Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 20 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Fra Vinitaly e Mäneskin i primi sold-out in aprile: anche 1.600 euro a camera.
Effetto-Vinitaly. Alcuni alberghi della città sono già sold-out. L’Hotel Bologna, ad esempio. Ma non solo. Su «Booking.com», l’86% delle strutture non ha disponibilità di camere dall’8 al 13 aprile. «Sul nostro portale siamo al 60% di strutture esaurite, anche se il dato non tiene conto di tutte le camere “fermate” e non ancora pagate» dice Daniel Frank, direttore del servizio di prenotazione alberghiera online della Cooperativa Albergatori Veronesi. Dopo due anni, il salone del vino toma in presenza e già fa sentire il suo «traino» su una città che di grandi eventi è bisognosa. Anche in termini di prezzi. Sui siti intemet, alcuni fanno impressione. Un esempio di ricerca: camera singola, tre notti dal io al 13 aprile. In una struttura del centro storico il prezzo sotto Vinitaly può essere di 1.606 contro i 346 euro degli stessi giorni nel mese di marzo.
Fonte: Corriere di Verona.
Per i Brangelina la vita non è più rosé Litigano anche per la loro azienda vinicola.
La Jolie vende le sue azioni della provenzale Miraval, lui vuol farle causa. La vie en rosé non dura mai in eterno. Prendete Angelina Jolie e Brad Pitt. Fino a qualche tempo fa sembravano la coppia perfetta: belli, famosi, ricchi, buoni. Una «ditta» talmente affiatata da meritare una ragione sociale: Brangelina. Poi la love story è finita e le due star non si può dire abbiano brindato al loro divorzio, «celebrato» nel 2020. Comunque, non con il vino della loro tenuta vitivinicola nel Sud della Francia, la Miraval Côtes de Provence. La tenuta di 500 ettari, di cui 50 a vigneto, che i due acquistarono nel 2008 e nella quale si sposarono nel 2014, lei peraltro con un romanticissimo abito firmato Atelier Versace in cui aveva fatto ricamare i ritratti di tutti i loro figli. E che negli ultimi anni è diventata rinomata anche per i vini che vi sono prodotti, in particolare il Miraval Rosé, prodotto con uve Cinsault, Rolle, Syrah e Grenache e considerato uno dei rosati più rinomati del mondo (il suo prezzo, sui siti di e-commerce del vino, si aggira sui 18 euro a bottiglia).
Fonte: Giornale.
Boom delle bollicine al supermercato: +18%.
Bene il mercato del vino nella grande distribuzione ne12021, ma il 2022 si apre nel segno dell’incertezza. È quanto emerso in un webinar organizzato da Veronafiere in preparazione di Vinitaly, che si terrà da110 a113 aprile prossimi. 11 vino nei supermercati chiude il 2021 con un -2,2% a volume sul 2020 ma guadagna rispetto a12019, anno pre-pandemico e quindi vero termine di paragone. Le bollicine, invece, hanno fatto registrare una crescita straordinaria dei 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. Se analizziamo i dati a valore troviamo che il vino è cresciuto del 2,1% e le bollicine del 20,5%.
Fonte: Libero Quotidiano.
Alla filiera del vino manca un’iniezione di vera normalità.
C’è chi esulta per il “Cancer plan” emendato, ma è stata vinta solo una battaglia e non la guerra che si chiama ripartenza della ristorazione, delle enoteche, dei bar, dei piccoli esercizi storici e dei centri cittadini di tutta Italia. Resta il fatto che dopo le barricate italiane sulle etichette delle bottiglie di vino ci sarà solo un avviso sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione ad un consumo responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, come sulle sigarette, in virtù del fatto che alla fine ha prevalso la linea morbida italiana. I1 16 febbraio il risultato della votazione al Parlamento europeo sul cosiddetto “Cancer Plan” (piano strategico per la lotta al cancro) ha visto passare gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura delle bottiglie. Federvini ha commentato: «Siamo contenti che l’Europarlamento abbia capito che non era il caso di usare una linea troppo dura.
Fonte: Libero Quotidiano.
Sannio, 63 milioni dalla filiera Dop Igp.
Il comparto ha resistito all’urto della pandemia ma adesso è esposto ai contraccolpi del caro energia Sannio, 63 milioni dalla filiera Dop Igp Cinque milioni e mezzo dai cibi e 58 milioni dai vini certificati la Campania si conferma Prima regione del Mezzogiorno tra le principali vocazioni economiche del territorio, ma adesso pesa in negativo l’emergenza rintano energia e materie prime Dati asseverati sulle performance della Dop economy italiana e dei comprensori territoriali nel rapporto Ismea Qualivita, con riferimento al computo statistico per il 2020 diffuso in questo inizio 2022. Per il beneventano notizie lusinghiere con un valore delle produzioni, soprattutto vini e in parte cibi Dop Igp, non intaccato dalla crisi pandemica.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
Le battaglie dell’industria enologica irpina.
Veniva fissata a 13 gradi la ricchezza alcoolica dei vini rossi destinati all’esportazione. Ad essere penalizzata l’Irpinia La crisi che minacciava l’industria irpina era quanto mai grave Cesare Carpenito L’industria enologica rappresenta, senza dubbio, un fiore all’occhiello della nostra provincia: pochi sanno che una grande svolta, in tal senso, giunse già sul finire del XIX secolo, come è possibile ricostruire a partire da un interessante opuscolo della Camera di Commercio, intitolato “Il decreto ministeriale del 28 Marzo 1888 sulla determinazione del grado alcoolico naturale dei vini e la Camera di Commercio ed Arti di Avellino” ed edito dal Premiato stabilimento Maggi nel 1888. E’ proprio in virtù di tale opuscolo che possiamo ricostruire un’importante pagina della storia dell’industria vitivinicola irpina, in particolare, tramite il resoconto di due riunioni di basilare importanza. Riunione della Camera di commercio ed arti di Avellino del 22 aprile 1888.
Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.
Intervista a Luca Bonacini – L’Atlante dei lambruschi, l’enciclopedia del vino «che non se la tira».
L’azienda Due ragazzi sui colli e il vino che rinasce di Helmut Fanoni a pagina 13 Due ragazzi sui Coffi Enrico Verdilio e il suo socio Giulio Scagliarini hanno 50 anni in due. Insieme hanno rilevato una delle aziende storiche della regione La loro avventura a Terre Rosse Vallania di Helmut Falloni acciamo 5o anni /¡ scarsi in due», \\ scherza Enrico Verdilio (1998) insieme al socio Giulio Scagliarini (1996), con il quale ha rilevato una delle aziende vinicole storiche della nostra regione, a Zola Predosa, nel bolognese. Il nome di Vallania, a chi invece di anni ne ha di più e magari anche qualche capello bianco, riaccende nella memoria il ricordo di grandi vini.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Golf e buon vino, tesori di Salso.
La cantina «Il poggio» proprietaria delle 18 buche Golf e buon vino, tesori di Salso. Le colline di Salso come la Franciacorta: nasce l’abbinamento di assoluto prestigio fra il Golf club Salsomaggiore e la cantina «Il poggio», nuova proprietaria delle 18 buche salsesi. La cantina di Cangelasio, confermata anche per il 2021 tra le «top ten» dai commentatori di Tripadvisor e sempre saldamente al primo posto nella classifica di «Cosa fare a Salsomaggiore», sempre del portale Tripadvisor, è una delle new entry di maggiore successo nella classifica del «Gambero rosso», conquistando due calici con il vino che è l’emblema stesso della piccola casa vinicola: «Il poggio».
Fonte, Gazzetta di Parma.
Cancer plan, vino salvo dal bollino nero Ora occhio a Nutriscore.
II vino è uno dei settori regionali dl punta «Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato al tema del consumo di vino, che ha scongiurato il rischio di danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra e a un comparto economico fatto di tanto lavoro e tante imprese, fondamentale per l’economia regionale e nazionale». Esprimono soddisfazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero, nell’ambito del Cancer Plan, inserendo nell’etichetta avvisi analoghi a quelli di tabacco e sigarette. Emendamenti che hanno visto co-firmatari gli europarlamentari Paolo De Castro ed Elisabetta Gualmini.
Fonte: Nuova Ferrara
Pitt fa causa alla Jolie per la vendita della tenuta vinicola.
Brad Pitt ha fatto causa all’ex moglie Angelina Jolie per aver venduto la sua quota della tenuta Chateau Miraval nel sud della Francia che la ex coppia aveva comprato assieme nel 2008 per 28 milioni di dollari e dove, sei anni dopo, aveva pronunciato il fatidico sì. «Ci eravamo accordati che non avremmo venduto senza il consenso l’uno dell’altra», ha argomentato Pitt denunciando la Jolie alla Superior Court di Los Angeles. L’anno scorso Angelina ha ceduto la sua quota a Tenute del Mondo, l’azienda vinicola controllata del Gruppo Stoli che possiede insieme alla famiglia Frescobaldi vini come Luce, Ornellaia e Masseto e che fa capo all’uomo d’affari russo Russian businessman Yuri Sheller.
Fonte: Nuova Ferrara.
Prodotti Dop e Igp Filiera da 3,3 miliardi.
Saranno le cantine Eu bea del Vulture, Elena Pucci di Barile e Dragone del materano a rappresentare la Basilicata alla manifestazione Vini da terre estreme che si terrà. nella città dei Sassi dal 5 al 7 marzo. L’evento (patrocinato da Confartigianato Imprese Matera, Oprol – olivicoltori lucani, Orto Sociale APS, Associazione. Matera 2019) avrà luogo presso l’Hotel Alvino 1884. «I primi anni – dice Alvaro De Anna, promotore e ideatore dell’iniziativa – abbiamo scelto di fare una rassegna itinerante, poi, per qualche edizione ci siamo fermati a Venezia in una splendida villa e quale città migliore poteva essere abbinata a Venezia se non Matera, che è bellissima?» Da dove nasce l’idea? Cosa sono quelli che voi chiamate “vini eroici”? «Sono quei vini che vengono prodotti in zone impervie e solo un eroe può dedicare energia e cuore alla cura delle vigne posizionate in alta quota o a strapiombo sul mare, su terreni sabbiosi, terrazze, gradoni o isole di difficile accesso.
Fonte: Nuova Ferrara.
Russiola e Fortana I vitigni vanno in Cina.
Vale ben 3,3 miliardi di giuro il ritorno economico delle filiere agroalimentare vitivinicole dei prodotti Dop Igp in Emilia-Romagna. Prima regione italiana nel settore cibo, seconda solo al Veneto nel complesso per valore delle filiere Dop e Igp, l’Emilia-Romagna conta ben 74prodottiDop Igp e 17.272 operatori di settore. Sono questi i dati principali, riferiti al 2020, emersi dal Rapporto Ismea-Qualivita 2021 che descrive la Dop economy italiana, un settore che nel suo complesso vale qualcosa come 16,6 miliardi di euro. Tornando alla nostra realtà regionale il Rapporto indica Parma come prima provincia per impatto economico (1.289 milioni di euro), seguita d a Modena (717 milioni), Reggio Emilia (606 milioni) e Piacenza (254 milioni).
Fonte: Nuova Ferrara.
Fondi per il vino Ci sarà un progetto per il Celanese.
II senatore Gianfranco Rufa con Tonino Borgia Fondi per il vino Ci sarà un progetto per il Cesanese Decreto illustrato da Centinaio Rufa incontra Borgia. Il sottosegretario alle politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ha dato notizia dello stanziamento di 25 milioni di euro destinati al comparto del vino contenute nel “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, su cui è arrivata l’intesa in conferenza Stato-Regioni. Grazie a questo decreto – commenta Centinaio – vengono stanziati a sostegno della filiera vitivinicola 25 milioni di euro per iniziative sul territorio nazionale. Si tratta di fondi che vogliono aiutare la filiera nel post pandemia. Il vino è tra i migliori ambasciatori del made in Italy nel mondo come confermano i risultati straordinari dell’export. Vogliamo sostenere la filiera, non solo fuori ma anche dentro i nostri confini nazionali.
Fonte: Ciociaria Oggi
Intensità e raffinata speziatura Le buone «note» di un rosso.
Le note organolettiche «suonate» dal Violino del millesimo 2017 compongono un’armonica sinfonia tra il merlot ed il cabernet sauvignon vendemmiati ad un mese di distanza (va da sé nell’ordine citato). Antonio Lecchi li tiene separati ad affinare in barriques fino al momento di decidere anno per anno la percentuale del taglio a freddo che precede l’imbottigliamento. Ricordiamo un eccellente 2009 ed ora questo 2017 promette perlomeno di eguagliarlo: ha intensità e complessità, ricchezza di frutto e raffinata speziatura. II Violino 2017 Bergamasca Rosso IGP Tenuta Casa Virginia Via Cascina Violo 1, Villa d’Almè Telefono: 340.2260681 Prezzo 25 euro.
Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.
II made in Piemonte vale 1,3 miliardi – Dalla torna ai salumi I nostri prodotti Dop valgono 1,3 miliardi.
Le storie degli imprenditori. Piemonte quarto in Italia per cibi e vini tipici Dalla toma ai salumi I nostri prodotti Dop valgono 1,3 miliardi A dominare sul fronte del cibo la nocciola con 40 milioni, ma solo il comparto del vino vale un miliardo con 59 qualità Un patrimonio da 1,3 miliardi di euro. E solo per quello che è il valore di produzione. Sono le 82 eccellenze nostrane che portano sull’etichetta il marchio della Denominazione d’Origine Protetta o dell’Indicazione Geografica Protetta. Dop e Igp, appunto, che nell’ultimo Rapporto Ismea “Qualivita 2021” sui comparti agroalimentare e vitivinicolo in Italia rivelano quanto alto sia l’impatto economico di vini, formaggi, ortofrutta e carni fresche: 361 milioni di euro nel piatto e più 1,027 miliardi in calice o nel bicchiere.
Fonte: CronacaQui Torino.
«Festeggiamo la decima vendemmia Doc a Villa della Regina».
«La freisa è un cavallo di razza che bisogna saper domare, proprio per questo dà tante soddisfazioni». Sceglie questa metafora Luca Balbiano, titolare dell’azienda vitivinicola di famiglia, per definire il vitigno coltivato nella vigna di Villa della Regina. «Abbiamo appena festeggiato i 10 anni del marchio Doc. Non è stato semplice ottenerlo perché Torino non è mai stato un Comune produttivo dal punto di vista vitivinicolo, ma è stato possibile perché a Villa della Regina c’era già in origine una vigna» spiega Balbiano, da 15 anni nell’azienda di famiglia fondata dal nonno Melchiorre nel 1941 ad Andezeno. «Le ultime annate sono state molto buone – spiega Balbiano -, la vigna di Villa della Regina è posta in una posizione favorevole, sia per l’esposizione sia per la composizione del terreno. Siamo contenti di riuscire a esprimere la qualità di un vino così, che viene molto apprezzato.
Fonte: CronacaQui Torino.
Dal Barolo a Bordeaux Il Cerequio di Chiarlo debutta sulla “Place”.
È il primo vino piemontese ad essere distribuito nella prestigiosa piattaforma francese vicino alle etichette più blasonate del pianeta Dal Barolo a Bordeaux Il Cerequio di Chiarlo debutta sulla “Place”. Un partenariato commerciale che porterà a un altro livello la distribuzione Risultato frutto del grande impegno per fare arrivare i nostri vini in tutto il mondo. Dal Barolo a Bordeaux, guardando ai mercati mondiali. È un vero itinerario sulla strada dei tannini e dell’internazionalizzazione quello che la cantina Michele Chiarlo di Calamandrana intende tracciare, annunciando il debutto del suo Barolo Cerequio 2018 nella prestigiosa Place de Bordeaux. «Sarà il primo Barolo e il primo vino piemontese ad essere distribuito dalla prestigiosa piattaforma francese — dicono dall’azienda -. Con l’ingresso sul mercato de La Place, il nostro Barolo Cerequio sarà al fianco delle etichette più blasonate al mondo».
Fonte: Stampa Cuneo.
Comuni e Consorzio uniti per il Chianti.
Promuovere il vino e il territorio Firmato il protocollo d’intesa fra 16 amministrazioni e il ‘Colli Fiorentini’. La firma sull’atto sta arrivando, a Montespertoli, a Montelupo, a Certaldo: parliamo dell’esito ufficiale, perché il protocollo è già stato firmato. Di che si tratta? Della promozione e valorizzazione di un territorio che appare eterogeneo ma non lo è: il Chianti Colli Fiorentini. Ovverosia quella striscia di territorio che dalla parte est dell’Empolese (appunto Certaldo, Montespertoli e Montelupo) abbraccia i territori a nord del Classico (Lastra-Scandicci-Impruneta) sino ad est del Classico (Monti del Chianti versante del Valdarno Superiore) per arrivare ad alcune colline della zona di Fiesole. E’ un processo che parte da lontano, almeno 19 anni fa e che tuttavia, andando a guardarlo bene, presentava, nell’ordine: aziende agricole d’eccellenza con vini sublimi, monumenti d’importanza superiore, paesaggi umani e ambienti naturali senza pari.
Fonte: Nazione Empoli.
I vitigni resistenti puntano all’Igt De Bacco: «L’iter è a buon punto».
II riconoscimento sarà quello delle “Coste del Feltrino” È presto invece per le produzioni di Alpago e Valbelluna. Non è in grande spolvero solo il Prosecco, che domani chiederà alle Regioni di poter produrre 213 milioni di bottiglie in più, arrivando al 2024 a quota 756 milioni di confezioni. Lo sono anche i vini di nicchia bellunesi, quelli autoctoni del Feltrino e le varietà resistenti coltivate in Valbelluna e in Alpago. Marco De Bacco, coordinatore del “Consorzio Coste del Feltrino” annuncia che: «Dopo la pausa della pandemia concluderemo l’iter per il riconoscimento della Igt, l’Indicazione geografica tipica, primo passo che ci porterà poi ad una vera e propria Denominazione». La prima Doc bellunese. Oggi la provincia di Belluno è inserita nella “Igt Dolomiti” che gravita sul Trentino e sull’Alto Adige. I produttori del consorzio feltrino sono 16, coltivano 60 ettari: di varietà Pavana, Gata, Turca e Bianchetta. «Sono vini autoctoni, con alle spalle 500 anni di storia», ricorda De Bacco, «sono molto apprezzati e hanno un loro mercato.
Fonte: Corriere delle Alpi
Vigneti feltrini: salgono i prezzi – Boschi svalutati dopo Vaia, e volano i prezzi dei vigneti feltrini.
Valore delle aree boscate in calo dopo Vaia, prezzo dei terreni seminativi stabili, in aumento nelle zone di frutteti e vigneti, interesse per le superfici agricole con strutture produttive nella parte alta della provincia. È questo l’andamento del mercato fondiario post pandemia in provincia, così come fotografato dal report di Confagricoltura sull’indagine Crea. Emerge che i prezzi sono fermi da due anni. Trentin a pagina V Boschi svalutati dopo Vaia, e volano i prezzi dei vigneti feltrini› L’analisi del mercato fondiario Crea fotografa in media valori pre-pandemia «MA C’È TANTO INTERESSE PER MALGHE E PASCOLI DA PARTE DI OPERATORI PROVENIENTI DA ALTRI TERRITORI». Valore delle aree boscate in calo dopo Vaia, prezzo dei terreni seminativi stabili, in aumento nelle zone di frutteti e vigneti, interesse per le superfici agricole con strutture produttive nella parte alta della provincia.
Fonte: Gazzettino Belluno.
Il Fratta premiato tra i grandi vini di tutto il mondo.
II ’17 di Maculan tra i primi 10 delle guide Il Fratta premiato tra i grandi vini di tutto il mondo II “mitico” Parker gli assegna 96 Angela: «È un’annata speciale» •• Il Fratta 2017, vino icona di Maculan è tra i dieci migliori vini rossi d’Italia nel mondo. La classifica, firmata per Gentleman da Cesare Pillon ed Emanuele Elli, incrocia i punteggi delle principali guide italiane con le valutazioni di quattro autorità internazionali: Wine Spectator, Robert Parker – The Wine Advocate, Vinous e James Suckling. Dalla rivista di Robert Parker – The Wine Advocate Monica Lamer valuta il Fratta 201796/100. Punteggi elevati anche da James Suckling (94 punti), Vinous (92), Daniele Cernilli di Doctor Wine gli attribuisce il Faccino e 95 punti e La Guida Oro I Vini di Veronelli 93. Inoltre, Fratta 2017 è valutato con 97 centesimi da Luca Maroni, affermandosi come il Secondo Miglior Vino Rosso d’Italia 2022 dell’Annuario.
Fonte: Giornale di Vicenza.
«Sbancamenti, più dialogo e un vero piano di tutela».
Democratici e Verdi, contro Io scempio del territorio, sollecitano un confronto maggiore tra produttori, proprietari di terreni e amministrazione comunale «Abbiamo ottenuto il riconoscimento Unesco per la bellezza delle nostre colline non per la quantità del vino prodotto. Conegliano città del vino, senza un piano definito per l’agricoltura. La questione è sollevata dal Partito Democratico, che domanda inoltre maggiore collaborazione nella tutela del territorio.
Fonte: Tribuna Treviso.
Oltre 8500 aziende pronte a chiedere di riconoscere glera come Prosecco.
Un affare da 650 milioni di euro. Entro 3 anni, se il mercato del Prosecco Doc continuerà a crescere ai ritmi di oggi, la denominazione presieduta da Stefano Zanette passerà dai 543 milioni e 400 mila bottiglie del 2021 ai 756 milioni e 400 mila dei 2024. Un aumento, dunque, di 213 milioni di confezioni, pari, queste ultime, ad un valore di 650 milioni. Tanto vale la decisione che prenderà il Consorzio Prosecco Doc, martedì prossimo, attraverso il suo cda: di attingere altri 10.800 ettari, di glera a terra, ma da impianti antecedenti i12018. Sono ben 8690 le aziende che potenzialmente possono chiedere il riconoscimento del glera a terra come Prosecco, da oggi al 2024, grazie ai 10.800 ettari che fra 3 anni andranno ad aggiungersi ai 24.450 ettari ora in coltivazione. «Attenzione – mette le mani avanti Giuseppe Facchin, presidente della Cia di Treviso, componente del cda del Consorzio del Doc – l’attingimento a questa ulteriore quota di glera-Prosecco avverrà solo se il mercato lo richiederà».
Fonte: Tribuna Treviso.
Imbottiglia in cantina da Reassi a Carbonara di Rovolon.
Sabato 19 febbraio andremo alla scoperta dei segreti dell’imbottigliamento! L’azienda agricola REASSI di Carbonara di Rovolon è aperta tutto il giorno per rivivere la tradizione di un tempo e vivere l’esperienza dell’imbottigliamento del vino, ascoltando i loro segreti e suggerimenti! Degusta il vino fra le proposte Reassi, scegli il tuo preferito, spinalo dalla botte, imbottiglialo e metti la tua personale etichetta!! Sarà bellissimo, divertente anche per le famiglie e i bambini! E se vorrai rendere questa esperienza ancor più emozionante, mettiti gli scarponi e partecipa all’escursione fra i sentieri di Rovolon! Saremo in compagnia di una guida naturalistica alla scoperta del territorio che accoglie anche i vigneti di Reassi, per capire quali sono le caratteristiche geologiche che rendono speciale questo vino euganeo.
Fonte: PadovaOggi.
Una cantina-igloo a 2.000 metri per invecchiare le 200 migliori bottiglie camune.
Una cantina a 2000 metri di altezza per praticare una viticoltura sostenibile. Un esperimento unico nel suo genere e unico in Italia. Completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio della Valle Camonica all’interno di una cantina di ghiaccio costruita per l’occasione, a 2.000 metri di quota, al Corno d’Aola, nella ski area di Ponte di Legno, nel Parco dell’Adamello. Obiettivo: studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile. L’igloo, da utilizzare come originale cantina di affinamento, è stato realizzato dall’artista camuno Ivan Mariotti. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie: la Cantina Bignotti ha depositato i suoi rossi Igt e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valle Camonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito.
Fonte: Prima la Valcamonica.
Cantina Terre, trionfo per Bosini-Bardone eletti i 12 della lista, ex presidente bocciato.
La lista dell’area dei soci che hanno sfiduciato il precedente cda della Cantina Terre, fa il pieno di voti e stravince le elezioni per il rinnovo dei vertici della coop, conquistando tutti i 12 posti disponibili nel Cda. Fuori l’ex presidente Andrea Giorgi, primo degli esclusi. L’esito è arrivato ieri sera, poco dopo le 22, al termine di una lunghissima assemblea che è durata, tra voto e scrutinio, circa nove ore. Boom di affluenza, che ha superato il 70% (479 soci tra presenti e deleghe su 670 conferitori). A trainare il successo della lista è stata la zona del Casteggiano, visto che i primi tre candidati più votati arrivano da lì: recordman di preferenze è Giulio Romanini, viticoltore di Borgo Priolo, che ha collezionato 352 preferenze, seguito da Enrico Bardone di Casteggio (342) e Daniele Gabetta di Torrazza Coste (338).
Fonte: La Provincia Pavese.
Slow Food Marche, le cantine in esposizione a Bologna.
Slow Food ha presentato ufficialmente Slow Wine, l’evento dedicato al mondo del vino. Fiera internazionale dove protagonista è un certo tipo di vino. Che sia buono, pulito e giusto, cioè che sia sostenibile dal punto di vista ambientale. Produzione che sia motore di crescita economica grazie al rapporto virtuoso instaurato dalla cantina con i propri dipendenti e con le comunità con essa interagisce. All’evento di Bologna sarà presente una nutrita batteria di cantine marchigiane.
Fonte: Prima Pagina Online.
‘Esperienze di Vitae in Umbria’: presentazione a Perugia della Guida ai Vini 2022 dei degustatori AIS.
Evento dell’Associazione Italiana Sommelier aperto al pubblico e su prenotazione. In programma anche i banchi d’assaggio per la degustazione dei vini di 50 cantine. Sarà Perugia, capoluogo di una regione da sempre vocata alla produzione del vino, a far da sfondo alla giornata del prossimo 20 febbraio che accoglierà l’evento “Esperienze di Vitae 2022″, rassegna delle cantine umbre e delle eccellenze enologiche della nostra regione recensite dalla Guida Vitae 2022 ai migliori vini d’Italia. Il taglio del nastro dell’evento, organizzato da AIS (Associazione Italiana Sommelier) Umbria, è previsto per le ore 14 all’interno del Centro Congressi dell’Hotel Giò di Perugia. A seguire, si apriranno i banchi di assaggio per le degustazioni libere delle cantine umbre che hanno aderito alla kermesse.
Fonte: Umbria24.
Vino, via il riferimento al cancro dalle etichette. L’Europa sceglie la linea morbida.
Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero. “C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”. E’ questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate qualche giorno fa dall’Europarlamento. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
Fonte: QuiCosenza.it.
Il vino tira l’economia. Nel 2021 export +12,6% per 7,1 miliardi di euro.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly sono soprattutto le bollicine che tirano l’export del vino italiano . Un terzo in più la vendita di vino italiano negli Usa. Quasi raddoppiata l’esportazione del Prosecco (+43%) che si avvicina a quella dello champagne che cresce di oltre il 50%. Anche in Cina, consumatrice di rossi, l’incidenza degli spumanti è quasi raddoppiata, con il Prosecco a +117% e con un export degli spumanti italiani in crescita del 33%. Il vino italiano vola anche in Canada (+23%), Svizzera (+11%) e Giappone (+5%).
Fonte: L’Adige di Verona.
Napoli Food&Culture festival: musica, degustazioni e attività per bambini.
Sabato 19 febbraio a partire dalle ore 10.00 speciale appuntamento per tutti, grandi e piccini, al Mercato Coperto Campagna Amica Fuorigrotta dove, con gli eventi del progetto Napoli Food&Culture festival si celebra la contaminazione della musica e del cibo. In programma perfomance sonore, degustazioni e animazioni per i bambini.
Sarà possibile pranzare al Mercato scegliendo tra le varie offerte proposte, partecipare a degustazioni di prodotti tipici locali a km zero e gustare il cuoppo fritto di pesce a miglio zero. Il progetto è realizzato da Coldiretti Napoli con il finanziamento di Camera di Commercio di Napoli e con la collaborazione di Casartigiani Napoli Campania Incoming e Itinerari Alchemici Napoli
Fonte: Napoli Today.
Le degustazioni a Los Angeles con i vini Doc.
Tutto esaurito per le degustazioni che hanno visto protagonisti, a Los Angeles, i vini dell’Oltrepo Pavese, grazie alla collaborazione tra Consorzio e Gambero Rosso. «Il mercato americano è pronto ad aprirsi ai nostri grandi vini» commenta il direttore del Consorzio, Carlo Veronese, che ha guidato le degustazioni con Marco Sabellico e Giuseppe Carrus, curatori della guida vini del Gambero.
Fonte: La Provincia Pavese.
Vino: Parlamento UE salva 10mila anni di storia e patrimonio da 12 mld di fatturato.
Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino. È quanto afferma Coldiretti nel ringraziare, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti. Si salva così il patrimonio vitivinicolo della provincia alessandrina, messo a dura prova dalla pandemia con il blocco dell’export, che vanta 12 Doc e 7 Docg, con 10.544 ettari di superficie vitata per una produzione di circa 850.000 quintali e 591.633 ettolitri prodotti, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 950 quintali. A livello piemontese conta 14 mila imprese, 43 mila ettari di superficie vitata e vanta 42 Doc e 17 Docg.
Fonte: Settimanale LAncora.
Come scegliere il vino da portare a cena e fare un figurone spendendo poco anche al supermercato.
Del vino ci sono i sommelier, gli esperti e più in generale gli amanti che lo bevono senza chiedersi troppi perché. Capita, però, che siamo invitati a una cena con delle persone che di vino poi ne capiscono davvero. Di conseguenza, noi vorremmo cercare di fare bella figura e superare la nostra conoscenza di base che ci vede limitati a sapere che il rosso sta bene con la carne e il bianco con il pesce. Certo, noi di ProiezionidiBorsa abbiamo già sfatato questo mito, ma come si sa queste credenze sono dure a morire. Ad ogni modo oggi vorremmo proporre al Lettore alcune caratteristiche che ci consentono di comprare un vino che ci farà fare davvero un’ottima impressione agli altri invitati spendendo poco. Ecco, dunque, come scegliere il vino da portare a cena e fare un figurone anche se non siamo dei grandi esperti.
Fonte: Proiezioni di Borsa.
In un mondo sempre più vecchio, la sfida del vino è quella di conquistare i giovani.
Wine Intelligence: la pandemia fa crollare i consumi enoici tra gli under 34. Ma chi sceglie Bacco spende di più e beve sempre meglio. Le previsioni sul futuro demografico in Italia di Istat raccontano di un Paese in cui nel 2050 vivranno appena 54,1 milioni di persone (dai 59,6 milioni del 2020), con un rapporto tra giovani e anziani di 1 a 3, che si traduce in una percentuale di popolazione in età lavorativa che scenderà dal 63,8% al 53,3% del totale.
Fonte: WineNews.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 18 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vino, nubi in vista per il 2022 nella Gdo.
Dopo un 2021 positivo incombono inflazione prezzi delle materie prima e la fine dell’emergenza •• Vino e gdo. Binomio vincente in piena pandemia, mentre il nuovo anno si apre all’insegna dell’incertezza. E quanto emerso ieri nel webinar «Vino e bollicine nella distribuzione moderna: consuntivo 2021 e prospettive 2022», organizzato da Veronafiere. Il primo di una serie di incontri di avvicinamento a Vinitaly, dal10 al 13 aprile. Per il vino nei supermercati, il 2021 si chiude con -2,2% a volume sul 2020, ma in positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico e vero termine di paragone. Mentre le bollicine volano del 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. A valore però i risultati sono sempre positivi: il vino ha agganciato una crescita del 2,1% e le bollicine del 20,5%, per 3 miliardi di euro. Diverse variabili potranno influenzare l’andamento nel 2022: l’aumento dei prezzi di materie prime, energia e trasporti; potere d’acquisto più basso dei consumatori; eventuale forte rallentamento della pandemia, che spingerà gli acquisti fuori dalla Gdo.
Fonte: Arena.
Vino italiano nel mondo, record storico.
Vinitaly, tutto esaurito Vino italiano nel mondo, record storico Record storico per il vino italiano. Superati i timori per al bollino nero anticancro (escluso dalla Ue) si fanno i conti in attesa del Vinitaly, che torna dopo due anni a Verona. Con più di 4mlla aziende (tutto esaurito nel padiglioni), dal io al 13 aprile. Il ‘Alando del zo21, secondo l’Osservatorio Uiv Vinitaly, toccherà per la prima volta í 7,1 miliardi di euro di export. Con un aumento del 1396 sul 2020 e del io% sul 2019. Sono gli spumanti a trainare il mercato, le vendite sono cresciute del 30%. II mercato più vivace è quello statunitense, che nel 2019 hanno stappato il 50% in più di bollitine. Gli sparkling italiana sono cresciuti del 26% sul 2019, arrivando a quota 600 milioni di dollari.
Fonte: Corriere della Sera.
Il colpo di fortuna che si cela dietro a un barolo.
Stefano Gagliardo: così è nato il nostro Monvigliero L’ultimo nato nella famiglia dei Barolo di Gianni Gagliardo è il Monvigliero. Stefano, figlio di Gianni, lo racconta come il frutto di una botta di fortuna. «A Verduno, luogo di Barolo eleganti, nessuno vende vigne», spiega il vignaiolo, «Monvigliero è come un grand cru di Verduno. Un giorno una segretaria mi dice che una sua cugina potrebbe cedere un po’ di terra. La famiglia era in difficoltà con le rate del trattore. Così mi precipito, analizzo la vigna di Nebbiolo, sovralimentata di fertilizzante, e in breve tempo l’affare è concluso. Cl sono voluti anni per riportare In equilibrio il Barolo di quella vigna, anni di sovesci e di altre pratiche biodinamiche. Ora è pronta l’annata 2017.
Fonte: Corriere della Sera 7.
Retrogusto – La vite è meravigliosa – Vajra, Nebbiolo d’altri tempi.
Che cosa «ci azzecchi» Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, e il Nebbiolo, nobile uva piemontese che non si concede a tutti, ce lo spiega Francesca Vaira, nel corso di un pranzo impreziosito dai vini della sua azienda, la G.D. Vajra. Prima di salire alla Casa Bianca Jefferson fu ambasciatore in Francia, e nel corso di una visita a Torino ebbe modo di assaggiare il Nebbiolo, che così descrive nei suoi diari: «È dolce quanto il setoso Madeira, astringente al palato come il Bordeaux e frizzante come lo Champagne». Un’analisi singolare, molto differente dal modo in cui il Nebbiolo è percepito ora, che ha dapprima sconcertato e quindi incoraggiato i Vaira a viaggiare all’indietro lungo i secoli per riscoprire interpretazioni «altre» della grande uva rossa.
Fonte: Giornale.
Intervista a Michele Bernetti – «Verdicchio il gioiello delle Marche».
Michele Bernetti, vice presidente di Imt (Istituto Marchigiano tutela vini), che anno è stato per il Verdicchio il 2021? «Positivo nonostante la pandemia. Da un anno e mezzo abbiamo inserito la fascetta della Doc, con il contrassegno di Stato, nella bottiglia e questo ci consente di avere un quadro preciso del numero di bottiglie prodotte e commercializzate. Abbiamo aumentato la quantità prodotta rispetto alle annate precedenti, ma non conterei il 2020 condizionato dal virus» Quali sono i formati che hanno registrato i maggiori aumenti? «La bottiglia da trequarti classica, mentre quest’anno c’è stato un calo del formato grande rispetto al 2020 che è stato l’a nno del lockdown e in cui si sono vendute anche le dame da tre o cinque litri».
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Qualita’ & prezzi – Cilento slow tra fiano e aglianico.
II Cilento è terra di contadini e patria della Dieta mediterranea. E’ il più esteso Parco nazionale d’Italia in provincia di Salerno. Entroterra semi-selvaggio, sulla costa gioielli del turismo come Paestum, Castellabate, Palinuro, Agropoli, Pisciotta, Marina di Camerota. Popolo di pastori, i cilentani hanno imparato a coltivare la vite (e l’ulivo) con disciplina e orgoglio. Quello cilentano è un suolo alcalino e forte, perfetto per l’allevamento della vite, integrando l’acidità con una grande presenza salina; le brezze marine mitigano il rigore dell’inverno ma anche le torride estati. Il Cilento enoico va scoperto con una vacanza ‘slow’. Qui propongo due belle cantine, Tempa di Zoé e Tenute del Fasanella. Le ‘tempe’ sono le sinuose colline del Cilento.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Gdo, bene le vendite traina il prosecco.
II vino nella Gdo chiude il 2021 con un – 2,2%, ma positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico. Le bollicine crescono: + 18,1% trainate dal Prosecco.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
E la Ue vuole sgambettarci anche sul nostro Prosecco.
Arriva all’Europarlamento il caso del Prosek E la Ue vuole sgambettarci anche sul nostro Prosecco • Lo scontro sul Prosek, la menzione tradizionale per il vino che la Croazia vorrebbe vedere riconosciuta e contestata dall’Italia, arriva in plenaria al Parlamento Europeo. Ma i tempi per una decisione Ue sulla domanda croata si annunciano in realtà piuttosto lunghi. Il tema potrebbe diventare uno degli elementi chiave per il legislatore europeo nella riforma del sistema Dop e Igp, attesa in aprile. Secondo quanto emerso dal dibattito promosso dall’eurodeputata Mara Bizzotto. L’europarlamentare della Lega ha ottenuto che la Commissione europea rispondesse in Plenaria a un’interrogazione dal titolo «Rafforzamento del sistema di tutela delle denominazioni Dop e Igp nella Ue dopo il caso Prosecco/Prosek».
Fonte, Libero Quotidiano
Volano i ricavi di Villa Sandi.
I Villa Sandi, leader nella produzione di vini e di Prosecco Docg e Doc, ha chiuso il 2021 con 121 milioni di ricavi (+33%). Al risultato contribuisce l’export, al 70%, verso l’Europa e gli Usa, oggi primo mercato estero. La cantina punta ai mercati di Asia e Pacifico dove vuole progressivamente rafforzare la presenza.
Fonte: Sole 24 Ore.
La Romagna che eccelle secondo la guida Vitae dell’Ais Il 5 marzo a Riccione la grande degustazione.
In attesa del nuovo evento del vino: “Esperienze di Vitae” che sabato 5 marzo prossimo al Palazzo del Turismo di Riccione vedrà protagonista il meglio dell’enologia dell’Emilia-Romagna, insieme a quella delle Marche con una settantina di cantine in rappresentanza dei tre territori, l’Ais premia la Romagna con un serie di riconoscimenti. Di scena a Riccione ci saranno i migliori vini delle due regioni abbinati ai prodotti tipici, ma in quella stessa sede verranno anche premiati i 31 vini romagnoli che hanno ricevuto il massimo punteggio nell’ultima edizione della guida. «Quello che emerge dalle 4 Viti in Romagna è un quadro di crescita qualitativa sempre maggiore il cui cuore è rappresentato dal Sangiovese “premiato” in particolare nelle sue menzioni territoriali, con alcune aree in evidenza.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
I ragazzi de… I muretti – “I muretti” della Valconca che delimitano vigne, uliveti e una giovane passione.
Nicolò e Beatrice Bianchini hanno preso in mano l’azienda agricola biologica di famiglia Vinificano nella piccola e bella cantina ipogea e accolgono a tavola con una cucina dell’orto. “I muretti” della Valconca che delimitano vigne, uliveti e una giovane passione Nicolò e Beatrice Bianchini sono fratello e sorella e anche colleghi nell’azienda agricola biologica fondata dai genitori. Producono vini naturali e prodotti per l’agriturismo. Nicolò e Beatrice Bianchini sono fratello e sorella, ma anche colleghi nella loro stesa impresa. Hanno una genuina voglia di raccontare il lavoro che fanno e li appassiona tangibilmente che è quello di produrre in armonia con la terra e accogliere nell’agriturismo creato negli anni Novanta dai loro genitori: “I muretti”, una delle prime aziende agricole biologiche della Valconca, che oggi la nuova generazione ha arricchito di idee, attività, produzioni.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
La scelta di Gardini – Marta e Carlotta Il lato femminile del Barolo Rinaldi.
Il lato femminile del Barolo Rinaldi Eredi dello storico produttore di Langa Giuseppe Rinaldi, i loro vini esprimono il volto classico del territorio piemontese. In cantina si sente semplicemente a casa. Regista sensibile di quel mondo ovattato fatto di profumi e penombre, Marta Rinaldi travasa, pigia, supervisiona, pulisce le botti. Guardarla all’opera è uno spettacolo, gustare i vini che realizza insieme alla sorella Carlotta (capo indiscusso in vigna) una prelibatezza per il palato.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
Intervista a Claudio Biondi – Dal Lambrusco al Balsamico: «Eccellenze sotto attacco» – «Lambrusco nocivo? Sbagliato Oggi si beve meno e meglio».
«Negli ultimi anni l’Europa in campo agroalimentare ha puntato sulla criminalizzazione piuttosto che sull’educazione alimentare» Attraverso il voto in Parlamento europeo di alcuni emendamenti sul ‘Cancer plan’, si è riconosciuta la differenza tra i riflessi di un abuso e quelli di un consumo moderato di bevande alcoliche, tra cui il vino. Un recupero in extremis, ma almeno si è risolta una situazione dagli effetti potenzialmente esplosivi. La filiera del Lambrusco tira quindi un sospiro di sollievo, ma s’interroga sul motivo per cui si sia «perso tempo per ribadire qualcosa da sempre dato per scontato».
Fonte: Resto del Carlino Modena.
Intervista ad Alessio Mammi – «Macché bollini, serve educazione» – «Salvato il vino, ma i bollini sono un problema».
L’assessore regionale all’Agricoltura: «In generale non basta una etichetta per educare all’alimentazione i consumatori». L’Europa voleva apporre un marchio sui vini che indicasse il rischio tumorale di Daniele Petrone Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura, scampato pericolo: la battaglia ‘No al bollino nero sul vino’ è stata vinta al Parlamento Europeo. «Sì. Sono passati gli emendamenti dei nostri europarlamentari De Castro e Dorfmann che hanno fatto un grande lavoro per correggere la correlazione alcool-cancro. Non si poteva fare questo automatismo, troppo generico e superficiale. D’altronde lo dicono nutrizionisti e tanti studi: tutto è relativo alla quantità di consumo.
Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.
Lo scontro sul Prosek all’Europarlamento.
Dibattito in seduta plenaria. Alla Commissione Ue arrivate dodici opposizioni alla domanda di riconoscimento di Zagabria La vicina Repubblica non molla e sostiene che i due vini sono totalmente diversi e ben riconoscibili dagli acquirenti. La battaglia del vino sul Prosecco-Prosek tra Italia e Croazia prosegue a livello europeo. La Commissione Ue «ha ricevuto dodici opposizioni» alla domanda di riconoscimento della menzione tradizionale Prosek ha comunicato ieri Helena Dalli, Commissaria Ue all’uguaglianza, intervenendo nel dibattito parlamentare promosso dall’interpellanza dell’eurodeputata Mara Bizzotto (Lega) sul futuro del sistema Dop/Igp alla luce del caso Prosek. «Come prevedono le regole – ha aggiunto Dalli, che sostituiva il commissario competente Janusz Wojciechowski – le opposizioni ammissibili saranno inviate alla Croazia per osservazioni», quindi «tutte le risposte della Croazia saranno comunicate all’Italia».
Fonte: Piccolo.
Trenini elettrici per il Parco delle 5 Terre.
I trenini a cremagliera sono caratteristici delle Cinque Terre Trenini elettrici per il Parco delle 5 Terre L’ente cerca professionisti che realizzeranno la nuova rete ferroviaria green mandando in pensione le motrici a benzina. Le nuove monorotaie saranno nella collina dei cappuccini e in località Maggiola. Nuovi trenini a cremagliera e nuovi interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle monorotaie alle Cinque Terre, per mantenere in piena efficienza la “rete ferroviaria” delle cremagliere.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Cantine Lunae: «Energia green per difenderci dal caro-bollette»
«Nel 2018 abbiamo investito in un impianto fotovoltaico La sostenibilità verde ci aiuta in tante voci della produzione». Il caro bollette si aggira con una gestione oculata delle aziende. Diego Bosoni, insieme al padre Paolo, allo zio Lucio e l’apporto fondamentale della madre Antonella e della sorella Deborah, da qualche anno ha effettuato investimenti per autoprodurre energia verde. «Questo non significa affatto che gli aumenti delle scorse settimane, che solo per la luce sono come minimo raddoppiati, non ci mettano in difficoltà — spiega— La verità è che siamo stati fortunati a compiere gli investimenti avviati nel 2018, considerato il consolidamento della nostra azienda sul mercato». Il brand Cantine Lunae è uno dei fiori all’occhiello non solo dello Spezzino.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Aumentano i costi, progetto da rivedere Si usano droni e laser
La contrada diventa una cittadella del vino Ma serve la tecnologia per avere estimi più accurati II sindaco: «Bisogna capire se bastano i soldi stanziati». Chiama in campo il Politecnico di Milano con droni e laser scanner ad alta definizione il Comune di Castione per fare un rilievo al millimetro sulla contrada Böcc, area che si trova in centro storico e che, dopo una mirata e ingente opera di ristrutturazione, si trasformerà in una sorta di cittadella del vino. Le materie prime La scelta di affidarsi a strumentazioni all’avanguardia ed ipertecnologiche è stata dettata dalla necessità, come spiega dal municipio il sindaco Massimiliano Franchetti, di rivedere il progetto esecutivo in seguito al forte aumento delle materie prime.
