News Vitivinicole Wine Idea sabato 29 gennaio 2022!

Buongiorno,
Wine Idea presenta le news di sabato 29 gennaio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Dove degustare il Trentodoc.
Dal 17 al 20 febbraio nella splendida cornice di Madonna di Campiglio si potrà degustare il Trento- 1 doc, lo spumante, bianco o rosato, prodotto in Regione. Sono 54 le case spumantistiche trentine, grandi e piccole realtà: il marchio si trova apposta su ogni bottiglia di circa 170 etichette prodotte. L’invito è quello di scoprire e degustare Trentodoc nei locali di Madonna di Campiglio – curati e di qualità – dove verranno proposti agli ospiti i migliori abbinamenti. menu in programma sono davvero numerosi: l’Aperitivo Trentodoc, i Menu Stellati, Trentodoc in quota, i Menu del Territorio, i Menu Gourmet, l’Appuntamento insolito e – evento nell’evento – la seconda edizione di Trentodoc al Tramonto.

Fonte: Giornale Stile.

In cantina – Barolo, Conterno cresce del 22%.
Prezzi in rialzo alle aste anche per i tre millesimi di Bartolo Mascarello (+19%) Barolo, Conterno cresce dei 22%. Questa terza puntata sui risultati ottenuti dai Barolo alle aste del 2021 è insolitamente gremita: le aziende coinvolte sono addirittura sei. Soltanto tre, però, sono presenti con un numero di aggiudicazioni che permette di trarre indicazioni valide sugli orientamenti del mercato. Non v’è dubbio, per esempio, che il momento sia favorevole per i Barolo del compianto Bartolo Mascarello, dal momento che i prezzi dei suoi tre millesimi sono complessivamente aumentati del 19% tra i12020 e il 2021.

Fonte: Milano Finanza.

L’anno d’oro del vino italiano: l’export ha superato i 7 miliardi.
Primati italiani Vino: l’export 2021 oltre i 7 miliardi Giorgio dell’Orefice —a pag. 17 L’anno d’oro del vino italiano: l’export ha superato i 7 miliardi Vldvinieolo.I12021 si è chiuso con dati record: il Prosecco ha raggiunto 750 milioni di bottiglie vendute, picchi anche per qualità pregiate come Brunello di Montalcino (+27%), Amarone (+30%) e Barolo (+22%) Forte rimbalzo dell’Asti spumante che negli ultimi anni aveva sofferto: 102 milioni di bottiglie (1190% all’estero) Giorgio dell’Orefice 12021 è stato un anno d’oro per il vino italiano. Un anno che ha visto incrementi delle vendite in doppia cifra per tutte le categorie di prodotto, dai vini fermi confezionati (+15% con punte del +20% per i rossi) agli spumanti (+20%). Ne hanno beneficiato le grandi denominazioni come quelle emergenti di ogni regione, singoli brand come le grandi cooperative.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Intervista a Lamberto Frescobaldi – «I risultati sono stati agevolati anche da alcune ottime annate».
«Ora bisogna placare l’ondata neoprobizionista di Bruxelles sostenendo il consumo moderato» L’intervista Lamberto Frescobaldi Presidente Marchesi Frescobaldi Saramo passati in pochi mesi dalle stalle alle stelle. Una corsa incredibile, qualcosa che non ricordo di avere mai visto. Perché l’anno era partito in maniera lenta ed è proseguito così fino a maggio. Poi una fiammata inarrestabile che avrebbe potuto produrre risultati ancora migliori se a dicembre non fossero ripartiti i contagi provocando qualche restrizione e facendo annullare dappertutto cene di Natale che già erano prenotate. Ma è indubbio che il 2021 per il vino italiano è stato davvero un anno eccezionale. E forse è ancora troppo presto per averne chiare tutte le ragioni. A parlare dello straordinario 2021 del vino italiano, Lamberto Frescobaldi presidente della Marchesi de Frescobaldi 1500 ettari di vigneto, 12 milioni di bottiglie prodotte per un giro d’affari 2021 di 124,5 milioni di euro (+22%).

