni Centomila metri quadrati espositivi, 17 padiglioni occupati Oggi a Verona Tajani, Lollobrigida, Salvini e Sangiugliano L’obiettivo è superare le 25 mila presenze dall’estero da oltre 130 paesi. Sono 1.000 i top buyer in arrivo in Veneto. Apre oggi in Fiera a Verona la cinquantacinquesima edizione di Vinitaly, la prima nell’epoca della destra di governo che non vuole lasciarsi scappare una delle vetrine più in vista e che infatti parteciperà in massa all’evento. Tanti i ministri annunciati nel capoluogo scaligero fino a mercoledì, nell’attesa di capire se anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni troverà L’industria vitivinicola nazionale vale 31,3 miliardi di euro impegna 530mi1a aziende con circa 870mila addetti un buco nella fittissima agenda per riuscire ad essere a Verona.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Prosecco, la guerra non ferma l’export in Russia 30% nel 2022.
Più di 48 milioni di euro di vendite nel Paese Seguono l’Asti e i Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti. Nonostante guerra, restrizioni, embarghi e minacce, la Russia non rinuncia al vino italiano con le esportazioni che sono aumentate del 16% nel 2022 e hanno raggiunto lo storico record dei 172 milioni di euro. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione dell’apertura del Vinitaly a Verona, con l’inaugurazione di Casa Coldiretti che mette in mostra la storia millenaria del vino. L’assenza dei russi, tra gli oltre mille buyer provenienti da 68 Paesi accreditati al Vinitaly, non ferma gli acquisti di vino italiano che anche attraverso triangolazioni arriva a Mosca. L’Italia è diventata nel 2022 il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Spagna e Georgia, con i vini più gettonati che oltre al Prosecco sono — spiega Coldiretti — l’Asti e i Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Il vino entra a Villa Vescovi e diventa un’esperienza.
Nel Padovano 3.400 aziende impegnate su 8 mila ettari. L’obiettivo: «Ora si renda il Prosecco sempre più sostenibile» «Vinitaly sia occasione per rafforzare i rapporti con Nord Europa e Germania». La settimana del Vinitaly diventa l’occasione per fare il punto sul settore anche nel Padovano. Il quadro, in sintesi, può riassumersi così: il consumo di bianchi è il vero traino per la provincia, i neri perdono molto terreno — almeno i15%di ettari votati al nero oggi sono stati destinati ai bianchi — e cercano il mercato all’estero, il Glera è il vitigno su cui puntare. Quello vitivinicolo è un settore in forte espansione nella nostra provincia con oltre 3.400 aziende impegnate su 8 mila ettari di vigneti, di cui 2.500 sui Colli Euganei. Tra i bianchi la varietà che oggi la fa da padrone è appunto il Glera, vitigno del Prosecco, con 3.450 ettari, dei quali 832 sui Colli Euganei, seguito dal Pinot Grigio con 1.161 ettari.

Fonte: Mattino Padova.

Il Glera si espande, ma crollano i rossi «Resistono le nicchie come il Friularo».
Mionetto brinderà al Vinitaly ai risultati ottenuti dalla cantina nel 2022. «Un anno positivo, chiuso con un fatturato di 139 milioni di euro (+33% rispetto al 2021), che testimonia il grande impegno per l’affermazione del brand a livello globale», afferma Paolo Bogoni, Cmo e Management Board Executive, «sul fronte export (circa l’80%), Mionetto registra una crescita a doppia cifra (23% in termini di volumi) sia nei mercati consolidati quali USA e Germania sia in molti paesi emergenti quali Francia, Polonia, Svezia, Repubblica Ceca, Romania e Lituania. Fiore all’occhiello di questa performance, la Prestige Collection con la sua referenza più iconica: il Prosecco DOC Treviso Brut». A Verona verrà presentato il nuovo Mionetto Aperitivo, ottenuto secondo la ricetta a base di agrumi e botaniche selezionate. Sarà presente anche il Mionetto 0.0% Alcohol Free, il primo spumante analcolico di Mionetto, che nel 2022 ha superato il milione di bottiglie vendute, specie in Polonia, Svezia e Lituania. Grazie ad un accurato processo di rimozione dell’alcol Mionetto 0.0% Alcohol Free, che combina le bollicine con lo spumante senz’alcol dal ridotto residuo zuccherino.

Fonte: Mattino Padova.

Le Coop del vino, successo mondiale.
Il vino cooperativo ha successo nel mondo. Buon segno per un comparto che continua a raggiungere traguardi importanti, ma che deve fare i conti con una concorrenza agguerrita e con costi di produzione in aumento. Il punto sulla situazione della vitivinicoltura cooperativa, è stato fatto al Vinitaly 2023 in corso a Verona attraverso una ricerca dell’Ismea promossa da Alleanza delle cooperative italiane Il succo della situazione è presto detto: tra 112010 e 112022 il fatturato generato dall’export delle cantine aderenti ad Alleanza cooperative ha registrato una crescita de1130%, con un andamento superiore a quello delle esportazioni nazionali di vino che nello stesso periodo sono cresciute del 101 %. Situazione simile anche per quanto riguarda il fatturato che, negli ultimi dieci anni, è aumentato dell 88% a conferma di una crescita economica e un posizionamento importante conquistato dalle cooperative italiane che producono i158% del vino nostrano.

Fonte: Avvenire.

Intervista a Massimiliano Giansanti – «Export da 8 miliardi, va tutelato Al Vinitaly in difesa della filiera».
Al via da oggi la manifestazione veronese numero 55 che si concluderà i15 aprile Giansanti (Confagricoltura): uniti contro chi vuole imporre etichette come per le sigarette «Export da 8 miliardi, va tutelato Al Vinitaly in difesa della filiera» di Luciano Ferraro Dalla premier Meloni ai ministri Lollobrigida, Salvini, Tajani, Urso, Santanché, Sangiuliano e un nutrito gruppo di sottosegretari. Una squadra di governo è pronta a sbarcare al Vinitaly, dal 2 al 5 aprile a Verona. «Un segnale importante — commenta Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura — per ribadire che il vino è cultura e sviluppo economico, con un export di quasi 8 miliardi di euro. E importante che il governo sia a fianco dei produttori mentre altri Paesi, come l’Irlanda, vogliono imporre sulle etichette delle bottiglie scritte che descrivono il vino come un prodotto che nuoce alla salute».

Fonte: Corriere della Sera.

Dall’enoturismo ai vigneti sostenibili: a Verona si pianifica il futuro del settore.
Gli eventi di Emily Capozucca Da oggi al 5 aprile. Verona torna per la 55esima volta (tante le manifestazioni con questa del 2023) capitale mondiale del vino grazie al Vinitaly. In vetrina una filiera — con produttori, buyer e stakeholder — che vale 31,3 miliardi e che sviluppa quasi 13 miliardi di fatturato e 8 miliardi di export. Non ci saranno solo degustazioni ma anche momenti di incontri con personalità di spicco del mondo politico ed economico. Confagricoltura — che per il comparto vitivinicolo e la sua filiera è presente nella tensostruttura Hall Area D — porta quest’anno un ricco calendario di eventi dedicati alle migliori produzioni italiane e ai più importanti temi di attualità per la vitivinicoltura nazionale, evidenziando le tipologie di prodotti tipici per ciascun territorio. La Confederazione, che quest’anno ha ampliato ulteriormente i suoi spazi con una su perfide di 50o metri quadrati, offrirà inoltre momenti di confronto su vari temi di grande attualità.

