rassegna stampa vino di lunedì 5 giugno 2023!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 5 giugno 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Intervista a Philippe Schaus – L’anima verde di moet «è parte del busiess».
All’interno di Lvmh, il più grande gruppo del lusso del mondo, la divisione vini e alcolici Moët Hennessy comprende a sua volta 25 maison di grande tradizione come Moét e Chandon, Krug, Veuve Clicquot, Dom Pérignon, Château d’Yquem, Ruinart, Hennessy, dallo champagne al cognac. A Parigi per il summit Change Now sull’ambiente, il 6oenne ceo Philippe Schaus parla con il Corriere di tutela dei terreni agricoli, delle tendenze negli alcolici di qualità e dell’importanza del mercato italiano. Perché Moët Hennessy ha stretto una partnership con Change Now? «Lo sviluppo sostenibile è fondamentale per noi, in particolare la questione del suolo. È piuttosto semplice: la buona terra fa una buona vigna che fa del buon vino. Quindi ci stiamo concentrando soprattutto sulla tutela del terreno, da cui l’idea di creare il World Living Soils Forum, la cui prima edizione si è tenuta ad Arles l’estate scorsa». In che cosa consiste l’iniziativa «living soils»? «È un consesso internazionale in cui le aziende e gli esperti si scambiano idee e informazioni per cercare le migliori soluzioni.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Vini del Sannio sempre più protagonisti Riflessi dal festival “Beviamoci Sud”.
Vigneto Sannio: diecimila ettari vitati, 7.900 vignaioli, 100 aziende imbottigliatríci per coltivare un milione di ettolitri di vino prodotto. Diecimila ettari vitati, 7.900 vignaioli, circa cento aziende imbottigliatrici per oltre un milione di ettolitri di vino prodotto, tre denominazioni di origine e una indicazione geografica per più di sessanta tipologie di vini, un potenziale di cento milioni di bottiglie. Questi sono gli elementi salienti del vigneto Sannio, che permettono alla provincia beneventana di presidiare il primo posto nel comparto vitivinicolo della Campania con i150% della superficie viticola e della produzione vinicola regionale. E poi c’è lo straordinario patrimonio di biodiversità declinato nei nomi dei vitigni che caratterizzano questo territorio.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Vitivinicolo, dop e ipg – Ue, Cia: Con ok a riforma Ig più tutele per agricoltori.
Il parere favorevole del parlamento Ue alla proposta di riforma dell’indicazione geografica dei prodotti alcolici rappresenta “un passo importante verso un modello agroalimentare europeo più solido, a tutela degli agricoltori e orientato alla qualità”. Lo afferma Cia agricoltori italiani, in una nota, esprimendo soddisfazione per l’approvazione della norma a favore del settore e sottolineando la validità del testo come “strumento di maggiore tutela per dop e ipg anche del comparto vitivinicolo, più snello e semplice nelle procedure, realmente innovativo quanto a trasparenza e sostenibilità”. Da parte di Cia agricoltori italiani arriva l’appello alle istituzioni in Europa affinché con i Triloghi, al via il prossimo 7 giugno, “si rispetti l’impalcatura portante della riforma, sostenuta dall’organizzazione e strategica per l’Italia che nel panorama delle ig è il primo Paese al mondo con 883 denominazioni, tra cibo e vino, e un valore complessivo alla produzione di 19,1 miliardi di euro”.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Poltrone in gioco – Marzia Varvaglione.
Una nuova presidente per Agivi, associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani. È la pugliese Marzia Varvaglione, incaricata dal neoeletto consiglio direttivo. Classe 1989, Varvaglione è business developer e direttore marketing e vendite nell’omonima azienda di famiglia. Ad affiancarla nel ruolo di vicepresidenti saranno Tommaso Canella della Casa Vinicola Canella e Vittoria Rocca della Angelo Rocca e figli). Dalla Puglia una nuova presidente per i giovani vinicoltori dell’Agivi.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