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Spumanti, il progetto delle cantine.
Visita e benedizione al nuovo stabilimento: c’è l’alleanza di 10 aziende Prima la benedizione del cantiere avvenuta da parte dell’arcivescovo Emilio Cipollone, poi la conferenza al teatro Tosti sull’avanzamento del progetto di costruzione del nuovo stabilimento. Si tratta del cantiere della cooperativa Vinco, il progetto che prende forma a Ortona grazie a dieci cantine cooperative della provincia con oltre 3mila soci vignaioli e 6.500 ettari di vigneti. Un investimento da 8 milioni di euro e un nuovo stabilimento sanciscono un’alleanza tra aziende vinicole per produrre vini spumanti ottenuti da vitigni autoctoni.

Fonte: Centro Chieti Lanciano Vasto Centro Chieti Lanciano Vasto

Atri, studentesse pescaresi premiate per il vino dello Zoli.
All’istituto agrario “Zoli” di Atri arriva la produzione dei primi vini della scorsa vendemmia. Dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia è stata inaugurata la cantina che vanta una prima ristretta selezione di Montepulciano imbottigliato. Le etichette sono state disegnate dalle alunne Gloria Di Sante e Giada Verbena dell’istituto comprensivo di Collecorvino, seguite dall’insegnante Splendora Camelli vino etichettato si chiamerà “La Bolgia” con riferimento alle bolge dantesche richiamate dai calanchi atriani. L’immagine realizzata dalla due studentesse è stata selezionata nell’ambito del concorso per il quale sono state assegnate menzioni speciali ai lavori di Angelo Alessandro DI Vito del liceo artistico di Pescara, Luisa Continenza del Giovanni XXIII di Pineto, Roberta D’Ambrosio e Daira Di Nardo Di Maio dello Zoli.

Fonte: Centro Teramo.

Spumanti nasce la fabbrica delle bollicene.
Uno spumantificio nel cuore della provincia di Chieti, a Ortona. 11 primo nel suo genere in Abruzzo, che ambisce a rafforzare il posizionamento sui mercati dei vini abruzzesi attraverso la produzione di bollicine. Tra gli obiettivi principali dell’ambizioso progetto: la diminuzione dei processi di spumantizzazione fuori regione; la valorizzazione sui mercati, grazie all’unico marchio di promozione; l’ottimizzazione dei costi; una maggiore capacità produttiva che condurrà ad espandersi nei mercati esteri. Ma anche la caratterizzazione del prodotto e il conseguente aumento del valore aggiunto del vino base spumante, ad oggi venduto all’ingrosso senza alcuna denominazione e con una bassa redditività_ È stato presentato ieri al Teatro Tosti di Ortona, con un incontro pubblico in mattinata e un convegno nel pomeriggio, lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo stabilimento di produzione della cooperativa Vin.co. Abruzzo, che riunisce dieci cantine abruzzesi della provincia di Chieti.

Fonte: Messaggero Abruzzo.

A giudizio per recensione negativa Assolta imprenditrice dei vini.
Sul web scrisse commenti contro un’azienda che forniva clienti Ma per il giudice non fu diffamazione. Aveva pubblicato in rete una recensione negativa nei confronti di un’azienda che avrebbe dovuto ampliare il suo portafoglio clienti fornendole nominativi di possibili acquirenti o importatori di bottiglie di vino. Ma la recensione le è costata la querela per diffamazione da parte del titolare dell’azienda stessa, una Srl con sede in Lombardia: «Non firmate contratti prima di aver fatto verificare da un avvocato la regolarità — aveva avvertito la cliente delusa, in una recensione che appariva cliccando il nome dell’azienda su Google —. Vi promettono fatturati e clienti inesistenti e vi chiedono commissioni senza risultati. Decine e decine di imprenditori si sono trovati in una situazione irreversibile dovendo pagare per prestazioni senza risultati».

