rassegna stampa del vino di lunedì 17 ottobre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 17 ottobre 2022!

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Vino al sapor bianco.
L’appuntamento Toma a Udine Ein Prosit. Nel segno di un patrimonio che fu lanciato da Veronelli. IL «TESORO ENOLOGICO» DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. Sorsi di identità Da Trieste a Pordenone, il bicchiere di vino, il tai (o tajut) come si chiama qui, è socialità diffusa di Luciano Ferraro n giorno di ottobre di 22 anni fa, Luigi Veronelli volò a Las Vegas. Nel suo bagaglio c’erano sei vini del Friuli Venezia Giulia. «Li ho portati in prima classe — raccontò — perché i vini, come gli uomini, non soffrono se viaggiano bene». II critico enologico doveva batterli all’asta «nella pubblica piazza» il primo novembre 2000, su incarico della Regione.

Fonte: Corriere della Sera.

Nella patria delle cantine una visione internazionale.
Oltre 120 appuntamenti. La città diventa una «meta globale» II programma di Luca Bergamin Radici antiche In Friuli si coltivava la vigna già al tempo dei Celti, poi i Romani affinarono il metodo In Friuli si coltivava la vigna già al tempo dei Celti, poi i Romani, come racconta Tito Livio nei suoi Annales, diedero alla produzione di uva e vino la metodica organizzazione che li contraddistingueva già nelle loro campagne militari e nelle opere ingegneristiche. Adesso i terreni coltivati a uva si estendono ben oltre i ventimila ettari: nessuna regione batte il Friuli nella produzione di vini bianchi, siano essi secchi, semi dolci, dolci, frizzanti, tutti realizzati con la stessa varietà di uva.

Fonte: Corriere della Sera’.

Parola d’ordine in cucina: il rispetto.
Ros e Pavan sono due chef che nei piatti puntano su natura e sostenibilità Al femminile di Caterina R. d’Aragona Due cucine «lievi», rispettose dell’ambiente e della gente. Con un’attenzione costante per chi mangia e, prima ancora, per chi lavora. Si incontrano sul terreno delle sfide gastronomiche contemporanee Chiara Pavan e Ana Ros, tra i protagonisti di Ein Prosit. Due donne chef, che a Udine porteranno proposte culinarie personalissime, fortemente legate ai rispettivi territori di origine: la laguna veneziana e la Slovenia. «Noi abbiamo scelto di rappresentare l’ambiente in cui siamo immersi e di prendercene cura».

Fonte: Corriere della Sera.

Un rimedio al caro energia. Al più presto.
Per molti la situazione è ormai insostenibile: c’è il rischio che si fermino i cantieri, che chiudano le attività. Price cap, un fondo comune europeo, rigassificatori, accelerazione del Pnrr: ecco che cosa chiedono le imprese alla politica “Una volta affrontata l’emergenza, occorre porre le basi per una solida e lungimirante politica energetica che manca nel nostro paese da diversi decenni” (Brancaccio). “E’ indispensabile che il prossimo esecutivo dia corso all’attuazione, in tempi rapidi, della `gas release’ (Savorani) di Annalisa Chirico Caro energia, inflazione, aumento dei costi delle materie prime: le aziende italiane non sanno più come andare avanti. E per questo più d’uno ritiene che una revisione del Pnrr, alla luce dei costi lievitati, sia una via obbligata.

Fonte: Foglio – Inserto.

Giancarlo Moretti Polegato «Crisi e aumento dei costi li sentono tutti, ma è queso il momento di rischiare e acquisire» – Prosecco da incorniciare Villa Sandi oltre quota 140.
Balzo dei ricavi e margini in crescita per il gruppo vitivinicolo. Giancarlo Moretti Polegato: la crisi la sentono tutti. La risposta aggregazioni e qualità. Ben oltre i 30 milioni di bottiglie e con ricavi 2022 attesi a oltre 140 milioni (dai 121 del ’21). A conferma un ritmo di crescita a due cifre sostenuto da una quota di export del 70 per cento. Il selfie di un’azienda modello del vitivinicolo, di un campione del prosecco, che è il motore dell’intero settore, è di Giancarlo Moretti Polegato, patron del gruppo Villa Sandi. È nel gruppo di testa del vino italiano e brinda al brillante superamento di una stagione complessa, ma avverte che il quadro potrebbe rapidamente peggiorare.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Flavescenza dorata: incontro all’Arzelà.
La flavescenza dorata, malattia che colpisce la vite, sta causando ingenti danni ai vigneti di alcune regioni dove purtroppo c’è da constatare una sua recrudescenza. Oggi colpisce in particolare il Veneto, nel recente passato si è vista in Piemonte e Liguria (Cinque Terre e Colline di Levanto) dove continua a creare gravi danni e più recentemente è comparsa nel territorio dei Colli di Luni, in particolare nei vigneti dei vini indicazione geografica Liguria di Levante.

