News Vitivinicole Wine Idea martedì 4 gennaio 2022!

Buongiorno,
Wine Idea presenta le news di martedì 4 gennaio 2022!

Cantina Boscaini supera l’esame del Nord Europa.
Grazie all’online e a nuovi distributori Cantina Boscaini supera l’esame del Nord Europa Numeri in crescita dal Giappone e investimenti sul mercato interno •• Inghilterra e Giappone. Continua l’espansione internazionale dell’azienda agricola Boscaini Carlo di Sant’Ambrogio di Valpolicella, che conta una produzione annua di 70mila bottiglie. Attraverso lo shop online e un nuovo distributore nazionale, «ci stanno arrivando soddisfazioni dalla Danimarca e da altri mercati del Nord Europa», spiega Carlo Boscaini, «oltre che dall’Italia che non è il nostro mercato principale ma che intendiamo implementare.

Fonte: Arena.

La vigna, il vino nuovo e il tesoro della Reggia.
Cera una volta una dinastia reale che rivaleggiava contemporaneamente con gli Asburgo d’Austria, i reali di Spagna, i sovrani di Francia, arrivando con le loro trame fin nella perfida Albione. C’erano, perché ora i Borbone non ci sono più, ma la loro eredità continua a restare viva, nelle pietre bellissime, nei giardini monumentali, ma anche e soprattutto nel sistema agroalimentare meridionale. Campagna, allevamenti, ma anche e soprattutto vino. In particolare quel Pallagrello nero tanto amato dai Borbone- il vino più ricercato d’Europa tra Settecento e Ottocento, quello della Vigna reale completamente scomparso, che ora ritorna alla ribalta.

Fonte: Avvenire.

Se ne è andato Maga Lino, uno dei padri del vino italiano di stanza a Broni, nell’Oltrepò pavese. E suo, il Barbacarlo.
Il mondo del vino piange la scomparsa di Maga Lino, uno dei padri del vino italiano di stanza a Broni dove produceva il mitico Barbicarlo, vino rosso frizzante, anima oltrepadana e accompagnamento perfetto per quelle pacciade raccontate da Gianni Brera. E fra i primi estimatori di quel vino c’era proprio Giuàn Brera fu Carlo, che morì in un incidente stradale il 19 dicembre del 1992, dopo aver bevuto il suo vino preferito. Ora, ignaro della combinazione di data, lo scorso 19 dicembre (29 anni senza Brera) con Marco Gatti abbiamo aperto un Barbacarlo del 1990 da accompagnare alla bagnacaoda, benché fosse perfetto anche sulla casseoula, come fece fino all’ultimo Gianni Azaria Borrelli, soprannominato da Brera, «Il Monsignore», conduttore della trattoria l’Altra Isola di Milano.

Fonte, Italia Oggi.

Lo champagne etichettato come spumante in Russia.
Dal 1° gennaio in Russia è cominciato il giro di valzer sulle etichette dello champagne francese ribattezzato «vino spumante» in cirillico. In base alla legge voluta dal presidente Vladimir Putin, la dicitura champagne può attribuirsi soltanto ai vini russi, prodotti con uve locali. E dunque, sulle bottiglie della Federazione si legge «Shampanskoye», sicuramente più attraente. Tuttavia, l’etichetta principale delle bottiglie francesi può continuare a mantenere la scritta «champagne», purchè in francese. La legge federale russa 345-FZ del 2 luglio 2021 che ha stabilito le nuove denominazioni ha provocato la protesta dei produttori e dei distributori delle bollicine prodotte nella regione francese dello Champagne sostenute da numerosi esponenti del governo di Emmanuel Macron.

Fonet: Italia Oggi.

Lo Zibibbo mediterraneo con il sapore dell’Epifania.
Tra 48 ore saremo invasi dai dolci, avremo sentori di ciambellone e di creme che sollecitano i nostri sensi. Ma anche se la calza della Befana tornasse all’antico, quando ai bambini si regalavano gli agrumi come spicchi di sole benauguranti, ci vorrebbe un nettare di Dioniso che mettesse in perfetta consonanza le desinenze sensoriali di questi giorni. Ed ecco che da quell’immenso patrimonio che è la vigna italica spuntano i Moscati, prerogativa tutta nostra. Per la festa della Befana, per portare degna compagnia ai dolci scelgo un’espressione naturale ed elegante del Moscato di Alessandria.