La casa vinicola riscoperta.
Il progetto Concluso lo studio storico sulla prestigiosa azienda del cavalier Stanislao Sindici L’ex assessore Stefano Gizzi e il delegato alla Cultura Alessio Patriarca gli artefici della ricerca. Si è concluso il progetto di recupero della storia di Stanislao Sindici, cavaliere del Lavoro e fondatore a Ceccano della casa vinicola Castel Sindici. Iniziativa che Stefano Gizzi definisce «un piccolo miracolo». In proposito, l’ex assessore spiega: «Nell’incredibile indifferenza e superficialità che ha caratterizzato decenni di disinteresse, abbiamo rischiato di perdere per sempre una pagina fra le più belle della storia della Ceccano moderna. Per questo, da oltre venti anni, mi sono messo alla ricerca di dati, documenti, lettere, fotografie di Stanislao Sindici e della sua casa vinicola.

Fonte: Ciociaria Oggi.

Il premio speciale al Capolemole di Marco Carpineti.
L’Azienda agricola di Cori II Capolemole rosso dell’Azienda agricola di Marco Carpineti è uno dei vini a cui gli esperti della guida hanno assegnato il premio speciale “Sole 2023”. che ogni viene attribuito “dalla redazione in modo del tutto indipendente dal punteggio in centesimi”. “Viene infatti assegnato – precisano gli esperti di tale guida – a dieci vini scelti tra migliaia di campioni assaggiati nel corso dell’anno, dieci etichette di cui desideriamo segnalare l’originalità e il valore, motivando dettagliatamente al lettore, caso per caso, le ragioni delle nostra preferenza”. Questi i motivi che hanno spinto gli esperti a premiare Carpineti: “L’aggettivo vulcanico ben definisce lo spirito di Marcoe il terreno dei dintorni di Cori su cui, 1986, lui mosse i primi passi nel mondo del vino.

Fonte: Latina Oggi.

Guida Oro “I vini di Veronelli” Le migliori etichette pontine.
Il riconoscimento Quindici bottiglie hanno conquistato le “tre stelle rosse” Hanno raggiunto un punteggio da 90 a 93/100. Scopriamo quali sono… Le aziende Lazio bianco, Madreselva Lazio del territorio rosso, Tempartnijo rosso e provinciale Aphrodisium passito. emergono Questi invece i quattro vini ancora dell’Azienda agricola Marco Carpineti di Cori premiate con le per i loro “tre stelle rosse”: Nzù Bellone, prodotti Apolide rosso e Capolemole rosso u attro bianchi, e Dithyrambus. Riconoscimento dieci rossi e un che è stato attribuito anche a passito. Aqueste queste tre etichette vini quattordici dell’Azienda agricola Donato etichette pontine la Giangirolami di Borgo Montello. guida”I vini di Lepino Nero Buono, Pancarpo Veronelli” ha attribuitole “tre rosso e Peschio rosso. Infine, ha stelle rosse” che ogni anno conquistato il massimo vengono assegnate a quelle punteggio Sogno dell’Azienda bottiglie che raggiungono un agricola Sant’Andrea di Borgo punteggio da 90 a 93/100. In Vodice.

Fonte: Latina Oggi.

Allerta sul rischio salute Confagricoltura auspica un correttivo dalla Ue.
Etichetta sui vini: la decisione di inserire l’avviso “health warning” (rischio perla salute) sulle etichette dei vini da parte dell’Irlanda «non è conforme alla normativa europea». Confagricoltura si è attivata presso la Commissione europea per ribadire l’incompatibilità con le regole Ue della legge irlandese relativa all’inserimento di “health warning” sulle etichette dei vini e delle bevande alcoliche. Nell’ambito della procedura già svolta in ambito Ue, la Commissione non ha sollevato obiezioni a proposito della decisione dell’Irlanda che, se attuata, determinerebbe un pericoloso precedente per il regolare funzionamento del mercato unico. In merito interviene Francesca Seralvo, presidente della Sezione vitivinicola di Confagricoltura Pavia e titolare di Tenuta Mazzolino.

