News Vitivinicole e tenute agricole di mercoledì 20 aprile 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 20 aprile 2022!

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La corsa del turismo «Ma diciamo no al ticket».
Gli arrivi hanno superato del 50% quelli dello scorso anno ma sono lontani dal 2019 La corsa del turismo «Ma diciamo no al ticket» Scartato il modello Venezia: «Verona regge, basta una buona gestione» La prova generale si sposta in estate, con l’inizio della stagione lirica. L’entusiasmo è palpabile. Dopo due anni di «carestia», tra chiusure, limitazioni e restrizioni imposte dall’emergenza Covid, il comparto turistico in città e provincia si è rimesso in moto a pieno ritmo. Vinitaly prima e le festività pasquali subito dopo hanno fatto registrare numeri molto buoni. Segnali che fanno ben sperare per la stagione estiva ormai alle porte. Il trend si conferma dunque in crescita, anche se le incognite sono molte e riguardano non solo la pandemia, ancora non del tutto archiviata, ma anche la complessa situazione internazionale.

Fonte: Arena.

Palio del Recioto dei record Boom di presenze di giovani.
II bilancio della 3 giorni di kermesse è positivo e il prossimo anno si punterà anche sulla gastronomia locale Palio del Jiecioto dei record Boom di presenze di giovani Il presidente della Pro Loco è entusiasta: «Studieremo qualche iniziativa solo per loro» Il primo posto è stato assegnato alla cantina Vantorosso di Marano seguita da Recchia Camilla Madinelli. Il Palio dei giovanissimi arrivati a frotte nel giorno di Pasqua sorprendendo tutti, a partire dagli organizzatori, dai produttori di vino e dai gestori di bar e attività aperti a Negrar capoluogo durante la tre giorni pasquale dal 16 al 18 aprile nelle vie del centro. «Sembrava una festa dedicata a loro, domenica», ammette il presidente della pro loco Negrar di Valpolicella, Franco Antolini, al debutto nell’organizza7ione del sessantottesimo Palio del Recioto e dell’Amarone in convenzione con l’amministrazione comunale.

Fonte: Arena.

Assalto ai locali di Borghetto Risorge il pianeta ristoratori.
Sospiro di sollievo per gli operatori economici che hanno subito le chiusure imposte per la pandemia Assalto ai locali di Borghetto Risorge il pianeta ristoratori Pasqua e Pasquetta con migliaia di visitatori venuti da diverse regioni e dall’estero Veronesi dell’Arv: «Se non accade più nulla questo sarà l’anno della nostra ripresa» Maria Vittoria Adami •• Voglia di aria aperta, di prati verdi e di giornate assolate. I veronesi sono stati accontentati a Pasqua e Pasquetta e il Villafranchese ha fatto il tutto esaurito nei ristoranti e nei locali, soprattutto quelli immersi nel verde, dalle anse del Mincio alle colline di Custoza. «Dal Vinitaly si è innescata la corsa al ristorante e Valeggio è stato bersagliato di prenotazioni e richieste», spiega Gianni Veronesi, presidente dell’associazione dei ristoratori valeggiani.

Fonte: Arena.

«Noi, fra storia e vigneti» I segreti di Soave divenuto il borgo più bello d’Italia.
Gini: «Riconoscimento che va a questa terra nella sua interezza». Graziano Prà, uno dei più apprezzati vigneron del Soave, ripeteva il suo mantra la scorsa settimana al Vinitaly: «Dobbiamo coltivare bellezza»; ancora non poteva sapere che pochi giorni dopo Soave avrebbe conquistato il titolo di «Borgo dei Borghi 2022» assegnato la sera di Pasqua dal popolare programma televisivo Kilimangiaro di Rai 3, condotto da Camila Raznovich. Buon profeta, il buon Graziano. Essere «Borgo dei Borghi 2022», primo comune del Veneto a riuscirci, è infatti un risultato che la bellezza la premia eccome: «Siamo orgogliosi di questo risultato: Soave infatti è il nome del nostro bellissimo borgo, ma è anche il nome del nostro vino bianco, tra i più conosciuti al mondo – sottolinea Sandro Gini, presidente del Consorzio di Tutela del Soave.

Fonte: Corriere di Verona.

Vino e birra protagonisti a Bussolengo per tutto aprile.
Finito il Vinitaly, Bussolengo continua a brindare per tutto aprile. La cittadina, infatti, dedica al gusto e alle eccellenze enogastronomiche due eventi: dal 22 al 25 aprile con la Beer Best; mentre dal 29 aprile al primo maggio con «Amore DiVino». Quest’ultimo è una manifestazione dedicata all’attività dei produttori vitivinicoli locali, i quali snoderanno i loro stand nella storica Piazza XXV Aprile, con menù enogastronomici e finger food: abbinamenti di specialità locali e vini del territorio. Gli stand saranno aperti la sera di venerdì 29, mentre sabato 3o e domenica di maggio alla mattina e alla sera. Ogni giorno le degustazioni saranno accompagnate da noti gruppi musicali.

Fonte: Corriere di Verona.

L’alleanza dei nostri vini – L’Emilia Romagna brinda al suo vino che in Europa stappa un +42%.
Commercializzazione ed enoturismo chiavi del successo Un giro d’affari di 490 milioni per le sole Dop e lgp II presidente Bonaccini: «Vogliamo giocare un ruolo di primo piano su sviluppo e regole a tutela della qualità». Centoventi aziende vitivinicole emiliano romagnole protagoniste per una edizione record di Vinitaly vissuta tra l’uscita dal Covid e gli interrogativi che pone la guerra in Ucraina con tutte le sue conseguenze umane e economiche. Senza dimenticare il caro energia e le ricadute anche su chi lungo la Via Emilia e tra Riviera e Appennino produce rossi e bianchi che rappresentano una bella fetta del tessuto economico regionale, con una grande capacità di vendita all’estero. «Il vino è uno dei biglietti da visita del Made in Emilia-Romagna protagonista nei principali mercati internazionali — sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini (nella foto centrale con Zinzani dell’Enoteca Regionale e l’assessore Mammi) —. Negli ultimi cinque anni il comparto regionale ha registrato un +42% di export, molto al di sopra della media nazionale.

Fonte: Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara Economia&Lavoro.