Fonte: Corriere della Sera.

A Verona la fiera dell’orgoglio italiano che sopravvive allo snobismo dell’Ue.
Export record da 8 miliardi per le nostre cantine, insidiate dai capitali esteri, dall’inflazione e dal boicottaggio salutista. Se 8 miliardi vi sembran pochi. Si parte da qui, da oggi fino a15 aprile a Verona con il Vinitaly, che viene inaugurato stamani dal ministro per la Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Otto miliardi nel 2022 sono la performance record all’esportazione delle nostre cantine – nel complesso il settore vale 14 miliardi di fatturato, 6.500 aziende imbottigliatrici, 1,4 milioni di occupati – che hanno negli Usa la terra «promossa». Comprano per quasi 2 miliardi con un incremento del 16,2, ma si sono superati di slancio anche i timori della Brexit, con il mercato britannico che fa +32,7%, merito in larghissima parte del Pro secco, che resta il più amato dai sudditi dire Carlo. Dunque c’è da fare festa? Non del tutto e non per tutti. I maggiori gruppi sono andati assai bene (crescita media del 9%). In testa alla classifica si confermano i colossi cooperativi (Riunite più Givvalgono 65o milioni, con Caviro e Cavit al di sopra dei 25o milioni) e ci sono alcuni aggregati molto dinamici come Aiga e Italian wine brands.

Fonte: La Verita’.

In Trentino la Pasqua porta con sé il miracolo enologico del vino santo.
Fino all’8 aprile l’evento che celebra la Nosiola. Che in questi giorni diventa passito ¦ La disputa è antica quanto il vitigno: la o il Nosiola? Ah, saperlo… Stadi fatto che lungo le vigne della valle dei Laghi, paesaggio d’incanto che risale dal Garda verso il Bondone e le Dolomiti del Brenta inanellando otto specchi di Venere che è culla della Nosiola, la declinazione è femminile e cosi anche nella campagna di Toblino, diventa maschile da Lavis e verso la val di Cembra. Non servirà a dirimere la disputa neppure la nuova edizione di DivinNosiola (Gardatrentino.it/eventi/divinnosiola), fino all’8 aprile, che racconta il fascino di questo vino bianco. Se vinificato «fresco» è delicato, color del sole, con sfumature di fiori bianchi al naso e al palato ha un finale ammandorlato incantevole che ne giustifica il nome.

Fonte: La Verita’.

Vinitaly, record italiano in forte crescita l’export.
Apre oggi la Fiera del vino a Verona? Il giro d’affari supera 31 miliardi di euro, attesi oltre 25 mila importatori esteri più interesse per le etichette made in Italy. L’AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE PER IL FARD ENERGIA HA PERO EROSO IN PARTE I MARGINI DELLA FILIERA IN SENSIBILE AUMENTO LE ESPORTAZIONI VERSO USA, REGNO UNITO GERMANIA E CANADA, BOOM DI RICHIESTE ANCHE DALLA FRANCIA. Per la prima volta non c’e stata la cena di gala della vigilia e questa mattina apertura smart per l’edizione n. 55 del Vinitaly. Non perchè non ci sia nulla da festeggiare. Anzi, perché i buoni risultati impongono di entrare subito nel vivo del business con gli oltre 25 mila importatori (di cui ben mille big buyer selezionati dalla Fiera e da Ice) già arrivati a Verona da 140 stati diversi, con il grande ritorno di Cina e Giappone. L’interesse internazionale è la conferma ulteriore dei successi dell’enologia italiana: 31,3 miliardi di euro, 530 mila aziende con 870 mila addetti, 7,4 miliardi di export (+ 9,8% sul 2021). Dato, quest’ultimo, che assegna al vino il primato del saldo commerciale positivo tra i 40 settori icona del lifestyle italiano, il cosiddetto 4A (abbigliamento, alimentare, arredamento, automazione).

Fonte: Messaggero.

Intervista a Stefania Saccardi – Tecniche innovative contro la siccità «La Toscana difende le sue vigne».
L’assessora regionale Saccardi: «Collaborazione scientifica per affrontare il cambiamento climatico». «C’è grande interesse Lo dimostrano le 814 domande ricevute al nostro bando». Tecniche sempre più innovative e ‘precise’ per combattere la siccità e difendere i nostri vini. Verrà presentato domani, al Vinitaly di Verona, l’accordo di collaborazione tra Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori promossa da Coldiretti, e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la BioEconomia (IbeCnr). All’evento sarà presente la vicepresidente della Toscana e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. Assessora cosa prevede l’accordo? «Si tratta di una collaborazione nata nell’ambito della ricerca scientifica applicata in campo vitivinicolo. Vigneto Toscana e Cnr collaboreranno a progetti, bandi e attività di ricerca, per affrontare insieme i cambiamenti climatici, migliorare l’uso delle risorse, ridurre l’impatto ambientale e rafforzare la resilienza dei territori». Si parla spesso di agricoltura di precisione: cosa prevede? «L’applicazione di conoscenze scientifiche e nuove tecnologie per ottimizzare l’uso delle risorse in tutto il settore agricolo.

Fonte: Nazione.

Appuntamento a Verona per una filiera da 31,3 miliardi – Vino, appuntamento a Verona per una filiera da 31,3 miliardi.
Il settore, in mostra da oggi al 5 aprile al Vinitaly, è il punto di forza del sistema agroalimentare, ma il timore è che le crociate anti alcol di alcuni Paesi europei possano danneggiarne la competitività Giorgio dell’Orefice una filiera che vale 31,3 miliardi di euro, conta 57omila imprese e 87omi1a addetti e ha i propri asset chiave da un lato in 674mi1a ettari di vigneto (ormai elemento imprescindibile del paesaggio di ogni regione d’Italia) e, dall’altro, in un volume di esportazioni che lo scorso anno ha sfiorato gli 8 miliardi di euro al termine di un decennio di crescita in cui le vendite all’estero sono aumentate dell’80%. Sono i numeri chiave della filiera del vino italiano che va in scena da oggi e fino al aprile alla 55ma edizione del Vinitaly di Verona, manifestazione che conta oltre 4.400 espositori e che già prima di aprire I battenti ha fatto registrare numeri record con la presenza di oltre mille grandi buyer stranieri (13o solo dalla Cina) selezionati da Veronafiere e Ice Agenzia al termine di un lungo road show internazionale.

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Intervista a Francesco Lollobrigida – Lollobrigida: «Sotto attacco, ma in Europa non siamo soli» – «Controinformazione per difenderci, in Europa però non siamo da soli».
Le iniziative neo proibizioniste come gli health warning in etichetta chiesti dall’Irlanda sulla scorta di quanto già avviene per le sigarette sono la principale minaccia per il vino italiano. Schierato in prima fila per contrastarle il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Il vino in Europa è da qualche mese sotto attacco per un’offensiva salutistica tra Cancer Plan e legge irlandese sugli alert in etichetta. Quali strategie per difendere un settore cardine del made in Italy? Iniziative come quella irlandese sull’etichettatura del vino mettono in discussione gli stessi principi cardine, di solidarietà e di condivisione, su cui si fonda l’Ue. In varie sedi il vino viene messo in cattiva luce. Ecco perché, per noi, questa edizione del Vinitaly rappresenta un’ottima occasione per fare quella che definisco “controinformazione positiva”.

