News Vitivinicole e tenute agricole di lunedì 28 marzo 2022!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 28 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Aspettative per Vinitaly «Ora si può ripartire».
E’ grande attesa da parte delle aziende del vino, che in tempo di guerra, tensioni internazionali e rincari delle materie prime, da questo Vinitaly (10-13 aprile a Veronafiere) si aspettano molto, essendo il primo appuntamento internazionale in presenza dopo un lungo periodo, che consentirà di incontrare nuovi compratori e allargare gli orizzonti a diversi mercati. Permettendo quindi di compensare l’erosione della marginalità, che per molti produttori sta per diventare un grave problema. Il calcolo degli impatti degli aumenti delle materie prime sui viticoltori è, per l’Unione italiana vini, del 32-33%. «Vinitaly segna il ritorno alla normalità», dice Paolo Castelletti, segretario generale Uiv, «e questo è confermato dal numero di adesioni delle cantine; le loro agende sono fitte di appuntamenti. Mancherà il continente asiatico, pochissimi saranno i russi; i Paesi europei saranno tutti presenti.

Fonte: Arena L’Arena Economie.

La vite è meravigliosa – Terlano sfida il tempo.
Il tempo, si sa, è un ingrediente fondamentale nella vita e in quella sua rappresentazione liquida che è il vino. Il tempo può semplicemente trascorrere oppure può diventare un progetto, come nel caso della Cantina Terlan, uno dei più grandi produttori altoatesini (e quindi italiani) di vini bianchi. Fin dal 1979 la cantina cooperativa fondata nel 1893 dedica molte energie al progetto Rarity, individuando ogni anno una etichetta a cui affidare il cimento di sfidare il calendario con buone prospettive di vittoria. Perché, come dice Klaus Gasser, direttore vendite della cantina, «nel mondo i grandi vini sono sempre caratte. La vite è meravigliosa Terlano sfida il tempo rizzati da longevità, complessità e anima».

Fonte: Giornale.

Viaggio dentro Gardo-land Il ragioniere dei misteri di D’Alema tra vigneti e armi.
Tra Cento e Castello D’Argile (Bo) vive e lavora il ragioniere Gardo con un ruolo primario nel Colombia-gate e negli affari di Tortorella, divenuto socio dei vini D’Alema «per 2/3 milioni». Agli atti ne risultano molti meno. Il premier nella produzione di vino, ci aveva ¦ Nel Colombia-gate adesso spunta anche il cabernet-gate. Stiamo parlando della tenuta agricola che si estende per sette ettari tra Narni e Otricoli (Terni), la Madeleine della famiglia di Massimo D’Alema, che nella società agisce, fin dal 2010, come procuratore dei figli, «con ogni più ampia e necessaria facoltà». La settimana scorsa l’imprenditore romano Massimo Tortorella, socio dell’ex raccontato di aver conosciuto nel 2017 a Miami il ragionier Gherardo Gardo, uno dei protagonisti della trattativa per la vendita delle armi in Sud America. E a lui si era affidato, poiché una sua società americana, la Consulenza, non aveva ingranato e andava messa in liquidazione. Nello stesso periodo Tortorella aveva conosciuto D’Alema in un ristorante londinese e in poco tempo avevano deciso di diventare Viaggio dentro Gardo-land II ragioniere dei misteri di D’Alema tra vigneti e armi Il professionista «low profile» non ci risponde nemmeno sull’affare da «2/3 milioni» di cui ci ha parlato il socio dell’ex premier.

Fonte: La Verita’.

Produrre bottiglie in vetro costa troppo l’avviso ai viticoltori: consegne a rischio.
Le imprese del vetro comunicano ai produttori di vino che non garantiscono più la fornitura di bottiglie e annunciano modifiche unilaterali ai contratti con aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al + 15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per gli spumanti. L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo internazionale con oltre 70 aziende del settore. È inevitabile, secondo Uiv, che le aziende del vino ricorrano ad aumenti dei listini che però rischiano di catapultare fuori mercato il vino italiano nel mondo. Secondo il consigliere Uiv e coordinatore del Tavolo, Alessandro Botter, «le principali imprese del Prosecco hanno deciso di scrivere a tutti i clienti comunicando un aumento percentuale in doppia cifra sul prezzo delle proprie bottiglie a partire da aprile, perché non ci sono più i margini per riuscire a lavorare».

