News Vitivinicole Wine Idea venerdì 21 gennaio 2022!

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Wine Idea presenta le news di venerdì 21 gennaio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Vlady, il Cartizze e il prosecco d’alta quota.
«Il segreto? Mio padre parla con le vigne» Sarà grazie a papà Siro Bortdin, che paria con le vigne, come con vecchie amiche. Sarà per le idee chiare ciel figlio Vlady, che dice: «Voglio far sentire nel bicchiere la provenienza del vino, non mi piacciono I vini standardizzati». Sarà per questo (e per la potenza della zona più preziosa del Prosecco Superiore, quella del Cartizze) che I vini della cantina Colesel hanno un carattere definito che lf allontana da ogni banalità sotto forma di bollitine. Siamo a Valdobbiadene, a Santo Stefano. Quella dei Bortolin è una delle rare cantine che vinificano solo le proprie uve di Cartizze. La cantina non si vede, i vasi vinari sono invisibili. «Abbiamo scelto un percorso che abbraccia biologico e sostenibilità», spiega Vlady Bortolin.

Fonte: Corriere della Sera 7.

Verdicchio Pievalta un tesoro delle Marche.
Pievalta un tesoro delle Marche. Tra i tanti vini che si possono abbinare al risotto, noi — crediamo che funzioni alla grande un Verdlcchio, meglio se con qualche anno sulle spalle che lo ha portato alla piena maturità di profumi e sapori. Provate il Classico Superiore dei Castelli di Jesi di Pievalta, la Cantina della’ Galassia Barone Plzzini (una delle grandi firme della Franciacorta). Di colore giallo paglierino intenso e luminoso il Verdicchio Pievalta ha note spettacolari di pesca bianca e mandorla. Al gusto è fresco ma al tempo stesso intenso con una bella sapidità e una solida struttura aromatica.

Fonte: Gazzetta dello Sport.

L’alleanza fra Lambrusco e Pignoletto.
Una affezione particolare verso il pignoletto ma con il lambrusco nel Dna: è con questo spirito che la Cantina Valsamoggia di bazzano (Bologna), entrata a far parte della Cantina di Carpi e Sorbara (Modena), specializzata nelle bollicine rosse, preme l’acceleratore sul bianco frizzante, in virtù delle peculiarità di un territorio pedecollinare che conferisce un valore aggiunto a questo vino. È nel 2016 che l’ex Cantina Sociale di Bazzano, anno in cui entra a far parte della coop Carpi e Sorbara, prende il nome di Cantina di Valsamoggia, una realtà che associa 150 viticoltori che coltivano per il 75% pignoletto per una capacità produttiva di 20 mila quintali di uva.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Barolo e Bardolino per il cin cin al Quirinale.
Palcoscenico d’eccellenza, il Quirinale ha ospitato nei suoi saloni re, regine, premier e capi di stato, in visita a Roma per incontrare i presidenti della Repubblica. Le annotazioni di ciò che venne portato in tavola rivivono nel volume I menu del Quirinale, dell’Accademia Italiana della cucina, fondata nel 1953 da Orio Vergani. E’ una collezione di menu, ricchi di note a margine, che descrivono l’organizzazione di eventi di prestigio in cui la nobile arte dell’ospitalità italiana, ha potuto esprimersi ai più alti livelli. Rigidi protocolli collaudati in decenni di incontri internazionali accertano l’opportunità o meno di determinati piatti, verificano il servizio, la mise en place e decidono i vini, selezionandoli tra le migliori etichette della penisola.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Champagne, fatturato record a 5,5 miliardi.
I produttori di champagne hanno di che festeggiare. Le vendite delle loro preziose bottiglie nel 2021 hanno fatto registrare il fatturato record di 5,5 miliardi di euro, superiore del 10% rispetto al primato raggiunto nel 2019, grazie ai risultati ottenuti dai grandi marchi internazionali e cuvée speciali. Le vendite, a livello mondiale, nel 2021 hanno segnato un’inaspettata impennata (+32%) rispetto al 2020, raggiungendo quota 322 milioni di bottiglie, fermandosi per) a un passo dal record di 323 milioni di bottiglie del 2011. Non basta: nel 2021 l’incremento delle vendite di bottiglie di bollicine francesi è stato dell’8,2% rispetto all’anno 2019. Non c’è che dire, dopo l’annus horribilis attraversato dai produttori nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19 e dei vari lockdown che hanno tenuto chiusi locali e ristoranti.

