rassegna stampa vino, sabato 19 novembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 19 novembre 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

Per affogare il cibo chimico modello Gates basta una grande festa del vino in Borgogna.
Nella ristrutturazione, e conseguente riposizionamento strategico di un’azienda tecnicamente fallita, si utilizza un protocollo ove, in progressione, vengono tagliati i cosiddetti «rami secchi», si chiudono stabilimenti produttivi, si licenziano operai e impiegati, si toccano appena i manager, specie di alto livello. Io seguivo invece un mio protocollo basato su una radicale contro-intuizione, che partiva dalI’alto, con la chiusura praticamente totale del quartier generale, ove spesso ingrassano i manager e le società di consulenza, licenziandoli tutti, salvando solo quelli che si occupavano (con profitto) di innovazione di prodotto/mercato, e le professionalità alte, a qualsiasi livello si trovassero.

Fonte: La Verita’.

Intervista a Luca Palermo – Parla il ceo di Fiera Milano. Così nasce il polo del cibo da 80 miliardi di euro – Quant’è Fiera Milano.
Il gruppo dopo i risultati al 30 settembre alza i target, punta su digitale e 5G e sulla creazione di un polo mondiale del food da almeno 80 miliardi. E con Vinitaly? Secondo l’ad Palermo «ha senso parlarsi» Quant’è Fiera Milano di Manuel Follis Italia deve diventa7 re la capitale mondiale dell’alimentare. E l’accordo tra le fiere di Milano e Parma potrebbe essere solo il primo passo per la realizzazione di un polo del food da 80 miliardi. Nel futuro di Fiera Milano c’è però molto altro. La società dopo aver chiuso i nove mesi 2022 con risultati in forte crescita vuole diventare sempre più una meta per le esposizioni mondiali itineranti, aumentare la sua presenza internazionale e nel frattempo rendersi sempre più autonoma dai rincari energetici.

Fonte: Milano Finanza.

In cantina – Château Lafite, bene le imperial.
Guadagno medio dell’8% per le cinque bottiglie, con quattro millesimi in rialzo Château Lafite, bene le imperial di Cesare Pillon La tabella, questa settimana, si limita a segnalare i prezzi ottenuti alle aste nei primi nove mesi di quest’anno da mezze bottiglie, jeroboam e imperial di Château Lafite-Rothschild, confrontandoli con quelli spuntati alle aste l’anno scorso nei casi (piuttosto rari) in cui questo è possibile. La scarsità di jeroboam e mezze bottiglie quotate in entrambi gli anni era scontata. Meno prevedibile, invece, che le vendite di queste ultime subissero una riduzione anziché un incremento nel periodo dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19.

Fonte: Milano Finanza.

Per il vino green ampi margini di crescita: spinta dalle certificazioni.
La sostenibilità per il settore del vino è una scelta ineludibile che non è messa in discussione dall’attuale congiuntura fatta da rincari dei costi produttivi che erodono i margini delle imprese e dall’inflazione che invece penalizza Il potere d’acquisto delle famiglie. Anzi, una congiuntura difficile come l’attuale pone le basi per un’ulteriore accelerazione e salto di qualità. È quanto è emerso nei giorni scorsi a Milano, nell’ambito del Simei, il salone delle tecnologie per vino e bevande all’incontro promosso da Valoritalia (l’organismo unico di accreditamento degli enti di certificazione su qualità, biologico e sostenibilità) “Il futuro del vino è sostenibile”.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Ai piedi delle Alpi Giulie nascono dei vini ambiziosi sotto il marchio Aganis.
Il Ca’ di Rajo, di Rai, provincia di Treviso, è da anni milestone del quadro vitivinicolo veneto, realtà che nonostante i numeri importanti (siamo infatti sopra i 2 milioni di bottiglie prodotte) si contraddistingue per la grande attenzione dedicata sia al territorio (particolarmente lodevole è l’impegno nella protezione della storica coltivazione a Bellussera) che ai propri prodotti, bottiglie caratterizzate dall’impeccabile pulizia di fattura.

Fonte: Sport Week.

