Il primo incontro del Trittico Vitivinicolo Veneto ha evidenziato il buono stato di salute dei vigneti veneti e la loro fertilità in crescita. L’Assessore Caner: “Possiamo ben sperare per una vendemmia di qualità, ma ci vuole responsabilità collettiva”.
Si preannuncia una stagione vitivinicola positiva per i vigneti della nostra regione. Questo è quanto emerge dal primo incontro della 51° edizione del Trittico Vitivinicolo Veneto, andato in scena questa mattina in modalità online.
L’evento, organizzato da Veneto Agricoltura in collaborazione con Regione del Veneto, ARPAV e CREA e aperto dai saluti dell’Assessore regionale a Fondi UE, Turismo, Agricoltura e Commercio estero Federico Caner, è servito per analizzare lo stato di salute attuale dei vigneti regionali e addentrarsi nelle prime previsioni di produzione per l’annata, che, alla luce dei vari fattori presi in considerazione, sono favorevoli.
Il meteo, come mostrato da Francesco Rech (ARPAV, Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio) attraverso le rilevazioni della stazione metereologica di Conegliano, ha avuto sui vigneti un’incidenza simile a quella dello scorso anno, nonostante le temperature medie tendenzialmente più alte e un bilancio pluviometrico più consistente.
Questo ha prodotto una fertilità maggiore nelle piante e una percentuale di allegagione più significativa, seppur il germogliamento e la fioritura siano in ritardo di circa una settimana rispetto al 2024. Secondo le stime esposte da Patrick Marcuzzo (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia), la raccolta dell’uva dovrebbe cominciare tra il 25 e il 30 agosto.
Buono anche lo stato di salute dei vigneti, con la Flavescenza dorata ha conosciuto una diffusione minore in confronto al 2024, attestandosi ai livelli del 2023.
Ciò però non deve far calare l’attenzione nella gestione dei suoi possibili fattori scatenanti, come sottolineato nei due interventi conclusivi: Paolo Frasson (Unità Organizzativa Fitosanitario Regione del Veneto) ha fornito gli ultimi aggiornamenti sulla lotta obbligatoria per contrastare la malattia che causa il deperimento delle viti, mentre Barbara Lazzaro (Unità Organizzativa Agroambiente Regione del Veneto) si è concentrata sul corretto utilizzo dei fitofarmaci per proteggere le viti e la biodiversità circostante, approfondendo l’evoluzione delle etichette dei prodotti fitosanitari e delle relative fasce di rispetto.
“Anche quest’anno – ha dichiarato l’Assessore Caner a margine dell’incontro – il Trittico Vitivinicolo si conferma un momento fondamentale per fare il punto sullo stato di salute del vigneto veneto, che rappresenta non solo un’eccellenza produttiva ma anche un presidio identitario del nostro territorio. La stagione, finora, sta procedendo regolarmente: un segnale positivo che fa ben sperare per una vendemmia di qualità. Ma non possiamo nascondere le preoccupazioni che arrivano dallo scenario internazionale: dai nuovi trend di consumo fino ai costi imposti dalle tensioni geopolitiche, i nostri produttori si trovano a operare in un contesto sempre più complesso.
Proprio per questo, come Regione continuiamo a lavorare su due fronti: da un lato fornire assistenza tecnica puntuale e strumenti aggiornati per affrontare le sfide in campo, come la lotta alla Flavescenza dorata o l’impatto delle nuove regole sui fitofarmaci; dall’altro, fare pressione a livello nazionale ed europeo affinché le decisioni politiche non penalizzino le nostre imprese. Bene dunque l’allungamento a 8 anni delle autorizzazioni di reimpianto e il rinvio delle sanzioni, come contenuto nel Pacchetto Vino, ma serve di più: servono regole semplici, certe e soprattutto tarate sulla realtà produttiva del nostro territorio.
Infine, un richiamo alla responsabilità collettiva: il primo estirpo coatto avviato nei confronti di un’azienda che ha ignorato le ordinanze dimostra che non possiamo abbassare la guardia. Il rispetto delle regole è la condizione minima per garantire la salute del vigneto veneto, che è patrimonio di tutti, e difendere l’agricoltura veneta tutelando chi produce con serietà, qualità e rispetto del territorio”.