Fonte, Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Milano e la passione per i vini Monteverro.
II sodalizio tra la città della Madonnina e le etichette della Maremma Milano e la passione per i vini Monteverro. «Dove gh’è el vin bon, corren tucc lor de per lor». I proverbi della tradizione milanese non sbagliano: dove il vino è buono, accorrono tutti da soli. Soprattutto, se quel vino è maremmano. Lo ha intuito, con lungimiranza, l’enologo Matthieu Taunay, francese di nascita e toscano per scelta, direttore tecnico di un’azienda vinicola, Monteverro, a Capalbio, nel cuore della Maremma, le cui etichette a Milano e ai Milanesi piacciono parecchio. Quando le prime bottiglie firmate Monteverro sono state messe in vendita nell’aprile del 2011, sono bastati pochi mesi prima che la gastronomia meneghina puntasse gli occhi sulla “novità dalla Maremma”.

Fonte: Libero Quotidiano Milano.

“Terre”, week end di trattative Si cerca l’accordo per il listone.
Non c’è ancora la data delle elezioni: nei giorni scorsi tensione con il collegio dei sindaci. Da un lato la convocazione dell’assemblea, dall’alto la formazione della lista per le elezioni. Sono giorni concitati alla Cantina Terre d’Oltrepo, rimasta senza vertici dopo che i121 gennaio scorso, a larga maggioranza, i soci hanno votato una mozione di sfiducia nei confronti della dirigenza. L’attesa più grande è per la convocazione delle elezioni, compito che spetta al collegio sindacale, che da venerdì scorso gestisce l’ordinaria amministrazione della Cantina: al momento, a parte la nota fatta uscire mercoledì per rassicurare i soci su una convocazione a breve, i revisori non hanno fatto trapelare nulla, ma è sempre più probabile che l’assemblea si tenga entro i primi venti giorni di febbraio.

Fonte: Provincia – Pavese.

Ghemme si candida per diventare “Città del Vino Europea” per il 2024.
Novara appoggia la candidatura di Ghemme e dell’intero territorio dell’Alto Piemonte a diventare, nel 2024, Città del vino europea: un obiettivo che vede Ghemme capofila dei comuni produttori vitivinicoli novaresi, vercellesi, biellesi e del Vco affiancati dai rispettivi Enti provinciali. Un obiettivo ambizioso ma che, grazie alla particolarità del patrimonio enogastronomico della zona, a obiettivi condivisi e a una rete territoriale solida e fortemente identitaria, ha tutte le carte in regola per scendere in campo per questa importante partita». E il commento del presidente della provincia Federico Binatti che ha partecipato, insieme con il consigliere delegato ai Rapporti col mondo dell’agricoltura e associazioni agricole Davide Ferrari, all’incontro che si è tenuto a Ghemme su convocazione del sindaco Davide Temporelli con il vicepresidente della sezione piemontese dell’Associazione Città del vino Stefano Vercelloni.

Fonte: Azione – Eco di Galliate.

Coste della Sesia, Lessona, Bramaterra ed Erbaluce Nella patria del tessile anche i vini sono di pregio.
Alain Ducasse è un campione della cucina, con 21 stelle Michelin collezionate in carriera tra Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Montecarlo. Nella sua lista dei vini, quasi un libro da più di cento pagine, è logico aspettarsi il meglio di quello che il mondo può offrire. Tra questa selezione di eccellenze, c’è un nome biellese: Lessona. È nella pagina dei rossi ed è come un esame superato, l’ennesimo, per un microcosmo che nella Biella della lana è sempre meno marginale. In fondo tornare ai vigneti è un po’ come recuperare un pezzo della propria storia. Fino alla rivoluzione industriale, il territorio era punteggiato da grappoli e pampini e «fare vino» era un’attività assai comune.

Fonte: Stampa Biella.