La Falanghina di Giuseppe Pagano nella top dei 100 dei migliori vini – La Falanghina del capaccese Pagano nella Top 100 dei migliori vini mondiali.
La cantina San Salvatore 19.88 entra nell’Opera Wine 2023, il riconoscimento a Verona durante l’evento Wine2Wine La Falanghina del capaccese Pagano nella Top 100 dei migliori vini mondiali_ L’imprenditore è stato nominato ambasciatore della Dieta Mediterranea di Arturo Calabrese Anche nel campo enologico, il Cilento porta nel mondo eccellenze, rarità ed unicità. Ultimo riconoscimento in ordine cronologico è l’entrata della Falanghina Campania nella classifica dei cento migliori vini al mondo. A decretarlo è stata la rivista Wine Spectator che ogni anno selezioni i migliori vini al mondo e quest’anno la scelta è ricaduta su un prodotto totalmente cilentano.

Fonte: Le cronache del Salernitano.

Quando il vignaiolo è indipendente, garanzia di tipicità.
Le enoteche ben fornite sono il paradiso in terra. Tuttavia orientarsi tra centinaia di etichette a volte può risultare frustrante, soprattutto quando occorre fare i conti con budget non infiniti. Io però, di fronte all’indecisione, ho un metodo infallibile: mi affido ad Ampelio. Ampelio è l’omino con la gerla in testa e l’ombra a forma di bottiglia di vino, simbolo della Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti: un marchio liberamente ispirato allo stile inconfondibile di Fortunato Depero e sempre più facile da trovare sulle etichette e le capsule delle bottiglie dei soci Fivi, ormai 1.500 in tutta Italia.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

L’usanza del Törggelen per festeggiare l’Ormeasco.
Approda in Riviera la merenda in cantina con un richiamo al “Törggelen”, un’usanza secolare tipica dell’Alto Adige che segna la stagione in cui le foglie di vite si accendono dei caldi colori dell’autunno. Un invito a passeggiare tra le vigne, i castagneti, i boschi e i borghi di montagna, concludendo l’itinerario con una tappa gastronomica. Ecco come nasce l’idea della merenda in cantina in programma oggi alle 15 alla Cascina Nirasca nell’omonima frazione di Pieve di Teco (su prenotazione in azienda, costo 20 euro): «L’occasione è quella della presentazione della nuova bottiglia e del packaging del nostro Ormeasco superiore a pochi giorni dalla sua disponibilità – racconta Marco Temesio.

Fonte: Secolo XIX Imperia.

Percorso della Granaccia e sosta nelle cantine.
Via a “Granaccia e Rossi di Liguria” a Quiliano. Oggi alle 14.30 è in programma il “Percorso della Granaccia”, camminata nei vigneti organizzata dal gruppo Traqque della Proloco, con degustazioni in cantine di produttori di granaccia quilianesi. Ritrovo in piazza Caduti Partigiani. Al termine si svolgerà anche una castagnata nella società Cattolica in via Don Peluffo. Domani gli eventi inizieranno al mattino con la masterclass sul Doceacqua e mostre. Alle ore 14.30 apertura dei banchi d’assaggio.

Fonte: Secolo XIX Savona.

L’oro nel bicchiere. Da Brescia a Sondrio La Veronelli incorona i grandi vini lombardi.
Nove le bottiglie Tre stelle. Franciacorta e Valtellina protagoniste Con un “outsider” varesino: il “Sommo Clivo 2014” made in Azzate. Già detto e scritto: il vino è una pennellata d’autore. Del resto, lo ripeteva anche Luigi Veronelli, scrittore e padre dell’enologia italiana: «Berlo senza ascoltarlo è come passare davanti a un quadro senza vederlo». Ed ecco spiegato l’interesse per la nuova «Guida Oro 2023» che porta il suo nome, considerata una referenza per autorevolezza e capacità di stabilire valore e qualità delle cantine.

Fonte: Giorno.