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Le bollicine spingono l’export verso un nuovo record – Esportazioni da record a quota 7,8 miliardi grazie alle bollicine.
Il fatturato sui mercati esteri cresce del 9,8% con gli spumanti che rappresentano il 23% dei volumi oltreconfine (erano al 7% nel 2010). La corsa di Prosecco (+22%) e Asti (+16%) rischia di diventare una dipendenza come lo sbocco in pochi Paesi Giorgio dell’Orefice on è affatto oro tutto quello che (ancora) luccica. I numeri dell’export di vino italiano continuano a essere positivi e fanno segnare un nuovo record di fatturato toccando quota 7,87 miliardi di euro (con una crescita del 9,8%). Ma non prestare l’orecchio agli scricchiolii che vengono a malapena celati dai numeri si rischia di commettere un grave errore. Perché se sul fronte dei valori si è registrato l’ennesimo risultato positivo (sono oltre 20 gli annidi crescita consecutiva del fatturato all’export) sul piano delle quantità sono anni invece che si registra una ‘calma piatta’. Nel 2022 le esportazioni italiane sono tornate sotto la soglia dei 22 milioni di ettolitri (-0,4%).

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Vini italiani ancora sottovalutati rispetto al prezzo dei francesi.
Il prodotto made in Italy è storicamente posizionato su una fascia di prezzo medio-bassa e distante da quella dei principali concorrenti ma il costo medio è salito in dieci anni del 50% circa 6 La rincorsa ha negli ultimi anni ridotto le distanze come dimostrano alcune recenti acquisizioni internazionali Giorgio dell’Orefice F…… eppur si muove. Uno dei punti critici del vino italiano, e certo non da oggi, è il suo posizionamento di prezzo. Retaggio di tempi passati quando il vino italiano si è cominciato ad affacciare sui mercati internazionali partendo dalle proprie produzioni di base. Vino commercializzato allo stato sfuso, indifferenziato, senza bottiglia né etichetta. Poi c’è stata la lunga stagione, nella seconda metà del ‘900 quando ambasciatori del made ín Italy enologico sono stati prodotti come Lambrusco e Frascati. Vini entrylevel, che hanno avuto l’importante compito di far conoscere una produzione vitivinicola italiana in mercati lontani come quello Usa.

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Intervista a Paolo De Castro – Indicazioni geografiche, la riforma Ue risolverà il problema del Prosek.
Vino alla pari degli altri prodotti alimentari a marchio Indicazioni geografiche, la riforma Ue risolverà il problema del Prosek In dirittura d’arrivo la riforma delle indicazioni geografiche che conterrà anche il vino alla pari degli altri prodotti alimentari a marchio Ue e chiuderà definitivamente due spinose questioni che riguardano da vicino l’Italia: quelle sui termini “Prosek” e “Balsamico”. Due vicende che hanno opposto l’Italia rispettivamente alla Croazia e alla Slovenia e che invece saranno risolte proprio con la riforma dei prodotti a indicazione geografica. A darne notizia è l’europarlamentare Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento e relatore della riforma dei prodotti Dop e Igp. «Le due questioni terminologiche saranno risolte alla radice – spiega De Castro – infatti nel testo è stato previsto che è vietato a uno Stato membro utilizzare come menzione tradizionale un termine che è una indicazione geografica di un altro stato membro come sarà vietato evocare Ig di altri Paesi.

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Da Barolo a Montalcino, il vigneto Italia acquista valore – Il vigneto Italia vale 56 miliardi: in media 84mila euro per ettaro.
Valori oltre i 500mi1a euro a ettaro per Barolo e Barbaresco in Piemonte, Montalcino in Toscana, Valdobbiadene in Veneto e lago di Caldaro in Alto Adige. Poco sotto Trento, Valdadige, Valpolicella, Franciacorta e Bolgheri Giorgio dell’Orefice 1 vigneto Italia conta 674mi1a ettari (dati 2021) cui è attribuito un valore di 56 miliardi di euro. È quanto emerge dallo studio effettuato dall’Osservatorio Vinitaly-Unione italiana vini elaborando dati di molteplici fonti dall’indagine Crea sui valori fondiari, a quelli dell’Agenzia delle Entrate e dell’Osservatorio Mercato Immobiliare, da cifre delle Camere di Commercio fino a quelle di Ismea e del ministero dell’Agricoltura e che sarà presentato nel corso del prossimo Vinitaly di Verona. Si tratta di un lavoro aggiornato su quello che è l’asset chiave per chi investe in agricoltura, spesso l’elemento che in passato ha tenuto lontani potenziali investitori perché rappresenta una pesante immobilizzazione.

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Prosecco, Chianti e Franciacorta guidano le classifiche delle vendite Doc.
Nella grande distribuzione acquisti per 310 milioni di litri (250 Doc e 60 Docg) per un giro d’affari di 1,7 miliardi Consumi Se ci sono specifiche aree geografiche che guidano le quotazioni fondiarie dei vigneti è perché spesso le stesse aree guidano anche le classífiche delle vendite. E così se il fenomeno Prosecco spunta quotazioni di grande rilievo nei prezzi dei vigneti è perché le bollitine del Nord Est continuano a essere un driver nelle vendite di vino, tanto all’estero quanto in Italia. Valutazioni che emergono con chiarezza dalle cifre che a Vinitaly verranno presentate da Circana (ex IRI istituto che, tra l’altro monitora i dati di vendita di iper, supermercati e discount sul territorio nazionale) e che a Verona presenterà uno spaccato sulle vendite di vini Doc e Docg nella grande distribuzione. Un universo quello dei vini a denominazione d’origine nella grande distribuzione che rappresenta 310 milioni di litri (250 Doc e 6o Docg) per un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro (500 milioni le Docg e 1,2 miliardi le Doc). Nel dettaglio verranno riportate due classifiche distinte: una delle etichette Docg più vendute e una delle Doc e entrambe sono guidate dal Prosecco.

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Vino, brindisi dopo la pandemia: boom di vendite all’estero per le aziende italiane.
Centinaia le aziende campane che rappresentano un punto di riferimento assoluto sul panorama internazionale Vino, brindisi dopo la pandemia Boom delle esportazioni per le aziende italiane: Germania e Usa i principali mercati. Passata la bufera del Covid il nostro vino è tornato a fare faville a livello mondiale. Con un valore delle esportazioni salito del +10% pari a 7,9 miliardi di euro è record storico per il vino Made in Italy che si è la prima voce dell’export agroalimentare nazionale nel 2022 oltre a essere uno straordinario ambasciatore dello stile di vita slow e sano rappresentato dalla Dieta Mediterranea inserita dall’Unesco nel patrimonio immateriale dell’umanità.

Fonte: Cronache di Napoli.

A Vinitaly la star è Nonino Tra eventi e nuove idee la grappa diventa giovane.
Di solito alla grappa viene associato un mondo che parla di tradizione e sembra legato solo a persone di una certa età. Un mondo rispettabile, ma fermo a certi stereotipi e difficilmente innovativo. Da anni a ribaltare questo cliché ci ha pensato la Nonino di Percoto che invece ha puntato molto sull’innovazione, partendo sempre, pera, da un prodotto di altissima qualità. La famiglia Nonino, grazie alle intuizioni di Giannola e alla maestria di Benito, cinquant’anni fa si è letteralmente inventata la Grappa Monovitigno, facendola poi diventare un prodotto di culto negli ambienti del jet set, tant’è che l’avvocato Gianni Agnelli ne fece scorta peri propri regali di Natale. Per festeggiare questo prestigioso anniversario e in occasione del Vinitaly, Antonella Nonino proporrà assieme a Monica Berg, la miglior bar tender ed esperta mixologist mondiale, una Masterclass dal titolo “Be Brave”.