120 le aziende produttrici presenti alla super vetrina.
Le etichette di casa nostra 120 le aziende produttrici presenti alla super vetrina. Sono state 120 le aziende produttrici dell’Emilia-Romagna, presenti con le loro etichette, alla 54a edizione del Vinitaly e ovviamente lo spazio della nostra regione è stato tra i più visitati. All’interno della fiera, forse la più importante del settore a livello mondiale, il numero 1 era dedicato all’Emilia Romagna in cui erano presenti aziende e tutti vini e prodotto Dop e Igp regionali. Le province di Modena e Bologna quelle più numerose tra gli stand e con il maggior numero di aziende produttrici ed etichette. I vini in degustazione, nello specifico, hanno rappresentato tutte le 19 Doc, 2 Docg e 9 Igt dell’Emilia-Romagna.

Fonte: Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara Economia&Lavoro.

Al Vinitaly la storia della vite e del vino in Molise.
Il libro di Sebastiano Di Maria Al Vinitaly la storia della vite e del vino in Molise Presentata al Vinitaly la storia della vite e del vino in Molise. Nella più importante vetrina dell’enologia italiana che si svolge ogni anno a Verona, si è svolta la presentazione del libro “La vite e il vino: una storia enologica del Molise” scritto da Sebastiano Di Maria e pubblicato dalle Edizioni Il Bene Comune con la prefazione dello storico Rossano Pazzagli. L’incontro si è svolto nello stand del Molise ed è stato promosso dalla regione, dalla Confederazione Italiana Agricoltori e dall’Associazione Nazionale Città del Vino.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

Boom Prosecco, cresce La produzione aumenta l’export.
Cresce produzione, +25% e quota export, + 30% nel 2021, del Prosecco Doc. Lo rende noto il Consorzio di tutela della denominazione di origine controllata prosecco a conclusione del 54/o Vinitaly. Con il report economico viene segnalato che circa l’80% dei 627,5 milioni di bottiglie.

Fonte, Metropolis.

Allegrini all’asta per la Sla.
Allegrini all’asta per la Sla Prima donna sulla copertina di Wine Spectator, che l’ha appena premiata a Vinitaly per il suo La Poja 2012, e Cavaliere al merito del lavoro. Ma per tutti Marilisa Allegrini è «la Signora dell’Amarone», anche se la produzione delle sue vigne è ben più ampia, con le etichette Corte Giara, Poggio al Tesoro (Bolgheri) e San Polo (Montalcino). E ai vigneti di Bolgheri Marilisa ha dedicato la prima edizione del Trofeo Poggio al Tesoro, Regata di Primavera, che partirà il 7 maggio dalla Marina di Salivoli (Piombino). Al termine della prima giornata di gara l’imprenditrice ha voluto un’asta di vini rari, per devolvere i proventi all’Associazione nazionale per la tutela, assistenza e cura dei malati di Sla. Il premio per il vincitore della regata sarà un soggiorno nella Villa della Torre a Fumane, fra i gioielli del Rinascimento italiano, acquistata nel 2008 da Marilisa Allegrini e oggi WineeArt Relais.

Fonte, Capital.

Il vino seduce il private equity.
Parla il manager di Ceresio Investors: così la finanza interviene nel passaggio generazionale Il vino seduce il private equity Santini: i fondi d’investimento facilitano le aggregazioni. Un settore estremamente frazionato che ha urgente bisogno di aggregarsi per poter stare sul mercato. A tracciare a ItaliaOggi il quadro del mondo del vino italiano è Alessandro Santini, head of corporate e investment banking di Ceresio Investors, banca svizzera che danni si occupa di agroalimentare anche attraverso l’Università di Pollenzo di cui è in società. «C’è necessità di consolidare un settore resiliente, ma poco concentrato, con una miriade di aziende e fatto di piccoli proprietari. A questo si lega il tema del passaggio generazionale, della mancanza di manager adeguati in grado di vendere in giro nel mondo perché il solo mercato italiano non basta». Nel vinicolo iniziano ad affacciarsi i fondi di investimento, i private equity.

Fonte, Italia Oggi.

Vini green, standard unico. Oli a Equalitas.
Uno standard unico di sostenibilità che misuri attraverso regole certe, verificabili e certificabili da un ente terzo pubblico la sostenibilità della produzione di vino, delle cantine e del territorio e che sia riconosciuto a livello internazionale, consentendo quindi alle imprese di accedere agli aiuti comunitari legati alla Politica agricola comune e alla condiziona quanto previsto dal decreto del ministero delle Politiche agricole del 16 marzo 2022 che ha approvato il disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola (da ultimo si veda ItaliaOggi de118/03/2022), che riunisce i vari schemi di certificazione della qualità sostenibile operanti a livello nazionale, e riconosce come valido anche il sistema Equalitas, lo standard a cui Federdoc lavora dal 2015 (si veda da ultimo ItaliaOggi del 22/09/2021).

Fonte, Italia Oggi.

Capichera a Bonomi.
Torna in Sardegna, Carlo Bonomi e lo fa con l’acquisizione della Società Agricola Capichera ad Arzachena (Ot),100 ettari di cui 42 vitati, dalla famiglia Ragnedda. «Avevo provato 30 anni fa, quando riuscivano a vendere il Vermentino più caro di noi SellaeMosca, ma non ce l’avevano voluta cedere», rivela a ItaliaOggi Bonomi che oggi guida la Lomellina di Gavi —Marchese Raggio, ma negli anni Ottanta era titolare di Zedda Piras e SellaeMosca. Quella vecchia passione per Capichera gli era rimasta nel cuore e appena si è ripresentata l’occasione Bonomi ci ha provato di nuovo: «Per un caso un mio collaboratore mi ha segnalato questa possibilità e anche se dal 2001 eravamo fuori da SellaeMosca, l’affezione per la Sardegna è rimasta. Così abbiamo contattato i fratelli Ragneda e ci siamo trovati d’accordo: il loro spirito coincide col mio pensiero di gestione di una azienda famigliare.

Fonte, Italia Oggi.

I 120 anni del Ferrari.
Ferrari Trento celebra i suoi 120 anni di storia e di bollicine con la certificazione di Carbon Neutrality scope 1, 2 e, parzialmente, 3. L’obiettivo raggiunto dalla cantina della famiglia Lunelli, che rende pari a zero l’impatto climatico delle emissioni dirette dell’azienda, è stato reso possibile da una serie di scelte volte alla riduzione delle emissioni, fra cui la realizzazione di un parco fotovoltaico sul tetto della cantina e l’acquisto di energia elettrica unicamente da fonti rinnovabili, insieme a un’attività di compensazione con crediti carbonici certificati. Le emissioni di Ferrari Trento, infatti, sono state certificate e compensate da Climate Partner, società internazionale specializzata nella valutazione e soluzione di problemi di impatto climatico, secondo il Greenhouse Gas Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard.

