rassegna stampa del vino di domenica 15 gennaio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 15 gennaio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Le mani della mafia sul business del vino.
Alla mafia piace molto l’uva. Tanto da farne una delle attività più lucrose del momento. Anche in accordo con la `ndrangheta calabrese. Così, uno dei comparti agricoli più importanti per tanta parte dell’agricoltura del Mezzogiorno, si trova a dover fare i conti con la malavita organizzata. L’ultimo esempio di cosa sta accadendo arriva dall’operazione Condor condotta da Carabinieri di Agrigento che ha portato a nove arresti e ad un obbligo di dimora. A carico di alcuni degli indagati sono anche le interferenze nelle transazioni per la vendita di uva con la graduale ingerenza in questo comparto da parte della Stidda.

Fonte: Avvenire.

Case e vino, la partita tra l’Italia e l’Europa – Bollino di salute per il vino e case green: verità e falsi miti sulle nuove regole Ue – La scelta dell’Irlanda divide l’Europa in due.
La direttiva sulle prestazioni energetiche e gli avvisi anti-alcol rischiano di penalizzare settori chiave Case e vino, la partita tra l’Italia e l’Europa Si è aperto un doppio fronte di scontro tra il nostro Paese – ma siamo in buona compagnia – e l’Unione Europea: da un lato le nuove regole per l’efficientamento energetico degli edifici che rischiano di essere troppo pesanti e difficilmente realizzabili nei tempi previsti dato il patrimonio immobiliare italiano costituito da tanti edifici storici. Dall’altra, l’etichettatura degli alcolici con le indicazioni “nuoce alla salute, sulla falsariga di quella utilizzata per le sigarette, chiesta e ottenuta dall’Irlanda. Il governo (ma nel caso del vino anche le opposizioni) si è espresso in difesa degli interessi nazionali. Alcuni allarmi lanciati da associazioni di categoria rischiano di essere forse esagerati, ma la partita è senza dubbio rilevante.

Fonte: Avvenire.

«Siamo coerenti, ci vuole l’avviso sulle bottiglie».
Il vino nuoce alla salute? Se questo monito è su un pacchetto di sigarette, sta bene, se invece viene riprodotto su una bottiglia di vino, non sta bene. La coerenza, noi italiani, non sappiamo dove stia di casa e non ci vergogniamo di manifestarlo apertamente come in questo caso.

Fonte: Corriere della Sera.

Sfumature di Montalcino.
Montalcino è uno di quei rarissimi e insieme fortunati casi in cui la denominazione e il territorio (non a caso inserito nel 2004, insieme a tutto il complesso “agricolo-pastorale” della Val d’Orcia, tra i Patrimoni Mondiali Unesco) vanno a braccetto, identificando immediatamente un brand con grandissima risonanza internazionale. Una delle cantine capaci di incarnare questo fenomeno è proprio Casanova di Neri, ormai inserita dalla stampa specializzata tra le migliori al mondo. Una tenuta di circa 500 ettari, di cui 75 vitati, organizzati in sette parcelle totali – dotate di grande varietà di collocazioni e microclimi – per circa 300 mila bottiglie prodotte ogni anno, non numeri imponenti insomma, ma una grande capacità di esplorare, con ammirevole sensibilità enoica, tutte le sfumature del Sangiovese Grosso.

Fonte: Espresso.

Le bollicine 2006 sono un opera d’arte.
Ferrari Trento dedica al capostipite della famiglia Lunelli il ‘Ferrari Riserva Bruno Lunelli 2006′, figlio di una splendida vendemmia che coincise con i cent’anni dalla nascita del visionario imprenditore e che si presenta come un unicum da collezione per il suo fondo convesso (per cui non sta in piedi da sola). Realizzata in 6.891 esemplari, è inoltre abbinata al primo NFT di Ferrari, una versione digitale collezionabile che ne garantisce autenticità e identificazione.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

L’Ue ha messo nel mirino i vini made in Italy.
In Irlanda il vino verrà etichettato praticamente come i prodotti contenenti tabacco. E poi? E poi toccherà a pasta, pane e ad altri prodotti tipici del nostro Paese. Da quando l’Italia é entrata nell’Unione europea, per il nostro Paese ci sono state solo costose incombenze e disastri economici. Con il «ce lo chiede l’Europa», l’Italia ha conosciuto chiusure e povertà. Nel caso si avessero dei dubbi, si guardi allo stato in cui versa l’economia reale. E nonostante questo, Bruxelles ci chiede pure di riqualificare le nostre case, per poi magari dopo tre anni cambiare tutto di nuovo, ma naturalmente con stipendi da fame.