Fonte: Provincia – Pavese.

Asti brinda con la Docg e si prepara a stappare 100 milioni di bottiglie – Cento milioni di bottiglie Asti brinda con le bollicine.
Dopo anni di crescita rallenta, invece, il mercato a stelle strisce, ma per i moscatisti è pronto un nuovo alleato, nasce, infatti, il Canelli Docg che promette di diventare il re dei Moscati, con una produzione di nicchia riservata a 17 comuni di astigiano e cuneese. Il Consorzio di tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti archivia un 2022 da 102.661.097 bottiglie contrassegnate, in crescita dello 0,5% con numeri da record per l’Asti Docg (66,6 milioni +u% rispetto al 2021) e un -14% di vendite per il Moscato Docg. Un andamento altalenante spiegato dal direttore del consorzio Giacomo Pondini: «II calo di vendite di Moscato Docg è fisiologico e arriva dopo annidi crescita costante. L’obiettivo nel primo anno post restrizioni era consolidarci oltre i too milioni di bottiglie e ci siamo riusciti ampiamente».

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

L’anno di Antinori dal Bargino a Bolgheri.
Il World Best Vineyards alla cantina del Ch.anti Classico e il completamento di quella del Guado al Tasso, il gruppo fiorentino nel 2022 ha fatturato 240 milioni e per quest’anno prevede un’ulteriore crescita del 4-5% di Divina Vitale E senz’altro l’anno degli Antinori. Dal riconoscimento come World’s Best Vineyards per Bargino, la grande realtà del Chianti Classico — circa trentamila visite l’anno — al colpo grosso con l’acquisto di Stags Leap in Napa Valley, fino alla conclusione della cantine di Guado al Tasso, a Bolgheri, per un investimento di circa 6 milioni di euro. Con un fatturato che si aggira attorno ai 240 milioni di euro, per il 2022, e una previsione di crescita tra i14 e 115º6, l’azienda si afferma tra le più performanti del panorama italiano. Gli investimenti in attività correnti, come confermano dall’azienda, rappresentano circa i17% del fatturato, ogni anno, e si concentrano nell’ambito produttivo.

Fonte: L’Economia del Corriere Fiorentino.

Il Chianti pirata sul vascello di Sean il Guercio.
Avolte parliamo di «una vita da romanzo» ma qua i romanzi sono almeno due. Quello del corsaro che salpa i mari del Chianti Classico rinverdendone la storia (complici personaggi che meriterebbero un romanzo a sé) e quello del sangiovese stesso, varietà principe delle terre toscane, gioiosamente indagata e valorizzata verso nuovi orizzonti. II pirata che guida il vascello ha veramente la benda su un occhio, aria scanzonata e sorriso beffardo, il suo logo è nato sulla tazza del cesso e prevede cinque colpi di matita a stilizzare naso, bocca, occhio, una X al posto dell’altro. Persona molto seria, specie sul lavoro, in tanti lo conoscono come il Guercio: «Mi chiamava così chi voleva prendermi in giro, quindi ho pensato fosse il nome giusto per firmare il mio vino».

Fonte: L’Economia del Corriere Fiorentino.

Antichi vitigni: microvinificazioni per recuperarli.
Nasce «Graspo». La ricerca e il recupero di antichi vitigni abbandonati, la convinzione che la biodiversità sia una risorsa essenziale per il futuro della viticoltura, la valori77a7ione di chi ha permesso di tutelare piante antiche divenendo custode di un patrimonio di inestimabile valore. Sono gli intenti dell’associazione G.r.a.s.p.o., Gruppo di ricerca ampelografica per la salvaguardia e la preservazione dell’originalità e biodiversità viticola. All’appuntamento all’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona è stato presentato il volume realizzato da Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi, Giuseppe Carcereri e Gianmarco Guarise dedicato alla biodiversità viticola, che ha come focus il territorio di Verona.