Wine Trail Una tribù che corre – Wine Trail da record Ora si guarda avanti.
Sport, amicizia, sano agonismo. E poi turismo enoturismo, cultura e territorio. Senza dimenticarsi dell’inclusione. Ecco spiegata la formula vincente della Valtellina Wine Trail, una delle manifestazioni simbolo della provincia, tornata lo scorso fine settimana con l’edizione numero nove. Anche questa volta sono stati battuti tutti i record: il prestigio di cui gode non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo – oltre, naturalmente, al passaparola di chi, edizione dopo edizione, sceglie di tornare e porta con sé amici e parenti – rende il podio di questa gara davvero ambito.

Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.

Corsa e festa popolare “Grazie all’aiuto di tanti”.
Bilancio positivo in termini di presenze e visibilità «Un’iniziativa che bene rappresenta il territorio». Dopo l’edizione 2020 annullata a causa del Covid e quella del 2021 ancora segnata dalle limitazioni imposte dalla pandemia, la Wine’ ‘frail è tornata quest’anno «più in forma che mai. E, in fondo, non potevamo chiedere di più: tutto è andato per il meglio, dal meteo che ci ha concesso una giornata senza pioggia agli atleti che, con il loro sorriso, al traguardo ci ripagano di tutte le fatiche fatte fino ad ora».

Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.

Torrevilla, le uve più pregiate pagate a superficie – Torrevilla, la svolta per i soci pagati gli ettari, non i quintali.
Per il pinot nero e le uve top di gamma non saranno più decisivi i quantitativi ma i metodi di coltivazione e la qualità dei grappoli portati alla Cantina sociale. Il pinot nero per gli spumanti e le uve per i vini top di gamma della linea “La Genisia” saranno pagate a ettaro e non più al quintale. Parte dalla Torrevilla Viticoltori Associati una “rivoluzione” almeno per l’Oltrepo Pavese, visto che questa modalità di pagamento è ormai cons olidata in altri territori vinicoli come l’Alto Adige. Ed è proprio dopo la recente visita di un gruppo di soci di Torrevilla a due realtà di eccellenza di quelle zone, la cantina Girlan in Alto Adige e la cantina La Vis in Trentino.

Fonte: Provincia – Pavese.

Territorio in vetrina Con vino e tartufi la città si racconta tra Piemonte e Liguria.
Domenica la manifestazione nel centro storico Vendita in tre punti, produttori tra portici e vie In rassegna i gusti tipici del Monferrato ovadese i Z In vetrina, attraverso prodotti d’eccellenza e quell’anima a cavallo tra Piemonte e Liguria c’è l’intera città. Manca poco all’edizione 2022 di “Vi. Ta. – Vino e Tartufi”, la manifestazione in programma domenica con l’organizzazione della Pro Loco, la supervisione dell’Enoteca Regionale. Mai così ricco di suggestioni l’evento che potrà contare sulla presenza di trenta ricercatori, dislocati tra Loggia di San Sebastiano, area accanto alla sede dell’Enoteca e la centralissima piazza Cereseto.

Fonte: Piccolo di Alessandria.

“Il mio amore per il vino ha battuto i pregiudizi”.
Pieve Vergonte, Mara Toscani è la prima viticoltrice dell’Ossola “Mi dissero che in quanto donna non ce l’avrei fatta: la tenacia ha vinto” “Il mio amore per il vino ha battuto i pregiudizi”. Mara Toscani è la prima viticoltrice dell’Ossola. La sua azienda ha sede a Fomarco, frazione di Pieve Vergonte. Ha 42 anni e una grande passione per l’agricoltura, eppure da giovane sognava di diventare una chef. «Mi sono diplomata al Maggia a Stresa: pensavo di voler lavorare ai fornelli. Dopo il diploma mi sono indirizzata verso il servizio di sala e questo mi ha portato a girare il mondo – racconta.

Fonte: Stampa Novara-Vco.

