rassegna stampa del vino di giovedì 16 febbraio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 16 febbraio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

20 cantine da Red Carpet.
Premiati a Wine in Venice viticoltori che fanno di sostenibilità, etica e innovazione un punto di partenza con lo sguardo proiettato al futuro è chi, come ad esempio Tenuta Cocci Grifoni, Nove Lune e Le Carline, in vigna pianta solo uve resistenti per limitare al massimo i diserbanti; chi, come Cantina Herero, si concentra sui vini naturali per valorizzare l’armonia fra gusto e ambiente; chi – e sono la maggior parte – autoproduce energia attraverso impianti fotovoltaici e chi in tutta la filiera, dà il massimo per ridurre al minimo l’impronta carbonica, dalle bottiglie più leggere ai tappi fatti con materiali riciclati, fino al riutilizzo degli scarti. C’è un’Italia del vino virtuosa che fa della sostenibilità un reale punto di partenza, al di là di ogni moda o green washing.

Fonte: Gusto.

Freschi, vivaci e profondi i vini dei Colli Senesi.
Culla della civiltà etrusca, con i suoi 2.298.500 ettari, la Toscana è sicuramente una delle regioni “regine” per la viticoltura nazionale. Un territorio per il 66,5 % collinare, 25,1 % montuoso e infine un 8,4 % di pianura, delimitato da ben 633 km di costa. L’estensione delle coltivazioni agricole ammontano a 660.577 ettari, pari al 28,7% del totale della superficie regionale. L’area vitivinicola di 55.500 ettari è suddivisa tra tutte le diverse province toscane. Il panorama vinicola presenta ben 11 Docg, 41 Doc e 6 Igt per una produzione totale di 2.603.000 ettolitri, pari al 5,19% di tutta la produzione nazionale. Tra le più importanti aree vitivinicole si trova quella dei Colli Senesi con la denominazione Chianti Docg, sottozona Colli Senesi, creata nel 1996, che include la provincia di Siena.

Fonte: Gusto.

La Calabria rivela le origini del vino.
La vite era coltivata prima dei Greci come dimostrano studi scientifici Molti vitigni autoctoni locali sono antenati di varietà italiane anche Sangiovese e Glera sono imparentati con uve calabresi Giovani vignaioli hanno ripreso i terreni di famiglia e stanno riscoprendo antiche uve. Ci sono luoghi in cui il vino rivela segreti atavici. Succede quando la vite affonda le radici in un passato lontano che torna a vivere nei calici e nella passione di chi, quelle antiche verità, l’ha scoperte e riscritte con impegno e fatica. Si svela così, a piccoli sorsi, la Calabria del vino. Siamo nella terra degli Enotri, popolo che conosceva e coltivava la vite ancor prima dell’arrivo dei Greci, e che ha “scelto” questa regione per fondarvi quella che è poi diventata la Magna Grecia.

Fonte: Gusto.

L’ingegnere e il richiamo della vigna.
In ogni bottiglia di vino l’etichetta rappresenta una forma di comunicazione potente. Stefano Occhetti, giovane viticultore nel Roero, massimizza lo spazio che ha a disposizione trascrivendo, in chiaro, la sua storia. Ingegnere, con il suo MBA in mano, ha lavorato in diverse multinazionali di grido, dalla Edison e per il Ministero dello Sviluppo Economico, tra Milano, Roma, Parigi e Norvegia ma nel 2018, tra l’alienazione e il suo spirito imprenditoriale ha vinto la seconda. La nascita del primo figlio Ludovico gli ha imposto di ascoltare i propri desideri e, senza pesarci troppo, ha scelto di tornare tra le colline di Monteu Roero, a meno di un’ora di auto da Torino dove il nonno Severino, detto “Vero”, fino agli anni sessanta era proprietario di 6 giornate di vigna, di campi, frutteti e bosco.

Fonte: Gusto.