Fonte, Italia Oggi.

Il vino? Bene rifugio. Oeno va sull’Italia.
L’Italia si scopre paese di investimenti e di produzione di vini rari con i116% del mercato globale, secondo soltanto alla Francia. Tanto che Oeno Group, leader negli investimenti in vini pregiati, ha deciso di puntare sul Belpaese. «Il potenziale degli investimenti in vino risiede nella sua capacità di emulare altri asset finanziari. Come l’oro, il vino eo un bene rifugio e rappresenta un’efficace protezione contro l’inflazione. I vini pregiati possono anche essere paragonati a proprietà immobiliari o azioni blue chip, che hanno il potenziale di raddoppiare o triplicare il loro valore in 10 o più anni», ha spiegato Justin Knock, director ofwine di Oeno Group. Per il mercato italiano, 0eno Group conta sul supporto, tra gli altri, di tre Master of Wine (MW): Gabriele Gorelli, primo e unico MW italiano e brand ambassador del gruppo in Italia; Almudena Alberca, prima donna spagnola MW, e Justin Knock.

Fonte, Italia Oggi.

Marchesi del Barolo, storica cantina ha acquistato otto ettari nella zona del Cru perno a Monteforte d’Alba.
Marchesi di Barolo, guidata dalla famiglia Abbona, avrebbe recentemente acquisito anche altri 9,2 ettari di terreno nel Monferrato per arrivare a possedere circa 130 ettari di terreni vitati. L’azienda ha avuto, nel 2019, un fatturato di 13,8 milioni di euro, scesi a 10,7 nel 2020 anno della pandemia.

Fonte, Italia Oggi.

La Provenza nel bicchiere.
I protagonisti Jessica Julmy, managing director di Château Galoupet e alcuni vitigni della tenuta (a destra), circondata dalla vegetazione e con il mare sullo sfondo. La Provenza nel bicchiere. A Château Galoupet, tra i boschi e il mare della costa francese, stanno nascendo vini frutto di una visione: rispettare l’ecosistema e lasciarlo prosperare. I risultati sono rosé con tocchi di green. di Marco Morello – da Le Galoupet (Provenza) Granelli di terra e di sale si mescolano nel sussurro del vento, mentre le sfumature di verde degradano verso il blu del mare sullo sfondo. Chäteau Galoupet è suolo vivo, un trionfo di natura che provoca i sensi: fa spalancare gli occhi, immersi nelle vezzosità dei fiori e degli arbusti, blandisce le narici con i suoi profumi, una sequenza di delicate intensità. Tiene svegli fino a tarda notte, ipnotizzati ad ascoltare i canti insonni dei gufi. Infine, placa la mente con una camomilla, figurarsi se industriale: arriva dal suo orto. È in questo paradiso bucolico della Provenza, tra 77 ettari di boschi protetti, 69 di vigneti, un tappeto di saline più una spiaggia nel breve orizzonte, che Moët Hennessy (gruppo Lvmh) ha seminato e sta coltivando la sua visione: non limitarsi a creare un carnet di vini, ma favorire la biodiversità, un ecosistema che dialoghi con il territorio esaltandone i connotati e preservandone la ricchezza.

Fonte, Panorama.

“Niente bottiglie per latte e vino” Ora è allarme – Guerra in Ucraina e crisi del vetro: niente bottiglie per il latte e per il vino.
Tra le varie crisi di settore che la guerra in Ucraina ha accelerato, quella del mercato del vetro sta iniziando ad entrare nella vita quotidiana degli italiani. Nelle salumerie e nel supermercati campani il latte confezionato in vetro è introvabile. a pagina 9 Guerra in Ucraina e crisi del vetro: niente bottiglie per il latte e per il vino Causa conflitto, ferma la produzione. In allarme il comparto alimentare Tra le varie crisi di settore che la guerra in Ucraina ha accelerato, quella del mercato del vetro sta iniziando ad entrare nella vita quotidiana degli italiani. Nelle salumerie e nei supermercati campani il latte confezionato in vetro è introvabile. Quelle bottiglie dal fascino vintage che, fino a qualche settimana fa, rappresentavano il prodotto del futuro grazie proprio al loro packaging green che aveva completamente eliminato l’utilizzo della plastica, sono l’ennesima vittima economica del conflitto che si combatte da più di 5o giorni in Ucraina. E infatti anche la filiera globale del vetro ha subito un duro colpo dopo l’invasione russa.

Fonte, Corriere del Mezzogiorno Campania.

Gli investitori puntano sull’Emilia-Romagna – Gli investitori finanziari scommettono sempre più sull’Emilia-Romagna.
Private equity: tra il 2018 e il 2020 si sono triplicate le operazioni concluse all’interno dei confini regionali. PRIVATE EQUITY. IL BOOM TRA IL 2016 E IL 2021. Gli investitori finanziari scommettono sempre più sull’Emilia-Romagna Stati Uniti, Svizzera, Germania, Francia e Lussemburgo sono le nazionalità dei soggetti che hanno chiuso quasi il cinquanta per cento dei deal effettuati nel 2020. Nel 2021 l’accordo che ha fatto maggior rumore è l’acquisto della quota di maggioranza della squadra di calcio del Cesena Packaging, vino, infissi, refrigerazione, luci e persino nautica: tanti gli ambiti nei quali sono state messe a segno operazioni di questa natura. Sulla strada della crescita dei propri portafogli, gli investitori finanziari negli ultimi cinque anni stanno mostrando una crescente attenzione verso l’Emilia-Romagna e le sue società.

Fonte, Corriere Romagna Economia&Business.

Viserba diventa un viaggio attraverso la storia.
Grazie al Comitato Turistico la giornata di domenica 24 aprile, a Viserba, sarà caratterizzata da diversi eventi che animeranno la piazza e il lungomare. Sarà un viaggio attraverso la storia: un tuffo all’indietro nel mondo delle auto d’epoca e nella cultura del vino, col sottofondo di musica e spettacoli dal vivo. Si inizierà dalle 11 di mattino, per proseguire fino a sera, in piazza Pascoli e lungomare, dove si potrà ammirare un’interessante esposizione di auto d’epoca, provenienti da tutta Italia, organizzata in collaborazione col gruppo di appassionati “Rally driver team”. Prima di arrivare a Viserba, le auto faranno una sfilata lungo il litorale partendo dal Grand Hotel di Rimini.