Gazzé-Samuel, un doppio di sport e musica.
I due artisti attesi alle 15 a Palazzo Madama per raccontare le passioni condivise e il loro rapporto con il tennis Ore 10 Newsroom: rassegna stampa con Ilaria Fratoni e Monica BertinL La reda7ione aperta alla cittadinanza con le principali notizie e gli approfondimenti sulle Atp Finals. Special guest: Ubaldo Scanagatta, direttore di Ubitennis.com, inviato in 164 Tornei dello Slam. Ore 10.30 Camera di Commercio Alto Piemonte. Ore 10.30 Visita guidata: Melting Pot Uno sguardo insolito di lórino. Ore 11 Parole di Tennis: Giorni di grazia – la biografia dl Arthur Ashe, il primo tennista di colore ad aver vinto Wimbledon, raccontata da Mauro Berruto.

Fonte: Tuttosport Piemonte.

Un Cacc’e Mmitte che accompagna tutti i piatti.
La Marchesa Uve: Nero di Troia, Montepulciano, Bombino blanco Prezzo: 13-15 Euro Il vino, La Marchesa Un Cacc’e Mmitte che accompagna tutti i piatti di Pasquale Porcele Il suo nome è talmente strano che anche se non sarà facile da pronunciare non sarà difficile ricordarlo. Alla lettera «Cacce mmitte» vuol dire «togli e metti», che corrispondeva alla pratica di un tempo, quando le strutture di vinificazione (palmenti) si prendevano in fitto, di versare le uve e togliere velocemente il mosto per dare spazio agli altri. Stretto per anni tra nostalgica tradizione e vinificazioni discutibili, è tornato da qualche anno a livelli più che accettabili.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Appuntamento a Lecce con i Tre Bicchieri.
Torna lunedì 28 novembre l’appuntamento con l’evento Tre Bicchieri. La degustazione dei vini premiati con il massimo punteggio dalla Guida Vini d’Italia Gambero Rosso. Edizione 2023. Bollicine, bianchi, rosati, rossi tra i migliori dello Stivale. Una degustazione d’eccellenza, ricca di etichette da scoprire o da riassaporare. Dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia, dalla Franciacorta alla Toscana, vini ricchi di storia, freschezza, struttura, personalità. Vini che portano il sapore unico della propria terra, elevato ai più alti livelli di gusto e caratteristiche organolettiche, che anche quest’anno arrivano a Lecce in uno degli eventi più attesi dagli estimatori.

Fonte: Salento in tasca.

Distretto agroalimentare di qualità il vermentino compie il gran passo.
Il Consorzio di tutela Concluso il ciclo di incontri, ora la firma dal notaio 1 di Paolo Ardovino Olbia «Siamo alle battute finali»: è andato in scena il sesto e ultimo incontro del ciclo costituente del Distretto agroalimentare di qualità del vermentino di Gallura docg. Poco più di un mese fa era un progetto, ora è una realtà che attende gli ultimi atti burocratici per formarsi ufficialmente». Lo annuncia Daniela Pinna, presidente del Consorzio di tutela del vermentino di Gallura, che ha “presidiato” tutti gli incontri di animazione che si sono svolti in queste settimane nel territorio.

Fonte: Nuova Sardegna.

Vino in bottiglie di plastica i viticoltori sono contrari – «Vino nella plastica? Meglio di no» Ma gli esperimenti vanno avanti.
Gli esperimenti continua (no – anche perché l’idea di portare il vino in bottiglie di plastica arriva da Gianfranco Zoppas – ma gli operatori sono scettici. Il mondo Prosecco alza subito barricate: il disciplinare lo vieta. «Vino nella plastica? Meglio di no» Ma gli esperimenti vanno avanti Operatori scettici: «Il Prosecco? Il disciplinare lo vieta». A la Pet e «Box in Hag» avanzano. Gli esperimenti vanno avanti. Ma il vino nelle bottiglie di plastica non ha dato finora grandi risultati. E farlo solo per rispondere all’aumento dei costi è rischioso.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Un turismo sostenibile “Il vero volano sono i giovani”.
progetti per la promozione e la tutela delle colline Unesco puntano alla qualità. Vantaggi: «Nuove generazioni in prima linea». «In questo territorio in cui non c’è solo il prosecco, ma anche arte, cultura e storia, il turismo deve puntare sulla qualità e non ridursi a un fenomeno di massa». Così l’assessore regionale Federico Caner. E sembra proprio che si voglia andare in questa direzione. “Il turismo che vorrei – tra tradizione e sostenibilità” incentrato sul nuovo turismo sostenibile per le Colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene, è stato al centro della prima parte del convegno ospitato l’altra sera nella sala Prosecco del Resort Ca’ del Poggio.