Fonte: La Verita’.

Rogito, firme e atto: etichette “professionali”.
Con quasi mezzo milione di bottiglie prodotte ogni anno, Cantine del Notaio si configura come una grande e consolidata realtà vitivinicola che riesce a far coincidere i grandi numeri con una ricerca incessante e assoluta della qualità. Un parco vini che comprende tutte le tipologie, dai bianchi ai rossi ai rosati, dai secchi ai dolci agli spumanti, i cui nomi come fuma, sigillo, preliminare, atto, rogito richiamano le attività notarili, antica professione di famiglia non abbracciata dall’erede Gerardo Giuratrabocchetti che ha preferito vigna e cantina. Il Repertorio, di un bel tono di rubino, si snoda tra aromi di sciroppo di mirtilli, roselline selvatiche, tabacco da sigari e un generoso ventaglio di spezie.

Fonte: Messaggero.

Una gamma diversificata e di alta qualità.
L’azienda è stata fondata negli anni Sessanta nell’Agro Pontino, luoghi rubati alle paludi dove nessun produttore avrebbe mai investito se non audace e illuminato come Dino Santarelli. Proprio quest’assenza di passato enologico ha poi rappresentato uno stimolo verso il massimo grado di libertà creativa per il figlio Antonio che, con la collaborazione dell’enologo Paolo Tiefenthaler, è riuscito a sviluppare un intenso progetto di ricerca e sperimentazione sui vitigni autoctoni e internazionali cercando modelli di produzione nuovi.

Fonte: Messaggero.

Oltre 360 mila bottiglie. Per le bollicine marchigiane una chiusura d’anno col botto.
Per le bollicine marchigiane una chiusura d’anno col botto … Anno spumeggiante per le bollicine marchigiane, che hanno chiuso il 2021 con un imbottigliato a +58% rispetto al 2020, pari a 360mila bottiglie a denominazione d’origine. II «trascinatore» è il Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante con un imbottigliato che quest’anno sfiora le 170mila bottiglie.

Fonte, Tempo.

La proposta: intitolare a Lino Maga una via di Broni – Una strada per ricordare Lino Maga.
L’idea piace al sindaco di Broni. Oggi i funerali dello storico produttore di vino. Una strada per ricordare Lino Maga L’idea piace al sindaco di Broni. Oggi alle 15.30 i funerali dello storico produttore scomparso la notte di Capodanno BRONI Una via o una piazza di Broni da dedicare a Lino Maga. È passato solo un giorno dalla scomparsa, a 90 anni, dello storico produttore del Barbacarlo, che i colleghi e gli amici più cari stanno già pensando a un modo concreto per ricordarlo.

Fonte: Provincia – Pavese.

“È leggenda in questo settore e una bandiera dell’Oltrepo”.
Le testimonianze degli esperti delle guide enogastronomiche «Ha lottato tutta la vita per il diritto all’unicità di una terra» «E leggenda in questo settore e una bandiera dell’Oltrepo» Una leggenda del mondo del vino, una bandiera dell’Oltrepo Pavese. Così ricordano Lino Maga giornalisti enogastronomici, esperti del settore, responsabili delle guide vini. Quelle stesse guide che, negli anni, hanno tributato importanti riconoscimenti a lui e al suo Barbacarlo. «Hai lottato per una vita per il riconoscimento di un diritto inalienabile, quello dell’unicità di una terra e del suo vino, e le tue gesta, ormai leggendarie, appartengono alla storia — afferma Massimo Zanichelli, fino al 2016 tra i curatori della guida “I Vini d’Italia” dell’Espresso.

Fonte: Provincia – Pavese.