Fonte: Gazzettino Pordenone.

Apre Vinitaly edizione record con 4.000 aziende da trenta nazioni.
Centomila metri quadrati espositivi, 17 padiglioni occupati Oggi a Verona Tajani, Lollobrigida, Salvini e Sangiugliano. Apre oggi in Fiera a Verona la cinquantacinquesima edizione di Vinitaly, la prima nell’epoca della destra di governo che non vuole lasciarsi scappare una delle vetrine più in vista e che infatti parteciperà in massa all’evento. Tanti i ministri annunciati nel capoluogo scaligero fino a mercoledì, nell’attesa di capire se anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni troverà un buco nella fittissima agenda per riuscire ad essere a Verona. Politica a parte, fanno impressione i numeri di quella che è stata già ribattezzata l’edizione dei record. L’obiettivo è quello di superare le 25 mila presenze dall’estero da oltre 130 paesi. Sono 1.000 i top buyer da 68 nazioni in arrivo a Verona: un contingente di acquirenti selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con ICE Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente.

Fonte: Messaggero Veneto.

Prosecco, la guerra non ferma l’export verso la Russia: 30%.
Nonostante guerra, restrizioni, embarghi e minacce, la Russia non rinuncia al vino italiano con le esportazioni che sono aumentate del 16% nel 2022 e hanno raggiunto lo storico record dei 172 milioni di euro. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione dell’apertura del Vinitaly a Verona. L’assenza dei russi, tra gli oltre mille buyer provenienti da 68 Paesi accreditati al Vinitaly, non ferma gli acquisti di vino italiano che anche attraverso triangolazioni arriva a Mosca. L’Italia è diventata nel 2022 il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Spagna e Georgia, con in testa il Prosecco, segnalando che oltre la metà dei vini italiani venduti in quel Paese è rappresentata dagli spumanti (valore di 91 milioni, +28%), con il prosecco che fa +30% a 48 milioni di euro.

Fonte: Messaggero Veneto.

L’etichetta d’oro è friulana.
Le eccellenze vinicole si gustano con tutti i sensi, vista compresa. E in occasione della 27. edizione della Vinitaly Design International Packaging Competition, ad aggiudicarsi il titolo “Etichetta d’Oro” nella categoria `vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica dell’annata 2020 e precedenti” è stata la Spolert Winery di Prepotto. Unica cantina del Friuli Venezia Giulia premiata tra oltre 315 iscritti da tutto il mondo, Spolert si è aggiudicata il titolo con il suo Friuli Colli orientali Doc Refosco dal Peduncolo Rosso “Ostinato” 2019. «Essere l’unica azienda friulana premiata, ci fa sentire portavoce del design del vino di questa fantastica regione», commenta Riccardo Caliari proprietario di Spolert Winery.

Fonte: Messaggero Veneto.

I vini del Lazio a Verona per partecipare a Vinitaly.
Capi ricci presenta la linea “Vinea Domini” a papa Benedetto XVI I vini del Tagio a Verona Per partecipare a Vinitaly. Si apre oggi il Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al vino, e Confagricoltura Lazio torna a Verona nella Galleria delle Regioni fino al 5 aprile per promuovere le sue eccellenze con eventi, approfondimenti, seminari e degustazioni delle migliori bottiglie Dai rossi autoctoni ai rosati di tendenza, dai bianchi classici fino alle bollicine, sempre molto apprezzate, ci saranno tutti i colori del vino laziale. «Raccontare un territorio attraverso le voci dei suoi produttori è affascinante e gratificante, aiuta a capire il lavoro lento e minuzioso che c’è dietro ad un buon bicchiere di vino – sottolinea Luigi Caporicci, presidente della Sezione regionale di Prodotto Vino di Confagricoltura Lazio.

Fonte: Avvenire Lazio sette.

Coldiretti: «Vini liguri, aumenta l’esportazione».
Pigato, Vermentino, Rossese. Le esportazioni per il settore vitivinicolo italiano crescono del +10% (pari a 7,9 miliardi di euro), con un +3% registrato anche dalla Liguria. Un record storico per il vino made in Italy, che in questo modo si configura come la prima voce dell’export agroalimentare nazionale nel 2022. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat diffusi in occasione dell’apertura di Vinitaly, celeberrimo Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona da domenica 2 a mercoledì 5 aprile. «E proprio la nostra Liguria — spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato Confederale — può vantare ben 8 vini Doc e 4lgt».

Fonte: Secolo XIX Imperia.

Vini Liguri, nel 2022 esportazione vola al +3%.
Alla conquista del mondo, ma con il freno tirato. I vini di casa nostra sono sempre più richiesti sui mercati internazionale, ma a frenare la crescita sono i pochi vigneti. Tecnicamente si dovrebbe dire «scarsa superficie vitata», che per norma europea non può crescere più dell’uno per cento: troppo poco perché la Riviera di ponente e l’intera Liguria possano mettersi al passo con regioni più grandi e con più «superficie vitata». In questo quadro la crescita del tre per cento delle esportazioni registrata nel 2022 dai vini liguri è da considerarsi davvero «un successo mondiale, reso possibile grazie alla strada della qualità intrapresa da tempo dai nostri vini», come affermano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, rispettivamente Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale, commentando i dati ufficiali.

Fonte: Secolo XIX Savona.

La rifermentazione in bottiglia che crea snellezza e pastosità.
E’ solo alla seconda edizione, ma il Sei, il vino con le bollicine prodotto con le uve di Incrocio Manzoni raccolte nel vigneto di Astino, si è già meritato un passaggio significativo in una delle degustazioni del Vinitaly che inizia oggi a Verona. Col fondo e non dosato, è uno spumante ottenuto con il metodo della rifermentazione in bottiglia sfruttando la frazione zuccherina presente naturalmente nel mosto. Risultato più che interessante: l’aromaticità del vitigno si sposa con la sapidità dell’evoluzione sui lieviti. Snello e pastoso ad un tempo. Sei Spumante Pas Dose 2022 Cascina del Ronco.

Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.

Vinitaly, su il sipario 4.000 espositori da tutto il mondo.
La Fiera apre I battenti In arrivo anche la premier Meloni e sette ministri del suo governo. Cresce l’enoturismo scelto nel 2023da almenol0 milioni. Business e politica marciano di pari passo in questo Vinitaly, l’edizione numero 55 al via oggi e in cartellone a Veronafiere fino al 5 aprile. Con 31,3 miliardi di fatturato, quasi 8 miliardi di export, 530mi1a aziende e 870 mila addetti, il settore vitivinicolo italiano è un asset importante dell’economia che ha in Vinitaly la sua principale piattaforma di promozione internazionale, con oltre 4mila espositori da 30 Paesi.

Fonte: Eco di Bergamo.