Fonte: Stampa.

Vini irpini, prima riunione del Distretto.
Sabato scorso si è riunita la prima assemblea del Daq, il Distretto agroalimentare di qualità `Vini d’irpinia’. L’iniziativa si è tenuta ad Avellino nella sala convegni della Camera di Commercio. I lavori sono stati aperti e condotti dal presidente Francesco Maria Acampora, Ilaria Petitto e da Veronica Barbati, membri del cda. La strategia è stata presentata dal prof. Giovanni Quaranta, docente di economia agraria presso l’Università degli Studi della Basilicata nonché esperto di Sviluppo Rurale. L’occasione è stata utile anche per un approfondimento sui temi del credito e delle assicurazioni.

Fonte: Il Sannio Quotidiano.

Dagli arabi ai danesi. Il Moscato di Scanzo fa brindare il mondo.
La delegazione. Compratori anche da fuori Europa con Visit Bergamo sulle colline vitate del paese «Vini eccezionali». Apprezzati anche i prodotti tipici. Il vino bergamasco, insieme ai prodotti tipici della nostra provincia, è in grado di conquistare i palati più esigenti sia in Italia che all’estero. Sabato una delegazione di acquirenti turistici internazionali (i cosiddetti buyer) ha fatto tappa in un’azienda vitivinicola di Scanzorosciate. Il Moscato di Scanzo è indubbiamente una chicca della nostra terra e gli operatori del settore, provenienti dall’Europa ma anche da altri continenti, hanno apprezzato. Una dozzina di acquirenti ed esperti di vino, provenienti da Austria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Norvegia, Spagna, ma anche Emirati Arabi, ha degustato le etichette orobiche, bollitine, bianchi, rossi e passito, all’azienda agricola «Il Cipresso» di Scanzorosciate.

Fonte: Eco di Bergamo.

Barbera d’Asti, Ruchè e formaggi piemontesi E4quality a Copenaghen.
Torna a rifare la valigia E4quality e mette, tra gli altri, Barbera d’Asti e Ruchè oltre ai formaggi con cui è pronto a conquistare i palati. Destinazione Danimarca. Qui il progetto di Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato proverà a bissare il recente successo ad Amburgo e Berlino. Si va così a completare il programma di appuntamenti di un’iniziativa che vuole promuovere in mercati chiave europei conoscenza e cultura dei grandi vini autoctoni del Monferrato, come pure dei grandi formaggi piemontesi (Castelmagno e Toma Piemontese), incentivando la creazione di network e opportunità di relazione per i produttori del territorio. Da domani a giovedì tappa a Copenaghen per un mercato da sempre strategico per i produttori piemontesi che necessita di attività di promozione dopo la parentesi pandemica. «La filosofia di E4Quality è raccontare in modo nuovo e innovativo i prodotti agroalimentari di qualità del Piemonte – spiegano i curatori del progetto- loro tipicità e peculiarità in fatto di sicurezza alimentare e attenzione all’ambiente».

Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.

Aumentati i costi del vetro vini più cari.
La valanga dei prezzi • Rialzi in bollette mai visti prima, inflazione, listini rincarati per materie prime e trasporti, e da ultimo la guerra in corso in Ucraina L’industria del vetro, come tutti i comparti energivori, si scopre a rischio e ritocca i listini per coprire i crescenti costi di produzione. Tra gennaio e settembre 2021, secondo dati Assovetro, sono state prodotte 2,9 milioni di tonnellate di bottiglie in vetro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in costante crescita dal 2016, ma su questo comparto le problematiche del caro energia hanno pesato a partire dall’ultimo trimestre del 2021. Ed ora cominciano a tremare anche i produttori di vino, per la scarsità di offerta sul mercato dei fornitori. «In un anno per noi il prezzo del gas è aumentato sei volte, passando da 20 euro a Megawatt a 120, mentre quello dell’energia è triplicato, salendo da 60 euro a 240» spiega Massimo Noviello, il presidente e Ad di O-I, una delle maggiori aziende italiane per la produzione di bottiglie e vetri per le confetture alimentari.

Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.

Centro del vino per il post-xylella.
La curiosità Centro del vino per it post-xylella Si spazia a 360 gradi e non poteva non esserci spazio per un settore chiave della nostra economica come quello agroalimentare e, in particolare, enoloica. Il progetto “Oeno-Vation” (12 milioni richiesti) è uno dei sette candidati da Unisalento con il bando “Ecosistemi di innovazione” nell’ambito dei finanziamenti del Miur. La finalità, in questo caso, è quella di sviluppare per l’ambito vitivinicolo «un sistema regionale di ricerca coordinato e competitivo a livello nazionale e internazionale – come si legge nella schede progettuale – incrementare la sostenibilità, la resilienza e la capacità di adattamento del sistema vitivinicolo e della società ai cambiamenti anche climatici e offrire una direzione di sviluppo e conversione territoriale nell’era post-Xylella».

Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.

Dal vetro ai tappi, i prezzi folli minacciano le cantine.
Alle stelle anche le spese per imballaggi e trasporli: allarme di Federvini Dal vetro ai tappi, i prezzi folli minacciano le cantine La crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina e gli aumenti delle materie prime coinvolgono anche il comparto vinicolo. Sono soprattutto i costi degli imballaggi e delle bottiglie a preoccupare gli addetti ai lavori. A lanciare l’allarme è Federvinni: «11 2022 ha tutte le premesse per diventare l’anno della tempesta perfetta» dice la presidente Micaela Pallini, «da molti mesi lamentiamo una situazione intollerabile rispetto ai costi dei trasporti, che ha danneggiato pesantemente il nostro export. A questo si sono aggiunti il progressivo aumento dei costi delle materie prime e dell’energia». Le statistiche I numeri sono drammatici: il prezzo del cartone è quasi raddoppiato, il costo dei tappi e aumentato del 4.0% e il vetro del 25%. Molti fornitori che hanno scritto alle cantine e alle distillerie anticipando nuovi aumenti e addirittura possibili sospensioni delle forniture nelle prossime settimane.

Fonte, Unione Sarda.

II Chianti guarda a Mosca «Guai se la guerra durerà».
Busi, presidente del Consorzio: «II mercato russo assorbe il 10% del nostro vino Impatti più pesanti da energia e logistica. Difficile trovare tappi e bottiglie». «Obbligati a rivedere i prezzi per i rincari Godiamo di ottima salute, il mercato italiano è cresciuto». Nonostante i conflitti e le sanzioni, il Chianti continua a puntare sulla Russia, un Paese dove i wine lovers sono in crescita soprattutto grazie alle nuove generazioni, i millennials, nelle due città principali: Mosca e San Pietroburgo. «La situazione mondiale indubbiamente è preoccupante – ammette il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi e al momento il mercato russo è fermo. Nel caso di una risoluzione a breve non prevedo grandi perdite di mercato. Se però l’attuale situazione perdurerà per mesi allora ci potrebbero essere problemi». II mercato russo, infatti, è un punto di riferimento importante per il Chianti con il 7-8% di quote di mercato mondiale che salgono al 10% per la sottosezione ‘Colli Senesi’.

Fonte, Nazione Siena.