«Barbacarlo scelta coraggiosa battaglia lunga e alla fine vinta».
«Il Barbacarlo Igt è stata una scelta coraggiosa, ma alla fine Lino ha vinto la sua battaglia». A dirlo è Mario Maffi, decano degli enologi oltrepadani e grande amico di Maga, che andava a trovare spesso a Broni: «Era schietto, disponibile, caratterizzato come personaggio, si usciva sempre soddisfatti da una chiacchierata con lui» ricorda. Secondo Maffi, la perseveranza è stato uno dei tratti più distintivi del vignaiolo e l’ha dimostrato nella doppia battaglia in difesa del suo Barbacarlo, prima dall’utilizzo del nome da parte di altri produttori, poi dal declassamento della Doc.

Fonte: Provincia – Pavese.

“Alta Larga” e spumanti piemontesi superstar nei brindisi
Da Coldiretti ai produttori il segno è decisamente positivo. Crescono i vini di qualità IL BRINDISI I conti, come recita il detto, si fanno alla fine. Le previsioni, invece, guardano lontano come insegnano gli uomini-marketing Quelle che sciorina Coldiretti, riferendosi all’indagine Ixè sul brindisi di fine anno, sono più che ottimistiche: sulle tavole sono saltati 85 milioni di tappi di spumante italiano. Che, in percentuale, fa segnare un balzo del 35% rispetto al 2020. Ma non basta. Gli italiani, complici tookdown e una campagna di valorizzazione dei prodotti autoctoni, bevono Made in Italy: sono, secondo le stime, 8 su 10 coloro che la sera del 31 dicembre hanno brindato con una bottiglia prodotta in Italia In questa nuvola di positività il Piemonte svetta.

Fonte: Nuova Provincia (Asti).

Sicurezza in cantina: un traguardo che è da perseguire ad ogni costo.
Alla Scuola Enologica un convegno con Inail e Spresal ha fatto luce sugli infortuni che sono purtroppo ancora tanti. Mercoledì scorso, il Pala Vino (un tensostruttura allestita nel cortile della cantina sperimentale de Scuola Enologica, grazie al supporto di Banca d Alba) ha ospitato il primo dei tre appuntamenti di “Aspettando Enotria 140 (+1)”. In programma il convegno “Mettiamoci al sicuro in cantina”, organizzato dalla Scuola, in collaborazione con Inail, Spresal, Banca d’Alba e Vignaioli Piemontesi. Lunghissima la serie degli interventi, aperti dal saluto istituzionale della dirigente scolastica Antonella Germini, del vicedirettore generale di Banca d’Alba, Enzo Cazzullo e del consigliere comunale, delegato all’Agricoltura, Mario Sandri.

Fonte: Corriere di Alba.

Cantina Italia 10/21: 75 milioni di ettolitri ancora da vendere.
l’Ispettorato Repressione Frodi ha pubblicato il report numero 10/2021 di Cantina Italia. I l Report è redatto dall’Ispettorato centrale repressione frodi (Irqrf) sulla base dei dati contenuti nei registri telematici del vino. La banca dati contiene i dati di 21.417 registri attivi, appartenenti a 17.364 operatori e registra annualmente circa 30 milioni di operazioni enologiche. lcqrf stima che la banca dati contenga almeno il 95% del vino e dei mosti detenuti in Italia. Alla data del 30 novembre 2021 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 51,9 milioni di ettolitri di vino, 12,5 milioni di ettolitri di mosti e tri di vino nuovo ancora in fermentazione, superiori del 22,4% rispetto allo scorso 31 ottobre 2021 (+9,5 milioni di hl) e superiori del 4,5% rispetto al 30 novembre 2020 (+2,2 milioni di hl). • 11,5 milioni di ettolitri.

Fonte: Corriere di Alba.

Il Primitivo sul podio per il brindisi delle Feste: incalza i “mostri sacri” Franciacorta e Amarone – Nei calici trionfa il Primitivo sul podio tra i vini più amati.
La classifica delle enoteche Nei calici trionfa il Primitivo sul podio tra i vini più amati ?1 dati di “Signorvino” sull’e-commerce ?II “nettare” pugliese incalza i più blasonati e sui punti vendita del mercato d’élite Franciacorta e Amarone della Valpolicella Il dato riguarda mercati particolari dove primeggiano etichette del nord e non la grande distribuzione. I vini pugliesi scalano le vette delle vendite nelle enoteche italiane, con il Primitivo che, dopo il Negroamaro, prende il volo piazzandosi al terzo posto di un podio che vede nelle prime due posizioni i nobili “Franciacorta” e “Amarone della Valpolicella,” che continuano a dominare gli ordini online.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.

