AGRICOLTURA VENETA VALE 6,4 MILIARDI DI EURO (+2,9%), NONOSTANTE I TANTI FATTORI NEGATIVI

Veneto Agricoltura ha pubblicato il report sui risultati del comparto agroalimentare regionale nel 2021. Tiene la corazzata del vino, cedono cereali e ortofrutta a causa soprattutto dell’andamento climatico. Un primo sguardo al 2022 che si presenta con le incognite siccità, alte temperature e la guerra in Ucraina. Caner: nel Veneto funziona il gioco di squadra. On-line report, sintesi e alcuni video che analizzano tutti i comparti.

AGRICOLTURA VENETA VALE 6,4 MILIARDI DI EURO (+2,9%), NONOSTANTE I TANTI FATTORI NEGATIVI

Alla luce dei risultati ottenuti dal comparto agricolo veneto nel 2021, gli effetti economici negativi legati al Covid sembrano solo un ricordo lontano. Lo confermano i dati appena pubblicati da Veneto Agricoltura che, alla voce produzione lorda agricola complessiva, riportano un incoraggiante 6,4 miliardi di euro, in crescita del +2,9% rispetto al 2020.

“Un risultato positivo quello del 2021 – commenta l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner – che conferma la buona performance del comparto agroalimentare anche nel post-pandemia. L’azione regionale, attraverso gli interventi di sviluppo rurale ed in particolare le misure di supporto alla competitività delle aziende, insieme all’impegno e alla dedizione di queste e all’efficientamento del sistema di pagamenti gestito da AVEPA, si è tradotto in un gioco di squadra vincente, dimostrando la resilienza del sistema anche nelle difficoltà. Per l’anno in corso, invece, dobbiamo porre particolare attenzione alla situazione attuale, che tra guerra in Ucraina, emergenza climatica e lievitazione dei prezzi delle materie prime, non deve essere sottovalutata”.

Nel 2021, i risultati raggiunti dall’agroalimentare veneto avrebbero potuto essere ancora più interessanti, ma purtroppo al generale miglioramento dei prezzi di mercato ha fatto da contraltare un calo delle produzioni dovuto all’andamento climatico avverso registrato in primavera (gelate tardive) e in estate (siccità e alte temperature).

Di conseguenza, le coltivazioni erbacee hanno segnato una riduzione del valore del -0,8% mentre quello delle coltivazione legnose addirittura del -15,6% (a soffrire di più sono state le frutticole colpite dalle gelate di aprile). Per quanto riguarda gli allevamenti, si segnala un leggero miglioramento sia delle quantità prodotte che dei prezzi di mercato, per un valore della produzione del +5,6%.

Vediamo un po’ più nei dettagli l’andamento dei principali settori dell’agricoltura regionale, ricordando che il report completo “Congiuntura del settore agroalimentare veneto 2021” è disponibile al seguente link: https://bit.ly/39ZqYWG. Inoltre, sull’andamento dei diversi comparti agricoli regionali, Veneto Agricoltura ha realizzato una serie di brevi video disponibili sul canale YouTube al seguente indirizzo: https://bit.ly/3udP7Qh

Cereali e colture industriali

Annata particolare per i cereali. Per il mais da granella la resa è scesa a 10 t/ha (-11%) e le superfici coltivate a 147.700 ha (-4%), determinando una produzione complessiva di circa 1,5 milioni di tonnellate (-14,6%). In aumento invece gli investimenti a frumento tenero (95.000 ha, +12%) e duro (15.000 ha, +42%); il miglioramento delle rese di produzione, rispettivamente 7,1 t/ha (+10%) e 6,3 t/ha (+9%), ha permesso di conseguire una produzione quasi record per entrambi: 680 mila tonnellate di frumento tenero (+24%) e oltre 90 mila tonnellate di grano duro (+55%).

Per le colture industriali, la soia ha segnato una resa in forte riduzione (3 t/ha, -18,3% rispetto al 2020), ma considerato il lieve incremento degli investimenti (140.000 ettari, +3,3%), la produzione si stima possa scendere a circa 420.000 tonnellate (-15,6%). Annata negativa per la barbabietola da zucchero, per la quale la riduzione delle superfici messe a coltura (poco meno di 8.800 ha, -3%) e il peggioramento delle rese (61,3 t/ha, -12%), hanno diminuito ulteriormente i quantitativi raccolti (circa 540 mila t, -14%).

Colture ortofrutticole

Nel 2021 le superfici investite a colture orticole sono scese a circa 24.900 ettari, in calo del -8,5% rispetto all’anno precedente. Le orticole in piena aria, che rappresentano il 75% degli ortaggi coltivati in Veneto, hanno subito la flessione maggiore e si stima che la superficie coltivata si attesti su circa 17.100 ettari (-10,6%), mentre le orticole in serra si mantengono stabili a circa 4.090 ettari (-0,3%). Il valore della produzione ai prezzi di base di patate e ortaggi viene stimato a circa 697 milioni di euro, in leggera riduzione (-0,5%) rispetto all’anno precedente.