Fonte: Gazzettino Treviso

Intervista a Matteo Lunelli – Mister Ferrari non ci sta «Pet? Provo ma sono scettico Il vetro è qualità e immagine».
Matteo Lunelli è il presidente dello storico marchio del Trentodoc «Giusto sperimentare, ma ci servono garanzie sull’invecchiamento» Mister Ferrari non ci sta «Pet? Provo ma sono scettico Il vetro è qualità e immagine» «Anche dal punto di vista ambientale vanno valutati diversi aspetti». Non uso la plastica neppure per l’acqua, figuriamoci per il vino». Una battuta, ma neanche troppo: Matteo Lunelli, presidente e amministratore delegato delle Cantine Ferrari di Trento, 133 milioni di ricavi 2021, leader per le bollicine metodo classico, sintetizza così il suo pensiero in merito alle bottiglie in plastica Pet lanciate sul mercato da Sipa (gruppo Zoppas) per i vini spumanti.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Intervista a Sandro Boscaini – Boscaini: solo per il low cost «I vini “veri” devono parlare e la bottiglia lo fa per loro».
II presidente dello storico gruppo veronese Masi si dice perplesso «Non conviene neppure al Prosecco, deve puntare all’unicità» Boscaini: solo per il low cost «I vini “veri” devono parlare e la bottiglia lo fa per loro» «Il vantaggio di costi sarebbe solo marginale per prodotti di qualità e alta fascia di prezzo». Fu un mercato potenziale da «qualche milione di bottiglie», secondo Gianfranco Zoppas, quello della plastica per i vini. Il fatto che la sua Sipa ci investa significa che due conti li ha fatti, e su questa strada di sperimentazione si sono incamminati anche nomi di prestigio come Château Galoupet in Costa Azzura, nel portafoglio del colosso del lusso Lvmh.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Intervista a Matteo Lunelli – Bottiglie in plastica Lo scetticismo di Ferrari e Masi – Mister Ferrari dice «no» «Pet? Provo ma sono scettico Il vetro è qualità e immagine».
Il mondo del vino si divide di fronte alla proposta innovativa della Sipa, azienda del gruppo Zoppas, che produrrà bottiglie in Pet per il vino. Dubbiosi alcuni produttori, i patron di Masi e Ferrari, per esempio, favorevoli altri, come il presidente di Confagricoltura Bonaldi. Matteo Lunelli è il presidente dello storico marchio del Trentodoc «Giusto sperimentare, ma ci servono garanzie sull’invecchiamento» Mister Ferrari dice «no» «Pet? Provo ma sono scettico Il vetro è qualità e immagine» Anche dal punto di vista ambientale anno valutati i diversi aspetti» Fabio Poloni T on uso la plastica neppure per l’acqua, figuriamoci per il vino».

Fonte: Tribuna Treviso.

Intervista a Sandro Boscaini – Boscaini: solo per il low cost «I vini “veri” devono parlare e la bottiglia lo fa per loro».
II presidente dello storico gruppo veronese Masi si dice perplesso «Non conviene neppure al Prosecco, deve puntare all’unicità» Boscaini: solo per il low cost «I vini “veri” devono parlare e la bottiglia lo fa per loro» «Il vantaggio di costi sarebbe solo marginale per prodotti di qualità e alta fascia di prezzo» Fun mercato potenziale da «qualche milione di bottiglie», secondo Gianfranco Zoppas, quello della plastica per i vini. Il fatto che la sua Sipa ci investa significa che due conti li ha fatti, e su questa strada di sperimentazione si sono incamminati anche nomi di prestigio come Château Galoupet in Costa Azzura, nel portafoglio del colosso del lusso Lvmh.

Fonte: Tribuna Treviso.