Fonte: Provincia Sondrio.
«Vino, rischio scongiurato Tutelate le nostre etichette».
L’assessore Rolfi II consumo moderato non è cancerogeno «In Europa ha vinto il sistema Italia» «L’agroalimentare è una delle ricchezze più grandi del nostro Paese e la Lombardia è la prima regione agricola d’Italia. Il risultato ottenuto dimostra come il sistema Italia debba fare squadra per tutelare il proprio patrimonio. I vini Doc, Docg e Igt hanno disciplinari riconosciuti a livello comunitario in termini di qualità e salubrità. Sarebbe stata una contraddizione per l’Unione europea». Parole dell’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che ha commentato le modifiche alla relazione sul Piano di azione anti cancro approvate dall’Europarlamento, con le quali si è scongiurato il tentativo di inserire riferimenti al cancro sulle etichette di vino e birra.
Fonte: Provincia Sondrio.
Stop dalla Regione al parco eolico «È salva la terra del Primitivo».
«Da tempo siamo in prima linea contro questo progetto» ii Siamo soddisfatti della decisione della giunta perché riconosce la necessità di rispettare i valori paesaggistici Il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria tira un sospiro di sollievo per due scampati pericoli, uno di diretto interesse e l’altro di carattere più generale, ma non meno importante. Il 15 febbraio la giunta regionale ha espresso parere negativo sulla reahz7. 7ione di un parco eolico nel territorio della denominazione di origine del pregiato vino, scongiurando così l’inquinamento visivo del paesaggio agrario, importantissimo per la promozione del territorio da cui il Primitivo trae origine.
Fonte: L’Edicola del Sud Taranto.
Vino salvo ma guardia alta «Temiamo altri “assalti”».
Dopo la battaglia vinta a Strasburgo ›«Qualcuno potrebbe spingere sui dazi timori sui futuri attacchi al mondo enologico magari per spingere sui consumi della birra» Gli eurodeputati pugliesi hanno contribuito a evitare il blocco di tutta la filiera vitivinicola. Il pericolo è stato sventato, per ora: il piano-anticancro che l’Europa ha in animo di varare contro la diffusione incontrollata del male del secolo terrà conto della differenza tra consumo moderato e abuso di alcol, e quindi le bottiglie di vino non verranno deturpate da scritte tipo “Nuoce gravemente alla salute”, ma riporteranno solo avvisi sulla necessità di bere in maniera responsabile. Così ha deciso l’altro giorno il Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo, votando alcuni emendamenti in tal senso alla relazione della Commissione speciale Beca che in prima battuta metteva a rischio tutta la filiera vitivinicola europea – e tremila anni almeno di storia, non solo enologica – tacciando l’alcol di cancerogenicità tout court.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Ispettrice nei guai per il vino Doc.
E stata rinviata a giudizio per il reato di falso I’ ispettrice Alessia Di Liberto, accusata di avere effettuato delle attestazioni non veritiere nell’ambito dell’iter di certificazione (denominazione di origine controllata) di un Cannonau prodotto ad Arzachena. Ieri il gup ha mandato a processo l’ispettrice che n e l 2018 era impegnata (per conto della Camera di commercio di Nuoro) nei Piani di controllo dei vini Doc. Secondo il pm, avrebbe riportato nei verbali di controllo dichiarazioni non veritiere sulle modalite di prelievo del vino oggetto del campionamento. Tesi respinta dal difensore dell’ispettrice, l’avvocato Mario Delitala.
Fonte: Unione Sarda.
Valorizzare il Chianti dei Colli fiorentini.
Anche i Comuni di Certaldo, Montelupo e Montespertoli tra i firmatari del protocollo d’intesa per la promozione del Consorzio del Chianti dei Colli fiorentini. L’obiettivo: attivare insieme, i sedici comuni interessati, forme di collaborazione che porteranno a dare ancora più valore al Chianti e alle sue eccellenze. «Questa firma ha un significato storico – ha detto il presidente Eugenio Giani intervenuto a salutare l’intesa – Se si pensa che a 90 anni dalla sua costituzione il Consorzio con la sua attività crea un legame fra tutti i Comuni che rappresentano con il loro territorio una parte di identità forte della Toscana.
Fonte: Nazione Empoli.
Brindisi tra sedici comuni e il Consorzio del Chianti Intesa per promuovere II vino dei colli fiorentini.
Più forte e più decisa la promozione del Chianti dei Colli fiorentini, che peraltro si farà più strategica e soprattutto di concerto: lo conferma il protocollo d’intesa che firmato ieri dal Consorzio del Chianti dei Colli fiorentini e dai 16 Comuni coinvolti, alla presenza del presidente Eugenio Giani e della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. Obbiettivo: attivare forme di collaborazione che porteranno a dare ancora più valore al Chianti dei Colli fiorentini e alle sue eccellenze, puntando su cultura, turismo, enogastronomia e paesaggio. Ma in cosa consiste il progetto? In pratica, tutti i Comuni tutti lavoreranno per promuovere al meglio il territorio, con eventi come l’Expo 2022 del Chianti Colli Fiorentini; un’apposita cartellonistica e il «Progetto del parco cicloturismo» che verrà incrementato.
Fonte: Nazione Firenze.
‘Vino italiano l’anno che verrà’ Tornano i Digital talk.
Aspettando WineeSiena ‘Vino italiano l’anno che verrà’ Tornano i Digital talk Tornano i Digital talk di WineeSiena, il format studiato da Confcommercio Siena che registra una media di circa 2.500 visualizzazioni a puntata sulle pagine social che parlano di vino. ‘Vino Italiano, l’anno che verrà’ è il filo conduttore dei quattro appuntamenti che ogni giovedì alle 18,30 vanno in streaming su pagine, profili e gruppi social. Ogni puntata ha un focus preciso: si inizia con le prospettive dopo la pandemia e i canali di vendita, per andare a parlare dei mercati asiatici. Terzo e quarto Digita Talk sono dedicati alle opportunità del Pnrr ai produttori vitivinicoli e agli strumenti finanziari a disposizione delle aziende agricole, con il contributo di Banca Mps.
Fonte: Nazione Siena.
L’Ue non blocca il Prosek, l’ira di Zaia: «Imbarazzante».
L’audizione all’Europarlamento si conclude con un nulla di fatto L’Ue non blocca il Prosek, l’ira di Zaia: «Imbarazzante». L’appuntamento del Prosecco con l’Europarlamento si è risolto con un nulla di fatto. Nonostante la commissione abbia già ricevuto dodici opposizioni alla domanda di riconoscimento del Pros’ek, ieri in aula, complice l’assenza del commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, l’Europa non ha risposto a nessuna interrogazione. Al caso infatti è stata dedicata appena mezz’ora provocando un’irritazione diffusa nelle fila della politica nazionale. In pratica la battaglia tra Prosecco e Prosek resta al palo fino a quando la Croazia non presenterà le controdeduzioni. Solo a quel punto l’Europa prenderà una decisione. E la mancanza di certezze sta scaldando gli animi.
Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.
«Prosek, dall’Italia 12 obiezioni».
La sfida al Prosecco in scena all’Europarlamento? Bizzotto (Lega): «Basta chiacchiere, si dica no» L’Ue: «Attendiamo le osservazioni della Croazia» Coldiretti: «Lucrano sul successo del nostro vino». Nell’aula di Strasburgo ci sono una maltese, due italiani, tre croati, uno sloveno e un tedesco. Sembra una vecchia barzelletta, invece è una faccenda seria: va in scena il duello parlamentare tra Prosek e Prosecco, arbitra la Commissione Europea, chiamata perla prima volta a pronunciarsi pubblicamente sulla sfida della Croazia all’Italia, con la domanda di protezione della menzione tradizionale dalmata, così assonante rispetto alla denominazione di origine veneto-friuliano-giuliana.
Fonte: Gazzettino.
Villa Sandi brinda al record nel 2021: fatturato a 121 milioni, bene l’estero.
I vini distribuiti in 120 Paesi del mondo Successo per il Rosè. Villa Sandi da record nel 2021. La cantina trevigiana ha registrato un fatturato di 121 milioni, in crescita sul 2020 (+ 33%) ma anche sull’annata pre pandemica del 2019, che si era chiusa con 94 milioni di giro d’affari. Il 70% dei ricavi arrivano dall’estero. Una crescita maturata anche con il grande successo del Rosè. «Siamo molto soddisfatti della performance dello scorso esercizio, che ha ci ha visto superare per la prima volta la soglia dei 100 milioni di fatturato – commenta Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi.
Fonte: Gazzettino.
Distribuzione: vanno forte le “bollicine”.
Bene il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021, ma il 2022 si apre nel segno dell’incertezza. È quanto emerso ieri in un webinar organizzato da Veronafiere in vista del Vinitaly(foto), che si terrà dal 10 al 13 aprile 2022. Il vino nella Dm chiude i12021 con un – 2,2% a volume sul 2020, in crescita sul 2019. Le bollicine in crescita de118,1% a volume, trainate dal Prosecco. Per valore, il vino è cresciuto del 2,1% (3 miliardi), bollicine del 20,5%.
Fonte: Gazzettino.
Sgarbi in missione: un prosecco per il Canova.
Un prosecco dedicato a Canova. Brandizzato da Fasol Menin. Sarà questa una delle novità frizzanti dei 200 anni dalla morte del celebre scultore. Vittorio Sgarbi, ieri alla cantina Fasol Menin per il collegamento con “Controcorrente”, trasmissione di Rete 4, era anche in missione per conto della Fondazione per definire i termini di un prosecco celebrativo dedicato al maestro di Possagno che vedrà la luce proprio nei prossimi mesi grazie alla collaborazione con la cantina valdobbiadenese all’interno di un programma più ampio di valorizzazione del bicentenario e dell’ospitalità in collina.
Fonte: Gazzettino Treviso.
«Prosecco, l’Europa si nasconde sul Prosek».
La deputata vicentina pressa la Commissione Ue Prosecco, l’Europa si nasconde sul Prosek» Bizzotto: «È un comportamento scandaloso» Zaia: «Imbarazzante, Bruxelles dica no ai croati» •• Fermare il Prosek croato che va a ledere la denominazione Dop del Prosecco italiano? Sperava di spingere la Commissione europea a dire finalmente da che parte sta, l’eurodeputata vicentina Mara Bizzotto (Lega) che aveva ottenuto di discutere la questione ieri alla seduta plenaria dell’Europarlamento con una “interpellanza primaria”. «Perla prima volta si riesce a parlare di questa vicenda», ha esordito al microfono Bizzotto: «È un caso-simbolo per tutti i prodotti Dop e Igp e la Commissione Ue ha tenuto un comportamento scandaloso, avviando l’iter del Prosek e tacendo poi per tre mesi sull’opposizione dell’Italia.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Clima sempre più arido vino in collina a rischio.
Clima sempre più arido vino in collina a rischio Con l’avanzare dei cambiamenti climatici e l’espansione delle zone aride entro la fine del secolo potremmo dire addio all’agricoltura sui terreni in pendenza. Prosecchi compresi. Lo spiega una ricerca pubblicata dal professor Paolo Tarolli del dipartimento di Territorio e Sistemi agro-forestali dell’Università: lo studio è basato sulla proiezione delle zone climatiche attuali (1980-2016) a fine secolo (2071-2100) secondo uno scenario di crescita delle emissioni ai ritmi attuali.
Fonte: Mattino Padova.
Prosek, 12 opposizioni in Commissione Ue.
Via al confronto in Parlamento Europeo sulla richiesta della Croazia; francesi, spagnoli e tedeschi “alleati” del Veneto «Ora scelta rapida» Mai tempi perla decisione si annunciano lunghi. I croati si sono presentati ieri, nella Plenaria del Parlamento europeo, assicurando che il loro Prosek non farà alcuna concorrenza al Prosecco, che l’anno scorso ha venduto 756 milioni di bottiglie nelle tre denominazioni Doc e Docg. Però hanno insistito per il riconoscimento del loro vino liquoroso. Via al confronto, dunque, in sede europea, con gli europarlamentari italiani tutti (o quasi) pronti a dar battaglia.
Fonte: Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Villa Sandi, anno storico fatturato a 121 milioni.
Villa Sandi manda in archivio il 2021 con un fatturato pari a 121 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto ai 91,5 milioni del 2020. Perla prima volta nella storia dell’azienda vitivinicola, leader nella produzione di Prosecco Doc e Docg, i ricavi superano la soglia dei 100 milioni di euro. Progressione ancor più apprezzabile se comparata con i risultati pre-Covid: ricavi 2021 crescono del 28% rispetto ai 94 milioni del 2019 e del 30% sui 93 milioni del 2018. Il presidente di Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato saluta lo storico traguardo con soddisfazione definendolo «un risultato significativo e stimolante, seppur raggiunto con dodici mesi di ritardo rispetto alle nostre stime a causa degli effetti del Covid».
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Vino, niente bollino nero in etichetta. Vince la linea morbida italiana.
Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea.
Niente bollino nero sul vino. Il Parlamento Europeo, chiamato a votare sul Cancer Plan, ha accolto gli emendamenti dell’Italia deliberando che sulle etichette del vino vada apposto un alert sulla salute, ma che consisterà di fatto in una raccomandazione a un consumo responsabile. Nessuna scritta di forte impatto stile sigarette, quindi. L’Italia, patria del buon cibo e del buon vino, ha presentato tre emendamenti che riguardavano in particolare la differenza tra consumo moderato e abuso di alcol quale fattore di rischio, la revisione e attenuazione del concetto di “no-safe level”, secondo cui non ci sarebbe un livello sicuro associato al consumo di vino, e la revisione della proposta sugli avvisi salutistici, modello sigarette. Ebbene, ha vinto la linea “morbida” italiana, che considera il vino un patrimonio dell’agroalimentare e un simbolo della cultura del BelPaese, da tutelare e non demonizzare.
Fonte: Fruitbook Magazine.
Vino: Vinitaly, bene 2021 negli “scaffali” ma 2022 incerto.
Bene il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021, ma il 2022 si apre nel segno dell’incertezza: il panorama è emerso oggi nel corso di un webinar sull’argomento, organizzato da Veronafiere, una delle tappe di avvicinamento a Vinitaly, che si terrà dal 10 al 13 aprile prossimi. Il vino nella DM chiude il 2021 con un -2,2% a volume, negativo in confronto al 2020 ma positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico. Le bollicine, invece, hanno fatto registrare una crescita del 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. A valore, il vino è cresciuto del 2,1% e le bollicine del 20,5%.
Fonte: Ansa.
Degustare il vino: quali sono e che caratteristiche hanno i calici.
Quello della degustazione di un vino è un momento ad alto tasso di convivialità, perfetto per intrecciare nuovi rapporti o per consolidare quelli già esistenti. L’apparecchiatura è un elemento cruciale in qualsiasi contesto, sia a pranzo che a cena. Un ruolo da protagonista in tavola spetta senza dubbio ai calici da vino dei quali esistono forme e dimensioni diverse. Ciascuna tipologia di vino si degusta al meglio in uno specifico bicchiere, che è progettato per esaltarne aromi e sapori. Vediamo quali sono i tipi di calice, in modo tale da scegliere con cognizione di causa e servire ogni bevanda nel modo più corretto.
Fonte: Uomo&Manager.
“Questa è la fine del vino italiano”: il dossier Ue che lo mette fra i cancerogeni. Cosa sta succedendo.
Etichette con alert sanitari, limitazioni sulla pubblicità, divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, aumento della tassazione. Poi la svolta, che parte dal report “Beca”. Tutte le associazioni di categoria l’avevano definito “l’inizio della fine del vino italiano”, un settore che chiuderà l’ultimo esercizio commerciale con “l’ennesimo record storico dell’export a 7,1 miliardi di euro”. Ed è stato subito panico misto terrore.
Fonte: Tiscali FoodCulture.
Vino, le giacenze italiane ammontano a 70 milioni di ettolitri: +2% su base annua.
Stando ai dati emersi dall’ultimo report redatto dall’ICQRF, le giacenze italiane di vino e mosto ammontano a 70,4 milioni di ettolitri. Le giacenze italiane di vino e mosti ammontano, in data 31 gennaio 2022, a ben 70,4 milioni di ettolitri: un patrimonio che fa registrare una crescita del 2% rispetto ai 69 milioni che risultavano in cantina al 31 gennaio 2021. È quanto emerge dall’ultimo report redatto dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), che ha analizzato i dati contenuti nei registri telematici del settore.
Fonte: Dissapore.
Cantina Urbana® si moltiplica e arricchisce l’offerta.
Cantina Urbana® presenta le nuove rivendite di quartiere non solo di vino: aprono a Milano “Porta Romana” e “Ravizza”. Novità in vista per Cantina Urbana®, la prima realtà vinicola italiana aperta in un contesto metropolitano, fondata a Milano nel 2018, dall’imprenditore e professionista del settore vitivinicolo, Michele Rimpici. La “urban winery” ideata da Michele Rimpici – la prima in Italia a fare “vino in città” – è pronta per due nuove aperture, con mescita e vendita vini prodotti nella cantina sul Naviglio Pavese, nei Quartieri di Porta Romana e De Angeli. Le prime di un progetto di crescita a Milano e in tutta Italia.
Fonte: Corriere del Vino.
Cantina del Vermentino Monti, sabato l’assemblea dei soci nomina il nuovo Cda.
Si riunisce sabato 19 febbraio, alle ore 15 in seconda convocazione, l’assemblea dei soci della Cantina sociale del Vermentino, società cooperativa agricola Arl, nella sala riunioni dello stabilimento in Monti. Pochi ma rilevanti i punti inseriti all’ordine del giorno: discussione e approvazione del Bilancio, chiuso al 31 agosto 2021; compensi agli amministratori; nomina collegio sindacale per scadenza di termini; nomina consiglio di amministrazione per scadenza mandato; varie ed eventuali. In apertura dei lavori, la lettura del bilancio, cui seguirà la relazione sulla gestione da parte del presidente Mauro Murrighile e quella del collegio sindacale, quindi la discussione e l’approvazione.
Fonte: Logudorolive -.
‘L’Umbria del vino’, annunciate le 19 cantine vincitrici del concorso enologico regionale.
Come un importante momento dedicato al vino umbro, allo stesso tempo celebrativo ma anche storico, si è caratterizzata la cerimonia di proclamazione delle aziende vitivinicole vincitrici della prima edizione del concorso enologico regionale “L’Umbria del vino”. Cerimonia che si è tenuta mercoledì 16 febbraio a Perugia nella sala del Consiglio della Camera di Commercio dell’Umbria. Primo momento molto atteso dopo la fase degli assaggi dei 176 vini (bianchi, rossi, rosati, spumanti, dolci) di 59 aziende vitivinicole che sono state ammesse a partecipare al concorso autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Fonte: Umbria24.
Una “bolla” bresciana tra le 100 eccellenze della guida di Forbes.
Quando si parla di Forbes, c’è poco da dire: è una delle più note riviste mondiali di economia, fondata negli Stati Uniti nel lontano 1917 e portatrice di un appellativo semplice ma sempre efficace, ovvero “Lo strumento del capitalista”. Tra le sue celebri guide non manca nemmeno quella dedicata alle cento migliori eccellenze italiane, quest’anno con un pizzico di orgoglio bresciano: nella Top 100 della penisola è stato infatti inserito anche il Satèn di Villa Franciacorta, storica cantina (le sue origini si perdono addirittura nel XVI secolo) famosa nei tempi moderni per la produzione di soli millesimati. La cantina di Monticelli Brusati è dunque presente nella guida Forbes 2022 con uno dei suoi prodotti più emblematici: è il Mon Satèn, etichetta che si è già guadagnata svariati riconoscimenti, tra cui spicca la Medaglia d’Oro (a livello nazionale) e il secondo posto a livello mondiale all’International Wine Challenge del 2017.
Fonte: BresciaToday.
TORNA “WINEHOUSE CONCERT JAZZ” LA PRIMA RASSEGNA JAZZ IN CANTINA NELLO SPLENDIDO SCENARIO DELLA TENUTA RASOCOLMO. SABATO 26 DI SCENA GIANCARLO MAZZÙ E LUCIANO TROJA CON “TALES ABOUT STANDARDS”.
Di scena il secondo appuntamento della rassegna “Winehouse concert jazz”, cartellone interamente dedicato alla musica jazz in cantina. L’appuntamento è con due musicisti che collaborano da oltre trent’anni e che hanno legato all’American Songbook e alla forma canzone, gran parte della propria attività musicale che, sabato 26 febbraio andrà in scena in un luogo unico e nella magica atmosfera della cantina. Protagonisti con “Tales about standards” i maestri Luciano Troja e Giancarlo Mazzù, che di ritorno dai concerti di New York, regaleranno al pubblico alcune fra le più celebri canzoni dei compositori americani più noti (Gershwin, Kern, Rodgers, Weill, Porter) trattate attraverso il background dei due musicisti, in cui il linguaggio del jazz si fonde con la melodia italiana, la composizione spontanea, la musica di scena, in una visione personale ma rispettosa.
Fonte: Vocedipopolo.
Cantina Italia, 70,4 milioni di ettolitri di vini e mosti in giacenza al 31 gennaio 2022.
Le giacenze italiane di vini e mosti ammontano, al 31 gennaio 2022, a 70,4 milioni di ettolitri in aumento del 2% rispetto ai 69 milioni di ettolitri che risultavano in cantina al 31 gennaio 2021. Più precisamente, le giacenze di vini Dop sono superiori dell’1,5% rispetto allo scorso anno; i vini Igp del 2,3%; i vini varietali registrano scorte inferiori del 4,9%; i vini generici scontano giacenze inferiori dell’1,6%; le giacenze totali di vini sono superiori dell’1% rispetto al 2021; i mosti segnano un più 13,8%; il vino nuovo ancora in fermentazione meno 11%.
Fonte: Federvini.
Il Morellino vince sulla pandemia La Cantina dei Vignaioli fa +5%.
Morellino di Scansano batte Covid19 5 a 0. Perché proprio 5? Perché nonostante la pandemia il fatturato 2021 della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano si è chiuso con un netto 5% in più rispetto al 2020, superando la crifra di 13,7 milioni di euro. “Questo risultato – afferma il presidente della cantina, Benedetto Grechi – è stato possibile innanzitutto grazie all’ottimo lavoro fatto con il canale della grande distribuzione organizzata che ha segnato un +8%.Il canale della ristorazione è stato, come ci si aspettava, più penalizzato dalla situazione pandemica.Soprattutto nella ristorazione ma la diminuzione complessiva del canale Horeca è stata solo del 7% grazie al fatto che parte delle vendite di questo canale sono state dirottate sulle enoteche dove invece è sempre stato possibile l’asporto (+22%). Anche per l’export – prosegue Grechi – la diminuzione è stata contenuta grazie al fatto di aver lavorato su più mercati”.
Fonte: LaNazione.it.
La vittoria dell’Italia sulle etichette del vino.
Coldiretti: “Salvati 10 mila anni di storia”.
Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti alla strategia anti-cancro in cui viene inserita una differenziazione tra il consumo e l’abuso. In particolare viene aggiunta la definizione di consumo “nocivo” e non moderato. Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino. Lo sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che elogia il lavoro di squadra dei parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti.
Fonte: AGI.
STAMPA ESTERA
12 natural wines to drink now.
The ethos of natural wine is to farm organically and remove nothing. As polarizing as natural wine has been as heated and contentious as the arguments have gotten over its name and its reasons for being, its audience continues to expand, as do the number of producers. Recently, I went shopping online for natural wines and found a dozen that are a pleasure to recommend. I might have included twice that many as I found bottles everywhere and from all over. The 12 I recommend are from New York, California, Australia, Chile, the Czech Republic, Spain, Germany, Austria, Italy and France. Among natural wine’s growing audience, some have surely been attracted because they think it’s fashionable. Others are curious about wines made outside the norm, wines that combine a respect for nature with traditional methods of production and that both taste and feel really good. Regardless of the initial allure, for many the appeal has lasted. Most striking is how popular natural wine seems to be among younger people, the demographic that the mainstream wine industry has the most difficulty reaching.
Fonte: New York Times International Edition.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 17 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Gli emendamenti salvano il vino dal bollino nero.
La risoluzione del Parlamento Ue specifica ora che è il «consumo nocivo» di alcol ad essere cancerogeno. Bruxelles In Italia il sollievo è grande. Come previsto, sono passati al Parlamento Europeo gli emendamenti presentati su iniziativa degli eurodeputati italiani (a parte qualche sparuta defezione) per smorzare i due paragrafi relativi all’alcol nella risoluzione sulla lotta contro il cancro (il voto è avvenuto martedì sera, ma i risultati sono stati diffusi solo ieri: 652 voti a favore 15 contrari e 27 astensioni). Un risultato, ha sottolineato l’ex ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro, eurodeputato Pd e tra i principali iniziatori degli emendamenti, ottenuto «grazie al supporto trasversale ai nostri emendamenti, da parte della stragrande maggioranza dei gruppi politici».
Fonte: Avvenire.
Cancro: linee guida Vino, sull’etichetta niente bollino.
Le indicazioni europee Cancro: linee guida Vino, sull’ etichetta niente bollino. II «consumo nocivo di alcol» è un fattore di rischio per il cancro e non più il semplice «consumo di alcol». L’introduzione dell’aggettivo «nocivo» è una delle modifiche votate dagli europarlamentari, riuniti in plenaria a Strasburgo, alla strategia Ue nella lotta contro il cancro. Dal testo è stato anche cancellato il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta (sul tipo di quelle usate per le sigarette) sostituito con «informazioni sul consumo moderato e responsabile».
Fonte: Corriere della Sera.
Contro Mastro Ciliegia – Mi hai fatto male.
L’Europarlamento ha tolto il comma di un articolo che imponeva ai produttori di vino di scrivere sull’etichetta che l’alcol fa venire il cancro, o giù di lì. Da qualche parte hanno inserito un sotto comma per distinguere tra il consumo nocivo e quello no (speriamo non abbiano scritto “ricreativo”, se no poi Giuliano Amato glielo boccia) e la domanda è sempre quella: ma la gente non è in grado di regolarsi da sola? No, nell’occidente decadente non lo è. Si è sempre “vittime” di qualcosa o qualcuno, e bisogna essere risarciti. E’ il paradigma vittimario, bellezza. Ad esempio nel Connecticut un produttore di armi dovrà risarcire 73 milioni di dollari a nove famiglie in quanto fabbricante di un fucile da guerra usato per la strage di Sandy Hook nel 2012.
Fonte: Foglio.
L’Europa salva il vino: «Via dalle etichette i riferimenti al cancro».
Il Parlamento di Strasburgo modifica il piano Ue: «Il consumo in sé non è nocivo». Sono state rispettate le differenze tra uso consapevole e abuso Manila Alfano • $ la vittoria del blocco italiano a Strasburgo che ha lottato compatto e ha portato a casa il risultato: non ci sarà il bollino nero sulle bottiglie di vino, è passato il concetto che «c’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». $ questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate martedì sera dall’Europarlamento.
Fonte: Giornale.
Stop al bollino anti-cancro sugli alcolici.
Resta però la possibilità di un aumento della tassazione Stop al bollino anti-cancro sugli alcolici All’Europarlamento passa la distinzione tra abuso e consumo moderato. La filiera del vino respira. II mondo del vino, della birra e degli alcolici in generale tira un sospiro di sollievo. L’Europarlamento ha infatti approvato alcuni emendamenti al testo sul Cancer Plan della Commissione Beca che salvano, almeno in parte, il settore da iniziative di demonizzazione dell’alcol che – secondo le aziende del settore – avrebbero avuto pesantissime conseguenze, economiche e di immagine.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Toccare il cielo con la vite Ecco i vigneti più alti del mondo.
La sfida di Roberto Cipresso in Perù, a 3660 metri, col vigneto dei record: “I vini d’alta quota hanno plus: la luce In Argentina a Salta si sale a 2200 metri: qui regna il Malbec di Lara Loreti. Quando uomini e montagne si incontrano – dice il poeta William Blake – grandi cose accadono. Lassù in alta quota, il cielo è un foulard che ondeggia tra mosaici di nubi e la luce è così abbagliante da restare impressa nello sguardo, anche ad occhi chiusi. Il terroir è unico, spietato e magnetico. La luminosità droga le viti, le rende magiche, cariche di un’uva dai super poteri. Tutto sta a sfruttarli nel modo giusto. Ma è possibile coltivare uva a 1000, 2000, 3000 metri e oltre? In Italia possiamo vantarci di almeno due esempi di viticoltura di alta montagna: in Valle d’Aosta, a 1210 metri, ai piedi del Monte Bianco; e in Calabria, a ben 1300 metri, a Cava di Melis.
Fonte: Gusto.
Nel calice – I vini veg.
Sempre più richiesti, originali, dal packaging che richiama colori e materiali della natura. E col bollino veg friendly ben in vista per andare incontro a chi ha scelto uno stile alimentare privo di carne e derivati dagli animali (1’8,2% degli italiani è vegetariano o vegano). I vini vegani stanno conquistando il mercato: sono quei prodotti in cui, durante il processo di vinificazione, non vengono usate sostanze di origine animale come caseina e albumina, di solito impiegate per chiarificare il vino. AI palato è impossibile notare le differenze rispetto alle etichette convenzionali. Quanto al prezzo, è quasi uguale, a volte leggermente superiore. Ma chi li produce non ha dubbi sulla bontà della scelta: “11 vino veg è più pulito, integro e ricco di frutto”.
Fonte: Gusto.
L’analisi – Sulle Rive del futuro dove si sfida la gravità
Tradizione, territorio e socialità sono parte del progetto dei cru di Valdobbiadene, filari dove la pendenza arriva a 65 gradi e la vendemmia è manuale. Alessandro Vella (Val d’Oca): “Abbiamo creato etichette di pregio e questo ci ha fatto crescere a doppia cifra” di LARA LORETI E Quelle di San Pietro di Barbozza sono puntellate di piccoli ricoveri dove i contadini riparavano il bestiame. A Santo Stefano i grappoli sono più grandi e danno vita a vini con spiccata salinità e note di frutta matura. E che dire di Guia, dove il vigneto si strappa alla roccia madre della Scaglia Rossa e del Biancone, in un paesaggio difficile e strepitoso. Ogni “riva” ha la sua storia, le sue curve, i suoi capricci. E i suoi vini, diversi, volubili, accoglienti. Siamo sulle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, dai 300 ai 500 metri sul mare, dove la pendenza si spinge fino ai 65 gradi, sulle rive, parola che in veneto indica gli appezzamenti di terra sui profili delle alture.
Fonte, Gusto.
L’orgoglio di chiamarsi Prosecco.
Dal rito dell’aperitivo agli eventi di lusso La bollicina italiana più famosa resta democratica ma diventa chic e aumenta (di poco) il prezzo medio. Molo Extrabrut Villa Sandi inonda di effervescenza le piste della Coppa del mondo di Snow Polo della lussuosa Saint Moritz. Il Prosecco Doc di Bottega, con le sue bottiglie dorate, sigilla i brindisi sulle passerelle Dolce e Gabbana in Sudafrica. Bolle delle Colline trevigiane protagoniste alla Mostra del Cinema di Venezia e sulle maglie della squadra di rugby Benetton, oltre che negli eventi di design di Milano e in musei sparsi per il mondo, dal Veneto a San Pietroburgo. Con l’obiettivo di arrivare a stappare e celebrare ori e argenti sul palcoscenico delle Olimpiadi di Cortina.
Fonte: Gusto.
Intervista a Niccolò Marzichi Lenzi – Dai cavalli al vino l’ascesa di Niccolò.
A vent’anni dalla nascita dell’azienda vitivincola toscana Tenuta di Biserno, fondata da Lodovido Antinori e partecipata dal fratello Piero, il giovane Marzichi Lenzi, cognato di Eva Green, prende in mano la cantina: “I nostri vini sono unici, li farò riconoscere in tutto il mondo”. Gli amori non finiscono, fanno dei giri immensi. E poi ritornano… I versi di Venditti riassumono bene la storia di Niccolò Marzichi Lenzi, giovane manager del vino, rampollo della famiglia Antinori. L’infanzia la trascorre in Toscana, tra le vigne dell’azienda del padre, nel Chianti. Poi arrivano i cavalli, la Francia, l’amore, gli Stati Uniti, il Sudamerica. Ma all’orizzonte c’è il grande ritorno, in Toscana, alla guida della cantina di famiglia, stavolta ramo materno: Tenuta di Biserno, cantina firmata Antinori. Una vigna che profuma di mare: siamo a Bibbona, in un terroir unico che confina con Bolgheri.
Fonte: Gusto.
Il cibo in un francobollo pasta e fichi da collezione.
La filatelia celebra le eccellenze gastronomiche, dalla serie sul Made in Italy alle 15 novità che Poste Italiane dedica ai prodotti della nostra terra Ognuno dei nuovi vale 0,25euroedè stato stampato in 100 mila copie: riprodotti cipolle e pomodori. Dal pomodoro al pistacchio, dalla castagna alla cipolla, dal peperone al fico: sono 15 i prodotti della terra con il marchio di denominazione protetta celebrati con altrettanti francobolli da Poste Italiane che con questa emissione, nel novembre scorso, ha deciso di rendere omaggio ai tesori del nostro territorio. «Questa – spiega Franco Maria Ricci, presidente della Fondazione italiana sommellier che in occasione all’uscita dei francobolli ha dedicato a questi prodotti un libro – è la vera ricchezza dell’Italia, il suo filone minerario: la varietà delle sue campagne, delle sue tradizioni, della sua identità». Fra le molte denominazioni che costituiscono il patrimonio del nostro Paese, si sono scelti i prodotti della terra.
Fonte: Gusto.
Vini e liquori francesi, l’export tocca i 15,5 mld.
Dopo due annate nere a causa della pandemia e delle sanzioni Usa, i viticultori e commercianti francesi di vini e liquori hanno ritrovato il sorriso. Nei 2021, secondo i dati della Fevs (Fédération des exportateurs de vins et spiritueux de France), le esportazioni di champagne, vino e cognac hanno raggiunto il livello record di 15,5 miliardi di euro: un balzo del 28% rispetto al 2020 e un aumento dell’l l% rispetto al precedente record, registrato nel 2019. Gli Stati Uniti, il primo mercato di destinazione di vini e liquori francesi, hanno ritrovato il ruolo di locomotiva. Oltreatlantico, le esportazioni sono aumentate del 34% per raggiungere i 4,1 miliardi di euro.
Fonte: Italia Oggi.
Vino, più tasse meno aiuti.
L’Europarlamento chiede alla commissione Ue una stretta anti-cancro Vino, più tasse meno aiuti Ma niente etichette allarmistiche sulle bottiglie. Sulle bottiglie di vino birra e alcolici in gene re non compariranno etichette allarmisti che sul cancro, ma avvertenza per indurre a un consumo moderato e responsabile di alcol Resta, però, l’assunto che nor esiste alcun livello di sicurezza minimo nel consumo di al colici, che consenta di essere protetti dai tumori («the safes level of consumptionis none» tradotto: «non esiste un livello di consumo totalmente sicuro»).
Fonte: Italia Oggi.
Il cancro , il vino e la realtà.
Era la solita balla lamentosa e inutile, quella secondo cui vi fosse una qualche iniziativa europea contro il `nostro’ vino. Non era `contro’ e non era relativa al `nostro’. In ogni caso è stata modificata e respinta dal Parlamento europeo. Si trattava dell’idea di indicare, nell’etichetta dei vini, la possibilità che trincando possa venire il cancro. Il che è teoricamente vero, ma: a. si riferisce a molte cose, prima di tutto ai salami; b. si riferisce all’abuso e non certo al bere un bicchiere dopo avere mangiato qualche fetta.
Fonte: La Ragione.
Pericolo scampato: niente bollo nero sul vino – Per ora il vino si salva dall’Ue ma scoppia la pandemia dei costi.
Il Parlamento Ue blocca (per ora) l’idea che consumare alcol con moderazione provochi il cancro, ma in agguato ci sono ancora Oms, Nutriscore e soprattutto crisi energetica e delle materie prime che hanno portato a una vera e propria pandemia dei costi per le cantine. a pagina 16 Per ora il vino sì salva dall’Ue ma scoppia la pandemia dei costi Bloccata l’idea che faccia venire il cancro, in agguato ci sono ancora Oms, Nutriscore e crisi energetica e delle materie prime. L’antica saggezza contadina recita: piuttosto che niente è meglio piuttosto. E cosiè andata per il vino al plenum del Parlamento europeo di Strasburgo.
Fonte: La Verita’.
II vino non è cancerogeno Lo capisce anche l’Europa.
Bocciata l’etichetta che lo definiva nocivo II vino non è cancerogeno Lo capisce anche l’Europa Sventato a Strasburgo l’attacco al Made in Italy: condannato l’abuso di alcolici si riconosce l’importanza del settore agroalimentare e delle nostre eccellenze. II Parlamento europeo seppellisce l’ascia di guerra contro il consumo di vino e l’Italia brinda allo scampato pericolo. Una delle modifiche al piano di azione anti-cancro approvate dall’assemblea di Strasburgo riconosce la differenza fra consumo nocivo e consumo moderato di bevande alcoliche.
Fonte: Libero Quotidiano.
Solo il buon vino non fa male alla salute.
Abbiamo vinto», e ano ra «Hanno trionfato l’Italia e la dieta mediterranea». Questi i titoloni che riempiono i quotidiani online e delle principali agenzie di stampa del nostro paese appena è stato ufficializzato i116 febbraio il risultato del voto al parlamento europeo al piano di azione anticancro. Il rischio piuttosto concreto che correva il vino era che il suo consumo fosse assimilato a quello delle sigarette, con tanto di etichette shock sul modello di cibo che i tabagisti possono ammirare sui loro pacchetti. E, invece, il principio che per il vino il consumo e l’abuso siano due cose differenti è stato accolto da un vo- to a maggioranza.
Fonte: Manifesto l’ExtraTerrestre.
Perché bevuto a giuste dosi il vino fa solo buon sangue.
Ieri il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha votato per eliminare dal report della commissione speciale sulla lotta al cancro i riferimenti alla possibilità di inserire informazioni sanitarie sulle bottiglie di vino e di birra Non risulta essere il consumo in sé “un fattore di rischio per il cancro”. Finalmente ha prevalso il senso di responsabilità, dare il giusto valore alle cose senza rimanere prigionieri di schemi astratti. In tutto quello che beviamo e mangiamo, ma proprio tutto tranne i veleni come la cicuta, esiste una bella differenza tra uso e abuso. In realtà, qualsiasi cosa, persino l’acqua, ingerito in dosi eccessive, può comportare seri rischi alla salute.
Fonte: Mattino.
Vino, cancellati dall’Europarlamento i riferimenti al cancro sulle etichette.
Il voto a Strasburgo è arrivato solo in serata, ma già al mattino era chiaro che la Plenaria del Parlamento Europeo non avrebbe criminalizzato (e penalizzato) il consumo di vino approvando la relazione della commissione Beca sulla lotta al cancro, così com’era stata proposta. Se nelle settimane scorse erano stati solo i parlamentari italiani a opporsi a nuove forme di proibizionismo a presunta tutela della salute, ieri già alla prima votazione più del 60% dei deputati presenti hanno approvato i quattro emendamenti proposti da 150 eurodeputati italiani.
Fonte: Messaggero.
Sul vino niente etichettatura sanitaria.
Parlamento europeo passa la linea morbida sul piano strategico di lotta contro il cancro. Le bottiglie di vino non dovranno quindi riportare etichette sul rischio di sviluppo del cancro. L’allerta riguarderà soltanto i rischi per l’abuso di alcool. In due parti del testo al riferimento al consumo di alcol è stato aggiunto il termine «nocivo», ritornando alla formulazione originaria del piano anti-cancro proposto dalla Commissione europea. Questi emendamenti hanno ottenuto l’appoggio degli europarlamentari con 381 voti contro 276, e 386 voti contro 270. «Se il testo non fosse stato modificato sarebbe stato un disastro per l’intero comparto vitivinicolo italiano e per le nostre aziende del settore. Siamo soddisfatti per aver respinto l’ennesimo attacco.
Fonte: Mf.
Ue, l’Italia vince la battaglia del vino.
La decisione di Bruxelles: il consumo moderato non è cancerogeno Ue, l’Italia vince la battaglia del vino. Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fatto\ re di rischio per il cancro, ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro. Con il voto dell’Eurocamera inoltre è stato cancellato dal testo della relazione – che si trattava comunque di una misura non vincolante – anche il riferimento sulle etichette a possibili rischi di tumore.
Fonte: Secolo XIX.
Europarlamento, Italia e Francia salvano il vino dal bollino nero.
Piano Ue anti cancro Riconosciuta la differenza tra consumo nocivo e consumo moderato Giansanti: «Vittoria anche contro l’etichettatura Nutriscore, va ripensata» Micaela Cappellini Il Parlamento europeo salva il vino: «C’è differenza tra consumo nocivo e consumo moderato di bevande alcoliche, e non è il coniano in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». Passano dunque gli emendamenti, voluti dall’Italia ma sostenuti anche dalla Francia, al Piano di azione anticancro (Beca) approvato ieri dall’Europarlamento.
Fonte: Sole 24 Ore.
Vino, niente alert a Bruxelles passa la linea dell’Italia.
Sull’etichetta delle bottiglie di vino ci sarà l’alert sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione ad un uso responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, stile sigarette. Passa la linea morbida «italiana». Da ieri è finalmente noto il risultato del voto sul cosiddetto “Cancer Plan”, Piano strategico per la lotta al cancro, contenente indicazioni per prevenzione e salute. In particolare, il voto del Parlamento europeo ha riguardato in primis gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura sulle bottiglie. EsultanoAssoenologi, Cia, Confagricoltura, Copagri, Federvini, Federdoc e Unione Italiana Vini.
Fonte: Stampa.
Intervista a Ylenia Lucaselli – L’Italia vince la battaglia del vino contro l’Europa.
Parla la deputata di Fdl Lucaselli: «È un primo passo ma siamo ancora troppo timidi nel proteggere il made in Italy» L’Italia vince la guerra del vino Accolti gli emendamenti che escludono la scritta «provoca il cancro» sull’etichetta sulle bottiglie. Il vino italiano è salvo, almeno per ora: nessuna avvertenza sul rischio di cancro apposta sulle bottiglie e nessuna esclusione per le bevande alcoliche in generale dalla sponsorizzazione di eventi e competizioni sportive. Dopo ore di attesa, ieri il Parlamento Europeo ha dunque accolto gli emendamenti al così detto Beca (piano perla lotta al cancro) presentato dalla Commissione, segnando la vittoria di quella che è stata definita come la «linea italiana».
Fonte: Tempo.
Poltronissima – Gubitosi si consola con le vigne Apre il quinto podere a Capalbio.
Lasciati i telefoni Luigi Gubitosi si butta sui campi e vigneti. Qualche settimana fa, infatti, a Roma davanti al notaio Monica Giannotti si sono presentati l’ex amministratore delegato di Telecom Italia e la moglie Maria Ludovica Tosti di Valminuta. Esponente di una nobile famiglia partenopea, per costituire insieme la nuova società agricola Quinto Podere con un capitale di 5mila euro detenuto dalla consorte di Gubitosi per 3mila 500e euro e per la quota restante dal marito. La newco ha per oggetto «l’esercizio della sola attività agricola di coltivazione della terra, la silvicultura e l’allevamento di animali» oltre alla «conduzione e alla gestione, in conto proprio e di terzi, di attività agrituristiche».
Fonte: Tempo.
Il vino provoca tumori? L’Europa dice no.
Soddisfazione dei vignaioli irpini prr la decisione di ieri Il vino provoca tumori? L’Europa dice no Pericolo scampato: Il vino non provoca l’insorgere del cancro. Lo ha deciso ieri l’Europa. Grande soddisfazione per la decisione anche in Irpinia “Con il voto al Rapporto Beca si è evitato di compromettere il futuro del mondo del vino e il suo sviluppo sui mercati internazionali. Era fondamentale distinguere tra uso e abuso di alcol, poiché si riconosce il principio che non sono pericolosi i singoli prodotti, ma la quantità che ne viene assunte.
Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.
Vino, niente bollino nero sospiro di sollievo in Romagna.
«Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato al tema del consumo di vino, che ha scongiurato il rischio di danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra e a un comparto economico fatto di tanto lavoro e tante imprese, fondamentale per l’economia regionale e nazionale». Esprimono soddisfazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero, nell’ambito del Cancer Plan, inserendo nell’etichetta avvisi analoghi a quelli di tabacco e sigarette.
Fonte: Corriere Romagna Rimini.
Vitae 2022, i sommelier d’Italia premiano 31 vini del territorio.
Degustazione esclusiva sabato 5 marzo alla prima edizione di “Esperienze di Vitae”. Si terrà a Piccione, al Palazzo del Turismo, sabato 5 marzo, “Esperienze di Vitae”, in collaborazione con Ais Emilia – Romagna e Marche. Nel nuovo format lanciato da Ais Romagna saranno di scena i migliori vini dei tre territori, 31 etichette premiate con il punteggio massimo, abbinati a prodotti tipici Crescono infatti i vini del territorio, parola dei sommelier di Ais nella guida Vitae 2022 che hanno assegnato il massimo punteggio, le 4 Viti, ai vini al top nella produzione enologica.
Fonte: Corriere Romagna Rimini.
Lambrusco nessun bollino nero – Il lambrusco vince la sfida più importante Niente etichettatura di allerta cancro.