Fonte: La Verita’.

L’abbinamento.
II Blangé di Ceretto Cremosoe fine, Blangé di Cerettoè la quintessenza dell’Arneis. Un vino che ha fatto scuola, simbolo dei bianchi piemontesi a cura di Lara Loreti Un Pecorino da scoprire Un’uva autoctona abruzzese che sta vivendo una seconda giovinezza. Èkwo di Terraviva è un vino di grande fascino e complessità. Dorato II blend di Santa Tresa Mineralità, freschezza e struttura in un super Wend siciliano di Grillo e Viognier.

Fonte: Specchio.

Vino, la deputata Vietri a Salerno: “Governo difenderà la sovranità”.
“Il Governo Meloni, attraverso l’impegno del ministro Lollobrigida, è al lavoro sulla difesa della sovranità alimentare per tutelare prodotti di qualità come il vino italiano”. Lo ha detto la deputata di Fratelli d’Italia Imma Vietri, a margine della nuova edizione della Guida Bio Vino 2023, a Salerno, dove ha portato i saluti istituzionali del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e della foresta Francesco Lollobrigida.

Fonte: Cronache di Napoli.

Cibo sintetico e etichette La battaglia di Coldiretti.
Carne «finta» (o meglio, sintetica), scritte allarmistiche su vino, grappa e birra, una guerra dichiarata a qualsiasi tipo di insaccato. E poi la famigerata etichetta del Nutri-score, il sistema di catalogazione degli alimenti (in scala cromatica e alfabetica, dalla A verde per i prodotti sani alla E rosso fuoco per quelli ad alto contenuto di grassi o zuccheri) pensato in Francia e adottato anche da Spagna e Germania. Il Made in Italy enogastronomico, che in Emilia Romagna vanta il più alto numero di prodotti a indicazione geografica tipica o protetta al mondo, è sotto attacco. Le eccellenze emiliano-romagnole sarebbero messe a rischio «tutte, sostanzialmente», dalla mortadella al parmigiano.

Fonte: Corriere di Bologna.

«L’alert sul vino attacco al nostro Paese».
Lo dice il il vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera Francesco Battistoni «L’alert sul vino attacco al nostro Paese» «Decisione che colpisce il made in Italy e il turismo» «La decisione della Commissione di dare seguito al progetto di legge irlandese sugli health warnings ci lascia davvero senza parole. La scelta dell’Irlanda di apporre ‘alert’ sulle etichette divino e altre bevande alcoliche analoghe a quelle poste sulle sigarette, rappresenta un precedente molto pericoloso ed un attacco diretto anche al nostro Paese». A dirlo in una nota il vice presidente della commissione Ambiente alla Camera, Francesco Battistoni, che non ha dubbi sul fatto che si tratta di una decisione sbagliata.

Fonte: La Provincia Viterbo.

Dalla vigna alla tavola per lanciare l’enoturismo.
Al via una nuova edizione del progetto “Enoturismo Marche: dalla vigna alla tavola” presentata venerdì in Regione. Si tratta di una «iniziativa di valorizzazione del vino e della birra, delle aziende, delle cantine, dei ristoranti e soprattutto della Regione Marche che vuole dare una impronta importante alla valorizzazione dei propri prodotti e delle eccellenze anche come attrattore turistico», come ha spiegato dall’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini. Questo evento va ad integrare e affiancare la strategia avviata dalla giunta regionale con la legge 28/2021 sull’enoturismo, realizzando un percorso per gli operatori del settore vitivinicolo e sostenendo, attraverso il bando ‘Dalla Vigna alla Tavola’, i progetti (16 presentati e tutti finanziati) finalizzati a promuovere, in abbinamento con la cucina tipica marchigiana, l’utilizzo di prodotti marchigiani di qualità certificata.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Polemica sull’etichetta Ue sui rischi connessi al vino.
L’etichetta di pericolo per la salute che la Ue dispone anche sulle bottiglie di vino, scatena proteste e discussioni e contestazioni. Infuria la polemica, dopo che l’Unione Europea ha concesso alcuni giorni fa il via libera a Dublino sull’adozione di una nuova norma che pretende di salvaguardare la salute dei consumatori, attraverso una generica quanto incompleta indicazione che recita «il consumo di alcool provoca malattie del fegato» ed inoltre «alcool e tumori mortali sono direttamente collegati». Queste due diciture dovrebbero essere apposte anche sulle etichette del vino, bevanda da sempre nota come un elisir di salute, date le sue caratteristiche organolettiche e il contenuto di sostanze antiossidanti utili a contrastare eventuali effetti negativi sul metabolismo cellulare.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto.