A Veronafiere va in scena il Vinitaly Ecco tutte le etichette premiate.
Sono sei le bottiglie segnalate che fanno riferimento alla provincia di Mantova, il top a Bertagna Luca Ghirardini Da oggi a mercoledì a Veronafiere va in scena il Vinitaly, che, come ogni anno, viene preceduto dalla pubblicazione dei risultati di quello che un tempo si chiamava concorso enologico. Da alcuni anni, le etichette premiate dalla giuria con un punteggio almeno pari a 90/100 entrano a far parte della guida 5StarWines e possono utilizzarne il logo sulle bottiglie. Detto che la migliore cantina dell’anno è stata giudicata la catanese Al-Cantàra e che il riconoscimento di miglior vino italiano del 2023, con 97/100, è stato attribuito al Costa d’Amalfi doc Furore bianco Fior d’uva della cantina Marisa Cuomo di Furore, sono sei le bottiglie segnalate che in qualche modo fanno riferimento alla provincia di Mantova.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Vinitaly, mega spot al vino italiano con 4 miliardi di audience.
La 55esima edizione rafforza ulteriormente il piano di sviluppo della fiera Da oggi a mercoledì. Ci siamo. Da questa mattina fmo a mercoledì è tempo di Vinitaly a Veronafiere. Il salone internazionale rinsalda il proprio posizionamento business e di servizio a sostegno di uno dei settori tra i più strategici dell’export tricolore e, per la 55a edizione, rafforza ulteriormente il piano di sviluppo dell’unica manifestazione che ha contribuito a segnare crescita e successo del vino italiano sui mercati internazionali. Un quartiere fieristico di oltre 100mila mq, diciassette padiglioni tra fissi e tensostrutture al completo, sono pronti a diventare il più grande centro b2b internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni.

Fonte: Giornale di Brescia.

Duecento espositori Le bottiglie lombarde all’assalto di Vinitaly – Il calice è mezzo pieno Al Vinitaly sbarca la Lombardia dei record.
Duecento espositori e numeri mai così rosei Cresce l’export (+7,8%) e vola l’occupazione. Padiglione di 3.300 mq per un ricco calendario di eventi e degustazioni. Il bicchiere lombardo è mezzo pieno. E arriva al Vinitaly, la più grande fiera italiana del vino la cui 55esima edizione si apre oggi alla fiera di Verona, con numeri davvero importanti: nel 2022 il vino della Lombardia, che vanta cinque docg (Franciacorta, Oltrepò Pavese Metodo Classico, Moscato di Scanzo, Sfurzat della Valtellina e Valtellina Superiore), 21 Doc e 15 Igt, ha sfiorato i 320 milioni di export, con una crescita del 7,8 per cento rispetto al 2021 e quasi un raddoppio rispetto al 167 milioni del 2007, appena quindici anni fa. Il mercato principale è rappresentato dalla Germania (24 per cento), seguono Stati Uniti, Svizzera, Giappone, Francia, Regno Unito e Spagna.

Fonte: Giornale Milano.

E la «Bacca» androgina della Borghi fa da ancella a Caravaggio e Reni.
L’opera dipinta in diretta nello spazio dell’azienda mantovana che alla kermesse enologica presenta quattro nuove etichette Paola Fucilieri • Una donna androgina, sottile e ammiccante. A suo modo una femme fatale, che rimanda a pensieri ulteriori e comunque decisamente aperti a più interpretazioni e fluid gender. Così, all’arte del vino, la cantina di Quistello – comune del Basso mantovano e presente da oggi a Vinitaly di Verona (nel padiglione regionale lombardo Palaexpo, stand B9) – affianca l’arte dell’artista Caterina Borghi. Sarà la sua «Bacca» – voluta dal presidente della cantina, Luciano Bulgarelli – a fronteggiare l’interesse e la curiosità suscitati dal Bacco del Caravaggio e dal Bacco fanciullo di Guido Reni.

Fonte: Giornale Milano.

Oggi parte il Vinitaly Buttafuoco storico e bollitine Docg subito in vetrina.
In mattinata la presentazione del volume sulla Bonarda Domani l’evento dedicato al rosso imbottigliato dal Club. Al via da oggi (e fino a15 aprile) la 55ma edizione del Vinitaly di Verona, dove sarà presente anche la delegazione oltrepadana guidata da Consorzio, Club del Buttafuoco Storico e Camera di commercio Pavia. Alle 11 è in programma l’inaugurazione ufficiale della rassegna con politici locali e nazionali (il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, i ministri Francesco Lollobrigida, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Gennaro Sangiuliano, Orazio Schillaci e Adolfo Urso), mentre l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, inaugurerà il Padiglione Lombardia, dove sono presenti molte delle aziende dell’Oltrepo.

Fonte: Provincia – Pavese.

Il nostro vino fa il botto E l’export vola a 25%.
Nel 2022 fatturato da 75 milioni nei mercati stranieri: al top in Usa e Germania I viticoltori: «Finalmente fuori dall’Italia iniziano a conoscere i nostri prodotti». Le Marche in un bicchiere. Quello del vino. Un calice che ci sta portando alla conquista del mondo. Se il 2022 è stato l’anno d’oro dell’export in generale per la nostra regione, un importante contributo l’ha dato anche il settore dell’enologia, che ha fatto il botto crescendo del 25,9% rispetto al 2021 sui mercati internazionali. Una percentuale che ci pone ben al di sopra della media nazionale, ferma al 9,8%. Tradotto in valori assoluti, il fatturato export del vino ha registrato 75,6 milioni di euro lo scorso anno. La mappa Un risultato centrato in primis grazie ai compratori statunitensi, che si dimostrano i fan numero uno dell’enologia made in Marche.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

«Siamo capitani coraggiosi Mai lasciarsi abbattere».
Savini, Consorzio Vini Piceni: «Il cliente deve essere stanato». L’Italia secondo Paese per valore dell’export dei suoi vini. Per Giorgio Savini, presidente del Consorzio Vini Piceni, ciò che ha favorito lá ripresa è stata «la voglia di fare. Noi, viticoltori non ci siamo lasciati scoraggiare. Sappiamo quando è il momento di tirare la cinghia e quando dobbiamo darci da fare» Traccia un quadro tra il pre e il post pandemia: «Il prezzo della bottiglia è necessariamente aumentato per colpa dell’incremento dei costi di produzione in vigna e in cantina. Ma una cosa è sicura: siamo stati più oculati nelle scelte e chi mira all’export sta investendo nei contatti». Una certezza: «Siamo dei capitani coraggiosi».

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Intervista a Michele Bernetti. «Maggior capacità commerciale Ecco perché abbiamo svoltato».
Bernetti (Umani Ronchi): «C’è voglia dei vitigni della tradizione» «LA PARTENZA DEL 2023 È IN LINEA CON LE CIFRE IN FORTE SALITA CHE STIAMO NARRANDO». In lui convergono tradizione e analisi di mercato, il tutto contenuto nella trasparenza d’un bicchiere di nettare di Bacco. Alza i calici dalla prospettiva privilegiata del Vinitaly, con Verona a fare da sfondo, Michele Bernetti: «Confermo, il trend dell’export è positivo». Il leader di Umani Ronchi, cantina-icona di Osimo, che è a capo dell’Istituto marchigiano di tutela dei vini, non si affida ai favori del destino, punta piuttosto sull’efficacia dei fatti. «Un motivo c’è perché ciò è avvenuto», è la sua convinzione. Qual è? Ce lo spieghi «Le aziende hanno affrontato le piazze di riferimento con più metodo e maggiore organizzazione.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Vini mai pagati per 50mila euro banda di truffatori presa dalla polizia.
Quattromila bottiglie di vino nascoste nei retrobottega di una decina di locali di Barriera di Milano. È il bottino dei truffatori del vino scoperto dagli investigatori del commissariato Barriera di Milano che è riuscita a sequestrare le bottiglie e riconsegnarne circa tremila ai produttori che ne erano proprietari. Il valore complessivo delle bottiglie sequestrate è di circa 50mila euro. Tredici persone sono state denunciate per ricettazione, sette per truffa. Le indagini della polizia hanno fatto emergere un modello di truffa consolidato e basato sullo stratagemma del doppio ordine: il cliente contatta il produttore e chiede una grossa fornitura di vino da consegnare in due luoghi diversi e distanti con pagamento concordato alla consegna della seconda tranche.