Speciale futuro – “Imprese vincenti” premia l’agroalimentare la scommessa delle Pmi sull’innovazione.
A Torino la l3esima tappa del road show di Intesa Sanpaolo; riconoscimenti a dodici eccellenze del comparto Quattromila candidature al programma di supporto Successo ieri a Torino per la tredicesima tappa del road show di “Imprese Vincenti”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese di eccellenza e capaci di reagire ai continui cambi di contesto. Al centro di questa quarta edizione ci sono i filoni progettuali del Pnrr. La tappa di ieri è stata dedicata al settore Agribusiness ed è stata ospitata all’auditorium del grattacielo di Intesa Sanpaolo, dove dieci “Imprese Vincenti” del comparto si sono presentate raccontando la propria storia aziendale e le proprie scelte strategiche.

Fonte: Stampa.

Addio a Illuminati, ha portato il suo vino in tutto il mondo – Addio a Dino Illuminati, un re del vino.
Addio a Dino Illuminati, uno dei re dei vini d’Abruzzo. il fondatore della prestigiosa azienda vinicola di Controguerra si è spento a 92 anni. Era nato a Ripatransone (Ascoli Piceno) e residente a San Benedetto del Tronto, ma abruzzese d’adozione. II cordoglio dei colleghi e delle autorità. Oggi i funerali a Porto d’Ascoli. Addio a Dino Illuminati, un re del vino Ha portato il marchio dell’azienda di famiglia sui mercati internazionali. Oggi i funerali a Porto d’Ascoli, dove viveva II sindaco Carletta: «il nostro paese gli deve molto». Cerulli Irelli: «È stato il primo presidente del Consorzio Colline Teramane, siamo tutti orfani». Addio a Dino Illuminati, uno dei re dei vini d’Abruzzo.

Fonte: Centro Teramo.

Fondi per impianti e riconversioni «Vigneti al riparo dai danni da siccità».
Soddisfazione della Coldiretti: «Passo importante per il settore vitivinicolo» Bordini: «Forma di sostegno a un settore minato dal cambiamento climatico». Puntare sulle eccellenze agroalimentari autoctone e identitarie di un territorio per dare sempre maggiore valore alle imprese del settore. Il tutto con un occhio di riguardo al comparto vino. Si inserisce all’interno di questa filosofia la decisione della Giunta regionale di approvare le nuove disposizioni relative alle domande di contributo della misura ristrutturazione e riconversione vigneti per la campagna 2023/2024. Si parla infatti di 15 milioni di euro messi a disposizione da Bologna. Ma non solo. Anche la possibilità di inserire impianti irrigui nelle vigne e di cambiare le tipologie di impianto, dopo un 2022 che ha dimostrato palesemente come la risorsa idrica sia sempre di più un volano e un tassello fondamentale nell’economia e nella sopravvivenza imprenditoriale legata alla vitivinicoltura, soprattutto collinare.

Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Fare gruppo per avere successo in Italia e all’estero.
La ricetta emersa dall’incontro di WeFood «Turismo enogastronomico: la carta vincente», se ne è parlato nei giorni scorsi in un incontro organizzato da WeFood nella cantina Oinoe Vmi a Guardasone. Che significato ha parlare di turismo enogastronomico in Emilia? E soprattutto come realizzare una rete di collaborazioni tra aziende, anche se impegnate nelle stesse (o simili) produzioni? L’evento ha dato la possibilità di discutere dello stato del turismo enogastronomico con alcuni imprenditori del territorio come Alex Cerioli (padrone di casa e titolare di Oinoe Vmi)—, Alberto Carretti (titolare della cantina Podere Pradarolo), Angelo Capitelli (piacentino, titolare del salumificio Fratelli Capitelli)—, Lorenzo Numanti (amministratore delegato della cantina Monte delle Vigne) e Paolo Tanara (amministratore delegato di Tanara Giancarlo prosciutti Spa). Sono alcuni delle aziende censite nella guida «Emilia Romagna a Tavola».

Fonte: Gazzetta di Parma.

Una bontà di un dorato antico tra fiori e spezie.
Abbiamo scritto qualche anno fa di una Pantelleria che parlava in parmigiano. Sì perché Luca Dallara, notissimo agente enoico, iniziò a produrre un Passito in loco ben vent’anni fa (esatti). Si chiamava Fermatemi che volo con opulenza annessa e connessa con tale millesimo. Alla degustazione di quel tempo rilevammo del millesimo 2007 rilevammo la maggior finezza «un mix di albicocca, fichi, datteri e tabacco da pipa senza troppo spingere sulla dolcezza». Dopo un esperienza collaborativa con l’amico Salvatore Murana trascorre un po’ di tempo e lo stesso produttore ci racconta: «Nel 2018 conosco per motivi di lavoro Alessandro Viola e rimango folgorato dai suoi vini, dal suo approccio al territorio e nonostante sia un produttore di Alcamo, dalla sua venerazione per l’isola. Solo a Pantelleria si può provare a fare il più grande passito al mondo.

Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.

Cantina La Delizia prove di intesa con le trevigiane.
Confermato «un dialogo con i colleghi di Conegliano e Vittorio Veneto». Smentite in modo secco le voci di vendita. Flavio Bellomo: la governance rimarrà a maggioranza a Casarsa. Per i soci non cambierà nulla. Sinergia importante. La Delizia viticoltori friulani sta dialogando con la cantina di Conegliano e Vittorio Veneto per creare una sinergia che nei prossimi mesi potrebbe permettere alle due realtà di raggiungere un fatturato di circa 200 milioni di euro. Nell’ambito di questo progetto la governance rimarrà a maggioranza di Casarsa, dove si concentrerà il piano commerciale. Niente cessioni, dunque, ma una collaborazione. Sono state smentite sul nascere, le voci raccolte da alcuni consiglieri regionali che ieri hanno portato il tema in Aula.

Fonte: Gazzettino Pordenone.

Cantina di Casarsa, patto con i veneti Nuova società per la distribuzione – Cantina di Casarsa patto con i veneti Una nuova società per la distribuzione.
Zanette: «Vogliamo rafforzare la rete commerciale» Il caso arriva in Regione: timori per un’eventuale fusione I consigli di amministrazione delle due coop hanno esaminato il progetto e lo hanno votato. Mondo del vino in subbuglio sull’asse Casarsa-Vittorio Veneto tra voci incontrollate, vendite smentite e accordi di collaborazione concreti. Tanto che la notizia di una possibile cessione de La Delizia alla coop veneta è rimbalzata ieri sui banchi del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, alla sua ultima seduta prima dell’appuntamento elettorale. E di conseguenza, a stretto giro di posta, è arrivata la smentita ufficiale della più importante cantina del Friuli: nessuna cessione. Ma quindi cos’è successo? Tra le due società è stata avviata una collaborazione che porterà alla nascita di una nuova società per la commercializzazione del vino, in particolare Prosecco, delle due realtà.

Fonte: Messaggero Veneto.

Intervista a Flavio Bellomo – Bellomo: il Friuli vinicolo per la prima volta sarà protagonista di un’alleanza alla pari.
II presidente de La Delizia: l’operazione una ricchezza per il territorio II direttore Bellini: importante asset anche per Prosecco e Pinot grigio Bellomo: il Friuli vinicolo per la prima volta sarà protagonista di un’alleanza alla pari. Avrebbero preferito mantenere il riserbo su tutta l’operazione, ma ormai le voci, anche quelle palesemente false, stavano girando, tanto che sono arrivate fino all’aula del Consiglio regionale. E così i vertici della cantina La Delizia di Casarsa, la più importante realtà cooperativa regionale della viticoltura, con i suoi 63 milioni di euro di fatturato e circa 400 soci sparsi tra le province di Pordenone, Udine e Venezia, sono usciti allo scoperto. Il presidente Flavio Bellomo e il direttore Mirko Bellini spiegano per filo e per segno come sarà il futuro della cantina, con la collaborazione avviata con Conegliano e Vittorio Veneto. Lo scopo è rasserenare gli animi degli scettici, visto che i gioielli del settore vino sono stati via via ceduti nel corso degli ultimi anni..

Fonte: Messaggero Veneto.