Intervista a Stefano Berti – «La ripresa del food ha spinto quella del vino».
II 2022 passa in archivio con una crescita per il settore. Berti: «Le nuove etichette per l’Irlanda mi sembrano una scelta sciocca». L’anno che si è appena concluso ha visto una crescita anche della quota export nonostante la guerra ed i rincari. I dati del 2022 parlano di crescita a doppia cifra per il mondo del vino. Che, nella nostra zona, ha chiuso nei mesi scorsi una vendemmia con un media del meno 20% in produzione (a causa della siccità dell’estate scorsa), ma con una qualità assolutamente eccellente. Tuttavia, il dato significativo, è la ripresa sia sul mercato interno che nell’export. Lo conferma anche Stefano Berti, responsabile della relazioni esterne di Cia Etruria.

Fonte: Nazione Pisa-Pontedera.

Intervista a Pietro Bergna – Il vino fa male come le sigarette? «È una bugia, lo dice la scienza».
Pietro Bergna, enologo con master alla Sant’Anna di Pisa. «Il nostro obbiettivo è migliorare la comunicazione». «Ricordiamoci sempre che non veicoliamo solo una bevanda, ma anche storia, cultura e tradizione». «Affermare che il vino nuoce alla salute come le sigarette è scientificamente sbagliato, ma sarebbe altrettanto sbagliato sostenere che l’alcol non sia una sostanza tossica per l’organismo. T tuttavia esistono decine di studi clinici che confermano come il consumo moderato di vino non produca alcun danno alla salute, anzi». Parola di Pietro Bergna, enologo laureato all’Università degli Studi di Milano, con master alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in “Vini italiani e mercati mondiali”.

Fonte: Nazione.

«Etichette sul vino, la Toscana alzi la voce in Europa».
Anna Paris, consigliere Pd annuncia un atto in Regione «La giunta si attivi subito per contrastare Dublino». «La Toscana deve farsi sentire». Anche Anna Paris, consigliera regionale del Partito Democratico senese, interviene sulla decisione del governo irlandese di inserire gli alert ‘nuove gravemente alla salute’ sulle etichette dei prodotti vitivinicoli. «Nelle prossime ore – ha sottolineato Paris – presenterò un atto per chiedere alla Giunta Regionale di attivarsi subito con tutti gli strumenti e le iniziative necessarie in Europa affinché la Commissioni ripensi alla posizione che ha assunto, e si eviti una pericolosa deriva che potrebbe scaturire dall’atto irlandese se altri paesi decidessero di seguire quanto deciso a Dublino.

Fonte: Nazione Siena.

Dop Economy, Siena entra nella ‘Top 20’.
La provincia al nono posto nella classifica di Coldiretti Toscana con 676 milioni di euro di fatturato grazie al vino e al settore food. «Oggi a Montalcino e Bolgheri il prodotto agricolo traina tutto il territorio» Dop Economy: Siena nella top 20 delle province italiane per impatto economico delle produzioni di qualità di origine denominata protetta e delle IGP. Siena, al nono posto con 676 milioni di euro, è una grande protagonista della Dop Economy regionale che con 89 prodotti tra vino e food vale complessivamente 1.361 miliardi di euro (+18,6%) e il quinto posto nazionale. A rivelare la speciale classifica della Dop Economy regionale è Coldiretti Toscana sulla base del Rapporto Qualivita – Ismea 2022 presentato nell’ambito dell’evento sulla riforma del sistema delle indicazioni geografiche che si è tenuto all’Innovation Center di Firenze con l’apertura della vetrina della Dop Economy

Fonte: Nazione Siena.

«All’Europa risponderemo con l’amore per il territorio».
I produttori dei Colli insorgono contro le etichette sul vino. In vino veritas? Non sulle etichette che, su via libera dell’Unione Europea, riporteranno sulle bottiglie della bevanda più diffusa in Italia, che “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” favorendo i tumori. Ad esserne convinti sono i produttori dei vini dei Colli e le associazioni di categorie, con in testa Coldiretti, convinti che le disposizioni di Bruxelles, assunte su richiesta dell’Irlanda, nonostante la contrarietà di altri paese fra cui Italia, Francia e Spagna, arrecheranno danni irreparabili a tutta la filiera agroalimentare.

Fonte: Gazzettino Padova.