Fonte: Nazione La Spezia.

Tre Bicchieri a Maccarlo e Ka Mancinè. Il Rossese entra nell’aristocrazia del vino.
II Gambero Rosso ha assegnato alla titolare dell’azienda di San Biagio della Cima anche il premio Viticoltore dell’anno Tre Bicchieri a Maccario e Ka Mancinè Il Rossese entra nell’aristocrazia del vino j Giovanna Maccario mostra il prezioso raccolto Maurizio Anfosso al lavoro in una delle sue vigne. Giorgio Bracco per noi è stata una grossa sorpresa, e per questo ancora più bella. Il premio ci rende orgogliosi come azienda ma, anche, come rappresentanti dell’intera viticoltura ponentina e ligure. Sono super felice. Il lavoro e la Liguria sempre nel cuore, farò tesoro di tutto.

Fonte: Secolo XIX Imperia.

Il turismo in langa.
L’enoturismo in Italia vale complessivamente 2,5 miliardi di euro ramo e sono circa 14 milioni i turisti legati al settore. L’Italia leader in Europa per prodotti certificati. ben 844 (e ben 526 sono vincoli). Con oltre 15 milioni á presenze e 650mila arrivi Alba, dal 2014 patrimonio culturale ed enogastronomico Unesco. è diventata la punta di diamante del movimento turistico legato a cibo e vino. Basta elencare i numeri per capire l’importanza del turismo per il territorio oltre 3mila imprese, dislocate su 211 Comuni, con più di 14mila addetti per un fatturato totale di circa 400 milioni di euro.

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

La provincia che si è fatta capitale.
Quella di Alba è la storia di una città Q…..” di provincia diventata capitale grazie alla propria industria maturando, al contempo, una forte vocazione commerciale e turistica, un’anima artigiana e ospitando uno dei più importanti consorzi del vino al Mondo, quello del Barolo e Barbaresco. Nessuna altra città di 15 mila abitanti può vantare una storia recente come questa. Alba ha dato i natali a un imperatore romano, Publio Elvio Pertinace, al ministro che ha legato il proprio nome all’istruzione obbligatoria, Michele Coppino. Alba è stata Repubblica partigiana per 23 giorni, ma è stata, fino al dopoguerra, la terra della Malora raccontata da Beppe Fenoglio.

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

Una settimana di brindisi per Benvenuto vermentino.
Camera di commercio Al via oggi la rassegna in città Olbia Inizia oggi l’ottava edizione di “Benvenuto vermentino”. Fino a domenica sarà una settimana ricca di eventi: degustazioni, mostre, incontri dedicati anche all’export internazionale, visite guidate in cantina e una shopping night a tema. Consolidata nel tempo, la rassegna è diventata un utile strumento di marketing territoriale e una delle azioni promozionali più efficaci ideate e promosse dalla Camera di commercio di Sassari Nord Sardegna e dall’azienda speciale Promocamera, in collaborazione con il Comune di Olbia e il Consorzio di tutela del vermentino di Gallura, le associazioni di categoria e l’Ais.

Fonte: Nuova Sardegna.

Hostaria, 22mila biglietti E nella giornata finale la città fa il tutto esaurito.
Domenica tra incontri e degustazioni. Code in Bra per l’accesso fino a tarda sera Hostaria, 22mila biglietti E nella giornata finale la città fa il tutto esaurito II presidente Medici: «La manifestazione è cresciuta con ordine grazie anche agli eventi collaterali. Verona è definitivamente la città del vino». Meglio del 2021. «Poco ma sicuro, viaggiamo verso le 22.500 presenze legate alla manifestazione. Circa duemila tagliandi “di coppia” per il Lugana. E soprattutto», spiega Alessandro Medici, presidente di «Hostaria», ottava edizione, «mancano pochi minuti alla chiusura e c’è ancora coda alla biglietteria in piazza Bra». Fatti i classici due conti la volata conclusiva della tre giorni dedicata al buon bere.

Fonte: Arena.