Buona notizia per il lambrusco modenese e il vino italiano. Non sarà apposto alcun bollino di pericolosità sulle bottiglie. Il lambrusco vince la sfida più importante Niente etichettatura di allerta cancro L’Italia evita il bollino nero e la tassazione. Mezzacqui: «Basta decisioni semplicistiche». Biondi: «Bene, ma non è finita» Centinaio: «Ottimo, ha Finto il buonsenso C’è differenza tra consumo e abuso» Mattia Vernelli «Esiste differenza tra consumo moderato di vino e l’abuso». Questo il verdetto del Parlamento europeo al termine della giornata di votazioni sul “Beating Cancer Plan” avvenuta ieri, che salva il vino e i produttori di tutta Europa.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Il vino è salvo: via dalle etichette il rischio di contrarre un tumore.
Unione Europea Il vino è salvo: via dalle etichette il rischio di contrarre un tumore. Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore vitivinicolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro. Con il voto dell’Eurocamera inoltre è stato cancellato dal testo della relazione – che si trattava comunque di una misura non vincolante – anche il riferimento sulle etichette a possibili rischi di tumore.
Fonte: Gazzetta di Parma.
Elegante e iconico il Sangiovese firmato da Cracco.
Elegante e iconico il Sangiovese firmato da Cracco Allievo di Gualtiero Marchesi da podio, cuoco di valore assoluto, star televisiva. Un attimo di stop e Carlo Cracco ha alzato il sipario di un progetto metropolitano faraonico – cinque piani per oltre mille metri quadrati — per il nuovo Cracco in Galleria. Poi firme su satelliti e consulenze fatte con criterio e pragmatismo. Ora è la volta di tuffarsi in un mondo collaterale. Quello del vino e già il nome è tutto un programma per individuare la location della azienda agricola: Vista mare. Siamo sulle dolci verdi colline della Romagna, a Ciola Comiale nei pressi di Sant’Arcangelo terra natale di Rosa, consorte di Cracco.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Cabernet Franc 2018.
E di Monte delle Vigne il primo rosso fermo bio prodotto a Parma onte delle Vigne presenta il nuovo Cabernet Franc 2018, primo rosso fermo biologico DOC prodotto nella zona di Parma. Le uve da cui è ottenuto nascono da un vigneto di sedici anni, esposto a nord ovest e con un’altitudine di 230 metri s.l.m., su terreni calcareo-argillosi intervallati da stratificazioni di sabbia su cui ben si adatta questo varietale. Un piccolo appezzamento di soli 1,30 ettari posizionato tra il bosco e il lago e da cui si ricavano poche e preziose bottiglie, chiamato “il Chiuso”, a ricordare la caratteristica che lo contraddistingue: l’essere completamente abbracciato dal bosco circostante.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Bocciato il bollino nero per Lambrusco e Spergola – Niente bollino nero per il Lambrusco e per la Spergola.
Bocciato il bollino nero per Lambrusco e Spergola Niente bollino nero. Il Parlamento Europeo salva Lambrusco e Spergola e le associazioni di categoria non possono che esultare. Questo l’esito dell’accoglimento di quattro emendamenti De Castro/Dorfmann che chiedevano di eliminare dal report sul Cancer Plan i riferimenti al cancro in etichetta. Niente bollino nero per il Lambrusco e per la Spergola Accolti gli emendamenti che chiedevano di eliminare dal report Cancer Plan i riferimenti al cancro in etichetta. Niente bollino nero.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
«Una battaglia vinta nel segno dell’equilibrio e del buonsenso».
II presidente Stefano Bonaccini e l’assessore Alessio Mammi. «Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato al tema del consumo di vino, che ha scongiurato il rischio di danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra e a un comparto economico fatto di tanto lavoro e tante imprese, fondamentale per l’economia regionale e nazionale». Esprimono soddisfazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero, nell’ambito del Cancer Plan, inserendo nell’etichetta avvisi analoghi a quelli di tabacco e sigarette.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Il vicepresidente: «Scongiurato l’attacco a un importante settore».
Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor: «Il voto del Parlamento europeo sarà da incentivo per un settore che vuole sempre più promuovere la moderazione nei consumi. Con gli emendamenti De Castro/Dorfmann si è riusciti a scongiurare il più possibile un attacco al mondo del vino che purtroppo non si esaurisce qui. Servirà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (al voto a maggio) che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al Nutriscore, che minaccia di essere proposto entro l’anno».
Fonte: Gazzetta di Reggio.
«Salvate dai pregiudizi le nostre eccellenze».
«Il Parlamento europeo ha sventato un attacco ai produttori di vino, in particolare quelli del Nord-Est che rappresento al Parlamento europeo. Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia sono ai primi posti nel mondo per la qualità dei loro prodotti e il Prosecco e il Lambrusco sono vini che fanno parte della cultura di quei territori». Così in una nota Sabrina Pignedoli, euro parla Sabrina Pignedolimentare reggiana del Movimento 5 Stelle. «Il vino in modiche quantità non fa male ed è un piacere della vita.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Il vino fatto sul tetto si trasforma in una tesi di laurea – Il vino prodotto sui tetti diventa argomento di tesi.
La vigna di via Mari, in ztl. II vino fatto sul tetto si trasforma in una tesi di laurea Tassi a pagina 7 11 vino prodotto sui tetti diventa argomento di tesi Tra i casi studio per la laurea di Edoardo Carnevali, ci sono i reggiani Masoni Il Sangiovese nasce in piena ztl, in centro storico, con l’aiuto di tutto il quartiere. «La mia analisi si sofferma anche sul concetto di sostenibilità nell’enogastronomia» d i Massimo Tassi Dalla botte alla tesi. Bacco va all’università per brindare con un vino reggiano attento alla sostenibilità. Nel bicchiere c’è il ViaMarilO, ricavato da un minuscolo vitigno che cresce sui tetti del centro.
Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.
Il Parlamento europeo ‘salva’ Lambrusco e Spergola.
Coldiretti esulta dopo il no all’idea del bollino nero in etichetta. L’on. Pignedoli: «Attacco sventato» Il Parlamento europeo ‘salva’ Lambrusco e Spergola 1l Parlamento Europeo salva Lambrusco e Spergola, con i loro anni di storia e tradizione con le radici che affondano nei terreni reggiani da millenni. E il direttore della Coldiretti Albertino Zinanni ringrazia, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore importante per l’agricoltura di Reggio. È stato, infatti, respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan”, proposto dalla Commissione Europea.
Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.
Intervista a Paolo De Castro – De Castro: «Le correzioni hanno evitato di equiparare il vino alle sigarette».
L’eurodeputato è soddisfatto per l’esito della “battaglia” in sede Ue «Nessun bollino nero, solo un’etichettatura più attenta a informare» De Castro: «Le correzioni hanno evitato di equiparare il vino alle sigarette». C’è una bella differenza tra abuso e consumo moderato e consapevole di vino. Non è il consumo in sé a costituire un fattore di rischio per il cancro. Il Parlamento Europeo a larga maggioranza se ne è reso conto ed io non posso che essere soddisfatto”. Ne ha certamente motivo Paolo De Castro, europarlamentare italiano di lungo corso e primo firmatario degli emendamenti depositati dagli eurodeputati della “maggioranza Ursula”, con lui Herbert Dorfmann e Iréne Tolleret, a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sulle proposte relative al consumo di vino contenute nella relazione della commissione parlamentare contro il cancro.
Fonte: Messaggero Veneto.
Regimenti: “E’ una vittoria di FI considerare pericoloso l’abuso e non l’uso moderato di alcol”.
“Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per la decisione del Parlamento europeo di non danneggiare il made in Italy, obbligando a considerare il semplice consumo di vino come pericoloso per la salute. Non ha prevalso l’integralismo ma la ragionevolezza nel considerare dannoso l’abuso di alcol e non l’uso moderato. E questo grazie al decisivo apporto di Forza Italia, che ha dimostrato ancora una volta di essere un partito responsabile e in prima linea per difendere gli interessi del nostro Paese in Europa e nel mondo. In particolare, siamo felici di aver sostenuto e protetto il settore vitivinicolo, cioè una delle nostre migliori eccellenze”.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Nessun bollino nero su etichette del vino – Etichette vino, cancellati riferimenti al cancro.
Europarlamento, passa linea italiana Nessun bollino nero su etichette del vino – a pagina 4 Regis All’Europarlamento approvati emendamenti italiani al piano della commissione Beca. Coro di consensi da parte di tutta la filiera Etichette vino, cancellati riferimenti al cancro. Martedì sera il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria, ha approvato la modifica al piano di azione anti-cancro presentato dalla Commissione speciale Beca, con cui ha inserito la differenziazione nelle etichette sul vino tra consumo moderato e “nocivo” di bevande alcoliche, specificando che non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Cotarella: “Noi enologi per primi combattiamo gli eccessi”.
L’Umbria è la nona regione italiana per numero di imprenditori del settore vitivinicolo. Anche qui, quindi, si è levato un coro di consensi sulla decisione presa dal Parlamento europeo di eliminare la richiesta di inserire sulle etichette delle bottiglie di vino avvertenze sanitarie come sui pacchetti di sigarette con riferimento alla lotta con il cancro. In particolare, è intervenuto il presidente dell’Unione internazionale enologi, Riccardo Cotarella, a margine della presentazione della prima edizione del concorso l’Umbria e il vino alla Camera di Commercio di Perugia. “Finalmente un po’ di buon senso – ha detto Cotarella – sarebbe stato davvero un crimine accostare il vino a un prodotto potenzialmente cancerogeno.
Fonte: Corriere di Viterbo
Premi a 19 aziende vitivinicole umbre.
Svelate le imprese vincitrici. II 9 marzo si terrà la cerimonia di proclamazione Premi a 19 aziende vitivinicole umbre. Sono state annunciate le aziende vincitrici della prima edizione del concorso L’Umbria e il vino. In attesa di sapere quali saranno poi gli abbinamenti, queste intanto sono le aziende che saranno premiate a Perugia il 9 marzo alle 10,30 al centro congressi della Camera di Commercio dell’Umbria: Agricola Spacchetti (Montefalco); Agroturistica Marella (Castiglione Del Lago); Azienda agraria Carlo e Marco Carini (Perugia); Azienda agricola Blasi Anna e Mauro (Umbertide); Azienda agricola Le Crete (Giove); Azienda agricola Pucciarella (Magione); Azienda agrituristica Baldassarri di Roberto Lepri (Perugia); Cantina Santo Iolo (Narni); Cantina Terre De’ Trinci (Foligno); Cantina Tudernum (Todi); Fattoria di Monticello (San Venanzo); Società Agricola Aliara Vini (Gualdo Cattaneo); Società agricola Bettalunga (Marsciano); Società agricola Briziarelli (Bevagna); Società agricola Moretti Omero (Giano Dell’umbria); Società agricola Poggio Bertaio (Castiglione Del Lago); Società agricola San Michele (Orvieto); Tenute Baldo Agricola (Bastia Umbra); Tenute Lunelli (Bevagna).
Fonte: Corriere di Viterbo
Ue, l’Italia vince la battaglia del vino.
La decisione di Bruxelles: il consumo moderato non è cancerogeno Ue, l’Italia vince la battaglia del vino on è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro, ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro.
Fonte: Secolo XIX.
«Dai vigneti storici un assist per il recupero dei territori».
Vendemmie verticali alle Cinque Terre. Per trasportare le corbe d’uva appena raccolte bisogna spesso salire o scendere tantissimi scalini prima di raggiungere la strada. Per fortuna oggi molti appezzamenti sono collegati con i trenini a cremagliera che alleviano le fatiche dei viticoltori «Dai vigneti storici un assist per il recupero dei territori» II consigliere regionale Natale suggerisce di seguire la procedura dell’Emilia Romagna «Così si possono ottenere autorizzazioni per creare impianti viticoli molto più ampi».
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Intervista a Matteo Bonanini – «Etichette come quelle sulle sigarette avrebbero bloccato la nostra crescita».
II presidente della Cooperativa Agricoltura 5 Terre sul dietro front della Ue di considerare nociva qualsiasi assunzione di vino «Etichette come quelle sulle sigarette avrebbero bloccato la nostra crescita». Consumare vino non procura il rischio di sviluppare il cancro. Il Parlamento europeo boccia la avvertenza sanitaria in etichetta sul cancro e fa così un passo indietro, nel procedimento che avrebbe potuto sferrare alle produzioni tipiche locali, quali il vino, se avesse stabilito di applicare in etichetta le scritte shock riferite al cancro, come quelle visibili sui pacchetti di sigarette.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Tra le eccellenze italiane di Forbes c’è il Saten di Villa Franciacorta.
Forbes, prestigiosa testata che non necessita di presentazioni, ha appena pubblicato l’edizione 2022 della Guida dedicata alle 100 Eccellenze Italiane, inserendo tra queste il Satèn di Villa Franciacorta, storica cantina del ‘500, famosa per la produzione di soli millesimati e per l’attenzione che da sempre ha verso una decisa sostenibilità. La cantina di Monticelli Brusati è infatti presente nella Guida Forbes 2022 con uno dei prodotti più emblematici ed importanti: il Mon Satèn, etichetta che ha già visto significativi riconoscimenti, tra cui spicca la Medaglia d’Oro a livello nazionale aggiudicandosi il secondo posto a livello mondiale all’International Wine Challenge 2017, concorso con una giuria di soli Masters of Wine.
Fonte: La Voce del Popolo.
Salvato il Made in Italy: No a bollini neri sul vino.
Modificato il “Cancer plan” Salvato il Made in Italy: No a bollini neri sul vino Cancellati dal testo i riferimenti al cancro sulle etichette di bottiglia: «C’è differenza tra consumo moderato e quello nocivo» Dopo settimane di discussioni e interventi politici più o meno efficaci, il Parlamento europeo ha approvato una modifica al “Piano di azione anti-cancro”, inserendo la differenziazione – nelle etichette sul vino – tra il consumo moderato e quello «nocivo» di bevande alcoliche.
Fonte: Cittadino di Lodi.
Imbottigliato sotto casa.
Il vino «a chilometro zero» è la nuova tendenza m città Crescono le enoteche di quartiere che coinvolgono il pubblico non solo con degustazioni e incontri ma creando prodotti locali ad hoc a Riserva di Porta Romana uscirà a giugno: Barbera dell’Oltrepò pavese affinata in due barriques che al momento riposano in via Muratori 22. La stessa cosa accadrà in zona De Angeli: un altro vino verrà invecchiato ad hoc in via Ravizza 21, dove Cantina Urbana sta aprendo la seconda delle sue «Rivendite di quartiere». Enoteche con cucina che ambiscono a coinvolgere i mila nesi non solo attraverso degustazioni e incontri con i vignaioli, ma anche con una vera e propria partecipazione al processo di vinificazione.
Fonte: Corriere della Sera Milano.
Pressing agricoltori L’Europarlamento dice no a etichette sul cancro per il vino – Vino, battaglia vinta no etichette sul cancro Sollievo della filiera.
L’ Europarlamento dice no a etichette sul cancro per il vino Niente riferimenti al pericolo di cancro, al pari dei pacchetti di sigarette, sulle etichette divino: lo ha deciso l’Europarlamento Vino, battaglia vinta no etichette sul cancro Sollievo della filiera Le reazioni. L’Europarlamento fa marcia indietro Associazioni, consorzi e politica: «Errato considerare il vino un prodotto tossico, nelle giuste dosi fa bene». La filiera vitivinicola tira un sospiro di sollievo, dopo la decisione dell’Europarlamento di non introdurre sulle etichette i riferimenti al pericolo di cancro, così come era stato fatto peri pacchetti di sigarette.
Fonte: Eco di Bergamo.
Vino, niente alert La linea italiana passa a Strasburgo.
Sull’etichetta delle bottiglie divino ci saràl’alert sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione a un uso responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, stile sigarette. Passa la linea morbida «italiana». Da ieri è finalmente noto il risultato del voto sul “Cancer Plan”, Piano strategico per la lotta al cancro, contenente indicazioni per prevenzione e salute. Il voto del Parlamento europeo ha riguardato in primis gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura sulle bottiglie. Esultano Assoenologi, Confagricoltura, Copagri, Federvini, Federdoc e Unione Italiana Vini.
Fonte: Gazzetta di Mantova.
Vino e rischio tumori: nessun collegamento Il plauso è trasversale.
Sulle bottiglie di vino ci sarà la raccomandazione a non abusarne, ma nessun riferimento al cancro o avvertenze sanitarie come quelle che compaiono sulle sigarette. Il Parlamento europeo ha accolto gli emendamenti al CancerPlan, il Piano strategico per la lotta al cancro, e ha fatto prevalere la linea soft italiana. Molte le reazioni per un settore che in Lombardia è in forte crescita: nei primi nove mesi del 2021, le esportazioni lombarde di vino sono aumentate del 12% rispetto all’anno precedente (dati Coldiretti).
Fonte: Gazzetta di Mantova.
Ok all’uso responsabile del vino.
L’Eurocamera nega che il consumo moderato sia cancerogeno STRASBURGO – Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro.
Fonte: Prealpina.
Vino: «Il made in Italy è salvo».
Giansanti e Rolfi soddisfatti per il voto espresso dal Parlamento Ue. «Con il voto di ieri al Rapporto BECA (la Commissione speciale sulla lotta contro il cancro, ndr), si è evitato di compromettere il futuro del mondo del vino e il suo sviluppo sui mercati internazionali. Era fondamentale distinguere tra uso e abuso di al col, poiché si riconosce il principio che non sono pericolosi i singoli prodotti, ma la quantità che ne viene assunta». Il presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, commenta così il voto in plenaria del Parlamento europeo alla relazione sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere il cancro.
Fonte: Provincia – Cremona.
Vince il vino italiano: niente “bollino nero” dall’Europa – Il vino salvo dal “bollino nero” europeo.
Nessun bollino nero sul vino, ma una raccomandazione al consumo responsabile. In Europa passa la linea dell’Italia. Il vino salvo dal “bollino nero” europeo Non passa l’indicazione restrittiva in etichetta sul rischio salute. Si dovrà invece invitare a un uso moderato degli alcolici. Nessun bollino nero su vino e altri alcolici, ma solo una raccomandazione al consumo responsabile.
Fonte: Provincia – Pavese.
I produttori: «Poteva essere il colpo di grazia per moltissime aziende».
Le reazioni in Oltrepo. Centinaio: non si demonizza un prodotto Ha vinto il buon senso, c’è differenza tra consumo e abuso I produttori: «Poteva essere il colpo di grazia per moltissime aziende» fanno un sospiro di sollievo i produttori di vino e gli enti del settore vitivinicolo oltrepadano dopo la notizia dell’eliminazione dell’indicazione di pericolosità per la salute dalle etichette degli alcolici. «Era importante che il mondo mediterraneo, produttore di vini, ma anche la Germania e l’Austria, facesse valere la sua voce, protestando contro questo provvedimento, illogico per qualsiasi consumatore — commenta da Los Angeles, dove si trova per un evento con il Gambero Rosso, il direttore del Consorzio, Carlo Veronese.
Fonte: Provincia – Pavese.
Vino, Coldiretti: “Salvati 10.000 anni di storia. Produzione top in Lombardia”.
II Parlamento Europeo salva quasi 10.000 anni di storia del vino. E quanto afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che a livello nazionale vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone. In Lombardia la superficie coltivata a vite è di oltre 20 mila ettari, con il 90% dei vini prodotti che è a denominazione di qualità, grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.
Fonte: Voce di Mantova.
Baroni: (Fi): “Bene eliminazione riferimenti sul cancro da etichette”.
«Grazie all’impegno degli eurodeputati di Forza Italia, il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, ha votato per eliminare dal report sulla lotta al cancro i riferimenti alla possibilità di inserire informazioni sanitarie inesatte sulle etichette delle bottiglie di vino. II lavoro politico svolto dai colleghi a Strasburgo ha avuto un ottimo esito poiché è stato fondamentale per fare approvare emendamenti correttivi grazie ai quali si sono modificate le linee guida per lotta al cancro inserendo la distinzione tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche.
Fonte: Voce di Mantova.
Intervista a Fabiano Porcu – «E’ fondamentale che la politica non rimanga ferma».
Raffaele Viglione Appassionato com’è di pallacanestro e di immersioni, si potrebbe pensare che Fabiano Porcu non si trovi a proprio agio a Cuneo, dove il basket non è certo il primo sport e le immersioni non esattamente a portata di mano. Invece il direttore provinciale di Coldiretti Cuneo ha trovato nel capoluogo della Granda una dimensione che gli è congeniale. Perché è vicino alle montagne, che gli consentono, innevamento permettendo, di dedicarsi allo sci, ma sopratutto perché, come spiega lui stesso: (Cuneo è una città con tutti i servizi, ma a misura d’uomo. Ho poi la fortuna di lavorare nella più grande Federeazione Coldiretti di Italia, in una struttura che è funzionante, funzionale e all’avanguardia. Sia dal punto di vista professionale che personale mi trovo particolarmente bene.
Fonte: Idea.
Da Amazon ai grandi vini Etichette col contagocce – La filiera del packaging senza carta A rischio anche gli ordini Amazon.
La filiera del senza carta packaging A rischio anche gli ordini Amazon. E’ l’effetto di uno sciopero che va avanti da settimane in una cartiera tailandese che fornisce 15 imprese in Piemonte Il vicepresidente di Api Torino: “A singhiozzo le forniture di etichette ad aziende alimentari, farmaceutiche e vinicole” di Massimiliano Sciullo Un vento gelido soffia dalla Finlandia, in direzione Torino e Piemonte. È quello che porta pessime notizie per il settore della carta, in particolare quello delle etichette: con l’inizio del 2022, infatti, sciopera Upm, una delle più grandi cartiere al mondo, che da sola copre il 35-40% del mercato globale, soprattutto se si parla di carta adesiva.
Fonte: Repubblica Torino.
Listino 2022, prezzi in rialzo Quotazioni Chardonnay +62%.
Commissione Vini: domanda vivace e scorte dello sfuso in esaurimento L’aumento generalizzato dei prezzi spinge verso l’alto anche le quotazioni dei vini. La vendemmia 2021 non così abbondante ma eccellente per qualità riscuote interesse sul mercato interno e all’estero confermando il trend molto positivo registrato nell’ultima parte dell’anno. «La domanda è molto vivace con prezzi al rialzo per tutte le tipologie e scorte in via di esaurimento per quanto riguarda lo sfuso», segnala la Commissione Vini della Camera di Commercio di Asti che ha fissato pochi giorni fa il primo listino prezzi dell’anno.
Fonte: Stampa Asti.
Le aziende del quadrante in vetrina a Vinitaly, Sol&Agrifood e Cibus.
Il Covid rallenta e la situazione attuale consentirà lo svolgimento in presenza di tre fiere del settore agroalimentare che per le aziende biellesi e vercellesi sono un importante appuntamento promozionale. Si tratta di Vinitaly (a Verona dal 10 al 13 aprile) per le imprese vinicole, SoleAgrifood (stesse date e location) e Cibus (a Parma dal 3 al 6 maggio) per gli attori della produzione agricola e degli alimenti. In tutti e tre i casi, è prevista l’organizzazione di un’area collettiva che raggrupperà tutte le aziende piemontesi a costi ridotti grazie al contributo stanziato dalle Camere di commercio della regione, tra cui ovviamente anche quella di quadrante, la Monte Rosa Laghi Alto Piemonte peri partecipanti delle province di Biella, Novara, Verbania e Vercelli.
Fonte: Stampa Vercelli.
Niente bollino, sì dei produttori «Vino in salvo» – No al bollino sanitario sulle bottiglie, i produttori esultano.
I produttori esultano. Il Tino e la battaglia infinita con l’Europa. No al bollino sanitario sulle bottiglie, i produttori esultano di Monica Caradonna Pericolo scampato. Il vino non sarà etichettato come le sigarette. Accolti i quattro emendamenti presentati da Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, grazie ai quali si fa una distinzione tra uso e abuso di alcol inserendo il termine «nocivo» accanto a «consumo» come fattore di rischio, in più viene riformulata la parte sul «livello sicuro di alcol» in relazione alla prevenzione oncologica. Niente lettera scarlatta per il vino italiano, dunque, e niente bollini che facciano riferimento ad avvertenze sanitarie sulle etichette. Tutti esultano da destra a sinistra con buona pace dei produttori che tirano un sospiro di sollievo.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Il vino non è nocivo – L’Unione europea “grazia” il vino.
Non ci sara la scritta “cancerogeno” sulle etichette Era uno dei voti più attesi Ha tenuto con il fiato sospeso decine di migliaia di imprenditori e agricoltori. Il Parlamento europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 ac.». Con questa suggestiva immagine del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandin, è stato salutato il lavoro di squadra deli europarlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a un milione e trecentomila persone.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Intervista a Michele Biancardi – «Scampato un grave danno Tutta la Puglia può esultare».
Michele Biancardi ha da poco superato i 40 anni ma da 15, terminati gli studi in agraria a Perugia, si dedica al vino. L’azienda agricola che porta il suo nome, affonda le radici in un terreno generoso, immerso nelle campagne che da Cerignola conducono al mare, e gli permette di produrre uve d’eccellenza. Raccolti che lui, insieme ai suoi collaboratori, trasforma in bottiglie di pregio dopo aver accudito i mosti sia nelle tradizionali botti di rovere sia in innovative giare di terracotta: negramaro e nero di Troia, ma anche Fiano e minutolo, tra le eccellenze imbottigliate. In questi giorni, nonostante «un 2021 andato oltre le migliori previsioni», ha vissuto «con ansia la discussione a Strasburgo in merito alla questione del vino cancerogeno.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Tutti ebbri per il nostro vino.
Da Fitto a Furore, da Casanova a Caroppo, a Labbate Il vino italiano è salvo e rende ebbri gli esponenti politici pugliesi. “Battaglia vinta. Ottime notizie da Strasburgo dove, e meno male, ha prevalso il buon senso. E’ stato, infatti, evitato che strumentalizzando il tema della lotta contro il cancro, sul quale ribadiamo fortemente il nostro impegno, si verificasse, senza alcun fondamento scientifico, un vero e proprio tentativo di demonizzare le bevande alcoliche a cominciare dal vino. Il nostro contributo è stato fondamentale per modificare la proposta iniziale riconoscendo la differenza tra abuso e consumo nocivo di alcol rispetto ad un uso moderato e consapevole, eliminando il tentativo di imporre sistemi di etichettatura fuorvianti, ed evitando che le imprese del settore vengano escluse dalla sponsorizzazione di importanti eventi come quelli sportivi.
Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.
Bevi tranquillo: è vino!.
Il vino italiano è salvo: i Parlamento europeo boccia il bollino nero in etichetta previsto nell’ambito del Piano di azione anticancro proposto dalla commissione Beca (Beating Cancer). Con l’approvazione degli emendamenti degli eurodeputati della “maggioranza Ursula” Paolo De Castro (Pd, SeD), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Tolleret (Renaissance, Renew) viene respinto l’assalto al gioiello del made in Italy, frutto di una cultura millenaria che unisce popoli e tradizioni del mediterraneo col forte rischio che altri possano avvantaggiarsi di questa norma discriminatoria dell’Unione Europea.
Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.
Vino, in Europa finisce a tarallucci – Il vino vince a Strasburgo «Non è cancerogeno il consumo moderato».
Prodotti certificati: in Puglia agroalimentare in ripresa. Qui la Dop economy vale 600 milioni Il vino è salvo, per ora. E a salvarlo a Strasburgo sono stati anche e soprattutto gli eurodeputati italiani grazie agli emendamenti modificativi della relazione firmata dalla Commissione speciale Beca – abbreviativo di “Beating Cancer”, “Sconfiggere il cancro” – che inizialmente, non distinguendo tra uso e abuso di alcol, considerava il consumo dannoso a prescindere. Anzi, cancerogeno proprio. La distinzione sarà tra consumo moderato e abuso di alcol.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Soddisfatti i politici pugliesi «Ha trionfato il buonsenso».
«Ha trionfato il buonsenso» Hanno vinto «la storia, la tradizione e il buonsenso. Il vino non è un fattore di rischio per il cancro». Così, ieri, Dario Stefàno, presidente della Commissione Politiche Ue al Senato, appassionato winelover e ormai produttore egli stesso. «Si è scongiurata la consumazione di un vero e proprio delitto a danno di un prodotto espressione e cifra costitutiva della nostra identità. Questa è l’Europa che ci piace, l’Europa della Next Generation che guarda al futuro con la ricchezza del suo passato».
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Il Morellino vince sulla pandemia. La Cantina dei Vignaioli fa 5%.
Approvato il bilancio 2021: risultato straordinario nonostante la flessione del canale Horeca (-7%). Morellino di Scansano batte Covid19 5 a 0. Perché proprio 5? Perché nonostante la pandemia il fatturato 2021 della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano si è chiuso con un netto 5% in più rispetto al 2020, superando la crifra di 13,7 milioni di euro. «Questo risultato – afferma il presidente della cantina, Benedetto Grechi – è stato possibile innanzitutto grazie all’ottimo lavoro fatto con il canale della grande distribuzione organizzata che ha segnato un +8%. II canale della ristorazione è stato, come ci si aspettava, più penalizzato dalla situazione pandemica.
Fonte: Nazione La Grande Costa Grosseto-Livorno-Pisa.
Il vino vince in Europa Sventata la minaccia dell’etichetta di nocività.
Se il consumo che se ne fa è moderato non è cancerogeno Esultano gli europarlamentari italiani. Ma c’è già un altro fronte: la Croazia chiede il Prosek. Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro.
Fonte: Tirreno.
Vino, vittoria all’Ue Ora sfida sul Prosek – No a «nuoce alla salute» Salvato il vino italiano.
No a riferimenti al cancro in etichetta Vino, vittoria all’Ue Ora sfida sul Prosek. Cancellati i riferimenti al cancro sulle etichette delle bottiglie di vino. Il mondo dell’agricoltura italiana e veronese tira un sospiro di sollievo dopo l’approvazione da parte del Parlamento europeo degli emendamenti al testo sul Cancer plan che era stato licenziato dalla Commissione. E oggi la battaglia si sposta sulla denominazione del Prosek della Croazia. Ieri il Parlamento Europeo ha bocciato la proposta dell’etichetta anti-cancro No a «nuoce alla salute» Salvato il vino italiano.
Fonte: Arena.
«Ha vinto la distinzione tra l’uso e l’abuso».
Paolo De Castro «Ha vinto la distinzione tra l’uso e l’abuso» «Pur sostenendo la lotta contro il cancro, abbiamo vinto contro la mancanza di distinzione di uso moderato dall’abuso di alcol sottolineando l’importanza del contesto alimentare in cui viene assunto. Non solo, nel Cancer plan abbiamo scongiurato la presenza sulle etichette dei vini di warning sanitari simili a quelli applicati sui pacchetti di sigarette. In sostanza, abbiamo inserito un principio di corretta informazione al consumatore, restituendo al settore vinicolo e degli alcolici un principio di equilibrio e di consumo consapevole e responsabile».
Fonte: Arena.
Bruxelles, al vino il primo round Oggi riprende la guerra al Prosek.
Non si tratta di «consumo dannoso», niente scritte choc e limiti alle sponsorizzazioni Bruxelles, al vino il primo round Oggi riprende la guerra al Prosek Caner Il prodotto Dop e Igp imbottigliato in Veneto vale 3,5 miliardi di euro e su89 prodotti tipici 53 riguardano proprio il vino. Il vino sconfigge il «cancer plan», non sarà paragonato al fumo. La notizia è arrivata ieri, ma già oggi si apre un altro scontro a Bruxelles: si parlerà della richiesta di riconoscimento del Prosek.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Matilde Poggi, i vignaioli e la «battaglia» a Bruxelles.
«Siamo contenti: crediamo nell’educazione, non nella repressione». Da Affi a Bruxelles, il tratto è breve se produci vino e sei presidente di Cevi, la Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti. C’è anche la produttrice veronese Matilde Poggi, una pasionaria della vite, tra chi ha lavorato di sensibilizzazione affinché l’Europarlamento modificasse quella relazione sul Piano d’azione anticancro che rischiava d’infilare il vino nel tunnel dell’equiparazione tra uso e abuso. «C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio», scriveva ieri l’Ansa riepilogando la posizione presa da Bruxelles, inclusa la cancellazione del riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta.
Fonte: Corriere di Verona.
Vino “assolto” dalla Ue: non è cancerogeno «Sventata follia» – Alcol, la Ue cambia il testo: non nocivo il consumo in sé.
Via libera dall’Europarlamento alla risoluzione anti-tumori della Ue. Ma il piano uscito dalla plenaria di Strasburgo è diverso da quello della commissione Beca, visto che sono stati approvati gli emendamenti della “maggioranza Ursula”, a difesa in particolare del vino che pure non è citato dal documento. Ad ogni modo le modifiche sono state molto apprezzate a Nordest, a cominciare da questo passaggio: «C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». Pederiva a pagina 5 Alcol, la Ue cambia il testo: non nocivo il consumo in sé? Ok agli emendamenti in difesa del vino.
Fonte: Gazzettino.
Prosecco tra i vini più “taroccati”.
L’allarme Prosecco tra i vini più “taroccati”. 11 Prosecco rimane tra i vini più taroccati al mondo. L’allarme è di Coldiretti Treviso. Sale ad oltre 100 miliardi il valore del falso made in Italy agroalimentare nel mondo, sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia e mettendo a rischio la tenuta e il futuro della “dop economy”, messa già alla prova dalla pandemia. L’industria del falso continua a destare preoccupazioni. Coldiretti riflette in tal senso a fronte della presentazione del Rapporto Ismea – Qualivita 2020 sui prodotti dop/igp, dal quale si evidenzia che il sistema italiano di qualità “Food and wine” conta su 841 specialità tutelate che sviluppano un valore alla produzione di 16,6 miliardi con un calo del 2%su base annua.
Fonte: Gazzettino.
Intervista a Ornella Venica – «Scongiurata offensiva contro un settore e un simbolo del nostro modo di vivere.
Anche al vertice di una delle aziende più di grido e con più rapporti internazionali del Friuli Venezia Giulia, non sono stati giorni facili. L’ipotesi che anche il vino friulano fosse marchiato come prodotto cancerogeno aveva destabilizzato anche un colosso come Venica e Venica, big dell’esportazione e del made’ in Italy sul Collio goriziano. Un pericolo percepito come reale da uno dei vertici aziendali, Ornella Venica. La controproposta italiana ha salvato il vino? «Ha salvato prima di tutto un’eccellenza italiana, un modo di vivere, un simbolo della nostra terra». Fino a poche ore fa siamo stati vicini a un bollino che avrebbe definito il prodotto cancerogeno.
Fonte: Gazzettino.
Il caso Prosecco a Strasburgo “Basta Prosek, l’Europa di deve ascoltare” – “Basta Prosek, l’Europa ci ascolti”.
Oggi il caso della denominazione del vino croato ?Bortolomiol: «E’ una battaglia per tutto il made in Italy» si discute in parlamento a Strasburgo: consorzi in attesa Bonaldi: «Bisogna tutelare la nostra eccellenza in pericolo». Oggi di Prosek si discuterà in sessione plenaria al Parlamento europeo di Strasburgo. La richiesta di riconoscimento del vino liquoroso croato con il nome Prosek, contro cui l’Italia ha dimostrato la più totale contrarietà, sarà dibattuta e portata alla conoscenza di tutti i deputati. Un risultato che gli europarlamentari italiani sono riusciti a raggiungere e che porterà ben oltre le aule della commissione agricoltura un tema importante per tutte le denominazioni.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Stop al “bollino nero” per il vino «Sollievo per aziende e filiera».
E’ vitato l’inserimento nella lista degli alimenti cancerogeni con conseguente divieto di sponsorizzazioni Stop al “bollino nero” per il vino «Sollievo per aziende e filiera» Bizzotto: «Vinta una battaglia contro una proposta assurda» Cielo: «Si deve puntare sull’aspetto culturale della modica quantità». Non ci sarà bisogno del “copri bottiglia”. Se molti fumatori pur di non leggere le frasi d’impatto stampate sui pacchetti di sigarette e non vedere le immagini choc introdotte nel 2014 per disincentivare il fumo hanno fatto ricorso a scatoline in gomma o ferro, il pericolo per i consumatori di vino è scongiurato.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Stop alle etichette allarmiste I viticoltori brindano alla Ue.
I viticoltori brindano alla tie Calaon (Consorzio): «Scrivere me ii imo fa male era un affronto una cultura» Nel Padovano operano 3.600 aziende in 7 mila ettari, uva per 1 milione di quintali Bressan (Coldiretti) «Attacchi che sviliscono chi lavora su sicurezza e sostenibilità» Gianni Biasetto ¡vo’ Sui Colli Euganei si brinda con il Serprino alla notizia che il Parlamento Europeo ha respinto il tentativo di demonizzare il consumo del vino attraverso allarmi salutistici in etichetta, del tipo di quelli adottati perle sigarette.
Fonte: Mattino Padova.
Intervista a Paolo De Castro – De Castro: «Vino salvo l’Europa ha capito non è come le sigarette».
L’ex ministro: c’è differenza fra consumo moderato e abuso «II Prosek? Deciderà la Commissione, ci vorrà del tempo». «C’è una bella differenza tra abuso e consumo moderato e consapevole di vino. Non è il consumo in sé a costituire un fattore di rischio per il cancro. Il Parlamento europeo a larga maggioranza se ne è reso conto ed io non posso che essere soddisfatto». Ne ha certamente motivo Paolo De Castro, ex ministro dell’Agricoltura, europarlamentare italiano di lungo corso e primo firmatario degli emendamenti della “maggioranza Ursula” sulle proposte relative al consumo di vino contenute nella relazione della commissione contro il cancro. De Castro ha parlato di questo ed altro ieri all’Università di Verona.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Il Prosecco e l’industria del falso «Il vino più taroccato al mondo».
Coldiretti lancia l’allarme: spuntano anche Consecco e Semisecco Polegato: «II cosidetto “italian sounding” colpisce tutti i prodotti» Il Prosecco e l’industria del falso «Il vino più taroccato al mondo». Il Prosecco rimane tra i vini più taroccati al mondo». L’allarme è di Coldiretti Treviso, in particolare del suo presidente Giorgio Polegato, che interviene sull’argomento nell’imminenza del dibattito in assemblea plenaria del Parlamento Ue sul Prosel, specificatamente sul riconoscimento richiesto dalla Croazia. Il sistema Prosecco ha venduto l’anno scorso 756 milioni di bottiglie. Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita2020, sale ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo.
Fonte: Tribuna Treviso
Vino, bocciate le etichette.
L’assessore Caner: “Tutelata un’eccellenza italiana e veneta” Vino, bocciate le etichette shock. Il patrimonio vitivinicolo del Nord-est rappresenta una delle ricchezze più grandi di questo territorio. Negli ultimi mesi, tuttavia, era emersa la possibilità che il vino venisse marchiato in Ue con il marchio “F”, riservato ai prodotti pericolosi, legati anche alle dipendenze. Fortunatamente “il parlamento europeo ha sventato oggi un attacco ai produttori di vino in particolare quelli del Nord-Est che rappresento al Parlamento europeo” ha spiegato ieri l’eurodeputato del M5S Sabrina Pignedoli.
Fonte: Voce di Rovigo.
Tutelato un bene di tutto Il Veneto.
Oggi è stato scongiurato un sistema di etichettatura allarmistica e ingannevole, che avrebbe messo in forte difficoltà l’intera industria vinicola italiana. Mi auguro che, con questo voto della plenaria di Strasburgo, si metta una volta per tutte la parola fine al tentativo di demoni77are un prodotto. Promuoviamo un consumo responsabile, non un bollino nero per dimostrare che abbiamo a cuore la salute dei consumatori… E’ stata una scelta di buonsenso, che ha accolto le istanze del mondo della politica e delle istituzioni che vivono nel mondo reale e che sono ben consapevoli del fatto che esiste una differenza enorme tra uso e abuso di alcol. Della qualità del vino veneto parlano anche i numeri legati al valore del prodotto Dop e Igp imbottigliato che è di 3,5 milioni di euro, vale a dire i137,9%.
Fonte: Voce di Rovigo.
STAMPA ESTERA
La Eurocámara suaviza su posición sobre el alcohol como factor de riesgo de cáncer.
El sector vitivinícola español y europeo se apunta una victoria en Estrasburgo El informe sobre la estrategia europea contra el cáncer señala que solo el consumo excesivo es un riesgo. La intensa campaña de presión para aguar las propuestas para endurecer el tratamiento de las bebidas alcohólicas en el marco de la lucha contra el cáncer ha dado resultados. El Parlamento Europeo aprobó ayer varias enmiendas que suavizan las afirmaciones contenidas en la versión original del texto parea matizar que solo el consumo excesivo, no el moderado, puede ser considerado como un factor de riesgo para el desarrollo de cánceres. “El PP ha frenado en Europa el intento de criminalizar el cava, el vino y la cerveza”, tuiteó la eurodiputada popular Dolor Montserrat tras la aprobación de sus cuatro enmiendas al informe final, que ayer recibió el visto bueno de la Eurocámara en su versión corregida.
Fonte: Vanguardia.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 16 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vino e cambiamenti climatici, è ora di modificare i disciplinari?
Gli effetti dei cambiamenti climatici si stanno facendo sentire sulla viticoltura europea. In Francia è stato modificato il Disciplinare di Produzione del Bordeaux per consentire l’impiego di un vitigno più adatto alle nuove condizioni ambientali. E l’Italia dovrebbe fare lo stesso? Ne abbiamo parlato con Attilio Scienza dell’Università Statale di Milano. A soffrire sono in particolare i viticoltori, che hanno visto non solo cambiare la difesa negli ultimi anni, ma anche le caratteristiche delle uve portate in cantina.
Fonte: AgroNotizie – Image Line Network.
Vino, l’Europarlamento: cancellati riferimenti al cancro dalle etichette.
C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”.
E’ questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate martedì sera dall’Europarlamento. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. “Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti.
Fonte: TGCom24 – Mediaset Infinity.
Ue, l’alcol come le sigarette.
Oggi Strasburgo vota una risoluzione che punta a imporre un’etichetta sulle bottiglie per avvertire del rischio tumori Coldiretti: «In pericolo un settore strategico dell’agroalimentare». Eurodepulati italiani al lavoro per limare l’impatto. Il testo, preparato dall’eudeputata francese macmniana Véronique Trillet-Lenoir, ha buone possibilità di passare La commissaria alla Salute Kyriakides: «Nessun attacco alla cultura gastronomica». Bruxelles ttenti all’alcol, è canceINrogeno, servirà un’etichetta anche sulle bottiglie di vino o liquori come già avviene sui pacchetti di sigarette.
Fonte: Avvenire.
I fratelli (bio) del Südtirol.
L’ultimo progetto della tenuta Mois Lageder è il «’l’erra Alpina Pinot Grigio», un bianco delle Dolomiti entrato nell’ultima classifica dei migliori cento vini al mondo di «Wine Spectator». L ora tocca a Clemens ed flëena lanciare le novità dell’anno di Alessandra Dal Monte «L a biodinamica è una strada che abbiamo intrapreso più di 25 anni fa con l’obiettivo di coltivare la terra lavorando in sintonia con la natura e i suoi ritmi. I risultati dei nostri vini ci spronano a continuare in questa direzione: la politica e le guerre ideologiche non ci interessano». Ai fratelli Lageder basta questa frase per liquidare le polemiche esplose negli ultimi giorni. Da quando, nel passaggio alla Camera, è stato eliminato dal disegno di legge 988 sull’agricoltura biologica ogni riferimento alla biodinamica, considerata dai detrattori una pratica simile alla «stregoneria».
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Scuola di vino &. Cocktail – Moscato di Scanzo.
Un passito rosso da meditazione tanto raro quanto ricco di storia: conteso da guelfi e ghibellini bergamaschi, fu amato anche dai reali inglesi MOSCATO DI SCANZO di Luciano Ferraro na trentina di ettari in collina per cinquanta mila bottiglie da mezzo litro l’anno. II Moscato di Scanzo nasce in provincia di Bergamo da una minuscola Docg (Denominazione di origine controllata e garantita). Un passito rosso tanto raro quanto ricco di storia. È uno dei protagonisti del nuovo libro di Ivano Asperti, Vitigni vini rari e antichi (uscito a ottobre scorso per le edizioni Cinquesensi), che descrive il tesoro enologico italiano come un romanzo con quasi trecento personaggi, dai nomi bizzarri, sconosciuti, famosi, sempre legati alle avventure contadine del Paese.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
L’Unione Europea è pronta a «bollare» il nostro vino – L’Europa pronta a «bollare» il vino.
Manila Alfano e Andrea Cuomo per una volta, il blocco italiano a Strasburgo ha lottato fino all’ultimo con lo stesso obbiettivo: allontanare dalle bottiglie di vino quell’etichetta, l’avvertimento di tipo sanitario sulle bevande alcoliche pensato dalla Ue per tutelare la salute dei consumatori. Di fatto un bollino nero che avrebbe ricadute spaventose sull’economia, sulle nostre aziende vitivinicole e sul settore agricolo. Il voto del Parlamento europeo sulla strategia per la lotta ai tumori agita i Paesi che hanno importanti filiere nell’agroalimentare, prima fra tutti l’Italia che intende difendere la specificità sul vino.
Fonte: Giornale.
Produttori in ansia «Rischiamo il 35% di tutto il fatturato».