«Sforzi per una produzione di qualità vanificati da campagne senza senso».
È allarme anche tra i viticoltori dei Colli Euganei per la decisione dell’Unione Europea di concedere il via libera alle etichette allarmistiche sul vino. Una autorizzazione alla richiesta dell’Irlanda nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei stati dell’Ue, che gli operatori del settore vitivinicolo contestano perché potrebbe diventare un pericoloso precedente che metterebbe a rischio una filiera che in Italia dal campo alla tavola garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro ed è la principale voce dell’export alimentare.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Alcol e danni alla salute, le cantine cooperative umbre dicono “no” all’etichettatura.
“La scelta della Commissione di avallare il progetto di legge irlandese sugli health warnings, i messaggi salutistici presenti generalmente in tutti i prodotti a base di tabacco, da inserire anche sulle etichette delle bottiglie di vino ci lascia davvero sconcertati. Con questa azione l’Irlanda è andata a ledere e a mettere in discussione i principi del mercato unico, nel cui perimetro è disciplinato il settore vitivinicolo e che dovrebbe garantire, tramite l’Organizzazione Comune di Mercato, un’applicazione per l’appunto ‘comune’, dei principi e delle regole europee in tutti gli Stati membri”.

Fonte: Corcianonline.

Dal Nutriscore al bollino nero sul vino, tutte le etichette che la Ue vuole mettere sulla tavola.
L’ok all’Irlanda, che vuole mettere sulle bottiglie di vino e birra lo stesso warning salutistico che si scrive sui pacchetti di sigarette, è solo l’ultimo tassello della volontà di Bruxeless di stabilire regole univoche per le etichette alimentari che circolano nei suoi paesi membri. Le prime regole Ue a entrare in vigore riguardavano l’origine dell’ingrediente principale con cui sono preparati i cibi. A infuocare il dibattito tra i 27 è però, da sempre, la questione dell’etichetta a semaforo, il cosiddetto Nutriscore, che impone ai cibi il bollino rosso o verde a seconda del quantitativo che hanno di grassi, sali e zuccheri ma senza tenere conto delle quantità consumate. La Francia è il principale sponsor, l’Italia è fermamente contraria. A questo, ora, si è aggiunto il tema degli health warning su vino, birra e alcolici.

Fonte: Il Sole 24 Ore.

Etichette sul vino: a rischio mercato da 14 miliardi in Italia.
Sta facendo discutere molto anche in Italia il “caso etichette” sulle bottiglie di vino: dal mese di gennaio l’Irlanda può decidere se apporre o meno sulle etichette degli alcolici delle avvertenze che ricalcano quelle già presenti anche in Italia sui pacchetti di sigarette, come per esempio “Il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “Alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“.Contro i cosiddetti “health warning” si sono apertamente schierati 9 Paesi europei, tra cui l’Italia, e i maggiori produttori europei di vino, tra cui la Francia e la Spagna. Il timore è che l’esempio dell’Irlanda possa spingere altri Stati ad adottare etichette simili, prima che si giunga ad adottare iniziative comuni in ambito comunitario.

Fonte: inItalia – Virgilio.

Vino e salute, il settore deve essere proattivo e più presente in Europa, dove si decide il futuro.
“Per respingere gli attacchi, non bastano i no”: da Simposio Assoenologi, a Napoli, la rotta tracciata da Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv). Di studi storicizzati che dimostrano non solo che il vino bevuto con moderazione non solo non fa male, ma può fare bene, ce ne sono ormai a decine. È stato raccontato, ieri, nel Simposio Assoenologi, che abbiamo raccontato qui, ed è stato ribadito oggi, tra excursus tra storia e biochimica, come raccontato dal professor Michele Scognamiglio (specialista in Scienza dell’Alimentazione, biochimica e patologia clinica), cultura, come ha fatto il giornalista Luciano Pignataro, ed ancora ricerca innovativa, come quella presentata da Marco Deriu, docente di Bioingegneria al Politecnico di Torino, che, con il progetto europeo “Virtuosus”, sta mettendo a punto un modello di intelligenza artificiale per predire il profilo organolettico e il rapporto tra gusto ed effetti sulla salute, o da Massimo Barchino della Asl Orvieto ed esperto di dipendenze, che ha spiegato la differenza tra bevitori “problematici e non problematici”. Ma la battaglia, che politica, economica, culturale ed identitaria, va portata a Bruxelles, in sede di Unione Europea, ed a Ginevra, sede dell’Oms, perchè è in queste sedi che si gioca la partita.

Fonte: WineNews.