Fonte: Arena.

Bottiglie e aneddoti Cantina Valpolicella si svela alle donne.
Ad accoglierle il direttore Accordini Bottiglie e aneddoti Cantina Valpolicella si svela alle donne Visita alla cooperativa del gruppo di Bruna Pavesi «Conosciamo la cultura del territorio che abitiamo» •• Le socie di «Donne della Valpolicella» in visita a Cantina Valpolicella Negrar, la cantina cooperativa negrarese che nel 2023 festeggia il novantesimo anniversario. Scopriranno la prima bottiglia di Amarone etichettata con questo nome nel 1936 e altre storiche, il museo dell’appassimento e gli aspetti inediti dell’economia agricola. La visita è stata guidata dall’export manager della cantina, Silvia Minoccheri. Ha partecipato il direttore generale della cooperativa vinicola, Daniele Accordini. «Donne della Valpolicella» comprende un centinaio di socie residenti in tutti i paesi della vallata e in aree vicine.

Fonte: Arena.

Idea laghetti per la «sete» del Prosecco.
Per un litro di vino servono 500 litri di acqua pionieri degli invasi, il piano del Consorzio. Quattrocento metri su livello del mare, siamo sul colle Mondragon ad Arfanta, Tarzo. Da questa collina, che assomiglia ad un drago, si vede l’intero universo del Prosecco eroico, lo sguardo arriva fino a Cima Grappa. In zona sono piantati tre ettari di vigneto di Francesco Borghi, viticoltore che immette sul mercato quarantamila bottiglie col marchio «Prosecco Fato 1734». E lui che ha realizzato alcune tra le più spettacolari opere di tutela del territorio e di riutilizzo delle acque piovane. C’è una vasca da 2.86o metri cubi, ma non solo: canalette che raccolgono l’acqua piovana in eccesso e la fanno fluire evitando frane, soluzioni idrogeologiche che hanno reso questa zona metafora stessa della battaglia che il Prosecco sta combattendo contro la siccità. «Da trent’anni lavoro duramente per realizzare queste opere, dalle briglie alla pompa per riportare in quota l’acqua», dice Borghi.

Fonte: Corriere della Sera Extra Veneto & Friuli Venezia Giulia.

lo, principessa nel paradiso sostenibile.
Isabella di Collalto, il Castello-azienda e il Prosecco eccellenza della Marca bio diversità, fonti energetiche rinnovabili, sostenibilità. E un approccio tutto green, quello che la principessa Isabella Collalto de Croe porta avanti per vigneti, campi e boschi che circondano il Castello di San Salvatore nella Marca trevigiana a Susegana, azienda agricola all’ottavo posto tra le 5o più antiche del mondo. La dinastia dei Collalto è protagonista nella storia della Marca trevigiana dal 958 e l’azienda nel 2024 festeggerà i 120 anni. Dal 2007 al comando c’è la principessa Isabella Collalto de Croy (che è anche la presidente delle Ville Venete), figlia del principe Manfredi VI di Collalto, sposata con il principe belga Guillaume de Crop. II Prosecco è il fiore all’occhiello della produzione. La cantina, su tre livelli, mantiene la struttura originaria del Novecento, mentre all’interno ha le più moderne tecnologie. Il castello, di proprietà dei Collalto dal 1245, ha un parco abitato da scoiattoli, fagiani, daini e asini, circondato da vigneti, pascoli e boschi.

Fonte: Corriere della Sera Extra Veneto & Friuli Venezia Giulia.