Vicino a Piazzale e aeroporto arrivano due vigneti urbani – Aeroporto e Piazzale il vigneto urbano dove non te lo aspetti.
La novità Vigne anche in città Atterrare all’aeroporto di Peretola e trovarsi a osservare un vigneto. Stesso discorso per chi entrerà in città dall’autostrada. Quella che fino a oggi poteva sembrare solo una suggestione, a breve diventerà realtà. E lo stesso accadrà in un’altra zona di Firenze, questa volta ben più pregiata, in una parte dell’area dell’ex camping al piazzale Michelangelo. • a pagina 6 Aeroporto e Piazzale il vigneto urbano dove non te lo aspetti Saranno realizzati dal Comune insieme a Avito, l’associazione dei consorzi vinicoli toscani di Alessandro Di Maria Atterrare all’aeroporto di Peretola, a prescindere da quello che ne sarà in futuro, e trovarsi a osservare un vigneto. Stesso discorso per chi entrerà m città dall’autostrada. Quella che fino a oggi poteva sembrare solo una suggestione, a breve diventerà realtà. E lo stesso accadrà m un’altra zona di Firenze, questa volta ben più pregiata, in una parte dell’area dell’ex camping al piazzale Michelangelo. I progetti di vigneti urbani stanno prendendo sempre più piede nelle città, in un’ottica di un nuovo modello di turismo smart e di sviluppo sostenibile. E così a New York e a Parigi, ma lo stesso sta accadendo a Torino, Milano, Venezia, Siena, Palermo e Catania (con tanto di associazione, l’Urban Vineyards Association che a oggi riunisce undici vigneti di città situati in tutto il mondo).
Fonte, Repubblica Firenze.

Duemila ospiti per Vinifera Interesse anche dall’estero.
Organizzatori e operatori molto soddisfatti per il numero di visitatori e per aver potuto tornare ad un confronto diretto tra gli imprenditori del settore e i possibili clienti Per le cantine più piccole è stato importante ritrovare un contatto con il mercato. I colleghi vignaioli hanno scelto di premiare con la “Picca d’oro” Weingut Seppi. Più di duemila persone (circa 1.200 sabato e 900 ieri) hanno varcato la soglia di Trento Fiere questo week end, per assistere a Vinifera. Un appuntamento che ha richiamato un pubblico eterogeneo, tra imprenditori ed esperti del settore di tutte le età, accomunati dalla passione per la scoperta di nuovi sapori e dalla voglia di ricercare le novità. Gli oltre 130 espositori, dal canto loro, non si aspettavano una simile risposta. Lo hanno evidenziato quelli trentini, friulani, lombardi o alto atesini, ma in particolare feedback positivi sono arrivati da chi si è messo in gioco da altri Paesi, come Slovenia, Austria, Svizzera e soprattutto Francia. Tantissimi i giovani che, “armati” di calice, hanno passeggiato tra gli stand.

Fonte, Adige.

Sgarbi fa pace con Depero: «Vive qui».
Folla all’inaugurazione della sala multimediale allestita dalla cantina Vivallis in onore al Mago Un migliaio di persone hanno incontrato l’arte che è stata abbinata alla storia della Say, la cooperativa agricola della Vallagarina. E la promozione punta sul nostro artista II presidente del Mart: «II futurismo è il linguaggio della modernità ed è attuale oggi perché è energia. La sua grandezza coincide con l’età dell’elettricità e dell’industria».  Depero è vivo, continua a vivere qui». Un applauso scrosciante ha sottolineato la chiosa di Vittorio Sgarbi sabato sera all’inaugurazione della grande sala multimediale che la cantina Vivallis ha voluto dedicare all’artista futurista. E chi se lo sarebbe aspettato che il noto critico d’arte chiamato a presiedere il Mart si sarebbe ricreduto su Fortunato Depero, dopo lo scetticismo che aveva dimostrato all’inaugurazione della mostra allestita nel museo d’arte moderna e contemporanea. L’altra sera a Nogaredo lo ha fatto davanti a circa mille persone arrivate in destra Adige per un evento di quelli che non si vedevano da tempo e che ha segnato un nuovo corso per la cantina vitivinicola che porta avanti con i suoi 734 soci il patrimonio storico del marchio Say, la società agricoltori Vallagarina.

Fonte, Adige.