«Nell’etichetta la storia dei nostri vini rossi».
Restyling per i prodotti della ‘maison’ Beconcini che ha dato alla Toscana la riscoperta del Terpranillo. Annunciato il restyling delle etichette per alcuni vini della azienda Pietro Beconcini di San Miniato, cantina ‘papà’ di una vera eccellenza: il Tempranillo nero toscano. Grazie alla scoperta nei propri vigneti di quello che le analisi hanno poi svelato essere la vite spagnola, che si presuppone sia stata portata dai pellegrini della Francigena, si è arrivati nel 2009 all’iscrizione del Tempranillo all’Albo toscano. A cambiar volto, per raccontare meglio la storia dell’azienda, le etichette dei rossi MaurLeo, Reciso, Ixe e Vignale Nicchie.

Fonte: Nazione Empoli-Pontedera.

La cantina Nals Margreid e la seconda edizione delle sue Private Rarities.
Una selezione di vini di prima scelta, custoditi in piccole quantità nelle cantine riservate di Nals Margreid e presentati in un formato da collezione; vini che per annata e per vitigno riassumono al meglio l’altissima qualità delle proposte della cantina e l’eccezionalità dei suoi terroir. Sirmian, il Pinot Bianco annata 2014, Baron Salvadori Chardonnay Riserva annata 2012 e Punggl Pinot Grigio 2013, questi i tre vitigni scelti dell’enologo Harald Schraffl che li ritiene certamente i più rappresentativi per la cantina.

Fonte: MEDIATIME NETWORK.

Cantina Frentana apre il 2022 sotto i migliori auspici con l’unione alla Cantina Sangro.
Nel 2021 la famiglia di Cantina Frentana è cresciuta abbracciando formalmente anche la Cantina Sangro di Fossacesia dopo una collaborazione che li vede uniti da anni. La fusione per incorporazione delle due grandi cantine cooperative della provincia di Chieti è solo una delle novità presentate nel bilancio di fine anno durante un incontro che si è tenuto presso la Torre Vinaria nella sede di Rocca San Giovanni (Ch) e che si è concluso con una degustazione di piatti locali preparati dallo chef del Trabocco Mucchiola Gianluca Di Bucchianico.

Fonte: AbruzzoLive.

Vino, la cantina che fa etichette in braille per i non vedenti.
Una cantina dell’Alta Langa, in Piemonte, ha messo in commercio del vino con le etichette in braille per andare incontro ai non vedenti. Capita sovente, nel mondo del vino, che la filosofia produttiva di una cantina si declini in base alle esperienze, belle o brutte che siano, del proprio fondatore: è il caso dell’azienda vitivinicola Roccasanta di Perletto, in Piemonte, lanciata dal suo proprietario Pietro Monti verso una direzione di sensibilità e inclusività grazie all’introduzione di etichette in braille, che permette ai non vedenti di leggere il nome della sua azienda sulle bottiglie prodotte.

Fonte: Dissapore.

Visita in italiano alle Cantine Bosca il 4 gennaio 2022 ore 11:00.
Prenota la tua visita in cantina!
Le nostre Cattedrali Sotterranee sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Unesco, ma sono soprattutto un luogo di lavoro dove i nostri mastri cantinieri operano quotidianamente affinché il nostro spumante raggiunga la perfezione. I dati raccolti e l’accettazione delle regole comportamentali ci consentiranno di accompagnarti nelle nostre cantine garantendo la massima sicurezza a te stesso, alle persone insieme a te, al nostro prodotto e a tutto quanto qui custodito, permettendoti così di godere in tranquillità dell’atmosfera di questo luogo magico.

Fonte: Movimento Turismo Vino.

Vino, 9 italiani nella classifica dei più ricercati.
Wine Searcher ha redatto la classifica Top 100 Most Searched-For Wines, che fornisce un’idea delle tendenze di mercato nel settore del vino. ’unico vino italiano nelle prime 10 posizioni è il Sassicaia di Tenuta San Guido, che occupa un rispettabilissimo sesto posto dietro a Pétrus, Château Mouton Rothschild, Dom Pérignon, Château Lafite Rothschild e Château Margaux. Per trovare il prossimo tricolore scendiamo al numero 14, dove figura il Tignanello dei Marchesi Antinori e poi, ancora più giù, alla posizione numero 30, ecco il Masseto.