Fonte, Corriere Romagna Rimini.

Tra gli under 35 uno su dieci punta e investe nei vigneti.
La tendenza è ormai diffusa non solo in Emilia Romagna ma in tutta la penisola Tra gli under 35 uno su dieci punta e investe nei vigneti. Un giovane agricoltore su 10 possiede una vigna che è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti. Sono oltre 5.500 i giovani che possiedono una vigna diffusi sul territorio italiano dove sono spesso impegnati a produrre vini di alta qualità. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano è, infatti, l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Lo dimostra il fatto che quasi una cantina under 35 su tre (31%) esporta all’estero i propri prodotti contro il 20% della media generale delle aziende vitivinicole italiane, secondo il rapporto del Centro Studi Divulga.

Fonte, Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara Economia&Lavoro.

Marketing e comunicazione nelle mani delle donne.
Sempre più proiettate a curare l’immagine, lo sviluppo esterno, la commercializzazione e distribuzione. La presenza delle donne nelle imprese del vino si concentra nel marketing e comunicazione dove sono 1’80% degli addetti, nell’enoturismo e nelle altre attività turistiche dove sono rispettivamente il 76-75% degli occupati. Prevalgono leggermente anche nel commerciale (51%) mentre nel vigneto e in cantina la loro quota crolla al 14%. È quanto emerge da una indagine dell’Osservatorio nazionale “‘Città del Vino”, curata da Nomisma e Wine Monitor, a cui ha partecipato anche il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. Il gentil sesso dunque, trasforma il vino tricolore Una donna impegnata nella raccolta in un filare in euro. Nella fase post Covid le donne crescono anche fra i visitatori delle cantine benché non come i millennials che hanno fatto un autentico boom.

Fonte, Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara Economia&Lavoro.

Vigneti, rischio abbandono: «La Regione non si muove».
Respinto dal consiglio l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico Natale: «Facciamo incontrare aziende in espansione e proprietari di terreni» «A distanza di un anno e mezzo la giunta regionale non è riuscita a fare una delibera per l’istituzione dei vigneti storici o eroici, facendo perdere alle imprese agricole risorse finanziarie e tempo». C’è amarezza nella parole del consigliere regionale Davide Natale, subito dopo il ‘no’ del consiglio all’ordine del giorno proposto dal gruppo del Pd riguardo la creazione di un segretariato, che metta in contatto aziende vitivinicole intenzionate ad ampliarsi e proprietari di terreni già autorizzati. «La giunta ha bocciato l’ordine del giorno a favore del reimpianto dei vigneti e non ha ancora fatto nulla per l’istituzione di quelli storici ed eroici. Una scelta che penalizza viticoltori e settore vitivinicolo».

Fonte, Nazione La Spezia.

Cinque Terre e vigneti: «La Regione ha detto no al piano di reimplanto».
Recuperare i terrazzamenti abbandonati delle aziende agricole alle Cinque Terre, istituendo la dicitura di vigneti storci ed eroici, anche per superare il sistema del “diritto di impianto o reimpianto”, un’autorizzazione per creare nuovi impianti viticoli, in terrazzamenti recuperati, che prevede una richiesta di concessione, ma soprattutto impone che il terreno da reimpiantare sia stato iscritto, nell’albo della Doc. Per potenziare il comparto agricolo, il consigliere di opposizione Pd Davide Natale, ha presentato l’ordine del giorno dal titolo Autorizzazioni per il reimpianto di vigneti, che la Giunta regionale ha bocciato. «Sorda alle richieste del territorio la giunta ha bocciato l’ordine del giorno a favore del reimpianto e non ha ancora fatto nulla per ottenere la dicitura di vigneti storici ed eroici – dice Natale – A distanza di un anno e mezzo la giunta non è riuscita a fare una delibera, facendo perdere alle imprese agricole risorse finanziarie e tempo.

Fonte, Secolo XIX La Spezia.

Vinitaly: Coldiretti ER, stranieri entusiasti dei nostri vini.
Uno scorcio dell’enoteca del Mercato Coperto. Buyers provenienti da Regno Unito, Giappone, Canada e Stati Uniti, hanno visitato la nostra regione e incontrato i nostri produttori, in occasione di Vinitaly, sotto la regia di Coldiretti nell’ambito del progetto di Vigneto Italia sulla promozione nei Paesi terzi, svolto in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Due gli eventi, riservati a compratori del settore vitivinicolo di negozi specializzati e del settore Horeca, all’insegna del buon vino e dei sapori; in questi incontri, infatti, le cantine della regione hanno la possibilità di proporre e presentare i loro prodotti, confermando l’Emilia Romagna come regione dalle molteplici eccellenze.

Fonte, Liberta’.

“La vite e il vino: storia enologica del Molise”, presentato al Vinitaly.
Presentata al Vinitaly la storia della vite e del vino in Molise. Nella più importante vetrina dell’enologia italiana che si svolge ogni anno a Verona, si è svolta la presentazione del libro “La vite e il vino: una storia enologica del Molise” scritto da Sebastiano Di Maria e pubblicato dalle Edizioni II Bene Comune con la prefazione dello storico Rossano Pazzagli. L’incontro si è svolto nello stand del Molise ed è stato promosso dalla regione, dalla Confederazione Italiana Agricoltori e dall’Associazione Nazionale Città del Vino. Oltre al prof. Di Maria, professore all’Istituto Agrario di Larino e docente a contratto di Enologia nella sede di Termoli dell’Università del Molise, sono intervenuti il presidente delle Città del Vino Angelo Radica (Sindaco di Tollo), il direttore dell’Associazione Paolo Corbini e il presidente del Consorzio di tutela della Tintilia Pasquale Salvatore. Hanno partecipato anche alcuni dei 16 produttori molisani presenti a questa edizione del Vinitaly con al centro la Tintilia, il vitigno autoctono che ha decretato il ritrovato successo dei vini del Molise sul piano nazionale e internazionale.

Fonte, Primo Piano Molise.

Alba, tre weekend con Vinum.
La più grande enoteca d’Italia a cielo aperto. Così viene presentata l’edizione 2022 di Vinum che si terrà ad Alba (e dintorni) il 23, 24 e 25 aprile e nei successivi weekend del 30 aprile-1″ maggio e del 7 e 8 maggio. Oltre 700 le etichette aspettano i cultori del turismo enoico, offrendo una panoramica su circa 400 produttori, i cui vini verranno proposti in abbinamento con lo Street Food ëd Langa. I grandi vini rossi del territorio come il Barolo, il Barbaresco, il Nebbiolo, i bianchi delle Langhe, i vini del Monferrato, il Roero, il Roero Arneis, il Gavi e il Brachetto, il Dolcetto, l’Asti Spumante, il Moscato d’Asti, l’Ovada, il pinerolese senza dimenticare il vermouth, le grappe e i distillati del Piemonte sono al centro delle degustazioni (tutte comprese nel carnet) proposte dalle 10,30 alle 20 nel centro storico della città, guidate e curate dall’Ais, l’Associazione Italiana Sommelier, sezione Piemonte.