Fonte: Repubblica Torino.

Langhe e Roero al Vinitaly che riapre la stradaverso l’Asia – Al Vinitaly di Verona Oltre 600 i produttori dal Piemonte I più numerosi dalle Langhe e Roero.
Alla fiera di Verona sono schierati buona parte dei produttori italiani. Quelli piemontesi sono più di 600 (circa il 12% del totale) e i vignaioli di Langa e Roero, come sempre, sono tra i più numerosi, con le loro blasonate denominazioni al «solito» padiglione 10. OperaWine ieri alle ex gallerie mercatali veronesi. Al Vinitaly di Verona Oltre 600 i produttori dal Piemonte I più numerosi dalle Langhe e Roero Sono nel padiglione 10, intorno allo spazio istituzionale coordinato dalla Regione in collaborazione con il consorzio Piemonte Land of Wine, più in altre aree della fiera bentornati sul pianeta Vino. Se siete addetti ai lavori, se siete grandi appassionati di bianchi, rossi e rosati, ma soprattutto se avete trovato parcheggio, il Vinitaly di Verona è la vostra meta ideale. Qui, da oggi a mercoledì, potete trovare schierati buona parte dei produttori italiani.

Fonte: Stampa Cuneo.

Preso il truffatore che ha raggirato 56 grandi barolisti – I raggiri ai signori del vino ordinava casse di Barolo poi spariva con il bottino.
Oltre quattromila bottiglie di vini e liquori, oggetto di truffa e ricettazione, sono state sequestrate dalla polizia. Preso l’uomo che ingannava i barolisti. Smascherato il truffatore seriale dei produttori delle Langhe: 56 vittime bloccato con sei complici dagli agenti del commissariato Barriera Milano I raggiri ai signori del vino ordinava casse di Barolo poi spariva con il bottino. Tante identità per truffare. A volte nei panni di un notaio, altre volte di un avvocato, altre ancora di procacciatore di impieghi per giovani disoccupati. Abilissimo e suadente, gioca con le vite degli altri a svuotare i portafogli. Ma soprattutto ama spacciarsi per commerciante di vini. Per uno come lui, nato a Dogliani, il vino gli scorre nel sangue e ne conosce tutte le leggerezze.

Fonte: Stampa Torino.

SALICE SALENTINO, UN TERRITORIO IN UN CALICE!
II Consorzio di tutela dei vini Dop Salice Salentino attraverso queste attività promozionali e od altre di tipo formative; e informativo di prossima attuazione, intende ovviare un percorso Che posso preparare al tema del bere di qualità. Un argomento legato o culture’, territorio e caratteristiche qualitative che per valori organolettici e gustativi rappresentano, in termini di sicurezza dei prodotti a denominazione, un elemento di vantaggio. II vino vo necessariamente collegato al territorio di produzione in modo da poter condividere saperi e valori e contribuire alla costruzione di una immagine unica.

Fonte: Gazzetta del Salento.

Sardegna a Vinitaly il turismo nel bicchiere – Vinitaly apre le sue porte la qualità può trainare l’export.
Dopo gli eventi inaugurali, oggi il via ufficiale dell’edizione numero 55 La Sardegna scommette su se stessa con il binomio enologia-turismo /di Antonio Paolini Verona Porta il numero 55 il Vinitaly che taglia il nastro oggi nello spazio fieristico veronese, per debordare però poi ampiamente oltre i suoi confini e permeare di eventi l’intera città. Ma questa edizione è a modo suo – almeno nelle intenzioni – un prototipo, un “number one” per più motivi. Il cambio al vertice operativo intanto, con Maurizio Danese al debutto nel ruolo di a.d. dopo aver però a lungo presieduto il board della SpA di Veronafiere.

Fonte: Nuova Sardegna.

Quella vigna che spunta a sorpresa nel «cuore» delle Panteraie Un gioiello della biodiversità.
L’ex commerciante coltiva i mille metri quadri dell’appezzamento con con criterio ecologico encomiabile di Giovanna La Porta. Un ambasciatore dell’eccellenza montecatinese nel mondo è senza alcun dubbio Gilberto Lepori. Elettricista dalle mani d’oro, per decenni lui e la sua famiglia hanno gestito in pieno centro un negozio cult. Oltre ad essere un punto di riferimento per ogni genere di impianto elettrico, Lepori è stato il tempio degli appassionati di buona musica nell’era del vinile. I più attempati ricorderanno che era stato il primo negozio di dischi della città! Gilberto è conosciuto dai radioamatori di tutto il pianeta.

Fonte: Nazione Pistoia-Montecatini.

Valle d’Aosta protagonista a Vinitaly.
Quindici le aziende presenti. Il premio “Benemerito della vitivinicoltura” a Giorgio Lale Murix Valle d’Aosta protagonista a Vinitaly. La Valle d’Aosta sarà protagonista a Verona alla 55esima edizione di Vinitaly, il grande salone dei vini e dei distillati che si terrà da domani, domenica 2, a mercoledì prossimo, 5 aprile. La Regione parteciperà con uno spazio istituzionale gestito dall’Assessorato dell’Agricoltura e dal Consorzio Vini Valle d’Aosta. Saranno presenti 15 aziende: Rosset Terroir, La Source, Grosjean Vins, Feudo di San Maurizio, Lo Triolet, Maison Agricole DeD, Ottin Vini, La Vrille, Pianta Grossa, Chârteau Feuillet, le cantine cooperative Caves de Donnas, Crotta di Vegneron, Cave des Onze Communes e Cave Mont Blanc de Morgex et de La Salle e l’Institut Agricole Régional. Sarà anche allestito un banco assaggi dove i sommelier daranno in degustazione i vini di 18 aziende valdostane che hanno aderito all’evento ma che non potranno essere a Verona.

Fonte: Valle’ Notizie.

La cultura del vino, un patrimonio che il mondo ci invidia da sempre.
Domani l’inaugurazione dell’attesa manifestazione. Per la prima volta in esposizione anche quadri di Caravaggio e Guido Reni La cultura del vino, un patrimonio che il mondo ci invidia da sempre I n una fiera internazionale del vino italiano, Vinitaly a Veronafiere da domani al 5 aprile, sempre più orientata al business e all’internazionalizzazione, il governo italiano si fa parte attiva per presentare questo settore di punta del made in Italy in tutti i suoi aspetti identitari, culturali, nutrizionali oltre che come polo attrattivo del turismo. Anche per liquidare, tra tante luci, quelle ombre portate dal conflitto in corso in Ucraina, gli attacchi a denominazioni di successo come il Prosecco, e la recente polemica accesa dalla proposta di etichette con moniti salutistici da parte dell’Irlanda. Comparto passato negli ultimi dieci anni dal quarto al primo posto della bilancia commerciale con un export che vale 7,4 miliardi di euro, secondo dati dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia.

Fonte: Gazzetta del Sud Vinitaly.