«Siamo sempre dalla parte dell’innovazione aiuterebbe la distribuzione su treni o aerei».
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso, si dice favorevole, ma con dei distinguo «Siamo sempre dalla parte dell’innovazione aiuterebbe la distribuzione su treni o aerei» per il Prosecco non si può fare: le normative sull’imbottigliamento e le regole dei Consorzi d i Tutela sono stringenti. Per vini diversi, invece, semaforo verde: ben venga l’innovazione. È la sintesi del pensiero di Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso, sulla possibilità di utilizzare bottiglie di plastica (Pet) per la conservazione dei vini, introdotta dalla vittoriese Sipa (Zoppas Industries).

Fonte: Tribuna Treviso.

«Ma usare la plastica è green?» Boom di reazioni (contro) in rete.
Alpini, Protezione civile, vino rosso, `veci” e “bocia”, dialetto veneto. Negli anni Novanta un’azienda italiana mise insieme crème de la crème dell’immaginario nostrano per lanciare il vino in confezioni tetrapack con lo spot “xe bon el vin nel carton”. Divenne una frase cult. Adesso pare che l’idea di metterlo in bottiglie di plastica dovrà trovare pubblicitari in grado di inventare una formula capace di creare altrettanta simpatia. La partenza del piano infatti non è delle migliori. Almeno a leggere a pioggia di commenti che ieri hanno animato la rete. Davide Salvador: «Vorrei sapere perché è una svolta green usare la plastica». Davide Balduit: «Che tristezza, ma non è meglio il vuoto a rendere come una volta? Si ricicla non è sempre green?».

Fonte: Tribuna Treviso.

La cantina San Salvatore tra i vini Top 100 per Wine Spectator.
San Salvatore 19.88 scala l’Olimpo dei vini mondiali. È di qualche ora fa l’annuncio che la Falanghina Campania 2021 della cantina del Cilento è entrata nella lista dei Top 100 Wines 2022 di Wine Spectator, l’elenco dei cento migliori vini al mondo selezionati dalla prestigiosa rivista americana tra tutte le etichette degustate nel 2022. Si tratta di un riconoscimento prestigiosissimo, che fa della cantina guidata da Giuseppe Pagano un riferimento a livello mondiale per la vitivinicoltura campana e, più in generale, del Sud Italia.

Fonte: FoodMakers.

Tra architettura ed enologia: alla scoperta delle cantine d’Italia.
Margherita Toffolon, architetto e giornalista, e Paolo Lauria, sommelier professionista, ci accompagnano in un’appassionante esplorazione attraverso l’architettura e la storia di alcune delle più antiche cantine d’Italia. E’ uscito, in libreria e online, Cantine storiche d’Italia. Un viaggio tra architettura ed enologia. Il volume, edito da 24 ORE Cultura, è un viaggio alla scoperta di 38 cantine storiche italiane, per conoscerne architettura, storia, vini. Vicende umane, tecniche di viticoltura, di progettazione e costruzione s’incontrano. Raccontano il saper fare italiano attraverso luoghi in cui l’enologia e l’architettura formano un binomio felice, unico. Famiglie di produttori, ordini religiosi, imprenditori visionari sono i protagonisti di queste storie. Fra pietre e frutti, territorio e paesaggio, anche attraverso l’architettura hanno costruito realtà divenute un richiamo internazionale.

Fonte: Style Magazine – Corriere della Sera.

L’eterno successo del Tignanello, vino icona dell’enologia italiana.
Il mondo vitivinicolo vive tempi difficili, ma la storia di icone ai vertici dell’enologia italiana come il Tignanello, oggi al quinto posto della Top 100 di Wine Spectator con l’annata 2019 e riconosciuto dal Liv-ex tra i vini più ricercati dai collezionisti, dimostra quanto sia importante rilanciare e investire su progetti destinati a lasciare il segno, anche quando a dominare è l’incertezza. Viviamo tempi difficili, il mondo vitivinicolo attraversa una fase complessa, di grandi cambiamenti che creano tensioni e spesso sfiducia tra i produttori.
Fonte: Horecanews.