Fonte: Italia Oggi.

In Romagna si vendemmia l’energia.
CAVIRO RIUNISCE 12.400 VITICOLTORI. CHE, CON GLI SCARTI DELLA LAVORAZIONE DEL VINO, FANNO TANTO ALTRO DLL’UVA, non si butta via niente, perché quel che resta può valere decine di milioni di euro. Lo ha capito presto e bene Caviro, il gigante del mercato dei vini che da molti anni fa della circolarità un principio irrinunciabile. Il Gruppo Cooperative Associate Viticoltori Romagnoli, fondato nel lontano 1966 per iniziativa di alcune cantine sociali delle province di Faenza, Forlì e Ravenna, nacque per permettere ai viticoltori di presentarsi sul mercato insieme, e dunque più forti.

Fonte: Repubblica Venerdi.

Quell’ostilità tutta romagnola per il mondo del vino.
Perché la Romagna ha sempre fatto fatica ad avere la giusta considerazione nel mondo del vino? Per rispondere alla domanda dobbiamo fare un passo indietro nel tempo. Anzi, due. Il primo salto temporale ci riporta al 1958 per ascoltare una relazione di Nullo Baldini, professore esperto di enologia che a Forli, nel corso dell’evento “Valorizzazione dei vini del forlivese attraverso la cooperazione enologica” accusa un atteggiamento troppo approssimativo e antiquato dei romagnoli. Per questo motivo in Romagna come in Emilia, asseriva: «[…] ci sono vinacci aspri e pesanti». In quel periodo in Romagna si usavano ancora i bigonci per i travasi anziché le pompe e si pigiava coi piedi uva e raspo.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

«Paghiamo il doppio di energia Per l’export è un grosso guaio».
Cristina Brunori, titolare di azienda vitivinicola «Paghiamo il doppio di energia Per l’export è un grosso guaio» «Spediamo i nostri vini in Nord America e Giappone In Europa tutto si muove su gomma e costa di più» «Rincari in bolletta e nell’intera filiera produttiva, artigiani sempre più in difficoltà». È preoccupata Cristina Brunori, titolare dell’omonima azienda vitivinicola di Jesi e membro di giunta in Confartigianato – Ar.co.s di Ancona: «La ripresa c’è ma è lenta, non cresce in modo veloce ed energico e siamo ancora ben lontani dai livelli pre-pandemia – spiega -. A gravare sulle piccole e medie imprese non sono solo le restrizioni legate al covid ma anche una serie di rincari che costringono le aziende a produrre col freno a mano tirato».

Fonte, Resto del Carlino Ancona.

L’annata record delle bollicene Un 2021 da 100 milioni di bottiglie.
Trend in crescita per Asti Spumante, Moscato seguito da Barbera e Nizza L’annata record delle bollicine Un 2021 da 100 milioni di bottiglie. L’ANALISI ROBERTA FAVRIN ASCI e previsioni erano buone, ma ora a confermarlo ci sono i numeri. L’annata 2021 è stata particolarmente positiva per il mondo del vino astigiano che mette a segno tanti «più» e qualche traguardo produttivo per nulla scontato in tempi di pandemia. Partiamo dalle bollicine. L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti hanno sfondato il tetto dei 100 milioni di bottiglie prodotte. Sono arrivati insieme a 102 milioni, con un incremento dell’11% rispetto al 2020. La crescita a doppia a cifra vale per entrambe le tipologie: il Moscato d’Asti segna un + 10%, l’Asti Spumante, che negli ultimi anni aveva faticato a tenere le posizioni, è cresciuto del 12 per cento.

Fonte: Stampa Asti.