Il vino fa male come le sigarette? “E’ una bugia, lo dice la scienza”.
Pisa. 15 gennaio 2023 – “Affermare che il vino nuoce come le sigarette è scientificamente sbagliato, ma sarebbe altrettanto sbagliato sostenere che l’alcol non sia una sostanza tossica per l’organismo: tuttavia esistono decine di studi clinici che confermano come il consumo moderato di vino non produca alcun danno alla salute, anzi”. Parola di Pietro Bergna, enologo laureato all’Università degli Studi di Milano, con master alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in “Vini italiani e mercati mondiali”. E’ insomma un “ambasciatore” del vino formatosi al corso di primo livello che forma professionisti capaci di comunicare, con le competenze sviluppate nella fase di formazione in aula e di stage aziendale. Bergna dal 2018 lavora come enologo presso l’azienda Le Corti di Principe Corsini a San Casciano in Val di Pesa. La nuove etichette irlandesi che contraccolpi possono indurre al nostro export? “E’ presto per fare previsioni economiche. Ma i produttori devono continuare a fare ciò che fanno molto meglio di altri nel mondo”. Si spieghi meglio. “Penso che alla fine questa legge possa addirittura essere un’opportunità in più per i nostri vini. Se la campagna irlandese, infatti, incidesse sulle abitudini dei consumatori di superalcolici mettendoli in guardia dai rischi per la salute derivanti dal consumo massiccio di alcol, il buon bere, con responsabilità, può rappresentare un profilo di comunicazione per le nostre aziende produttrici di vino per aumentare le loro quote di mercato”. Perché? “Perché veicoliamo molto di più di un prodotto alcolico. Vendiamo storia, cultura, tradizione.
Fonte: La Nazione.

Vino: Cotarella, consumo moderato fa bene a salute e spirito.
“Il consumo moderato e intelligente di vino non può che fare bene alla salute e allo spirito. Lo dice la scienza”: è quanto ha detto all’ANSA il presidente nazionale di Assoenologi, Riccardo Cotarella, a margine del simposio sul tema ‘Vino e salute tra alimentazione e benessere’, che si tiene oggi pomeriggio e domani a Napoli. “Questo simposio di Assoenologi – ha aggiunto Cotarella – arriva casualmente a poche ore dal via libera dell’Unione europea all’Irlanda di poter apporre delle etichette sulle bevande alcoliche con gli allarme per la salute, un’iniziativa folle”. “Per noi enologi sarà un’occasione in più per fare chiarezza sul tema in nome della scienza e della medicina. Di certo mi meraviglia questo assenteismo dell’Unione europea che con il suo silenzio dà assenso a queste prese di posizione”, ha spiegato ancora Cotarella.

Fonte: ANSA.

Vino e salute, il consumo moderato meglio dell’astinenza e, ovviamente dell’eccesso.
L’intervento di Pierre-Louis Teissedre, presidente della Commissione Sicurezza e Salute Oiv, al Simposio “Vino e Salute” di Assoenologi. L’intervento di Pierre-Louis Teissedre, presidente della Commissione Sicurezza e Salute Oiv, al Simposio “Vino e Salute” di Assoenologi. Con il racconto di tanti esempi e tante ricerche scientifiche e studi che, negli anni, hanno messo in evidenza come un consumo regolare e moderato del vino (e non solo) possa avere effetti benefici per la salute sul fronte delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

Fonte: WineNews.

Case green, Mes, etichette del vino: i 3 dossier che dividono Italia e Ue.
In una fase particolarmente delicata che vede il governo Meloni impegnato in una trattativa con Bruxelles per apportare delle modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza, tre dossier europei si impongono all’agenda dell’esecutivo. E sono tutti politicamente spinosi. Il primo è la proposta di direttiva europea “Epbd” con le nuove regole sull’efficienza energetica degli immobili: la presidenza di turno svedese dell’Unione europea si impegna ad approvarla green entro sei mesi, ma l’Italia è pronta a dare battaglia e a bloccare una normativa che di fatto imporrebbe l’obbligo di ristrutturare due immobili su tre per renderli più efficienti da un punto di vista energetico. Il secondo dossier è in realtà “un vecchio classico”: la ratifica del Mes da parte dell’Italia (mancano solo la sua e quella della Croazia) . Nelle ultime ore da Bruxelles è giunto un messaggio chiaro: la riforma del Meccanismo europeo di stabilità va approvata così com’è, ci sarà poi tempo per riflettere sul suo futuro. Un messaggio che è giunto all’indomani dell’incontro a Palazzo Chigi tra la presidente del consiglio Giorgia Meloni e i vertici del Mes, in cui la premier ha auspicato correttivi per renderlo uno strumento capace di rispondere alle esigenze delle diverse economie.

Fonte: Il Sole 24 Ore.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.