Il vino Vega, l’ottimo primitivo bio di casa Menhir.
Nel 2ou sono state introdotte in ambito regionale alcune nuove Denominazioni d’Origine Controllata (Doc), tra cui la «Terra d’Otranto». Nella logica di chi le aveva richieste e della successiva approvazione ministeriale, dovevano corrispondere ad una semplificazione del quadro regionale, ormai troppo denso di denominazioni che avevano scarsa rappresentanza produttiva. Quindi la ratio era quella di creare delle Doc «ombrello», ma come purtroppo avviene, nessuno ha voluto rinunciare al proprio campanile e così le Doc sono arrivate a quota 25. Un risultato poco brillante se si considera che il mercato e il consumatore hanno bisogno di chiarezza e quindi di una comunicazione efficace e immediata. Questo spiega perché moltissime aziende, anziché utilizzare le Doc, ricorrono alla Igt Salento che ha un disciplinare più elastico, ma soprattutto una riconoscibilità geografica molto più nota e quindi più incisiva.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Primitivo, il consorzio incontra i produttori.
L’importanza del passaggio da doc a docg, imbottigliamento e rese. Saranno questi i temi centrali su cui verterà l’incontro con i viticoltori organizzato dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. Un’opportunità per confrontarsi sulle modifiche del disciplinare e per parlare delle prospettive future della denominazione pugliese. L’appuntamento si terrà mercoledì 9 febbraio alle ore 16 presso la sede del Consorzio di Tutela (Sala Convegni Gabriella Fanuli) ad Uggiano Montefusco, Manduria, Contrada Piscine. All’incontro sarà presente l’avvocato Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria insieme ai Vice Presidenti Francesco Delle Grottaglie e Roberto Erario, i Consiglieri di Amministrazione e il dottor Carlo Alberto Panont, consulente esperto denominazione di origine.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto.

Le cantine si aggregano e le big puntano su Verona.
Enologia, il tessuto scaligero cambia aspetto, spinto da pandemia ed investimenti di grandi player Le cantine si aggregano e le big puntano su Verona Alcuni esempi indicano la tendenza: Enoitalia acquisita da Iwb, società quotata in Borsa Hyle Capital entra in Contri Spumanti e Collina dei Ciliegi si allea con i francesi di Advini Masi Agricola ha acquisito Canevel già ne12016 Cantine Montresor ha aperto alla coop Terre Cevico. Il sistema vino veronese e quello veneto hanno retto finora l’urto della pandemia; almeno le aziende più strutturate hanno recuperato terreno nella seconda parte del 2021 rispetto ai cali del 2020, puntando su una diversificazione dei canali di vendita e dei mercati.

Fonte: Arena.

Vino, un museo alle Gallerie Mercatali.
Presentata la proposta di «percorso esperienziale». Sede in viale del Lavoro di fronte a Veronafiere Vino, un museo alle Gallerie Mercatali Sboarina: «La condivisione della proposta è granitica» Corsi: «L’idea è affidare a un archistar il progetto» •• Verona avrà un museo del vino. Non una mera esposizione di cimeli o vestigia, bensì un «percorso esperenziale», grazie all’uso delle più innovative tecnologie abbinato al recupero della tradizione. Le prime informazioni sull’iniziativa sono state fornite ieri, senza entrare nel dettaglio, in un incontro presieduto dal sindaco Federico Sboarina. Una conferenza che ha dimostrato che la proposta gode di un sostegno amplissimo e coinvolge anche l’Università, che aprirà nel museo una start-up dedicata al mondo dell’enologia, le associazioni del mondo agricolo e i Consorzi di tutelano.

Fonte: Arena.

Export veneto da record ma pesa l’incubo rincari.
Performante sui mercati esteri, in affanno in cantina. II vino italiano ha inanellato successi sulle destinazioni mondiali nei primi 10 mesi del 2021 e si stima una chiusura d’anno perla prima volta sopra 7 miliardi di euro, +13%. Anche il vino veneto ha brillato. Le esportazioni di produzioni regionali hanno superato a fine settembre dell’8,6% quelle del pari periodo 2019, per un valore di quasi 1,8 miliardi (+140 milioni). II Veneto totalizza così il 34,8% delle esportazioni nazionali. «La brusca frenata dovuta al Covid ha lasciato spazio a una nuova ripartenza, superando anche i livelli pre-pandemici», spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, «La regione da sola continua a esportare più di Piemonte (884 milioni) e Toscana (815 milioni) messe assieme. Anche la vendemmia 2021, si è stata buona, con 11.747 mila ettolitri prodotti, quantità sostanzialmente stabile rispetto al 2020». I principali sbocchi si confermano Usa, Germania e UK, seguiti, a distanza, da Canada e Svizzera.

Fonte: Arena.