Industria del vino Numeri da capogiro.
Il settore ormai é una vera parte trainante dell’economia del nostro Paese Industria del vino Numeri da capogiro business, internazionalizzazione e posizionamento. Sono le tre direttrici del 55. Vinitaly pronto a diventare la più grande “ambasciata” del vino, con oltre 4.000 aziende da tutta Italia e da più di 30 Paesi, e un contingente record che supera i mille top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. +Sarä un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende – annuncia il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricololo -. Una evoluzione prevista dal piano industriale con I’obiettivo di potenziare ulteriormente l’identità e la centralità della manifestazione, Esistono 530.000 aziende che offrono lavoro a oltre 800.000 addetti realizzando fatturati di milioni e milioni di euro oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale.

Fonte: Gazzetta del Sud Vinitaly.

La Sicilia è presente con bottiglie ambiziose.
Sono quasi 50 le aziende che rappresentano la nostra regione alla mostra di Verona La Sicilia è presente con bottiglie ambiziose a classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata a valore, mostra sul podio Ribolla (Friuli) con +12%; Muller Thurgau (Trentino Alto Adige) con +10,06; Vermentino (Sardegna, Liguria, Toscana) con +9,9%. Da notare i buoni piazzamenti in questa speciale classifica di Vernaccia (Toscana), Orvieto (Umbria, Lazio), Nebbiolo (Piemonte, Lombardia). I dati dell’intero comparto vino mostrano una flessione, a volume, del vino (-5,4% ), dei vini rossi (-7%), degli spumanti (-4,7%) che diventa -0,2% se si esclude il Prosecco. «Lo scenario geo-politico e le Molti i vini “emergenti” nonostante un calo delle vendite dovuto a vari fattori.

Fonte: Gazzetta del Sud Vinitaly.

Vinitaly, accordo tra Sicilia e Veneto.
Alla 55/ma edizione del Vinitaly, in programma a Verona, lunedì alle 15, nel Padiglione Sicilia, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e quello della Regione Veneto Luca Zaia sottoscriveranno un protocollo di collaborazione tra i due territori viticoli dichiarati patrimonio dell’Unesco: l’isola di Pantelleria e le colline di Valdobbiadene e Conegliano. Alla kermesse di Verona la Sicilia sarà presente con benm 150 cantine.

Fonte: Giornale di Sicilia.

Vino, vetrina internazionale La Sicilia protagonista.
Da oggi al 5 aprile il Vinitaly del rilancio. Presenze da 30 nazioni, dall’Isola la Regione e 150 aziende Vino, vetrina internazionale La Sicilia protagonista Un migliaio di top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi. Ritorna la Cina. Un trampolino prezioso per gli accordi commerciali business, internazionalizzazione e posizionamento. Sono le tre direttrici del 55° Vinitaly pronto a diventare, da oggi al 5 aprile a Verona, la più grande “ambasciata” del vino, con oltre 4 mila aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni, e un contingente record che supera i 1.000 top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.

Fonte: Giornale di Sicilia.

Bicchieri e business va in scena al Vinitaly.
Più di 4mila espositori da 30 Paesi per un settore che fattura 31,3 miliardi. Sfilata di ministri e politici, domani arriva Meloni. Business e politica marciano di pari passo in questo Vinitaly, l’edizione numero 55 al via oggi in cartellone a Veronafiere fino al 5 aprile. Con 31,3 miliardi di euro di fatturato, quasi 8 miliardi di export, 530mi1a aziende e 870mi1a addetti, il settore vitivinicolo italiano è un asset importante dell’economia che ha in Vinitaly la sua principale piattaforma di promozione internazionale, con oltre 4mila espositori da 30 Paesi. E il governo vivrà al fianco di questa filiera strategica per il Paese, con l’arrivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni previsto lunedì quando, negli spazi del ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, interverrà anche a premiare i ragazzi vincitori del settimo Concorso enologico Istituti Agrari d’Italia, organizzato dal Crea Viticoltura ed Enologia e dalla Rete nazionale Istituti Agrari (Re.N.Is.A).

Fonte: Sicilia Catania.

Buyer esteri cercano i vini italiani top.
Oggi al via gli stand in Fiera, passerella di ministri. Domani attesa la premier Buyer esteri cercano i vini italiani top Organizzati 400 incontri con compratori provenienti dai cinque continenti. Nel Gotha mondiale anche 15 aziende veronesi Monica Sommacampagna economia`dlarena.it •• Operawine è tornata in grande stile con una dodicesima edizione speciale alle Gallerie Mercatali davanti alla Fiera, con 130 produttori italiani d’eccellenza selezionati dalla rivista americana Wine Spectator. E il pubblico selezionato è affluito in prospettiva di un 55° Vinitaly che, come ha anticipato il presidente di Veronafiere Federico Bricolo, apre oggi fino a mercoledì e «sarà una delle più grandi edizioni della manifestazione, al servizio di migliaia di operatori e con forte focalizzazione sul business».

Fonte: Arena.

Etichetta sanitaria, primo ok agli emendamenti dell’Italia.
Ciambetti: «Questione vino nella prossima plenaria» Etichetta sanitaria, primo ok agli emendamenti dell’Italia •• Tre dei quattro emendamenti proposti dalla delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni (CdR) contro la proposta dell’Irlanda sull’etichetta sanitaria su vino e alcolici sono stati approvati ieri a Bruxelles nel corso di un voto alla commissione Risorse naturali (Nat) del CdR su un parere sui sistemi alimentari sostenibili. Accanto al voto, le delegazioni di Spagna – che dal 1° luglio riceverà il testimone dalla guida semestrale dell’Ue -, Croazia, Grecia, Slovacchia, Cipro, Romania e Ungheria hanno anche fatto sapere di condividere l’iniziativa italiana per chiedere un dibattito sul tema a Bruxelles.

Fonte: Arena.

II Pinot Grigio seduce.
Nell’area del Consorzio quasi la metà della produzione planetaria di questa uva Una realtà da 245 milioni di bottiglie, 575 aziende e 6.141 viticoltori «Il segreto? Qualità, stile e unicità» di Mauro Pigozzo « i è sapienti quando si beve bene: chi non sa bere, non sa nulla». Nicolas Boileau fu poeta e scrittore francese a cavallo tra il Seicento e il Settecento e coniò una di quelle frasi che divennero leggendarie. Un aforisma che oggi è perfettamente adattabile al mondo del Pinot Grigio, più specificatamente il Pinot Grigio delle Venezie Doc, una realtà che rappresenta quasi la metà di tutta la produzione mondiale di questa uva. Un prodotto chiave da sempre cercato ed apprezzato dal pubblico internazionale, in particolare quello anglosassone, anche se come spesso accade, «nemo propheta in patria»: se provaste a chiedere in un wine bar veneto o friulano quale è il vino più noto, in pochi risponderebbero il Pinot Grigi.

Fonte: Corriere del Veneto Vicenza e Bassano.