Ogni bicchiere di vino è un’avventura.
Questa è la rubrica Vino sul Divano. Ogni mese, nell’inserto Cibo, esploriamo le tendenze dell’enologia guardando soprattutto al di là dei confini italiani, perché – se è vero che il nostro paese possiede la più grande biodiversità di vitigni autoctoni – è importante smettere di guardarsi l’ombelico e vedere cosa succede altrove. Il vino non è solo qualcosa di imprevedibile, scrive, ma anche qualcosa che vive di imperfezioni: irregolarità che lo rendono spesso delizioso. Una questione più legata alla sua anima che alla sua sola estetica, un po’ la stessa cosa che avverte chi preferisce ascoltare un brano a partire da un vinile.

Fonte: Domani.

Tendenze: nel 2023 focus su vino, whisky e cognac d’antan.
Nostalgia, inclusività, incertezza economica e ritorno all’analogico sono le parole chiave per i consumi nel 2023 che saranno guidati dai Millennials. I membri della Generazione Y – nati tra il 1981 e il 1996 – grazie ad un maggiore reddito disponibile si sono finalmente affermati come i nuovi consumatori dominanti. A tracciare questo quadro sono stati Catawiki, la piattaforma leader in Europa per le aste di oggetti speciali, e Ipsos, istituto leader nelle ricerche di mercato, che hanno unito le forze con l’obiettivo di prevedere le tendenze di consumo che definiranno il prossimo anno.

Fonte: Mixer Planet.

La storia di Roma e del suo vino (66).
C’era una volta una Regione famosa soprattutto per ospitare la Capitale d’Italia: Roma. In questa regione, dal passato glorioso e ricco di storia, tutto verteva attorno alla Città Eterna, e anche la produzione vinicola non faceva eccezione. La Storia dell’Antica Roma, d’altronde, racconta che è grazie all’espansione e all’influenza dell’Impero Romano che la viticoltura si è insediata in tutta l’Europa conquistata dalle milizie romane.

Fonte: Cremona Sera.

Metodo classico da uve rosse: il nuovo trend del vino è servito.
La più recente tendenza vinicola in Italia pare essere quella della bollicina tratta da uve rosse, che le rende spesso più accattivanti anche per il grande pubblico e decisamente più semplici da vendere, visto il boom di spumanti e vini rosa degli ultimi anni. Nella maggior parte dei casi, inoltre, i produttori di bollicine da uve rosse propongono anche vini rossi dagli stessi vitigni, sfruttando così le tempistiche di vendemmia in cantina in maniera ottimale. Ci sono, però, anche casi in cui il metodo classico affianca una versione spumante in autoclave come nel caso di Settecani, cantina cooperativa reggiana, che ha lanciato da poco sul mercato il Settimocielo, un Lambrusco Grasparossa di Castelvetro con uve provenienti da un cru single vineyard (e singolo proprietario) dal vigneto Puianello.

Fonte: Business People.

Plastica, Prosecco e Champagne in bottiglie in Pet: l’idea del gruppo Zoppas.
La trevigiana Sipa immette sul mercato la novità per vini fermi e spumanti, tra mercato e sostenibilità. Gianfranco Zoppas: «Minori costi e impatto ambientale ridotto, è il futuro». Suonerà al confine con la blasfemia, per i puristi, quasi uno sfregio: Prosecco (ma anche Champagne) in bottiglie di plastica. Ma si può fare, anzi, da qualche parte si fa già e si farà sempre di più: è il colosso trevigiano Zoppas Industries, tramite la controllata Sipa, attiva nel settore dei macchinari e delle tecnologie per l’imbottigliamento, a puntare su questa opportunità di mercato. «In Francia si usa già la plastica per il vino – spiega Gianfranco Zoppas, presidente di Zoppas Industries – ora dai Paesi nordici sono venuti a chiederci un’alternativa al vetro che sia meno energivora, ci stanno incoraggiando affinché proponiamo soluzioni».

Fonte: Nordest Economia.