C’è preoccupazione nel mondo italiano del vino per la possibilità concreta che oggi l’europarlamento di Strasburgo voti la direttiva che – stabilendo che l’alcol favorisce il cancro a prescindere dalla quantità assunta – parificherebbe un bicchiere di buon rosso a quattro Gin tonic dopo cena. Naturalmente viticoltori e addetti ai lavori sono preoccupati. «Il cancro è la malattia del secolo, ma non ci sono dati per condannare il vino – spiega a Winenews Luigi Moio, presidente dell’Oiv, Organizzazione internazionale della vigna e del vino, e professore ordinario di enologia presso il dipartimento di Agraria dell’Università Federico II.
Fonte: Giornale.
L’analisi – Il calice è tradizione, cultura e socialità Bruxelles pensi bene a quello che vieta.
Assurdo parificare una bottiglia bevuta mangiando tra amici ai «junk drink» che i giovani bevono in discoteca per sballarsi. Se ogni consumo di alcol fa male, allora ogni guidatore è un criminale di Andrea Cuomo Scriveva Mario Soldati: «La nobiltà del vino è proprio questa: che non è mai un soggetto staccato e astratto, che possa essere giudicato bevendo un bicchiere, o due o tre, di una bottiglia che viene da un luogo dove non siamo mai stati». Figuriamoci se può essere giudicato, questo miracolo liquido di sintesi tra uomo e natura, tra cuore e terra, da un europarlamentare lituano o slovacco. Perché toccherà anche a loro decidere del destino dei nostri calici, se saranno mezzi pieni o mezzi vuoti.
Fonte: Giornale.
Tinazzi (15 min di euro di fatturato) produttore e distributore di vini veneti e pugliesi….
Espande il suo portafoglio prodotti con l’acquisizione del podere Pian Del Gallo a Greve in Chianti-Fi, che dispone di 5,5 ettari di vigneti bio perla produzione di Chianti Classico Docg e Toscana Igt.
Fonte: Italia Oggi.
I vini della Valpolicella al rimbalzo delle vendite.
Rimbalzo delle vendite nel 2021, dopo l’amaro calice dell’anno pandemico: Amarone e Ripasso mettono a segno, rispettivamente, performance del +24% e +15%. In generale, un anno positivo per i vini della Valpolicella con una crescita a doppia cifra dei numeri chiave. Cresce di poco il vigneto, 8.573 ettari, +2%, ma aumenta la produzione: +8,6% sul 2020. Le vendite complessive hanno registrato un’impennata di oltre il 16% sul 2020. Secondo l’indagine di Nomisma Wine Monitor, lo sviluppo delle vendite ha interessato, in particolare, la domanda italiana, con uno scatto del 31% a valore, e l’export in crescita dell’8%, anche grazie all’incremento del prezzo medio. Una ripartenza incoraggiante sul 2020, quando si era registrato in Italia un calo di quasi il 10% rispetto al 2019. Spacchettando i dati, la miglior performance la fa segnare l’Amarone, +24%, con +16% dell’export e, soprattutto, +39% a valore in Italia.
Fonte, Italia Oggi.
Alla Cantina Produttori di Valdobbiadene il primo posto per sostenibilità….
Nella seconda edizione del premio AGRlcoltura 100, promosso da Confagricoltura e Reale Mutua Assicurazioni. Tutti i 1.000 ettari di vigneto hanno ottenuto la certificazione Sqnpi di agricoltura integrata, la cantina ha la certificazione VIVA, ed è impegnata nell’ottenimento della certificazione Equalitas.
Fonte: Italia Oggi.
Intervista a Chiara Gemma – Lotta al cancro Follia Ue sul nostro vino – Fermare il cancro è un dovere Ma nessuno tocchi il vino italiano.
Ma nessuno tocchi ìl vino italiano Parla la 5S Gemma: basta con le battaglie ideologiche “Il bollino nero sulle bottiglie? Una trovata folle” L’intervista “Nella relazione Ue 10 iniziative faro come lotta allo smog e alimentazione sana Si lavori su queste e non su cose sterili”. Che il cancro sia la malattia del se col, non c’è dubbio. E bene fa l’Unione europea ad elaborare un piano ad hoc, ma “mettere un bollino nero sulla bottiglia di vino e uno verde su una bevanda gasata e piena di dolcificanti artificiali è una follia”. Un’evidente bocciatura quella dell’eurodeputata pentastellata Chiara Gemma sull’idea che sta spaccando Bruxelles: un alert sanitario sulle bottiglie da inserire nel “Cancer Plan” Al di là di tutto, non c’è dubbio che il tema sia di quelli importanti. Il cancro è la malattia di questo secolo.
Fonte: La Notizia.
Bruxelles pronta a dire sì al «bollino nero» sul vino.
L’Ue contro il made in Italy Bruxelles pronta a dire su al «bollïno nero» sul vino Questa mattina la pronuncia dell’Europarlamento sull’etichetta anti-alcol Ma il governatore del Veneto Zaia insorge: «Basta fandonie sui nostri prodotti». «Siamo stanchi di questa Europa ossessivamente prodiga di novità sui prodotti tipici, che guarda caso vanno sempre a colpire dalla stessa parte: le nostre tipicità» «L’alcol può causare diversi tipi di cancro, ecco perché col nostro piano vogliamo raggiungere una riduzione di almeno il 10% nel consumo di bevande alcoliche» Luca Zaia (governatore del Veneto) coltura della quale sono la culla i nostri territori».
Fonte: Libero Quotidiano.
Dalla Ue sì al fritto di grilli ma il vino forse fa male – Oggi il verdetto finale sul vino Accusato di favorire il cancro.
Le diplomazie sono al lavoro in attesa oggi del verdetto sul vino del Parlamento europeo che deve decidere se approvare o bocciare il giro di vite sul vino nel quadro di una azione che punta a rafforzare il contrasto al cancro, anche con sistemi alimentari più salutari. Il rischio è però di mettere un altro pilastro della Dieta mediterranea sul banco degli imputati. E appare quasi paradossale che mentre si definisce una strategia per una dieta alimentare più sana e sicura, negli stessi giorni la Ue dia il via libera al terzo insetto ammesso in tavola, il grillo domestico. Seriamente a rischio un prodotto chiave della Dieta Mediterranea e della Dop economy.
Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.
Strasburgo, scoppia la battaglia sul vino.
Nel mirino il piano della lotta al cancro. L’Ue: «Il consumo di alcol in Europa è troppo alto» Strasburgo, scoppia la battaglia sul vino. I1 voto del Parlamento europeo sulla strategia per la lotta ai tumori agita i Paesi che hanno importanti filiere nell’agroalimentare e il “blocco” italiano, al di là delle affiliazioni politiche, si dimostra uno dei più compatti nel voler difendere la specificità italiana, ad esempio sul vino. Il legame tra tumori e consumo di alcol è infatti uno dei fattori presi in esame dalla relazione – che non ha effetti legislativi immediati – e s’intreccia con il tema della difesa alla dieta mediterranea da tempo messa in campo dall’Italia. Benché, nei fatti, si tratti di “tavoli” diversi.
Fonte: Secolo XIX.
«Vino cancerogeno è un atto irrispettoso verso la storia».
Grande preoccupazione da parte degli addetti ai lavori per l’ipotesi, avanzata dall’Unione europea, di introdurre sulle etichette dei vini dell’indicazione di alimento cancerogeno, in seno alla delicata discussione in corso in queste ore che antecede il piano anti-cancro europeo. Il delegato per Matera e Provincia dell’Associazione italiana sommelier, Samuele Olivieri ha dichiarato: «Apporre una tale precisazione sull’etichetta di una bottiglia di vino, che rappresenta un prodotto fondamentale della nostra alimentazione, costituirebbe un problema indubbiamente molto grave.
Fonte: L’Edicola del Sud Basilicata.
Il caro prezzi delle materie prime colpisce il vino.
L’aumento dei costi delle materie prime, in particolare vetro (per la produzione di bottiglie), carta (per la produzione di etichette) ed energia elettrica, sta impattando in maniera rilevante, tra gli altri, anche sul settore vinicolo. Secondo l’indice dei prezzi del vino sfuso si registra un aumento annuo del +18,7%.
Fonte: Metropolis.
Mammi: «Vino, emendare la proposta del bollino nero».
«La partita in gioco per il vino italiano, e non solo, in questi giorni è decisiva: dal Cancer plan al NutriScore in Europa si discute di bollino nero e allarmi per la salute, rischiando di danneggiare tutti i nostri migliori prodotti e l’intero made in Italy e soprattutto disinformando le persone. Esistono differenze nette tra l’abuso di alcol, da combattere senza alcun dubbio anche per i gravi rischi per la salute pubblica, e un consumo moderato e consapevole». È decisa la presa di posizione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, nel dire no all’etichetta a semaforo o NutriScore e alla proposta Ue di inserire il vino nella lista nera degli alimenti dannosi perla salute.
Fonte: Corriere Romagna Rimini.
Lambrusco, l’Emilia si mobilita contro il bollino nero sui vini – «No al bollino nero sul vino Si ad etichette trasparenti».
Giuseppe Prestia di Unindustria e Venturini Baldini invita a cogliere la sfida Alicia Lini: «ll Lambrusco ha grande bevibilità perché ha una bassa gradazione» «C’è una tendenza salutistica in atto che non va ignorata Si beve meno e meglio Perché non indicare la quantità di solfiti?». «Il “bollino nero” e l’associazione tra il vino e il cancro non hanno senso. Detto questo, noi produttori di qualità dobbiamo compiere un passo in avanti per rendere le etichette più trasparenti e ricche di informazioni e promuovere il consumo consapevole».
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Emendamenti a raffica sul testo della legge.
«Insieme a oltre 150 colleghi ho firmato quattro emendamenti per fare in modo che il rapporto Beca (Beating Cancer) chiarisca la differenza netta tra abuso di alcol, nocivo alla salute e da combattere, e consumo moderato e responsabile di vino e bevande alcoliche, che invece fa parte della nostra dieta mediterranea. Occorre essere chiari: uso moderato e abuso divino non sono la stessa cosa». Lo dichiara Elisabetta Gualmini, eurodeputata del Pd del collegio Nord-est.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Mammi: «Non si danneggi il nostro Made in Italy».
«La partita in gioco per il vino italiano, e non solo, in questi giorni è decisiva: dal Cancer plan al NutriScore in Europa si discute di bollino nero e allarmi per la salute, rischiando di danneggiare tutti i nostri migliori prodotti e l’intero made in Italy e soprattutto disinformando le persone. Esistono differenze nette tra l’abuso di alcol, da combattere senza alcun dubbio anche per i gravi rischi per la salute pubblica, e un consumo moderato e consapevole». È decisa la presa di posizione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, nel dire no all’etichetta a semaforo o NutriScore e alla proposta Ue di inserire il vino nella lista nera degli alimenti dannosi per la salute.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Cantina Valle Isarco, nel suolo c’è la grande ricchezza dei vini.
I soci sono 130, gli ettari coltivati 350 per un totale di quasi un milione di bottiglie Produzione di qualità grazie a terreni con granito, scisto, dolimia e la rara diorite direttore ò Grail cornice dove collocare l’especon l’enologo Munter rienza peculiare di Cantina entrato Cotarella Valle Isarco. “guru” degli italici a Valle Isarco è “mistero senza fine bello”, un alternarsi mozzafiato / di cittadine medievali, picchi e pareti rocciose, pascoli incontaminati, castelli incantati, conventi e soprattutto vigneti che ne dipingono l’inimitabile skyline. L’aria è sottile, ma la Storia è solida, depositata nei corsi e ricorsi dei millenni. Geograficamente parlando la vera e propria Valle Isarco si estende dalla foce dell’Adige, appena dopo Bolzano, fino alle Alpi Breonie, o per meglio dire alla sorgente del fiume Isarco da cui prende il nome.
Fonte: Nuova Ferrara.
«Niente bollino sul lambrusco».
L’assessore all’Agricoltura «Niente bollino sul lambrusco» «La partita in gioco per il vino italiano, e non solo, in questi giorni è decisiva: dal Cancer plan al NutriScore in Europa si discute di bollino nero e allarmi per la salute, rischiando di danneggiare tutti i nostri migliori prodotti e l’intero made in Italy e soprattutto disinformando le persone. Esistono differenze nette tra l’abuso di alcol, da combattere senza alcun dubbio anche per i gravi rischi per la salute pubblica, e un consumo moderato e consapevole». È decisa la presa di posizione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, nel dire no all’etichetta a semaforo o NutriScore e alla proposta Ue di inserire il vino e quindi anche il lambrusco reggiano nella lista nera degli alimenti dannosi per la salute.
Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.
Attacco al vino, il Friuli rischia una mazzata – Vino sotto attacco In Friuli “ballano” centinaia di milioni.
Nell’aula del Parlamento europeo si decide una fetta del destino di una filiera tra le più redditizie e radicate del territorio. Ieri mattina, infatti, è partito il dibattito comunitario sul “bollino nero” che secondo l’Ue dovrebbe marchiare le bottiglie di vino, definendo il contenuto dannoso per la salute. Sempre in giornata, le prime votazioni. Ma il verdetto lo si conoscerà solo oggi. Il “decano” della Ribolla Manlio Collavini e l’oncologo Umberto TireIli concordano nel definire «assurda» la proposta in esame. Sia per motivi economici che per motivi salutistici.
Fonte: Gazzettino Friuli.
Intervista a Manlio Collavini – l “decano” della ribolla: «Idea del tutto demenziale Così si uccide I’economia».
E’ il decano del vino bianco in Friuli Venezia Giulia e il suo nome è conosciuto in Italia e in Europa per la ribolla, che al calice si candida a diventare la rivale del prosecco. Ha 84 anni, pochi peli sulla lingua e tanto sullo stomaco. Ma soprattutto ha vissuto producendo vino. Da sempre, da generazioni. E di un “bollino” sulle sue bottiglie non vuole nemmeno sentire parlare. La proposta dell’Unione europea di “marchiare” il vino come prodotto dannoso per la salute la cassa come «senza senso». Collavini, siamo di fronte a un attacco al made in Italy e al Friuli? «Prima di tutto siamo di fronte a una scelta totalmente irragionevole. Vogliamo uccidere l’agricoltura? Allora diciamo che anche a messa dobbiamo bere acqua e non il vino al momento dell’eucaristia.
Fonte: Gazzettino Friuli.
Intervista a Umberto Tirelli – L’oncologo difende il calice: «Allora addio anche alla birra I tumori? Solo casi di abuso».
Solo casi di abuso» Celebri e sempre passionali, le sue campagne contro il fumo. D’altronde, nelle stanze del Cro di Aviano, dove ha lavorato fino a non molto tempo fa, ne ha visti tanti di pazienti andarsene prima del tempo per aver “divorato” troppe “bionde” nella vita. Da oncologo, una crociata guidata dal dramma dell’evidenza. Ma sul vino la sua posizione è diversa. Non è uomo (né scienziato) da posizioni cieche e ottuse, Umberto Tirelli. E soprattutto non è stato “creato” per correre dietro alle opinioni di massa, così come a una proposta che arriva dai piani alti (e freddi) di Bruxelles. Professor Tirelli, l’Europa ci sta dicendo con un giro di parole che il vino è cancerogeno e che non dovremmo berlo? «Mentre vi parlo, mi sto versando mezzo bicchiere di lambrusco.
Fonte: Gazzettino Friuli.
Fiera di Parigi L’Ersa ospita 15 aziende di vini friulani.
Sono 15 le aziende del Friuli Venezia Giulia che partecipano a Wine Paris e Vinexpo Paris 2022, in corso fino a domani al quartiere fieristico Paris Expo Porte de Versailles, ospitate all’interno dello stand istituzionale di Ersa. In rappresentanza della produzione vitivinicola della regione e dei Colli orientali del Friuli, la strategia è quella di concentrare l’attenzione sulle produzioni di vini Doc e far presentare a ciascuna delle 15 aziende partecipanti quattro etichette di vini. Nell’ambito della fiera, alla quale sono stati accreditati 600 giornalisti internazionali e registrati 3 mila incontri, sono state programmate 54 “masterclass”, di cui una organizzata da Ersa, “I Vini del Friuli Venezia Giulia”, dedicata alla vitivinicoltura regionale, nel corso della quale sono stati presentati otto vini di differenti aziende selezionate tra quelle presenti in questi giorni a Parigi.
Fonte: Messaggero Veneto.
Strasburgo, scoppia la battaglia sul vino.
Nel mirino il piano della lotta al cancro. L’Ue: «II consumo di alcol in Europa è troppo alto» Strasburgo, scoppia la battaglia sul vino I1 voto del Parlamento europeo sulla strategia per la lotta ai tumori agita i Paesi che hanno importanti filiere nell’agroalimentare e il “blocco” italiano, al di là delle affiliazioni politiche, si dimostra uno dei più compatti nel voler difendere la specificità italiana, ad esempio sul vino. Il legame tra tumori e consumo di alcol è infatti uno dei fattori presi in esame dalla relazione — che non ha effetti legislativi immediati — e s’intreccia con il tema della difesa alla dieta mediterranea da tempo messa in campo dall’Italia.
Fonte: Messaggero Veneto.
La rivista Forbes esalta l’Aleatico – Forbes esalta l’Aleatico di Gradoli.
La rivista economica americana ha dedicato al vino un approfondimento a firma della giornalista Susan H. Gordon Forbes esalta l’Aleatico di Gradoll “E’ una delle varietà agrarie più antiche d’Italia, apprezzato anche dagli antichi romani” L’analisi L’articolo evidenzia la cottura in terreni vulcanici e cita i tanti premi ottenuti. E’ una rivista americana specializzata in economia. Si chiama Forbes ed è famosa a livello mondiale per le sue classifiche e liste. Ha pertanto suscitato stupore e orgoglio scoprire al suo interno una pagina dedicata alla terra di Tuscia, nello specifico al vino Aleatico di Gradoli. L’articolo, a firma della giornalista Susan H. Gordon, è accompagnato da una bellissima foto di una vista lago del paese. A darne notizia è stato lo stesso Comune di Gradoli che ha reso partecipe la cittadinanza attraverso un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Onav, dai vini francesi ai formaggi della Puglia.
“Se Bari non avesse il mare sarebbe una piccola Parigi”. È questo il titolo della serata dedicata a formaggi pugliesi e a vini francesi selezionati organizzata oggi da Onav Genova (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino) al Bic Liguria di via Greto di Cornigliano. L’appuntamento è alle 20 e bisogna prenotare al 3516611897. Verranno messi in assaggio formaggi dalatte crudo, senza fermenti, del Caseificio Stella di Cecca di Altamura, premiato da Slow Food a “Cheese 2021” e ai “World Cheese Awards 2021”: una verticale di formaggi dalla scamorza passita di pasta filata ovina, al caciocavallo podolico da razza vaccina Jersey con tre mesi di stagionatura fino al canestrato pugliese.
Fonte: Secolo XIX Genova.
Vino e nobiltà L’etichetta scopre il fascino del titolo – Vini rossi & nobiltà l’antico amore rinasce tra radici e marketing.
La tendenza Vino e nobiltà L’etichetta scopre il fascino del titolo di Valentina Dirindin. Vini rossi e nobiltà l’antico amore rinasce tra radici e marketing di Valentina Dirindin Vigneti storici e cantine “già fornitrici della Casa Reale”: se è vero che la storia moderna del vino piemontese ha poco a che vedere con quella antica, è anche vero che il 1800 dei Savoia, di Cavour e della Marchesa di Barolo fu fondamentale per costruire la cultura dei grandi rossi che ancora oggi beviamo ed esportiamo in tutto il mondo. Per questo, le cantine del Piemonte puntano a evidenziare quel legame: non solo un omaggio al passato, ma anche una precisa strategia di marketing.
Fonte: Repubblica Torino.
Battaglia sul vino il giorno del voto: l’Europa decide sul “bollino nero” – L’infinita battaglia del vino Prova finale a Strasburgo.
Il Parlamento europeo decide sul “caso Beca” ›Compatti gli eurodeputati: «Il piano anti che ha inserito il prodotto tra quelli pericolosi cancro non può equipararlo agli altri veleni» Leda CESARI Movimento 5 Stelle, «equipara la terra nelle nostre case. Ieri il voto sugli emendamenti alla relazione della Commissione speciale Beca, ovvero “Beating cancer” (“Combattere il cancro”). Che non distingue tra consumo moderato e abuso, in materia di bevande alcoliche come possibili cause della piaga del secolo. Stamattina il voto finale, a Strasburgo, del Parlamento europeo: prevarrà la linea dura scelta dalla Commissione o, al contrario, la ragionevolezza di chi ammette la possibile cancerogenicità dell’alcol, ma solo in caso di ricorso smodato alle sue lusinghe?
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Vigneti, in arrivo più di 38 milioni.
Sarà pubblicata oggi la graduatoria definitiva della misura Ocm Vino-Riconversione e ristrutturazione vigneti. Tutte le 1.435 domande presentate sono state ammesse al finanziamento per un contributo pari a 38.178.168,35 euro Lo rende noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla. La misura è destinata ad adeguare la produzione alle esigenze del mercato, ristrutturare i vigneti al fine di migliorarne la meccanizzazione e migliorare le tecniche di gestione dell’impianto viticolo. «Negli ultimi venti anni la Sicilia è diventata un brand di elevato prestigio dell’enologia internazionale – ha detto Scilla -, capace di evocare territori di straordinaria vocazione vitivinicola e dalla forte relazione tra produzioni, cultura, tradizioni e paesaggio».
Fonte: Giornale di Sicilia.
«L’Isola è un continente enologico che i vignaioli devono preservare».
“Vini di Sicilia: un continente enologico”: questo il focus del terzo dei quattro appuntamenti previsti dal progetto “Coltivi…Amo il patrimonio di Sicilia”, rivolto agli studenti degli istituti alberghieri delle province di Catania e Palermo, promosso dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, in collaborazione con “La Sicilia”. A introdurre il tema dei vini in Sicilia è stato il dirigente generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, lanciando spunti di riflessione riguardo al patrimonio enologico siciliano, ricchezza da preservare e raccontare.
Fonte: Sicilia.
Dal calcio al vino, le passioni di Silvia.
Nella Nazionale Azzurra con 53 presenze, Silvia Fuselli è tornata nella sua terra per fare la contadina. Dopo una vita nel calcio professionistico, Silvia Fuselli (53 presenze in Nazionale) è tornata nella sua terra d’origine per abbracciare uno dei sogni che aveva fin da piccola, quello di fare la contadina. Nasce così a Bolgheri, l’azienda vitivinicola ‘Le Vigne di Silvia’, un’esperienza imprenditoria le tutta al femminile caratterizzata da passione, amore e rispetto per la terra. Un percorso che punta alla crescita e vede la partnership con Vino e Design tra i distributori più importanti del settore. Silvia Fuselli, dopo una carriera nel calcio professionistico – ha vestito 53 volte la maglia della nazionale e ha vinto ben 5 scudetti – ha realizzato uno dei suoi sogni di bambina.
Fonte: Nazione La Grande Costa Pisa-Livorno-Grosseto.
Morellino e Chianti a Parigi Oltre 60 etichette in vetrina.
Oltre 60 etichette Chianti e Morellino di Scansano sono proposte in degustazione al Vinexpo Paris 2022 in corso al Paris Expo Porte de Versailles. A portare in degustazione i vini toscani è l’Associazione consorzi toscani per la qualità agroalimentare (Ascot) che riunisce il Consorzio tutela del vino Morellino di Scansano e il Consorzio vino Chianti. Le due denominazioni sono presenti in degustazione presso lo stand istituzionale organizzato da Ascot composto da due Ovine bar, uno per il Consorzio vino Chianti e uno per il Consorzio del Morellino. L’intervento è realizzato con il cofinanziamento Feasr del piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Toscana (annualità 2019). «As.Co.T. è nata due anni fa dalla volontà di due prestigiose denominazioni Toscane in sintonia tra loro quali il Morellino di Scansano e il Chianti. È stata la naturale evoluzione di una sinergia di vedute e condivisione di strategie per raggiungere obbiettivi comuni, primo fra tutti quello di promuovere in maniera sinergica due grandi espressioni del Sangiovese Toscano attraverso eventi e iniziative promozionali organizzate sia sul territorio nazionale che quello estero.
Fonte: Tirreno Grosseto.
L’Amarone conquista gli italiani.
Indagine Nomisma sulla denominazione e i mercati nel 2021 e previsioni 2022. Spazi di crescita in Usa, Canada, Germania e Asia. L’Amarone gli conquista gli italiani. Vendite record in Italia (+24%) Bene anche Ripasso (+15%) e Valpolicella (+10%). Marchesini: «Con questi dati siamo ottimisti». «Il boom di vendite del 24% per l’Amarone, de115% per il Ripasso e de110% per il Valpolicella rispetto a12020 dimostra che la denominazione nel 2021 ha reagito bene e che i consumatori hanno apprezzato la qualità dei nostri vini. Quest’anno saremo prudenti e tra il primo e il secondo trimestre, con i dati alla mano, penseremo a come gestire la doc ma non sono affatto preoccupato».
Fonte: Arena.
«Nessun allarmismo sulla nostra prima doc».
Frenare allarmismi eccessivi sul mercato del vino Valpolicella e sulle possibili ripercussioni dell’aumento dei costi delle materie prime: il presidente del Consorzio di tutela, Christian Marchesini, si dice fiducioso sulla base dei positivi risultati del 2021 e vuole ridimensionare l’allarme. Quello lanciato la settimana scorsa da Daniele Accordini, direttore generale di Cantina Valpolicella Negrar e presidente di The Wine Net, che riunisce 7 delle maggiori coop italiane tra cui quella negrarese: i rincari dei prezzi delle materie prime ma anche quelli delle uve e dei vini sfusi, aveva detto, potrebbero «mettere a repentaglio la sopravvivenza nel mercato di vini simbolo come il Valpolicella classico». La possibilità che l’impennata dei costi per le cantine si ripercuota sui prezzi finali per il consumatore tra il 10% e il 30%, e quindi possa far sparire fette di mercato, non è invece, per ora, tra le preoccupazioni del Consorzio di tutela. «Il futuro va senza dubbio guardato con estrema fiducia», dice Marchesini.
Fonte: Arena.
Vino e «Nuoce alla salute», no all’etichetta.
In queste ore il Parlamento europeo sta votando. II fronte italiano contrario: uniti a Bruxelles Vino e «Nuoce alla salute», no all’etichetta •• Anche il Consorzio di tutela vini Valpolicella dice un ferreo «no» all’alert sanitario sulle bottiglie di vino che in queste ore è in votazione al Parlamento europeo nell’ambito del Cancer plan e che potrebbe portare anche sulle etichette di vini Valpolicella la dicitura: «nuoce alla salute». «Penso che questa tendenza a regolamentare ogni cosa, probabilmente dettata anche da Paesi del Nord ed Est Europa con una cultura alimentare diversa dalla nostra sia una follia», ha dichiarato il presidente del consorzio di tutela Christian Marchesini. «Siamo partiti dal menzionare l’importanza del vino rosso per la presenza di antiossidanti come il resveratrolo. Un uso consapevole e moderato di vino può, a mio avviso, avere un effetto positivo e quindi, in termini assoluti, non vedo problemi sanitari».
Fonte: Arena.
Un 2021 da incorniciare per la Valpolicella Amarone e Ripasso brindano alle vendite.
La percentuale di aumento della produzione in Valpolicella 8,6. La percentuale di aumento della produzione per l’Amarone 24. Una pandemia che si è fatta sentire sulle modalità di consumo, con un’impennata delle vendite online, ma non certo sui numeri, tutti di segno positivo e in doppia cifra. La Valpolicella sta in salute, corre e chiude un 2021 da mettere in cornice. E quanto emerso ieri dalla conferenza stampa del Consorzio tutela vini Valpolicella, con l’outlook 2021 su dati raccolti dall’indagine di Nomisma Wine Monitor. Cresce di poco 11 vigneto, ora a 8.573 ettari (+2%), aumenta significativamente la produzione (+8,6% su12020), ma è 11 mercato a registrare 11 dato più significativo con un incremento delle vendite di oltre 1116% sul 2020. Una crescita che riguarda più il mercato interno che mostra in valore un balzo del 3196 rispetto all’export che sale di un 8%.
Fonte: Corriere di Verona.
Alcolici, l’Ue tira dritto «Ridurre l’uso del 10%».
II dibattito all’Europarlamento Alcolici, l’Ue tira dritto «Ridurre l’uso del 10%». Oggi il voto sulla risoluzione anti-cancro› Zaia: «Stanchi delle ossessioni europee» Il timore di un’etichetta a danno del vino Il Pd: «Consumo moderato non è abuso». Nell’aula di Strasburgo, risuona la voce del leghista Marco Dreosto: «Inviterei coloro i quali avanzano questa folle proposta a bersi responsabilmente un buon bicchiere di Friulano, una buona Ribolla gialla, un Prosecco doc». L’idea di cui parla l’eurodeputato di Spilimbergo è il Nutriscore, sistema di etichettatura dei prodotti alimentari che va dal verde al rosso e dalla A alla E, raccomandato dalle autorità sanitarie in Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Spagna.
Fonte: Gazzettino.
Intervista a Alessandra Moretti – «Chi parla di bollino nero non ha letto questo piano Diciamo no al Nutriscore».
La vicentina Alessandra Moretti è eurodeputata del Partito Democratico. Unica componente nordestina della Beca, in commissione ha votato a favore della proposta di risoluzione. «Parliamo della strategia europea di lotta al cancro – dice-e il nostro obiettivo è la salute dei cittadini: il 40% dei tumori pub essere evitato con un’alimentazione sana e la prevenzione passa anche perla riduzione del consumo di tabacco e alcol». È un attacco al vino? «Assolutamente no: il testo non cita nemmeno la parola “vino”. Abbiamo parlato della molecola dell’alcol, perché sappiamo che è cancerogena. E abbiamo introdotto il concetto di proporzionalità del rischio: più uno beve (o fuma), più aumenta il rischio di malattia.
Fonte: Gazzettino.
Frodi alimentari: il Prosecco tra i vini più taroccati al mondo.
Talmente buono, e di successo, che tutti vogliono imitarlo. O almeno ci provano: chiamandolo Kresecco, Semisecco e Perisecco, per citare solo alcuni esempi. Ma il danno economico che i produttori di Prosecco devono subire cresce sempre di più, e il conto si fa sempre più salato. A lanciare l’allarme è Coldiretti Treviso alla luce del Rapporto Ismea Qualivita. «Il Prosecco rimane tra i vini più taroccati al mondo – sottolinea Coldiretti -. E sale ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia e mettendo a rischio la tenuta e il futuro della Dop Economy messa già alla prova dalla pandemia. L’industria del falso continua a destare preoccupazioni».
Fonte: Gazzettino Treviso.
«Nessun bollino nero sulle bottiglie di vino».
Interviene l’eurodeputata dem Alessandra Moretti «Nessun bollino nero sulle bottiglie di vino» II piano contro il cancro promuove stili di vita sani» •• Oggi l’Unione europea avrà il suo piano d’azione contro il cancro. Ci ha lavorato per due anni anche Alessandra Moretti, che fa parte della commissione che l’ha confezionato, ma forse non avrebbe immaginato il polverone di queste ore. «Tanto rumore per nulla: nessuno vuole vietare l’alcol e non ci sarà nessun bollino nero sulle bottiglie», scandisce da Bruxelles l’europarlamentare dem, mentre in aula è iniziata la discussione sul documento che verrà votato oggi nella versione definitiva. Ma cosa c’entra il vino con il piano strategico contro il cancro?
Fonte: Giornale di Vicenza.
Intervista a Andrea Pennacchi – Il Pojana «Vino, la nostra anima».
L’Unione Europea e la proposta di apporre sull’etichetta un bollino scuro per indicare che nuoce L’attore Andrea Pennacchi, interprete della cultura veneta: «Bisogna distinguere tra uso e abuso». Enrico Ferro Andrea Pennacchi, l’Unione Europea propone di apporre un bollino nero sulle bottiglie di vino, nell’ottica di avvertire i consumatori sui rischi connessi a un prodotto potenzialmente cancerogeno. Come reagirebbe il Pojana, il personaggio che lei interpreta, di fronte a una simile notizia? «Ma sti insemenii a Bruxelles non hanno altro di cui preoccuparsi che del vino che farebbe male? Ma quale “potenzialmente cancerogeno”, sono cresciuto a pane e eternit, bevendo spriss al Pfas, respirando veeèn, almanco el vin offre consolazione.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Un 2021 da incorniciare per l’Amarone Vendita a quota +24%.
Un 2021 da incorniciare per il vino in Valpolicella, con una crescita a doppia cifra in tutti i suoi numeri chiave. Cresce di poco il vigneto, ora a 8.573 ettari (+2%), aumenta significativamente la produzione (+8,6% sul 2020), ma arriva soprattutto dal mercato il dato più eclatante, con un risultato sulle vendite che registra un incremento di oltre i116% su12020, in linea con la crescita complessiva dell’imbottigliato (+15,3%). Secondo l’indagine compiuta da Nomisma Wine Monitor su un campione di imprese rappresentativo del 50% della produzione imbottigliata, il rimbalzo che si è registratolo scorso anno ha interessato in particolare la domanda italiana, con uno scatto rispetto al 2020 del 31% a valore e un export in crescita dell’8% anche grazie ad un incremento nel prezzo medio.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Prosecco, no al bollino nero – Prosecco, Consorzi contro il bollino nero «Bere con moderazione non fa male».
Prosecco, no al bollino nero Zaia e i produttori trevigiani compatti: «Altro scivolone della Ue, non lo si cataloghi come un prodotto cancerogeno» La Ue vorrebbe introdurre un provvedimento di etichettatura del vino con parametri Nutriscore, bollandolo come prodotto cancerogeno. Contro l’ipotesi anche la presidente del Consorzio Docg Elvira Bortolomiol. Il Prosecco, Consorzi contro il bollino nero «Bere con moderazione non fa male» Giavi (Doc): «Bisogna distinguere tra uso e abuso», Bortolomiol (Docg): «L’etichetta “a semaforo” è una condanna». C’è un passaggio del “Cancer plan”, il programma europeo di prevenzione al cancro, in cui si cita il consumo di alcol come «dannoso per la salute» a prescindere da quanto se ne consumi.
Fonte: Tribuna Treviso.
«Ennesimo scivolone dell’Ue Si creerà solo confusione».
«Restiamo sinceramente senza parole davanti a questo ennesimo scivolone dell’Unione Europea nei confronti delle eccellenze della viticoltura italiana» commenta Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso. «Dopo la tentata legittimazione del Prosek, ora questo nuovo grave errore di superficialità, utile solo a creare confusione, a tutti i livelli. Non scopriamo oggi che l’abuso di una qualsivoglia sostanza – compreso, ovviamente, il vino – pub avere gravi conseguenze sulla nostra salute, ma ricorrere a semplificazioni come queste – a cui siamo contrari, senza se e senza ma – non giova a nessuno.
Fonte: Tribuna Treviso.
Prosek, domani il confronto al Parlamento europeo.
Si discuterà dell’opportunità di riconoscere il vino croato Per il ministro Patuanelli potrebbe generarsi un pericoloso precedente. Preoccupata attesa, nel mondo del Prosecco, per ciò che la Commissione Europea dirà a riguardo del Prosek domani nell’assemblea plenaria del Parlamento Ue. E la prima occasione di confronto dopo che numerosi dossier sono arrivati dall’Italia a Bruxelles per motivare la contrarietà al riconoscimento del vino croato. «Mi auguro che la Commissione Europea, che sarà chiamata a intervenire – manda il consigliere regionale leghista Alberto Villanova – comprenda che, se si autorizzasse la brutta copia di un prodotto di eccellenza come il Prosecco autorizzando il riconoscimento del croato Prosek, si creerebbe un pericoloso precedente e si creerebbero danni incalcolabili a tutto il made in Italy».
Fonte: Tribuna Treviso.
“Stanchi di questa Ue che attacca i prodotti tipici”.
Zaia: “Vino cancerogeno? Fandonie. Lo sanno tutti che a piccole dosi fa bene” “Stanchi di questa Ue che attacca i prodotti tipici”. “Siamo stanchi di questa Europa ossessivamente e puntualmente prodiga di novità sui prodotti tipici, che guarda caso vanno sempre a colpire dalla stessa parte: le tipicità, le vera agricoltura del prodotto tipico, quell’agricoltura della quale sono la culla i nostri territori”. Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in relazione alla proposta di risoluzione in discussione all’ Europarlamento in cui è inclusa anche un’indicazione di pericolo per il cancro nelle etichette degli alcolici. “Dagli attacchi sulle denominazioni, come quello del Prosek – prosegue Zaia – a tutta una serie di fandonie che vengono fatte uscire rispetto alla presunta dannosità dei nostri cibi, nasce il sospetto che da quelle parti di alimentazione ne capiscano ben poco.
Fonte: Voce di Rovigo.
Cantina Urbana: doppietta a Milano.
Nei quartieri milanesi di Porta Romana e De Angeli, Cantina Urbana sbarca con le sue urban winery. Il progetto ideato e lanciato da Michele Rimpici si amplia e prevede un piano di sviluppo non soltanto nel capoluogo lombardo ma anche in altre città italiane. Cantina Urbana, prima realtà vinicola italiana aperta in un contesto metropolitano, porta di fatto in centri urbani strategici la produzione vinicola con vendita diretta. I due punti vendita meneghini saranno aperti nei prossimi giorni: Rivendita Porta Romana sarà inaugurato il 18 febbraio, Rivendita Ravizza a marzo.
Fonte: Gdoweek.
Cantine di Verona sempre più sostenibile: Cantina di Custoza nel progetto qualità.
Cantine di Verona estende il Progetto Qualità anche a Cantina di Custoza, nel segno della sostenibilità ambientale. Realizzato inizialmente da Cantina Valpantena per un terzo delle aziende associate e poi esteso a Cantina Colli Morenici su circa 50 ettari di vigneto, a seguito della fusione delle tre realtà nel gruppo Cantine di Verona il programma interessa ora anche la cooperativa di Sommacampagna. L’obiettivo principale del progetto è il miglioramento continuo della qualità delle uve per la produzione di vini di eccellenza, oggi anche attraverso pratiche agronomiche sostenibili e con un ridotto impatto ambientale. In particolare la prima fase, avviata con la vendemmia 2021, mira a ottenere uve di pregio per la produzione di Custoza Superiore.
Fonte: Eroi del gusto.
Vitae 2022 premia 31 cantine della Romagna.
Cresce la Romagna del vino. A dirlo sono i sommelier di Ais nella guida Vitae 2022 che hanno assegnato le 4 Viti (punteggio massimo) ai vini al top nella produzione enologica. Le “eccellenze” sono salite a 31 (14 nell’edizione scorsa), anche favorite dal nuovo formato della guida che ha consentito di ampliare lo spazio a un numero maggiore di cantine recensite e schedate dai sommelier.
Fonte: Ravenna Web Tv.
Arte, cultura e vino: il progetto di Giusti un “ponte” fra il Montello e l’America.
Arte ed enologia, connubio intrigante e di grande potenzialità: lo ha capito da subito l’imprenditore italo-canadese Ermenegildo Giusti tornato da Oltreoceano sul Montello poco più di vent’anni fa con l’idea di “far conoscere al mondo i nostri grandi vini, i veneti in particolare”. Lo sbarco in terra di Marca, o meglio, il ritorno per lui nativo di Volpago, è datato anno 2000 quando acquista i primi due ettari di terreno agricolo. Il patron del colosso canadese Giusti Group, leader nel settore costruzioni nella West Coast, ha in testa un progetto ambizioso ma che richiede tempo. Così l’impianto del primo vigneto avviene nel 2006 e subito dopo prende avvio un piano di investimenti che ha portato la Giusti Wine agli attuali 100 ettari di proprietà, divisi in 10 diverse tenute, ovviamente sul Montello – in comune di Nervesa – e in Valpolicella dove gestisce due appezzamenti in cui produce Amarone e Ripasso superiore.
Fonte: Il Gazzettino.
Fonte: Il Gazzettino.
STAMPA ESTERA
Vins et spiritueux: les exportations françaises au sommet.
Jmpernréab les àla crise duC Md.Lesvinset les spiritueux français ont battu un record historique à l’exportation en 2021, dépassant très largement les performances enregistrées en 2019 avant la pandémie. Lechampagne a progressé de prés de 42 % en valeur, totalisant près du tiers des vins français enwyrs à l’étranger. Mais prévient la Fédération des exportateurs de vins et spiritueux (FE-VS), dans un an, le bilan sera très vraisemblablement moins bon—faute de disponibilités suffisantes en vin tranquille (sans b alles) commeenchampagne àcausedu gel. En 2021, les ventes à ‘étranger ont bondi de 28 % à 15,5 milliards deuros par rapport à 2020 et de 10 % par rapport à2019. Les spiritue ux seuls ont augmenté de 30 96, les vins de 27,596.
Fonte: Echos.
A l’étranger, l’alcool français coule de nouveau à flots.
Les exportations de vins et spiritueux de l’Hexagone ont battu, en 2021, des records, avec des ventes en hausse de 28 %, à 15,5 milliards d’euros Les Etats-Unis, premier marché de destination des vins et spiritueux français, ont retrouvé leur rôle de locomotive Les négociants français de vins et de spiritueux ont retrouvé le sourire. En 2021, le flux des exportations de champagne, vin ou cognac n’a jamais été aussi abondant. Résultat, selon les chiffres publiés, mardi 15 février, parla Fédération des exportateurs de vins et spiritueux de France (FEVS), elles ont atteint un niveau historique à 15,5 milliards d’euros. Un chiffre qui marque un fort rebond, estimé à 28 %, par rapport à 2020, mais également une nette progression de 11 % si le point de comparaison est le précédent record, établi en 2019. Le solde des échanges commerciaux s’élève, quant à lui, à 14,2 milliards d’euros, plaçant les vins et spiritueux au second rang des excédents commerciaux, derrière le secteur aéronautique.
Fonte: Monde.
Europa decide si etiqueta el vino como el tabaco por sus riesgos para la salud.
Europa decide si etiqueta el vino como el tabaco por sus riesgos para la salud >El Ppide que se avale el consumo moderado y responsable de alcohol en el primer plan de lucha contra el cáncer que promvueve la UE NURIA RAMÍREZ DE CASTRO MADRID por primera vez, Europa tendrá una estrategia común contra el cáncer, la enfermedad que más mata con permiso de las enfermedades cardiovasculares. El plan quiere conseguir una mayor equidad en el acceso a tratamientos innovadores, establecer mejores medidas de prevención e incluso favorecer la circulación de enfermos oncológicos entre países. Se busca vertebrar Europa con mejoras en salud, como en su día se hizo con las infraestructuras y la inversión en carreteras. Es una buena iniciativa que ha tropezado con una piedra en el camino, al considerar cualquier consumo de alcohol como un riesgo para desarrollar cáncer. El plan criminaliza por igual todo el consumo de alcohol y no distingue entre alta y baja graduación, ni en cantidades de consumo.
Fonte: Abc.
Les exportations de vins français à des niveaux records.
Elles bénéficient de la levée des taxes américaines et de la réouverture des bars et restaurants. 15,5 milliards d’euros Montant des exportations de vins et spiritueux français en 2021. Après deux années noires, un peu de baume au coeur des viticulteurs français Les exportations de vin et spiritueux ont dépassé en 2021 leur niveau d’avant-crise, à 15,5 milliards de d’euros (-28% par rapport à 2020 et +11 %par rapport à 2019). Un niveau Inespéré il y a un an. «Nos entreprises ont su se montrer co ratites, après dix-huit mois très difficiles, du fait des sanctions américaines et de la pandémie mondiale», rappelle César Giron, le président de la Fédération des exportateurs de vins et spiritueux français (FFVS).
Fonte: Figaro.
Gros joueur sur le marché du vin, Cordier by InVivo s’attaque à l’apéro avec « Foliz ».
In Vivo regroupe neuf cooperatbes vendes (Credhts Reps 17uvignau) Jean-Philippe Dejean Face au succès croissant du Prosecco et de ses cocktails, le groupe coopératif Cordier by InVivo a décidé de restructurer sa stratégie de croissance et de s’attaquer en particulier au marché des boissons apéritives. Griffé du nom de l’ancienne maison de négoce bordelaise Cordier Mestrezat, cette filiale du groupe InVivo veut rapidement atteindre 500 millions d’euros de chiffre d’affaires. Philippe Leveau, directeur général de Cordier by InVivo, branche vin du groupe coopératif InVivo, a présenté ce 8 février sa nouvelle stratégie de développement depuis le stade Jean Bouin, à Paris. Comme il l’a rappelé, Cordier by Invivo, qui compte 570 salariés, génère près de 400 millions d’euros de chiffre d’affaires annuel, compte neuf coopératives adhérentes, du Bordelais jusqu’au Beaujolais en passant par le Languedoc, aligne 28.000 hectares de vigne et fédère 3.800 vignerons.
Fonte: Tribune.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 15 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Premio internazionale per il limoncello del castello.
II liquore era stato presentato per la prima volta al Vinitaly 2018 Premio internazionale per il limoncello del castello Nicotra: «Per noi è stata una grande soddisfazione La limonaia ha piante che hanno oltre 100 anni». Il limoncello prodotto con i frutti dell’antica limonaia del castello di Torri è stato premiato con la medaglia d’oro al Meininger’s International Spirits Award. E la buona notizia data dal sindaco di Torri, Stefano Nicotra. «Per noi è una soddisfazione assoluta», ha detto. «Stiamo investendo 1 milione di euro per rifare la nostra storica limonaia, che contiene alberi che hanno anche oltre 100 anni, in modo da proteggerli dalle intemperie e risparmiare centinaia di migliaia di euro che negli anni sono usciti per coprire e scoprire la limonaia due volte l’anno.
Fonte: Arena.
Oggi la Ue può bollare ll vino come cancerogeno – L’Europa si maschera da salutista: «effe» nera per punire il vino una.