Le gelate tardive della primavera 2021 hanno pesantemente inciso sulle frutticole. La quantità di frutta fresca raccolta è stata di circa 229.000 tonnellate (-48,1). Le mele, con circa 178.000 tonnellate, pur registrando un calo produttivo del -39%, rappresentano quasi il 78% della frutta fresca prodotta a livello regionale. Forti riduzioni della produzione hanno interessato anche per le altre colture: pero -85%, pesco e nettarina -77%, kiwi -41%, ciliegio -24%. Nel complesso si stima un valore della produzione di 205 milioni di euro circa (-16,8% rispetto al 2020).

Vitivinicoltura

La superficie vitata è salita a circa 94.000 ettari (+1,3%) per una produzione totale di uva raccolta pari a circa 14 milioni di quintali (-0,3%). Alla crescita della superficie, si è associato un calo delle rese (-1,5% rispetto al 2020) che ne ha controbilanciato gli effetti, generando un deciso incremento delle quotazioni medie delle uve (0,74 €/kg, +27,6%). La produzione totale di vino viene stimata in circa 10,9 milioni di ettolitri (+1% rispetto al 2020); di questo, circa il 76% è costituito da vini DOC. Anche nel 2021, il Veneto resta leader in Italia per l’export di vino, con una quota del 35% sul totale esportato dal settore nazionale. L’export di vino veneto nell’ultimo anno ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro, realizzando un rialzo annuo del +11,1%.

Zootecnia

Leggero miglioramento per il comparto del latte veneto che si attesta su 1,2 milioni di tonnellate (+1%). Invariato il prezzo medio annuo del latte crudo alla stalla (36,5 €/hl), per un valore della produzione pari a 436 milioni di euro (+1,3%). Al 31 dicembre 2021 il numero di allevamenti da latte in Veneto è di 2.900 unità (-4,4%). La produzione di carne bovina è aumentata del +2%, sul 2020, portandosi a quasi 170 mila tonnellate, in linea con l’andamento nazionale. Il valore della produzione ai prezzi da base è di 419 milioni di euro (+6,4%). Bene la produzione di carne avicola (+1,7%) che nel Veneto raggiunge le 574mila tonnellate, pari al 30% del totale nazionale. Il valore della produzione viene stimato in circa 807 milioni (+9,7%), che rappresenta oltre il 50% del valore della produzione veneta di carne e il 27,6% del valore del pollame nazionale, collocando il Veneto leader nazionale del settore.

Prime stime per il 2022

Il Report di Veneto Agricoltura lancia anche un primissimo sguardo sull’agricoltura veneta nel 2022, che purtroppo si ritrova a fare i conti con una prolungata siccità, altissime temperature e la guerra in Ucraina, che getta incertezze sui mercati e causa incrementi dei costi di produzione (energetici). Le prime indicazioni raccolte presso gli operatori locali sulle intenzioni di semina per l’annata agraria 2022 evidenziano, per quanto riguarda i cereali autunno-vernini, un ulteriore incremento delle superfici coltivate a frumento tenero, che si prevede possano superare i 100.000 ettari (+5/10% rispetto al 2021) e a frumento duro a circa 15.000 (+5%). Per le colture orticole non si registrano particolari problemi di tipo fitosanitario, ma la scarsità di piogge ha costretto ad interventi di irrigazione inusuali per il periodo, senza tuttavia penalizzare le rese produttive, per cui si stima che la produzione possa attestarsi sugli stessi livelli del 2021.

L’andamento climatico primaverile nella norma ha favorito un normale sviluppo vegetativo delle colture frutticole, per le quali si può prevedere il raggiungimento di rese nello standard produttivo delle diverse colture. Lo stato fitosanitario del vigneto veneto si presenta buono, ma l’assenza di piogge sta creando non poche preoccupazioni tra i produttori.

La produzione di latte in Veneto, nei primi mesi del 2022, si conferma sui livelli del 2021, grazie a Verona (+3,5% nel 1° trimestre), mentre calano un po’ tutte le altre province, in particolare Belluno e Rovigo. Sul fronte del prezzo del latte alla stalla vi è un chiaro aumento, con quotazioni ben sopra i 40 euro/hl e massime anche a 45 euro/hl. Il trend nazionale delle macellazioni del bovino da carne risulta in crescita nel primo trimestre del 4% circa, rispetto allo stesso trimestre del 2021, cosi anche in Veneto. Per il comparto suinicolo i dati del primo trimestre sulle macellazioni indicano una discreta riduzione dei capi macellati intorno al 5,3% (variazione sul primo trimestre 2021). La riduzione delle macellazioni ha contribuito ad un recupero delle quotazioni rispetto agli ultimi mesi del 2021, riportando i prezzi su valori intorno e superiori a 1,6 euro/kg, che risultano più alti rispetto al primo semestre dell’anno scorso. L’aspetto più evidente della filiera avicola nei primi mesi del 2022 è la forte crescita dei prezzi di mercato all’origine sia per i polli da carne che per i tacchini da carne (oltre il 50%), non del tutto spiegabile con l’aumento dei costi di produzione, il cui indice segna aumenti più contenuti (intorno al +30/35%).