Vino varesino, buono ma sconosciuto.
«Obiettivo: far conoscere i vini varesini, perché ne esistono e sono pure di buona qualità». Questo il motto ribadito da Claudio Moroni, esponente del direttivo di Slow food Varese, ieri, giovedì 17 novembre, durante la presentazione della settima “Rassegna del vino varesino, con degustazione delle cantine”, messa in programma a Induno Olona domenica e lunedì, 20 e 21 novembre. L’iniziativa è sostenuta da Camera di commercio di Varese, Slow food provincia di Varese e Vini Varesini. «Nemo profeta in patria – ha detto Moroni – e questo adagio latino spiega, in parte, come mai il vino varesino non sia molto conosciuto tra i varesini stessi e addirittura tra i ristoratori. L’altro motivo, storicamente più puntuale, è il fatto che, fino al 2000, la produzione enologica varesina era quasi del tutto scomparsa».

Fonte: La Prealpina.

Vino, Doc Lessini Durello: una bollicina autoctona spinta dai giovani.
Riconosciuta nel 1987, la Doc Lessini Durello conta oggi circa 430 ettari vitati ad uva Durella, distribuiti sulla fascia pedemontana dei Monti Lessini, piccole colline con suoli vulcanici ricchi di basalti che si sviluppano tra Verona e Vicenza. La Durella è un vitigno autoctono a bacca bianca, forte e resistente, che per la sua freschezza e acidità ha un’ottima attitudine alla spumantizzazione, in particolare al Metodo Classico per la sua capacità di affinarsi per lunghi periodi sui lieviti. E infatti i migliori esempi di questa “bollicina del territorio” sono proprio gli Champenoise in purezza più invecchiati, che svelano un prodotto dalle grandi potenzialità.

Fonte: Askanews.

STAMPA ESTERRA

Vente des Hospices de Beaune: un millésime 2022 abondant et de qualité.
La Bourgogne a le sourire jusqu’aux oreilles. Après un millésime 2021 particulièrement maigre, 2022 se place sous le signe de l’abondance. De quoi réjouir les Hospices de Beaune, dont la vente de charité annuelle se déroule ce dimanche 20 novembre. Son domaine présentera ainsi 802 pièces de vins (une pièce – un fit de 228 litres, soit 288 bouteilles cette année) aux enchères, contre 349 pièces l’an. dernier. Et quantité semble aussi rimer avec qualité. «À ce jour, les blancs révèlent un beau potentiel aromatique, avec des notes de fruits jaunes et une pointe anisée, explique L.udivine Griveau, la régisseuse du domaine des Hospices de Beaune. Les rouges sont, quant à eux, marqués par de belles robes sombres et rubis et des arr)mes intenses de fruits noirs, » Mais l’été caniculaire aurait-Heu un Impact sur les vins ? «Le ebté solaire du millésime est plus pe cepNIble dans la nature des tanins, qui se sont extraits en douceur. Si certaines cuvées nous ont surpris par des teneurs en alcool parfois élevées, les equiIibres n’en sont pas affectés et le soyeux est bien le maître mot de nos 33 cuvées de rouges», rassure-t-elle. Le fait est qu’en rouge comme en blanc, les vins dégustés à la cuverie recelaient de belles promesses (lire notre sélection ci-contre). Des cuvées du terroir Cette 162. édition sera marquée par l’arrivée de deux nouvelles cuvées. En blanc, tout d’abord, avec le heaune premier cru Clos des Mouches, cuvée Hugues et Louis Bétault. Cette vigne n’est pas issue d’un nouveau don de parcelle, mais elle était plantée originellement en rouge. Elle a été récemment arrachée et replantée en chardonnay, pour entrer en production cette année. L’autre cuvée, en rouge cette fois, est le corton grand cru cuvée les Renardes. Jusqu’à présent, les cuvées de corton étaient issues d’un assemblage de plusieurs climats. Ludìvine Griveau a fait le choix, cette année, de ne pas les assembler pour laisser parler l’identité du terroir. C’est ainsi que le corton Charlotte Dumay est désormais vinifié exclusivement avec des raisins provenant du climat des Bressandes, et la Docteur Peste ne provient que du corton Les Chaumes. Dès lors, la régisseuse a créé cette nouvelle cuvée issue du terroir des Renardes.

Fonte: Figaro.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.