Confagricoltura Piemonte al Consiglio Regionale del Piemonte: “Abbiamo chiesto maggiori tutele per il settore”

Si è svolto ieri, 15 febbraio, l’incontro tra il presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia e i vertici di Confagricoltura in vista dell’elaborazione del bilancio per l’anno 2023 della Regione Piemonte.

Confagricoltura Piemonte al Consiglio Regionale del Piemonte: “Abbiamo chiesto maggiori tutele per il settore”

Negli ultimi decenni le politiche europee hanno chiesto agli agricoltori di produrre sempre di meno: oggi invece è necessario tornare a produrre di più. Siamo il primo settore dell’economia del Paese e dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter lavorare grazie a politiche che incentivino la produzione, nel rispetto della salute del consumatore e dell’ambiente“. Lo afferma Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte, sottolineando che l’agricoltura in questo momento si trova ad affrontare sfide molto serie per le quali servono strumenti nuovi e lungimiranza nella pianificazione delle prossime scelte colturali.

Il direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana ha a sua volta rammentato quanto accaduto nel 2022, anno caratterizzato da un andamento metereologico con pochi riscontri nel passato, che ha sottoposto a un pesante stress tutte le coltivazioni, con ripercussioni sulle produzioni e le rese. “Purtroppo, è un fenomeno che non accenna a rientrare in parametri più ordinari neanche nell’attuale stagione. Abbiamo infatti già alcuni pessimi riscontri per il mese di gennaio e gli inizi di febbraio, che evidenziano la scarsità di precipitazioni, anche nevose, e il fatto che gli alvei dei fiumi siano già quasi completamente in secca” ha concluso il direttore.

Confagricoltura Piemonte come portavoce del mondo agricolo ha chiesto che negli impegni di spesa del nuovo bilancio siano inseriti fondi per investire nella ricerca, avviare velocemente la fase operativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finalizzata a creare una rete idraulica in grado di rispondere ai cambiamenti climatici, ripensare a una strategia per il contenimento degli ungulati con indennizzi equi agli agricoltori e a snellire le procedure per i rimborsi dei danni da siccità.