Vini: Verona record, il futuro è incerto.
Brillanti risultati del 2021, con la provincia scaligera in testa per esportazioni. Mercato russo azzerato dopo una crescita dell’11 % Vini: Verona record, il futuro è incerto II Valpolicella tra i più venduti in Italia: 3,7 milioni di litri Castelletti, Uiv: «Ma ora il quadro si fa preoccupante: materie prime e guerra avranno effetti pesanti» L’impatto stimato degli aumenti delle materie prime sui viticoltori arriva al 32-33%: erosione dei margini I Aura ‘/,anona •• Una fotografia del mercato vinicolo 2021 incoraggiante è quella fornita dai dati dell’Osservatorio Uiv (Unione italiana vini) – Vinitaly Veronafiere – Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) sul sistema nazionale, veneto e veronese, con forti incrementi sull’anno precedente e con Verona sul podio nazionale e veneto per export. Non altrettanto positive, anzi dal colore incerto, sono le aspettative per quest’anno, iniziato – ancor prima del conflitto russo-ucraino – con penalizza7ioni fortissime legate ai rincari delle materie prime, dai costi energetici fino ai materiali per il confezionamento (vetro, legno, imballaggi, cartone, tappi), «aumenti straordinari di settimana in settimana, che la grande distribuzione organizzata fatica ad assorbire» e che quindi preoccupano moltissimo soprattutto per la diminuzione della marginalità delle aziende, con possibili ripercussioni sull’occupazione del settore, come spiega il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti. Peggio del previsto. A gennaio Uiv aveva stimato un rincaro medio a bottiglia di circa il 10%, per un totale di 1,3 miliardi di euro di costi aggiuntivi.

Fonte, Arena.

Vetro e carta Con i rincari sono a rischio le forniture.
Le imprese italiane del vino stanno registrando un’ulteriore crisi delle forniture e un aumento dei prezzi delle stesse non sempre imputabili al conflitto in Ucraina e alle sue conseguenze. L’allarme arriva dall’UIv, Unione italiana vini dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro, per esempio, stanno inviando lettere commerciali in cui, di fatto, non garantiscono più la certezza della fornitura annunciando modifiche unilaterali ai contratti in corso e in scadenza a fine anno, comunicando ulteriori aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al +15% applicato a fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per spumanti. Un ulteriore costo, con il rischio di carenza, cui si sommano gli enormi aumenti delle tariffe energetiche che il settore non può più assorbire. È quindi inevitabile, per Uiv, che le aziende del vino ricorrano ad aumenti dei listini che però rischiano di catapultare fuori mercato il vino italiano nel mondo, in particolare nel segmento popular.

Fonte, Arena.

Al castello la Giornata per i Colli Veneti L’Unpli lancia la Primavera del Prosecco.
Follador: «Fino a luglio una rassegna con diciassette mostre del vino». La bellezza dei colli veneti non può prescindere dal risetto del territorio. Il forte richiamo lo ha lanciato Marina Montedoro, presidente dell’Associazione Colline Unesco, ricordando quanto gli incendi stanno devastando boschi e montagne. Un rispetto ovviamente a 360 gradi, al quale cercano di educare sia l’associazione che gestisce il patrimonio dell’Umanità che l’Unpli, l’Unione delle Pro Loco, entrambi in collaborazione con la Regione. L’impegno è stato ribadito ieri mattina nella prima Giornata per i Colli Veneti, che ha preso il via dal castello di Conegliano, e che è stata istituita con legge regionale. «L’iniziativa di oggi ha avuto un riscontro positivo in tutti i territori, lo testimoniano i quasi 250 eventi che rappresentano la vitalità della nostra Regione — ha detto l’assessore regionale Cristiano Corazzare.

Fonte, Tribuna Treviso.

Vivallis “cantina dell’arte”, Fugatti: una bella iniziativa che mette in relazione due eccellenze del territorio.
“Un connubio interessante che unisce le potenzialità di un comparto vitivinicolo importante qual è Vivallis con quelle della cultura e del turismo, partendo da un’intuizione di Vittorio Sgarbi che porta il Mart all’esterno della propria sede per valorizzare anche altre specificità del nostro territorio”: questo il commento del presidente Maurizio Fugatti che ieri sera ha partecipato all’evento organizzato da Vivallis che si propone come “cantina dell’arte” e che da anni è sponsor della Casa d’Arte futurista Depero. In concomitanza alla mostra Depero new Depero al Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Treno e Rovereto, ieri sera la cantina Vivallis ha infatti inaugurato una grande sala dedicata all’artista che negli anni Cinquanta aveva realizzato il marchio per l’azienda (allora SAV). L’installazione costruisce una storia incentrata su una serie di figurazioni sovrapposte – estrapolate da 10 opere di Fortunato Depero – e realizzate con alcuni legni del Trentino: larice, pino cembro, roverella, abete, faggio e frassino.