Fonte, Nuova Gazzetta di Saluzzo.

Cuneo e Siena unite da vini Docg e razze bovine d’eccellenza.
Una nutrita rappresentanza della Confagricoltura Cuneo, insieme a molti produttori associati, hanno preso parte nella mattinata di martedì 12 aprile all’incontro “Chianinae Piemontese: incontro divino”, organizzato al Vinitaly di Verona dall’associazione agricola cuneese, dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, con il Consorzio Cascine Piemontesi. L’iniziativa, definita una vera sfida del gusto tra tesori enogastronomici, è stata il primo passo di un percorso comune che nei prossimi mesi caratterizzerà i territori delle province di Cuneo e di Siena, accomunati da molte peculiarità, a livello enogastronomico e turistico. L’evento ha accompagnato gli ospiti alla scoperta delle eccellenze agroalimentari piemontesi e toscane, con l’intervento diretto dei produttori.

Fonte, Cuneo Sette.

La guerra rallenta l’export alessandrino In calo oro e frigoriferi, ma cresce il vino.
Tutti i distretti piemontesi sono in ripresa rispetto al 2018, a eccezione di due settori La guerra rallenta l’export alessandrino In calo oro e frigoriferi, ma cresce il vino. Nonostante la guerra, nei distretti industriali del Piemonte si respira ancora moderato ottimismo. Il report del Monitor d’Intesa San Paolo, che segue di un mese i dati della Camera di commercio di Alessandria-Asti, indica una ripresa dell’export nel 2021, anche se il risultato finale è ancora di qualche punto percentuale inferiore al 2019. Tutti i distretti piemontesi l’anno scorso sono risultati in crescita, ma solo 8 su 12 hanno superato i livelli di due anni fa. E due fra i deficitari riguardano l’Alessandrino. Partiamo dal settore più consistente, quello dell’oreficeria valenzana: a fine 2021 ha totalizzato 1,446 miliardi di esportazioni, meglio gli 1,166 miliardi dell’anno prima ma anche 639 milioni meno del 2019, quando il dato raggiunse 2,084 miliardi. Insomma Valenza corre meno del comparto oro di Vicenza e Arezzo.

Fonte, Stampa Alessandria.

Segnali di ripresa.
II 2021 si è chiuso con un segno positivo per le esportazioni dei distretti industriali di tutto il Piemonte e un aumento de115,6% rispetto ai dati del 2020. Il 2021 si è chiuso con un segno positivo perle esportazioni dei distretti industriali piemontesi, che hanno raggiunto quota 11 miliardi di euro registrando un aumento del 15,6% rispetto al 2020 (per quasi 1,5 miliardi). Tuttavia, questo balzo risulta inferiore alla media dei distretti industriali italiani (+ 18,2%) e del manifatturiero piemontese (+ 20,5%). Inoltre, la crescita non è stata sufficiente per recuperare del tutto i livelli pre-pandemia, nei confronti dei quali resta ancora un gap da colmare di circa 387 milioni di euro (-3,4% rispetto al 2019). Il dato distrettuale regionale è condizionato dal peso elevato del comparto Moda (rappresentato dai distretti dell’Oreficeria di Valenza e del Tessile di Biella), escludendo il quale i distretti piemontesi hanno registrato risultati in linea con la media dei distretti italiani.

Fonte, Stampa Cuneo.

Brindisi «La vitivinicultura sia una risorsa per il nuovo Pug» – «La vitivinicoltura sia una risorsa nel Pug».
«Dopo le crisi e l’incipiente esaurimento dei vecchi modelli di sviluppo basati sull’industria, l’agricoltura può tornare ad essere riferimento». Carmine Dipietrangelo, Luigi Rubino, Francesco Vallone, Fabio Zullo, Antonello Bruno, Sergio Botrugno e Giovanni Nardelli ((La vitivinicoltura sia una risorsa nel Pug» Sei noti imprenditori indicano le potenzialità del settore. «BRINDISI» Ricreare il legame tra campagna, mare e città è l’idea avanzata dai titolari delle sei grosse aziende • Creare un brand Brindisi fondato sul rapporto città-campagna-mare per sostenere il rilancio dell’agricoltura e della vitivinicoltura in particolare, quale ritrovato volano dell’economia e dello sviluppo del territorio. L’idea è stata avanzata da sei grosse aziende vitivinicole brindisine attraverso un documento inviato all’Ufficio del Piano urbanistico generale (Pug) del Comune di Brindisi, come contributo al Documento programmatico preliminare (Dpp).

Fonte, Gazzetta del Salento.

Progettazione e amministrazione per le nuove aziende enologiche.
I rappresentanti della Città del vino con gli assessori uurgla e Lampis. Non poteva mancare al Vinitaly il Coordinamento regionale dell’associazione nazionale “Città del Vino”, guidata dal coordinatore regionale Giovanni Antonio Sechi. L’associazione ha promosso alcune iniziative. Il coordinamento sardo ha organizzato un importante incontro in collaborazione con l’assessorato regionale all’Agricoltura della Sardegna, Laore e il dipartimento di Agricoltura dell’Università di Sassari. E stato presentato il progetto curato da Renzo Peretto dell’Agenzia “Laore Sardegna” e da Luca Mercenaro del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, in collaborazione con alcune amministrazioni comunali che fanno parte delle “Città del Vino della Sardegna”. I due esperti hanno spiegato il progetto triennale (2019-2021), nato con la finalità di fornire strumenti conoscitivi per future pianificazioni ad amministrazioni ed operatori del settore vitivinicolo.

Fonte, Nuova Sardegna.