Il vino è in attesa di giudizio e l’Europa è decisa a punirlo. Il Parlamento Ue oggi vota per scrivere sulle etichette che fa venire il cancro. Per l’export italiano sarebbe un danno da 5 miliardi. L’Europa si maschera da salutista una «effe» nera per punire il vino A Strasburgo si vota per scrivere sulle etichette che fa venire il cancro. Per l’Italia già alle prese con spread, bollette e inflazione) un danno da 5 miliardi se prevale la maggioranza, Ursula. Colpiti pure salumi e formaggi. La faccenda è seria e mette in imbarazzo la fede, cancella millenni di cultura e fa fuori per cominciare 5 miliardi dal nostro fatturato estero.
Fonte: La Verita’.
Ornellaia, un manifesto enologico contro la miopia europea.
Nel giorno in cui l’Europa – probabilmente con la maggioranza Ursula – si appresta a cancellare 6.000 anni di civiltà dichiarando cancerogeno il vino, conviene guardare a una bottiglia che è una delle nostre massime eccellenze e sommamente un prodotto culturale. L’hanno battezzata Vigore come usa da qualche anno a questa parte all’Ornellaia. Scelgono per ogni vendemmia una parola che identifica il vino nelle sue caratteristiche. La 2019 – presentata alcuni giorni fa dal marchese Ferdinando Frescobaldi anima della famiglia, Giovanni Geddes da Filicgja, amministratore delegato, e Axel Heinz il creatore di questo vino – è connotata da questo vigore.
Fonte: La Verita’.
Sponsorizzazioni vietate alle ditte di vino e birra.
II piano Ue per affossare il mercato italiano Sponsorizzazìonì vietate alle ditte di vino e birra L’ultima follia dell’Europa che vuole impedire ai produttori di alcolici di fare pubblicità L’eurodeputato Ciocca (Lega): «Così si mandano a picco migliaia di società sportive». A leggere nei dettagli i documenti prodotti dall’Unione Europea c’è sempre modo di stupirsi. Oggi all’Europarlamento è in programma la votazione sul Beca – Beating Cancer, in italiano sconfiggere il cancro -, un trattatone che con la scusa di battere il cancro, appunto, mette in fila una serie di norme che, se applicate, rischiano di mandare gambe all’aria il mercato enogastronomico italiano. L’ultima trovata contenuta nel Beca e scovata dall’eurodeputato leghista Angelo Ciocca riguarda il rapporto tra il mondo dello sport e quello delle aziende che producono vino e birra. Al paragrafo 16 si legge che l’Unione europea vuole vietare le sponsorizzazioni di eventi sportivi da parte di aziende che producono vino, birra e alcolici.
Fonte: Libero Quotidiano.
Cena tradizionale nel tempio del vino – Una cena nel tempio del vino gustando «i classici» lombardi.
Al «Ciz-Cantina e Cucina di viale Premuda. Una cena nel tempio del vino gustando «i classici» lombardi Calici rinomati abbinati ai piatti della tradizione: risotto, cotoletta, porcini, zucca e tartufi II titolare Vincenzo Gautieri: «II segreto? 1700 etichette e un menu curato nei dettagli». Forchetta in una mano e calice alzato nell’altra. Al “Ciz – Cantina e Cucina” di viale Premuda 44, un angolo enogastronomico di paradiso nel cuore di Milano, i vini e i piatti della tradizione milanese si promettono amore eterno. Una cantina che conta circa 1.700 etichette di respiro internazionale, rinnovate di mese in mese: dall’Italia alla Francia, dalla Germania all’Austria, dalla Grecia fino ai più lontani Nuova Zelanda, Sud Africa e Australia. Con la varietà della carta dei vini, si sposa una cucina al tempo stesso tradizionale e sofisticata, che soddisfa anche i palati più pretenziosi.
Fonte: Libero Quotidiano..
Buongiorno – Latte e vino.
Altri indizi di dittatura sanitaria: non il passaporto verde, ma il bollino nero che il Parlamento europeo oggi potrebbe applicare al vino. Se accoglierà le conclusioni di una specifica commissione impegnata a sconfiggere il cancro, fra un po’ avremo sulle bottiglie una F, simbolo del male assoluto nella scala del nutri-score, la graduatoria sulla nocività degli alimenti compresa fra il verde della A (immagino il sedano e poco altro) e il nero della F. Praticamente, il Lambrusco equiparato alle Marlboro e quindi, forse, etichette terrorizzanti, divieto di pubblicità e roba simile.
Fonte: Stampa.
Fondazione Italiana Sommelier. Corso per sommelier di olio e vino Collaborazione tra Luiss e Fis.
Parta una collaborazione tra Fondazione Italiana Sommelier e l’università Luiss a marzo: oltre 40 Lezioni sulla Cultura del vino e dell’olio, un corso abilitante alla professione di Sommelier del Vino e dell’Olio riconosciuto in 31 Paesi del Mondo.
Fonte: Tempo.
Vendemmia d’artista per l’Omellaia 2019.
Presentata la nuova annata che sarà in vendita dal primo aprile Dal 5 al 19 ottobre l’asta online per le bottiglie «create» da due scultori. Se è vero che l’abito non fa il monaco, stavolta si può fare una piccola eccezione: è il caso dell’Ornellaia 2019 che anche quest’anno presenta una serie di bottiglie «impreziosite» dal lavoro di due artisti internazionali – Nathalie Djurberg e Hans Berg – e che saranno vendute per un’asta benefica a favore della Fondazione Solomon R. Guggenheim a sostegno del programma innovativo «Mind’s Eye». La nuova annata è stata presentata nei giorni scorsi nella sede della cantina a Bolgheri e sarà in vendita dal primo aprile, mentre l’asta si svolgerà online dal 5 al 19 ottobre.
Fonte, Tempo.
Bollino nero al vino I politici schierati «Siamo contrari».
I produttori sono fortemente contrari al bollino nero sulle bottiglie Bollino nero al vino I politici schierati «Siamo contrari» Dopo il presidente Bonaccini arriva il deciso “no” dei consiglieri regionali Pd e del Movimento 5 Stelle Oggi il voto dell’Ue. Dopo la netta presa di posizione del presidente della Regione, Bonaccini, e la “rivolta del lambrusco” nelle campagne modenesi, diversi politici hanno pubblicamente condannato la legge sul bollino nero al voto oggi al Parlamento Ue. Se approvato, il provvedimento imporrebbe un marchio d’avvertenza su tutte le bottiglie divino, per segnalare la pericolosità del prodotto, annoverato tra le cause del cancro. I consiglieri regionali modenesi dem Costi, Sabattini e Maletti hanno presentato una risoluzione affinché in Europa arrivi anche il pronunciamento dell’assemblea legislativa regionale per dire no alla proposta di legge.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Vino con allarmi in etichetta: è caos.
Oggi l’Ue vota per il bollino nero sui vini perché ritenuti dannosi per la salute C’è sconcerto tra i produttori: «Grave danno: a fare male è solo l’uso smodato». Anche Coldiretti è sul piede di guerra: «Dal Parlamento Europeo rischia di arrivare un duro colpo nella guerra al vino con il voto su misure che demonizzano il consumo attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea».
Fonte: Eco di Bergamo.
Mercato favorevole: segnali positivi dal mondo del vino.
Commissione Vini della provincia di Asti ti. «La qualità dei vini dell’annata viticola 2021 è stata eccellente, malgrado il clima non sempre favorevole. Il mercato si conferma molto vivace con prezzi al rialzo per tutte le tipologie di vino e scorte in via di esaurimento per quanto riguarda il vino sfuso». E quanto emerge dalla Commissione Vini della provincia di Asti, riunitasi il 2 febbraio in Camera di Commercio. I componenti la Commissione esprimono, però, preoccupazione per l’incremento generale dei prezzi che inevitabilmente inciderà sui costi di produzione, ma anche sulla disponibilità di spesa dei consumatori. Inoltre le misure di contenimento della pandemia hanno comportato inevitabili ripercussioni sui flussi turistici e sul volume d’affari della ristorazione a cui è destinata una importante quota della produzione enologica.
Fonte: Ancora.
Intervista a Novella Pastorelli – Vino, rivolta dei produttori «No al bollino sul cancro» – Stretta anti alcol dell’Europa «Il vino provoca il cancro» Insorgono i produttori pugliesi.
Come sostiene Novella Pastorelli, presidente del Consorzio del Primitivo, «la proposta dell’Ue di apporre sulle bottiglie la segnalazione che l’alcol è cancerogeno sarebbe una II presidente mazzata per il mercato e anche Novella Pastorelli per l’immagine della Puglia». a pagina 6 Caradonna Stretta anti alcol dell’Europa Il vino provoca il cancro» Insorgono i produttori pugliesi Pastorelli: «Un colpo al mercato e all’immagine della Puglia» L’intervista di Monica Caradonna. Se in Europa tra oggi e domani la discussione dovesse — è il caso di dire — accendere il semaforo verde sul Nutriscore nei confronti delle bevande a base di alcol, le conseguenze sul vitigno Italia potrebbero essere importanti. Si perché in discussione al Parlamento Europeo c’è un documento di indirizzo politico, frutto del lavoro della Commissione speciale sulla lotta contro il cancro (Beca) istituita a giugno 2020, secondo il quale «in Europa circa il io % di tutti i casi di cancro negli uomini eil3%di tutti i casi di cancro nelle donne sono riconducibili al consumo di alcol».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
«Vino cancerogeno? Sarebbe una follia l’Italia ci difenda».
I produttori: «Gravi danni economici». Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria si dichiara preoccupato per l’ipotesi che l’Ue introduca sulle etichette dei vini l’indicazione di alimento cancerogeno. Se ne sta discutendo prima di licenziare il piano anti-cancro europeo. Lo sono anche molti produttori. Orazio Garofalo è amministratore della “Sangue di Puglia spa”: «Un intervento simile, in etichetta, considerando che il vino è un prodotto che fa parte integrante della nostra alimentazione, sarebbe molto grave — afferma-. Addirittura equipararlo alle sigarette è paradossale. Ricordo che parliamo di materie prime e processi di produzione completamente diversi. Bisogna considerare che il vino è quasi sicuramente uno degli alimenti che l’uomo conosce e utilizza da più temo, forte di questa “relazione’ — prosegue – oggi lo si produce con maggior consapevolezza rispetto al passato.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Vino: l’Europa e i presunti danni per la salute L’allarme dei Consorzi: «In pericolo la filiera» – “Vino cancerogeno” al bivio È attesa per il voto europeo.
È attesa per il voto europeo? Il Parlamento Ue deciderà domani se inserire ?I Consorzi preoccupati: «Si mette a rischio le bevande alcoliche tra i prodotti dannosi una filiera strategica per il territorio». Il futuro dell’enologia italiana, dunque anche pugliese, dipende dal voto di domani. Quello con cui il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, deciderà se dare per buone le indicazioni della Commissione speciale Beca – che vuol dire “Beating Cancer”, ovvero “Sconfiggere il Cancro” – che ha inserito le bevande alcoliche, e dunque anche il vino, tra i prodotti dannosi per la salute.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
«Vino non è dannoso Ci batteremo per difenderlo».
«Siamo molto preoccupati e amareggiati sull’Ipotesi che l’Unione Europea possa etichettare il vino come alimento ad alto rischio cancerogeno». Una preoccupazione che accomuna il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria dop, il Consorzio del Salice Salentino doc, il Consorzio di Brindisi e Squinzano doc e Confagricoltura Puglia alla vigilia dell’approvazione del piano anticancro europeo. «In Italia e soprattutto in Puglia il vino non è una bevanda, è molto di più. Il vino è cultura, è racconto dei territori, è parte di una tradizione secolare oltre che una componente della Dieta Mediterranea, una dieta sana ed equilibrata e che è anche patrimonio immateriale dell’umanità; dunque il vino non può essere criminalizzato.
Fonte: Taranto Buonasera.
L’alberghiero brinda al Cannonau.
Un momento dell’evento Lo Ianas di Tortoli celebra il vino cannonau. Dopo i primi due incontri dedicati alla storia e al racconto della Doc Cannonau di Sardegna, entra nel vivo l’appuntamento ogliastrino di Cin CM. Cannonau. L’idea prosegue andando a informare coloro che in un futuro abbastanza prossimo avranno il compito di relazionarsi, dopo il diploma conseguito, con quanti sceglieranno l’Isola perle proprie vacanze. Venti pannelli con foto, grafici, didascalie e testi per introdurre gli studenti in una storia partita coi nuraghi e giunta all’attualità. Ad affiancare la mostra, varie attività vedranno il cannonau filo conduttore di una serie di appuntamenti mentre una sezione speciale sarà dedicata all’apprendimento dei principali termini tecnici in lingua inglese relativi al vino.
Fonte: Unione Sarda.
Oggi le graduatorie dell’Ocm Vino per i paesi extraue.
Veranno pubblicate oggi le graduatorie definitive dell’Ocm Vino relative alla misura 3.2 del Psr Sicilia per la promozione sui mercati dei paesi extra europei delle produzioni di eccellenza siciliana. «In fase di definizione l’iter procedurale che concede a 24 aziende dell’agroalimentare di beneficiare di azioni di marketing e comunicazione che ne consentiranno 1 espansione all’estero in nuovi e più proficui mercati, in una logica di valorizzazione e promozione dei prodotti di elevata qualità dell’agroalimentare siciliano, DOP, IGP e DOC», spiega in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Toni Scilla. «Saranno pubblicate domani le graduatorie definitive dell’OCM Vino — Promozione sui Mercati dei Paesi extra UE – e della Misura 3.2 del PSR Sicilia 2014/22 – sostegno per attività di informazione e promozione nei mercati europei.
Fonte: MF Sicilia.
Un vino internazionale.
L’Associazione siciliana operatori spedizioni e logistica (Fedespedi) e il Gal Valle del Belice hanno sottoscritto un protocollo in grado di aprire nuovi scenari. L’obiettivo è potenziare l’export regionale d’eccellenza. Uno dei problemi di chi vende prodotti in bottiglie che necessariamente devono essere di vetro è la sicurezza del trasporto, unita all’affidabilità di chi opera un servizio tramite il quale viaggiano merci talvolta anche assai costose (taluni colli rappresentano un reale piccolo tesoro). Un protocollo d’intesa appena siglato cerca di «rassicurare» gli operatori, con un accordo ad ampio spettro che intende anche valorizzare e promuovere l’intero comparto vitivinicolo siciliano. L’accordo L’Associazione siciliana operatori spedizioni e logistica (aderente a Fedespedi), che rappresenta le imprese di spedizioni internazionali, e il Gal Valle del Belice-Programma Leader Sicilia hanno sottoscritto un protocollo che potenzialmente apre nuovi ottimi scenari per il settore vitivinicolo e che si pone l’obiettivo di portare le produzioni top quality siciliane sui mercati esteri.
Fonte: MF Sicilia.
Intervista a Dario Daianelli – Dainelli e il vino che racconta questo territorio «Ancora giocavo e già pensavo alle etichette».
L’ex difensore presenterà i suoi vini a marzo: «Sono emozionato. II San Giovese è un vino sincero, spigoloso ma elegante e passionale». «Ho dedicato la mia vita al pallone Ora penso a questa avventura». Non per noia e nemmeno per puro calcolo. Questa è una storia diversa, perché Dario Dainelli vive la sua avventura nel mondo del vino spinto avanti da una passione sincera. Una scelta di vita: dal campo di gioco ai filari sulla collina di Cerreto Guidi. Anni di lavoro, attesa, di idee che sanno di terra, di uva e di bottiglie pronte a uscire dalla cantina. «Sto dietro a questo progetto dal 2008, quando comprai la casa qui a Cerreto. Davanti c’erano i vigneti. Avevo iniziato ad appassionarmi al vino durante le degustazioni che organizzavamo nel ristorante che avevo a Peccioli. Alla fine la scelta di produrre è venuta di conseguenza».
Fonte: Nazione Empoli.
«Un errore il bollino nero sul vino».
«Non si può paragonare il nostro prodotto di qualità agli abusi di alcol e fumo». Parla Jessica Pasquini. Il comparto occupa migliaia di persone nella nostra provincia e il vino in quantità moderata si può bere. Città del Vino, insieme a altre associazioni ha inviato una lettera aperta ai parlamentari europei sul Cancer Plan e Nutriscore e sulle ricadute negative che questo può avere sui alcuni prodotti tipici italiani. Rilancia le dichiarazioni anche il sindaco di Suvereto, Jessica Pasquini, coordinatore regionale delle Città del Vino della Toscana e membro del consiglio nazionale dell’Associazione: «Pur nel corretto e condivisibile obiettivo di tutelare salute e prevenire le cattive abitudini negli stili di vita, la commissione straordinaria contro il cancro del Parlamento Europeo asserendo che «non esiste un livello sicuro di consumo di alcol» di fatto equipara il vino a tutte le altre sostanze alcoliche, imponendo misure come le etichette con alert sanitario e il divieto di pubblicizzare e sponsorizzare eventi sportivi e proponendo aumento della tassazione oltre a una revisione della politica di promozione».
Fonte: Nazione La Grande Costa Pisa-Livorno-Grosseto.
Dall’estero per un tour tra i nostri vigneti.
Quindici buyer internazionali ospiti di Lucca Promos per l’edizione 2022 di BuyWine. Visita e degustazione anche a Montecarlo. Passeggiata per le vie del borgo e soste all’insegna del gusto con i piatti tipici. Una delegazione di 15 buyer internazionali del settore vitivinicolo è stata ospite di Lucca Promos in occasione dell’edizione 2022 di Buy Wine, il più importante evento dedicato ai vini made in Tuscany. Un’occasione, questa, per scoprire le produzioni vitivinicole del nostro territorio, organizzato nell’ambito del progetto della Regione Toscana per la promozione del settore enogastronomico e delle bellezze artistiche e culturali, che non ha trascurato Lucca e le sue colline.
Fonte: Nazione Lucca.
I palati degli operatori stranieri conquistati dai vini del Candia.
Tappa in provincia per il 12° ‘Buy wine’ I palati degli operatori stranieri conquistati dai vini del Candia. Sedici esperti danesi, canadesi, inglesi, norvegesi e svizzeri alla scoperta di cantine e territorio. II territorio di Massa Carrara ha ospitato una tappa dell’Educational Tour per la 12a edizione del Buy Wine a Firenze, appuntamento di riferimento per il settore vitivinicolo con operatori da tutto il mondo, organizzato dalla Regione Toscana con la collaborazione operativa di Promo Firenze – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze. Sedici buyers canadesi, danesi, inglesi, norvegesi e svizzeri hanno vistato cinque importanti cantine di produzione dei vini dei Colli di Luni e hanno incontrato numerosi produttori sia dei vini Doc dei Colli di Luni e del Candia e dell’Igt Val di Magra, grazie all’impegno dei due Consorzi di tutela delle Doc e della Strada del vino della Lunigiana.
Fonte: Nazione Massa Carrara.
Compratori stranieri alle aziende vincole dell’Alta Valdera.
Ha chiuso i battenti la XII edizione di BuyWine Toscana, kermesse della Regione Toscana, organizzata in collaborazione con il sistema camerale toscano, per la promozione a livello internazionale della produzione vinicola toscana, quest’anno tornata in presenza alla Fortezza da Basso di Firenze. Tra le circa 200 cantine toscane che hanno presentato l’eccellenza delle denominazioni regionali Docg, Doc e Igt e che sono entrate in contatto con buyer provenienti dai mercati esteri, 6 provenivano dalle “Terre di Pisa”: Fattoria Fibbiano, Pieve de Pitti, Podere La Regola, Tenimenti Carvin, Tenuta la Macchia, Fattoria Villa Saletta. Spenti i riflettori sull’evento “indoor”, le Terre di Pisa sono diventate protagoniste di un WineTour organizzato dalla Camera di Commercio di Pisa. Sedici buyer stranieri, da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Libano, Germania, Francia, Belgio, Albania, Svizzera, Repubblica Ceca, Argentina, Messico, accompagnati da una guida “Terre di Pisa”, hanno potuto incontrare il vino laddove inizia il suo nobile percorso produttivo, nei vigneti di alcune aziende della Valdera e nelle cantine.
Fonte: Tirreno Pontedera.
Addio a Haas, mister Pinot «Era un enologo e un filosofo».
Domenica è stato stroncato da un infarto in funivia, era assieme al figlio emzmNo Stava raggiungendo le piste del Buffaure, a Pozza di Fassa, dove da qualche anno aveva costruito una baita da sogno che era il suo buen ritiro. In seggiovia, assieme al giovane figlio e a pochi passi da quello che lui definiva il suo paradiso, un infarto ha portato via Franziscus — per tutti Franz — Haas, 68 anni, uno degli uomini che hanno scritto la storia del Pinot Nero in Alto Adige e uno dei vigneron simbolo dell’Italia del vino. Il Pinot Nero era la sua grande passione, il vitigno che più lo appagava e che definiva «un cavallo di razza che puoi pensare di domare ma mai possedere». Lo ricorda bene Antonello Maietta, presidente nazionale dell’Associazione italiana sommelier: «Franz Haas era una presenza costante nella nostra associazione: abbiamo organizzato decine di degustazioni assieme e incontri in cui veniva a raccontarci le sue esperienze. Era un vulcano di idee, sempre disponibile e di grandissima ospitalità.
Fonte: Corriere dell’Alto Adige.
Ucraina in bilico Imprese scaligere con il fiato sospeso – Aziende in Ucraina e Russia «Siamo con il fiato sospeso».
Ucraina in bilico tra guerra e trattative che lasciano spiragli di pace. Per la Cnn Zelensky è stato però informato che l’attacco russo avverrà domani. Giù le Borse europee mentre le aziende scaligere con interessi in Ucraina hanno il fiato sospeso. Mario Pozza, Unioncamere Veneto: «Il conflitto sarebbe un ulteriore peso perla nostra economia» Aziende in Ucraina e Russia «Siamo con il fiato sospeso» Albino Armani, Consorzio vini doc delle Venezie: «II Paese è un mercato in crescita per i nostri vini. Ma se Mosca imponesse blocchi questo diventerebbe un problema» L’Ucraina è lo ucraino un buon mercato, è apprezzato negli ultimi un mercato con capacità di spesa me- tempi.
Fonte: Arena.
Verona «chiama» Kiev per metalli, gas, petrolio.
II sistema Verona sta consolidando i rapporti commerciali con l’Ucraina da cui importa metalli per il proprio manufatturiero. Esporta in direzione Kiev, invece, prevalentemente macchinari, alimentari, vino e prodotti finiti. La bilancia commerciale pende decisamente a favore del Paese esteuropeo. Nel 2020, in provincia sono entrate merci per un valore di 268 milioni di euro, in calo del 14,5% rispetto all’ultimo anno prima della pandemia. Le imprese locali hanno invece commercializzato produzioni per 48 milioni (+12,3%). Lo scorso anno il flusso commerciale ha ritrovato impulso. Da gennaio a settembre sono state importate materie prime per 389 milioni, in aumento del 112% sullo stesso periodo 2020, mentre le esportazioni da Verona sono salite a quota 45,5 milioni (+36,8%). Le cifre sono del servizio Studi e ricerca della Camera di Commercio di Verona, che elabora dati Istat. Dall’Ucraina arrivano in terra scaligera e in generale in Italia materie prime come carbone, ferro, gas, petrolio, argilla.
Fonte: Arena.
Battaglia a Strasburgo per salvare i nostri vini.
Incombono il «bollino nero» e il Prosek. Inizia una settimana di passione per il Prosecco e per il vino veneto in generale. Oggi il Parlamento europeo si riunisce infatti in seduta plenaria per votare il «cancer plan»; giovedì invece si discuterà del caso Prosek. Due fronti aperti che potrebbero incidere sul futuro economico di uno dei settori più floridi dell’economia veneta. In ordine temporale, la prima battaglia sarà oggi. L’Unione Europea dovrà pronunciarsi ufficialmente sulla risoluzione della Commissione speciale che vorrebbe qualificare il consumo di alcool come «un danno per la salute a prescindere da qualsiasi modalità d’uso». Quindi, vino compreso.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
«Vino cancerogeno» A Nordest la rivolta contro l’Europa – «Vino cancerogeno»: il Nordest insorge.
Come si rafforza la lotta contro il cancro? La proposta di risoluzione sarà discussa oggi dall’Europarlamento:196 punti fra cui è inclusa anche un’indicazione di pericolo nelle etichette degli alcolici. simile a quella dei pacchetti di sigarette. Insorge il mondo enologico. In particolare a Nordest, con l’allarme dell’Unione italiana vini. Pederiva a pagina 15 «Vino cancerogeno»: il Nordest insorge› Oggi l’Europarlamento discute sulla proposta? I produttori: «I rischi? Consumi -30% e fatturato -35%» di segnalare il pericolo sulle etichette degli alcolici Ma Moretti (Pd): «Nessun bollino nero sulle eccellenze».
Fonte: Gazzettino.
“Qui le bollicine migliori del mondo”.
Nella top 100 di Wine Spectator. Per la prima volta un Prosecco >La famiglia Dal Bianco: «Gioco di squadra». Zaia «Orgoglio» Docg menzione Rive entra in classifica: è dell’azienda Masottina Bortolomiol: «Un’eccellenza, vanto per tutta la denominazione». Tra i cento migliori vini al mondo secondo la rivista americana Wine Spectator, ma anche per il magazine inglese Decanter, l’altra bussola di riferimento per il mondo enoico. Due riconoscimenti internazionali premiano, nell’arco di un mese, le bollicine della Masottina, azienda della famiglia Dal Bianco con sede a Castello Roganzuolo, 75 anni di storia alle spalle, 7 milioni di bottiglie l’anno, 280 ettari di vigneto in aree doc e docg, di cui il 20% rappresentato dalle Rive di Ogliano. Ed è da qui che arriva il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano, primo cru della Docg Conegliano Valdobbiadene a essere premiato da Wine Spectator.
Fonte: Gazzettino Treviso.
«Vino cancerogeno? Distruggono il settore».
Si vota il piano Beca. II Pd: «Modifiche» «Vino cancerogeno? Distruggono il settore» Norme sulle scritte in etichetta come per le sigarette «Incredibile. E il sostegno alla Dieta mediterranea?». «Dal Parlamento europeo rischia di arrivare un duro colpo nella guerra al vino, che ne demonizza il consumo»: nell’ambito del piano europeo perla salute (Beca) saranno votate misure su allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione europea. Lo afferma Coldiretti Veneto, riprendendo l’allarme lanciato dall’associazione nazionale per il voto finale sulla relazione del Parlamento europeo sul “Cancer plan” proposto dalla Commissione europea.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Cantine di Verona dopo la fusione ricavi a 66 milioni.
A distanza di meno di un anno dalla fusione tra Cantina di Custoza e Cantina Valpantena è stato approvato il primo bilancio d’esercizio della nuova azienda nella dall’aggregazione, Cantine di Verona, che registra un fatturato consolidato 2020/2021 pari a 66.474.670 euro, con una crescita di oltre il 5% rispetto all’anno precedente sullo stesso perimetro ed un + 15% di utile. Le liquidazioni dei soci, inoltre, sono aumentate di più del 10%. Cantine di Verona oggi conta circa 110 dipendenti, distribuiti nelle tre sedi di Quinto, Custoza e Ponti sul Mincio (Mantova) e i nove punti vendita.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Castagner, grappa ringiovanita da figli e nipoti – Castagner, tradizione e futuro «Porto figli e nipoti in azienda così la grappa si fa più giovane».
E’ geloso delle sue “ricette”, ma su una si sbottona facilmente: «Senza nuove energie e nuove idee, le aziende muoiono. Il futuro è nell’integrazione fra tradizione ed esperienza da una parte, innovazione e nuove generazioni dall’altra». L’imprenditore ci apre le porte per mostrarci il suo «caveau» e il computer «salva-matrimonio» Contro i costi energetici ha in cantiere un impianto che produrrà biogas da bucce e materiali di scarto Castagner, tradizione e futuro «Porto figli c nipoti in azienda così la grappa si fa più giovane».
Fonte: Tribuna Treviso.
La cantina veneta Montelvini chiude il 2021 con un fatturato record di 28,5 Mio € (+39,5%).
Montelvini, la cantina veneta ambasciatrice delle bollicine di Asolo, chiude il 2021 con un fatturato di 28,5 milioni di euro, registrando un incremento del +39,5% rispetto al 2020 e del 3% rispetto al 2019, raggiungendo così il record storico di vendite con una costante crescita all’estero (ricavi superiori del 42% rispetto al 2020 e del 10% rispetto al 2019).
Fonte: Beverfood.com.
Cantina Urbana apre due rivendite a Milano.
Fare e bere vino a Milano non è mai stato così a chilometro zero. Cantina Urbana, la prima realtà vinicola italiana aperta in un contesto metropolitano e fondata a Milano nel 2018, si prepara infatti a incrementare la propria presenza nel capoluogo lombardo con due nuove aperture, a cui con ogni probabilità ne farà seguito una terza entro la fine dell’anno.
Fonte: Wine Pambianco – Pambianconews.
Garbole: una cantina… da urlo.
La prestigiosa rivista Forbes ha messo la cantina Garbole di Tregnago dei fratelli Finetto tra le 100 eccellenze italiane. E allora siamo voluti andare a scoprire perché e fare un viaggio nella filosofia di questa azienda.
Fonte: TgVerona – Telenuovo.
Le cantine astigiane strozzate dai costi.
Critica la situazione del settore vitivinicolo con i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12%, a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti, questo quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022. Le politiche commerciali adottate al dettaglio, con sottocosto e promozioni, non possono gravare sulle spalle dei produttori con bilanci già provati dalla crisi e dagli aumenti internazionali dei costi di produzione, confezionamento e trasporto.
Fonte: Settimanale LAncora.
L’altra vita di Cracco: vignaiolo a Sant’Arcangelo di Romagna.
Vistamare è l’azienda agricola improntata sulla sostenibilità e acquistata su input della moglie Rosa. Avvincenti le tre bottiglie assaggiate, ognuna con una storia di tradizione nella concezione del vigneto. Carlo Cracco e la sua svolta, potrebbe essere questo il titolo di un libro che racconta la storia di un cuoco divenuto famoso, che tuttavia ha scelto una strada più salutistica nella concezione del suo menu, e anche “sostenibile”, benché la parola sia abusata.
Fonte: La Repubblica.
Cantine di Verona, dopo fusione fatturato a 66 milioni.
A distanza di meno di un anno dalla fusione tra Cantina di Custoza e Cantina Valpantena è stato approvato il primo bilancio d’esercizio della nuova azienda nella dall’aggregazione, Cantine di Verona, che registra un fatturato consolidato 2020/2021 pari a 66.474.670 euro, con una crescita di oltre il 5% rispetto all’anno precedente sullo stesso perimetro ed un +15% di utile. Le liquidazioni dei soci, inoltre, sono aumentate di più del 10%. Cantine di Verona oggi conta circa 110 dipendenti, distribuiti nelle tre sedi di Quinto, Custoza e Ponti sul Mincio (Mantova) e i nove punti vendita.
Fonte: OggiTreviso.
Chi scorda in cantina le vecchie damigiane in vetro e vimini non sa che valgono oro per soggiorno e ingresso di casa.
Solo l’idea di andare in cantina a volte stanca, perché c’è sempre da sistemare qualcosa, e trovare oggetti in mezzo al caos può essere difficile. Ma la cantina potrebbe nascondere anche dei veri tesori di cui, nel tempo, ci si è dimenticati. Per accaparrarsi alcuni oggetti, i collezionisti pagherebbero cifre impensabili, quindi lasciarli in cantina a prendere polvere sarebbe uno spreco. Altri, invece, possono diventare dei pezzi di arredo unici e preziosi, che attireranno sicuramente l’attenzione di ogni ospite. Per esempio, i vecchi candelabri si possono riutilizzare in cucina trasformandoli in meravigliose alzate per dolci.
Fonte: Proiezioni di Borsa.
Vino, Ismea-Qualivita: valore Dop e Igp stabile, frena l’export.
I vini italiani di qualità, che comprendono 121 consorzi di tutela, hanno tenuto l’impatto della pandemia e il settore vitivinicolo Dop Igp nel 2020 ha registrato 24,3 milioni di ettolitri di vino Ig imbottigliato (+1,7% in un anno), con le Dop che rappresentano il 68% della produzione e le Igp il 32%. Il valore della produzione sfusa di vini Ig è di 3,2 miliardi di euro, mentre all’imbottigliato è 9,3 miliardi di euro (-0,6%) con le Dop che ricoprono un peso economico pari all’81%. Lo rileva il XIX rapporto Ismea-Qualivita. L’export raggiunge 5,6 miliardi di euro, per un -1,3% su base annua e un trend del +71% dal 2010; risentono degli effetti della pandemia soprattutto i mercati extra-Ue (-4,3%), mentre cresce l’export in Ue (+4,1%) con incrementi a doppia cifra per i Paesi scandinavi e del Nord Europa.
Fonte: Tiscali Notizie.
Vino e cancro, Italia e Francia fanno fronte comune contro l’alert sanitario sulle bottiglie.
Mondo del vino in trepidazione alla vigilia del voto del Parlamento europeo sul Cancer plan. Un gruppo di deputati francesi: “Il rapporto non è in linea con l’Oms. Chi vorrà sostenere domani un’industria vinicola ritenuta dannosa? Sono preoccupati anche i nostri colleghi spagnoli e italiani”. Il sottosegretario all’Agricoltura, Centinaio: “Prevalga il buon senso”.
Fonte: La Repubblica.
STAMPA ESTERA
Nyetimber sparkles after a record year of sales at home and abroad.
The owner of Nyetimber sparkling wine has raised a glass to a record year after the West Sussex-based company achieved its biggest harvest on record, as well as a 55 per cent jump in 2021 sales. Eric Heerema, 61, the winemaker’s Dutch chief executive and proprietor, said that while sales in Britain had remained strong, the brand also had recorded sales growth of 89 per cent in Europe. Such was the level of demand that by August it had sold out of Nyetimber Rosé, while by the end of the year it was forced to limit sales of Nyetimber Classic Cuvée by placing it on allocation. Heerema said that with the “level of momentum and excitement behind the market”, he expected Nyetimber’s upward trajectory to continue, with a target of producing up to two million bottles by 2030. Nyetimber’s first vineyard was planted in 1988 in West Chiltington and in 1996 launched its first Blanc de Blancs. Heerema moved to Britain in 1999 and four years later bought a farmhouse in West Sussex, where he planted 16 acres of vines.
Fonte: Times.
Zamora Company ficha a un CEO ajeno a la propiedad para impulsar su crecimiento.
Madrid Zamora Company, una de las empresas líderes en el sector del vino y los espirituosos en España, con enseñas como Ramón Bilbao, Mar de Frades, Licor 43 o Martin Miller’s Gin, cambia de consejero delegado para abordar la etapa final de la recuperación de la pandemia e impulsar el crecimiento de la empresa. La compañía familiar ha puesto al frente del negocio a Javier Pijoan, un ejecutivo ajeno a la propiedad y con 25 años de experiencia nacional e internacional en empresas de alimentación, bebidas y distribución. Pijoan ficha por Zamora Company procedente de Varma, otra empresa familiar del sector (Barceló y Hendrick’s) en la que pertenecía a su consejo, y Alantra, donde ocupa el puesto de operating partner, especializado en ventas y márketing. Antes, el directivo fue CEO de Bacardi Iberia (2016-2019) y pasó 16 años en Heineken ocupando difierentes cargos de responsabilidad Su experiencia incluye también cinco años (1993-1998) en Carrefour España.
Fonte: Expansión.
Intervista a Laurent David «La Winetech doit créer des ponts entre vignerons et startups tout au long de la chaîne de valeur ».
Laurent David. président de la Winetech, partage sa vie entre Paris, Bergerac (Dordogne) et le chateau Edmus à Samt-Emilion (Gironde). Ici à Bordeaux, devant la Cité du vin le 9 février (Crédits Agence APPA) Propos recueillis par Pierre Chenrinade. Alors que 35 startups de la Winetech sont présentes sur un stand dédié à Vinexposium Paris du 14 au 16 février, La Tribune publie la cartographie de cet écosystème émergent fédérant 71 jeunes entreprises de la filière vitivinicole. Laurent David, le président de la Winetech, revient sur les enjeux de ce nouveau lobby qui veut devenir l’interface incontournable entre le monde du vin et celui de la tech. Qu’est-ce que l’association Winetech et quelle représentativité pouvez-vous revendiquer ? Laurent DAVID, président de la Winetech.
Fonte: Tribune.
Un informe europeo sobre el cancer pone en pie de guerra al sector del vino.
La Eurocámara plantea limitar la publicidad y poner etiquetas con avisos al alcohol Eurodiputados del sur apoyan enmiendas para matizar que el riesgo está en el consumo excesivo Bruselas. Corresponsal Por primera vez en la historia, la Unión Europea se ha propuesto unificar las diferentes estrategias nacionales sobre lucha contra el cáncer. La iniciativa, que apenas está echando a andar, goza del apoyo de los Gobiernos, que confían en que sirva para mejorar el acceso a datos, investigaciones y fármacos pero los planteamientos del Parlamento Europeo sobre el tratamiento del alcohol como factor de riesgo han puesto en pie de guerra al sector del vino. El motivo, la afirmación recogida en un informe de que “la Organización Mundial de la Salud reconoce que no existe un nivel seguro de consumo de alcohol en lo que respecta a la prevención del cancer” y las consecuencias que saca al respecto comisión especial creada por la Eurocámara.
Fonte: Vanguardia.
Alarma entre los productores, que reclaman “no criminalizar ni medicalizar el vino”.
“Millones de personas lo beben de forma saludable, el mensaje sobre los riesgos puede no ser creíble”. La posibilidad de que el Parlamento Europeo vincule el consumo de vino con el cáncer, sin distinguir entre los grados de alcohol de las bebidas, está levantando ampollas en el sector elaborador. Valenti Roqueta, el presidente de la patronal de los vinos catalanes Associació Vinícola Catalana, desliga el vino de los destilados de alta graduación pero recuerda que “los excesos, en todo, se pagan”. A la vez, afirma que “ni podemos criminalizar al vino ni medicalizarlo”. Consumido con moderación, “el vino es cultura y un alimento de la dieta mediterránea que mantiene paisajes de viñedos y que se ha consumido desde hace siglos. Incluso los faraones egipcios lo bebían”.
Fonte: Vanguardia.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 14 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Al via le adesioni dei produttori locali.
“Abbiamo lanciato, in collaborazione con Arsial, la call per la raccolta di adesioni alla prossima edizione di Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile a Verona”, così Enrica Onorati, assessora regionale all’Agricoltura, che spiega: “La manifestazione rappresenta uno dei principali appuntamenti della produzione vitivinicola a livello mondiale e ripartiamo dopo due pesantissimi anni di fermo a causa della pandemia. Torneremo a Verona per raccontare e far vivere l’esperienza di qualità e di eccellenza della nostra meravigliosa regione e dei suoi produttori”.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Djurberg e Berg rivestono l’Ornellaia.
I due svedesi scelti per il progetto benefico annuale legato al Guggenheim • Vigore. È la parola (e il concetto) che secondo i vertici di Ornellaia definisce l’annata 2019 di quello che è uno dei vini mito dell’enologia bolgherese e italiana. «Il vigore – spiega il direttore Axel Heinz – è la forza della crescita sana delle piante. È la forza attiva nel corpo e nella mente. È il carattere di un vino che cattura i sensi e proietta il gusto in un paesaggio naturale di energia, potenza, forza e vitalità. Il gusto, le sfumature aromatiche e il corpo del vino lo trasportano come in una dimensione spirituale dove il potere della natura è al centro dell’esperienza». Come ogni anno la parola-chiave serve a ispirare gli artisti scelti per la Vendemmia d’artista, il progetto che unisce enologia e arte. Quest’anno si tratta degli svedesi Nathalie Djurberg e Hans Berg, la cui arte è potente, espressionistica, talora repulsiva. In questo caso i due hanno puntato sul tema della metamorfosi, sulla ciclicità della natura e sulla sua trasformazione, nonché sul rapporto tra l’uomo e la terra.
Fonte: Giornale.
«Il vino non è da bollino nero»
La relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell’Europarlamento ha accostato il consumo di vino addirittura alla malattia BOLLINI NERI SUL VINO per spaventare i consumatori, come sui pacchetti di sigarette. La furia moralistica e falsamente salutistica dell’Europa continentale minaccia uno degli alimenti più storici e tradizionali della nostra cultura alimentare oltre che simbolo della Dieta mediterranea. Le due Europe, del Nord e del Sud, mai così divise davanti alla proposta di etichettatura detta Nutriscore (informazioni nutrizionali divise per colori) e adesso alla relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell’Europarlamento che ha accostato il consumo di vino addirittura alla malattia. Su questa relazione si voterà domani 15 febbraio in plenaria al parlamento UE.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Lettere da Bruxelles – Il Cancer plan, tra Alessandra Moretti e i vigneron.
Sgombriamo il campo da semplificazioni: l’Unione europea non ha intenzione di vietare il vino. Domani la plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo voterà gli emendamenti al testo conclusivo della commissione per la strategia europea alla lotta al cancro (Beca) e il giorno dopo l’intero testo.
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
L’Europa ci boicotta: «Vino cancerogeno» – L’Europa boicotta I’ItaIìa: «Il vino è cancerogeno».
Inserito tra le sostanze pericolose L’Europa ci boicotta: «Vino cancerogeno». L’Unione Europea sta per dichiarare guerra al vino e non sarà solo una guerra contro l’Italia, ma pure contro la cultura e la storia della nostra civiltà. Ecco la notizia: martedì 15 febbraio verrà discusso al Parlamento europeo Un attacco alla nostra cultura L’Europa boicotta l’Italia: «II vino è cancerogeno» L’Ue pronta a varare un piano di lotta al cancro che inserisce il nettare di Bacco tra le sostanze pericolose, quando in realtà ha poteri antiossidanti e anti-tumorali. «L’Unione italiana vini già prevede effetti devastanti per il settore se il piano non sarà cambiato: un crollo del 35% del fatturato, che equivale a cinque miliardi di euro l’anno» il cosiddetto “Cancer Plan”.
Libero Quotidiano.
Anche per i vini c’è il salasso Le bottiglie ora costano di più.
Le aziende vinicole sono costrette a ritoccare i prezzi finali I risultati dell’indagine di mercato elaborata dalle cooperative Anche il mondo del vino deve fare i conti con il ‘muro’ dell’aumento dei prezzi di materie prime (dall’uva a vetro, cartoni, plastica, tappi) ed energia. Le aziende vinicole sono costrette a ritoccare i prezzi – nella media del 10% – e il consumatore finale, cliente di enoteche e ristoranti o della Gdo, si troverà probabilmente nei prossimi mesi a dovere pagare le bottiglie fino al 20-30% in più. La situazione è stata analizzata da ‘The Wine Net’, rete tra 7 delle più importanti cooperative italiane: Valpolicella Negrar (Veneto), Pertinace (Piemonte), Frentana (Abruzzo), Vignaioli Scansano (Toscana), CVA Canicattì (Sicilia), La Guardiense (Campania), Colli del Soligo (Veneto). La reazione del mercato ai nuovi listini proposti è stata diversificata Mentre nel canale Horeca gli operatori li hanno accettati, la grande distribuzione oppone maggiori resistenze anche se non mancano insegne che hanno compreso senza difficoltà la situazione.
Fonte: Metropolis.
L’Enoteca regionale da oggi a Parigi prima fiera del 2022.
L’evento atteso dopo una lunga assenza delle manifestazioni enologiche causa Covid DOZZA Facendo un vero e proprio slalom fra fiere ed eventi annullati, rimandati in data da destinarsi e postici-ati, l’Enoteca Regionale Emilia Romagna da oggi al 16 febbraio sarà a Parigi in quello che rappresenta il primo evento internazionale dedicato al settore del vino per il 2022. In questi giorni si svolgerà infatti il Wine Paris e Vinexpo Paris, dove sono attesi 2.800 espositori provenienti da 32 nazioni, 30.000 visitatori professionali e oltre 600 giornalisti internazionali. Il dato delle presenze è suddiviso equamente tra francesi e stranieri. Tra i Paesi più rappresentati ci saranno i Paesi Bassi, Usa, Belgio, Regno Unito, Germania e Canada.
Fonte: Corriere Romagna del lunedì.
Il bollino nero al lambrusco Bonaccini: «Grave errore».
La Regione è al fianco dei produttori di vino e contro al provvedimento che imporrebbe un bollino nero sulle bottiglie. Nei giorni scorsi avevamo raccontato della “rivolta del lambrusco” con le attività di Castelvetro sul piede di guerra contro la legge europea che sarà votata dal parlamento di Bruxelles nella giornata di domani. Si tratterebbe di andare a marchiare il vino. Perché? Perché ritenuto addirittura nocivo e portatore di cancro. Un po’ come succede coni pacchetti di sigarette. Ovviamente contrari i produttori che si sono già mossi tramite le loro associazione. Questa scelta dell’Unione Europea porterebbe in dotte tasse sul prodotto, divieti sulla pubblicità e ovviamente anche quel marchio poco desiderato.
Fonte, Gazzetta di Modena.