Lo spumante riposa in fondo al laghetto L’idea di “Hottone” di Tenuta Malavasi.
Vigna a Pozzolengo, specchio d’acqua a Magnacavallo Bottiglie numerate e alto posizionamento sul mercato Riposa sott’acqua, sui lieviti, per diciassette mesi, nel laghetto di proprietà di Magnacavallo. Quella di Hottone, spumante metodo classico prodotto dalla “Tenuta Malavasi”, non è una novità assoluta: ci sono molti produttori di metodo classico che immergono le loro bottiglie nel lago di Garda o in quello di Iseo, e vignerons francesi che affidano i loro vini al mare. Per una questione di microclima. A rendere unico il progetto mantovano sono la scelta del luogo, un piccolo lago nel quale nuotano storioni, lucci e carpe, la scelta del vitigno (uva tocai), il numero limitato di bottiglie e il posizionamento sul mercato a livelli molto alti.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Il Pinot d’Oltrepo di 33 cantine conquista Milano.
«La più grande degustazione di sempre di Pinot nero Oltrepo Pavese». Così il direttore del Consorzio, Carlo Veronese, definisce l’evento “Oltrepo Terra di Pinot Nero” che si è svolto lunedì a Milano, al Westin Palace Hotel, a cura di Ais (Associazione italiana sommelier) Milano, con il contributo del ministero dell’Agricoltura. Erano 331e aziende oltrepadane presenti con i loro vini al banco di assaggio: Alessio Brandolini, Bertè e Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Cà del Gè, Cà di Frara, Calatroni, Castello di Cigognola, Castello di Luzzano, Cavallotti, Conte Vistarino, Cordero San Giorgio, Ersaf Riccagioia, Fiamberti Giulio, Finigeto, Frecciarossa, Giorgi, La Genisia, La Piotta, La Travaglina, Lefiole, Manuelina, Marchese Adorno, Montelio, Oltrenero — Il Bosco, Pietro Torti, Prime Alture, Quaquarini, Tenuta Mazzolino, Terre d’Oltrepò- La Versa, Torre degliAlberi, Torti L’Eleganza del Vino, Travaglino.

Fonte: Provincia – Pavese.

Cantina Terre sul caso dei due depuratori «Nessun uso esterno».
II presidente Bardone garantisce: «Serviranno solo alle necessità degli stabilimenti di Broni e Casteggio» BRONI «I due depuratori funzioneranno unicamente per le cantine Broni e Casteggio. Sono stati progettati per soddisfare le esigenze dei due stabilimenti». Il presidente uscente di Terre d’Oltrepo, Enrico Bardone, chiarisce alcuni aspetti del progetto di realizzazione dei due impianti di depurazione, per cui è stato avviato l’iter di autorizzazione regionale. Si tratta di una iniziativa presa lo scorso anno dal Cda uscente, intenzionato a risolvere la problematica degli scarichi che aveva generato un contenzioso, a colpi di sanzioni e diffide, tra la cantina, Ato e Broni-Stradella Pubblica.

Fonte: Provincia – Pavese.

Anteprima del Nobile. Una storia del 1350 – Anteprima del vino Nobile. Montepulciano in vetrina.
Al via l’evento per addetti ai lavori e appassionati. II Consorzio presenta una novità: una pergamena del 1350 che testimonia l’antico distretto produttivo. Le anteprime del vino non sono solo l’occasione, per addetti ai lavori e winelovers, di scoprire nel calice le nuove annate in commercio. Eventi del genere rappresentano infatti la vetrina ideale anche per approfondire alcuni aspetti, che siano economici, legati a nuovi trend, statistici oppure storici. Un filone, quest’ultimo, scelto da Montepulciano nel 2023 per l’apertura dell’anteprima del Vino Nobile, di scena da ieri in Fortezza. Proprio qui è stata presentata una scoperta che allunga la storia del vino nella «perla del ‘500». Di cosa si tratta? Di una pergamena del 1350, un documento (il primo a oggi per datazione), che testimonia l’esistenza di un distretto produttivo e di commercializzazione del vino di Montepulciano.

Fonte: Nazione Siena.

Montepulciano Un vino davvero Nobile.
Una grande stona ma, soprattutto, un presente di ingegnosità toscana Montepulciano Un vino davvero Nobile Dire che un vino ha una storia da raccontare può voler dire tutto e niente. Dire che un vino è storia raccontata, come storiografia, ha tutt’altro valore. Il Vino Nobile di Montepulciano possiede una storia. Allora ha, ed è, un valore. Partendo da questa premessa si potrebbe — o meglio si dovrebbe — raccontare di tutto e di più. Però quel senso dell’essere stato non entra oggi nel succo di questo racconto, per evitare del “ei fu” di Manzoniana lirica. Il Vino Nobile di Montepulciano è (presente del verbo essere) invece un punto d’ingegnosità nella toscanità dell’oggi.