Vino, il museo di fronte alla fiera «Pronto per le Olimpiadi 2026».
Il progetto di Corsi alle Gallerie Mercatali: «Fondi Ue come per Porto e Bordeaux» VERONA Come a Bordeaux e a Porto, due capitali europee del vino. Anche Verona, che capitale del vino è universalmente riconosciuta, avrà il suo museo enologico. Sorgerà alle Gallerie Mercatali davanti alla fiera, entro quattro anni, prima delle olimpiadi del 2026. Un’idea di Enrico Corsi, consigliere regionale della Lega, già promotore e primo firmatario della legge regionale del 2020, che prevede l’istituzione degli Eco Musei del vino in Veneto. Coinvolgendo istituzioni, categorie, consorzi di tutela, Fiera e università, Corsi ha reso l’idea un progetto che ha presentato ieri in Comune alla presenza del sindaco Federico Sboarina, dell’europarlamentare Paolo Borchia (Lega) e rappresentanti di categoria quali la vicepresidente di Confagricoltura Verona Camilla Capurso, il membro della giunta esecutiva Coldiretti Verona Chiara Recchia, per il Consorzio Soave Silvia Bolla, per il Consorzio Valpolicella il presidente Christian Marchesini, la presidente Consorzio Custoza e rappresentante Uvive Roberta Bricolo, il responsabile Consorzio Bardolino Andrea Vantini e il presidente di Cia Verona Andrea Lavagnoli.

Fonte: Corriere di Verona.

«La Primavera del Prosecco si farà in massima sicurezza».
Con al fine dell’inverno torneranno la Primavera del Prosecco Superiore e delle Mostre del Vino. Gli organizzatori si sono riuniti nei giorni scorsi e, nonostante la complessità del momento dovuta alla pandemia da Covid-19, hanno espresso la ferma volontà di ripristinare il solito calendario di eventi che ci accompagnano dalla primavera fino all’autunno sulle colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene. Molte sono le incognite e le cose lasciate in sospeso, poiché la situazione sanitaria non permette di fare progetti a lungo termine e probabilmente porterà allo slittamento dei primi eventi (normalmente in partenza a fine marzo) fino a primavera inoltrata, ma gli organizzatori confidano di poter organizzare quanti più eventi possibili con la massima sicurezza: «Le difficoltà hanno rafforzato ulteriormente l’impegno per dare vita ad una rassegna ancora più ricca – dichiara Giovanni Follador, presidente del comitato organizzatore.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Le cantine regionali crescono all’estero L’export vola a quota 1,8 miliardi.
Il mercato del vino veneto riparte dopo la crisi. Il recupero è visibile già dal secondo trimestre del 2021 che ha segnato un + 6,6% nel valore delle esportazioni rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, ed è più marcato nei dati della seconda parte dell’anno, dove nel III trimestre si raggiunge un +8, 6% di crescita rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, per un totale di quasi 1, 8 miliardi di euro. Il dato è reso noto dall’Ufficio Statistica della Regione Veneto. Nel 2021 il comparto vitivinicolo veneto si è dimostrato capace di resistere alle crisi e di reagire alle turbolenze del mercato. L’export riprende a crescere, recuperando il terreno perso nel 2020 e tornando ai livelli pre-pandemici, se non anche a livelli superiori.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Bebe Vio in tivù «A Mogliano solo rugby e Prosecco» – «Mogliano è rugby e prosecco» Bebe in tivù scatena la bufera.
Sono le parole con cui Bebe Vio, qualche giorno fa in tivù, ospite di Italian’s Got Talent, ha descritto il suo comune d’origine, provocando la reazione stizzita di molti compaesani. «Mogliano è rugby e prosecco» Bebe in tivù scatena la bufera La dichiarazione dell’atleta paralimpica ospite del programma Italian’s Got Talent ha fomentato H dibattito sui social, ma c’è chi la difende: «È sempre una grande» «Quand’ero giovane, e la voglia di girare il mondo mi spingeva in terre lontane, a chi mi chiedeva notizie del mio paese, rispondevo: il mio paese è una strada». Lontano è il tempo in cui Giuseppe Berto raffigurava così i provinciali orizzonti della sua terra natia. Correva l’anno 1977 e con questa definizione, certamente elegante ma anche un po’ severa, firmava l’incipit di una sua prefazione sulle prime pagine di un libro dedicato alle ville del Terraglio.