Bollini neri, Lambrusco nel mirino – Lambrusco contro l’Europa «Questo vino non è nocivo»
L’Europa vuole gli avvisi di pericolo sul vino, l’ira dei produttori reggiani. Lambrusco contro l’Europa «Questo vino non è nocivo» Domani l’Ue vota per il bollino nero sui vini perché ritenuti dannosi per la salute Rabbia tra produttori reggiani: «Grave danno: a fare male è solo l’uso smodato». «Il Lambrusco è storia e tradizione, qualità e vita. Se l’Europa mette un bollino su una nostra bottiglia indicandolo invece come “nocivo” per la salute, come fai poi a spiegare a un mercato ormai internazionale e che quindi ti conosce meno, che non è affatto così? Siamo di fronte a un’aberrazione». Davide Frascari, presidente di Emilia Wine, cooperativa vinicola che oggi unisce il lavoro di più di 730 soci che conducono circa 2000 ettari di vigneti tra il fiume Po e l’Appennino reggiano, in questi giorni è impegnato a parlare al telefono con i referenti italiani in Europa per tentare di schivare l’ennesima mina vagante che rischia di causare un danno ingente al sistema agroalimentare italiano e reggiano in particolare. In ballo ci sono margini economici e credibilità dei campioni della tavola emiliana a causa in primis del Nutriscore, l’etichetta che bolla come ipercalorici prodotti come il Parmigiano Reggiano, tralasciandone la genuinità.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
«Vinitaly, occasione da non perdere».
Il bando Dellapietà (Arsial): Possibilità per le aziende pontine di partecipare a questo importante evento «Chance vera per un rilancio del settore del vino dopo gli anni della pandemia» IL FATTO «E’ stata aperta proprio in questi giorni la call per le adesioni all’edizione 2022 del Vinitaly. Arsial invita così le attività del territorio a farsi avanti per prendere parte ad uno dei principali appuntamenti fieristici del settore vitivinicolo». E’ quanto afferma il consigliere di amministrazione di Arsial Enrico Dellapietà, invitando in questo modo le aziende della provincia di Latina a farsi avanti e partecipare a questo grande evento. «Dopo lo stop imposto dalla pandemia, gli eventi fieristici stanno tornando a svolgersi e mai come oggi rappresentano una vetrina privilegiata per rilanciare i prodotti del territorio – aggiunge Enrico DellaPietà – L’edizione 2022 di Vinitaly si svolgerà dal10 al 13 aprile a Verona.
Fonte: Latina Oggi.
Diritto di reimpianto «Nelle Cinque Terre chi produce vino viene penalizzato».
Cooperativa Cinque Terre di Grippo, sulle alture alture di Manarola: un’immagine che racconta fatica e la bellezza una produzione agricola unica al mondo Diritto di reimpianto «Nelle Cinque Terre chi produce vino viene penalizzato» Da oggi e fino al 31 marzo si possono presentare le nuove domande «Norme da cambiare, altrimenti è come i terreni non esistessero». Son stati definiti i criteri per richiedere l’autorizzazione a impiantare i nuovi vigneti. Da oggi fino a131 marzo, anche alle Cinque Terre come nel resto d’Italia potranno essere presentate le domande per ottenere la quota di superficie massima richiedibile e quella di superficie minima garantita, per il rilascio delle autorizzazioni per i nuovi impianti vinicoli. Si tratta della norma del “diritto del reimpianto”, un’autorizzazione per creare nuovi impianti, che prevede una richiesta di autorizzazione, ma soprattutto impone che il terreno da reimpiantare sia stato iscritto, in passato, nell’albo della Doc.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Vino, il “semaforo” Ue preoccupa il settore.
Grande preoccupazione per le ripercussioni dell’applicazionedelsistemadi etichettatura Nutriscore (etichetta con il semaforo) e delle indicazioni sul Cancer plan della Commissione Europea è espressa dal neopresidente di Cia Pavia Carlo Emilio Zucchella. «È inaccettabile — commenta — proporre per il vino un consumo zero: anni di teorie, supportate da evidenze scientifiche, sui benefici del consumo di vino gettati in fumo da uno studio di soli quattro anni. Il vino e altri prodotti di eccellenza del comparto agroalimentare italiano, simboli della dieta mediterranea (fra cui l’olio extravergine d’oliva), sembrano sotto attacco. Questo non significa schierarsi contro un consumo moderato e responsabile del vino, ma chiedere che i produttori siano tutelati»..
Fonte: Provincia – Pavese.
Via libera ai fondi statali destinati alla promozione della viticoltura.
Come aveva anticipato il sottosegretario alle Politiche agricole, Gianmarco Centinaio, durante un’iniziativa all’istituto Gallini di Voghera, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al fondo nazionale di 25 milioni di euro per aiutare le filiere vitivinicole, quindi anche quella oltrepadana, a sviluppare azioni di promozione e informazione, incrementare la competitività, migliorare e sostenere lo sviluppo dei prodotti Dop e Igp. «Si tratta di fondi che vogliono aiutare la filiera nel post pandemia- commenta Centinaio -. Il vino è tra i migliori ambasciatori del made in Italynel mondo come confermano i risultati straordinari dell’export. L’obiettivo è consolidare il valore delle nostre aziende». Possono richiedere i finanziamenti i Consorzi di tutela e le associazioni tra Consorzi. Le attività riguardano le campagne di informazione, promozione, pubblicità sui mezzi di comunicazione.
Fonte: Provincia – Pavese.
L’export del vino cresce E supera l’era pre-Covid – Vino, cresce l’export Ma la ripresa è in salita.
Le esportazioni del distretto hanno fatto registrare un +17% sul 2019 II direttore del Consorzio Chianti «Le banche non fanno credito e alcune aziende sono in affanno Servono sostegni a tutto tondo». La ‘capitale del Chianti’, Montespertoli, produce da 100 a 150mi1a ettolitri annui di Docg del famoso vino rosso, su una quota globale che va da 7 a 800mi1a ettolitri. Quasi un terzo comunque arrivano dall’Empolese. In maniera sorprendente, visto lo tsunami Covid che si è messo di traverso, le esportazioni del distretto del vino dei colli fiorentini (e senesi anche) hanno registrato per i primi 9 mesi del 2021 un +17% rispetto al 2019, «ma questo non significa che sia tutto rose e fiori. Anzi». Si perché i freddi numeri non spiegano lo stato «caldo» di malessere e crisi delle aziende.
Fonte: Nazione Empoli.
Nisini (Lega) «25 milioni al vitivinicolo».
La ripartenza Nisini (Lega) «25 milioni al vitivinicolo» «Per il settore vitivinicolo il governo ha messo in campo una importante opportunità: grazie all’iniziativa del sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, vengono stanziati a sostegno della filiera vitivinicola 25 milioni di euro per iniziative sul territorio nazionale con un decreto ministeriale», lo ricorda il sottosegretario Tiziana Nisini della Lega, specificando come il finanziamento interessi anche le aziende vitivinicole lucchesi. Il decreto prevede che potranno richiedere i finanziamenti i consorzi di tutela (anche in forma associata).
Fonte: Nazione Lucca.
I marchi senesi protagonisti a BuyWine.
bilancio dell’evento I marchi senesi protagonisti a BuyWine. Un successo per il BuyWine Toscana 2022 che è anche un successo per il movimento vinicolo senese: quasi un terzo delle duecento aziende presenti alla vetrina internazionale del vino a Firenze sono arrivate dalla nostra provincia, per la precisione 64. Hanno avuto grande spazio in un bilancio fatto di 20mila degustazioni, quasi 3000 appuntamenti e un valore stimato per oltre 5 milioni di euro di ordini nel breve periodo. L’evento alla Fortezza da Basso di Firenze ha richiamato 110 acquirenti provenienti da trenta Paesi e duecento aziende toscane selezionate tramite bando regionale. Un appuntamento promosso da Regione insieme a Camera di Commercio di Firenze, organizzato da PromoFirenze, con il coinvolgimento di Fondazione Sistema Toscana.
Fonte: Nazione Siena.
«Contattati i veneti a Kiev» – Il console Toson: «Noi al telefono con i veneti a Kiev».
Le testimonianze e le attese in Ucraina. L’export e le imprese: «Rapporti consolidati, abbiamo fiducia» «Contattati i veneti a Kiev» II racconto del console Toson. Coppia veronese già richiamata dalla Farnesina: «Qui sono abituati alla tensione» •• I venti di guerra nell’Est Europa spaventano anche il Veneto. Sono numerosi i veronesi che vivono in Ucraina e sono stati contattati, come assicura il console Toson. Una coppia è stata chiamata dalla Farnesina, mentre le imprese, abituate alle tensioni, parlano di rapporti consolidati: «Siamo fiduciosi». Il console Toson: «Noi al telefono con i veneti a Kiev» Dopo l’invito della Farnesina a rientrare. «In questo momento non si vive un’emergenza reale». L’export dal Veronese all’Est Europa Manuela N Sono ore intense al Consolato onorario della Repubblica di Ucraina per il Triveneto che ha sede a Padova. Il telefono del console continua a squillare. Cittadini, imprenditori, giornalisti chiedono informazioni sull’escalation Ucraina. Nelle scorse settimane il presidente Vladimir Putin aveva schierato le sue truppe al confine dell’ex Paese satellite per convincerlo a non aderire alla Nato, come hanno già fatto gli Stati confinanti ed appartenenti all’ex blocco sovietico.
Fonte: Arena.
«Masi, rapporti da venticinque anni» Le attese e la fiducia delle imprese.
L’azienda vitivinicola di Gargagnago di Valpolicella esporta da tempo i propri vini nel Paese «Masi, rapporti da venticinque anni». Le attese e la fiducia delle imprese II presidente: «Attualmente non ci sono indicatori di una situazione drammatica» •• Un rapporto consolidato da ormai venticinque anni, quello dell’azienda veronese Masi Agricola con l’Ucraina, che a sua volta è Paese produttore di vino. E le tensioni tra Stati Uniti e Russia, almeno fino a ieri, non hanno pesato su queste relazioni, cioè non c’è ancora stato alcun indicatore, almeno a livello commerciale, del precipitare della situazione. A dirlo è Sandro Boscaini, presidente dell’azienda vitivinicola di Gargagnago di Valpolicella quotata in Borsa, riferendosi allo «storico legame con un mercato che è stato costante nel tempo, fatta eccezione per il 2014, anno in cui scoppiò la prima crisi tra Ucraina e Russia, e Masi fu costretta a cambiare importatore».
Fonte: Arena.
Vino veronese, l’export torna a correre: +7,2%.
Dopo il calo nel 2020, la Camera di commercio indica l’inversione di tendenza nel 2021 Vino veronese, l’export torna a correre: +7,2% Valore totale di 804,103 milioni nei primi nove mesi dell’anno scorso, al netto del caro energia Primi mercati Germania, Uk, Usa. Le esportazioni di vino veronese sono tornate a correre. Lo dicono i dati elaborati dalla Camera di commercio, che fissano la situazione a fine settembre 2021, dimostrando che c’è stata un’inversione di tendenza rispetto a quanto accaduto nel 2020. Anno nel quale era stata registrata una battuta d’arresto dei fatturati. Verona è la seconda provincia italiana per export di vino con il 10,7% nazionale. Il vino vale 1’8,3% delle produzioni scaligere vendute all’estero. Nelle ultime tre decadi c’è stato un incremento pressoché costante del valore dei prodotti enologici che sono stati esportati. I volumi d’affari sono più che sestuplicati.
Fonte: Arena.
Bottega produrrà whisky nelle botti dell’Amarone.
Le botti in cui è stato invecchiato l’Amarone serviranno per l’whisky che Sandro Bottega vuole produrre nel suo sito produttivo di Fontanafredda nel pordenonese. Per l’azienda trevigiana (che ha anche una cantina a Valgatara oltre che a Montalcino, Godega di sant’Urbano e Vittorio Veneto) si tratta di una nuova sfida mondiale che vedrà impegnata una parte della superficie di 12mila metri quadri dello stabilimento friulano e che, stando alle previsioni della vigilia, dovrà portare alla realizzazione, sin dal primo anno, di almeno 200mi1a bottiglie che dovranno quintuplicare nel giro di 7 anni. «A Valgatara produciamo un buon quantitativo di vini della Valpolicella», afferma Sandro Bottega, a capo dell’azienda che porta il suo nome e che esporta in 148 paesi nel mondo, «e vogliamo creare un whisky che ricordi l’Amarone e questa bella zona del veronese. Useremo materie prime italiane, dall’orzo al luppolo, al grano, che sono le migliori del mondo e useremo per l’invecchiamento le botti in cui lavoriamo l’Amarone.
Fonte: Arena.
Il connubio con l’arte delle Cantine Pasqua.
La storica azienda scaligera e le opere commissionate Il connubio con l’arte delle Cantine Pasqua «Falling Dreams» tra le 10 installazioni top per Exibart •• Falling Dreams, la gigantesca opera immersiva commissionata da Pasqua Vigneti e Cantine al collettivo None e presentata a ottobre prima a Base Milano per la Milano Wine Week e poi alle Gallerie Mercatali di Verona per Vinitaly Special Edition, è stata inserita tra le 10 installazioni più interessanti del 2021 dalla piattaforma artistica Exibart, accanto a Christo (con L’Arc de Triomphe, Wrapped), Jenny Holzer (Like Beauty in Flames) e Jr (con La Ferita a Palazzo Strozzi). L’opera Falling Dreams, una cascata di nuvole alta sei metri, ha esplorato il tema del sogno, celebrando anche tematiche a cui Pasqua Vigneti e Cantine è legata, come la creatività e il talento.
Fonte: Arena.
Migliori vini rossi d’Italia 2022 secondo la classifica di Gentleman.
Ogni anno la classifica Gentleman (magazine di Class Editori) stila la classifica dei 100 migliori vini rossi italiani e dei 50 migliori vini bianchi sulla base delle graduatorie stilate dalle sei guide più autorevoli italiane. Dietro alla classifica Gentleman da più di 15 anni c’è il giornalista Cesare Pillon, impegnato in questo settore dalla fine degli anni Settanta. Ad aiutarlo c’è il giornalista di Class Editori Emanuele Elli. Scopriamo dunque insieme quali sono i migliori vini rossi italiani e i migliori bianchi secondo la classifica 2022 stilata dal magazine Gentleman.
Classifica Gentleman sui migliori vini rossi italiani nel 2022
Ecco la top 10 dei migliori vini rossi italiani:
#1 Es ‘19 di Gianfranco Fino (Puglia)
#2 Bolgheri Sassicaia 2018 della cantina Tenuta San Guido (Toscana)
#2 Solaia Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
#3 San Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2016 della cantina San Leonardo (Trentino)
#3 Masseto Toscana 2018 della cantina Masseto (Toscana)
#4 Montiano Lazio Rosso 2018 della cantina Famiglia Cotarella (Lazio)
#5 Habemus ‘19 della cantina San Giovenale (Lazio)
#5 Monteverro Toscana Rosso 2018 della cantina Monteverro (Toscana)
#6 Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio 2017 della cantina Lungarotti (Umbria)
#7 Montefalco Sagrantino 25 Anni 2016 della cantina Arnaldo Caprai (Umbria)
#8 Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare 2018 della cantina Velenosi (Marche)
#9 Tignanello Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
#10 I Sodi di San Niccolò Toscana 2017 della cantina Castellare di Castellina (Toscana).
Questa invece la top 10 dei migliori vini rossi italiani nel mondo, sulla base dei giudizi sia dei critici italiani che quelli internazionali:
Bolgheri Sassicaia 2018 della cantina Tenuta San Guido (Toscana)
Solaia Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
Masseto Toscana 2018 della cantina Ornellaia-Frescobaldi (Toscana)
San Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2016 della cantina San Leonardo (Trentino)
Montefalco Sagrantino 25 Anni 2016 della cantina Arnaldo Caprai (Umbria)
Tignanello Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
I Sodi di San Niccolò Toscana 2017 della cantina Castellare di Castellina (Toscana)
Baffonero 2018 della cantina Rocca di Frassinello (Toscana)
Amarone della Valpolicella 2017 della cantina Allegrini (Veneto)
Bolgheri Guado al Tasso 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana).
Fonte: Investire Oggi.
Cantina Terre, il prezzo-uve infiamma la corsa elettorale.
Venerdì i 700 soci dovranno decidere il futuro cda. Cambia uno dei candidati Confronto sui ricavi delle vendemmia: Barbera e Riesling sono in picchiata. Terre d’Oltrepo al voto con l’incognita dei prezzi delle uve che sono crollati nel giro di pochi anni. A meno di una settimana dalle elezioni che dovranno definire i nuovi vertici della cooperativa, sono state ufficializzate le 19 candidature, presentate in vista dell’assemblea in programma venerdì 18 febbraio. Martedì scorso, il collegio sindacale, che sta guidando la cantina dopo la sfiducia al Cda precedente, ha visionato e validato le candidature, che saranno riportate sulla scheda di voto in ordine di ricevimento: Emilio Bosini, Valter Dellabianca, Enrico Bardone, Daniele Gabetta, Mario Cocchi, Giulio Romanini, Antonio Morini, Andrea Boni, Carlo Guarnaschelli, Davide Scabini, Davide Cristina, Stefania Covini, Paolo Piccinini, Fabio Marchesi, Fabio Bisi, Carlo Angelo Ferrari, Paolo Boselli, Andrea Giorgi, Alberto Cazzulani (componente del nuovo consiglio di amministrazione già nominato, in rappresentanza del socio sovventore).
Fonte: La Provincia Pavese.
Aumento costi filiera del vino, Valpolicella Classico in difficoltà.
Daniele Accordini, dg di Cantina Valpolicella Negrar: «Impensabile perdere il vino del territorio per eccellenza, urgono interventi per calmierare i rincari ed il riequilibrio delle rese produttive». Una congiuntura economica senza precedenti sta mettendo a rischio la sopravvivenza del Valpolicella Classico. «Il rischio di perdere il vino del territorio per eccellenza è reale», afferma Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, nonché presidente di The Wine Net, rete di 7 cantine cooperative italiane sorta nel 2017 con l’obiettivo di unire le forze per presentarsi in modo più efficace nel mondo e di cui è stata promotrice proprio la cantina cooperativa negrarese.
Fonte: Verona Economia.
La Champagne apre ai vitigni resistenti in disciplinare: via libera ai primi impianti di Voltis.
L’Institut National de l’Origine et de la Qualité ha dato l’ok alla richiesta dell’Interprofessione. Una scelta che sta per compiere anche Bordeaux. Mentre in Italia siamo appena agli inizi del dibattito sui vitigni resistenti nei disciplinari di produzione dei vini a denominazione, per i quali l’Unione Europea ha dato il via libera, in Francia, nel nome della sostenibilità, ma non solo, si procede spediti, e in denominazioni di primo piano. Come nella Aoc Champagne dove, riporta il magazine francese “Vitisphere”, sarà testato in campo un vitigno resistente alla peronospora e all’oidio, il Voltis, che così sarà il primo resistente in assoluto ad essere inserito in un disciplinare francese, e di una delle denominazioni più importanti.
Fonte: WineNews.
Il mondo del vino piange Franz Haas, icona del Pinot nero altoatesino.
Alla guida della storica cantina fondata nel 1880, è scomparso domenica 13 febbraio a causa di un infarto mentre era in seggiovia con il figlio. Arrivò a vinificare quasi 600 Pinot Neri. Il mondo del vino (e non solo) piange la scomparsa di Franz Haas, 68 anni, ultimo esponente di sette generazioni di viticoltori che con passione guidava l’azienda di famiglia a Montagna (Bz) e che, a tutti gli effetti, era considerato il padre del Pinot Nero all’italiana. Haas è morto domenica 13 febbraio a causa di un infarto mentre era in seggiovia con il figlio.
Fonte: Italia a Tavola.
Matteo Kaswalder, la passione per le vigne nella terra dei giovani agricoltori.
A Roveré della Luna l’azienda di famiglia, che è diffusa su dieci ettari. Il sogno di aprire una piccola cantina. A Roveré della Luna, uno dei paesi più vocati alla viticoltura di qualità del Trentino, sono più di una decina i giovani sotto i 25 anni, impegnati a tempo pieno in agricoltura nelle rispettive aziende di famiglia con ruoli diversi. La storia che raccontiamo oggi è quella di uno di loro, è la classica storia di un giovane di 23 anni, Matteo Kaswalder, che non ha mai avuto dubbi sul fatto che da grande avrebbe fatto il viticoltore perché questa è sempre stata la sua passione. Di conseguenza anche la scelta per la scuola superiore non poteva ricadere che sull’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, e non poteva essere che la specializzazione in enologia.
Fonte: Trentino.
Scende il prezzo al dettaglio del vino. Ma la produzione costa sempre di più.
Calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari in bolletta. In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. È quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore. Le politiche commerciali adottate al dettaglio, con sottocosto e promozioni, non possono gravare sulle spalle dei produttori con bilanci già provati dalla crisi e dagli aumenti internazionali dei costi di produzione, confezionamento e trasporto. Una situazione insostenibile per il vino italiano che – sottolinea la Coldiretti – deve affrontare anche le difficoltà della ristorazione che rappresenta un canale privilegiato di vendita.
Fonte: Ciociaria Oggi
VINO – BUYWINE 2022: stimati oltre 5 mln di euro di ordini all’estero per il vino toscano nel breve periodo.
Più di 20mila degustazioni, 200 aziende, di cui la metà Bio, 110 buyer da 30 paesi e un valore stimato per oltre 5 milioni di euro di ordini solo nel breve periodo: sono i primi numeri emersi a BuyWine Toscana, la più importante vetrina internazionale del vino Made in Tuscany, che si è svolta venerdì 11 e sabato 12 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze. L’evento è promosso da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze. Il coordinamento della comunicazione è curato da Fondazione Sistema Toscana. L’edizione 2022 vede rinnovarsi il rapporto con True Italian Taste, MAECI, Assocamerestero, per il prezioso contributo nella selezione dei buyer da Stati Uniti e Canada.
Fonte: Toscana News.
Coldiretti avvisa: gli sconti sul vino non gravino sui produttori.
Preoccupano i recenti provvedimenti comunitari incoerenti con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea. Il patrimonio enologico italiano vale 12 miliardi e rappresenta un elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare. In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. È quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore.
Fonte: Economy Magazine.
“Talks Gioia di Ber”, Carlotta Trevisanello: produzione del vino in epoca etrusca.
Il MIC Faenza continua il viaggio alla scoperta del consumo di vino e acqua attraverso la ceramica attraverso i “Talk Gioia di Ber”. Il 15 febbraio, alle 16.30, Carlotta Trevisanello, dottoranda del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, parlerà della produzione e trasporto del vino nel delta padano di epoca etrusca in diretta sui canali facebook e youtube del MIC di Faenza. Il delta padano è un territorio ideale per una ricerca incentrata sullo sviluppo della viticoltura ed il trasporto del vino in epoca preromana: ricco di risorse naturali, ricoperto da boschi e pinete, ha un clima umido favorevole per la vite selvatica. Attraverso le analisi botaniche condotte sul territorio, l’esame dei vasi e dei loro contenuti e l’individuazione di fornaci per la realizzazione di anfore da trasporto, si sta delineando un quadro via via sempre più completo sulla viticultura ed il commercio del vino in area padana.
Fonte: Emilia Romagna News 24.
STAMPA ESTERA
Winemakers in a fizz over bid to put health alerts on every bottle.
Winemakers in Germany and Italy are protesting against a plan to make bottles and cans of alcohol carry health warnings across the European Union. MEPs in Strasbourg will debate a package of cancer prevention measures tomorrow including a proposal for alcoholic drinks to be labelled with their ingredients, nutritional values and mention of the medical risks associated with heavy drinking. The parliamentarians behind the idea argue that 10 per cent of cancer cases in European men and 3 per cent of those in women can be attributed to alcohol. They aim to curb excessive drinking across the EU by 10 per cent over the next four years. The exact details of the labelling remain to be determined but it is not thought they will stretch to the graphic images of disease printed on cigarette packets. One plan is for wine to be given its own category in the EU’s “Nutriscore” food safety traffic-light system, developed by Serge Hercberg, a French epidemiologist.
Fonte: Times.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 13 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
La solita Ue: il vino è cancerogeno Corsa per evitare l’ultima follia.
Martedì all’Europarlamento il voto sulla relazione che considera nocivo anche il «moderato consumo» di alcolici. Nel 2021 esportati oltre 7 miliardi di euro di bottiglie tricolori I produttori temono ripercussioni per le avvertenze. Gli europarlamentari italiani sono compatti, al di là del colore politico, nel proteggere il vino da un eccessivo «furore ideologico» che rischia di mettere sotto accusa l’intera filiera. Il campo di battaglia è il testo finale della relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca, ossia Beating Cancer) dell’Eurocamera, che sarà votato il 15 febbraio. Non a caso sul documento si è abbattuta una pioggia di emendamenti: nel mirino, in particolare, la mancata distinzione fra «abuso» e «consumo moderato». Mentre, al momento, sarebbe stata scongiurata l’ipotesi di adottare un’etichetta di avvertenza sanitaria (tipo tabacco) anche sulle bevande alcoliche. Si trattava del Nutriscore, che bolla con una ‘F’ nera – ovvero il massimo grado di pericolosità per la salute – le bevande anche minimamente alcoliche.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Campobello le bottiglie col sapore di Sicilia.
«Provvidenza e creazione» è il motto della famiglia Bonetta. Siamo a Campobello di Licata, Sicilia agrigentina, terreni incontaminati, dalle infinite sfumature. Passione, dedizione, tradizioni religiose hanno dato vita al Baglio del Cristo di Campobello, 35 ettari di terreno vitato sui cinquanta aziendali, con dieci microaree a rappresentare la varietà della Sicilia a soli 8 km dalla costa, in zona collinare, tra i 230 ed i 270 metri di altezza. I vigneti sono in Contrada Cristo, chiamata così in quanto lì vi è un Cristo ligneo fatto erigere più di 200 anni fa da un contadino, in seguito ad una grazia ricevuta. II Cristo di Campobello da sempre è stato meta di fedeli e, ogni 3 maggio, viene organizzato un pellegrinaggio. Vicino all’edicola votiva è cresciuto un baglio diventato un riferimento enoico della Sicilia agrigentina.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Gli enotecari d’italia si sfidano in gara.
Al via la prima edizione del concorso ‘Miglior enotecario d’Italia’ organizzata da Aepi (Associazione enotecari professionisti italiani). Nasce con l’obiettivo di dare un vero e proprio palcoscenico agli enotecari italiani, categoria ambasciatrice del mondo del vino e dei prodotti alcolici. Aepi rappresenta infatti tutti i professionisti che operano in questo mondo come enotecari. L’idea nasce perché, a differenza di sommelier e chef, gli enotecari i non si sono mai messi alla prova in una gara.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
L’amarone classico Docg 2013 pronto per brasati e formaggi Aroma di marasche e note di caffè
Aroma di marasche e note di caffè Ecco la nuova limited edition dedicata al vino icona del territorio e della storica cantina Santa Sofia: l’Amarone della Valpolicella DOCG Classico, con la Riserva dell’annata 2013. Un percorso costruito con raffinatezza e ricerca che inizia tra i filari più antichi dei vigneti storici e continua in cantina: 100 giorni di appassimento, 5 anni in pregiate botti di rovere di Slavonia e 2 anni in bottiglia: un’attesa che regala al vino carattere, personalità ed equilibrio per sole 6093 bottiglie. L’identità di Santa Sofia si manifesta nel colore rosso ciliegia intenso. E la 2013 avvolge con gli aromi di frutta rossa matura come amarene e marasche che insieme a note di caffè, pepe e nocciole tostate regalano dinamicità al vino tra tannini vivaci e buona acidità. Un’intuizione che il vigneron Luciano Begnoni (foto) ha elaborato nel 2012, quando decise di riservare l’uva calda e rigogliosa dei filari più ‘saggi’ dei vigneti storici per osservarne l’evoluzione e il potenziale di affinamento.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
La magia della cantina nel ghiaccio.
C’è chi lo mette in fondo al lago, chi lo immerge nel mare, chi punta sul buio di una vecchia miniera. In Valcamonica lo hanno piazzato in una grotta di ghiaccio, esplorando così una nuova frontiera dell’affinamento del vino. II progetto, firmato dal Consorzio Ponte di legno-Tonale, ha coinvolto la Cantina Bignotti, principale azienda vinicola della zona e il Consorzio vini Valcamonica, mentre la supervisione scientifica è affidata a Unimont Università della Montagna, polo tematico della Statale di Milano. Circa 200 i vini posizionati nella cantina-igloo, realizzata a duemila metri d’altitudine dall’artista locale Ivan Mariotti, di tutti i tipi: rossi, bianchi, spumanti e passiti. Alcune bottiglie sono state posizionate ‘nude’ sulle mensole, in verticale, altre in scatole di legno coibentate con della paglia all’interno.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Podio di Lambruschi al Cavallino dove pranzava il Drake.
In quella saletta del ristorante Cavallino a Maranello, si tennero incontri memorabili connessi al grande circo della Formula uno, una propaggine della Ferrari a pochi metri dall’ufficio del Drake, dove il costruttore era solito pranzare con collaboratori stretti, piloti e grandi clienti e soprattutto amici, in un rito consolidato che serviva a capire chi aveva di fronte, a confrontarsi e a prendere decisioni. Un’enclave di buona cucina, dove la facevano da padrone piatti e vini local, tra cui il Lambrusco, in particolare quello della cantina Ca Berti di Castelvetro (Modena) con cui nel 1988 festeggiò il suo 90° compleanno insieme a 1700 dipendenti, ma anche il Lini di Correggio (Reggio Emilia), di cui visiterà la cantina. Un’insegna dall’elevato valore simbolico, che dopo la lunga gestione della famiglia Neri, iniziata nel 1985, prosegue ora con il talentuoso chef imprenditore Massimo Bottura, che dopo una ristrutturazione importante, ne ha rilevato la conduzione il 15 giugno del 2021.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Energia, costi su Sale anche il vino.
II costo dell’energia penalizza il vino. I prezzi negli scaffali della GDO e della ristorazione verso rincari a causa dell’aumento medio dei listini delle aziende calcolato tra l’8% e il 12%.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Made in Tuscany 20mila degustazioni.
A Firenze oltre 20mila degustazioni, 1.300 etichette, 200 aziende, di cui 100 bio. Gran successo della due giorni di BuyWine dedicata al vino Made in Tuscany.
Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Bollino nero al vino, martedì il voto dell’Europarlamento.
utti i colleghi produttori di vino italiano, contadini diventati imprenditori che hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo anche in questi anni di pandemia per far crescere il made in Italy che sta in un calice oggi tremano di fronte alla proposta, incredibilmente entrata nel dibattito politico europeo, dello scienziato francese Serge Hercberg di utilizzare il sistema Nutriscore anche per il vino, classificandolo con la lettera “F”, ovvero come qualcosa di pericoloso e da evitare. Se la Commissione europea decidesse davvero di farlo sarebbe una scure su un settore virtuoso, forte di una storia millenaria. Il Nutriscore per i prodotti agroalimentari (meglio noto come etichetta a semaforo) è una proposta francese di cui si discute dal 2013. Approvata nel 2017 dall’Ue, ma senza obbligo per gli Stati membri, al momento è stata adottata da diversi Paesi, tra cui Francia, Belgio e Germania.
Fonte: Libero Quotidiano.
Ue, corsa contro il tempo per “salvare” il vino.
Inserito tra gli alimenti dannosi per la salute Ue, corsa contro il tempo per “salvare” il vino Grandi manovre al Parlamento europeo per spezzare il legame tra consumo di alcol e rischio di tumori contenuto nella relazione sulla strategia Ue per la lotta contro il cancro. Il voto in Aula di martedì, con l’esame di una serie di emendamenti presentati in extremis per disinnescare la bomba, è l’ultimo passaggio per scongiurare un colpo basso per la filiera vitivinicola. messa nel mirino dalle proposte. È «anti-scientifico e dannoso demonizzare le bevande alcoliche, in particolari i vini, considerandole come fattori di rischio per il cancro, dicono gli operatori del settore.
Fonte: Messaggero.
Vino, prima vetrina mondiale per l’Enoteca.
A Parigi tre giorni di eventi: attesi quasi tremila espositori da 32 Paesi. II presidente Zinzani: «Fondamentale essere in presenza». Oggi nei locali in rocca incontro e degustazione dedicati al Bursòn. Facendo uno slalom fra fiere ed eventi annullati, rimandati a data da destinarsi e posticipati, Enoteca Regionale Romagna da Dozza arriva a Parigi, al primo evento internazionale dedicato al settore del vino in questo 2022, ancora alle prese con la pandemia di Covid-19. Da domani al 16 febbraio si svolgerà quindi il Wine Paris e Vinexpo Paris, dove sono attesi 2.800 espositori provenienti da 32 nazioni, 30.000 visitatori professionali e oltre 600 giornalisti internazionali. II dato delle presenze è suddiviso equamente tra francesi e stranieri.
Fonte: Resto del Carlino Imola.
Corso di Cna alla scoperta dei vini locali.
La Spezia con il prezioso aiuto del’enologo Petacco Francesco, organizza un corso per gli addetti al settore Ho.Re.Ca per accrescere la loro conoscenza e formazione sui vini del territorio spezzino. II corso si svolgerà per cinque lunedì consecutivi a partire dal prossimo 21 febbraio, dalle 14.30 alle 17.30 alla Spezia. Nelle 5 lezioni saranno affrontate le nozioni base di degustazione e le tecniche per raccontarli in modo efficace al pubblico. In particolare, verrà approfondita la vinificazione in rosso e bianco con assaggi dei vini dei Colli di Luni, delle Cinque Terre e della Val di Vara. In conclusione, focus sui passiti e lo sciacchetrà e non solo.
Fonte: Nazione La Spezia.
Un premio al ricercatore Giovanni Ciofani.
“L’uva delle Cinque Terre vince il Parkinson”. Magari fosse vero, lo speriamo. Giovanni Ciofani, scienziato ricercatore, rho conosciuto 5 anni fa quando venne a trovarmi a Buranco, a Monterosso, dicendomi che lavorava all’Istituto delle Tecnologie di Pisa. Stava facendo una ricerca sul comportamento degli astronauti quando rientrano sulla Terra. Lo incuriosiva capire come reagisce il cervello di un corpo quando trascorre mesi in assenza di gravità. Aveva bisogno di trovare un ente che potesse finanziare la ricerca finalizzata a capire perché quando gli astronauti tornano sulla Terra non sono più capaci di camminare da soli. Lo accompagnai alla Fondazione Cariplo, dal presidente Giuseppe Guzzetti, che trovando interessante la proposta stanziò 250 mila euro che servirono a Giovanni per andare a Cape Canaveral dove rimase mesi per fare i suoi studi.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
La storia incontra l’innovazione e l’Ormeasco diventa “chinato”.
Che cosa c’entrano due farmacisti di Alba con l’Ormeasco? C’entrano. Soprattutto se si incrociano la storia, il gusto, la tradizione, l’innovazione. Andiamo con ordine. Cominciamo con l’Ormeasco, vino storico, «imposto» dai Clavesana in Valle Arroscia, papà del dolcetto di Langa (il vino arriva dal mare e sale verso nord, non il contrario), diventato il «vino dei situazionisti», nel senso che nel 1957 un gruppo di giovani artisti e intellettuali (Jorn, Debord, Peggy Guggenheim, Olmo), partono da Albisola, la Piccola Atene dell’epoca, per andare a festeggiare, a Cosio d’Arroscia, il matrimonio dell’amico Piero Simondo. A capo della compagnia, il più vecchio, Pinot Gallizio, farmacista di Alba, origini ad Arnasco (il cognome, con la finale in «o», fu dovuto ad una svista anagrafica, altrimenti sarebbe stato Gallizia), animatore e fomentatore culturale, ideatore tra l’altro dell’arte a metro, quadri tagliati e venduti a metro, come fosse un tessuto. In quella settimana a Cosio quel gruppo di artisti e intellettuali (Debord, filosofo, sarà poi tra i padri del `68 francese) misero le basi del Situazionismo, uno dei movimenti più importanti del secolo breve, bevendo litri e litri di Ormeasco, al punto che gli osti delle due locande di Cosio furono costrette a scendere a Pornassio a fare «rifornimento» divino.
Fonte: Stampa Savona.
La rivoluzione nel vigneto.
Sulle colline maceratesi una prova dimostrativa: nuove tecniche di potatura e gestione del suolo di Vittorio Bellagamba. (Macerata) Nell’azienda agricola di Roberto Cantori, sulle colline maceratesi di Apiro si è svolta una prova dimostrativa sulle tecniche di potatura invernale e di gestione del suolo del vigneto in riferimento al progetto del piano di sviluppo rurale delle Marche. I relatori, hanno illustrato gli obiettivi di miglioramento della produzione di uve biologiche e la riduzione dell’impatto ambientale del vigneto tramite l’introduzione di nuovi sistemi di allevamento e l’adozione di nuove tecniche di gestione del suolo. Spiega Roberto Cantori, viticoltore e titolare dell’azienda Fattoria Nannì, capofila del progetto: «Questo tipo di tecnica tende a diminuire la superficie della parete vegetativa della pianta così da indurre la pianta ad una resilienza più elevata nonostante le difficoltà che sempre più si manifestano a causa dei cambiamenti climatici.
Fonte: Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
«Mancano operai preparati per lavorare nei campi» – Anche nei campi serve formazione «Mancano operai».
Anche nei campi serve formazione «Mancano operai» L’allarme dei produttori di frutta e verdura: con il reddito di cittadinanza tutto è peggiorato di Paola Pieragostini Gli italiani non vogliono più lavorare nei campi, dove sempre più extracomunitari trovano invece impiego. Ma per gli imprenditori agricoli fermani che credono nella storicità e sviluppo delle proprie aziende, il problema non è nella nazionalità degli operai, ma nella carenza di formazione professionale. A parlarne sono due realtà aziendali della Valdaso. «Contiamo circa 35 operai al giorno che nel periodo clou della raccolta estiva arrivano anche a 70 – dice Paolo Acciarri, della società agricola Fratelli Acciarri di Ortezzano tra le più grandi produttrici di kiwi e frutta delle Marche – sono di nazionalità pakistana, indiana e marocchina, ma non italiani che ritengono troppo duro il lavoro di campagna. Lo spopolamento di operai italiani è iniziato circa dieci anni fa, ma la situazione è peggiorata anche con la concessione del reddito di cittadinanza.
Fonte: Resto del Carlino Fermo.
«Le terre del Verdicchio patrimonio dell’Unesco».
«Le terre del Verdicchio patrimonio Unesco» Raimondo Turchi guida il centro studi che promuove la candidatura della zona in cui nasce il vino doc di Matelica: qui c’è un ambiente unico. «Sono un unicum geomorfologico, climatico e ambientale» di Matteo Parrini II matelicese Raimondo Turchi da due anni è alla guida del centro studi «Luglio ’67», l’organizzazione che dalla scorsa estate sta operando a favore della candidatura del paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte a patrimonio mondiale dell’umanità nella World Heritage List Unesco, coinvolgendo ben otto comuni tra le province di Macerata e Ancona (Camerino, Castelraimondo, Cerreto d’Esi, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole, Matelica, Pioraco). «Il mio legame con questo territorio è forte – afferma Turchi, 68 anni, ex dipendente dell’Agenzia delle entrate – essendo nato a Matelica, dove vivo con mia moglie, da una antica famiglia di origini camerinesi, con una madre di solide origini locali ed innesti fabrianesi. II mondo del lavoro mi ha portato a vivere poi a Roma quattro anni, sedici a Macerata, altri quattro ad Ancona, infine nove a Fabriano ed altrettanti a Tolentino».
Fonte: Resto del Carlino.
Ca’ del Profeta, tra le vigne il resort-ristorante di Hernanes.
Nell’Astigiano la nuova vita dell’ex calciatore di Lazio, Inter e Juventus ime Un resort i 5 camere design fra i vigneti, con la voglia di mettersi subito a fare vino Questa è la storia di due ragazzi venuti dal Brasile che si sono innamorati del Piemonte e hanno scelto di viverci e dar vita a un hel progetto. Una storia dí amicizia, buon vino e buon cibo, suggellata dalla collaborazione con uno chef (stellato) che ha fatto della cucina del territorio, rivisitata con creatività e un pizzico di nostalgia per le buone cose di una volta, la sua filosofia. Tutto comincia un po’ dl anni fa, con due vite parallele. C’è Diego Degiovanni da Bento Gonçalvcs, la rapitale brasiliana del vino, classe 198o, una laurea in enologia e la voglia dl venire in Europa a perfezionarsi. In pratica ripercorrendo in senso inverso il viaggio che il suo trisavolo Annibale aveva compiuto nei 1875 da Valdagno Vicentino verso il Brasile.
Fonte: Corriere Torino.
«Vino e olio pericolosi per la salute» ma i produttori si ribellano all’Ue.
Immaginate un cultore del buon vino mentre si appresta a sorseggiare un eccellente cannonau di Jerzu o un vermentino di Gallura, entrambi ricchi delle sostanze antiossidanti conosciute come polifenoli, e si vede l’alert sanitario sulla cancerogenicità di ciò che stanno per bere. O ancora, una salutista convinta, pronta a condire un filetto di pesce al vapore con un filo del prodotto principe della dieta mediterranea, l’olio extravergine, magari spremuto a freddo ad Oliena, bloccata dal semaforo rosso (la C) che indica un pericolo perla salute. Queste stesse immagini sono passate davanti agli occhi dei rappresentanti dei territori che le due eccellenze le producono da anni. Tanto è bastato a Maura Boi e Giovanni Antonio Sechi, coordinatori rispettivamente dell’associazione regionale “Città dell’olio” e “Città del vino” per indurli a dichiarare guerra al “Cancer plan” e al “Naturescore”, due iniziative europee che potrebbero sortire effetti nefasti sulle 250 cantine isolane e sulle centinaia di aziende olearie che imbottigliano l’oro giallo.
Fonte: Nuova Sardegna.
Chiude ‘BuyWine’ Ordini per cinque milioni.
Più dl 20mila degustazioni, 200 aziende, di cui la metà Bio, 110 buyer da 30 Paesi e un valore stimato per oltre 5 milioni di euro di ordini solo nel breve periodo: questi i primi numeri emersi a BuyWine Toscana, l’evento B2B conclusosi ieri a Firenze. Il valore dichiarato delle trattative condotte in BuyWine, supera i 5 milioni solo nel breve periodo.
Fonte: Nazione Firenze.
Es, il primitivo di Fino è il vino più premiato.
Gentleman pubblica la classifica delle classifiche, quella dei vini rossi e bianchi premiati da sei guide specializzate. Per la prima volta un pugliese davanti ai supertuscan. Tra i bianchi vince lo Chardonnay del valdostano Le Cretes Luciano Pignataro Corne ogni inizio anno, arriva la classifica delle classifiche che vede in testa nuovamente l’Es primitivo di Manduria di Gianfranco Fino per i rossi e lo Chardonnay valdostano de Les Cretes per i bianchi. L’obiettivo è quello di individuare i 100 migliori vini rossi italiani e i 50 migliori bianchi incrociando e sommando i rating delle sei guide italiane ritenute più autorevoli? Dunque sulal base dei diversi rating si compila la classifica compilata da Gentleman, il magazine di Class editori in edicola dal 4 febbraio insieme a MF-Milano Finanza.
Fonte: Gazzettino – Cibi, vini&piaceri.
Campo Sella la rivincita del Piave.
La famiglia Sutto si gode i Tre Bicchieri del suo vino di punta: «La dimostrazione che con la passione e il lavoro si possono ottenere grandi risultati anche da terreni non facilissimi» dicono orgogliosi i fratelli Luigi e Stefano. TRE CANTINE FRA VENETO E FRIULI VG E WINE BAR A MILANO IN BELGIO E IN CINA. Claudio De Mini chiama Campo Sella, è un Merlot purosangue e, l’anno scorso, ha nuovamente regalato ai fratelli Sutto la gioia dei Tre Bicchieri della Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso. Lo producono con 5753 viti coltivate nell’area del fiume Piave, a Campo di Pietra (dove tutto è partito 90 anni fa o giù di lì) e già dal toponimo – che in questo caso non mente – si capisce che non deve essere tutto rose e fiori.
Fonte: Gazzettino – Cibi, vini&piaceri.
«Prosek, i commissari Ue dicano da che parte stanno».
Bizzotto: «Tacciono da 3 mesi» «Prosek, i commissari Ue dicano da che parte stanno» •• «Questa volta dovranno parlare: sono tre mesi che sono stati depositati i ricorsi anti-Prosek dell’Italia e finora hanno sempre taciuto». Mara Bizzotto, eurodeputata vicentina della Lega, è riuscita a portare davanti al Parlamento europeo la vicenda della guerra del sistema del Prosecco italiano contro il tentativo della Croazia di farsi riconoscere il proprio Prosek, vino completamente diverso ma dal nome troppo simile per non creare confusione sui mercati esteri. Se ne parlerà giovedì alla Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Bizzotto (gruppo “Identità e Democrazia, è in commissione Agricoltura) ha presentato una “interpellanza principale” che è stata approvata dalla Conferenza dei presidenti e iscritta all’ordine del giorno.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Obbligo di gonna per le sommelier, il caso che scuote il mondo del vino.
Una fotografa Usa denuncia «un caso di sessismo» nelle Marche. Gli organizzatori: «Divieto di indossare pantaloni agli eventi, se non è d’accordo lasci il corso». Donald Trump l’aveva imposto alla Casa Bianca: solo donne con gonna e tacchi. Alla Fondazione italiana sommelier si sono limitati all’abito. Alle signore che intendono servire vino alle cene o agli eventi, e anche a quelle che si dedicano ai corsi, alla segreteria e alle occasioni di rappresentanza viene chiesto di indossare «giacca e gonna, oppure un semplice tubino nero o blu scuro con accessori dello stesso colore, distintivo e foulard».
Fonte: Corriere.
Il prezzo finale del vino potrebbe subire aumenti fino al 30%.