Pasqua, «Mai dire mai» conquista la critica.
L’Amarone candidato tra i «Wines of the Year» Pasqua, «Mai dire mai» conquista la critica II presidente Umberto: «II 2022 anno straordinario» •• Per Pasqua Vini i12022 è l’anno del Mai dire Mai! L’Amarone della Valpolicella dal marchio sfidante le cui uve provengono da un vigneto-gioiello di 23 ettari a 350 metri di altitudine tra la Val d’Illasi e la Val di Mezzane, Montevegro, ha conquistato, infatti, quest’anno la critica nazionale e internazionale. Dopo aver ottenuto i 96 punti della rivista Decanter, candidandosi tra i Wines of the Year, l’annata 2012 di questo Docg è poi entrata nella cinquina finalista per la categoria European Winery of the Year ai Wine Star Awards del magazine Wine Enthusiast, che saranno annunciati a novembre.

Fonte: Arena.

La Zenato Academy e Pieropan premiati.
L’azienda vitivinicola veronese Zenato, grazie al progetto culturale Zenato Academy, avviato nel 2019 per promuovere giovani artisti, è stata proclamata vincitrice nella categoria Arte e Cultura del Best of Wine Tourism, l’Oscar dell’eccellenza enoturistica, promosso dalla rete internazionale Grandi Capitali del Vino: per l’Italia è stata scelta Verona. Il premio è stato conferito a Zenato «per aver sviluppato un progetto, la Zenato Academy, che coinvolge giovani artisti con un laboratorio permanente di studio e sperimentazione in campo culturale e, in particolare, nell’ambito fotografico».

Fonte: Arena.

Recupero della cantina sociale.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Natale Pigaiani punta decisamente nel suo mandato avuto dai cittadini nello scorso mese di ottobre a dare un forte impulso al settore dell’agricoltura e nel contempo ad incentivare le attività produttive. Certamente nel settore agricolo lo stimolo è quello di attivarsi per il sostegno delle imprese esistenti, non tralasciando ovviamente le nuove attività, puntando alla promozione e valorizzazione dei prodotti locali con la fattiva collaborazione delle associazioni di categoria , dei produttori ed inoltre con il supporto della camera di commercio. Sarà altresì utile puntare alla tutela ed alla salvaguardia ambientale mettendo in campo una collaborazione con i consorzi di bonifica.

Fonte: Polesine24.it.

Bianco, rosso e kosher: il vino lavorato secondo i precetti della religione ebraica.
Nello scenario bucolico della Cantina Sant’Andrea, nell’Agro Pontino, la famiglia Pandolfo coltiva e produce vino kosher, una rarità in Italia. 14 etichette con il sigillo del Gran Rabbinato d’Israele, che finiranno nelle sinagoghe in Italia, Francia, America e Israele. Una tradizione familiare fatta in casa, ma con proiezione globale da Israele a New York. Nella Messa cristiana il vino si trasforma nel “sangue di Cristo”. Ma la Bibbia ci rivela che gli ebrei bevevano vino già migliaia di anni prima di Gesù. Era un nettare altrettanto sacro, sia pure in base ai dettami di una tradizione precedente e diversa?

Fonte: La Repubblica.

La Red Circle Investmens di Renzo Rosso brinda col 40% della storica cantina siciliana Benanti. Ma l’imprenditore punta al controllo.
L’imprenditore Renzo Rosso, presidente e fondatore del marchio di moda Diesel nonché della holding Only the Brave, ha rilevato il 40% della storica cantina siciliana Benanti Viticoltori, produttore di riferimento di vini della Doc dell’Etna. L’operazione, dal valore di 7,5 milioni di euro, (quindi per un equity value di 18,8 milioni) è avvenuta tramite la Red Circle Investments, società di investimento partecipata al 100% dall’imprenditore il quale, secondo quanto risulta a BeBeez, non ha intenzione di fermarsi alla quota di minoranza. La prospettiva, infatti, è quella di investire ancora per far crescere la cantina, a cominciare dal potenziale produttivo.

Fonte: BeBeez.

Le Tenute Lunelli e la nuova etichetta umbra “Carapace Lunga Attesa” presentata da Scelto Caserta.
È in Umbria, nella Tenuta Castelbuono (cantina-scultura realizzata da Arnaldo Pomodoro) che la nuova etichetta della famiglia Lunelli prende vita. Carapace Lunga Attesa è il nome del vino 2015, Montefalco di Sagrantino che nel nome richiama il carapace. La cantina, che ha richiesto ben sei anni di lavori, un tempo lungo per un’opera unica, sfida i confini tra scultura e architettura. Il Montefalco di Sagrantino DOCG Carapace, per uscire dalla cantina ha atteso ben sette anni, con un affinamento atto a renderlo indimenticabile.

Fonte: Luciano Pignataro.