Fonte: Tirreno Toscana Tempo Libero.

Arriva la Guida 2023 Si brinda con Slow Wine.
II riconoscimento per una ventina di cantine veronesi «Quest’anno abbiamo messo in primo piano l’Enantio» Monim Sommacampagna •• Calici in alto ieri in Gran Guardia con una ventina di aziende veronesi che hanno ottenuto il riconoscimento per i loro vini Slow nella guida Slow Wine 2023. «Si spazia dal Bardolino ai rossi della Valpolicella, dal Lugana al Soave sino al Durello, tutti uniti dal fatto di coniugare eccellenza e rispetto del buono, pulito e giusto’ che contraddistingue Slow Food», commenta Corinna Gianesini, responsabile della guida da sei anni, ruolo che oggi coniuga a quello di delegata per il Veneto dell’associazione Le Donne del Vino e di responsabile veronese dalla Banca del vino.

Fonte: Arena.

Cantina La Delizia: «Sinergia con Conegliano».
La cantina La Delizia viticolari friuliani di Casarsa sta dialogando con la cantina di Conegliano e Vittorio Veneto per creare una sinergia che nei prossimi mesi potrebbe permettere alle due realtà di raggiungere un fatturato da circa 200 milioni di euro. Nell’ambito di questo progetto la governance rimarrà a maggioranza di Casarsa, dove si concentrerà il piano commerciale. Niente cessioni, dunque, ma una collaborazione. Sono state smentite quasi sul nascere, infatti, le voci raccolte da alcuni consiglieri regionali che ieri hanno portato il tema in Aula. La preoccupazione è stata espressa dagli esponenti dem Enzo Marsilio e Sergio Bolzonello, che hanno dichiarato di aver sentito frasi sulla possibile vendita della cantina cooperativa di Casarsa ad un gruppo veneto. A far chiarezza sono Flavio Bellomo, presidente della cantina di Casarsa e Stefano Zanette, presidente del consorzio di tutela del Prosecco doc.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Vino e prezzi, i listini delle cantine a + 10/15% per coprire i costi. Ma è muro con la gdo.
Le voci di produttori, Consorzi e gdo: forte impasse sui prodotti entry level (ma non solo), con margini già ridotti al minimo. Va meglio nell’#horeca. Attesi e inevitabili, dopo mesi e mesi di aumenti di costi energetici e, soprattutto, di materie prime “secche”, vetro in testa, stanno arrivando anche gli aumenti dei listini delle cantine italiane, in una fase dell’anno in cui si vanno definendo i contratti con la grande distribuzione organizzata. Difficile individuare una forbice percentuale precisa, in un panorama tanto vasto e variegato come quello del vino italiano, dove si parte da prezzi franco cantina anche inferiori a 2 euro a bottiglia, per arrivare a diverse decine di euro “a tappo”. Anche se il range più gettonato pare quello che va tra il +8% ed il +15%. Che, a detta di molti, è meno di quanto servirebbe per assorbire l’aumento dei costi di produzione (che, nel 2022, secondo Unione Italiana Vini – Uiv, hanno visto un aumento di 1,5 miliardi di euro nel complesso), con il vetro che, tra la crescita del 2022 e i nuovi aumenti arrivati ad inizio 2023, è praticamente raddoppiato, mentre poco meglio va con i cartoni per le spedizioni, la carte per le etichette, capsule, tappi e trasporti.

Fonte: WineNews.

Vino Nobile di Montepulciano: il Pieve scalpita in cantina in attesa del via libera del Masaf.
Sono oltre 40 le aziende di Vino Nobile di Montepulciano che anche con la vendemmia 2022 hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. Circa 500 mila le bottiglie annue previste in uscita per la prima annata disponibile, pari al 7% circa della produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Il Consorzio aspetta l’ok definitivo dalla Comitato Vini del Ministero dell’agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

Fonte: Agricultura.it.