Lo denuncia un’analisi svolta dall’Osservatorio The Wine Net, una rete nata nel 2017 tra sette grandi cooperative italiane. Tra energia, trasporti, vetro, cartoni, tappi, l’anno del vino è iniziato all’insegna di pesanti rincari che potrebbero mettere in seria difficoltà il settore. Con aumenti del listino fino al 10%, il che potrebbe significare anche incrementi finali di costo per il cliente del 20-30%. Un salasso. E un rischio contraccolpo sulla stabilità di mercato dell’intero settore.
Fonte: AGI.
Eurodeputati italiani compatti sul vino, contrari a stigma.
Gli europarlamentari italiani sono compatti, nell’arco di tutte le delegazioni, nel proteggere il vino da un eccessivo “furore ideologico” che rischia di mettere sotto accusa l’intera filiera, simbolo anche del Made in Italy. Il campo di battaglia è il testo finale della relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell’Eurocamera. Non a caso sul documento si è abbattuta una pioggia di emendamenti, in particolare per indicare una distinzione fra “abuso” e “consumo moderato” nonché l’esclusione di etichette di avvertenza sanitaria (tipo tabacco) previsto al momento per le bevande alcoliche.
Fonte: ANSA.it.
Tendenze 2022: anche il vino diventa più ecosostenibile.
Il 2022 è l’anno dell’ecosostenibilità, del ritorno al naturale e dei vini italiani locali meno noti. Oggi approfondiremo alcune informazioni relative ai trend enologici del 2022 e vedremo quali sono alcune curiosità che riguardano il futuro del vino. Il nostro Paese è il primo in classifica tra le mete più gettonate per gli enoturisti mondiali. Secondo una classifica stimata da Bounce, società di deposito bagagli nota in tutto il mondo, l’Italia supera Portogallo, Spagna e Francia come consumo, produzione, esportazione, e diffusione di tour enogastronomici. Il merito va anche alla qualità e al prodotto pregiato che viene apprezzato in tutto il globo, ma soprattutto alle nuove politiche di produzione mirate all’ecosostenibilità, alla riduzione di solfiti e ad una maggiore attenzione all’eleganza, finezza, sapidità, nonché identità territoriale.
Fonte: temporeale quotidiano.
Vino, scatta l’allarme: “Il Valpolicella Classico rischia di scomparire”.
Una congiuntura economica senza precedenti sta mettendo a rischio la sopravvivenza del Valpolicella Classico. “Il rischio di perdere il vino del territorio per eccellenza è reale”, afferma Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, nonché presidente di The Wine Net, rete di 7 cantine cooperative italiane sorta nel 2017 con l’obiettivo di unire le forze per presentarsi in modo più efficace nel mondo e di cui è stata promotrice proprio la cantina cooperativa negrarese. Lo scorso 7 febbraio, la rete ha presentato un’analisi della situazione attuale dei prezzi che il mondo del vino sta affrontando e i risultati sono poco confortanti, in particolare per il Valpolicella Classico.
Fonte: Verona Oggi.
Guai in vista per il vino italiano: l’Unione europea spiazza tutti.
E dal momento che, secondo un report dell’Unione europea, le morti riconducibili al consumo eccessivo sono tutt’altro che infrequenti, a livello comunitario si sta cercando di imprimere una sterzata volta a scoraggiare il ricorso agli alcolici. Una normativa in fase di studio, preceduta da una campagna di sensibilizzazione decisa dalla Commissione europea per prevenire i danni causati da tali bevande. Una serie di misure che coinvolgeranno tutti i produttori, da quelli ferrati sul ramo dei liquori fino all’aziende vinicole. E a questo proposito, le buone intenzioni dell’Ue rischiano di trasformarsi in un cattivo affare per il settore della viticoltura, specie per il Made in Italy.
Fonte: ContoCorrenteOnline.it.
La magia della cantina nel ghiaccio.
C’è chi lo mette in fondo al lago, chi lo immerge nel mare, chi punta sul buio di una vecchia miniera. In Valcamonica lo hanno piazzato in una grotta di ghiaccio, esplorando così una nuova frontiera dell’affinamento del vino. Il progetto, firmato dal Consorzio Pontedilegno-Tonale, ha coinvolto la Cantina Bignotti, principale azienda vinicola della zona e il Consorzio vini Valcamonica, mentre la supervisione scientifica è affidata a Unimont-Università della Montagna, polo tematico della Statale di Milano. Circa 200 i vini posizionati nella cantina-igloo, realizzata a duemila metri d’altitudine dall’artista locale Ivan Mariotti, di tutti i tipi: rossi, bianchi, spumanti e passiti. Alcune bottiglie sono state posizionate ’nude’ sulle mensole, in verticale, altre in scatole di legno coibentate con della paglia all’interno.
Fonte: Quotidiano Nazionale.
C’è anche Trimani, il più antico negozio di vini di Roma, tra le 10 enoteche iconiche del mondo.
Tra gli indirizzi che un wine lover non può mancare, Acker Wines a New York, Berry Brothers & Rudd a Londra e Caves Augé a Parigi. C’è anche Trimani, il più antico negozio di vini di Roma, aperto nel 1876 dalla famiglia Trimani, che commerciava vino nel cuore della Capitale già dal 1821, tra le 10 enoteche iconiche del mondo secondo “Wine Enthusiast”, che ha messo in fila gli indirizzi storici dei quei wine shop, in giro per il mondo, capaci di influenzare la cultura enoica nel corso del tempo, tappa obbligata per ogni appassionato, dove trovare il meglio delle produzioni nazionali e le nicchie pronte a diventare la moda di domani. Accanto a Trimani, che nel 1991, all’enoteca (che propone 6.000 etichette diverse) ha affiancato il primo wine bar d’Italia, Acker Wines, a New York, il più antico mercante di vino d’America, in attività dal 1820, e che oggi, nella Fifth Avenue, all’attività di enoteca ha aggiunto quella di casa d’aste.
Fonte: WineNews.
VOLETE UN’IDEA PER SAN VALENTINO E IL DRINK WINE DAY? STAPPANDO THREE DREAMERS….
Alzate i calici anche voi, il prossimo 18 febbraio! Perché si celebra il Global Drink Wine Day, la giornata dedicata al vino che “global” non lo è (a oggi) per davvero, essendo ricorrenza nata e diffusa soprattutto negli Stati Uniti d’America; ma sempre più anche i winelovers del resto del mondo segnano la data sul calendario. E non si può dare loro torto: quale migliore occasione per stappare la bottiglia giusta? Ecco perché, qualche mese fa, il sito di enoappassionati australiani travellingcorkscrew.com.au ha lanciato una sorta di “decalogo” del Drink Wine Day, con l’idea appunto di trasformarlo sempre più da evento nazionale statunitense (National Drink Wine Day, qui il sito) a globale.
Fonte: Tuttobiciweb.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 12 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Preghiera.
“Era un prosecco talmente cattivo che mi ha rovinato il Campari”. Non ho capito se quella di Walter Massa è una felice battuta o se gli è capitato davvero ma dubito che l’inventore del Timorasso, il produttore di Freise e Barbere talvolta vivaci e sempre magnificamente vive, si abbassi a bere prosecco e figuriamoci spritz (sebbene nella sua versione meno effeminata, col Campari). Comunque non sono a cena con lui per parlare di vino bensì di tappi. Walter Massa da Monleale, diocesi di Tortona e provincia di Alessandria, è il massimo esperto italiano in materia. Mi parla a lungo delle sue sperimentazioni personali, delle ultime ricerche scientifiche, mi mostra i grafici dell’Australian Wine Institute, infine ho la conferma che i tappi migliori in assoluto, anche per i vini da invecchiamento, sono i tappi a vite (quelli di ultima generazione, con particolari membrane).
Fonte: Foglio.
Altri 25 mln al vitivinicolo per promuovere dop e igp.
Definite le regole per l’utilizzo dello stanziamento di 25 mln di euro a favore della filiera vitivinicola, destinato a incentivare interventi realizzati dai consorzi di tutela dei prodotti Dop ed Igp, nel campo della informazione, promozione, relazioni pubbliche, formazione ed altre iniziative di marketing. La Conferenza stato-regioni ha dato via libera alla proposta di decreto ministeriale la cui finalità è di rispondere alla situazione di emergenza economica della filiera vitivinicola italiana, a seguito della riduzione della produzione, dei consumi e delle esportazioni. Il regime di aiuto per le produzioni vitivinicole è finanziato attraverso il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, istituito con la legge di bilancio per il 2021 e finanziato con una dotazione di 300 mln di euro, utilizzata a favore dei settori che hanno sofferto maggiormente l’impatto del Covid. Le domande di contributo saranno presentate dopo che il Mipaaf pubblicherà un provvedimento attuativo con il quale individua le spese ammissibili, i requisiti dei soggetti richiedenti, l’importo massimo dei progetti, i criteri di selezione, le aliquote di aiuto che possono essere riconosciute ed ogni altro aspetto utile alla rapida attuazione dell’intervento.
Fonte: Italia Oggi.
Vini, l’area vestina punta al marchio Docg.
Ottenere il riconoscimento di una nuova Docg (denominazione di origine controllata e garantita) regionale, il bollino più alto nella piramide qualitativa del vino. E ambizioso l’obiettivo che si è posta Terre dei vestini, associazione costituitasi ad aprile dell’anno scorso e che vede riuniti una ventina di produttori vinicoli della provincia di Pescara. Oggi l’Abruzzo conta due Docg, la più storica risalente al 2003 delle Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo e la più recente, Tullum del 2019. A breve potrebbe arrivare anche il riconoscimento della Docg Casauria, sempre nel pescarese, e intanto i produttori dell’area vestina hanno cominciato il percorso per scalare la vetta qualitativa e arrivare al massimo riconoscimento entro il 2024. Il debutto ufficiale dell’associazione, presieduta dal produttore Enrico Marramiero, è fissato per domani, a Pescara, nel – le sale espositive dell’lmago Museum con «Radici vestine, innesti di cultura e territorio». Nel primo evento i produttori di Montepulciano d’Abruzzo hanno deciso di disegnare un ideale gemellaggio con t vignaioli delle Langhe, territorio riconosciuto patrimonio Unesco.
Fonte: Centro Pescara.
Terre vestine, nasce il vino che vuole imitare le Langhe.
Venti produttori, guidati dai big Marramiero e Valentin, puntano al riconoscimento Docg. Domani a Imago museo la presentazione della candidatura con gli ospiti piemontesi. UNA DEGUSTAZIONE PARALLELA DI MONTEPULCIANO E BAROLO PER ACCOMPAGNARE LA NUOVA AVVENTURA LE ECCELLENZE. Di origine controllata e protetta. Esordio domani a Pescara, nella prestigiosa sede dell’Imago museum. dell’associazione dei produttori di Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestivi che riunisce una ventina di vignaioli impegnati a promuovere il vitigno simbolo della regione. Capitanata da Enrico Marramiero, la compagine che riunisce appunto i vignaioli dell’area vestina, è impegnata, con il Consorzio di tutela, nel percorso di riconoscimento di una nuova Docg in un territorio fra i più iconici e votati d’Abruzzo e domani debutterà in società per presentare attività e progetti.
Fonte: Messaggero Abruzzo.
Bollini neri, il lambrusco trema – La “rivolta del lambrusco” contro l’Europa «Vogliono marchiarci, non siamo nocivi».
L’Europa vuole gli avvisi di pericolo sul vino, l’ira dei produttori. La “rivolta del lambrusco” contro l’Europa «Vogliono marchiarci, non siamo nocivi» L’Ue martedl votala legge che impone un bollino nero sui vini perché ritenuti “dannosi perla salute”. Produttori contrari «Una lettura distorta, sarebbe un grave danno a tutta la filiera Ragioniamoci insieme». «Siamo sul piede di guerra. L’Unione Europea sta per fare un errore imperdonabile». Nei suoi 25 anni di attività, Mirco Gianaroli de la “Piana Winery” di Castelvetro, ne ha viste tante, ma questa, parole sue, «è troppo». Il motivo della rivolta della terra del lambrusco si chiama “Beating Cancer Plan”, una relazione redatta nelle settimane scorse dalla Commissione straordinaria europea contro il cancro, che annovera il consumo di vino tra le potenziali cause scatenanti della malattia. “Non esiste un livello sicuro di consumo di alcol” argomenta la bozza, che, se approvata, imporrebbe l’obbligo di marchiare tutte le bottiglie di vino con un particolare bollino nero d’avvertenza.
Fonte: Gazzetta di Modena.
La missione di Tombolini.
Una tradizione di famiglia che fa grande il Verdicchio (nell’anfora) La missione di Tombolini. CASTELFIORA E DOROVERDE SONO LE BOTTIGLIE (35MILA) DELLA CANTINA DI STAFFOLO. Tombolini rappresenta da 100 anni la tradizione vitivinicola delle Marche. La storia inizia nel 1921 con Sante Tombolini che, scampato alla disfatta di Caporetto, con la moglie Nemorina Staffolani, fonda una florida attività di vendita e produzione di liquori e distillati nel quartiere Burcelì di Ancona. Nel ’44, Sante, notando il successo dei vini e degli spumanti dei vicini Castelli di Jesi, acquista i primi vigneti a San Paolo di Jesi. L’accelerazione Ma sarà il figlio di Sante, Giovanni Tombolini, affiancato dal fratello Paolo, ad espandere l’attività e a cavalcare il miracolo economico degli anni ’50 e’60 dalla nuova sede di Loreto. Giovanni comprende appieno le potenzialità del Verdicchio.
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
Il Nero di Troia che meriterebbe più attenzione.
I riflettori non illuminano ancora il Nero di Troia come invece meriterebbe. Di dosata corposità, mai troppo alcolico, elegante e potente allo stesso tempo, il Nero di Troia rappresenta ormai da anni una realtà consolidata, tuttavia stenta ancora ad avere i riconoscimenti che potenzialmente meriterebbe. Certamente non è facile competere con il Primitivo e il Negroamaro; forse manca un filo rosso che in qualche modo leghi le pur diverse interpretazioni stilistiche, manca un carattere che lo renda distinguibile, specie quando la produzione è orientata verso mercati internazionali. Se si degusta un Barolo o un Chianti, si capisce che si tratta di Nebbiolo odi Sangiovese. Si può dire altrettanto per il Nero di Troia? Troppi ancora i vini che assomigliano solo a se stessi e che vivono del brand aziendale anziché di una autonoma riconoscibilità.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Vino, fronte unito: «Pronti a difendere le nostre eccellenze».
La commissione Beca e il rapporta su alcol e tumori: in campo politici e produttori. Martedì il voto a Strasburgo «Secoli di storia non si possono trattare così. Al lavoro per tutelare un settore così decisivo. Una lettera agli eurodeputati per perorare la causa del vino, in quanto bevanda alcolica.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia.
Cantine Due Palme ospita i corsisti di Ais Brindisi.
Cantine Due Palme a Cellino San Marco ha ospitato la visita didattica dei corsisti Sommelier Ais, delegazione di Brindisi, di I livello. La cantina nata nel 1989 è una splendida realtà cooperativa del territorio pugliese che con circa 1.200 soci, 3.000 ettari vitati e 20 milioni di bottiglie annue prodotte, propone una gamma di etichette articolata e di qualità ineccepibile. Dall’anno della sua fondazione, Cantine Due Palme ha come obiettivo principale la vinificazione di prodotti di qualità, ottenuti dalle uve tipiche del territorio quali Negroamaro, Malvasia Nera, Primitivo e Susumaniello. Tutte le fasi della produzione, dalla cantina all’invecchiamento fino alla linea di imbottigliamento, sono state accuratamente raccontate dalla responsabile Eventi Antonella Maci e dal responsabile Marketing Angelo Maci jr.
Fonte: Salento in tasca.
Corsi sul vino Ais: si parte!.
Mancano pochi giorni all’avvio dei nuovi corsi avviati dall’ Associazione Italiana Sommelier, per apprezzare al meglio il gusto di un buon bicchiere di vino, da sorseggiare con calma, in compagnia o per apprezzare i racconti animati dalla passione e dell’impegno che c’è dietro ad ogni singola bottiglia di vino. II lavoro di tantissime persone che per 365 giorni l’anno si occupano di tutte le singole fasi che animano la vita di campagna fino a giungere al prodotto finito. Un impegno raccontato nel corso delle attività didattiche dell’Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Lecce guidata da Amedeo Pasquino, che vengono proposti ogni anno con grande successo di pubblico e critica. Si riparte martedì 15 febbraio al Grand Hotel Tiziano di Lecce, dove prenderanno I’ avvio i nuovi corsi di primo e terzo livello di qualificazione, ovvero per diventare sommelier, figura professionale oggi molto richiesta dal mercato del lavoro, non solo in Italia ma anche all’ estero.
Fonte: Salento in tasca.
«Filiera vitivinicola In arrivo 25 milioni».
«Per il settore vitivinicolo il Governo ha messo in campo una importante opportunità. Grazie all’iniziativa del sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, vengono stanziati a sostegno della filiera vitivinicola 25 milioni di euro per iniziative sul territorio nazionale con un decreto ministeriale». L’annuncio arriva dal sottosegretario al ministero del Lavoro, Tiziana Nisini. «Si tratta di una grande opportunità anche per il settore vitivinicolo toscano, per tutti i lavoratori di una filiera che ricopre una fetta importante del nostro tessuto produttivo».
Fonte: Nazione Siena.
Eccellenza e gusto in vetrina: torna Wine & Siena.
La kermesse si aprirà I’ll marzo alle 18 Dal 12 al 14 marzo via ai percorsi gastronomici. Torna ‘WineeSiena’ e torna in presenza, ma anche on line. Dopo l’edizione 2021 che si è tenuta esclusivamente on line, quest’anno si potranno fare degustazione dal vivo in completa sicurezza, seguendo i protocolli nazionali ed accedendo con il super green pass. Così si potranno scoprire wine, food e produttori nella tre giorni al Santa Maria della Scala, dal 12 al 14 marzo prossimi. Santa Maria e non solo, perché come sempre saranno protagonisti anche altri palazzi storici di Siena. Ecco dunque l’annuncio della 7^ edizione di ‘WineeSiena – Capolavori del gusto’, la kermesse ideata dal Patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e dal presidente di Confcommercio Siena Stefano Bernardini: l’evento immerge produttori e visitatori a Siena, dove il patrimonio culturale sposa le migliori produzioni enologiche e gastronomiche premiate da The WineHunter Award.
Fonte: Nazione Siena.
Il vino toscano si mette in mostra.
Giù le mani dal vino toscano. “Niente bollini rossi o sarà ribellione”. Si fa forza della saggezza del nonno (il vino fa sangue, mi diceva) e veste i panni del Pier Capponi 2.0 il presidente della regione Eugenio Giani per respingere al mittente i diktat dell’Ue sul nutri-score, l’etichetta semaforo sui cibi ritenuti dannosi.
Fonte: Nazione Toscana.
II vino toscano si mette in mostra.
Giù le mani dal vino toscano. «Niente bollini rossi o sarà ribellione». Si fa forza della saggezza del nonno («il vino fa sangue», mi diceva) e veste i panni del Pier Capponi 2.0 il presidente della Regione Eugenio Giani per respingere al mittente i diktat dell’Ue sul nutri-score, l’etichetta-semaforo sui cibi ritenuti dannosi «che assegna il bollino verde alla CocaCola e quello rosso al nostro olio extravergine», gli fa eco tra l’ironico e l’infuriato («stiamo facendo muro») la sua vice Stefania Saccardi, che in giunta ha la delega all’agricoltura. L’occasione, la due giorni di BuyWine, meeting «business to business» promosso dalla Regione con la Camera di Commercio fiorentina e organizzato da Promofirenze, fino a due anni fa meeting di apertura della Settimana delle Anteprime che alla Fortezza da Basso mette di fronte 200 aziende II vino toscano si mette in mostra medie e piccole del Vigneto Toscana, metà ieri e metà oggi, con 111 buyers da 30 paesi.
Fonte: Nazione Toscana.
BuyWine, degustazioni made in Tuscany.
Alla Fortezza da Basso BuyWine, degustazioni made in Tuscany Oltre 20mila degustazioni in due giorni, 2.500 incontri business to business organizzati con agende digitali, 1.300 etichette in degustazione, oltre 200 aziende, di cui 100 bio: tra ieri e oggi è tornato BuyWine Toscana, la vetrina internazionale del vino Made in Tuscany. Dopo quella digitale del 2021, è stata inaugurata ieri mattina la 12a edizione che torna in presenza alla Fortezza da Basso con spazi più ampi e misure anticontagio potenziate per accogliere oltre 100 buyers da 30 Paesi: Usa, Canada, Germania, Francia, Danimarca, Repubblica Ceca, Regno Unito, Polonia, Paesi Bassi e Svezia quelli più rappresentati. Da registrare l’interesse dal Nord America, con 36 buyers, e un incremento dal Sud America, con una nutrita rappresentanza di compratori provenienti da Colombia, Perù, Cile, Argentina, Messico. Le aziende presenti provengono per la maggior parte dalla provincia di Siena (63), seguono Firenze (52), Grosseto (38), Arezzo (19), Livorno (11), Pisa (7), Lucca, Pistoia e Prato con 3 aziende a testa.
Fonte: Repubblica Firenze.
Rincari e mercato, a rischio il Valpolicella Classico.
Analisi di The Wine Net (cooperative leader in Italia nel settore) sul 2022. L’incognita grande distribuzione Rincari e mercato, a rischio il Valpolicella Classico Verso aumenti del 10-30%. E se la gdo non li accetta? Accordini: «La possibilità di perdere il vino del nostro territorio per eccellenza è reale. Serve maggior riequilibrio produttivo» In primavera Cosa si può fare? Meno critica la i prezzi saliranno «Nella vendemmia situazione a causa dei listini 2022 tornare alle all’estero dove gli delle aziende rese previste importatori si che registrano precedentemente accollano parte fino a un +12% dal disciplinare» del rialzo di prezzo. Rincari pesanti nelle materie prime, dal vetro ai cartoni, ma anche nei costi di energia e trasporti. E, di conseguenza, prezzi del vino in salita. Parla chiaro l’analisi di The Wine Net, che riunisce sette delle più importanti cooperative italiane tra cui la veronese Cantina Valpolicella Negrar, sulla situazione attuale del mercato e le previsioni per il 2022.
Fonte: Arena.
Caso Prosecco-Prosek Tocca al Parlamento Ue.
«L’Europa deve dire chiaramente “no” alla truffa del Prosek croato che è una colossale operazione di taroccamento contro il Made in Italy, contro gli oltre 8.000 produttori italiani di Prosecco e contro i consumatori di tutto il mondo. Siamo pronti alle barricate per difendere il nostro Prosecco». Così Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega, che ha ottenuto il dibattito sulla pretesa croata per giovedì prossimo, in assemblea plenaria, a Bruxelles. «L’avevo promesso a settembre – dice Bizzotto – e dopo mesi di lavoro, nonostante le resistenze croate, abbiamo centrato il primo obiettivo: portare il caso Prosecco-Prosek sotto i riflettori dell’intero Parlamento riunito in plenaria, perché tutta Europa deve rendersi conto della fraudolenta e illegittima richiesta di riconoscimento della denominazione Prosek, che è palesemente in conflitto con la Dop Prosecco e con tutte le normative Ue».
Fonte: Tribuna Treviso.
Il Docg protagonista alla kermesse di Parigi.
Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg presenterà i suoi prodotti a “Wine Paris e Vinexpo Paris”, kermesse che ospiterà 32 Paesi. «Portare il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg in Francia e avere l’occasione di raccontarlo a un pubblico abituato a misurarsi con la statura enologica d’oltralpe, per la nostra denominazione è molto significativo» afferma la presidente Elvira Bortolomiol. La masterclass “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, from terroir to wine” condotta dal direttore del Consorzio di Tutela Diego Tomasi si terrà lunedì. Le cantine che saranno presenti presso lo stand del Consorzio sono: Andreola, Bellussi, Cantine Vedova, Colesel, Frassinelli, La Farra, Merotto, Serena Wines 1881, Trevisiol, Valdo.
Fonte: Tribuna Treviso.
Dal Cancer Plan al Nutriscore: vino sotto accusa.
Fa discutere la proposta francese di applicare l’etichetta a semaforo anche per il settore vitivinicolo, con lettera F e bollino nero. Le associazioni: “No a battaglie ideologiche. Lavoriamo tutti insieme per difendere il Made in Italy”. Il futuro? Si deciderà con il voto sul Piano anticancro del 15 febbraio. F come fail. Un vero epic fail per tutto il sistema vino europeo se il suggerimento dello scienziato francese Serge Hercberg di utilizzare il sistema Nutriscore anche per il vino – con l’uso della lettera F appunto – diventasse una proposta concreta adottata dalla Commissione Europea.
Fonte: Gambero Rosso.
BuyWine, più 20% export vino toscano nei primi nove mesi del 2021.
Oltre 20mila degustazioni in due giorni, 2.500 incontri B2B scalettati tramite agende digitali e 1.300 etichette in degustazione: che torna in presenza alla Fortezza da Basso di Firenze.inaugurata oggi la 12/a edizione, la più importante vetrina internazionale del vino Made in Tuscany. Dopo la digital edition del 2021 che aveva visto la spedizione di kit per l’assaggio in tutto il mondo, è stata BuyWine Toscana venerdì 11 e sabato 12 febbraio torna Buywine Toscana è un evento promosso da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze. Il coordinamento della comunicazione, l’ufficio stampa e i social sono curati da Fondazione Sistema Toscana. L’edizione 2022 vede rinnovarsi il rapporto con True Italian Taste, Maeci, Assocamerestero, per il prezioso contributo nella selezione dei buyer da Stati Uniti e Canada.
Fonte: LaNazione.it.
Niente vino ma via libera al foie gras.
No al vino, sì al foie gras. La Ue si muove in maniera bizzarra su quello che riguarda l’alimentazione dei cittadini dell’Europa. Il primo provvedimento, che ha fatto infuriare gli imprenditori del vino, specialmente italiani, è il “Piano anticancro” che dovrà essere votato in Parlamento a Bruxelles. Nel report, redatto da una Commissione di europarlamentari (Beca), il vino, come altri prodotti agricoli, è protagonista in negativo: “Non esiste una quantità sicura di consumo di alcol”, cita il rapporto, citando una tesi basata su un controverso studio Lancet di 4 anni fa. E tra le proposte contenute nel testo, vi sono l’istituzione di etichette con alert sanitari, le limitazioni sulla pubblicità, il divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, l’aumento della tassazione, la revisione della politica di promozione. Un provvedimento che è stato fortemente contestato.
Fonte: Il Tempo.
Bellanova, stop caccia streghe. Ue dia informazioni sui rischi legati al consumo del vino.
Non è una caccia alle streghe dettata da pregiudizi e vizio ideologico quella di cui hanno bisogno i cittadini europei, ma di un’informazione corretta e trasparente che li orienti nelle scelte consapevoli, anche nel consumo di vino. Lo fa sapere Teresa Bellanova, viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili ed ex ministra delle Politiche agricole, secondo la quale “affermare, come fa la Relazione della Commissione speciale contro il cancro (Beca), che il consumo di alcol è tout court fattore cancerogeno, indipendentemente dalla qualità e dalla quantità e dalla consapevolezza, equivale a demonizzare secoli e secoli di vitivinicoltura; un ambito dove si lavora ormai da anni per la sostenibilità e l’eccellenza.
Fonte: ANSA.
Vino sotto attacco, Federvini “chiama” il Governo: “l’Italia prenda posizione ai tavoli europei”.
L’incontro con il Sottosegretario alle Politiche Agricole con delega al vino, Gianmarco Centinaio. “Tavolo con Agricoltura, Salute e Affari Esteri”. Che sia per un disegno preciso da parte di chi ha altri interessi, o per sensibilità diverse rispetto al passato sul fronte del salutismo, figlie dei tempi, è un dato di fatto che il settore del vino, spesso troppo semplicisticamente incasellato nel calderone degli alcolici, sia vittima di un attacco su più fronti. A livello europeo – dove il 15 febbraio si attende con ansia la decisione del “trilogo” sul Beating Cancer Plan, che se passasse così come è (senza fare distinzione tra abuso e consumo di alcol) potrebbe avere ripercussioni pesanti su promozione, comunicazione e fiscalità del vino – ma non solo, come raccontano le polemiche di questi giorni sulla proposta di uno degli inventori del Nutriscore francese, Serge Hercberg di introdurre una “F” ed un bollino nero nelle etichette di tutte le bevande alcoliche, per marchiarle come dannose per la salute, a prescindere dalla quantità.
Fonte: WineNews.
Vino: Montelvini, risultati record nel 2021,+39,5% ricavi e fatturato 28,5 mln euro.
Montelvini, la cantina veneta ambasciatrice delle bollicine di Asolo, chiude il 2021 con un fatturato di 28,5 milioni di euro, registrando un incremento del +39,5% rispetto al 2020 e del 3% rispetto al 2019, raggiungendo così il record storico di vendite con una costante crescita all’estero (ricavi superiori del 42% rispetto al 2020 e del 10% rispetto al 2019). La cantina festeggia con l’ottenimento – tra le prime in Italia – della Certificazione di sostenibilità Equalitas e una nuova ala produttiva per la produzione degli spumanti per un investimento di 2,5 milioni di euro. Bilancio più che positivo, dunque, per il Gruppo Montelvini, che conclude un anno ricco di sfide e soddisfazioni, a partire da due nuove referenze: FM333 Asolo Prosecco Superiore Docg Brut Millesimato, primo cru della denominazione Asolo Prosecco, e il Prosecco Doc Rosé Treviso Brut Millesimato della collezione Serenitatis.
Fonte: Today.
Vino sostenibile? Facciamo il punto tra certificazioni e ritorno economico.
Mentre Ue e consumatori chiedono maggiore sostenibilità agli agricoltori, il settore del vino prova a definire standard condivisi. E i produttori riflettono sull’opportunità economica di modificare il proprio modello produttivo. Nel comparto vitivinicolo il tema della sostenibilità è molto sentito rispetto ad altri settori dell’agricoltura. I consumatori vogliono vini che siano buoni e che siano prodotti con un impatto sociale e ambientale minimo, se non positivo. E altrettanto fa l’Unione Europea, che spinge per una viticoltura che faccia meno ricorso agli agrofarmaci di sintesi e che abbia una impronta ambientale neutra.
Fonte: AgroNotizie – Image Line Network.
“Falling Dreams” di Pasqua Vigneti e Cantine tra le 10 installazioni 2021 per Exibart.
La gigantesca opera immersiva commissionata dalla cantina veneta selezionata accanto a “mostri sacri” come Christo, Jenny Holzer e Jr. “Falling Dreams, la gigantesca opera immersiva site-specific commissionata da Pasqua Vigneti e Cantine al collettivo None, presentata ad ottobre al “Base” di Milano per la “Milano Wine Week” e alle Gallerie Mercatali di Verona per “Vinitaly Special Edition”, è tra le 10 installazioni più interessanti del 2021 selezionate dalla piattaforma artistica Exibart, accanto a mostri sacri come Christo (con “L’Arc de Triomphe, Wrapped”, a Parigi), Jenny Holzer (“Like Beauty in Flames” al Guggenheim di Bilbao) e Jr (con “La Ferita” a Palazzo Strozzi a Firenze).
Fonte: WineNews.
Ziliani C, la cantina dei vini sottili ed eleganti guidata da Chiara Ziliani.
Inutile negarlo. Nonostante il periodo di conclamata difficoltà per tutto il comparto ristorativo e dei settori ad esso collegati (primo fra tutti quello vitivinicolo) la sostanziale tenuta o, nei casi migliori, il lieve aumento riscontrato nei dati delle vendite nel corso del 2021 fa ben sperare – nonostante l’andamento della pandemia – anche per questo inizio di 2022. Tra i tanti indici confortanti, quelli di vendita degli spumantizzati appaiono ancora più consistentemente al rialzo, segno di una effettiva tenuta del segmento. Tra le varie tipologie, è proprio la Franciacorta che si stacca, evidenziando le crescite più cospicue e facendo registrare addirittura incrementi rispetto al 2021.
Fonte: Ristorazione Italiana Magazine.
I vini altoatesini celebrati dalle guide internazionali.
Dal Pinot Bianco al Lagrein passando per il Riesling, le etichette dell’Alto Adige confermano la grande tradizione vignaiola di un territorio sempre orientato al futuro e che con le sue 40 milioni di bottiglie prodotte all’anno ha intrapreso la strada della ripresa post Covid abbracciando la sfida della sostenibilità. L’Alto Adige, infatti, ospita i suoi vigneti su una superficie di soli 5.500 ettari, sulla quale però crescono ben 20 vitigni diversi, dato unico in Italia. E probabilmente è anche l’altitudine, che varia dai 200 ai 1000 metri sopra il livello del mare, a fare la differenza in un territorio dal clima variegato. Bassa Atesina, Valle Isarco, Lago di Caldaro, luoghi perfetti dove coltivare l’uva buona per produrre una selezione varia e sorprendente al tempo stesso. E che conta numeri da urlo: come riportato dal Consorzio Vini Alto Adige, la viticoltura altoatesina può contare su 10.000 impiegati e produce mediamente 50.000 tonnellate di uva all’anno che vengono trasformate in 40 milioni di bottiglie, di cui il 98% certificate DOC. E anche l’export sorride, con il 40% della produzione venduta in Italia e il 25% tra Germania e Stati Uniti.
Fonte: Nordest Economia.
Creatività e arte sposano i vini Pasqua.
Si intitola Falling Dreams l’opera immersiva commissionata dalla cantina, che a Verona presenta la nuova piattaforma di comunicazione con il suo Manifesto affidato all’interpretazione dell’artista Giuseppe Ragazzini. Falling Dreams, la gigantesca opera immersiva site-specific commissionata da Pasqua Vigneti e Cantine al collettivo “None” e presentata lo scorso ottobre prima a Base Milano per la Milano Wine Week e poi alle Gallerie Mercatali di Verona per Vinitaly Special Edition, è stata inserita tra le 10 installazioni più interessanti del 2021 dalla piattaforma artistica Exibart, accanto a mostri sacri come Christo (con L’Arc de Triomphe, Wrapped), Jenny Holzer (Like Beauty in Flames) e Jr (con La Ferita a Palazzo Strozzi). Con le sue atmosfere oniriche e rarefatte – una cascata di nuvole alta 6 metri che produceva un paesaggio sospeso e fluttuante – Falling Dreams ha esplorato il tema del sogno, il suo valore, la sua portata creatrice, celebrando così anche temi cari a Pasqua Vigneti e Cantine, come la creatività e il talento.
Fonte: italiaatavola.net.
STAMPA ESTERA
La Llave – El sector del vino cierra un gran 2021.
La denominación de origen calificada (DOCa) de Rioja, la más grande de España por negocio, cerró 2021 con un crecimiento de ventas del 8%, lo que devuelve su actividad a los niveles previos ala pandemia con 350 millones de botellas comercializadas Las bodegas de esta denominación, que facturan unos 1.500 millones de euros al año, generaron el 58% de su negocio en España, donde crecieron a doble dígito en volumen y valor, y un 42% en el exterior, donde el volumen creció poco más de un punto, pero el valor avanzó casi un 8% gracias a un mejor mix de producto y a un alza de precios. Los datos son positivos porque muestran una rápida recuperación del sector, pero además una clara apuesta por los vinos de calidad (valor) y una importante pujanza exterior. Además, si el año fue bueno para Rioja, no lo fue menos para Ribera de Duero o Rueda.
Fonte: Expansión.
Protos dispara sus ventas y sus beneficios por encima del 20% en 2021.
Madrid “El año no empezó bien durante enero y febrero, y se estropeó a partir de mediados de diciembre, pero a pesar de ello nunca hemos tenido un ejercicio tan bueno como 2021”, asegura Carlos Villar, director general de Protos. La empresa con sede en Peñafiel (Valladolid) redujo un 5,2% sus ventas en 2020, hasta los 40,6 millones, pero ha disparado su actividad el pasado año hasta los 49 millones de euros, lo que supone un 20,6% más. “Si en los últimos 10 años hemos tenido un crecimiento medio anual de 1,4 millones, en 2021 hemos multiplicado esa cifra hasta los 8,4 millones y enero de 2022 ha empezado con un crecimiento del 60% frente al mismo mes del año pasado, aunque hay que tener en cuenta que ese fue un mes malo”, señala Villar. El directivo explica que Protos ha subido sus precios un 2% de media, por debajo de la inflación, porque “creemos que no va a ser una situación duradera y por tanto no hemos querido meter miedo y dañar el consumo”. Protos creció en 2021 en todos sus canales de venta. La hostelería y la exportación, los que más sufrieron en 2020, incrementaron su negocio un 30% y un 27%, respectivamente.
Fonte: Expansión.
Bordeaux’s topsy-turvy class of 2018.
The whites, both dry and sweet, are less successful than the reds in general but there are exceptions E very year, a group of about 20 wine writers and Bordeaux-specialist merchants meet in the Wandsworth offices of fine wine traders Farr Vintners to taste blind about 2.50 bordeaux well after they are safely in bottle, including all the most revered names. Châteaux donate samples, which are then gathered by retired Bordeaux-based wine merchant Bill Blatch. Farr staff marshal and open the wines, decanting them into neutral bottles (usually, most disconcertingly, burgundy shaped). None of us tasters knows which wine is which, although we do know which wines are in each flight. Then there is the business of gathering our scores and entering them into a database while we discuss the wines in each flight still without knowing their identities.
Fonte: Financial Times.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 11 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
«Una donna forte» che trasforma l’energia in Brunello.
L’ultimo affare di Elisabetta Gnudi Angelini «Stai andando forte, apri tutte le porte, brucia tutte le scorte, fai entrare il sole». Eccola la colonna sonora della vita di Elisabetta Gnudi Angelini (nell’illustrazione qui sotto). La canzone di Gianni Morandi all’ultimo Festival di Sanremo ha testi e parole energiche al punto giusto per raccontare la carriera di una signora passata da una dinastia industriale alle vigne in Toscana. Era la moglie di Paolo Angelini, della famiglia dei farmaci che tutti hanno nel cassetto, come la Tachipirina. Ha lasciato il cda nel 1998 per acquistare cantine. Da Borgo Scopeto nel Chianti Classico a Caparzo e Altesino a Montalcino. Ha trovato la sua strada tagliando i ponti col passato.
Fonte: Corriere della Sera 7.
Casalferro 2018 Gran Merlot della galassia Ricasoli.
Dici Ricasoli e pensi ad una delle Cantine più iconiche del Chianti Classico. Dalle tenute intorno a1 Castello di Brolio escono bottiglie di Gran Selezione di qualità assoluta, ma Francesco Ricasoli, che guida l’azienda con competenza e passione, è legato anche al Casalferro, íl Merlot in purezza dl casa Ricasoli che vi consigliamo In questa occasione. Dalle migliori uve delle vigne di Cas 1ferro, Pecchierino e Sodacci è nato íl Casalferro 2018 che uscirà a marzo. Di un bel color rubino intenso, il Casalferro profuma di mirtillo, ribes ed erbe balsamiche. Al gusto è ampio, elegante e di spettacolare pulizia Tannini setosi, ottima bevibíllità. Provatelo con l’ossobuco di vitello ?
Fonte: Gazzetta dello Sport.
Bello ripartire dai giacimenti della bellezza.
L a grande bellezza dell’Italia vale quasi un quinto del Pil nazionale. Si dice da sempre che i beni culturali di cui il Belpaese è disseminato sono il suo petrolio verde. Ma studi recenti, dall’Unesco alla Banca IFIS, adesso forniscono le cifre di questo straordinario business. Che comprende il patrimonio artistico, paesaggistico, naturalistico. E non ultimo, anche quello enogastronomico. Che sta portando a casa riconoscimenti a raffica. Dalla dieta mediterranea all’arte dei pizzaiuoli napoletani, dalle Colline del Prosecco, alla vite di Pantelleria, alla cerca del tartufo. Ma l’economia della bellezza significa anche i servizi collegati a questi settori, come trasporti e ospitalità. Nonché il cosiddetto Made in Italy design-driven, cioè l’aspetto estetico e culturale della produzione industriale. Che rende speciali gli oggetti fatti all’italiana. II risultato sono 341.000 imprese per un fatturato annuo che sfiorai 700 miliardi di euro.
Fonte: Repubblica Venerdi.
Il mondo in una settimana – Francia. Il maxi salone delle star del vino.
Wine Paris e Vinexpo si associano per una maxi manifestazione di settore prevista nella capitale dal 14 al 16 febbraio, nei padiglioni espositivi di Porte de Versailles. Attraverso la partecipazione di oltre duemila insegne, sarà rappresentata la ricchezza dei vini locali, divisi per regioni, e internazionali, senza trascurare il mondo degli alcolici in senso più ampio.
Fonte: Repubblica Venerdi.
Hub del vino, Cia condivide la proposta di Maglione.
L’intervento del presidente provinciale: «Iniziativa lodevole per il territorio» Hub del vino, Cia condivide la proposta di Maglione Comincia a trovare sostegno la proposta del deputato pentastellato Pasquale Maglione che nella giornata di ieri aveva proposto l’idea di un Comparto Vitivinicolo di eccellenze per valorizzare e difendere il prodotto locale in ottica Alta Velocità/Alta Capacità, il cui progetto riguarda, in sintesi, il raddoppio del binario, in parte in affiancamento alla linea esistente ed in parte in variante, e la costruzione delle nuove stazioni ferroviarie ad Amorosi e a Telese, ovvero, l’insieme integrato di interventi, che prevedono: l’esecuzione di tutte le relative opere civili, l’installazione di specifici impianti tecnologici, l’esecuzione di tutte le lavorazioni in rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Infatti la sua idea di realizzare un hub per l’intero settore in Valle Telesina non può che incontrare la piena condivisione da parte della Cia di Benevento.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
Degustazione di vini ‘Made in Puglia’ all’hotel Carlton.
Aies Delta del Po organizza per oggi alle 20, all’Hotel Carlton a Ferrara, una degustazione che ci porterà nel mondo del Primitivo e avrà come relatore Edoardo Duccio Armenio. Definito dal professor Attilio Scienza ‘il vitigno viaggiatore’, il Primitivo è ormai uno dei vitigni emblematici del Sud Italia e i vini che esprime sono riusciti a consolidare successi e immagine, tanto che alcune bottiglie sono diventate indiscusse icone enoiche. Durante la serata verranno degustati 8 vini emblematici, abbinati ad un piatto, per viaggiare attraversando il Mare Adriatico, approdando sul Mar Jonio fino alle sponde dell’Oceano Pacif ico scoprendo vocazioni territoriali e maestria interpretativa dei vignaioli.
Fonte: Resto del Carlino Ferrara.
Scende il prezzo al dettaglio del vino Ma la produzione costa sempre di più.
Ad incidere molto è il caro energia Chiesti interventi. In controtendenza rispetto all’andamento generale calano del1’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. E quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sul Prezzi in discesa per il vino la base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore. Le politiche commerciali adottate al dettaglio, con sottocosto e promozioni, non possono gravare sulle spalle dei produttori con bilanci già provati dalla crisi e dagli aumenti internazionali dei costi di produzione, confezionamento e trasporto.
Fonte: Ciociaria Oggi.
Bollino nero La Strada del Cesanese si oppone.
L’associazione per la gestione della Strada del vino Cesanese, che comprende i comuni di Anagni, Acuto, Piglio, Serrone, Affile e Paliano, si unisce alla richiesta, espressa ai rappresentanti italiani in Europa dai firmatari del Patto di Spello, Città del vino, Unione italiana vini, Movimento turismo del vino, Città dell’olio, Federazione italiana strade del Vino e Movimento turismo dell’olio, di farsi promotori delle istanze dei territori. A fïnire sotto la lente l’ultima novità del sistema Nutri-score che propone di apporre un bollino nero al vino, penalizzando un settore che è espressione stessa della cultura del territorio. «Il consumatore deve essere informato correttamente con etichette chiare – ha detto Antonio Borgia, presidente della Strada del vino Cesanese – il bollino invece è fuorviante e non tiene conto di alcuna distinzione tra vino e super alcoolici, tra consumo moderato e abuso e rischia di condizionare le scelte alimentari.
Fonte, Ciociaria Oggi.
Troppi imputati il processo si dovrà tenere in questura – Terre, 33 tra ex dirigenti e soci saranno processati in questura.
Terre, 33 tra ex dirigenti e soci saranno processati in questura Il tribunale sposta la sede per mancanza di spazi, prossima udienza il 17 febbraio Alla sbarra parte dell’ex cda e viticoltori coinvolti nell’inchiesta del 2014 sul Pinot. Mancano spazi in tribunale e quindi finiranno sul banco degli imputati in questura 33 tra ex dirigenti e viticoltori indagati nella prima inchiesta alla cantina Terre d’Oltrepo di Broni. Era quella scoppiata per il “falso Pinot” nel 2014 e che aveva portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex direttore generale Livio Cagnoni che ha patteggiato in appello due anni. Il processo, aperto ne1 2019, entrerà nel vivo il 17 febbraio dopo una serie di rinvii prima per il cambio del collegio giudicante, poi per il Covid.
Fonte: Provincia – Pavese.
Intervista a Riccardo Illy – «Vi spiego perché ho deciso di puntare sulle langhe».