Fonte, ufficio stampa provincia trento – Provincia autonoma di Trento.

La sostenibilità è un dovere. Ma nelle aziende serve un cambiamento gestionale e culturale.
Da Equalitas a Viva, allo standard unico nazionale, la visione e lo stato dell’arte della sostenibilità del vino al Congresso Assoenologi n. 75. La sostenibilità è ormai tema e valore onnipresente nella vita delle cantine, nella comunicazione, nel commercio e del dibattito intorno al vino. E di conseguenza è stato anche l’argomento più evocato nel Congresso Assoenologi n. 75, di scena a Verona: la sostenibilità in vigneto e in cantina, nei prossimi anni, sarà al centro dell’attenzione delle aziende. “È stato un crescendo negli anni – ha raccontato Vincenzo Gerbi dell’Università di Torino – abbiamo cominciato a considerarla dapprima per una ragione di carattere commerciale: sapevamo che ci sarebbe stata richiesta dai mercati. Poi è intervenuta la sensibilità ambientale.

Fonte, WineNews.

Sana Slow Wine Fair Bologna: un brindisi a nuove sfide.
Giorno di debutto (e unico aperto al pubblico) per la nuova kermesse in Fiera. Quasi sessanta le cantine emiliane romagnole presenti. Bologna, 27 marzo 2022 – C’è chi arriva dal Cile, chi dal Portogallo, dall’Albania o dall’Argentina. Ma anche dal Perù, dalla Slovenia, dalla Spagna e da tutte le regioni dello Stivale. Tra i 542 produttori di vino presenti oggi in Fiera per la prima giornata del Sana Slow Wine Fair (video), seppur non si parli la stessa lingua, è facile intendersi. Ognuno dei presenti condivide non solo lo stesso spazio, ma anche i principi evidenziati nel manifesto del Vino Buono, Pulito e Giusto presentato, a ottobre 2020, da Slow Food: sostenibilità ambientale, difesa del paesaggio e, non ultima, l’importanza del ruolo sociale e culturale delle cantine.

Fonte, Il Resto del Carlino.

Vino: Grignolino conquista giovani, stranieri e importatori.
Successo per la prima edizione di ‘Grignolino, il Nobile Ribelle’, una due giorni ospitata a Grazzano Badoglio (Asti) e dedicata alle numerose interpretazioni di questo vitigno che, con i suoi tannini vivaci, si presta a diversi tipi di vinificazione e d’invecchiamento. In tanti sono arrivati a degustare le oltre cento etichette prodotte nelle 85 aziende vitivinicole dell’Astigiano e del Monferrato Casalese che hanno risposto alla chiamata dell’Ais – l’Associazione Italiana Sommelier del Piemonte con le delegazioni di Asti e Casale.

Fonte, Ansa.

Italia tra i leader mondiali nella produzione di vino biologico.
FederBio, che ha sottoscritto il Manifesto del vino di Slow Food per una produzione improntata sul rispetto del territorio e della biodiversità, valorizzando l’identità dei sistemi agricoli locali, è partner di Slow Wine Fair. Il mercato del vino bio è in grande crescita, i dati del Report Wine Monitor Nomisma evidenziano un incremento dei consumi interni del 60% negli ultimi tre anni per un valore stimato di circa 50 milioni nel 2021. Anche la produzione vitivinicoltura biologica registra valori in grande sviluppo. Dai dati Sinab Italia, con 117.378 ettari di vite bio, il nostro Paese conta un’incidenza sulla superficie vitata complessiva di oltre il 19%, la più alta in Europa e nel mondo. Negli ultimi 10 anni la produzione di vino biologico è aumentata in maniera significativa, quasi del 110%. Segnale che i cittadini sono sempre più attenti e scelgono un prodotto di qualità, ma allo stesso tempo sostenibile, prodotto nel rispetto dell’ambiente.

Fonte, Mixer Planet.