Il patrimonio in cantina criterio per i finanziamenti.
La formula di UniCredit per aziende vinicole Il patrimonio in cantina criterio per i finanziamenti. UniCredit ha siglato una partnership con Federdoc (di cui fa parte il Consorzio di tutela dei vini DOC Sicilia) e Irvo (Istituto Regionale del Vino e dell’Olio), istituto incaricato in Sicilia nelle attività di controllo sui vini, i cui disciplinari di produzione hanno ottenuto il riconoscimento come Denominazione di Origine (Doc) o Indicazione Geografica (Igp), con l’obiettivo di favorire l’accesso al credito per le aziende vitivinicole. Grazie alla partnership UniCredit metterà a disposizione delle aziende appartenenti al settore nuovi finanziamenti, garantiti da “Pegno Rotativo” su prodotti vitivinicoli Doc e Igp.

Fonte, Gazzetta del Sud.

Vino, sostegno alle aziende da Unicredit.
Una nuova iniziativa per il sostegno alle aziende appartenenti alla filiera del vino lanciata da Unicredit in Sicilia. L’istituto di credito ha siglato una partnership con Federdoc, di cui fa parte il Consorzio di tutela dei vini Doc Sicilia e Istituto regionale del Vino e dell’Olio, con l’obiettivo di favorire l’accesso al credito per le aziende vitivinicole, con una soluzione ad hoc finalizzata a trasformare il vino che riposa in cantina in liquidità finanziaria per le imprese. Grazie a questa intesa Unicredit metterà a disposizione delle aziende del settore nuovi finanziamenti garantiti da «Pegno Rotativo» su prodotti vitivinicoli Dop e Igp. Si tratta di una soluzione di finanziamento innovativa che consente di effettuare una valutazione puntuale delle scorte di vino da affinamento e di convertirle in garanzie utili per ottenere nuove linee di credito a breve e medio termine o per l’emissione di minibond che la banca si impegna a sottoscrivere.

Fonte, Giornale di Sicilia.

Esplode il valore dei vigneti in Sicilia L’Etna da 20mila a 100mila euro ettaro – Il vigneto traina il valore della terra.
L’isola del vino. Cartabellotta: «La zona del Catanese è uno dei posti in cui si è passati dai 20mila euro a ettaro di 20 anni fa ai 100mila di oggi e la biodiversità è un punto in più». Il vigneto emblema del valore fondiario. Parte dall’Etna, ma ormai ha assunto dimensioni da “second life” nell’Isola, la rigenerazione e il potenziamento dei vini di Sicilia, quello che il dirigente generale dell’assessorato Agricoltura, Dario Cartabellotta, definisce «i figli di ciò che nacque a tempo del Rinascimento enologico», targato inizio anni `90. Più o meno, per intenderci, gli stessi mesi in cui andava a spirare fatalmente la Prima Repubblica, tra le monetine del Raphael all’indirizzo di Bettino Craxi e i viaggi di esuli senza ritorno della politica di lungo corso che aveva spadroneggiato. Coincidenze e asincronie a parte «un motivo ci sarà se in Sicilia – commenta Cartabellotta – la zona del Catanese è uno dei posti in cui il valore fondiario del terreno è passato dai 20mila euro di 20 anni fa a ettaro ai 100mila di oggi».

Fonte, Sicilia.

“Smani wine 3.0” alle Scuderie Villa Mori.
Torna la rassegna dedicata ai vini toscani, nazionali e internazionali con settanta cantine. Relax, spazio giochi e bus navetta. Organizzazione grazie alla sinergia tra enti pubblici, privati ed eccellenze locali. II vino torna protagonista a Santa Maria a Monte. Torna «Smam Wine 3.0», rassegna enogastronomica dedicata ad amanti, cultori e appassionati del vino organizzata da Tapassion 2.0, Villa Mori ed Elena Catering, in collaborazione con Confcommercio Provincia di Pisa, Ccn-Centro commerciale naturale Santa Maria a Monte, Comune di Santa Maria a Monte, Camera di Commercio di Pisa-Terre di Pisa, Strada del vino delle Colline Pisane, Onav, Radio Bruno e il patrocinio del Touring Club d’Italia. Dopo le due edizioni in centro, questa volta saranno le Scuderie Villa Mori, in via San Michele, la location della manifestazione con settanta cantine, vini toscani, nazionali e internazionali. II via sabato 23 aprile alle 15,30 (fino alle 23); il clou domenica dalle 10 alle 23.

Fonte, Nazione Pontedera.

In aumento il costo del vetro rischio rincari anche per il vino.
Turbati i produttori che devono scegliere se alzare i prezzi o ridurre il margine di guadagno. “Invinoveritas” sostenevano gli antichi. E la verità è che uno dei settori trainanti dell’economia italiana riuscito a superare i 7 miliardi di euro di esportazioni nel 2021 (una vera manna dal cielo dopo il lockdown dei 2020) deve fare i conti coni rincari energetici e di tutte le materie prime. Inevitabilmente il tema è stato anche al centro di quest’ultima edizione di Vinitaly, tomato finalmente in presenza, perché i prezzi ballerini —e in continuo rialzo — delle bottiglie di vetro così come di tutti gli elementi necessari alla produzione, impensieriscono le aziende che molto probabilmente si troveranno costrette ad aumentare i prezzi al consumatore. Preoccupato, per quanto fiducioso che alla fine il buon vino italiano possa tenere botta, il presidente del neonato Consorzio Suvereto wine Val di Cornia che raccoglie 31 aziende vitivinicole tra Suvereto, Piombino e Campiglia.

Fonte, Tirreno Piombino-Elba.

“Smam wine 3.0” weekend da bere con 70 cantine.
La presentazione dell’evento enogastronomico “Smam wine 3.0” weekend da bere con 70 cantine La terza edizione sabato e domenica in un luogo storico: Villa Mori e il suo parco dove la beata Diana allestì l’ospedale medievale. Saranno oltre 701e cantine presenti per la nuova edizione di Smam wine 3.0, la rassegna enogastronomica dedicata ad amanti, cultori e appassionati del vino organizzata da Tapassion 2.0, Villa Mori ed Elena Catering, in collaborazione con Confcommercio Provincia di Pisa, Centro commerciale naturale di Santa Maria a Monte, Comune di Santa Maria a Monte, Camera di Commercio di Pisa — Terre di Pisa, Strada del vino delle Colline Pisane, Onav, Radio Bruno e il patrocinio del Touring Club d’Italia.

Fonte, Tirreno Pisa.

Agricoltura Federazione vignaioli, eletto presidente Lorenzo Cesconi.
Lorenzo Cesconi è il nuovo presidente di Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti. E stato eletto a Piacenza durante l’assemblea ordinaria dei soci che ha visto anche il rinnovo del consiglio direttivo della Federazione.

