Trend del Vino in Italia – Settimana 28 aprile–2 maggio 2025

Un settore chiave dell’agroalimentare

Con un fatturato di 14 miliardi di euro nel 2024, il comparto vitivinicolo italiano rappresenta il 10% dell’intero agroalimentare nazionale, sostenuto da 241.000 aziende agricole e 30.000 imprese vinificatrici. La produzione ha toccato 44 milioni di ettolitri, facendo dell’Italia il primo produttore mondiale di vino, superando Francia e Spagna. L’export ha sfiorato 8,1 miliardi di euro con 22 milioni di ettolitri venduti all’estero.

Trend del Vino in Italia – Settimana 28 aprile–2 maggio 2025

Il vino italiano domina il panorama internazionale

L’Italia è leader mondiale in volume e seconda per valore nelle esportazioni. Negli ultimi dieci anni, il valore dell’export italiano è cresciuto del 60%, un ritmo più veloce di Francia (+51%) e Spagna (+33%). Il successo è legato anche a uno storico incremento della superficie vitata (+0,8%), a differenza del calo registrato dagli altri grandi Paesi produttori.

L’onda lunga delle bollicine: il trionfo del Prosecco

Il boom degli spumanti continua: il Prosecco è il protagonista assoluto, con un export cresciuto dell’11% in valore e del 15% in volume nel 2024. Gli spumanti rappresentano un terzo del valore dell’export vinicolo italiano. In un contesto globale di crisi del vino, le “bolle” crescono ovunque, anche grazie alla domanda di vini più leggeri, freschi e accessibili.

Il vino traina l’export alcolico UE

Nel 2024, l’export di vino dell’Unione Europea ha raggiunto i 16,8 miliardi di euro (il 56,2% di tutto l’export alcolico), contribuendo a un valore complessivo di 29,8 miliardi di euro. La Francia guida per valore (12,1 mld €), ma l’Italia è seconda con 6 miliardi, di cui l’81,1% è rappresentato dal vino. Gli Stati Uniti restano il primo mercato extra-UE, seguiti da Regno Unito, Cina, Canada e Svizzera.

Produzione mondiale in calo, ma l’Italia tiene

Il 2024 ha registrato la produzione globale di vino più bassa degli ultimi 60 anni (-5%), principalmente a causa del cambiamento climatico. Tuttavia, l’Italia ha segnato un +15% sulla produzione rispetto al 2023, dimostrando resilienza. In calo invece Francia (-24%) e USA (-17%).

Consumi in calo, ma il Made in Italy resiste

Il consumo mondiale è sceso a 214 milioni di ettolitri (-3,3%), con i mercati maturi in contrazione. Anche la Svizzera registra un calo del 7,9%, e il vino perde appeal tra i giovani e nelle società più sedentarie. Tuttavia, l’Italia continua a performare bene grazie alla diversificazione dei mercati e alla crescente attenzione verso vini leggeri, salutistici e sostenibili.

Giacenze in calo, ma le cantine sono ancora piene

A marzo 2025, l’Italia aveva 53 milioni di ettolitri di vino stoccati, cifra superiore all’intera produzione annuale. La giacenza è in leggera discesa (-0,7% su base annua), ma resta alta, soprattutto nelle regioni del Nord, con il Veneto in testa. Il Prosecco è la denominazione con più stock (oltre 5 mln hl).

Export e strategie 2025: tra sfide e opportunità

Il 2025 si apre con ottimismo misto a cautela. Gli operatori del settore monitorano da vicino la questione dei dazi USA (attualmente sospesi) e puntano sulla diversificazione geografica per sostenere l’export. Il 60% dell’export italiano è concentrato in 5 mercati, rendendo cruciale aprirsi a nuove destinazioni. I finanziamenti al settore sono aumentati dell’11% nel 2024, segnale di fiducia da parte delle banche.

Enoturismo in espansione: più esperienze, più valore

Nel 2024, le cantine italiane hanno visto un +22,6% di visitatori, con il 42% provenienti dall’estero. Il valore medio delle prenotazioni ha raggiunto i 129 euro, mentre lo scontrino medio per l’acquisto di vino in cantina è salito a 179 euro (+27,7%). Il trend conferma la centralità dell’esperienza diretta come leva di marketing e vendita.

In sintesi, il vino italiano si conferma resiliente e competitivo in uno scenario globale complesso. Mentre la domanda interna cala e i consumi cambiano, l’export – soprattutto di spumanti – traina il comparto. La vera sfida del 2025? Diversificare mercati, innovare l’offerta e investire in enoturismo ed esperienze.