Bisol, volo sulle colline Unesco Lai-Giusti, patto per “Soffioni”.
Biso1 1542 ha inaugurato nei giorni sorsi la prima live webcam della Denominazione, il Prosecco Superiore Eye, per mostrare a tutto il mondo la bellezza delle colline di Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2019. Posta in uno dei vigneti più storici di proprietà dell’azienda, a 300 metri di quota, sulla collina di Cartizze, la live webcam offre una panoramica completa delle ripide colline dove nascono i vini di Biso11542. Attivo dal 30 maggio e visitabile dalla home page del sito web di Biso11542 (www.bisol.it), Prosecco Superiore Eye è accessibile a tutti gli utenti e mostra la visuale a 360 gradi e sempre aggiornata del paesaggio oltre ad indicare ora, velocità del vento e temperatura. E dall’alto di questo luogo magico, nelle giornate più terse, si può arrivare a scorgere l’orizzonte sino a Venezia, di cui Bisoll542 celebra lo stile di vita e il fascino in tutte le bollicine che crea.

Fonte: Gazzettino.

Lo Sforzato contemporaneo: territorio, tecnica e ricerca.
La gastronomia e i grandi vini della Valtellini sono stati protagonisti a Milano – grazie all’impegno del suo Consorzio Vini – durante l’evento Obiettivo Valtellina che si è tenuto a La Casa degli Artisti di Corso Giuseppe Garibaldi. Durante la giornata, aperta ai professionisti della ristorazione, alla stampa e agli appassionati winelover della città, oltre alla possibilità di assaggiare decine di etichette al banco di assaggio, si sono svolte masterclass di approfondimento per raccontare il percorso di crescita dei produttori della valle lombarda.

Fonte: Identità Golose.

Cavit, Cantina Bozen, Toblino, Gaierhof, Laimburg, Maso Poli, Tramin … I top del Trentino Alto Adige.
Ecco le etichette che celebrano i vini della Regione nel Concorso promosso dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Cavit, Cantina Rotaliana, Cantina Tramin, Pedrotti, Toblino, Gaierhof, Cantina Laimburg, Maso Poli, Cantina Bozen: ecco le firme top dei vini del territorio del Trentino Altoadige, i migliori nelle diverse categorie (su più annate) dedicate ai vitigni più identitari, selezionati dal Concorso “Vino e territorio” della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Ad individuare i vini migliori una giuria qualificata (formata da 30 esperti) che ha degustato e valutato i 102 vini in gara di 52 aziende provenienti dal Trentino e dall’Alto Adige.

Fonte: WineNews.

Viaggio in Grecia e Turchia | Di moto, dogane, duty-free, cantine (tante) e Dioniso dappertutto.
Il viaggio inizia, mi lascio alle spalle la routine, salgo in moto e parto per la Grecia. Imbarco ad Ancona su un cargo pieno di camionisti russi panzuti e barbuti. Dalla nave vedo una enorme scritta Leone su un cubo di marmo in uscita dal porto che mi guarda. Comprendo che i fatti che sto per raccontare siano già avvenuti, mi tocca solo ripercorrerli a ritroso… Ad Igoumenitsa salto con la moto fuori dal vascello, mi tuffo in mare e, ricoperto di cristalli di sale, giungo a Meteora dove mi addormento negli antichi monasteri ortodossi sospesi in cielo al suono degli inni sacri. Da quassù mi precipito nella prima cantina, Kontozisis winery in piena Tessaglia, terra di Centauri e Lapiti. Lungo la strada non scorgo neanche un vigneto, solo campagna incolta e qualche villaggio. In cantina mi aspetta Aphrodite.

Fonte: Intravino.

Investire nel vino. Ma come riconoscere i fine wines?
Investire nel vino significa, innanzitutto, diventare un collezionista di bottiglie di pregio. Non tutte le etichette, però, hanno le caratteristiche per essere considerate da investimento e solo circa l’1% della produzione vinicola globale supera l’accurata selezione, che viene fatta ogni anno da critici internazionali. Esperti sommelier degustano i vini non appena questi vengono rilasciati sul mercato e, in alcuni casi, l’assaggio viene fatto ancora prima che il vino sia imbottigliato e commercializzato. Questo è il caso della famosa campagna En Primeur di Bordeaux, dove i critici vengono invitati a valutare le nuove annate, quando ancora si trovano nelle botti di maturazione.

