Trend del vino in Italia – Settimana 12-16 maggio 2025
Aperitivo boom: lo Spritz è re, ma crescono i mocktail
L’Aperitivo Festival di Milano ha confermato una tendenza consolidata: l’aperitivo è un rituale irrinunciabile per gli italiani. Secondo uno studio di CGA by NIQ:
- Il 37% degli italiani ha fatto almeno un aperitivo negli ultimi tre mesi.
- Il 13% lo fa più di una volta a settimana, il 17% settimanalmente.
- Lo Spritz domina (33%), seguito da Prosecco (29%) e birra (26%).
- Cresce l’interesse per alternative low alcol e analcoliche, soprattutto tra i giovani (27% vs 20% media nazionale).
I consumi si spostano sempre più anche in casa: il comparto “aperitivi e vermouth” nella GDO vale 200 milioni di euro, mentre spumanti, gin e ready to drink crescono (+4,2% in valore).
Il trend del bere consapevole, la preferenza per locali di prossimità e l’abbinamento food-beverage (85% lo ritiene importante), guidano il successo del format aperitivo e aprono nuove opportunità per wine bar e produttori. In particolare, il Prosecco e le bollicine italiane sono sempre più protagonisti dei cocktail e degli aperitivi gourmet.
Bollicine italiane: motore della crescita del vino
Nonostante il calo generale dei consumi, le bollicine italiane (Franciacorta, Trentodoc, Prosecco, Alta Langa, Asti) resistono e si espandono, sostenute da:
- Strategia di promozione all’estero
- Abbinamenti con eventi sportivi e lifestyle
- Innovazione in vigna e marketing territoriale
L’arte della mixology spinge la domanda di spumanti, anche al di fuori dei contesti tradizionali, grazie all’uso crescente in cocktail e aperitivi.
Giacenze ancora elevate in vista della vendemmia 2025
Secondo il bollettino ICQRF, al 30 aprile 2025 ci sono ancora 49,7 milioni di ettolitri di vino in giacenza. Il dato indica una lenta riduzione degli stock:
- -0,5% sul 2024
- -5,9% su marzo 2025
Le regioni del Nord detengono il 58,5% del vino, con il Veneto capofila. I vini a DOP rappresentano oltre la metà dello stock, ma in leggera contrazione. In crescita i rossi e i rosati, mentre i bianchi DOP calano più rapidamente.
Il Prosecco DOC è il vino più stoccato (4,6 milioni di ettolitri), seguito da Puglia IGP e Toscana IGP. Un segnale d’allarme per un settore che rischia un eccesso di offerta rispetto alla domanda.
Export 2024 da record: il vino traina i distretti agroalimentari
Il vino italiano si conferma protagonista dell’export agroalimentare:
- 6,7 miliardi di euro generati dai distretti vitivinicoli (+4% sul 2023)
- Il comparto rappresenta il 23% del valore totale dell’export distrettuale
- In crescita i distretti del Veronese (+9,2%), Conegliano-Valdobbiadene (+7,3%) e Colli fiorentini e senesi (+9,8%)
Boom anche per il distretto del Montepulciano d’Abruzzo (+19,4%). Gli Stati Uniti si confermano un mercato strategico (+14,9%), seguiti da Germania e Francia.
Tuttavia, si segnalano cali per i distretti di Langhe-Roero-Monferrato, Trento e Bresciano, complici flessioni in UK e Svizzera.
Enoturismo e digital: le cantine più popolari d’Italia
L’enoturismo è sempre più digitale e accessibile. Secondo un’analisi Imco, le cantine italiane più popolari sul web e social sono:
- Ca’ del Bosco (Franciacorta)
- Donnafugata (Sicilia)
- Tedeschi (Valpolicella)
- Antinori (Toscana)
- San Leonardo (Trentino)
Le degustazioni in cantina partono da 7 euro (Ricasoli 1141) fino a 100 euro (Ornellaia), offrendo esperienze per ogni fascia di pubblico. Il connubio tra vino, cultura e accoglienza si rivela vincente nel marketing territoriale del made in Italy.
In sintesi
- L’aperitivo evolve e traina i consumi, con Spritz, Prosecco e soft drink protagonisti.
- Le bollicine si affermano anche grazie alla mixology e all’export.
- Le giacenze restano alte, ma si intravedono segnali di riequilibrio.
- L’export agroalimentare vola, spinto soprattutto dal vino nei distretti chiave.
- L’enoturismo cresce, integrando sempre più web, experience e accessibilità.
Tendenza chiave: qualità, moderazione e territorialità sono le parole d’ordine del nuovo modo di vivere (e bere) il vino in Italia.