Fonte, Tirreno Toscana Economia.
Cantina Italia: a marzo 2022 nelle aziende italiane 57,1 milioni di ettolitri di vino.
Il 50,3% del vino è a Dop, il 27,9% a Igp: al top c’è il Prosecco, con una quota del 9,2% (4,1 milioni di ettolitri) di tutte le scorte nazionali. Nelle cantine del Belpaese, al 31 marzo 2022, erano presenti 57,1 milioni di ettolitri di vino, 6,8 milioni di ettolitri di mosti e 183.321 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Rispetto a 12 mesi fa, si osserva un valore delle giacenze superiore sia per i vini (+1,9%) che per i mosti (+22,7%), mentre su febbraio 2022 il dato delle giacenze è diminuito sia per i vini (-4,8%) che per i mosti (-6,2%). Il 55% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, il 50,3% del vino è a Dop, il 27,9% a Igp, i vini varietali costituiscono appena l’1,3% del totale ed il 20,5% è rappresentato da altri vini. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate: 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 57,5% del totale delle giacenze. Ecco l’ultimo aggiornamento del report “Cantina Italia”, firmato dal Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari (Icqrf).

Fonte: WineNews.

Cantina di Soave lancia il concorso “Brindiamo alla Primavera”.
Con l’arrivo della bella stagione, MAXIMILIAN I di Cantina di Soave lancia il concorso “Brindiamo alla Primavera”. Dal 18 aprile al 31 luglio 2022 con l’acquisto di una delle bottiglie della linea MAXIMILIAN I ci sarà la possibilità di vincere una splendida Vespa 125 Primavera. Stappata la bottiglia, in caso di vittoria, sarà presente un codice univoco sotto la gabbietta che dovrà essere comunicato al numero di telefono indicato sul regolamento per convalidare la vincita. In palio ci sono 3 Vespa 125 Primavera ed il termine ultimo per convalidare la vincita è il 31 Ottobre 2022.

Fonte: Newsfood.

Soave è “Il Borgo dei Borghi”: l’orgoglio di Cantina di Soave.
La notizia è arrivata la sera di Pasqua, su Rai3, durante la messa in onda della finale de Il Borgo dei Borghi 2021-2022, all’interno del programma Kilimangiaro condotto da Camila Raznovich. Soave, che rappresentava il Veneto all’interno della nona edizione della competizione, ha avuto la meglio sugli altri diciannove borghi italiani finalisti ed è il primo comune veneto premiato da quando il concorso televisivo è stato istituito, nel 2014.

Fonte: Prima Verona.

Cantina permanente, enoturismo e crescita all’estero per Veepee.
Il sito web di vendita di eventi online sta sviluppando la sua offerta attorno al vino lanciando una cantina permanente. Continua l’espansione verso l’Italia e la Spagna mentre si amplia l’offerta enoturistica. Veepee vanta 4,5 milioni di visitatori unici ogni giorno e 30 milioni di visite cumulative ogni anno solo per lo spettacolo “Vino e gastronomia”. Forte di questo slancio, Veepee desidera accelerare il business del vino, della birra e degli alcolici attraverso la sua esposizione permanente in cantina, mentre “Stiamo già consegnando una media di quaranta nuove vendite di vino, birra o liquori al mese e 5 milioni di bottiglie vendute su Veepee nel 2021”.descrive un comunicato stampa.

Fonte: BarSport.Net.

La riscossa del vino del Lazio: il Cesanese e i ristoranti dove assaggiarlo.
Un libro per raccontare uno dei vitigni più rappresentativi della regione anche attraverso il territorio che lo fa nascere e i borghi che lo disegnano. “Il vino è il canto della terra verso il cielo” diceva il filosofo e giornalista Luigi Veronelli. La “bevanda degli Dei” è simbolo di tradizione, cultura ed eleganza, in grado di raccontare meravigliosamente l’anima di un luogo. Ed è proprio un grande racconto la nuova Guida di Repubblica. Il volume è un tuffo nel cuore del Lazio, tra la Ciociaria e la provincia di Roma. Piglio Docg, Olevano Romano Doc e Affile Doc sono le tre denominazioni riferite a vini dalle profonde radici e dalle forti identità. Sono dieci i borghi raccontati in guida, con centinaia di consigli su dove mangiare, dove dormire, cosa comprare, artigiani, feste di piazza e prodotti tipici.

Fonte: la Repubblica.

Il vino italiano tra consensi internazionali e “nemici” che ne frenano l’ascesa.
Si è chiusa con successo l’edizione numero 54 di Vinitaly, la rassegna internazionale del settore enologico tornata a Cremona dopo due anni di stop. Un paio di numeri sono sufficienti per indicare il livello di professionalità raggiunto dal comparto del vino e dalla rassegna veronese: l’export italiano nel 2021 ha toccato i 7,1 miliardi di euro; a Verona si sono presentati ben 25mila operatori stranieri, pari al 28% delle presenze. Tuttavia, se il brand “vino italiano” acquista consensi nel mondo, non deve essere nascosto che ha anche diversi nemici, e alcuni proprio in casa, o meglio in ambito comunitario, dove si sviluppano delle resistenze alla promozione del consumo di vino e più in generale delle bevande alcoliche. Prodotti accusati di non essere allineati con stili di vita improntati alla salubrità. Concetto controverso, perché si sa, soprattutto nel caso del vino, si tratta essenzialmente di una questione di quantità, oltre che di qualità e di aspetti commerciali.

Fonte: Cremonaoggi.

Vino, giovani e agricoltura: la vigna è la coltura più diffusa nelle aziende condotte da under 35.
I giovani apprezzano sempre più il vino, e si approcciano a esso con consapevolezza e responsabilità; favorendolo anche in agricoltura. I giovani sanno apprezzare il buon vino, e vi si approcciano in maniera responsabile: questo il sunto dell’ultimo rapporto redatto da Enpaia-Censis in riferimento al settore della viticoltura, presentato negli ultimi giorni al Vinitaly di Verona. Una cultura, quella del vino, che tra l’altro oltre a sbocciare in un consumo consapevole trova terreno fertile anche in agricoltura: stando alle stime Coldiretti, infatti, un giovane imprenditore agricolo su 10 possiede una vigna, che si fatto è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35.

Fonte: Dissapore.

La dimensione umana del vino sloveno.
A un passo dal confine orientale dell’Italia e da una zona celebre per i suoi vini come il Collio, la rinascita vitivinicola della Slovenia passa da micro produzioni e vitigni autoctoni, coltivati in sintonia con la natura. Due milioni di abitanti per 20.300 kmq e una vocazione vitivinicola in crescente espansione: a un passo dal confine orientale dell’Italia e da una zona celebre per i suoi vini come il Collio, la Slovenia punta tutto sulla riscoperta del metodo artigianale, sulle lavorazioni naturali a basso intervento e sulla dimensione familiare di cantine e vigne.