Fonte: Corriere del Vino.

Il vino in Valle d’Itria ha il suo chakra.
Questa settimana vi porto nel cosiddetto Canale di Pirro, alle pendici della Valle d’Itria, area carsica di storia e leggende sostanziose, collocata tra i comuni di Castellana Grotte e Alberobello. È qui che il giovane “enologo per amore” Giovanni Aiello materializza il suo sogno vitivinicolo. Giovanni è professionista dal background cospicuo, studi in Veneto e Friuli, poi esperienze importanti, tra California ed Australia, successivamente una passione in embrione per la produzione, cui è stato fatale l’incontro con 6 ettari di vecchi alberelli, tra i 60 e i 110 anni di età, che poi, dal 2016, inizia ad imbottigliare a marchio.

Fonte: L’Espresso.

Torna Vinòforum, 10 serate dedicate al vino e alla cucina d’autore.
La manifestazione, allestita nel Parco di Tor di Quinto dal 9 al 18 giugno, propone dieci serate all’insegna dell’incontro tra etichette del vino e cucina d’autore, per un format che nel 2023 festeggia i 20 anni. Alla rassegna saranno presenti 800 cantine, 2500 etichette e 50 chef.. Per l’edizione 2023 rinnovati gli appuntamenti con le Wine Top Tasting, degustazioni che vedranno protagonisti i terroir più vocati italiani e non solo. Non mancherà la cucina d’autore con The Night Dinner. “Un compleanno che per noi rappresenta un importante traguardo – commenta Emiliano de Venuti, Ceo di Vinòforum – ne certifica una crescita costante che pone Vinòforum di diritto nella ristretta lista degli eventi da non perdere nel nostro settore”. “Il segreto del successo – aggiunge il Ceo – della nostra manifestazione risiede, a mio giudizio, nel perfetto mix tra divertimento e conoscenza, condivisione e approfondimento. A ciò aggiungerei il connubio tra eccellenze enologiche e i più importanti volti della ristorazione, altro elemento che ben rappresenta l’anima del nostro format e la sua unicità”.

Fonte: ANSA.

Europa, si consuma troppo alcol, dal vino alla birra.
Scopriamo i 10 paesi che bevono di più al mondo, nove sono nell’Ue. Ma ci sono grandi differenze tra le nazioni. Un bicchiere di vino aiuta cuore e umore. Ma attenzione all’uso eccessivo. Dal secondo rapporto sulla salute del 2021 dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è emerso che gli europei sono dei grandi bevitori. Ogni anno ogni persona, dai 15 anni in su, consuma in media 9,5 litri di alcol puro, che equivalgono a circa 190 litri di birra, 80 litri di vino o 24 litri di alcolici. Il consumo totale di alcol pro capite è diminuito di 2,5 litri (21%) tra il 2000 e il 2019 in tutta l’area europea, che comprende 53 paesi tra cui la Russia e gli ex stati sovietici come la Moldavia. Ma la gente continua ad alzare troppo il gomito, soprattutto nell’Europa occidentale.

Fonte: Euronews.

Armenia, dove vino e guerra non hanno tempo.
Secondo la Bibbia, la storia del vino inizia con la fine del diluvio universale, quando Noè raggiunse la cima del monte Ararat, introducendone la coltivazione come simbolo di una ritrovata armonia tra Dio e l’umanità. Con altitudini elevate, un clima dinamico e terreni vulcanici, i vitigni autoctoni dell’Armenia sono stati utilizzati per la vinificazione nel corso dei millenni e solo ora vengono riscoperti grazie alla diaspora armena, forti delle loro nuove esperienze, risorse e contaminazioni. Quello che oggi è conosciuto come il rinascimento del vino armeno è dovuto ai primi grandi progetti vitivinicoli iniziati con il rientro della diaspora armena, desiderosa di contribuire allo sviluppo di una giovane nazione in pieno fermento. «Da qui ai prossimi dieci anni i vini armeni cambieranno moltissimo». A sostenerlo è la fondatrice di Zulal Wines, una giovane cantina armena che coniuga tradizione e modernità in un paese schiacciato tra il desiderio di divenire una democrazia moderna e la perenne minaccia di una guerra con l’Azerbaijan.