Vinoterapia: le più belle Wine SPA d’Italia.
Fra vigneti e scenari mozzafiato, ci si può prendere cura del proprio corpo, grazie a massaggi, trattamenti con estratti d’uva, bagni in tinozze colme di “nettare degli Dei”; e naturalmente farsi coccolare con visite in cantina, aperitivi, e degustazioni. La vino terapia è una pratica dalle radici antiche, che affondano nei tempi dei greci e dei romani. Questo rito è stato recentemente riscoperto, e utilizza i polifenoli e i principi attivi contenuti nell’uva e nel mosto, come alleati di bellezza. Siete pronti per un viaggio nelle “mille e una botte”? Ecco le SPA e i wine resort più esclusivi del Paese.

Fonte: Apetime-Magazine – Apetime-Magazine.

Masi Agricola: Boscaini, in 2022 grande recupero mercato vino, incertezza -2-.
La celebrazione per la 250esima vendemmia di Masi (la famiglia Boscaini e’ in attivita’ dal 1772) e’ stata anche l’occasione per presentare il progetto Monteleone 21, complesso polifunzionale a Gargagnago di Valpolicella che rappresenta l’impegno della storica cantina verso il territorio della Valpolicella Classica. Il centro ampliera’ l’attuale cantina con nuovi spazi dedicati all’attivita’ produttiva, direzionale ed enoturistica. ‘A 250 anni dalla nostra prima vendemmia ci emoziona presentare Monteleone21, un progetto che racchiude in se’ i piu’ importanti valori del marchio Masi e ne rappresenta la storia, il presente e il futuro.

Fonte: Borsa Italiana.

Asia e Africa, mercati molto promettenti per il vino italiano.
Uno sguardo sul mercato internazionale per il vino italiano, quello che ci permette di dare Edoardo Freddi, a capo della Edoardo Freddi International (Efi), azienda italiana di export management del settore vino, che ha chiuso il 2021 con un fatturato gestito di oltre 75 milioni di euro e una partnership con 43 cantine italiane per un totale di 28 milioni di bottiglie commercializzate nel mondo. “Arriviamo al 10° anno -dice Freddi- con la consapevolezza, nel nostro piccolo, di conoscere abbastanza bene i mercati anche grazie a una presenza puntuale con nostri collaboratori in loco che sanno trasferire le esigenze del mercato locale: è il caso per esempio della Cina in cui abbiamo ormai due risorse stabili.

Fonte: Mark Up.

Abbinare il vino al cibo: come farlo nel modo migliore.
È abitudine comune accompagnare l’aperitivo o il pasto serale con un buon bicchiere di vino. L’importante è farlo bene! Infatti, per ogni piatto e pietanza esiste l’abbinamento giusto con un particolare tipo di vino. Ciò permette di esaltare i sapori e creare un’armonia inconfondibile di odori. Per riuscire ad abbinare il vino al cibo nel modo migliore è necessario prima di ogni cosa avere un’approfondita conoscenza di quelli che sono i principali vini.

Fonte: Altarimini.

Vino di qualità volano turistico.
Terminata la vendemmia inizia il lavoro in cantina per quella che si presenta come un’annata eccellente per qualità nonostante il momento difficile delle aziende. Un settore, quello del vino, che rappresenta una grande bandiera per le Marche in termini di promozione turistica con i vini regionali sempre più in evidenza tra guide, riviste di settore e appassionati del calice. Sono ben 23 quelli individuati di recente dal Gambero Rosso con un Castelli di Jesi Verdicchio Classico eletto addirittura Bianco dell’Anno. E che dire dello scorso anno quando la rivista Wine Enthusiast incoronò un altro Verdicchio, un Classico Superiore, come miglior bianco al mondo? “Nella nostra regione – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – circa il 40% degli agriturismi propone degustazioni ai propri ospiti e secondo un’indagine condotta dalla nostra organizzazione con l’istituto Ixé, quasi sei italiani su dieci (58%) in vacanza visitano frantoi, malghe e cantine per acquistare prodotti locali del territorio direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola”.

Fonte: Tribuna Economica.

Vendita vini online enoteche vino sfuso.
Vendita vini online rossi e bianchi in bottiglia italiani e stranieri. Dalle enoteche che offrono le migliori bottiglie di piccole cantine ed etichette di grandi produttori, ai negozi che vendono damigiane di vino sfuso da imbottigliare a casa a prezzi convenienti. Comperare una buona bottiglia su internet pagandola il giusto prezzo è sempre più facile e conveniente. Le piattaforme di vendita vini online sono enoteche virtuali che offrono agli appassionati bottiglie di tutti i tipi suddivisi per regione, dalle etichette prestigiose fino ai vini del supermercato, ma per risparmiare si può acquistare anche vino sfuso in damigiana da imbottigliare a casa.