Fonte: Linkiesta.

Il vino naturale alla ricerca della qualità: la genuinità non basta, no a puzze e instabilità.
Il manifesto “La forma e la sostanza, le luci e le ombre” firmato Sandro Sangiorgi e Viniveri: “perseguire una bellezza completa”. Quello del vino naturale è un mondo talmente variegato da sfuggire a semplificazioni e definizioni. Ma anche un microcosmo ormai uscito dalla nicchia, capace di riunire intorno a principi produttivi che mettono al bando la chimica e le biotecnologie, vignaioli, appassionati, enoteche, wine bar e ristoranti in tutta Italia. A darsi regole precise, qualche anno fa, era stato il “Consorzio Viniveri”, che riunisce 24 viticoltori di Italia e Slovenia e, ne “La Regola”, indica “le azioni che permettono a una produzione di esprimersi pienamente e raggiungere l’obbiettivo di ottenere un vino in assenza di accelerazioni e stabilizzazioni, recuperando il miglior equilibrio tra l’azione dell’uomo ed i cicli della natura”. Una serie di norme piuttosto semplici che, se “bastano” a garantire la genuinità, a volte non sono condizione sufficiente a garantire anche la bontà di un vino. Capita anzi che imperfezioni tecniche vengano spesso spacciate per tipicità di un vino sì genuino, ma a volte imbevibile. Un tema diventato particolarmente urgente, al centro del manifesto “La forma e la sostanza, le luci e le ombre”, firmato proprio a “Viniveri” (di scena a Cerea, nei giorni scorsi) da Sandro Sangiorgi, tra i fondatori di Slow Food e tra i maggiori divulgatori ed esperti di vino in Italia, di cui ha scritto per Slow Wine, Gambero Rosso, Sale & Pepe, Cucina Moderna e GQ, e dal presidente “Viniveri” Paolo Vodopivec.

Fonte: WineNews.

Vino: ecco i paesi con più potenzialità di crescita per l’export italiano.
L’ultimo rapporto del SACE ha analizzato i mercati con più potenzialità di crescita per l’export di vino italiano. Che il 2021 sia stata un’ottima annata per l’export di vino italiano è una storia che vi abbiamo già raccontato: i dati Istat mostrano una crescita del 12,4% su base annua, che ha portato al raggiungimento del valore record di 7,1 miliardi di euro; con le punte di diamante – una su tutte il Prosecco – che a loro volta sono cresciute con un abbondante doppia cifra. In questo contesto può essere interessante dare un’occhiata all’ultimo rapporto dell‘Ufficio Studi SACE, che ha analizzato il mercato dello Stivale vinicolo prendendo in esame sia gli sbocchi più tradizionalmente floridi che quelli che mostrano una maggiore potenzialità di crescita.

Fonte: Dissapore.

Cantine Aperte torna a far conoscere il vino d’Abruzzo per un intero weekend.
Sabato 28 e domenica 29 maggio, anche in Abruzzo, torna Cantine Aperte, la manifestazione del Movimento turismo del vino che porta alle scoperte delle realtà vinicole regionali. Il programma e le cantine aderenti saranno resi noti nelle prossime settimane.

Fonte: Chieti Today.

L’artista Stefano Arienti firma l’etichetta di un grande vino piemontese.
I Poderi Luigi Einaudi compiono 125 anni e festeggiano con l’edizione speciale Barolo Monvigliero 2018, la cui etichetta è disegnata da Stefano Arienti. Senza dimenticare la sinfonia inedita composta da Ludovico Einaudi che “accompagna” il Dogliani DOCG. I disegni mostrano la silhouette, di volta in volta tratteggiata, puntinata, svirgolata, di un cavallo, in tanti colori diversi. La posa dell’animale è singolare, perché si regge in equilibrio, di profilo, su due colonne. Questa serie di lavori recenti di Stefano Arienti (Asola, 1961), ispirati al grande esempio dei cavalli di Giulio Romano a Palazzo Te a Mantova, vogliono essere nelle sue intenzioni un omaggio alla grande tradizione culturale e visuale italiana.

Fonte: Artribune.

Sennori ospita l’Assemblea Regionale delle “Città del Vino della Sardegna”.
L’Assemblea regionale delle “Città del Vino della Sardegna” si è riunita nei giorni scorsi a Sennori, nella cornice delle celebrazioni per i 50 anni della DOC Moscato Sorso-Sennori. Oltre ai rappresentanti dei trentadue Comuni soci, che hanno partecipato sia in presenza che in modalità online, sono intervenuti anche il presidente nazionale dell’associazione, Angelo Radica, che il direttore generale Paolo Corbini. Non sono mancati poi i rappresentanti regionali di altre Associazioni (“Città dell’Olio”, “Movimento Turismo del Vino”, “Donne del Vino”); i sindaci di diversi Comuni dell’Isola, intenzionati ad aderire all’Associazione attraverso il coordinamento regionale; i rappresentanti istituzionali delle Agenzie Regionali “AGRIS” e “LAORE”.

Fonte: Sardegna Reporter.

Da Aminea Winery gli “chic nic”: trekking, vino e uccioli.
Il 24 aprile si darà il via all’evento ideato da Aminea Winery per celebrare la primavera. Ogni domenica sarà possibile partecipare agli avvincenti wine tour. Start ore 11.00 con l’arrivo in cantina e l’accoglienza degli ospiti. A seguire, il trekking tra i vigneti dell’areale per respirare appieno il profumo di questa terra generosa. Si prosegue con il tour in cantina dove gli ospiti potranno degustare il Fiano di Avellino 2020, che prelevato direttamente dalla botte sprigionerà tutti i suoi sentori fruttati e floreali. Alle 12.30 inizia lo “chic nic”, un pic nic di qualità sulla terrazza con una splendida vista dell’azienda e degustazione dei vini di Aminea Winery abbinati ai piatti tipici della tradizione irpina che sapranno conquistare il gusto di grandi e piccoli. Il menu: grissini di pane e focaccia abbinati allo spumante Donna Laura, formaggi tipici come il caciocavallo irpino con pane casereccio, pecorino e confetture biologiche, abbinati all’ Aglianico “Monsignore”.

Fonte: AvellinoToday.

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A risentirci a domani.