Fonte: Dissapore.

Vino, criceti possono bere 21 bottiglie senza ubriacarsi.
Stando ad alcuni studi, il criceto ha una tale capacità di sopportare l’alcol da poter bere 21 bottiglie di vino senza battere ciglio. C’è chi, riferendosi a un amico che ha molta confidenza con il fondo del bicchiere, dice ‘bevi come una spugna’, o ‘come uno squalo’: da oggi, però, agli animali sovente paragonati ai grandi bevitori occorre aggiungere anche il criceto.

Fonte: Dissapore.

Capodistria. Concorso per olio e vino del sindaco agli sgoccioli.
Ogni anno il Comune di Capodistria invita i produttori locali a partecipare alla selezione per il Vino e l’Olio d’oliva del sindaco. I campioni pervenuti sono valutati da due commissioni di esperti che, in base al punteggio raggiunto, assegnano l’ambito titolo oltre ai piazzamenti d’onore. Gli attuali detentori sono il Refosco “Capo D’Istria 2013” della cantina “Vinakoper” e l’olio d’oliva “Sabadin belica”.

Fonte:  LaVoce del popolo.

Arrivano i vini «Pét-Nat».
Si tratta di vini la cui frizzantezza non nasce dai due metodi più conosciuti, ma da uno antico che non prevede l’intervento dell’uomo. Il risultato è un vino più torbido con la sabbietta sul fondo della bottiglia. Pét-Nat, per iniziare, è l’abbreviazione di pétillant naturel, ovvero frizzante naturale, tradotto dal francese. In effetti si tratta di un vino frizzante diventato assai popolare negli ultimi tempi specie fra i più giovani perché semplice, istintivo e dal prezzo non esorbitante.

Fonte:  Quotidiano Canavese.

Vino: litigi e spaccature nel consorzio dei produttori piemontesi.
Il Piemonte Land of Wine perde un presidente e due consorzi, quello del Barolo e Barbaresco e quello del Roero, in un fine anno turbolento. Si chiama Piemonte Land of Wine, ed era il progetto di un grande consorzio nato nel 2011 per tutelare tutto il vino piemontese. Al suo interno, c’erano infatti 13 consorzi piemontesi diversi, che unendosi volevano raggiungere l’intento di promuoversi con più forza nel mercato nazionale e internazionale del vino, facendo rete.

Fonte: Dissapore.

Vino: Prosecco batte Champagne, ma le esportazioni diminuiscono.
Nelle esportazioni dall’UE il Prosecco batte lo Champagne, ma in generale le esportazioni dei nostri vini spumanti diminuiscono del 6%. Perde un po’ di terreno l’esportazione di vini spumanti dall’UE al resto del mondo, con una flessione del 6% nel 2020 rispetto al 2019. A sostenerlo è l’Eurostat, che fa i conti in tasca ai nostri vini – quelli più stappati durante le feste – nel 2020 le esportazioni di spumanti dell’UE verso i paesi extra UE sono state – dice l’Eurostat – pari a 494 milioni di litri, in calo rispetto ai 528 milioni di litri esportati nel 2019.

Fonte: Dissapore.

Francia, Italia e Spagna guidano le spedizioni nel mondo. Ma in Moldova il vino “pesa” di più.
Aawe: l’export enoico vale il 6,29 delle spedizioni del Paese caucasico. I 7,19 miliardi di dollari dell’Italia valgono l’1,45% delle esportazioni. Il podio dei Paesi che esportano, in valore, più vino, è sempre lo stesso: Francia, Italia e Spagna – aspettando i dati del 2021 – nel 2020 hanno spedito, insieme, poco più di 20 miliardi di dollari di vino in giro per il mondo. Una quota decisamente maggioritaria, ma che non racconta tutto sul peso specifico dell’export enoico rispetto all’economia nazionale ed alle esportazioni complessive.

Fonte:  WineNews.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.