Fonte: Bintmusic.it.

Botti di vino, diverse idee per riciclarle in modo alternativo e divertente.
Se siete in possesso di una cantina di vini e avete delle botti che non vi servono più, invece di gettarle via, riciclatele. Si possono realizzare davvero un’infinità di cose con le botti di vino. Spesso capita che le botti si rovinino e quindi non possano essere più utilizzate per contenere il vino. Ma possono avere una seconda vita come arredamento di casa vostra. Ci sono varie idee molto originali che riguardano le botti di vino. Le potrete riutilizzare in modo originale e davvero bello, sia per arredare la casa che per creare degli oggetti utili per voi e chiunque abiti insieme a voi. Le botti possono diventare molte cose.

Fonte: Orizzontenergia.it.

Vino. Troppo basso il prezzo medio a bottiglia (25 euro), ma cresce l’export (+14%). Per il futuro sostenibilità è la parola chiave.
Pubblicato uno studio realizzato dall’Area Studi Mediobanca, nel quale si evidenzia il gap che le imprese vitivinicole italiane registrano rispetto a produttori esteri, in particolare francesi, sotto il profilo dei valori unitari. Un export, quello del vino italiano, definito da Mediobanca “concentrato, di prossimità ma ancora povero”, in particolare sotto il profilo del prezzo medio: 32,2 USD per la Francia contro 25,3 USD per l’Italia. Un dato in parte compensato dal confronto sui volumi di esportazione, che vede l’Italia prevalere ampiamente nel confronto con la Francia, e sul trend di crescita del valore complessivo delle esportazioni negli ultimi 10 anni: + 39,4 % per l’Italia, + 29,5% per la Francia.

Fonte: Agricultura.it.

STAMPA ESTERA

Le bordeaux du futur.
Un pessac-féognan étonnamment revigoré, où le fruit s’exprime à plein: le Château Couhins-Lurton imprime une nouvelle direction à l’appellation. Il faut regarder la réalité en face: les journalistes spécialisés dans le vin, dont je fais partie, sont des personnes pourries gâtées. Lors des événements presse, on nous promène, on nous nourrit, on remplit nos verres. On pose nos documents sur de petits tabourets rembourrés, on nous glisse des bouteilles dans d’élégants petits sacs à rubans. On vit « en mode pacha », pour reprendre la chanson d’Astéréotypie, le groupe musical français le plus excitant du moment. Mais les ronds de jambe m’ennuient, cette sensation d’être déconnectée de la réalité m’agace; je refuse donc la plupart des déjeuners de presse. Et pourtant, j’avais accepté celui-ci. Parce que derrière l’apparence polie de Jacques Lurton, propriétaire (entre autres) du Château Couhins-Lurton, suinte le baroque, la personnalité hors cadre. Et qu’il s’agissait de nouvelles cuvées, « différentes » m’avait-on promis. Le rendez-vous avait lieu chez Monsieur Dior, cuisines conduites par Jean Imbert, au premier étage de la boutique Dior de l’avenue Montaigne à Paris, un endroit où l’on se sent mal fagoté et où l’on n’ose pas regarder le prix d’une paire de chaussettes (36o euros). Ça partait mal. Quelle belle surprise, alors. Au lieu du déjeuner plan-plan bourgeois, j’ai eu la sensation, enfin, d’entrer dans une nouvelle ère bordelaise. Et par le haut s’il vous plaît. Couhins-Lurton n’a pourtant rien de rock’n’roll. Cru classé de graves, appellation pessac-léognan, au sud de Bordeaux, il a été racheté et rénové par André Lurton, le père de l’actuel propriétaire. André Lurton fut l’une des grandes figures du vignoble bordelais. A la tête de 60o hectares de vignes, c’est également lui qui a fondé l’appellation d’origine contrôlée pessac-léognan en 1987. Voilà donc l’héritage qui pèse sur son fils, sur ce château, sur ce vin. Et pourtant cette nouvelle gamme, un rouge et un blanc, vient tout bousculer. Nommée « Acte II », « en référence à la seconde partie d’une pièce de théâtre, m’explique-t-on, c’est une nouvelle interprétation des terroirs du Château Couhins- Lu rton». En langage marketing, c’est généralement une façon de décrire le second vin d’un cru classé, moins prestigieux.

Fonte: Monde L’Époque.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.