Petrini: “il vino ha di fronte a sé una nuova rivoluzione, con al centro ambiente e lavoro”.
Da “Slow Wine Fair” (Bologna, da oggi al 29 marzo), il messaggio del fondatore Slow Food e Don Luigi Ciotti, fondatore Libera. “Ho vissuto passaggi epocali nel modo di produrre, promuovere e valorizzare il vino. Oggi viviamo un nuovo momento storico, quello della transizione ecologica, che ci farà tornare a vivere in armonia con la natura. La produzione enologica può avere un ruolo molto importante, liberandoci dalla chimica, dallo sfruttamento, e regalando la libertà di fare i vini che i vignaioli vogliono fare, in modo virtuoso, da raccontare agli altri ma senza i punteggi, perché il dialogo è molto più importante”. Dalla “Slow Wine Fair”, di scena da oggi al 29 marzo a Bologna, nelle parole di Carlo Petrini, fondatore Slow Food, muove i primi passi la rivoluzione inscritta nel “Manifesto del vino buono, pulito e giusto” che ha dato vita, nel 2020, alla “Slow Wine Coalition”, di cui l’evento organizzato da BolognaFiere, con la direzione artistica Slow Food, in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, è il primo atto pratico, raccontato, oltre che da Carlo Petrini, da Don Luigi Ciotti, fondatore Libera, Giancarlo Gariglio, Coordinatore Internazionale Slow Wine Coalition, e Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.

Fonte, WineNews.

Caro bollette,vetrai costretti aumento prezzi bottiglie vino.
Rialzi in bollette mai visti prima, inflazione, listini rincarati per materie prime e trasporti, e da ultimo la guerra in corso in Ucraina. L’industria del vetro, come tutti i comparti energivori, si scopre a rischio e ritocca i listini per coprire i crescenti costi di produzione. “In un anno per noi il prezzo del gas è aumentato sei volte, passando da 20 euro a Megawatt a 120, mentre quello dell’energia è triplicato, salendo da 60 euro a 240” ha sottolineato Massimo Noviello, intervistato dall’ANSA, il presidente e Ad di O-I, una delle maggiori aziende italiane per la produzione di bottiglie e vetri per le confetture alimentari. “Noi produttori di vetro, già prima della guerra in corso in Ucraina, avevamo il gran timore – ha detto – di non farcela a mantenere le forniture per gli effetti del caro energia che si sono sviluppati a partire dall’ultimo trimestre 2021, insieme a inflazione, rincaro delle materie prime e dei trasporti. Un quadro difficile per noi vetrai ma anche per l’industria della carta, ceramiche, alluminio, le manifatture più energivore.

Fonte, Giornale di Sicilia

A tutto Nosiola, lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
Dieci giorni di degustazioni, visite guidate e viaggi dedicati al più antico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino. Armatevi di tempo libero e soprattutto di buon appetito. Con la primavera torna “A tutto Nosiola”, un cartellone di oltre venti iniziative, tra esperienze di gusto, serate speciali, visite in cantina e proposte vacanza, per celebrare Nosiola e Vino Santo. Tante proposte di questa undicesima edizione, condensata in una decina di giorni e in particolare in due weekend, da vivere su un territorio che spazia dalla Valsugana al lago di Garda, dalla Piana Rotaliana alla Vallagarina, dall’Altopiano di Pinè alla Valle dei Laghi, passando  per Trento. Il re della festa è il più antico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino. Dà origine ad un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, dal profumo delicato con leggere sfumature di fiori bianchi e frutta acerba e dal gusto secco e piacevolmente fresco, fruttato ed armonico, con retrogusto leggermente ammandorlato. È coltivato principalmente in Valle dei Laghi e fino alle colline Avisiane, grazie all’influenza dell’Ora del Garda, vento tipico del lago. In Valle dei Laghi, le sue uve, vendemmiate al culmine della loro maturazione e fatte appassire nei granai su graticci fino alla Settimana Santa, quando avviene la torchiatura, dopo almeno quattro anni di riposo in piccole botti di legno – periodo minimo fissato dal disciplinare – danno vita all’esclusivo Vino Santo Trentino Doc, il passito dei passiti.

Fonte, Quotidiano.net.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.