Vino: Lollobrigida, Irlanda è irresponsabile.
“Da parte di alcune nazioni, in particolare l’Irlanda, c’è il tentativo di stigmatizzare alcune produzioni, in particolare il vino, che riteniamo totalmente irresponsabile”: lo ha affermato il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a Pordenone, a margine dell’inaugurazione della fiera Aquafarm in merito agli alert sanitari in etichetta sugli alcolici. Parole dure anche contro il Nutriscore che non informa ma condiziona. “C’è un tentativo di avere un’etichettatura che non serve ad informare ma a condizionare – ha continuato – come il Nutriscore, che evidentemente non porta al risultato che l’etichettatura si pone, cioè quello di informare correttamente le persone che comprano, ma a indirizzarle verso un prodotto rispetto ad un altro, in base non a una qualità oggettiva, ma ad un algoritmo, che avvantaggia alcune produzioni iper-trasformate a danno di produzioni di altissima qualità che garantiscono benessere e che fanno parte da sempre della dieta mediterranea”.

Fonte: ANSA.

Alla scoperta del vino naturale, tra le bottiglie da ogni parte del mondo.
Milano si conferma sempre più punto di riferimento per la filosofia del vino naturale in Italia. Dopo un 2022 ricco di eventi e manifestazioni sul tema, come Live Wine e Naturale festival, il 2023 meneghino del “vino come si faceva una volta” è partito con il turbo a Studio Novanta, in via Mecenate. Qui il 12 e il 13 febbraio è andata in scena VI.NA.RI – Vignaioli Naturali Riuniti, manifestazione a suo modo storica per il settore perché per la prima volta in Italia ideata e organizzata da ben due organizzazioni differenti in partnership, VinNatur e Vi.Te..

Fonte: Esquire.

Il vino del vulcano e i suoi produttori. Torna “Contrade dell’Etna”.
“Contrade dell’Etna” è uno tra i più quotati e prestigiosi eventi al mondo per gli amanti del vino, che conferma un’intensa tre giorni, dal 15 al 17 aprile, al “Picciolo Etna Golf Resort”, a Castiglione di Sicilia. I preparativi per accogliere le numerose cantine delle contrade vulcaniche e gli esperti internazionali fervono a cura della società “Crew”, reduce del successo del 2022. L’obiettivo è puntare sulla comunicazione coinvolgendo personaggi sempre più autorevoli per valorizzare il territorio vitivinicolo, su cui Andrea Franchetti ha scommesso con la sua genialità.

Fonte: Apetime-Magazine.

Il vino Nobile di Montepulciano protagonista del mercato, già nel Medioevo.
Ritrovato un raro “contratto di mercatura del 17 ottobre 1350”, che riscrive la storia. Mentre il territorio, oggi cresce sui mercati del mondo. Oggi 7 bottiglie su 10 di vino Nobile di Montepulciano volano sui mercati di tutto il mondo, con un valore alla produzione stimato in 65 milioni di euro, e un valore complessivo, tra patrimonio immobiliare, vigneti e indotto sul territorio, che sfiora 1 miliardo di euro. Ma quel vino che il letterato (ed il medico più alto in grado alla Corte dei Medici, ndr) Francesco Redi definì “d’ogni vino il re” nel suo “Bacco in Toscana” del 1685, era protagonista del mercato del vino già nel Medioevo. Come testimonia un raro contratto di mercatura del 17 ottobre 1350, conservato nel fondo Madonna de’ Ricci (crociferi) dell’Archivio di Stato di Firenze, ritrovato grazie alle attività di ricerca, promossa dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, guidato da Andrea Rossi e diretto da Paolo Solini.

Fonte: WineNews.

Pnrr, casa, auto: Meloni rischia la sconfitta nella sfida con l’Ue?
La premier Giorgia Meloni e il suo governo cominciano ad avere molti fronti aperti con l’Unione Europea. Lo schema di provvedimento di urgenza sul Pnrr messo a punto dal ministro delle Politiche Europee Raffaele Fitto ha suscitato qualche perplessità a Bruxelles. E i tedeschi in cambio vogliono mano libera sugli aiuti di Stato | Meloni: vogliamo un Patto più di Crescita che di Stabilità | Giorgia Meloni tenta la pace con la Ue per avere più deficit | Dall’esclusione all’Eliseo al braccio di ferro notturno con Macron e Michel. L’ultima notizia dal fronte Italia-Europa racconta di una certa perplessità a Bruxelles sul decreto legge che rivede l’organizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Fonte: Milano Finanza.