Cuneo-Asti, la società promette: “Il tratto tra Cantina di Roddi e Verduno sarà ultimato entro dicembre”.
«La notizia è che le opere vanno avanti, sono sotto gli occhi di tutti. Ma la nostra volontà è quella di accelerare il più possibile, anche in virtù del rapporto che abbiamo oggi con questo territorio. Grazie alla nostra impresa collegata a Itinera e impegnata nei lavori, possiamo ottimizzare i tempi di realizzazione. Non solo sul lotto 2.6B che sarà ultimato entro dicembre 2022, ma su tutta la realizzazione dell’opera, al netto delle autorizzazioni previste». Lo ha detto l’altro giorno l’amministratore delegato della società Asti-Cuneo Bernardo Magrì nella sala consigliare del municipio di Alba annunciando che il penultimo lotto dell’autostrada (il Cantina di Roddi-Verduno) attesa da decenni sarà ultimato un anno prima del previsto.

Fonte: La Stampa.

Vino: a Caparzo cantina La Pescaia con 4,5 ettari a Brunello.
L’imprenditrice vinicola Elisabetta Gnudi Angelini, attraverso la propria cantina Caparzo, ha acquisito l’azienda La Pescaia a Montalcino (Siena), realtà con 4,5 ettari di vigneto, tutti a Brunello. L’affare, all’asta, sarebbe stimabile per un valore di 3,5 milioni di euro. Gnudi Angelini, che oltre a Caparzo è proprietaria a Montalcino anche della cantina Altesino, può così contare nel territorio ilcinese oltre 65 ettari a Brunello e 25 ettari a Rosso. L’operazione, spiega Winenews, consolida il valore del gruppo guidato da Elisabetta Gnudi Angelini, uno dei riferimenti della Toscana del vino, che nella regione mette insieme oltre 300 ettari di vigneto, con la cantina di Borgo Scopeto nel Chianti Classico (70 ettari vitati) e La Doga delle Clavule nel territorio del Morellino di Scansano (60 ettari vitati), che si aggiungono a quelli di Montalcino.

Fonte: ANSA.

Sugherovivo e Vecchia Cantina: il progetto di recupero dei tappi di sughero.
Come smaltire e riciclare correttamente il sughero? I tappi e gli altri oggetti ricavati dal sughero, soprattutto in un territorio a vocazione vitivinicola come il nostro, rischiano di essere un problema per l’ambiente, per via della difficoltà a inserirli nella raccolta differenziata. Sugherovivo è un progetto etico nato per portare in Valdichiana e dintorni le corrette modalità di recupero dei tappi di sughero: ve lo abbiamo già raccontato, un anno e mezzo fa.

Fonte: La Valdichiana.

Zaccagnini: quando la cantina è un atelier, ed i vigneti una galleria d’arte a cielo aperto.
Il progetto che lega vino e arte realizzato da Marcello Zaccagnini, alla guida di una delle più prestigiose griffe d’Abruzzo e d’Italia. Un viaggio iniziato nel maggio 1984, con la performance a “Difesa della natura” dell’artista tedesco Josef Bois, e che è continuato nella contemporaneità, con opere di artisti di livello internazionale come Sandro Chia (che è anche produttore di vino, a Montalcino), Pietro Cascella, David Bade, Diego Esposito, Bizhan Bassiri, e Simone Zaccagni, figlio di Marcello, che incarne il forte legame con vino e arte della famiglia.

Fonte: WineNews.

Cantina LaVis: Le Colline Avisiane in un calice.
Il Trentino è territorio di buon cibo ma non solo: il vino è infatti un altro grande protagonista che nasce dalle Colline Avisiane, un territorio incontaminato e governato da una grande vocazione vinicola. E’ qui che nuove tecniche di coltivazione e vinificazione si sono affinate nel tempo grazie alla presenza dei “Custodi della vigna” che da dalle origini alimentano grandi storie di bottiglie di famiglia.

Fonte: Montenapo Daily.

Wine Intelligence: tutti i trend del vino per il 2022.
Quali saranno i trend del vino nel corso del 2022? Quali i prodotti che i consumatori apprezzeranno maggiormente? Come ogni anno arrivano le previsioni di Wine Intelligence, che per i prossimi dodici mesi punta su packaging green, vino in lattina e lusso accessibile. Tra le sfide più importanti che l’industria del vino dovrà affrontare, il report mette al primo posto la riduzione del peso degli imballaggi in vetro.

Fonte: Mixer Planet.