Fonte: Tribuna Treviso.

La vendita di vino ora mette il turbo.
Il Veneto da solo esporta più di Piemonte e Toscana insieme La vendita di vino ora mette il turbo. “Dopo la brusca frenata del 2020 e un inizio d’anno un po’ incerto, nel 20211′ export di vino veneto è tomato a cresce, superando anche i livelli pre-pandemici. La Regione da sola continua ad esportare più di Piemonte (884 milioni di euro) e Toscana (815 milioni) messe assieme: le due regioni che seguono il Veneto nella graduatoria regionale. Anche i numeri della vendemmia, sempre nel 2021, si sono dimostrati buoni, con 11.747 mila ettolitri prodotti, una quantità sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente”. Lo dice l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, commentando i dati dell’ultimo bollettino-flash di gennaio 2022, che fotografa la produzione e l’export di vino a livello nazionale e regionale.

Fonte: Voce di Rovigo.

Una cantina di ghiaccio a 2.000 metri per i vini della Valcamonica.
Un progetto del Consorzio Pontedilegno-Tonale con il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e Unimont.

Fonte: Adnkronos.

Una cantina di affinamento fatta di ghiaccio al Corno d’Aola.
Affinamento in ghiaccio. Così è stato definito il progetto del Consorzio Pontedilegno-Tonale con il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e Unimont – Università della Montagna, Polo di eccellenza dell’Università degli Studi di Milano. L’obiettivo è quello di completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio della Vallecamonica all’interno di un igloo a 2mila metri di quota, al Corno d’Aola. La finalità ultima per i cultori e gli addetti ai lavori sarà quella di studiare come cambiano in questa originale cantina di affinamento, le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile.

Fonte: Radio Voce Camuna.

Borgogno è “Cantina dell’Anno” e “Calice d’Oro” per il magazine svedese “Allt om Mat & Vin”.
Dopo Fontanafredda (2009) e Masi (2012), ancora premi dalla Svezia, che, nei primi 10 mesi 2021, tocca 166 milioni di euro di vino italiano importato. Impermeabile alla crisi dei consumi del 2020, anno segnato dalla pandemia, la Svezia, nei primi 10 mesi 2021, ha importato 166 milioni di euro di vino italiano, confermandosi come una delle mete principali in Europa. Una popolarità confermata dai premi assegnati dal magazine “Allt om Mat & Vin”, punto di riferimento per gli amanti dell’enogastronomia svedesi, che ha assegnato due dei suoi principali riconoscimenti – “Cantina dell’Anno” e “Calice d’Oro” – alla Borgogno, griffe del Barolo e tra le cantine più antiche delle Langhe, guidata dalla famiglia Farinetti, “per la loro qualità costantemente elevata di Barolo.

Fonte: WineNews.

Le cantine si aggregano e le big puntano su Verona.
Il sistema vino veronese e quello veneto hanno retto finora l’urto della pandemia; almeno le aziende più strutturate hanno recuperato terreno nella seconda parte del 2021 rispetto ai cali del 2020, puntando su una diversificazione dei canali di vendita e dei mercati. Ora però, ai problemi registrati per il canale Horeca (hotel, restaurant, café e catering), piegato dalle limitazioni per Covid, si sommano numerose variabili, a partire dalla lievitazione dei costi di energia e materie prime. In questa situazione di incertezza, la dimensione aziendale è un fattore che fa la differenza e che conferisce forza competitiva, in particolare sui mercati esteri: l’approccio al mondo è sempre meno un’impresa da piccoli.

Fonte: L’Arena.

Lo champagne Pol Roger rileva il 20% del distributore Compagnia del Vino.
Dalle 35mila bottiglie del 2015 oggi le esportazioni verso l’Italia della maison francese sfiorano le 100mila per un fatturato di circa 4 milioni.
La maison dello Champagne Pol Roger ha rilevato il 20% del capitale del distributore italiano Compagnia del Vino. La celebre etichetta dello Champagne (170 anni di storia, la preferita da Winston Churcill e fornitore ufficiale della Casa Reale Britannica) è entrata quindi nel capitale di una delle società di distribuzione emergenti italiane. Un importante avamposto su uno dei mercati, quello italiano, considerati tra i più difficili ed esigenti al mondo.