Fonte: Domani.

In alto i calici. Nel chiostro di Fossanova il vino delle abbazie d’Italia (e Francia).
Torna la manifestazione che racconta le tradizioni vitivinicole dei terreni coltivati intorno a questi antichi luoghi di preghiera. Tra gli stand monaci e imprenditori. Quest’anno ospiti i produttori d’Oltralpe. All’abbazia di Fossanova il vino è di casa dal 1208, quando dalla Francia arrivarono i monaci cistercensi, creatori di quelle che sarebbero diventate le etichette più rinomate della Borgogna. Sono passati più di 800 anni ma sembra che poco sia cambiato. Ancora oggi i terreni intorno alle abbazie restano un piccolo paradiso: è qui che vengono salvati i vitigni, mantenuti i sapori ed è qui che prende vita un’economia inimitabile. Un mondo che dal 2 al 4 giugno si è ritrovato nel chiostro dell’abbazia di Fossanova: oltre 30 cantine insieme per “Vini d’Abbazia”. Monaci e imprenditori (molte le imprenditrici), arrivano da tutta Italia e quest’anno anche dalla Francia.

Fonte: RaiNews.

Torna a Cogne Cantine Gourmet, il viaggio per gli amanti del vino.
Va in scena dal 9 all’11 giugno Cantine Gourmet 2023 a Cogne, l’evento dedicato al vino di qualità. Un intero weekend, da venerdì a domenica, con un’esperienza itinerante alla scoperta dei vini Doc valdostani, dei piatti della cultura cogneintse e prodotti tipici valdostani, anche rivisitati in chiave moderna. Cena itinerante, percorsi guidati all’insegna del turismo di qualità, show cooking: il programma di Cantine Gourmet 2023 è ampio e variegato. Si parte venerdì 9 giugno, dalle 17 alle 22, con la cena itinerante, che coinvolgerà una decina di locali tipici dislocati dal centro di Cogne al villaggio di Cretaz: qui si daranno appuntamento piccoli produttori e cooperative vitivinicole affiliate al Consorzio Vini Valle d’Aosta. Le migliori etichette Doc valdostane e non saranno abbinate ai piatti della tradizione gastronomica locale, oltre a salumi tipici e prelibatezze dolciarie.

Fonte: INformaCibo.

Re-Discovery, oltre 1000 persone alle cene evento del cibo-vino marchigiano: ora il gran finale.
Più di venti eventi in tre mesi per promuovere al meglio vino marchigiano in abbinamento con i prodotti del territorio. Una quarantina di soggetti tra locali, aziende vitivinicole e mastri birrai, sommelier e condotte Slow Food che sono riusciti a coinvolgere oltre 1000 persone in serate a tema dedicato all’agroalimentare della nostra regione. Sono questi i numeri di Re-Discovery Marche, il progetto realizzato nell’ambito del bando regionale “Enoturismo Marche”, giunto al suo ultimo appuntamento che si terrà il 15 giugno al ristorante La Tartana di Senigallia per una serata che vedrà protagoniste circa 30 etichette rappresentative del territorio, dal Bianchello del Metauro al Pecorino, da nord a sud della regione, tra nicchie del gusto e grandi realtà. Per i partecipanti anche la possibilità di incontrare i produttori e ascoltare dal vivo il lavoro che si cela dietro ogni calice.

Fonte: Ancona Today.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.