Vino, la Barbera d’Asti conclude una grande annata.
Anche la Barbera d’Asti può brindare a un 2021 dall’andamento più che positivo, con una crescita su tutta la linea per il Consorzio. Il 2021 sarà decisamente un’annata da ricordare per il Piemonte del vino, e per le produzioni della provincia di Asti in particolare: oltre al successo dell’Asti Docg, infatti, l’anno appena concluso ha fatto registrare ottimi risultati anche alle 9 Doc e 4 Docg tutelate dal Consorzio di Tutela Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.

Fonte: Dissapore.

Vino: il Brunello di Montalcino non conosce crisi, oltre 11 milioni di bottiglie.
Attestato il 37% in più rispetto al triennio precedente, con oltre 1 milione di Riserve (+108% sul 2020). Era dal 2010 che non si superava il tetto di 11 milioni di bottiglie sul mercato. Eccezionale anche la performance del Rosso di Montalcino che ha registrato +10% sul 2020, e 4,6 milioni di bottiglie. L’antica vocazione del territorio a produrre vini di qualità.

Fonte: FIRSTonline.info.

I migliori vini italiani più economici da acquistare nel 2022.
La guida Berebene di Gambero Rosso ha individuato i migliori vini italiani meno cari acquistabili con un esborso inferiore a 13 euro. Il vino è dei piacere più intensi da scoprire sulle tavole italiane da nord a sud. Per questo la qualità generale è piuttosto alta e alle volte per acquistare una singola bottiglia è necessario un esborso piuttosto importante. Ci sono però delle occasioni in cui si vuole bere del buon vino senza dover necessariamente spendere molto. A tal proposito può essere d’aiuto la guida Berebene di Gambero Rosso che recensito oltre 800 vini in tutto lo stivale e ha decretato i migliori in base al rapporto qualità-prezzo.

Fonte: ContoCorrenteOnline.

Il mercato del vino in Italia crescerà a 19 miliardi nel 2025, anche grazie all’online.
Secondo un report di Cross Border Growth Capital e Vino.com in Italia ora, nonostante la crescita degli ultimi anni, solo il 4% si vende sul web, dato da metà classifica tra i Paesi europei. Sempre più digitali le vendite di vino. Secondo il Wine Report realizzato da Cross Border Growth Capital, advisor leader in Italia per operazioni di finanza straordinaria per startup e Pmi, e dall’enoteca online Vino.com, le vendite online di vino e alcolici sono cresciute a ritmo elevato negli ultimi cinque anni e non solo a causa della pandemia.

Fonte: Il Sole 24 Ore.

A Sanremo si brinda Ruffino, unico vino ufficiale a “Casa Sanremo”, il “salotto” della kermesse.
Il Festival della Canzone Italiana n. 72 ancora una volta vetrina per il made in Italy, con brand come De Cecco, Caffè Borbone, Beretta e non solo”. Sanremo è Sanremo, e come sempre, il Festival della Canzone Italiana n. 72 si avvicina, ancora una volta in pandemia, con il suo strascico di polemiche, gossip e “tutto quanto fa spettacolo”. Ma, nei giorni del Festival, dal 1 al 5 febbraio, come accade da qualche anno, sarà protagonista anche il wine & food del Belpaese.

Fonte: WineNews.

A Giardini Naxos e dintorni rinascerà il vino che piaceva a Giulio Cesare.
L’Unione dei Comuni dell’area taorminese è impegnata da anni in un progetto ambizioso e suggestivo: riprodurre le proprietà organolettiche del Tauromenitanum, prodotto vinicolo di epoca romana che, distribuito su vasta scala, potrebbe dare nuovo slancio al turismo. Il progetto è sostenuto dalla Regione siciliana e l’obiettivo sarà quello di ricercare le proprietà organolettiche che ne facevano uno dei vini più apprezzati dell’Antica Roma. L’idea è quella di cominciare a riprodurlo e rimetterlo in commercio nel più breve tempo possibile, ma di certezze ancora non ce ne sono. Un vino di alta qualità che lentamente si è andato perdendo ma che adesso, su input dell’Unione dei Comuni di Naxos e Taormina e soprattutto dell’ex sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, e del primo cittadino di Gallodoro, Alfio Currenti, starebbe (il condizionale è d’obbligo) per decollare.

Fonte: Sicilian Post.