Fonte: Il Sole 24 Ore.
Vino, settore vitale. Meno insolvenze, e la redditività è prevista in aumento. Così Atradius.
A WineNews il focus sul comparto italiano (da record all’export e in tenuta in valore in gdo nel 2021) secondo il leader mondiale del recupero crediti. Le prospettive sono meno serene di quanto ci si aspettava in estate. Ma il comparto del vino italiano, in ogni caso, sembra aver ritrovato buona salute, nel complesso. Tra un export 2021 che va verso il record dei 7 miliardi di euro (nei primi 10 mesi spedizioni a 5,8 miliardi di euro, +13% sul 2020 e +10% sul 2019, secondo i dati Istat analizzati da WineNews), un consumo fuori casa ancora lontano dai livelli 2019 ma (in attesa di dati ufficiali) sicuramente migliore, del 2020, e una gdo che tutto sommato ha tenuto (vendite a 1,8 miliardi di euro, +2,6% sul 2020, nonostante un calo in volume del -3,2%, secondo i dati Iri).

Fonte: WineNews.

VIN.CO – VINO COOPERATIVO ABRUZZO SPUMANTI D’ABRUZZO: UN PROGETTO DI FILIERA PER LO SVILUPPO.
Un progetto ambizioso nato con l’obiettivo di restituire valore ad un territorio attraverso la produzione di vini spumanti. Prende forma così VIN.CO la grande struttura cooperativa, formata da dieci cantine cooperative abruzzesi della provincia di Chieti, che sta completando in questi mesi l’impianto di produzione ad Ortona. VIN.CO nasce infatti per realizzare vini spumanti, nella metodologia Martinotti, ottenuti dai vitigni autoctoni (Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina, Cococciola e Montonico) e coltivati dagli oltre 3.000 soci vignaioli sugli oltre 6.500 ettari di vigneti.

Fonte: AbruzzoWeb.

Uiv, vino: export a +13%, ma crisi energetica pesa per 1,3 miliardi.
Rincari e costi aggiuntivi stanno influenzando l’avvio del 2022 per il mercato del vino. Lo dice l’Unione italiana vini (Uiv), che mette in luce come l’export del Made in Italy sia cresciuto del 13% nei primi 10 mesi del 2021 (con l’anno che si chiuderà per la prima volta sopra i 7 miliardi di euro). Il 2022, però, si è aperto con un rincaro medio a carico delle aziende del 10% a bottiglia. I motivi sono tutti da cercare in una “tempesta energetica” che peserà per 1,3 miliardi di euro di costi aggiuntivi, tra aumenti di bollette, materie prime e trasporti.

Fonte: Mixer Planet.

Vino e tartufo, ogni regione ha il suo abbinamento ideale: il Fumin della Valle d’Aosta.
Nella meravigliosa Valle d’Aosta ci sono vini raffinati e opulenti che sanno corteggiare il tartufo. Oggi scopriamo il Fumin, vino particolare che sposa meravigliosamente le carni con la presenza di tartufo nero pregiato. Il ventaglio di proposte dei vini della Valle, è ampia: dal Petit Arvine, al Fumin fino Cornalin, sono tutti pronti a svolgere il proprio ruolo vicino ai piatti al tartufo. Il Fumin è il vino principe dei vini Valdostani ed Hervé uno dei titolari dell’azienda GrosJean, ce lo racconta nella sua particolare territorialità e nella sua rappresentatività.

Fonte: Italia a Tavola.
Vino – Il Veneto riparte ed è la prima regione esportatrice.
l mercato del vino veneto riparte dopo la crisi. Il recupero è visibile già dal secondo trimestre del 2021 che ha segnato un +6,6 per cento nel valore delle esportazioni del vino made in Veneto rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, ma è ancora più marcato nei dati della seconda parte dell’anno, dove nel III trimestre si raggiunge un +8,6 per cento di crescita rispetto al periodo gennaio-settembre 2019 per un totale di quasi 1,8 miliardi di euro. A fare un quadro di uno dei settori più rilevanti dell’economia regionale è l’Ufficio Statistica della Regione del Veneto nel numero di gennaio del fascicolo Statistiche flash dl titolo Produzione ed export di vino. I dati mostrano che nel 2021 il comparto vitivinicolo veneto si è dimostrato capace di resistere alle crisi e di reagire alle turbolenze del mercato.