Vinitaly apre tra piazze piene aspettando la Meloni – A Vinitaly Meloni e mezzo governo.
Aprirà oggi i battenti in fiera l’edizione 2023 di Vinitaly. E domani arriverà il premier Giorgia Meloni, per «raccontare l’approccio del governo al tema del made in Italy enologico» e premiare circa 200 studenti di scuole agrarie coinvolti dal centro di ricerca del Crea. Ieri il «preludio» con OperaWine alle gallerie mercatali, in una giornata che ha visto piazza dei Signori e i cortili del Tribunale e di Mercato Vecchio presi d’assalto per «Vinitaly and the city». a pagina 9 A Vinitaly Meloni e mezzo governo Oltre al premier, domani, attesi sette ministri. Lollobrigida: «Vino, un’eccellenza da proteggere». A Vinitaly, domani, arriverà il premier Giorgia Meloni. Per «raccontare l’approccio del governo al tema del made in Italy enologico» e premiare circa 200 studenti di scuole agrarie coinvolti dal centro di ricerca del Crea.

Fonte: Corriere di Verona.

Etichette salutistiche, a OperaWine l’allarme: «Ricadute sulla filiera».
Il nodo siccità: nuovi impianti e vecchi pozzi La «vetrina» di Matteo Sorio VERONA Campagne ed etichette salutistico-allarmistiche, da queste parti, preoccupano. «In Canada, dove c’è una campagna piuttosto importante contro l’alcol, le vendite paiono rallentare. Siamo convinti si tratti di un momento. Ma un po’ di timore c’è». L’esempio canadese lo fa Maria Sabrina Tedeschi, responsabile marketing dell’omonima azienda di Pedemonte, in Valpolicella. H tema, a OperaWine, è sentito. Anche perché fra i 130 stand di brand scelti da Wine Spectator come ambasciatori del vino italiano nel mondo — mentre scriviamo — passa il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il primo a definire il 55esimo Vinitaly come «una trincea di contro-informazione positiva».

Fonte: Corriere di Verona.

Cantine veronesi in gran spolvero.
Ecco alcune «chicche» in programma a Vinitaly per le principali cantine veronesi. Le Famiglie Storiche, che raggruppa 13 grandi produttori della Valpolicella, organizza una masterclass sull’Amarone «fine and contemporary» per martedì alle u in fiera. Cantine Pasqua continua il connubio con lo studio d’arte fuse* e presenta alle Gallerie Mercatali l’installazione «Luna Somnium». Masi, reduce dai festeggiamenti per i 25o anni, lancia la «Bottiglia Masi» per Fresco di Masi: minor peso, più qualità e design. Allegrini, oltre alle degustazioni in fiera organizza cene di gala su invito a Villa della Torre, curate dallo chef stellato Guido Paternollo. La cantina Valpolicella di Negrar celebra a Vinitaly i suoi primi go anni.

Fonte: Corriere di Verona.

Vitigni resistenti, la sfida passa anche per l’ambiente.
In Fiera a Verona le novità di un comparto dinamico e attivissimo, sempre più attento alla sostenibilità e alla salute dei clienti e dei lavoratori: da Giusti a Bortolomiol nel Trevigiano, da Vitevis di Gambellara a Tinazzi I1 Veneto farà la parte del leone», ha detto nei giorni scorsi l’assessore regionale Federico Caner e, infatti, anche numericamente, sarà la solita corazzata, forte anche del vantaggio del “fattore campo”, di giocare in casa. Fra progetti nuovi, ottimismo ed entusiasmo, confortanti da numeri e buoni bilanci, ma anche con grande attenzione alle nuove problematiche, da quelle relative al clima (su tutti quello della siccità) ad una doverosa e sempre più accentuata attenzione alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente.

Fonte: Gazzettino – Cibi, vini&piaceri.

Il futuro è oggi Vitevis premiata col marchio Sqnpi.
«Col lavoro di squadra si ottengono risultati ritenuti irraggiungibili» •• Un percorso di sostenibilità che si traduce in linee guida e pratiche condivise, in grado di coinvolgere 1.350 soci su un territorio di 2.800 ettari di vigneti nelle zone più vocate del Veneto, tra Verona e Vicenza. Questa è la scelta di Vitevis, società cooperativa agricola nata nel 2015 dall’unione di tre Cantine storiche vicentine: Cantina Colli Vicentini di Montecchio Maggiore, Cantina di Garnbellara e Cantina Valleogra di Malo ed in grado di ampliarsi ancora nel 2019 grazie all’acquisizione della Cantina di Castelnuovo del Garda. Concepire la sostenibilità come un cammino, un tragitto è la chiave per affrontare nuove sfide e migliorare costantemente. Il percorso di Vitevis ha garantito il coinvolgimento di tantissime persone, con il lavoro di squadra si possono ottenere risultati eccezionali.

Fonte: Giornale di Vicenza.

Il mondo del vino vicentino pronto per l’edizione record.
Oggi s’inaugura a Veronafiere la 55′ edizione, oltre 4000 espositori presenti Il mondo del vino vicentino pronto per l’edizione record Tra le importanti realtà beriche presenti la cantina Beato Bartolomeo da Breganze che ha avviato un importante progetto di rinnovamento dei vini e lancerà “Diamante” Presenti anche tutti i consorzi di promozione e tutela dal Durello a Gambellara Berici e Breganze. Il conto alla rovescia è terminato, si apre a oggi e sino al 5 aprile a Veronafiere la 55′ edizione di Vinitaly che quest’anno gioca su tre di rettrici trainanti: business, internazionalizzazione e posizionamento. La più importante e grande vetrina per il vino italiano nel mondo, con oltre 4mila aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni e un parterre record che supera i 1000 top buyer, (+43% sul 2022) da 68 Paesi.

Fonte: Giornale di Vicenza.

Intervista a Pietro Mattioni – «Il settore può crescere solo con aggregazioni Zonin 1821 è pronta a valutare partnership».
L’analisi di Pietro Mattioni, ad del gruppo di Gambellara Nel 2022 il fatturato dell’azienda ha sfiorato i 200 milioni di euro «Il settore punta crescere solo con aggregazioni Zonin 1821 è pronta a valutare partnership» «Siamo riusciti ad assorbire l’impatto inflazionistico che per noi vale circa 10 milioni di euro». L’eno volumi e più valore. È stata la filosofia che ci ha permesso di affrontare la tempesta perfetta del 2022». Pietro Mattioni, amministratore delegato di Zonin 1821, spiega così i risultati ottenuti dal gruppo di Gambellara che l’anno scorso ha visto il fatturato sfiorare i 200 milioni di euro (in crescita rispetto al 2021) a fronte di una diminuzione di bottiglie prodotte: 50 milioni contro le 58 dell’anno precedente. Tra guerra in Ucraina e aumento dei costi per l’energia i12022 è stato un anno difficile anche per il settore del vino.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Dal gelato alla cantina modello, la nuova sfida dei ragazzi di Grom.
Il paradiso potrebbe essere più o meno così. Così come il luogo dei sogni che Guido Martinetti e Federico Grom stanno costruendo sulle colline di Costigliole d’Asti, lì dove è appena finito il Monferrato e stanno per cominciare le Langhe… Sì, sono i geniali ragazzi che all’inizio degli Anni 2000 hanno fondato una gelateria fino a farla diventare la più buona e famosa del mondo. Grom, appunto, che Guido e Federico hanno venduto a Unilever nel 2015. Parte dei ricavi è servita per acquistare la tenuta di Costigliole, il paese natale della mamma di Guido e realizzare il sogno- appunto – di sempre, nato molto prima di fare il gelato. L’hanno chiamata “Mura Mura”, che in malgascio, la lingua del Madagascar, significa piano piano. Guido e Federico hanno scelto quel nome perché la loro tenuta vuole essere uno stile di vita. Un’idea di vita.

Fonte: Gazzetta.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.