Gli imperdibili vini toscani: 21 etichette da provare.
È una delle regioni a più alta vocazione enoica mondiale, ma quali sono gli imperdibili da assaggiare almeno una volta nella vita? Li abbiamo selezionati insieme a BE.COME, l’evento del vino con sede a Siena. Il 2021 del vino italiano si è chiuso con un importante evento dedicato in grado di sostenere l’evoluzione del settore e indagare sulla nuova generazione di consumatori internazionali partendo da uno dei suoi territori d’eccellenza, la Toscana. Si chiama BE.COME e a Siena ha proposto un’esperienza unica a partire dal vino insieme ad arte, moda, design e sostenibilità, facendo incontrare le eccellenze italiane.

Fonte: Vanity Fair.

STAMPA ESTERA

Bubbling Up.
Sales of champagne rose dramatically last year We knew that domestic alcohol consumption at home had risen during the pandemic; we didn’t know until yesterday just how elegant that increase has been. Behind-closed-doors boozing is frowned upon by some, conjuring up an image of lonely lager knocked back straight from the tin. It turns out that locked-down Britons actually showed a great deal more style: in 2021, sales of champagne went up by a fizzing 32 per cent, rebounding jauntily from a rather flat 2020. Worldwide, about 322 million bottles of bubbly were drunk last year, not all of them in the back garden of 10 Downing Street. While spring frosts and summer rain made it a bad year for the grape harvest, 2021 turned out to be a vintage one for sales, and not solely because supply shortages pushed prices up.

Fonte: Times.

Rice Wine Rich in Tradition Finds New Life in South Korea’s Lockdown.
Jeong Mi-hee, a South Korean businesswoman, used to buy a lot of whisky in airports. When the coronavirus pandemic brought her travels to halt, she started paying more attention to local booze she had overlooked. The best drink she found was makgeolli, a cloudy Korean rice wine with a slightly sour taste. Ms. Jeong liked it so much that, after studying ancient fermentation techniques with a master brewer, she decided to start her own label. “My makgeolli life started with corona!” Ms. Jeong, 41, said recently at a Seoul liquor store dedicated to traditional Korean alcohol. Ms. Jeong is among a growing number of South Koreans who have started brewing makgeolli for the first time, and one of many people around the world who developed an interest in homebrewing during the pandemic.

Fonte: New York Times.

20 under 20: Bottles to warm a winter day.
It’s a bleak, cold January day, and as I look out the window at a solitary, huddled figure waiting for a city bus, I want nothing more than the hot split pea soup simmering on my stove and a good bottle of wine to go with it. “Good” is the operative word. As the Australian wine impresario Len Evans put it eloquently in what he called his “Theory of Capacity,” life is too short to waste on inferior bottles. That is true no matter the price. While good, distinctive wines can be found at every price, the odds of finding great values in everyday wines are most in your favor if you commit to spending $15 to $25 a bottle. Fascinating bottles abound, and if you find one not to your taste, perhaps it can be chalked up to experience. Recently I went on a digital shopping spree, mostly at New York wine shops, looking for great values under $20. These 20 bottles are not from the most heralded appellations, and some are made with wholly obscure grapes.

Fonte: New York Times International Edition.

Barcelona quiere ser Burdeos.
Turisme, la Diputación y 40 bodegas lanzan un programa para impulsar el enoturismo y aprovechar el tirón de un sector que mueve 1.000 millones Barcelona quiere ser Burdeos El plan incluye rutas, visitas a bodegas, restaurantes y hoteles y busca un turista de alto poder adquisitivo. Barcelona Ala que se pone un pie en las coquetas calles de Saint-Émilion, una villa medieval cercana a Burdeos, se aprecia el perfil turístico de la zona. Coches de alta gama, multitud de visitantes americanos, hoteles caros y una gran cantidad de bodegas como principal reclamo. La cultura del vino es uno de los principales motores del turismo en esta exclusiva zona de Franciay ahora Barcelona (la ciudad y la provincia) quiere implantar este modelo y situarse entre los principales destinos vinícolas. Con este objetivo se acaba de poner en marcha el programa Rutes del Vide Barcelona, que Turisme de Barcelona y la Diputación presentaron ayer en la feria Fitur de Madrid.

Fonte: Vanguardia.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.