Fonte: Tviweb.

Bertinoro non solo ‘città del vino’: largo all’olio d’oliva Tre giorni insieme ai degustatori di Slow Food.
Da oggi fino a domenica si valutano gli oli migliori, in lizza per il riconoscimento anche tre aziende locali. Siamo abituati a riconoscere a Bertinoro il titolo di città del vino, ma per questo fine settimana diventerà anche la capitale italiana dell’olio extra vergine d’oliva. Da oggi fino a domenica sul balcone di Romagna arriveranno i degustatori di Slow Food per valutare gli oli migliori e decidere a quali assegnare i riconoscimenti della Guida agli Extravergini 2022.

Fonte: Il Resto del Carlino.

STAMPA ESTERA

Tout pour sa pomme.
Cíciro Cotentin tout pour sa pomme Millésimées, gardées en cave, marketées… Les bouteilles des neuf producteurs de la région, qui commercialisent leur breuvage sous une appellation d’origine protégée, sont traitées avec les mêmes egards et parfois les mêmes méthodes que ceux appliqués au vin. Une manière de monter en gamme. Par JUSTINE KNAPP cees odeurs acides de cave, des barriques alignées, quelques cuves en inox, des bouteilles millésimées qui vieillissent à l’ombre. Si le décor a tout du chai vinicole, Jean-Baptiste Aulombard, pipette à vin dans la main, produit du cidre. Des cidres «d’accord», précise-t-il. En 2018, il reprend la cidrerie Maison Hérout, en activité depuis 1946 à Auvers, sur la presqu’île du Cotentin. «Le cidre est un produit noble qui n’a pas à mugir face aux autres boissons.

Fonte: Liberation.

Is Red Wine Really Healthier Than White?
AT THE END of a recent visit to my gastroenterologist, he handed me a list of prescribed foods. “What about wine?” I asked, noting its absence. “Red wine is good for you,” he said. “And white?” I inquired. “White wine is just alcohol,” he replied. Many wine drinkers believe that my doctor is right. Indeed, just about every one of the friends whom I surveyed declared that red wine is healthier than white—though few could say why. But is red wine actually more healthful than white wine? And is either one truly healthy? The reports indicating the health benefits of red wine are many—and speculative, according to Dr. Andrew Waterhouse, a wine chemist and director of the Robert Mondavi Institute for Wine and Food Science at the University of California, Davis. Dr. Waterhouse further explained that there isn’t really data to support the notion that red wine is more healthy than white. To establish that, Dr. Waterhouse said, it would be necessary to truly separate the two wine types in an independent study.

Fonte:  Wall Street Journal Usa.

Boris Johnson, a wine fridge and lockdown revelry.
Jancis Robinson Wine wo weeks ago, when public interest in Downing Street’s lockdown parties was at its height, BBC Radio 4’s satirical News Quiz began with a game designed to help participants figure out if they were “at work or not at work”. Host Andy Zaltzman urged them to “check whether everyone you usually work with has turned up with a bottle of wine and is now getting hammered … If they have, ask yourself, Am I a professional wine taster?'” “Yes!” I yelled at the radio. Yet wine’s small part in the erosion of public trust in government is no laughing matter. For me, it has been impossible to ignore the role played by wine in the recent pantomime in British politics. Bottles photographed at a gathering in the Downing Street garden on May 15 2020 were seen as proof that this was no “work event”, as claimed by Boris Johnson, but a party. And each fresh leak has produced further accusations involving wine. The Mirror newspaper unearthed a photograph of a special wine fridge delivered to the back door of 10 Downing Street so that staff could keep their bottles cool in summer for the “wine-time Friday” get-togethers, which the prime minister allegedly encouraged.

Fonte:  Financial Times.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.