Parla l’imprenditore Riccardo Illy in vista dell’acquisizione di una nota cantina langarola imprenditore, politico, appassionato del mondo del vino e delle Langhe. E l’identikit (sicuramente non esaustivo) di Riccardo Illy, terza generazione della famiglia che ha fondato e guida tuttora il colosso triestino Illy caffë. Fortemente impegnato nello sviluppo del Polo del Gusto, nei giorni scorsi ha annunciato di essere intenzionato ad acquisire una nota cantina di Barolo tra le colline langarole. Noi di IDEA lo abbiamo intervistato. Illy cattè, 1933. Partiamo da qui. Lei aveva appena un anno quando se ne andò suo nonno Francesco, l’ungherese” inventore della vostra azienda. Cosa rappresenta per lei? cE stato un uomo eclettico dalle grandi capacità inventive (la pressurizzazione del caffë, primo metodo di conservazione per quel prodotto, la prima macchina espresso moderna funzionante con una pompa, per fare due esempi), con un forte orientamento alla qualità e una innata sensibilità artistica.
Fonte: Idea.
Il paradiso di Donato Lanati è il Monferrato Casalese.
In quarant’anni di attività ha richiamato un notevole interesse nel campo enologico mondiale Il paradiso di Donato Lanati è il Monferrato Casalese. Donato Lanati, che conosciamo da una vita, è il dominus di Enosis Meraviglia, un centro, unico anche a livello internazionale, che, in campo di viticultura ed enologia, fa ricerca e informazione e anche formazione ad esempio al personale di vigna e cantina. Ma Enosis fornisce anche e soprattutto consulenza ad elevato livello. Giunto in Monferrato dalla provincia di Pavia inizialmente a Cuccaro poi a Fubine dove ha sede da oltre trent’anni Enosis. Donato ha testualmente dichiarato: «Questa terra ha dato un forte valore alla mia vita e al senso dei miei giorni.
Fonte: Monferrato.
Si potenzia l’Asti Docg e Moscato Doc.
La Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha approvato i Programmi triennali delle denominazioni di origine Asti Docg e Piemonte Moscato Doc. Accogliendo le proposte del Consorzio per la Tutela dell’Asti e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, la Regione disposto di sospendere le iscrizioni di superfici allo schedario viticolo al fine dell’idoneità alla rivendicazione che aumentano il potenziale produttivo delle due denominazioni.
Fonte: Monferrato.
Cancerogeno? Tempesta in un bicchiere di vino L’Ue decide. De Castro: «Nocivi solo gli abusi» – Europa, battaglia sul vino Cancerogeno? «Pura follia».
Il contestato report della commissione Beca. Insorge il mondo della vitivinicoltura: Il voto in Aula martedì: eurodeputati divisi. «Così si cancellerebbero 3.000 anni di storia» Il dubbio serpeggia tra gli addetti ai lavori, battuta paradossale, ma in fondo giustificata: non avranno bevuto?
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Quella F nera che minaccia i buoni vini italiani.
Vini e liquori fra tradizione e innovazione Quella F nera che minaccia i buoni vini itáiani. L’Ue potrebbe adottare il Nutriscore, la scala di colori e lettere sulla salubrità degli alimenti: riemerge la proposta di segnalare la pericolosità delle bevande alcoliche di Luisa SatGta iù le mani dal vino. È bastata una proposta lanciata sui social per scatenare la reazione a dir poco indignata non solo di tutta la filiera agroalimentare italiana ma anche di esponenti politici e di governo. Il detonatore che ha fatto scoppiare la polemica è stato un tweet dello scienziato francese Serge Hercberg, considerato il padre del Nutriscore, ovvero il sistema di etichettatura nutrizionale – che indica con una scala di colon e lettere la salubrità degli alimenti – già adottato in Francia.
Fonte: Nuova Sardegna.
All’asta per beneficenza Ornellaia 2019 “Il vigore”.
Le esclusive etichette realizzate dagli artisti Nathalie Djurberg e Hans Berg Il ricavato per rendere accessibili i musei Guggenheim a non vedenti o ipovedenti. La terra e le mani che la lavorano, simbolo di vita e forza, la natura e l’uomo si fondono per dare vita al vino. Dalla terra la vite, dalla vite con l’intervento dell’uomo il vino. Questo il concetto che interpreta la vendemmia d’artista di Ornellaia 2019, Il Vigore, secondo gli artisti Nathalie Djurberge Hans Berg. Vendemmia d’artista è un progetto a cui la casa vitivinicola bolgherese tiene molto e che permette attraverso una vendita all’asta, tramite Sotheby’s, in programma dal 5 al 19 ottobre 2022, di tutti i formati realizzati con l’etichetta artistica, di donare i soldi ricavati alla Fondazione Solomon R. Guggenheim a sostegno del programma innovativo “Mind’s Eye”.
Fonte: Tirreno Cecina-Rosignano.
Parlare di vino, corso d’inglese per gli operatori.
La Strada del Vino e dell’olio Costa degli Etruschi organizza a Bolgheri Essential Wine Terminology, corso in lingua inglese dedicato alla terminologia del vino. Sei lezioni per operatori del mondo del vino, ristoratori o addetti all’accoglienza incentrato sulla Conversazione, di livello intermedio. Tra i principali argomenti: cenni storici del territorio, il vino a Bolgheri e nella Val di Cornia, la terminologia in vigna, in cantina e in enoteca e l’approccio alla degustazione, alla mescita e alla vendita del vino. E ancora il cibo e le ricette del territorio. Prevista la visita di un’azienda vinicola con esercitazione sul campo e test finale. La docente è Francesca Becucci, fondatrice di Bolgheri Wine Tours.
Fonte: Tirreno Piombino-Elba.
Il Bardolino Montebaldo vale 4 milioni.
Presentatele prime etichette Doc della «sottozona». Attesa per quelle de La Rocca e Sommacampagna Il Bardolino Montebaldo vale 4 milioni Cristoforetti: «II prodotto del 2021 sarà di 266mi1a bottiglie, che arriveranno sul mercato a settembre» Il Montebaldo Doc vale 4 milioni di euro. Sono stati presentati a Caprino, all’Unione Montana del Baldo Garda, le prime tre etichette di esordio dell’annata 2020. L’annata 2021, avrà commercializzazione capillare. La presentazione è avvenuto in occasione della sigla dell’Accordo di Sussidiarietà per la promozione del territorio tra Unione Montana del Baldo Garda, Associazione Marchio del Baldo, cooperativa sociale Mag Mutua per l’autogestione Verona e, appunto, il Consorzio tutela del Chiaretto e del Bardolino presieduto da Franco Cristoforetti che esordisce. «L’annata 2020, con una produzione certificata di circa 20mila bottiglia, è l’esordio», afferma Cristoforetti, «La produzione già certificata del 2021 è 266mila bottiglie che saranno immesse sul mercato da settembre 2022 con un prezzo al dettaglio tra 10 e 20 euro a bottiglia per un valore di circa 4 milioni di euro, quotazioni più elevate rispetto a quelle del Bardolino base.
Fonte: Arena.
«Danni enormi, l’Ue fermi il Nutriscore».
Confindustria Venetocentro lancia un appello >No all’etichetta di salubrità dei prodotti che minaccia agli europarlamentari: «Salviamo il made in Italy» vino, olio e formaggi: «È un approccio semplicistico» LA PROTESTA TREVISO «L’Ue fermi il Nutriscore: un danno enorme per interi comparti produttivi del Made in Italy, con la perdita di migliaia di posti di lavoro». Questo l’appello del Gruppo Vinicolo e Distillati e liquori di Assindustria Venetocentro. Da alcuni mesi va in onda un braccio di ferro all’interno della comunità europea sull’etichetta di salubrità dei prodotti. La Francia ha proposto e adottato il Nutriscore un semaforo che, intuitivamente, dal verde al rosso, definisce la sanità dei cibi. Contro l’indicazione a semaforo si è schierata l’Italia che ha proposto un sistema meno semplicistico e basato sull’incidenza dei singoli alimenti all’interno della dieta italiana. Si chiama Nutrinform Battery e lavora invece sul concetto di porzione.
Fonte: Gazzettino.
Botter esporta bottiglie dagli States al Giappone «Più vendite online».
L’azienda con sede a Fossalta di Piave entrata nella scuderi del fondo Clessidra Un 2022 iniziato con il segno più per Botter di Fossalta di Piave: nonostante le macro contingenze economiche sfavorevoli dello scorso anno, Botter ha chiuso il 2021 con un incremento del 19,6% a volume e 24% a valore. Annalisa Botter, assieme al fratello Alessandro ed al cugino Luca, descrive un quadro soddisfacente dei passi percorsi. «Oggi, su venti bottiglie di vino italiano esportato nel mondo», fa sapere, «una è prodotta da noi. I numeri confermano l’impegno e la costanza profusi da noi e da tutti i nostri collaboratori. Nonostante i problemi legati al Covid ed ai trasporti che abbiamo dovuto fronteggiare, il 2021 si è chiuso con 116 milioni di bottiglie vendute. Abbiamo mantenuto ferme, o migliorato, le nostre quote di mercato: siamo presenti in 80 Paesi. I principali sbocchi commerciali sono Germania, Gran Bretagna, Scandinavia e poi Stati Uniti e Asia, soprattutto Cina e Giappone».
Fonte: Nordest Economia – Top 500.
Intervista a Marina Montedoro – «Un milione di visite per le colline Unesco Traguardo da tagliare rispettando i luoghi».
Marina Montedoro, dirigente Coldiretti Veneto e allo Spallanzani È presidente dell’Associazione Conegliano e Valdobbiadene «Un mi li one di visite per le colline Unesco Traguardo da tagliare rispettando i luoghi». L’INTERVISTA a voce e aspetto di una vivace ragazzina la donna che guida alcuni tra gli enti più importanti del lombardo-veneto. Marina Montedoro, nativa di Abano Terme, classe 1976, diploma classico, laurea in Scienze Agrarie con lode è presidente dell’Associazione per il patrimonio delle colline Unesco di Conegliano e Valdobbiadene, dirige l’Istituto per la ricerca Spallanzani di Milano e pochi mesi fa ha assunto la direzione veneta Coldiretti. Com’è approdata sulle Colline del Prosecco? «Si tratta di un amore di lunga data. Nel 2008 lavoravo al ministero delle Politiche Agricole guidato da Luca Zaia quando ha cominciato a delinearsi l’idea della candidatura Unesco. Poi Zaia è diventato presidente della Regione Veneto, io sono rimasta nella capitale, per passare in seguito in Lombardia. Quando il progetto si è concretizzato hanno deciso di coinvolgermi con responsabilità diretta. Non potevo non accettare con piacere».
Fonte: Tribuna Treviso.
Una cantina della Gallura tra le 100 eccellenze di Forbes.
C’è anche una cantina della Gallura nello “speciale 100 eccellenze” che ogni anno esce con Forbes Italia. Un libro più che un magazine, che racchiude la selezione delle aziende che, a partire da una intuizione, hanno saputo valorizzare i prodotti di un territorio coltivandoli con passione, esperienza e capacità. Ecco che tra questi 100 nomi si trova La Contralta, giovanissima cantina sarda della Gallura, che rappresenta una case history totalmente calzante per questa selezione. Nata nel 2019, La Contralta è una azienda vitivinicola costituita da 2 poderi: uno ad Enas nel comune di Loiri Porto San Paolo dove sono stati acquistati 5 ettari di vigneto di 17 anni d’età, il secondo negli immediati pressi di Palau, dove su terreni vergini che arrivano al mare sono state piantate invece vigne ad alberello ad alta densità d’impianto. Oggi, dopo solo 3 anni la cantina produce 22.000 bottiglie e si concentrata esclusivamente sui vitigni autoctoni: Vermentino, Cannonau e Carignano, vinificati con precisione e in un’ottica “rilassata”; fatta di lunghe macerazioni dei vini sulle bucce e lunghi affinamenti. Un progetto curato nei minimi particolari, a partire dalla terra volto a valorizzare un territorio straordinario come quello della Gallura.
Fonte: Gallura Oggi.
Villa Sparina cantina europea dell’anno: “Il risultato del lavoro di tutta la famiglia”.
Villa Sparina premiata con l’Oscar mondiale del vino lunedì scorso 7 febbraio a Miami. La famosa azienda del Gavi aveva ottenuto nei mesi scorsi il premio di Cantina Europea dell’anno – European Winery of the Year -, organizzato da Wine Enthusiast, celebre rivista americana che ogni anno premia le realtà del mondo del vino di tutto il globo. «L’European Winery of the Year – spiegano da Villa Sparina – è il risultato del grande lavoro della famiglia Moccagatta, che ha portato l’azienda a identificarsi come punto di riferimento per tutto il mondo del vino italiano, anche grazie al ruolo dell’importatore Ethica Wines che ne ha permesso il posizionamento nel mercato americano».
Fonte: La Stampa.
L’Itet Garibaldi studia la Cantina Fina che si dota di un nuovo impianto energetico.
Un progetto che vede la collaborazione di Europe Direct Trapani-Sicilia per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare nei territori dove vivono. La 3 D S.I.A. dell’ITET “Garibaldi” di Marsala, guidata dalla docente Nicoletta Reina, ha formato un team Asoc: i SolarWine. Il team ha scelto di monitorare il finanziamento mirato all’efficientamento energetico delle Cantina Fina di Marsala, grazie alla piena disponibilità della famiglia attraverso Marco Fina.
Fonte: Itaca Notizie.
Allarme rincari: il vino è nel mirino.
A partire dalla primavera, i prezzi dei vini in grande distribuzione e horeca sono destinati ad aumentare. Lo afferma l’osservatorio di The Wine Net, rete di sette cooperative italiane nata nel 2017 che riunisce Cantina Valpolicella Negrar, Cantina Pertinace, Cantina Frentana, Cantina Vignaioli Scansano, Cva Canicattì, La Guardiense, Cantina Colli del Soligo. Secondo quanto emerso dall’indagine, i prezzi dei vini sono destinati a salire a causa di un rincaro medio dei listini delle aziende, calcolato tra l’8% e il 12%, dovuto agli aumenti eccezionali dei costi di materie e servizi. Ciò, di conseguenza, comporterebbe un rialzo dei prezzi anche per il consumatore finale.
Fonte: Wine Pambianco – PambiancoNews.
Coldiretti: Cantine italiane strozzate da prezzi in aumento del 12%.
In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. E’ quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore..
Fonte: TgVerona – Telenuovo.
Vino rosso: i benefici per l’organismo senior.
Il vino rosso è una bevanda alcolica piuttosto utilizzata in Italia come nel resto d’Europa. Al pari del bianco è solitamente scelta per accompagnare, più o meno regolarmente, pranzi e cene a casa o al ristorante. Quello che a volte viene sottovalutato è la presenza di possibili benefici per la salute, soprattutto degli over 60. nnanzitutto però una differenza, frutto della lavorazione dell’uva. La produzione del “bianco” prevede la rimozione delle bucce prima dell’avvio della fase di fermentazione, mentre per il vino rosso le bucce sono presenti anche in questa fase. Ciò comporta una certa disparità in termini di sostanze benefiche, in quanto molti antiossidanti e nutrienti si trovano proprio nei preziosi involucri.
Fonte: Il Giornale.
Il vino alla prova dei prezzi: salgono i costi di produzione, ma scendono i prezzi al consumo.
L’analisi Coldiretti sui dati Istat. “Costi a +12%, prezzi al dettaglio a -1,2%. Una situazione insostenibile per il vino italiano”. Una buona notizia per i consumatori, all’apparenza, ma decisamente meno buona per la produzione. Fatto sta che, secondo i dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022, analizzati dalla Consulta vino della Coldiretti, in un quadro generale di aumento dei prezzi, quello di vendita del vino è l’unico dato al ribasso, del -1,2%, a fronte di costi di produzione a carico delle cantine che crescono del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti (con un aggravio stimato in 1,3 miliardi di euro nel 2022, secondo Unione Italiana Vini – Uiv, ndr). Un quadro decisamente complesso, per un settore come quello del vino che, soprattutto nel canale della grande distribuzione organizzata, dove transita quasi il 70% del venduto, ha margini assai ridotti (con un prezzo medio al litro, secondo i dati Iri analizzati da WineNews, ancora al di sotto dei 4 euro).
Fonte: WineNews.
Vino: oltre 150 firme in Europarlamento a favore di consumo moderato.
“Esiste una differenza netta tra l’abuso di alcol, da combattere dati i rischi che ne derivano in termini di salute pubblica, e il consumo moderato e responsabile di vino e bevande alcoliche, che in combinazione con diete e stili di vita sani quali la dieta mediterranea, può avere effetti positivi in particolare per quanto riguarda le malattie cardiovascolari. Questa differenza, più volte sottolineata anche dalla commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, deve essere messa in risalto anche all’interno della relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell’Europarlamento”.
Fonte: Federvini.
Il vino causa il cancro? “Basta un calice”, bollino nero dall’UE.
L’Europa a una svolta sulla prevenzione del cancro: anche il vino potrebbe essere inserito nella lista nera, l’allarme in Italia. Quando sui pacchetti delle sigarette sono apparsi dei messaggi di avvertimento sulle gravi conseguenze che il fumo ha sulla salute, il mercato ha subito un crollo: lo stesso potrebbe succedere con il vino, il Parlamento Europeo sta pensando di inserirlo tra le sostanze che provocano il cancro. L’UE, infatti, sta pensando ad un corpo di norme per combattere l’insorgenza di tumori nel vecchio continente puntando in primis su una campagna informativa contro le bevande alcoliche in generale.
Fonte: LOLnews.
EXPO DUBAI: IL GRANDE VINO ABRUZZESE ALLA CONQUISTA DEL MONDO, TASTING CON SOMMELIER E BEVERAGES DIRECTORS.
La ricchezza, il genius loci e il saper fare di un territorio raccontato attraverso i colori, i profumi e le note di grandi vini Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Chardonnay, spumanti rosé e bianchi, Cerasuolo, quest’ultimo molto apprezzato. Sono state undici le cantine abruzzesi protagoniste oggi nell’evento “Vini abruzzesi: territori e sostenibilità”, un tasting per sommelier e beverages directors internazionali, organizzato nell’ambito della quarta e penultima giornata, all’Expo di Dubai 2020, di “Abruzzo sostenibile nell’agrifood”.
Fonte: Virtù Quotidiane.
Vino: Ornellaia, Djurberg e Berg firmano vendemmia d’artista.
Ornellaia svela Il Vigore, l’ultima Vendemmia d’artista dedicata a Ornellaia 2019. A firmare il progetto quest’anno gli artisti Nathalie Djurberg e Hans Berg, che, si spiega, “hanno incentrato il loro lavoro sul tema della metamorfosi, sulla ciclicità della natura e sulla sua trasformazione, nonché sul rapporto tra l’uomo e la terra. Questi concetti sono espressi in un progetto che evolve dal design pensato per le etichette da 750 ml e da 3L alle sculture dei grandi formati 6L e 9L”. Alcune di queste etichette verranno vendute e battute all’asta online di Sotheby’s in programma dal 5 al 19 ottobre 2022, per essere consegnate alle cantine di collezionisti. Il ricavato, come accade dal 2019, è devoluto alla Fondazione Solomon R. Guggenheim a sostegno del programma innovativo ‘Mind’s Eye’.
Fonte: ANSA.
COLDIRETTI PUGLIA: “PREZZI IN CALO SOLO PER IL VINO NEL CARRELLO SPESA MA LE CANTINE SONO STROZZATE DA COSTI IN AUMENTO DEL 12%”.
In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12%, a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. E’ quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore.
Fonte: Pugliapress.
STAMPA ESTERA
No need to get sniffy at exciting and vibrant tastes.
Trust the Italians to come over all sanctimonious about biodynamic wines. The Austrian philosopher Rudolf Steiner may have had some wacky theories, but biodynamic wine is just a step up from organic wine production, encouraging each vineyard to be the best it can be. Working on the principle of minimal intervention in the winery and maximum input in the vineyard, and emphasising its terroir, or sense of place, biodynamic wines often reveal startling, complex, vibrant flavours that neighbouring, nonbiodynamic estates just don’t seem able to match. Not every biodynamic wine is a winner, but in an era when agrochemicals and industrial juicing factory wineries are still with us, it is encouraging that there is another method of making wine. France has embraced the biodynamic movement with gusto, as has Austria and, further afield, California, Chile and the Antipodes have also produced some starry bio wines.
Fonte: Times.
Drink up, millennials. Please.
The American wine industry believes it has a problem: millennials. More specifically, it’s the fact that aging baby boomers — currently the prime market for wine — are nearing retirement age, the time of life when consumerism typically declines. Millennials, the generation that began to come of age after the turn of the century, have given no indication that they are poised to step in. They buy much less wine than boomers, and the wine industry has not done enough to entice them to become regular consumers. In his annual State of the U.S. Wine Industry report, presented last month, Rob McMillan, an executive vice president of Silicon Valley Bank in Santa Clara, Calif., and a longtime analyst of the American wine market, issued a forceful warning that a day of reckoning was coming. “In prior reports, we noted that the falling interest in wine among younger consumers, coupled with the encroaching retirement and decreasing wine consumption of baby boomers, poses a primary threat to the business,” Mr. McMillan said.
Fonte: New York Times International Edition.
Shove a cork in biodynamic wine claims, Italy tells Sting.
MPs turn their noses up at giving recognition to makers who employ witchcraft methods, writes. Sting may swear by it, but the rock star’s trick of using dung, animal intestines and cow horns to get the best out of his Tuscan vineyard has had the thumbs down from the Italian president and the country’s scientists. After experts dismissed the so-called biodynamic method of making wine as no more than “witchcraft”, Italian MPs backed them this week by blocking and amending a bill granting legal recognition to the technique, which is gaining popularity with wine growers. “We have avoided giving official status to a method that has no basis in science,” said one MP, Riccardo Magi, who led opposition to biodynamics. If left unchanged, the bill would have placed biodynamics on a par with organic farming, qualifying the method for funding and promotion. MPs voted to change the legislation after it was approved by the senate, marking the latest battle between science and the 4,500 farmers in Italy who swear by biodynamics, including Sting, the singer turned wine producer who has been named among the country’s 100 top makers by Wine Spectator magazine for his output including a red called Message in a Bottle.
Fonte: Times.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 10 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
La sete di no alcohol cresce più delle ‘classiche’ gradazioni.
Procede a passo spedito la crescita del comparto no/low alcohol, complice la voglia di un’alimentazione più salutare e anche il buon sapore di queste bevande. Secondo una ricerca di Iwsr, azienda di base a Londra che raccoglie dati e trend del mondo alcolico, il mercato delle bevande a zero o basso contenuto di alcohol (birra, sidro, vino, spirits, ready to drink) è cresciuto del 6% nel 2021 nei 10 mercati globali chiave analizzati (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Sud Africa, Spagna, Uk, Usa) arrivando a coprire il 3,5% del volume totale dell’industria alcolica. Il valore di mercato ha sfiorato i 10 miliardi di dollari (circa 8,8 miliardi di euro) contro i 7,8 miliardi del 2018. E le prospettive sono decisamente rosee. Secondo le previsioni, il settore crescerà a un tasso cagr (tasso annuo di crescita composto) dell’8% dal 2021 al 2025, contro il +0,7% dell’alcohol regolare.
Fonte: Pambianconews.
La Fondazione Enpaia, l’ente nazionale di previdenza e assistenza degli addetti e •
È quello che unisce il vino al territorio in cui nasce. Per questo il settore si distingue per l’attenzione verso la pratica di un’agronomia sempre più rispettosa dell’ambiente. Un’Immagine dei vigneti che Cantina Kaltern, in Alto Adige, che si fregia del sigillo di viticoltura sostenibile Fare Green. Se è stato centrale nel 2020, il tema della sostenibilità lo è stato in tutte le istanze dei consumatori del vino nel 2021 e lo sarà ancora di più per il 2022. Il vino è la punta di diamante qualitativa e rappresenta l’avanguardia tecnica per tutto il comparto agricolo italiano. E qui che si investe e si guarda a come mettere in pratica un’agronomia sostenibile, perché è il comparto dove la filosofia del prodotto legato al territorio è più radicata. La parola “territorio”, in ambito enologico, traduce l’iconico termine terroir francese che lega il lavoro dell’uomo al suolo, al microclima, ai vitigni e alle condizioni storiche che rendono unico un vino: preservarlo in maniera sostenibile è un investimento fondamentale.
Fonte: Business People.
Albiera Antinori – Marchesi Antinori.
II rispetto e la valorizzazione del territorio. investimenti in zone particolarmente strategiche e l’impegno a favore della paritá di genere. II 2021 é stata una vera e propria annata d’oro per la Marchesi Antinori. una delle aziende vinicole italiane più note all’estero e che produce vino da ben 26 generazioni. La presidente Albiera Antinori. aI vertice dell’azienda di famiglia insieme alle sorelle Alessia e Allegro (oltre che presidente del Consorzio per la Tutela dei vini Doc Bolgheri e Bolgheri Sassicaia). festeggia l’inizio del 2022 con ben nove etichette insignite con quattro viti. il massimo riconoscimento dell’Associazione Italiana Sommelier e si prepara a godere dei frutti degli investimenti del 2021.
Fonte: Business People Collection.
Marco Magnocavallo – Tannico.
Co-fondatore e Chief Executive Officer Questo imprenditore seriale, esperto di nuove tecnologie, è chiamato a rivoluzionare il mercato del vino online in Europa. A quasi dieci anni dalla fondazione – l’anniversario è in programma per fine anno – la sua Tannico è diventata l’enoteca digitale di riferimento per gli appassionati di vini grazie a un assortimento di 2.500 cantine e 15 mila etichette (di cui l’80% italiane). Le capacità di Magnocavallo non sono passate inosservate al punto che Campavi, divenuto azionista di maggioranza dell’azienda, ha scelto lui per guidare la nuova joint venture con Moët Hennessy che punta a creare un player paneuropeo premium nel canale e-commerce di Wine e Spirit
Fonte: Business People Collection.
Euro critiche contro il bollino nero sul vino.
Un tweet ha scatenato le proteste di mezza Europa, soprattutto in Italia e Francia. L’autore è lo scienziato francese Serge Hercberg, considerato il padre del ‘ NutriScore’, l’etichettatura a semaforo che indica con i colori la salubrità degli alimenti. Una proposta che scatena guerre alimentari di cui la Commissione europea sta valutando l’applicazione. Lo scandalo è l’idea di bollare (in nero) con la lettera F, le bevande alcoliche, anche a bassa gradazione. Compreso il vino. A parte le critiche esibite dai partiti del centrodestra (il centrosinistra tace), ragionevole è la perplessità di Coldiretti: ‘L’etichetta NutriScore potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo, dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato’. La salute ad ogni costo costa cara, più del Barolo.
Fonte: Manifesto l’ExtraTerrestre.
Il mestiere dell’oste insegnato dai professionisti storici faentini.
Un mese di lezioni e pratica per trasmettere la passione per il lavoro di sala a 20 under 30 Si parte il 21 febbraio a Casa Spadoni. In Romagna saper accogliere è importante, per molti una professione. «Qualcosa però sta cambiando e non sempre il lavoro di sala viene affrontato con lo scrupolo necessario, manca una formazione adeguata e una motivazione altrettanto forte. Mentre è un mestiere appassionante, per il quale potenzialmente non esiste disoccupazione». Lo dicono osti e professionisti del settore faentini che spesso faticano a trovare personale adeguato. Per questo hanno deciso di unire le forze per formare da sé le nuove leve di cui hanno bisogno in sala, e magari crescere una nuova generazione di osti.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
Un anno di Rebola – Alla Tenuta Santini il cuore per il Sangiovese e la mente rivolta alla Rebola.
Un Rebola Sandro Santini e Alessandra Faccioli raccontano i loro vini e l’impegno a far conoscere l’entroterra riminese anche attraverso il bianco più identitario. Alla Tenuta Santini il cuore per il Sangiovese e la mente rivolta alla Rebola Produttore dal 2001 nell’azienda di famiglia, guida il gruppo di 16 produttori riminesi che hanno lanciato il bianco della scorsa estate anche se si definisce «un rebolista giovane». Intorno al “tavolaccio” proprio al centro di quella che fu la vecchia stalla, Sandro Santini accoglie i colleghi e gli ospiti della sua cantina, e qui raccoglie storie e testimonianze, pensieri su assaggi di bottiglie, progetta.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
La scelta di Gardini – Il sole del Salento e i profumi del mare nei vini di Cantele.
Cantele, da commercianti di vino a Imola a produttori in Salento. Il sole del Salento e i profumi del mare nei vini di Cantele Commercianti di vino a Imola, Giovanni Battista e la moglie Teresa si trasferirono in Puglia negli anni ’50 con tutta la loro famiglia. Era bastato loro uno sguardo all’assolato Salento, alle sue distese di oliveti e querce centenarie, ai suoi colori sgargianti che sembrano essere stati dipinti, per far scattare l’amore. Quel giorno Giovanni Battista Cantele e la moglie Teresa Manara, commercianti di vini di Imola, si trovavano nella punta Sud della Puglia per lavoro, ma in realtà, probabilmente senza nemmeno rendersene ancora conto, stavano scrivendo un nuovo capitolo della loro vita insieme.
Fonte, Corriere Romagna Cibo.
Un Valpollicella di grande eleganza, ampio e complesso.
Masi Serego Alighieri Monte Piazzo 2018. Un Valpollicella di grande eleganza, ampio e complesso Questa è la storia di una famiglia che da oltre 650 anni si dedica all’attività vitivinicola. Pietro Alighieri, figlio del Sommo Poeta Dante, nel 1353, durante l’esilio del padre, acquista Casal dei Ronchi a Gargagnago nel centro della Valpolicella Classica. Nel 1549 si concretizza l’unione tra le eredi Alighieri con i Serego, una potente famiglia dell’Impero lasciando il doppio cognome ai futuri discendenti. Iniziò nel Cinquecento così un forte interesse da parte di Marcantonio Serego per l’agricoltura con mirate innovazioni tanto che nei secoli successivi gli eredi portarono proficui miglioramenti nella tenuta e nei terreni.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Bollino nero, l’invito a leggere le statistiche sulla longevità a Piglio.
Strada del Vino Cesanese Bollino nero, l’invito a leggere le statistiche sulla longevità a Piglio. II sistema Nutri-score penalizza un settore che è espressione della cultura del territorio. Il consumatore deve essere ben informato 0 L’associazione che comprende i comuni di Anagni, Acuto, Piglio, Serrone, Affile e Paliano si unisce alla richiesta avanzata ai rappresentanti italiani in Europa L’associazione per la Gestione della Strada del Vino Cesanese, che comprende il territorio dei Comuni di Anagni, Acuto, Piglio, Serrone, Affile e Paliano, si unisce alla richiesta, espressa ai rappresentanti italiani in Europa dai firmatari del Patto di Spello, Città del Vino, Unione Italiana Vini, Movimento Turismo del Vino, Città dell’Olio, Federazione italiana Strade del Vino e Movimento Turismo dell’Olio, di farsi promotori delle istanze dei territori.
Fonte: L’Inchiesta.
Buttafuoco, la serata con Gerry Scotti tiene a battesimo due soci del club.
Rientrato uno dei fondatori e accolta una coppia di giovani produttori. In un ristorante di Milano lo showman ha parlato della sua attività di viticoltore. Si allarga, con l’ingresso di due nuovi soci, il Consorzio Club del Buttafuoco storico di Canneto Pavese. Martedì sera, in occasione del 26° anniversario di fondazione del club, è stata organizzata una cena a Milano, al ristorante “T4 Bistrot” di via Tortona, di proprietà di Davide Bernini e Marco Restelli, con i soci, i rappresentanti del mondo del vino oltrepadano, i giornalisti. Ospite d’eccezione il presentatore televisivo Gerry Scotti, che fa parte del club con il suo Buttafuoco storico “’56”. «Tutti quelli a cui sto facendo assaggiare questo vino mi fanno i complimenti e mi dicono che si sente la storia del nostro impegno e di questa terra — ha detto lo showman pavese.
Fonte: Provincia – Pavese.
Un sorso puro di Utopia.
Nella terra del Verdicchio, Montecappone fa un grande rosso e oli trascendenti A volte l’Utopia può diventare realtà. Accade quando da un territorio che pensi possa dare solo grandi vini bianchi, quello del Verdicchio, sgorgano anche grandi rossi. Uno di questi si chiama «Utopia» (Rosso Piceno Montecappone 2014-Jesi) ed ha riposato per sette anni in cantina, prima di essere ascoltato per capire quali pensieri avesse maturato nel (frat)tempo. Guardiamolo. Ha una opacità lucente e materica, un’anima cruda. I profumi sono subito taglienti di spezia, grani di corbezzolo schiacciati, come di un autunno assolato. Siamo di fronte a un vino evocativo, cioé da meditare.
Fonte: Resto del Carlino Pesaro.
Il Montecucco va al «Buywine» Dieci aziende presenti in fiera.
Domani e sabato la Docg avrà una vetrina importante Si punta a consolidare il rapporto con l’estero. Dall’Amiata sta per partire una delegazione di 10 aziende vitivinicole del Montecucco, direzione Firenze dove tutto è pronto per la dodicesima edizione di BuyWine Toscana che si svolgerà domani e sabato all’interno del Padiglione Spadolini. Per i produttori della Docg amiatina sarà l’occasione per far assaggiare e conoscere i propri vini ai buyers internazionali. Guardare ai mercati stranieri permetterà alle aziende vitivinicole amiatine che producono Montecucco di confermare e migliorare il proprio export che già nel primo mese del 2022 ha dato segnali molto incoraggianti.
Fonte: Nazione La Grande Costa Grosseto-Livorno-Pisa.
Il ‘risiko’ dei vigneti di Bolgheri.
Campo alla Sughera acquisisce due ettari, mentre Bell’Aja si espande e ingloba l’azienda Batztella. Ormai un ettaro di vigneto a Bolgheri ha raggiunto un prezzo che spesso supera i 500mi1a euro BOLGHERI I vigneti di Bolgheri sempre di più al centro dell’attenzione: il nuovo anno si apre con parecchie novità all’ombra del viale dei Cipressi. A muovere le pedine è Campo alla Sughera, l’azienda vitivinicola che sorge tra Bolgheri e Castagneto Carducci, compresa tra le sponde della Fossa di Bolgheri e del Borro delle Macine. La novità è rappresentata dall’acquisizione di un nuovo terreno: 2 ettari, congiunti alla tenuta e separati dalla Fossa di Bolgheri, che si vanno ad aggiungere ai 20 già di proprietà dell’azienda (di cui 16,5 vitati), per un totale di 22 ettari (18 vitati a regime) racchiusi in un luogo contraddistinto da elementi naturali straordinari: il suolo marnoso, ricco di minerali, il mare, che influenza in modo decisivo il microclima della zona e il tempo che permette l’evoluzione dei vini.
Fonte: Nazione La Grande Costa Pisa-Livorno-Grosseto.
«Il vino è sotto attacco» Busi lancia l’allarme contro la ‘F’ europea.
L’intero settore vitivinicolo rischia un grave danno: è necessario che l’Europa usi il buon senso e fermi tutto finché si è in tempo». E’ ferma, la posizione del presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, contro la proposta di etichettatura europea che potrebbe definire come pericolosa per la salute ogni bevanda alcolica, stampando una vistosa F nera su ogni bottiglia di alcolici, vino compreso. «Il vino è socialità, storia, cultura e anche sicurezza idrogeologica, con la tutela delle nostre colline – continua – Si dovrebbe, casomai, pensare a promuovere un consumo consapevole del vino, ma definirlo pericoloso per la salute offende chi si impegna ogni giorno per offrire un prodotto di qualità.
Fonte: Nazione Siena.
Bottiglie con etichette salutiste: «Un disastro».
La Cia al fianco dei viticoltori in rivolta contro l’ipotesi di “criminalizzare” il vino. “F” come fine. Questo sarebbe, secondo la Confederazione Italiana Agricoltori, il sicuro destino cui andrebbero incontro le 3486 aziende vitivinicole della provincia padovana se fosse accolta la proposta di Nutriscore di classificare con una “f’ nera il vino ed altri alcolici, bollando i prodotti come fortemente nocivi perla salute umana. Le prime a soccombere secondo l’Associazione di categoria sarebbero le aziende dei Colli, che negli anni hanno fatto della rinomanza e qualità dei prodotti un valore aggiunto della produzione agricola veneta. La rivolta dei viticoltori si è scatenata dopo che il nutrizionista Serge Hercberg, uno degli sviluppatori del sistema di etichettatura alimentare Nutri-Scores, ha proposto di etichettare le bevande alcoliche con la lettera nera F per mettere in guardia contro il loro consumo.
Fonte: Gazzettino Padova .
Intervista a Diva Moretti Polegato – Diva, l’ambasciatrice del prosecco.
Terza generazione dei Moretti Polegato, 27 anni, ha portato ›«Da piccola volevo fare il medico poi ho sposato il mondo le bollicine alla Coppa del mondo di Snow Polo a St Moritz del vino e faccio conoscere il brand di famiglia all’estero». Il nome, diciamolo, non è dei più facili da portare. Ma i genitori le hanno lasciato una seconda chance. Diva oppure Maddalena. Lei ha sentito di poter affrontare il primo nome, eredità di nonno Polegato. Diva Moretti Polegato, 27 anni, ha fatto il suo debutto ufficiale nel jet-set del vino con lo Snow Polo di St Moritz, il campionato del mondo di polo invernale. Ma da tre anni è brand ambassador di Villa Sandi, con una speciale propensione per i paesi di lingua inglese. «Vivo a Londra da alcuni anni. Una piazza strategica peril nostro vino. Un po’ mi manca il verde delle mie colline». Liceo al Filippin, studi internazionali e la scelta di restare a Londra. «Ho studiato scienze politiche internazionali a Londra e ho deciso di rimanere in Inghilterra. Abito a Notting Hill, è importante la mia presenza perchè la Gran Bretagna è il mercato estero più importante per noi.
Fonte: Gazzettino Treviso.
L’azoto in cantina… dove vuoi tu.
SKID è la novità in casa Pneumatech che permette di generare azoto in cantina direttamente sul posto. Ideale per essere utilizzato là dove serve, dalla fermentazione all’imbottigliamento. Quando utilizzare l’azoto in cantina? E come fare per ottimizzare il lavoro se è necessario adoperarlo con macchine diverse? Per rispondere a queste domande e venire incontro alle esigenze delle aziende vinicole, Pneumatech ha realizzato SKID. Si tratta di un generatore d’azoto di ultima generazione che può essere trasportato da una parte all’altra della cantina. Restano i punti di forza che hanno fatto di Pneumatech un’azienda tra le più riconosciute del settore, come l’affidabilità e la durevolezza. Utilizzare azoto nella produzione di vino: i vantaggi di un generatore d’azoto mobile
Ci sono diverse fasi in cui utilizzare l’azoto in cantina, dalla fermentazione all’imbottigliamento, passando per la purificazione dei serbatoi e lo strippaggio. Non sempre questi passaggi avvengono nello stesso luogo: per questo, avere un generatore d’azoto mobile è un vantaggio che agevola il lavoro del produttore e dei suoi collaboratori.
Fonte: PoliticamenteCorretto.
La Cantina Vini Tipici dell’Aretino sarà a Vinexpo Parigi 14/16 Febbraio.
Inizia con Vinexpo Parigi (Parigi 14-16 febbraio) l’impegno per la promozione dei vini del territorio dei Colli Aretini per questa storica cantina con sede proprio ad Arezzo. Saranno presenti allo stand istituzionale del Consorzio del Chianti con i loro De’ Vasari Chianti Bio e De’ Vasari Chianti Riserva. Wine Paris & Vinexpo Paris è una cornice internazionale non solo per il mercato francese ma anche per la commercializzazione verso i principali mercati di esportazione del vino italiano. L’evento avrà luogo a “Porte de Versailles” a Parigi e l’esperienza prosegue la sera nella capitale, grazie ad alcuni momenti di condivisioni creati dall’ente organizzatore di Wine Paris & Vinexpo Paris
Fonte: Vinit.net.
Su cancer plan depositati emendamenti in soccorso del vino.
Depositati oggi gli emendamenti di modifica legati al vino nel report della Commissione Beca (Beating cancer), al voto del Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo il prossimo 15 febbraio. Le proposte di modifica riguardano in particolare la differenza tra consumo moderato e abuso di alcol quale fattore di rischio, la revisione del concetto di “no-safe level” (nessun livello sicuro di consumo) per il vino e della proposta sugli avvisi salutistici, modello sigarette. “Grazie al sostegno di oltre 150 colleghi appartenenti quasi esclusivamente ai tre Gruppi politici della ‘maggioranza Ursula’ (PPE, S&D e Renew Europe), siamo voluti intervenire sul testo del rapporto, chiedendo una differenziazione tra uso e abuso di alcol”, dichiarano in una nota Paolo De Castro (Pd, S&D) e Herbert Dorfmann (Svp, Ppe), primi firmatari degli emendamenti.
Fonte: Ansa.
Vino: 25 milioni alla filiera per sostenere la qualità.
Raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni sul decreto ministeriale sugli interventi per la filiera vitivinicola, grazie al quale vengono stanziati 25 milioni di euro sul territorio nazionale. Lo fa sapere il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, riferendosi al “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”. Si tratta di risorse per sviluppare azioni di promozione e informazione, incrementare la competitività della commercializzazione, migliorare la conoscenza, salvaguardare e sostenere lo sviluppo dei prodotti vitivinicoli Dop e Igp. Si punta inoltre a migliorare la comunicazione sull’origine, le proprietà, le caratteristiche e le qualità dei prodotti contraddistinti da riconoscimento Ue.
Fonte: ANSA.it
“Terre d’Oltrepo” soci al voto divisi contestata la scelta dell’ex presidente.
«Sconcerta che ci riprovi anche se lo abbiamo sfiduciato» Zucchella (Cia): «Guardiamo con apprensione alle elezioni». Tramontato il sogno della lista unitaria per rappacificare gli animi all’interno della cantina Terre d’Oltrepo dopo la mozione di sfiducia nei confronti dei vertici precedenti. In occasione delle nuove elezioni per il rinnovo del consiglio, in programma il 18 febbraio, non ci sono più due gruppi contrapposti, come in passato, ma si fronteggeranno la lista che fa riferimento al “nuovo corso” della cantina e una serie di candidature autonome, svincolate dal resto, che lotteranno anche loro per ottenere consensi tra i soci e quindi un posto nel nuovo consiglio di amministrazione (che avrà da 9 a 13 posti, sarà l’assemblea a deciderlo).
Fonte: Verona Economia.
Economia del vino: prezzi e scenari futuri .
Presentata l’analisi di The Wine Net, una delle sette reti cooperative più importante nello scenario nazionale. Il mercato italiano è in sofferenza a causa dell’aumento di materie prime e servizi: i rincari sul prezzo finale arrivano fino al 12% per alcune bottiglie, tra queste il Valpolicella Classico. L’export regge meglio la stangata dei costi. Energia, trasporti, vetro, cartoni, tappi. Il 2022 inizia all’insegna dei pesanti rincari che il mondo del vino si sta trovando ad affrontare. Con coraggio The Wine Net, rete di 7 cooperative italiane, presenta per la prima volta i risultati dell’osservatorio costituito per analizzare la situazione di mercato.
Fonte: Stampa Alessandria.
Vino: l’Organizzazione internazionale convince l’OMS che un bicchiere non fa male.
Lo scorso dicembre la commissione BECA (Commissione speciale sulla lotta contro il cancro del Parlamento europeo) aveva approvato un rapporto in cui si afferma che non esiste un livello di consumo di alcol sicuro per la salute. Il vino consumato con moderazione non è in alcun modo dannoso. Questo – in estrema sintesi – il concetto dell’incontro fra Oiv (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) e OMS avvenuto a Ginevra nei giorni scorsi per discutere “il ruolo del vino nelle politiche riguardanti le bevande alcoliche” e al fine di distinguerlo da altre bevande industriali o prodotti del tabacco in termini di rischio di consumo dannoso.
Fonte: Dissapore.
Vino. Via libera in Conferenza Stato – Regioni a interventi per la promozione della filiera vitivinicola.
E’ stata raggiunta in Conferenza Stato Regioni l’intesa sul decreto che assegna 25 milioni di euro alla filiera vitivinicola, all’interno del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Filiere Agricole, della Pesca e dell’Acquacoltura, per la realizzazione di campagne divulgative, formative e informative con il canale HO.RE.CA e della distribuzione, e il finanziamento di campagne di informazione, azioni in materia di promozione e pubblicità. Il decreto è volto a sostenere e incrementare le esportazioni dei prodotti vitivinicoli all’estero e, nel contempo, attrarre verso i prodotti vitivinicoli un sempre maggiore numero di consumatori extra-UE e accrescere la consapevolezza di un consumo di qualità dei prodotti DOP e IG, ancora in contrazione a causa della pandemia da Covid-19.
Fonte: Agricultura.it.
Accanimento europeo contro il vino Made in Italy. Coldiretti: “No a bollino nero e tagli UE a budget promozione”.
Duplice attacco europeo al vino Made in Italy. Coldiretti Ravenna respinge fermamente la proposta di applicare un ‘bollino nero’ sulle bottiglie di vino lanciata da Serge Hercberg, uno degli ideatori del fuorviante sistema di etichettatura NutriScore e al contempo critica fortemente i possibili tagli alla ripartizione dei fondi Ue per la promozione proprio del vino oltre che di carne, salumi e birra. “L’idea di bollare di nero tutte le bevande alcoliche indipendentemente dalla gradazione al fine di evidenziarne la pericolosità per la salute non solo è ingannevole nei confronti dei consumatori – afferma Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna – ma mette in pericolo anche il sistema produttivo di qualità dei nostri viticoltori emiliano-romagnoli, con il territorio di Ravenna che spicca per la maggior superficie vitata a livello regionale.
Fonte: RavennaNotizie.
Fonte: Ansa.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.