Donne del Vino in Campania ecco il nuovo vertice.
Aria di festa a Quarto (Na) presso Cantine Carputo, dove il 7 febbraio 2023, si è svolto il rinnovo delle cariche per la guida della delegazione Campania dell’Associazione Donne del Vino che promuove, dal Nord al Sud del Bel Paese, la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo delle donne nel settore vitivinicolo. Nata nel 1988, l’Associazione Nazionale Donne del Vino, oggi è presieduta da Daniela Mastroberardino e vede riaffermarsi, per la delegazione campana, la carica di delegata a Valentina Carputo, produttrice presso l’azienda familiare Cantine Carputo e di vice delegata a Fosca Tortorelli, giornalista. A queste si aggiunge la nomina di Gilda Guida, produttrice presso l’azienda Salvatore Martusciello, come seconda vice delegata.

Fonte: FoodMakers.

Vino Nobile di Montepulciano: rinvenuta una pergamena del 1350, tra i primi documenti al mondo a parlare di tracciabilità del vino.
Uno dei documenti più rari (a oggi ritenuto il primo per datazione) legati alla vendita di qualità e che testimonia l’esistenza di un distretto produttivo e di commercializzazione del vino di Montepulciano. E’ il ritrovamento che la Società Storica Poliziana, in collaborazione con il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, ha fatto attraverso i suoi studi e ha presentato in esclusiva e per la prima volta all’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano che è partita oggi con la giornata della stampa internazionale presso la Fortezza. Un rarissimo contratto di mercatura che riporta la data del 17 ottobre 1350, conservato presso il fondo Madonna de’ Ricci (Crociferi) dell’Archivio di Stato di Firenze.

Fonte: Leggo.it.

STAMPA ESTERA

LVMH à l’offensive dans le rosé de Provence.
Déjà propriétaire de Château d’Esclans et Château Galoupet, il prend le contrôle de Minuty. Depuis longtemps, à ‘ ainrTrope , chacun se platt à évoquer un rapprochement entre Minuty et Moet Hennessy (LVMH). Longtemps, les propriétaires ont démenti. Puis la nouvelle est tombée. L’affaire est conclue sous la forme d’«une alliance stratégique en vue d’accompagner le développement international du prestigieux domaine Minuty, grand cru classé des Côtes de Provence depuis I955». L’accord prévoit une prise de participation majoritaire de Moët Hennessy au capital de Minuty. «La discussion date de ta fin de l’année 2022, explique Jean-Étienne Matton, qui dirige Cháteau Minuty depuis trente-sept ans avec son frère François. Auparavant, nous avions juste un accord avec Moët Hennessy pour la distribution de Minuty en Asie. Par ailleurs, nous avions en charge la distribution de Rutnart dans le Var. » Voilà une affaire de premier plan pour le monde du vin. D’un côté, il y a Minuty, la star du rosé de Provence (150 ha de vigne), qui produit 9 millions de bouteilles par an, dont R millions de vins de marque. La maison disposera bientôt d’une cave de vinification pour l’ensemble de la production ; elle profite déjà de sa propre usine d’embouteillage. Minuty, entreprise familiale, a participé de façon active à la transformation du «petit rosé », un breuvage de joueurs de pétanques provençaux, dévalorisé, en un vin désiré par le monde entier, associé aux plus beaux établissements de plage, aux soirées chics. Un tour de force signé en trois décennies par les frères Matton, tout d’abord réºlisb à la vigne et au cuvier, en améliorant la qualité des jus par la mise en place de procédures plus précises, plus technologiques. La métamorphose du produit est aussi passée par un élargissement de la gamme, qui va aujourd’hui du vin de marque grand public à la cuvée 281, l’utilisation de nouveaux flacons aux formes reconnaissables et des centaines de milliers de miles parcourus en avion pour aller convertir le monde à cette nouvelle couleur. Opération réussie. Minuty affiche depuis une quinzaine d’années une progression annuelle de 10’I à 15 %. Stratégie champenoise 12 famille Matton, comme Sacha lichine au Chàteau d’Fsclans ou la famille Ott, a Jeté les bases d’un business mondial qui explose aujourd’hui. Alors pourquoi, dans ce contexte, vendre la poule aux (ruts d’or? «François et moi souhaitions une succession familiale.

Fonte: Figaro.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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